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1 n Venerdì 13 giugno 2008 Newsletter sulle tematiche ambientali ARPATnews AGENTI FISICI I RISULTATI DELLA INDAGINE SULLA CONCENTRAZIONE DI RADON NEGLI EDIFICI SCOLASTICI DEL CIRCONDARIO EMPOLESE I risultati dell indagine conoscitiva, realizzata sulla base di una apposita convenzione con il Circondario Empolese, sulla concentrazione del radon negli edifici scolastici, sede delle Scuole Secondarie Superiori. ARPAT ha completato il rapporto finale sulla indagine conoscitiva, realizzata sulla base di una apposita convenzione con il Circondario Empolese-Valdelsa (CEV), sulla concentrazione del radon negli edifici scolastici sede delle Scuole Secondarie Superiori. Si completa così il quadro della situazione relativo all intera Provincia di Firenze (vedi Arpatnews n ). Il radon, un gas nobile radioattivo di origine naturale, è la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo, per cui è uno dei fattori di rischio più rilevanti fra gli inquinanti indoor. I risultati delle misure fanno parte integrante della valutazione dei rischi lavorativi, anche se la normativa prevede attualmente l obbligo di misurare solo i locali sotterranei. La promozione dell indagine è stata basata a suo tempo su valutazioni di opportunità, considerando la destinazione e le modalità di uso di queste strutture: infatti un gran numero di persone appartenenti alla popolazione e in una fascia d età normalmente considerata più a rischio per l esposizione alle radiazioni ionizzanti, quali quelle emesse dal radon e dai suoi prodotti di decadimento, trascorrono negli ambienti scolastici un numero di ore al giorno piuttosto elevato, insieme al personale docente e non docente. Inoltre una particolare attenzione all esposizione negli ambienti scolastici è contenuta sia nelle Raccomandazioni della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni, che invita ad applicare alle scuole i livelli di riferimento per gli edifici residenziali, sia nella normativa nazionale, dove si afferma il principio che le eccezioni all obbligo di risanamento degli edifici in caso di superamento del livello di azione non vale per le scuole. Negli ultimi anni l attenzione dei cittadini e delle istituzioni nei confronti del radon è molto cresciuta, e con queste le attività connesse, volte a conoscere sia i livelli di esposizione negli ambienti di maggiore interesse, tra cui rientrano le scuole, sia la distribuzione del radon sul territorio, al fine di individuare le aree dove concentrare le risorse dedicate alla riduzione del rischio. L indagine costituisce quindi un importante elemento per la conoscenza del territorio della Provincia e per la tipologia di edifici di grandi dimensioni. Se di per sé i dati ottenuti sono rappresentativi dei singoli edifici e della tipologia, non sono però sufficienti a dare una descrizione del territorio della Provincia; tuttavia è importante considerare che l Amministrazione regionale ha promosso un progetto in corso (vedi Arpatnews n ) per la mappatura della Toscana. Questo progetto prevede alcune migliaia di misurazioni negli ambienti di vita e di lavoro che permetteranno di definire un quadro conoscitivo sull esposizione al radon sull intero territorio regionale e, quindi, anche sul territorio provinciale. Allo stato attuale sono state già effettuate misurazioni in circa edifici (in un prossimo numero di Arpatnews sarà illustrato lo stato di avanzamento del progetto.) IL RADON Il radon è un gas radioattivo di origine naturale, che deriva dal decadimento del radio, a sua volta generato dall uranio. Uranio e radio, insieme al torio, sono anch essi radionuclidi naturali, presenti sulla terra dalla sua origine, nel suolo, nelle acque e nell atmosfera. Queste sostanze sono importanti perché la radioattività naturale costituisce la principale fonte d esposizione dell uomo alle radiazioni ionizzanti. Il Comitato Scientifico delle Nazioni Unite sugli Effetti della Radiazione Atomica (UNSCEAR) ha infatti stimato che la dose annua per persona dovuta alla radiazione naturale sia circa 2,4 msv, ovvero pari a circa 85% della dose annua totale Il radon contribuisce per il 50% del totale, per cui è il più rilevante dal punto di vista del rischio.

2 La quantità di radon presente nel suolo dipende strettamente dal suo contenuto di radio/uranio, elementi che sono presenti nella crosta terrestre in tutti i tipi di rocce e suoli, in concentrazioni variabili, generalmente comprese tra 0,5 e 5 mg/kg, anche se localmente si possono riscontrare valori più elevati. La distribuzione varia in funzione del tipo di roccia o di terreno cioè delle tipologie litologiche affioranti e profonde, in associazione a parametri quali fratturazione, presenza di faglie, sismicità e vulcanismo. La concentrazione del radon nel terreno può variare da qualche centinaio a milioni di Bequerel per metro cubo (Bq/m 3 ). L ingresso del radon in edifici è anche condizionato dalle caratteristiche costruttive dell edificio (presenza di vespai, di sistemi di condizionamento e di riscaldamento, tenuta degli infissi, etc.) e dalle abitudini di vita (ventilazione degli ambienti). Negli ambienti chiusi il radon può raggiungere concentrazioni anche molto elevate per i seguenti motivi: ridotto ricambio d aria; presenza di fessure, crepe o punti aperti nelle fondamenta; LA MISURA DEL RADON Il radon si misura in Becquerel per metro cubo - Bq/m 3 - che rappresenta il numero di disintegrazioni nucleari che ogni secondo sono emesse in un metro cubo di aria. In pratica, una concentrazione di 400 Bq/m 3 vuol dire che 400 nuclei di radon si stanno trasformando, ogni secondo, in ogni metro cubo di aria, emettendo radiazioni. Per misurare la concentrazione di radon nelle case si usano dispositivi di misura molto semplici: piccoli contenitori in plastica che hanno all interno una lastrina di materiale sensibile al radon e del tutto innocuo. La concentrazione di radon varia molto nel tempo: per questo motivo una corretta misura deve essere fatta nell arco di un intero anno. In genere si utilizzano due periodi di esposizione di sei mesi ciascuno. La misura della concentrazione annuale è il modo migliore per valutare il rischio associato al radon e per decidere su eventuali azioni di bonifica da adottare. presenza di tipi di rocce con alto contenuto d uranio, usate anche come materiale da costruzione; locali a diretto contatto con il terreno. Poiché la concentrazione è influenzata da molteplici fattori, che dipendono fortemente dalle condizioni meteorologiche, di norma presenta un andamento circadiano (ovvero una sorta di periodicità giornaliera), con livelli massimi la notte, e comunque una e- strema variabilità nell arco delle stagioni. A titolo di esempio nella Fig. 2 sono riportati i risultati di misure effettuate in una scuola materna nell arco di una settimana. Sulla base delle considerazioni sopra riportate, per una più accurata stima della esposizione indoor, tutte le organizzazioni scientifiche internazionali raccomandano di effettuare misure nell arco di tempo di un anno, che può essere suddiviso in uno o più periodi. Effetti sulla salute Il radon presente nell aria, in quanto gas, viene inalato e in gran parte espirato. I prodotti di decadimento del radon ( figli del radon ), invece, si legano al particolato atmosferico presente negli ambienti chiusi, che può essere trattenuto a livello bronchiale. Il radon e i suoi figli possono generare un danno al DNA dei tessuti polmonari a causa dell energia rilasciata dalle particelle alfa emesse nel decadimento. Una buona parte dei danni procurati al DNA viene riparata grazie ad appositi meccanismi cellulari, invece la parte di danni non riparata col tempo può trasformarsi in tumore: è chiaro che, maggiore è la quantità di radon e dei suoi figli inalata, maggiore è il rischio che qualche danno non venga riparato e che si trasformi in tumore, in particolare se il danno alle cellule è associato a quello da fumo di tabacco. Tra il danno al tessuto polmonare e l'insorgere di un tumore possono trascorrere anni o decenni. Diverse indagini epidemiologiche sui minatori hanno in effetti evidenziato il rischio di tumore polmonare connesso all esposizione e sulla base di questi studi la World Health Organization and International Agency for Research on Cancer (WHO-IARC) ha classificato il radon tra le sostanze cancerogene di gruppo 1, ovvero quelle per cui la cancerogenicità è accertata sulla base di studi sull uomo.

3 Successivamente sono stati effettuati studi epidemiologici anche sulla popolazione esposta al radon nelle abitazioni. I principali risultati di questi studi sono i seguenti: il rischio di tumore polmonare aumenta proporzionalmente all aumentare della concentrazione di radon, cioè più alta è la concentrazione di radon e maggiore è il rischio di tumore polmonare il rischio di tumore polmonare aumenta proporzionalmente alla durata dell esposizione, cioè più lunga è la durata dell esposizione al radon e maggiore è il rischio di tumore polmonare l aumento del rischio di tumore polmonare avviene proporzionalmente rispetto alla normale frequenza di tumori polmonari, mantenendone quindi la distribuzione per età: i tumori polmonari sono rari fino ad età di 45 anni, poi la frequenza cresce e raggiunge i valori massimi dai 65 anni in poi a parità di concentrazione di radon e durata dell esposizione, il rischio di tumore polmonare è molto più alto (circa 25 volte) per i fumatori rispetto ai non fumatori. Gli stessi studi hanno messo in evidenza che il rischio di sviluppare tumori è basso ma non nullo anche a concentrazioni di Radon intorno a 200 Bq/m 3, valori che sono abbastanza comuni sul territorio nazionale. La stima preliminare del numero di casi di tumore polmonare attribuibili al radon in Italia è di casi nell ambito dei circa tumori polmonari che si verificano ogni anno. Non sono stati accertati altri effetti derivanti dall esposizione al radon. I risultati dell indagine Le misure sono state effettuate negli edifici scolastici delle scuole medie superiori di Empoli, Castelfiorentino e Fucecchio. L indagine ha riguardato 12 edifici scolastici per un totale di 121 locali. Per una stima accurata dell esposizione indoor, sono state effettuate misure annuali, suddivise in due periodi consecutivi di circa sei mesi: i dosimetri sono rimasti esposti indicativamente da aprile 2004 a ottobre 2004 e da ottobre 2004 a aprile 2005, (rispettivamente primavera-estate e autunno-inverno), per valutare anche la variabilità stagionale. Nelle tabelle 1-2, riportiamo il numero delle persone coinvolte nell indagine, le ore medie di permanenza. Il primo risultato dell indagine è la distribuzione di tutti i valori di concentrazione media annua misurati negli ambienti scolastici, riportata in figura 4. La distribuzione è tipicamente asimmetrica, con un valore massimo di 61 Bq/m 3 e, TECNICA DI MISURA A causa della grande variabilità della concentrazione di Radon nel tempo, le misure sono state effettuate con dei dosimetri che consentono di integrare e mediare il valore sull arco di un anno, suddiviso in due semestri consecutivi. I dosimetri utilizzati sono composti da un rivelatore sensibile alle particelle alfa emesse dal Radon posto all interno di contenitore di plastica chiuso. Il rivelatore è costituito da materiale plastico sul quale le particelle a incidenti lasciano tracce microscopiche, che sono poi analizzate in laboratorio. Dal numero delle tracce totali identificate da un software di analisi delle immagini, mediante un fattore di taratura, si ottiene l esposizione al Radon in kbqhm -3. Conoscendo il periodo di esposizione del rivelatore si risale alla corrispondente concentrazione di radon media nel tempo di esposizione (espressa in Bq/m 3 ). Il contenitore in cui e inserito il rivelatore è fatto di un materiale plastico che è permeabile al Radon; dopo circa 30 minuti infatti la concentrazione all interno del dosimetro raggiunge gli stessi valori di quella esterna, garantendo quindi una misura attendibile della concentrazione di Radon presente nell edificio.

4 dunque, nessun locale superiore a 500 Bq/m 3 (livello di azione per gli ambienti di lavoro stabilito nel D. Lgs. 230/95 e smi). Poiché le misure sono state effettuate su due semestri nella quasi totalità dei locali, è possibile ottenere i risultati relativi alla stagione estiva e invernale separatamente; le due distribuzioni sono riportate in figura 5. Dai dati di concentrazione media annua per tutti i locali, è stato calcolato un valore medio annuo per ogni edificio, effettuando prima la media aritmetica per piano, e poi la media fra i piani. I valori della concentrazione media annua per edificio si riferiscono a 12 edifici. Dalla distribuzione dei risultati si può calcolare una media complessiva pari a 25 Bq/m 3 ed è importante sottolineare come il massimo valore medio di edificio rilevato è di 37 Bq/m 3, che corrisponde ad un esposizione più bassa della media regionale. A titolo di confronto, nella tabella in fondo pagina sono riportati alcuni dati relativi alle altre indagini realizzate in Toscana: nelle scuole medie superiori del Circondario Empolese-Valdelsa ed anche della Provincia di Firenze si osservano valori di concentrazione di radon mediamente più bassi che nel resto della Toscana. Conclusioni E stata misurata la concentrazione di radon indoor negli edifici scolastici delle scuole medie superiori di Empoli (8), Castelfiorentino (1) e Fucecchio (3). L indagine ha riguardato 12 edifici scolastici e 121 ambienti, prevalentemente occupati per svolgimento di attività didattiche e lavoro d ufficio del personale docente e non docente. L indagine ha coinvolto una popolazione scolastica di persone, di cui studenti. I livelli di concentrazione di attività di radon misurati sono complessivamente molto bassi; la media infatti risulta essere di 25 Bq/m 3, poco inferiore al valore misurato nelle scuole medie superiori della Provincia di Firenze (39 Bq/m 3 ) e al valore della concentrazione media regionale derivata dall Indagine Nazionale sulla Esposizione a radioattività naturale nelle abitazioni, di 48 Bq/ m 3, e molto più bassa della stima della concentrazione media nazionale, pari a 70 Bq/m 3. Indagine (Numero di edifici) Concentrazione media annua (Bq/m 3 ) Concentrazione massima (Bq/m 3 ) % > 500 Bq/m 3 Scuole materne e asili nido (546) ,3 Scuole medie superiori Prov. FI Scuole medie superiori Empoli-Valdelsa

5 Direttore responsabile: Marco Talluri Anno VI Autorizzazione del Tribunale di Firenze n del 14 febbraio 2005 Redazione: ARPAT, Via Ponte alle Mosse FIRENZE - tel fax mail comunicazione.fi@arpat.toscana.it Testo di questo numero a cura di: AF Radioattività ambientale Dipartimento Arpat di Firenze radon.fi@arpat.toscana.it ARPATNEWS Siamo su internet: E possibile ricevere regolarmente Arpatnews, personalizzandone le modalità (periodicità, temi, ecc.) all indirizzo: Un altro dato di estrema importanza è che nessun locale è risultato avere concentrazione media annua superiore al livello di riferimento raccomandato dalla Commissione Europea (Euratom 143/90) di 200 Bq/m 3 (secondo l Indagine Nazionale in Italia vi sono il 4% delle abitazioni con una concentrazione superiore ai 200 Bq/m 3 e l 1% superiore a 400 Bq/m 3 ). Anche nel semestre invernale, che è quello in cui si hanno i livelli più elevati ed è concentrata la presenza delle persone, i valori medi sono bassi, con un unico dato superiore a 100 Bq/m 3 in un locale ad uso didattico presso la scuola Istituto Professionale per i servizi commerciali e turistici Leonardo da Vinci di Empoli. Degli ambienti sotterranei misurati, nessuno ha superato il livello di azione di 500 Bq/m 3 previsto dal D.Lgs. 241/00, né il livello di riferimento cautelativo di 400 Bq/m 3, che avrebbe richiesto la ripetizione delle misure l anno successivo. VEDI ANCHE ARPATNEWS I risultati della indagine sulla concentrazione radon negli edifici scolastici della Provincia di Firenze Nuova scheda informativa Arpat sul radon Radon, al via la mappatura della Toscana Una tesi in fisica sanitaria sul radon LINK UTILI SULL ARGOMENTO APAT (Agenzia per la protezione dell ambiente ed i servizi tecnici) - sezione sul radon APAT (Agenzia per la protezione dell ambiente ed i servizi tecnici) - L esposizione al radon nelle aree metropolitane APAT (Agenzia per la protezione dell ambiente ed i servizi tecnici) - Linee guida per le misurazioni di radon in ambienti residenziali EPA (U.S. Environmental Protection Agency) - Assessment of Risks from Radon in Homes InVS (Institute de ville sanitarie) - Impact sanitaire du radon domestique: de la connaissance à l action ISS (Istituto Superiore di Sanità) - Piano nazionale radon per la riduzione del rischio di tumori polmonari in Italia OMS (Organizzazione mondiale della sanità - The International Radon Project (IRP) OMS (Organizzazione mondiale della sanità - Radon and cancer

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