PROGETTO SPERIMENTALE CAMPUS MAFALDA
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- Giacinto Borghi
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1 PROGETTO SPERIMENTALE CAMPUS MAFALDA Ente attuatore: Coop. Gulliver responsabile scientifico : dott. Marino Catella
2 SETTORI DEL PROGETTO SVILUPPO DI COMUNITA TERRITORIALE SERVIZIO SPERIMENTALE DI PRESA IN CARICO
3 Idea chiave Il riconoscimento precoce e il superamento dello stigma presuppongono il superamento della separazione tra i servizi di cura e la psichiatria di comunità. Di qui l idea di un progetto bi-fronte che realizzi questa comunicazione al suo interno.
4 Settore uno SVILUPPO DI COMUNITA TERRITORIALE empowerment di comunità, superamento stigma, consulenza figure intermedie (insegnanti, consigli classe, genitori) riconoscimento precoce
5 Obiettivi SETTORE UNO Costruire un servizio aperto al territorio, capace di concorrere a sviluppare una forte azione preventiva, nonché di superamento dello stigma e di coinvolgimento delle risorse del tessuto sociale ordinario, Realizzare con forti economie di scala un centro di consulenza e supporto alle scuole della provincia realizzando sulla base dei bisogni censiti e di una programmazione concordata con i soggetti interessati e il DSM interventi di consulenza, informazione e formazione nei confronti di mediatori naturali quali insegnanti, educatori e allenatori sportivi di scuole ed altre agenzie giovanili del territorio Allargare ed implementare nell ambito della macroarea territoriale grazie alla rete già esistente di una grossa realtà del privato sociale della Provincia una rete permanente fondata sul principio della sussidiarietà e su relazioni sostanziali e non solo burocratico-formali, finalizzata all integrazione sociale, scolastica e lavorativa, che consenta contatti stabili tra tutti gli attori potenzialmente coinvolti nelle strategie di reinserimento dei pazienti. Promozione e valorizzazione a costo zero per l amministrazione pubblica del ruolo del tutor-case manager attraverso il ricorso alla figura innovativa di volontari-professionalizzati in possesso di un titolo di laurea di indirizzo (umanistico-psico-pedagogico,sociale) e del diploma triennale di Counsellor
6 SETTORE UNO : AZIONI Il progetto offre differenti opportunità di intervento, mirate alla prevenzione ed al riconoscimento precoce del disagio psichico: Incontri di sensibilizzazione sulle tematiche relative al disagio psichico. Interventi di osservazione/valutazione del disagio nel giovane. Consulenza agli insegnanti Counselling ai genitori e familiari. Interventi formativi ed informativi per gruppi classe, per genitori e familiari, per insegnanti e figure educative.
7 SETTORE UNO : PROCEDURE Il C.d.C., individuata la situazione problematica, contatta la segreteria del Progetto Campus Mafalda al n (chiedere della Dott.ssa Veronica Monti o della Dott.ssa Paola Tombolato). Si concorda un momento di incontro per l approfondimento della richiesta. L equipe di Campus Mafalda formula le ipotesi di intervento e le perfeziona in accordo con il C.d.C.. Si realizzano gli interventi previsti. Se ne restituiscono gli esiti al C.d.C. richiedente.
8 Settore due SERVIZIO SPERIMENTALE DI PRESA IN CARICO CAMPUS MAFALDA è un progetto sperimentale per adolescenti e giovani fino ai 28 anni in trattamento ambulatoriale presso i CPS (anche a seguito di dimissione dal SPDC) con finalità di sostegno al reinserimento familiare, sociale, lavorativo e scolastico (con possibilità di accompagnamento facilitato al recupero anni scolastici e al conseguimento del titolo di maturità) e orientamento-formazione professionale con corsistica FSE
9 Obiettivi SETTORE DUE Sviluppare un programma territoriale innovativo che vada però oltre i modelli diurni consolidati e che, nell ambito delle macroaree territoriali e considerando i nuovi bisogni emergenti soprattutto nelle fasce della popolazione giovanile ne favorisca il trattamento nel territorio di residenza e il reinserimento nei contesti di normalità e di appartenenza. Sviluppo di un modello di intervento integrato attraverso la collaborazione tra Servizio Pubblico inviante e titolare del PTI e Servizio del Privato Sociale in grado di apportare e valorizzare un patrimonio esistente e consolidato di reti territoriali formali e soprattutto informali, promuovendo modalità di intervento che attivino le risorse esistenti nella rete sociale naturale. Promuovere modelli innovativi di intervento per soggetti affetti da disturbi psicopatologici e/o in condizioni di doppia diagnosi (ove vi è la comorbidità tra un disturbo psichico e un disturbo da uso di sostanze) e che presentano gravi disturbi del comportamento. Dare forma a un servizio sperimentale ed innovativo che consenta, con particolare riferimento all utenza giovanile, di costruire una opportunità alternativa (o come proseguimento evolutivo) alla residenzialità, per soggetti per i quali non sia sufficiente ed adeguato il trattamento ambulatoriale e possa risultare sovradimensionato e istituzionalizzante o stigmatizzante la presa in carico residenziale.
10 Settore due SERVIZIO SPERIMENTALE DI PRESA IN CARICO 1)Area diagnostico terapeutica 2)Area formazione - orientamento
11 AREA DIAGNOSTICO - TERAPEUTICA
12 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA Aggiornamento costante della valutazione diagnostica con l equipe integrata Gestione farmaci e valutazione compliance Colloqui di monitoraggio delle posologie psicofarmacologiche Il medico psichiatra fa parte del gruppo di lavoro e partecipa ordinariamente alle riunioni di equipe recando l apporto della sua competenza. Gestisce la rilettura di eventuali diagnosi psichiatriche preesistenti all invio e concorda la prosecuzione dell eventuale terapia farmacologica con il collega inviante.
13 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA Percorso valutativo diagnostico Colloqui di Analisi della domanda e Raccolta anamnestica. Colloqui di valutazione della situazione della famiglia d origine. Valutazione psichiatrica con stesura diagnosi ICD 10 Somministrazione MMPI Somministrazione EUROPASI Somministrazione SCID-2 Valutazione del caso in equipe e incontro a equipe integrata con soggetti invianti Restituzione e stesura contratto con il cliente.
14 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA Percorso di supporto psicologico e psicoterapia individuale e di gruppo Colloqui di supporto psicologico individuale a cadenza settimanale o più intensi Psicoterapia individuale a cadenza settimanale. A seguito della valutazione diagnostica e della valutazione del caso svolta settimanalmente in équipe, nonché dell eventuale richiesta dell utente, sarà avviato un percorso psicoterapeutico individuale secondo l approccio rogersiano. Attività di gruppo settimanale di 2 ore che attraverso la proposta di alcune attivazioni promuove una iniziale conoscenza di sé anche attraverso le metodologie del problem solving e del role-playing applicate a varie situazioni quotidiane e attraverso la conoscenza delle proprie modalità di relazione con gli altri nel contesto di vita famigliare e quotidiano. Tutti gli utenti potranno usufruire del gruppo di psicoterapia a cadenza settimanale (salvo eccezioni, valutate in équipe, e compatibilmente con i trattamenti farmacologici in atto). Il gruppo psicoterapeutico avrà una composizione che non necessariamente coinciderà con il grande gruppo d egli utenti, ma sarà assortito in base a valutazioni dell équipe in formazioni numericamente più circoscritte.
15 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA ATTIVITA CON I FAMILIARI E LE FIGURE DI RIFERIMENTO Gruppo ZERO Si tratta di un gruppo cui i familiari partecipano PRIMA o anche IN ASSENZA DI UNA PRESA IN CARICO dell interessato da parte del servizio. Scopo del gruppo è quello di rileggere le dinamiche della famiglia al fine di creare le premesse per una possibile presa in carico o un successivo percorso terapeutico più strutturato.
16 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA ATTIVITA CON I FAMILIARI E LE FIGURE DI RIFERIMENTO Lavoro di ascolto e supporto psicoeducativo. ❿A livello di colloqui individuali ❿A livello di gruppo familiare ❿A livello di gruppo allargato Si mettono in atto presidi di diverso tipo che accompagnano i familiari nelle diverse fasi attraversate dal paziente preso in carico.
17 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA ATTIVITA CON I FAMILIARI E LE FIGURE DI RIFERIMENTO Psicoterapia di gruppo / Gruppi di incontro di metodo rogersiano A tutti i familiari e alle figure di riferimento delle persone prese in carico, è offerta la possibilità di partecipare a gruppi quindicinali serali di metodo rogersiano; diversamente da quanto previsto nel lavoro Psicoeducativo, di cui al punto precedente, a questo gruppo il familiare partecipa non per accompagnare il percorso dell utente preso in carico, ma per realizzare un percorso proprio di cambiamento. E pertanto possibile che la persona continui a frequentare il gruppo anche indipendentemente dalla presa in carico del proprio familiare.
18 AREA DIAGNOSTICO TERAPEUTICA ATTIVITA CON I FAMILIARI E LE FIGURE DI RIFERIMENTO Percorsi psicoterapici individuali e di coppia. A tutti i familiari e alle figure di riferimento delle persone prese in carico è offerta la possibilità di usufruire, in caso di necessità, di un percorso psicoterapeutico o di counselling individuale o di coppia.
19 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO
20 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Supporto di Orientamento o Ri-orientamento scolastico e lavorativo Gli utenti sono prevalentemente adolescenti o giovani e, in quanto tali, particolarmente sensibili alle questioni relative a questa area di intervento. La funzione di Orientamento e Riorientamento sarà parte fondamentale del percorso terapeutico in tanto e in quanto avrà la funzione di promuovere e facilitare fin da subito le opportunità presenti nella rete familiare e sociale dell utente. Conformemente con i criteri caratterizzanti i soggetti accreditati dalla Regione Lombardia a svolgere attività d Orientamento e di Formazione (Il Centro Gulliver ha ottenuto l accreditamento regionale nell ottobre 2002), saranno posti in atto percorsi individualizzati di orientamento e di bilancio competenze.
21 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Gruppo-Percorso di orientamento al lavoro Ciclo di incontri di gruppo i (circa 2 ore ciascuno con cadenza settimanale) centrati sui seguenti argomenti: 1. Analisi delle aspettative ed esperienza pregressa (scolastica e/o lavorativa). 2. Conoscenza di sé attraverso l autosomministrazione di griglie di valutazione dei punti di forza e di debolezza, motivazioni, aspettative, ecc. 3. Ipotesi di sé nel futuro. 4. Conoscenza del mercato del lavoro (alla luce degli attuali cambiamenti) e delle risorse del territorio usufruibili per la ricerca e la formazione. 5. Stesura del curriculum vitae. 6. Stesura della lettera di presentazione. 7. Come leggere inserzioni e annunci. 8. Come cercare lavoro (strategie operative attraverso la metodologia del problem solving). 9. Il colloquio di selezione: modalità e tecniche, utilizzando la metodologia del role-playing. Al termine: autovalutazione in gruppo e/o con l operatore del percorso svolto + eventuale proseguimento del percorso con incontri individuali ed accompagnamento presso agenzie, cooperative o datori di lavoro e sostegno nell inserimento lavorativo. Questo percorso è gestibile in accordo con il Servizio inviante e altre risorse da esso fornite.
22 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Supporto al conseguimento del patentino per motocicli / veicoli patente B Incontri individuali o piccolo gruppo con l ausilio di un programma informatico per esercitarsi al computer sulle schede dell esame teorico. Servizio attuato fino al conseguimento del patentino.
23 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Laboratorio di giardinaggio e orticoltura Laboratorio di avviamento all attività di giardinaggio (apprendimento di varie tecniche di coltura e manutenzione dell orto e del giardino) e alla situazione di lavoro in quanto tale (acquisizione di responsabilità personale nella gestione dei lavori assegnati, conoscenza e sviluppo di capacità relazionali e collaborative nel rapporto con gli altri utenti e i maestri di lavoro). Il laboratorio è gestito da un maestro di lavoro e prevede incontri periodici di raccordo e monitoraggio con gli operatori del progetto Campus Mafalda. Il laboratorio si articola in un incontro settimanale della durata di circa tre ore.
24 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Laboratorio di informatica Questo laboratorio caratterizzato da lezioni teoriche ed esercitazioni su nozioni basilari di informatica, conoscenza e utilizzo di un programma di elaborazione testi (Word di Microsoft) e conoscenza di Internet. E previsto un incontro settimanale di 1,5 ore.
25 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Supporto alla scolarità o completamento percorsi di scolarità di base o di obbligo formativo. Attività individualizzate o in piccoli gruppi così articolate: - supporto alla scolarità ordinaria con l ausilio di docenti volontari - riscoperta e valorizzazione delle competenze e delle abilità trasversali - supporto, consulenza e ri-orientamento per il completamento dell obbligo scolastico, il recupero anni e il conseguimento della maturità e/o per il completamento dell obbligo formativo in raccordo con gli II.SS. della città e in particolare con l Istituto Professionale Alberghiero L.R. De Filippi.
26 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Supporto formativo con finalità di qualifica o riqualifica per il mercato del lavoro con corsistica FSE Dato il profilo specifico di questi utenti si ritiene di dare precedenza a quanto già esplicitato più sopra nella voce Supporto alla scolarità. A causa del profilo degli utenti non è detto che sia necessario mettere in atto percorsi strutturati di qualificazione professionale; qualora lo fosse e sulla base di una valutazione individualizzata gli utenti potranno convergere su altri percorsi attivati.
27 AREA FORMAZIONE ORIENTAMENTO Gruppo per l accompagnamento alla gestione di attività risocializzanti Si tratta di due incontri settimanali che prevedono la scoperta o riscoperta delle proprie risorse personali per quanto riguarda il tempo libero in contesti di socializzazione. Ciò avviene attraverso l accompagnamento dell utente in spazi di vita reale a cui segue un gruppo feed-back, nel quale si esplicitano e si affrontano le difficoltà che impediscono all utente di mettersi in gioco in attività sociali.
28 Alcuni dati intermedi
29 Alcuni dati intermedi settore uno: territorio scuole 12 Istituti Superiori 13 Scuole Medie Inferiori
30 Alcuni dati intermedi settore uno : territorio scuole 11 studenti provenienti dai CIC e segnalati per procedure di valutazione finalizzate all eventuale riconoscimento precoce.
31 Alcuni dati intermedi settore uno : territorio MMG 7 studenti provenienti dai MMG e segnalati per procedure di valutazione finalizzate all eventuale riconoscimento precoce.
32 Alcuni dati intermedi settore uno : territorio famiglie 6 famiglie con richiesta di supporto e di accompagnamento alla gestione di figli con difficoltà psicopatologiche e di accompagnamento alla presa in carico presso i servizi
33 Alcuni dati intermedi settore due : pazienti presi in carico 9 ad oggi i pazienti presi in carico con continuità presso la sede di progetto che hanno usufruito dei presidi terapeutici e formativi descritti nel Settore Due (Servizio di presa in carico strutturata)
34 Alcuni dati intermedi settore due : famiglie di pazienti presi in carico 6 famiglie di pazienti presi in carico con continuità presso la sede di progetto che hanno usufruito dei presidi terapeutici destinati ai familiari descritti nel Settore Due.
35 Alcune criticità
36 Criticità 1 La questione dei pazienti DUALI interroga la separatezza tra Area della psichiatria Area delle dipendenze patologiche La comorbilità del paziente non trova riscontro in una integrazione della presa in carico terapeutica.. le scissioni del paziente rischiano di essere accentuate dalle scissioni tra i servizi.
37 Criticità 2 Esiste un rilevante bisogno di servizi a carattere diurno che abbiano però come target esclusivo i pazienti adolescenti e giovani. Il nostro progetto si trova ad essere sollecitato dagli invianti ad evolvere in questa direzione (che peraltro era prefigurata nel progetto, ma che non è stato possibile realizzare proprio per la insuperabile difficoltà istituzionale nel coniugare i servizi psichiatrici con i servizi per le dipendenze).
38 Criticità 3 Il trattamento familiare nelle sue diverse forme viene riconosciuto come grande risorsa di sistema. Trova però oggi ostacoli e difficoltà spesso insormontabili in un vuoto normativo che non riconosce legittimità ad altro rapporto terapeutico che non sia quello con il paziente sintomatico. I rapporti di responsabilità non sono adeguatamente normati e l operatore si trova ad agire in una condizione non protetta di quasi clandestinità.
39 Contatti Per ricevere questa presentazione inviare mail con richiesta a : marinocatella@libero.it Contatto telefonico informazioni e richieste per utenti, scuole e servizi: (chiedere della dott.ssa Tombolato) Veronica Monti o della dott.ssa Paola
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