PROPOSTA DI PIANO DI AZIONE PER IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI COMUNALI

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1 PROPOSTA DI PIANO DI AZIONE PER IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI COMUNALI Pagina 1 di 1

2 SOMMARIO Premessa.. 2 La direttiva 2006/32/CE. 4 Orientamento giurisdizionale italiano... 5 Proposta tecnica. 6 Piano di intervento. 10 Sostenibilità economica degli interventi.. 12 Sistema di monitoraggio L amministrazione comunale e i settori coinvolti.. 14 Pagina 2 di 2

3 Premessa Il Piano di Azione per l Energia Sostenibile approvato in data 4 marzo 2013 e avviato nella sua prima fase di redazione e approvazione dall Assessorato all Ambiente, ha previsto, fin dalle prime fasi di lavoro, la costruzione dell inventario delle emissioni di CO2 nell atmosfera. Fulcro di questa fase è stata l analisi energetico-ambientale del territorio comunale e delle attività che insistono su di esso, tramite la ricostruzione del bilancio energetico e la predisposizione dell inventario delle emissioni di gas serra. Sono rientrati a pieno titolo nella prima fase di redazione del PAES gli edifici comunali, anche se con un peso decisamente meno significativo, al fine di ricostruire il bilancio energetico dell intero territorio comunale. L obiettivo primario della seconda fase di stesura del PAES, è stata la valutazione delle potenzialità di intervento, in termini di riduzione dei consumi energetici finali nei diversi settori di consumo, compresa la P.A., e di incremento della produzione locale di energia da fonti rinnovabili o altre fonti a basso impatto ambientale. Dalla valutazione sono stati costruiti i possibili scenari di evoluzione del sistema energetico locale. L Output di questa fase è stata la definizione dettagliata degli assi portanti del Piano d Azione per l Energia Sostenibile (obiettivi, azioni e strumenti). - individuazione degli obiettivi al 2020 di riduzione delle emissioni climalteranti e delle linee strategiche di intervento atte a conseguirli; - elenco delle azioni da intraprendere definendo diversi livelli di priorità; - identificazione e analisi degli strumenti più idonei per la realizzazione degli interventi individuati (strumenti di programmazione e controllo, incentivazione, gestione e verifica); - quantificazione del contributo che ciascuna azione potrà fornire al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Il seguente Piano di Azione per il Risparmio Energetico negli edifici comunali, proposto inizialmente per raggiungere obiettivi dettati dalle criticità ambientali e in attuazione della seconda fase di stesura del PAES (pianificazione delle azioni necessarie per l abbattimento della CO2), contiene gli indirizzi progettuali al fine di attuare anche concrete ed efficaci azioni di abbattimento della spesa corrente nel breve, medio e lungo periodo. Pagina 3 di 3

4 Ufficio Energia L Ufficio Energia nel passato biennio a partire dalla fine dell anno 2012 si è proposto, in sinergia con l Ufficio manutenzione dei LL.PP. e le cui funzioni comprendono anche le attività di energy-management, di approntare un piano di azione per il risparmio energetico negli edifici comunali. Le azioni messe in campo, parallelamente agli obiettivi contenuti nel PAES, si sono sviluppate per vari step, in stretta relazione alla loro sostenibilità economica. In ordine alla azioni proposte, circa l effettivo risparmio energetico derivante dall abbattimento del consumo di energia per il riscaldamento e l approvvigionamento di energia elettrica e a fronte delle scarse disponibilità finanziarie, è emerso che il primo intervento, a costo zero, doveva essere quello di modulare la gestione impiantistica del calore in relazione allo svolgimento di tutte le attività amministrative comprendendo, attraverso il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, lo svolgimento delle attività scolastiche. Il secondo intervento concordato con AEM, nel rispetto della contrattualistica di fornitura dell energia e di manutenzione degli impianti vigente allora, ha interessato il sistema di termoregolazione degli ambienti riscaldati della maggior parte degli edifici gestiti e serviti da AEM quale soggetto fornitore e distributore di energia. In ordine agli interventi che hanno contemplato un investimento sul medio e lungo periodo, con un ritorno dell investimento stesso valutato all incirca intorno ai 7-8 anni e con altrettanto ritorno economico immediato nella spesa corrente, sono stati realizzati n 2 due impianti fotovoltaici della potenza totale di picco pari a 120 kw. Nei mesi precedenti la stagione invernale è stato interamente riqualificato il sistema impiantistico della scuola materna Lacchini mediante la completa sostituzione del generatore di calore alimentato con gasolio, con un sistema di generazione del calore più efficiente, alimentato con gas naturale e a condensazione. Per lo stesso intervento è stata prevista l installazione di un nuovo sistema di termoregolazione e la parziale sostituzione degli infissi a vetro singolo con infissi a vetro doppio e basso-emissivi. Il progetto di riqualificazione del sistema impiantistico della scuola Lacchini è stato portato a termine con il risultato di ottenere per i prossimi anni cospicui risparmi energetici. Il piano di ammortamento che si ripaga con il risparmio energetico ottenuto, oltre ad essere rappresentativo nel medio e lungo periodo quale modello per i futuri interventi di retrofit, ha contemplato l ottenimento di incentivi contenuti nel Conto Termico dedicato alla P.A. a copertura di quota parte dell intero investimento. Nel mese di luglio dell anno 2013 sono state condotte indagini di mercato in sinergia con l AEM circa la possibilità di adottare un piano di riqualificazione energetica della pubblica illuminazione mediante l adozione della tecnologia LED. Parallelamente è stata valutata la possibilità di intervenire anche sull illuminazione degli edifici scolastici e degli impianti sportivi. Dal rilievo condotto, utilizzando il vigente PRIC e l indagine di carattere tecnico condotta da parte degli operatori dell economato e dei LL.PP. ( elettricisti) sui corpi illuminanti che utilizzano la tecnologia tradizionale, è stato possibile ottenere dei piani di ammortamento Pagina 4 di 4

5 che evidenziano cospicui risparmi energetici e, a cascata, ingenti risparmi economici, tali per cui sarà possibile al termine del piano di ammortamento abbattere la spesa corrente necessaria per l utilizzo dell energia elettrica di circa il 50%. Alla luce di quanto è emerso in sede di riunione dello staff energia l Ufficio Energia si propone di intensificare le attività di programmazione degli interventi di riqualificazione energetica, parallelamente al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel PAES, anche in sede di pianificazione delle politiche di Area Vasta. L Ufficio Energia sta valutando, attraverso l istituzione della figura dell EGE (Esperto in Gestione Energia) con funzione di coo-progettazione con l ufficio preposto alle attività di energy management, un percorso di acquisizione dei certificati bianchi laddove gli interventi programmati risulteranno positivi in termini di bilancio energetico e di abbattimento delle emissioni di CO2. Pagina 5 di 5

6 La direttiva 2006/32/CE e Il ruolo della P.A. La P.A., così come indicato dalla direttiva 2006/32/CE (art. 7), assume un ruolo fondamentale in tema di risparmio energetico, di guida e di indirizzo per l adozione di misure volte a migliorare l efficienza energetica. Il settore pubblico deve farsi promotore di azioni relative al miglioramento dell efficienza energetica nei suoi investimenti, ammortamenti fiscali e bilanci di funzionamento. La direttiva europea all art. 5 ribadisce che gli Stati membri debbano assicurare che il settore pubblico prenda una o più misure di miglioramento dell efficienza energetica tra quelle indicate nell allegato VI: a) Obbligo di ricorrere agli strumenti finanziari per i risparmi energetici (E.P.C. - contratti di rendimento energetico); b) Obbligo di acquistare veicoli ad alta efficienza energetica; c) Obbligo di acquistare attrezzature con ridotto consumo energetico; d) Obbligo di sostituire o adeguare le attrezzature e i veicoli esistenti; e) Obbligo di utilizzare le diagnosi energetiche; f) Obbligo di acquistare o di dare in affitto edifici o parti di edifici a basso consumo energetico o obbligo di sostituire o adeguare edifici o parti di edifici acquistati o presi in affitto, allo scopo di renderli più efficaci sotto il profilo energetico. La sfida che la P.A. dovrà cogliere nel breve, medio e lungo periodo, anche con l ausilio di soggetti terzi in grado di assicurare la sostenibilità economica degli interventi, sarà quella di abbattere la domanda interna di energia e di farsi promotrice del rispetto dell ambiente. Una sfida che per la P.A. si presenta piuttosto ardua, vista l attuale congiuntura economica negativa, ma che potrà proiettarsi verso un orizzonte certamente foriero di nuovi sviluppi tecnologici e di nuove opportunità per lo sviluppo economico; una sfida che sia di esempio e di indirizzo per il settore privato, attraverso azioni concrete di risparmio energetico che stanno trovando la loro piena attuazione attraverso la piena applicazione del Regolamento Edilizio, in particolar modo attraverso l applicazione del Titolo VIII. La P.A. attraverso le azioni intraprese al suo interno, non solo indirizzate all efficienza energetica ma anche alla sostenibilità economica della spesa corrente, coerentemente con le linee programmatiche del PAES e nel rispetto del Patto dei Sindaci, potrà, in un prossimo futuro, recitare un ruolo trainante per l intero territorio comunale, innescando un meccanismo virtuoso che potrebbe annunciarsi certamente positivo per le sorti dell economia e per lo stato di salute dell ambiente locale. Pagina 6 di 6

7 Orientamento giurisdizionale nazionale La normativa nazionale nel rispetto dei principi dettati dalle direttive europee obbliga la pubblica amministrazione a prendere provvedimenti riguardo l efficienza energetica negli edifici comunali. Il D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 115 obbliga le P.A. nel settore degli edifici pubblici (art. 13) ad adottare i seguenti strumenti: a) Ricorso agli strumenti finanziari per il risparmio energetico per la realizzazione degli interventi di riqualificazione, compresi i contratti di rendimento energetico; b) Diagnosi energetiche degli edifici pubblici o ad uso pubblico; c) Certificazione energetica degli edifici pubblici od a uso pubblico Secondo l art. 14, inoltre, le P.A. si adoperano per l acquisto di apparecchi, impianti, autoveicoli ed attrezzature a ridotto consumo energetico. Infine il D.Lgs. 115 obbliga la P.A. a monitorare e a comunicare ai cittadini le azioni di promozione di efficienza energetica intraprese. I succitati riferimenti normativi, quindi, non attribuiscono alla P.A la sola promozione dell efficienza energetica ma anche la funzione non trascurabile di miglioramento della domanda stessa. Pagina 7 di 7

8 PROPOSTA TECNICA Descrizione sintetica delle attività Attività 1 In parallelo alle attività di diagnosi da effettuarsi sugli edifici, individuati già nella prima fase di raccolta dati per la stesura dell Inventario delle emissioni, e che da una prima analisi dei consumi risultano essere i più energivori, le principali attività che verranno svolte nell ambito dell'analisi dei costi energetici dell intero parco edilizio comunale sono le seguenti: Valutazione preliminare di correttezza e congruità delle varie voci di costo. Analisi comparativa di primo livello con i prezzi di mercato per fasce di consumo. Verifica congruenza costi energia con caratteristiche strutturali degli edifici. Verifica congruenza costi energia con modalità di gestione ed utilizzo degli immobili. Valutazione complessiva di vantaggi e svantaggi dell attuale struttura dei contratti di fornitura e di gestione calore. Attività 2 Sugli edifici indicati nell elenco riportato nel capitolo successivo ( Piano di intervento ) saranno eseguiti certificazione energetica e diagnosi energetica leggera, che consentiranno di effettuare una prima valutazione o censimento energetico del patrimonio edilizio esaminato. La diagnosi energetica produrrà una scheda energetico-anagrafica, per ogni edificio, contenente: - I dati anagrafici dell edificio; - La sistematizzazione dei dati di consumo degli ultimi tre anni, ricavati dalle bollette; - I risultati di un sopralluogo che individui il parco dispositivo-impiantistico, le caratteristiche termofisiche degli edifici e le inefficienze impiantistiche, strutturali e gestionali. Per gli edifici oggetto di diagnosi energetica si forniranno comunque delle indicazioni qualitative e quantitative su possibili interventi di riqualificazione energetica o su criteri di gestione ottimizzata degli impianti. Per eseguire tale analisi sarà possibile utilizzare una metodologia proposta dalla Provincia di Milano. I dati raccolti ed elaborati verranno inseriti in un file excel a più sheet nel quale saranno contenute tutte le informazioni necessarie per poi elaborare una prima valutazione dello stato patrimoniale degli edifici oggetto di analisi. Pagina 8 di 8

9 Descrizione della procedura Lo scopo della certificazione energetica e delle diagnosi è quello di acquisire le informazioni tecniche e gestionali sufficienti per: Valutare la consistenza del patrimonio edilizio pubblico; Implementare un Database contenente le informazioni necessarie per promuovere, in modo efficace, una politica di incentivazione dell efficienza energetica; Effettuare una valutazione comparata attraverso la costruzione di indicatori energetici prestazionali; Individuare criticità tali da suggerire un approfondimento attraverso diagnosi di dettaglio. La metodologia di raccolta dati e l'implementazione degli stessi per i lavori di certificazione energetica e diagnosi energetica seguirà le stesse dinamiche procedurali. Il metodo di analisi proposto per individuare i consumi energetici degli edifici in esame è di rapida e facile esecuzione; richiede pochi dati di base e tutti facilmente reperibili: volumetria lorda riscaldata, superficie lorda calpestabile, superficie disperdente dell edificio, consumi annui di combustibile e di energia elettrica degli ultimi tre anni, gradigiorno della località del comune di ubicazione dell edificio. I consumi di combustibile sono influenzati da altri due principali parametri che sono le ore giornaliere di funzionamento dell edificio e la forma dell edificio. Per la costruzione di indicatori energetici, che siano confrontabili, si introducono dei fattori di normalizzazione che tengano conto di questi ultimi parametri. 1 Rilevazione dei consumi di energia I consumi di energia per riscaldamento vanno rilevati dalle bollette o fatture della centrale o delle centrali termiche della scuola in esame relative ai 3 anni antecedenti a quello della diagnosi. Si sommano i consumi di combustibile dei tre anni e si dividono per 3 ottenendo così il consumo annuo medio di combustibile. Si prosegue analogamente per l'energia elettrica, ottenendo anche in questo caso il consumo medio annuo. Nel caso in cui la gestione degli impianti energetici sia regolata con un contratto di servizio energia, i dati di consumo devono essere forniti dal gestore del servizio che li deve rilevare dal libretto di centrale. Se nei tre anni precedenti a quello della diagnosi si sono avute variazioni significative della volumetria della scuola occorre tenerne conto nel calcolo dei consumi medi, incrementando o riducendo i consumi dell'anno in cui è avvenuta la variazione di una percentuale che tiene conto della variazione di volume e della frazione di anno corrispondente alla variazione. 2 Rilievo della volumetria lorda riscaldata, la superficie lorda ai piani e la superficie disperdente degli edifici Volumetria lorda riscaldata (V) Si ricava dai disegni, se sono disponibili, oppure si misura l'edificio dall'esterno. La volumetria comprenderà anche i muri esterni, ma saranno escluse quelle parti dell'edificio Pagina 9 di 9

10 non riscaldate (interrati, mansarde, magazzini, garage, etc.). Se l edificio si compone di più edifici, la volumetria V sarà la somma delle volumetrie dei singoli edifici. Superficie lorda ai piani (Ap) Analogamente alla volumetria, la superficie ai piani viene ricavata dalle planimetrie degli edifici o, in mancanza di queste, con rilievi diretti comprendendo nelle misure anche i muri divisori, esclusi i muri perimetrali. Se l edificio si compone di più edifici Ap sarà la somma delle superfici ai piani dei singoli edifici. Superficie disperdente (S) La superficie disperdente è data dalla somma delle singole superfici che avvolgono il volume lordo riscaldato V (pareti perimetrali, tetti, solai di piano terra). Se la scuola si compone di più edifici S sarà la somma delle superfici disperdenti dei singoli edifici. 3 Individuazione dei Gradi-Giorno della località in cui è situato l edificio Per i confronti tra i consumi di combustibile per riscaldamento, occorre tener conto delle differenze climatiche delle località in cui sono situate le scuole. A tale scopo, i consumi specifici vengono "destagionalizzati" attraverso i Gradi-Giorno (GG), che sono ottenuti come sommatoria delle differenze tra la temperatura interna di progetto (20 C) e la temperatura media giornaliera esterna, per tutti i giorni di riscaldamento della stagione invernale di una determinata località. Poiché per la maggior parte dei comuni non sono disponibili i GG effettivi anno per anno, si adottano quelli di legge (All. A del DPR 412/93), calcolati su base pluriennale. Se fossero disponibili quelli effettivi, si assumerebbe il valore medio dei GG degli ultimi tre anni, in analogia a quanto fatto per i consumi di combustibile. 4 Risultati attesi La diagnosi energetica non è un semplice studio della consistenza, dal punto di vista energetico, del patrimonio, ma una analisi che contiene informazioni utili per fornire all Amministrazione strumenti decisionali oggettivi per effettuare determinate scelte riguardo s: - Approfondimenti (diagnosi di dettaglio); - Miglioramento gestionale; - Interventi di riqualificazione. Tutti i dati raccolti e contenuti nelle schede di diagnosi leggera, che comunque saranno completate con una relazione descrittiva globale, confluiranno in un data-base relazionale. In sintesi i dati disponibili attraverso la diagnosi energetica saranno i seguenti: - Ubicazione dell edificio; - Inquadramento urbanistico dell edificio; - Documentazione fotografica dell edificio; - Dati che caratterizzano la geometria dell edificio (Superfici, volumi, ecc.); Pagina 10 di 10

11 - Dati relativi ai consumi di energia termica ed elettrica negli ultimi tre anni (tagliati potranno essere mantenuti aggiornati, attraverso il data-base, anche per gli anni successivi); - Dati relativi ai contratti energetici; - Valutazione della consistenza impiantistica; - Valutazione dello stato di degrado dell edificio; - Dati gestionali - Analisi costi-benefici degli interventi proposti valutati con un unico indicatore, individuato nel tempo di pay-back semplice (successivamente indicato con l'acronimo PBT) La diagnosi energetica fornirà quindi tutti gli elementi tecnici e gestionali che caratterizzano ogni singolo edificio, elementi che potrebbero essere comodamente utilizzati anche per promuovere contratti gestionali innovativi. Inoltre i risultati attesi, in chiave di revisione delle attuali modalità di gestione, dall'analisi dei consumi energetici dell intero parco edilizio comunale sono i seguenti: Lista eventuali criticità relativi ai contratti ed ai costi di fornitura Raccomandazioni e proposta soluzioni per introdurre modalità di gestione proattiva dei propri consumi (es.: contabilizzazione, termoregolazione, ecc) Prima quantificazione del potenziale di risparmio annuale sulla spesa complessiva da introduzione misure relative alla gestione degli impianti e da eventuale revisione contratti. Piano di progetto per estensione delle misure concordate su tutto il parco edifici pubblico Pagina 11 di 11

12 Piano di intervento Elenco degli edifici oggetto di diagnosi e certificazione energetica e principali caratteristiche, costruito sulla base di un rilievo che ha evidenziato i maggiori consumi. EDIFICIO N. 1 Nome edificio: Sede Monteverdi+Asilo Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Via Oglio, 2 Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano EDIFICIO N. 2 Nome edificio: Scuola Media Virgilio Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Via Trebbia, 1 Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano EDIFICIO N. 3 Nome edificio: Scuola Anna Frank Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Via Novati Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano EDIFICIO N. 4 Nome edificio: Scuola Elementare Don Primo Mazzolari Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Via Corte, 1 Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano Pagina 12 di 12

13 EDIFICIO N. 5 Nome edificio: Scuola Elementare Miglioli Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Viale Cambonino, 10 Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano EDIFICIO N. 6 Nome edificio: Scuola Elementare e Palestra Bissolati Destinazione d uso/funzione Edificio scolastico Indirizzo Via Tagliamento, 2 Consumi energetici Combustibili (m 3 /anno) metano Pagina 13 di 13

14 Sostenibilità economica degli interventi Nella fase successiva all analisi dei consumi e alle diagnosi energetiche degli edifici scolastici, sono riproposti rispetto al recente passato e in una logica di risparmio immediato, che è possibile ipotizzare a costo zero, i primi interventi su tutto il parco immobiliare comunale, tenuto conto del solo intervento di revisione della gestione del sistema impiantistico. L obiettivo che si pone l amministrazione è quello di raggiungere almeno il 6/7% di risparmio energetico prevedendo anche l adozione di sistemi di termoregolazione degli ambienti riscaldati; per quest ultimo intervento si rendono necessari investimenti di rilevanza straordinaria, in quanto la normale manutenzione ordinaria a tutt oggi vigente, non contempla le necessarie coperture finanziarie. L extracosto derivante da quest ultimo accorgimento tecnico potrà essere reperito eventualmente nelle voci contrattuali contenute nei bandi di gestione del calore futuri. Per quanto concerne gli interventi di medio e lungo periodo, da realizzare attraverso una riqualificazione energetica mirata, con l obbiettivo di ottenere un significativo abbattimento dei consumi energetici, si possono utilizzare strumenti finanziari innovativi, quali il contratto di rendimento energetico e il finanziamento tramite terzi. Le ESCo (Energy Service Company) e ad altri soggetti terzi presenti sul mercato, a tal fine, possono assumere nel settore dell efficienza energetica, e in special modo per gli enti pubblici, un ruolo di primissimo piano. Inquadrate come persone fisiche o giuridiche (art. 2 D.Lgs.115/08), forniscono servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell utente e, ciò facendo, accettano un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti. Le indicazioni del legislatore sono chiare (D.Lgs.115/08): è possibile ricorrere agli strumenti tipici dell operato di una E.S.Co., a tutto vantaggio dell amministrazione pubblica che riuscirebbe a compiere azioni di efficienza energetica negli edifici comunali, superando i limiti imposti dal patto di stabilità, attraverso un contratto così detto di partenariato pubblico privato (PPP), che tra i contratti contenuti nel Codice dei contratti pubblici (art. 3, comma 15 ter) risulta essere il più vantaggioso per il soggetto concedente. Pagina 14 di 14

15 Sistema di monitoraggio Il monitoraggio è una parte davvero importante del PAES. Il monitoraggio delle azioni previste dal Piano, comporta un adeguato adattamento del Piano stesso permettendo un continuo miglioramento del processo. La Commissione Europea impone un report biennale sull effettiva implementazione del PAES. Il report (e quindi il sistema di monitoraggio) dovrà contenere un aggiornamento dell inventario delle emissioni di CO 2 (Monitoring Emission Inventory MEI) su base biennale. La Commissione Europea raccomanda di compilare l Action Report (senza MEI) ogni due anni e l Implementation Report (con MEI) ogni quattro anni. L Action Report contiene informazioni qualitative sull implementazione del PAES, conformi a quanto previsto dal template che verrà predisposto dalla Commissione Europea. L Implementation Report contiene informazioni quantitative su ciascuna misura implementata, il loro impatto sui consumi energetici e le emissioni di CO 2, eventualmente anche azioni correttive e misure preventive. Alcuni dati del monitoraggio, potranno essere resi pubblici per sensibilizzare i cittadini e informarli sullo stato di avanzamento delle azioni programmate nel PAES. Una volta definiti i parametri di monitoraggio (indicatore e strumento), lo sforzo di progettazione consisterà nell'individuare meccanismi organizzativi e procedurali coerenti con tali parametri così che il dato sia effettivamente reperito, catalogato e archiviato. Ciò significa: Individuare il personale referente per ogni tipologia di dato ed un responsabile per il controllo di ogni azione; Definire precisamente la frequenza di aggiornamento del dato e la procedura da seguire. Ciò può variare a seconda della difficoltà di reperimento del dato. Il modello di monitoraggio del PAES una volta implementato potrà essere trasposto nel Piano Azione per il Risparmio Energetico negli Edifici Comunali con i parametri che attengono ai soli consumi reali degli edifici, che saranno stati oggetto, nel frattempo, di azioni di riqualificazione energetica, nel rispetto e per la verifica degli obiettivi introdotti dal Piano stesso (risparmio economico). Pagina 15 di 15

16 L amministrazione comunale e i settori coinvolti Attraverso il Piano di Azione per il Risparmio Energetico l amministrazione si pone l obiettivo di iniziare strutturalmente una proficua attività di energy management, fortemente indirizzata alla pianificazione degli interventi di riqualificazione energetica e alla gestione delle strutture e degli edifici comunali. Tale attività assume una veste di trasversalità per tutte le altre attività svolte all interno degli edifici comunali e sul territorio in generale, nel perseguimento di più obiettivi: la sostenibilità ambientale, l efficienza energetica e il risparmio economico. Il Piano di Azione per il Risparmio Energetico negli Edifici Comunali, in parallelo con il PAES, e, solo per gli aspetti legati all efficienza energetica e al risparmio economico, è trasversale ai settori incaricati della gestione amministrativa in generale. Il Piano coinvolge l Assessorato all Area Vasta e alla Casa con delega relativa al Piano di Efficientamento Energetico, l Assessorato all Ambiente al fine di perseguire parte degli obiettivi contenuti nel Bilancio Ambientale, Il Settore dei LLPP per la gestione e la manutenzione degli edifici comunali, gli uffici dell Economato per gli aspetti contrattuali ed economici legati alla gestione dell energia, l Assessorato al Bilancio per le questioni legate al risparmio economico. Pagina 16 di 16

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