Servizio Civile Nazionale SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) Servizio Civile Nazionale A.S.L. FG SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.S.L. FG PROVINCIA DI FOGGIA 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE 2ª CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Assistenza Area di intervento: A11 Donne con minori a carico e donne in difficoltà 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il presente progetto interesserà operativamente il territorio di Foggia e di Manfredonia.

2 Esso prevede interventi a favore delle famiglie che vivono situazioni di disagio e che necessitano di un sostegno in riferimento alle competenze genitoriali. L analisi dei dati demografici a livello provinciale mette in evidenza i seguenti dati significativi: - una prevalenza del sesso femminile rispetto al totale, che si manifesta in misura crescente con l aumentare dell età: nelle fasce di età 0 39 anni, infatti, vi è lieve prevalenza di persone di sesso maschile, mentre dalle fasce di età successive la componente femminile assume maggiore peso: oltre i 65 anni le donne rappresentano il 52,3% della popolazione totale, e diventano il 60,5% nella fascia di età 80-84, con un incremento percentuale crescente: - una percentuale di popolazione anziana che, comparata a quella degli anni precedenti, aumenta progressivamente. Nel 2013, a livello provinciale, la popolazione con oltre 65 anni rappresenta il 19,2% L indice di vecchiaia, che era 90,7 nel 2002, è salito a 126,0 nel 2013; - una cospicua presenza di stranieri regolari residenti, tra i quali prevalgono le femmine. In totale si tratta di soggetti, tra cui minorenni;. Nella provincia di Foggia è concentrato il 20,1% degli stranieri regolari residenti in Regione. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 26,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'ucraina (10,5%) e dalla Repubblica di Macedonia (8,3%). - Una presenza presumibile di immigrati irregolari, che da dati nazionali - si può stimare in circa il 9-10% degli immigrati regolari; - Una forte presenza di lavoro sommerso, in particolare in agricoltura, che riguarderebbe la totalità degli immigrati clandestini e, secondo stime sindacali, il 60-65% del lavoro dei locali; - Un tasso specifico di abortività volontaria abbastanza superiore a quello dell Italia nel suo complesso e a quello, già più elevato rispetto al dato nazionale, della Regione Puglia, anche se va detto che tale tasso è comunque diminuito rispetto agli anni precedenti: - Il totale degli iscritti ai Centri per l impiego al 31/12/2013 ammonta a unità, di cui il 32% come disoccupate. Dal 2011 al 2013 i disoccupati sono aumentati del 12%, con un peggioramento soprattutto negli ultimi 12 mesi. Nel 2013 i lavoratori iscritti ai Centri come immediatamente disponibili al lavoro rappresentano un vero e proprio esercito di unità. Di questi ben sono i giovani (15-29 anni).il tasso di disoccupazione giovanile è al 44% e il tasso di inattività al 49,9%. Per quanto attiene, invece, alle realtà particolari dei due Comuni sedi del progetto, si evidenziano alcuni dati significativi: - il comune di Manfredonia si caratterizza per una più elevata percentuale di minori rispetto a quella di Foggia. - Il comune di Foggia presenta, invece, una maggiore percentuale di nuclei familiari con 6 componenti o più, indicativa di condizioni di disagio.

3 Dati demografici anno 2013 COMUNE % 0-14 % % 65+ Abitanti Indice Vecchiaia Età Media FOGGIA 14,4% 66,30% 19,30% ,7 42,3 MANFREDONIA 15,40% 65,90% 18,70% ,10% 40,9 TOT.PROVINCIA FG 15,20% 65,60% 19,20% ,00 41,7 Gli indicatori di disagio sono numerosi, infatti si evidenzia che: - Il contesto socio-economico-culturale è costituito prevalentemente da famiglie monoreddito impegnate soprattutto nel settore edile e del terziario - presenza di famiglie a basso reddito con entrambi i genitori lavoratori; - aumento del numero dei nuclei monoparentali. Nelle famiglie monogenitoriali l elemento di rilievo è la netta prevalenza delle donne - una donna su dieci esce dal mercato del lavoro a causa della maternità - vi è aumento del numero delle separazioni e dei divorzi; - vi è aumento del numero di nuclei familiari multietnici a causa dell elevato flusso di immigrati attratti dalle prospettive del lavoro agricolo. Una realtà così nuova e mutevole determina disorientamento nei minori e gravi crisi del sistema famiglia, favorendo un disagio psico-sociale che può tradursi in comportamenti devianti o patologie psichiche. Il Piano Regionale di Salute individua nella salute delle donne l indicatore più efficace per valutare l impatto delle politiche nazionali sulla salute e per rimuovere tutte le condizioni di disuguaglianza, economiche, sociali e di genere, coinvolgendo non soltanto la qualità dei servizi, ma anche la qualità del modello sociale complessivo di riferimento. Lo stesso Piano sottolinea in materia la centralità del ruolo dei Consultori familiari, inseriti nei distretti socio-sanitari, nell ambito della salute di genere e più in generale come strumento di promozione della salute e del benessere dei minori e delle famiglie. I Consultori familiari, infatti, attraverso la metodologia operativa dell offerta attiva, si pongono quale cardine operativo delle strategie di prevenzione e promozione della salute in genere. E in questa ottica che i Consultori Familiari, costituiti a seguito della L.405/75 e della L.R. 30/77 sono impegnati in interventi a tutela della salute della donna, nonché di quella dell età evolutiva, dell adolescenza, delle relazioni di coppia e familiari, e per la maternità e paternità responsabile. L obiettivo specifico è quello di essere un luogo di unificazione di risposte differenziate in contrapposizione ad un ideologia medica tendente alla settorializzazione esasperata, ad una ipertrofizzazione dell aspetto parziale e carente di coordinamenti che reintegrino le parti dell individuo. Le attività e i servizi sono organizzati secondo il lavoro di équipe al fine di aiutare tutti i cittadini a far fronte ai loro bisogni ed a garantire la tutela della salute.

4 Il consultorio di Manfredonia è localizzato su di un territorio che vanta un utenza complessiva che si aggira attorno alle unità. Il Consultorio n.1 di Foggia è localizzato su di un territorio che vanta un utenza complessiva che si aggira attorno alle unità. In un territorio in cui sono carenti i servizi di supporto alle famiglie, la ASL della provincia di Foggia ha voluto attivare il volontariato per ampliare l offerta dei servizi. Il Consultorio Familiare attiva oltre che interventi sanitari di promozione e tutela della salute del minore e di tutta la famiglia anche interventi di natura psico-sociale Tra le attività svolte si ritengono particolarmente significative le seguenti: - il servizio spazio neutro, in cui si realizzano incontri protetti tra genitori non affidatari e figli minori; - gli interventi di mediazione familiare e di sostegno alla genitorialità; - l assistenza alle puerpere, che vengono seguite e sostenute nella relazione madre-bambino; - corsi di promozione ed educazione sociale e sanitaria ( educazione affettiva e sessuale, prevenzione e tutela della salute) in cui vengono coinvolte le scuole di diverso ordine e grado. I Consultori Familiari della ASL/FG fanno capo ai rispettivi Distretti sociosanitari. Essendo l ambito provinciale molto esteso si è deciso di attuare il progetto nelle sedi di Foggia Distretto n. 1 e di Manfredonia. L area di intervento riguarda le famiglie con minori a carico e donne in difficoltà DESTINATARI DEL PROGETTO: Nell esperienza lavorativa quotidiana si rileva un numero cospicuo di donne che non riesce a rispettare gli appuntamenti fissati per le visite ginecologiche, per i colloqui con l assistente sociale, per i colloqui con la psicologa oppure a frequentare i corsi di preparazione al parto o quelli post partum per la cura del neonato, a causa della difficoltà di gestione degli altri figli. Si verifica pure che le donne portino con se i figli, non potendo affidarli ad alcuno, creando disagio nella struttura. In entrambi i casi l organizzazione di un servizio di accoglienza dei bambini presso il consultorio renderebbe possibile una fruizione serena delle prestazioni consultoriali. In alcune situazioni problematiche l intervento a domicilio a sostegno della genitorialità può ridurre le tensioni familiari. Talvolta si rivolgono al consultorio famiglie che hanno bisogno di una presa in carico globale anche col supporto esterno o con l invio ad altri servizi. Non sempre

5 esse sono in grado di orientarsi sul territorio e di relazionarsi, sia per situazioni soggettive che oggettive, quali la scarsa conoscenza della lingua italiana, per cui si rende necessario il loro accompagnamento. Alla luce delle precedenti riflessioni risultano destinatari del progetto: - Le donne che non riescono a fruire dei servizi consultoriali per mancanza di supporto familiare nella cura dei figli - Le famiglie problematiche che richiedono aiuto nel carico di cura della prole; - Gli utenti del consultorio che necessitano di vicinanza e/o accompagnamento ad altre strutture I BENEFICIARI DEL PROGETTO sono: - Le famiglie, che attraverso un processo di empowerment sono aiutate a riconoscere e valorizzare le loro competenze e sostenute nella fatica dell educare e del crescere insieme. - I volontari che hanno un occasione di crescita personale e di accrescimento di competenze professionali. - La comunità, che percependo il consultorio quale realtà più vicina ai problemi quotidiani ne utilizza maggiormente i servizi e che trae beneficio dal benessere globale dei vari componenti la famiglia. INDICATORI Al momento dell avvio del progetto di servizio civile si procederà alla rilevazione degli indicatori da utilizzare per l attività progettuale, con la registrazione dei relativi dati su supporto informatico. Allo scopo si utilizzeranno innanzitutto i dati di attività regolarmente compilati e trasmessi dal Servizio ai competenti organi aziendali (Controllo di Gestione), eventualmente integrati con ulteriori dati per i quali procedere ex novo alla rilevazione. Ciò allo scopo di procedere, al termine dell anno di attività, ad una nuova rilevazione degli stessi indicatori, per una verifica dei cambiamenti prodotti, sia di carattere qualitativo che quantitativo. La verifica qualitativa sarà effettuata attraverso la somministrazione di indagini di customer satisfaction, sia nei confronti dell utenza che nei confronti degli operatori impegnati nelle attività. Per la valutazione quantitativa si procederà invece al confronto dai dati di attività ex ante ed ex post, rilevando la presenza degli incrementi di prestazioni previsti in fase progettuale o il decremento di comportamenti negativi. I principali indicatori utilizzati saranno i seguenti: INDICATORI N. appuntamenti non rispettati N. interventi per le attività previste nell obiettivo 1 SITUAZIONE EX ANTE Nessun intervento SITUAZIONE EX POST Diminuzione del 20% Da verifica finale progetto

6 N. collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati N. attività ricreative per minori organizzate per favorire la fruizione dei servizi consultoriali ai genitori (obiettivo 1) N. attività divulgative N. elaborati prodotti a scopo divulgativo N. interventi dei volontari a domicilio N. questionari di gradimento somministrati agli utenti N. questionari somministrati agli studenti dopo gli incontri informativi Nessun intervento Nessun intervento Nessun intervento Nessun intervento 1 Aumento 10% del Da verifica finale progetto Aumento del 10% Aumento del 10% Da verifica finale progetto Almeno 2 rilevazioni per minimo 100 utenti A tutti gli studenti coinvolti nelle attività 2 7) Obiettivi del progetto: Premessa La famiglia è il nucleo fondamentale della società e il suo ruolo è insostituibile per garantire sviluppo delle persone, del sistema di relazioni, delle stesse comunità locali. I mutamenti demografici, culturali, sociali, economici, hanno inciso profondamente sulle strutture familiari producendo modifiche nel sistema delle relazioni e nei modelli di organizzazione di vita. Le indagini condotte negli ultimi 10 anni svelano: l aumento delle famiglie composte da un solo genitore, l aumento delle convivenze, l aumento delle coppie con figli a carico, aumento delle multi famiglie ( famiglie multiple in cui un figlio ha non più due genitori ma quattro, perché i due genitori biologici hanno divorziato e si sono fatti un altra famiglia). In tale contesto la famiglia, ha più che mai bisogno di essere accolta, ascoltata, e sostenuta, ma anche riconosciuta per il suo insostituibile valore nel percorso di vita di ciascun individuo Pertanto è indispensabile governare la complessità ponendo le famiglie al centro dell azione delle istituzioni pubbliche, nello specifico nell attività consultoriale. A tal fine si ritiene importante sostenere le donne con l intervento dei volontari, che si prenderanno cura dei loro figli nelle situazioni maggiormente problematiche 1 Nell ordinaria attività vengono somministrati questionari prima degli incontri con i ragazzi per valutare il grado di conoscenza degli argomenti 2 Con la somministrazione ex post, effettuando il confronto con i risultati dei questionari ex ante, si verificherà il cambiamento nei soggetti dall attività

7 Il Consultorio Familiare, infatti, è un servizio socio-sanitario che si caratterizza per essere il servizio di assistenza della famiglia; è una struttura operativa di base in contatto con il tessuto sociale e con i suoi bisogni primari colti nella loro quotidianità e normalità, oltre che nelle inevitabili disfunzioni e patologie. Il Consultorio, a differenza di altri servizi sanitari, opera con una presa in carico dei problemi non aspettando che essi si manifestino, ma prevenendoli attraverso la conoscenza dei bisogni effettivi della comunità e interpretando le domande delle persone ed accompagnandole nell impostazione e nella risoluzione dei problemi, cercando di attivare contatti con altri servizi e svolgendo un ruolo di raccordo. La struttura operativa che ne deriva comprende, quindi, una componente costituita da personale psico-sociale completa la componente sanitaria, operando in sinergia. Obiettivi 1. Supportare le madri e le famiglie che vivono situazioni problematiche 2. Valutare l efficacia degli incontri con gli studenti diretti a diffondere le informazioni sulla procreazione responsabile e sulle malattie sessualmente trasmissibili 3. rendere maggiormente fruibile la rete di servizi pubblici/privati ai soggetti che necessitano di supporto 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8 . 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi 1. Obiettivo 1) Supportare le madri e le famiglie che vivono situazioni problematiche AZIONI Individuazione delle famiglie da seguire a domicilio; Informazione all utenza circa le attività dei volontari Interventi a domicilio su richiesta della famiglia Programmazione delle giornate per l assistenza ai minori ATTIVITA Somministrazione di questionari relativi all ambito familiare; Lettura dei dati assieme agli operatori; Realizzazione di materiale informativo sulle nuove attività offerte Supporto a domicilio nell accudimento di altri minori presenti nel nucleo familiare per alleggerire il carico della mamma Aiuto ai minori nell esecuzione dei compiti, offrendo nel contempo ai genitori esempi di nuove modalità di relazione Aiuto ai genitori per commissioni esterne Attività di animazione e di gioco dei minori, in modo particolare nei periodi di chiusura scolastica, sia attraverso l inserimento in attività già organizzate sul territorio che attraverso attività condotte in sede dai volontari stessi. Obiettivo 2: Valutare l efficacia degli incontri con gli studenti diretti a diffondere le informazioni sulla procreazione responsabile e sulle malattie sessualmente trasmissibili AZIONI Informazione mirata alla prevenzione dell IVG minorile Sensibilizzazione e informazione alla popolazione scolastica sui comportamenti sessuali e sulle malattie sessualmente trasmissibili ATTIVITA Incontri formativo-informativi con gli adolescenti della scuola dell obbligo; Preparazione e somministrazione questionari agli studenti dopo gli incontri informativi Redazione opuscoli e altro materiale divulgativo; Obiettivo 3: rendere fruibile la rete di servizi pubblici/privati ai soggetti che necessitano di supporto AZIONI Confronto con gli operatori

9 Mappatura risorse territoriali ATTIVITA fornire informazioni agli utenti sulle strutture territoriali per bisogni particolari (es, case famiglia, Caritas, associazioni, etc.) Accompagnare gli utenti che non si sentono in grado di presentarsi da soli ad altri servizi. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Per la realizzazione delle attività previste dal progetto verranno impegnate le seguenti figure professionali: Risorse umane Risorse Umane Numero Ruolo nel progetto Psicologo 2 Interviene nella individuazione dei casi da seguire e nella programmazione delle attività Assistente Sociale 2 Interviene nella individuazione dei casi da seguire e nella programmazione delle attività Segue le attività a domicilio Ostetrica 5 Interviene nella individuazione dei casi da seguire e nella programmazione delle attività TOTALE RISORSE UMANE 9

10 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto Le attività dei volontari in servizio civile verranno svolte affiancando il personale dei consultori, delle reti amicali, degli assistenti sociali e psicologi, dei medici e delle altre figure coinvolte nel sistema assistenziale dopo adeguata formazione. I volontari in servizio civile diverranno parte integrante del servizio consultoriale, supportati e coordinati dalle figure professionali impegnate nelle attività di progetto. Le attività previste per i volontari nell ambito del progetto sono le seguenti: Partecipazione al percorso formativo generale Partecipazione alla formazione specifica Partecipazione al corso di primo soccorso Compilazione questionari di ingresso Compilazione questionari di valutazione previsti nel monitoraggio della formazione Supporto agli operatori negli incontri con gli adolescenti della scuola dell obbligo Somministrazione questionari ex post agli studenti destinatari delle attività di formazione Diffusione di opuscoli e altro materiale divulgativo; Partecipazione ad eventi - seminari, workshop, convegni ecc.- attinenti al progetto di SCN. Tali eventi saranno dettagliati all atto della realizzazione dell attività di servizio civile e saranno scelti tra le occasioni offerte dal territorio più utili a completare ed approfondire il percorso formativo ed operativo dei giovani volontari e più in sintonia con il progetto in via di realizzazione e con i suoi obiettivi Collaborazione con gli operatori professionali per apprendere le modalità di intervento Incontro con mediatori culturali per la conoscenza approfondita dei bisogni e del contesto socioculturale delle donne e dei nuclei familiari di immigrati; I moduli della formazione specifica focalizzati sul mercato del lavoro, sulle nuove imprenditorialità, sulla possibilità di accedere ai fondi europei permetteranno ai giovani volontari di orientarsi più facilmente nella ricerca del lavoro, così come richiesto dal programma Garanzia Giovani. I volontari potranno acquisire conoscenze utili anche attraverso la partecipazione al corso di primo soccorso. Per stimolare le capacità di programmazione e analisi della situazione, il lavoro di gruppo e la verifica delle risorse e degli obiettivi si svolgeranno le seguenti attività: registrazione su supporto informatico di dati, informazioni e documenti inerenti l attività svolta; Riflessione su traccia guidata sull anno trascorso in servizio civile Presentazione elaborato ai responsabili del progetto; Presentazione esperienza al territorio.

11 )

12 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 8 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 8 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: ) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Disponibilità alla flessibilità oraria nell'ambito del monte ore prestabilito (turno di mattina, turno di pomeriggio, turno con rientri pomeridiani, turni con orario spezzato mattina e pomeriggio in relazione alle esigenze delle persone assistite, agli orari di lavoro del personale della ASL e all organizzazione delle attività progettuali Disponibilità ad attività domiciliari Disponibilità a recarsi presso altre sedi per la partecipazione ad incontri, seminari, attività formative che saranno organizzate sia direttamente nell ambito del progetto, sia nell ambito delle iniziative organizzate dalla Regione Puglia; Disponibilità a sporadiche attività festive Disponibilità agli spostamenti sul territorio necessari per la completa attuazione dei piani d intervento, anche in modo autonomo Rispetto del codice di comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione Rispetto delle normative vigenti in materia di privacy e segreto d ufficio Rispetto del Regolamento previsto nel servizio e dell organizzazione interna.

13 CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune 1 Foggia Foggia Indirizzo Via Valentini Alvarez 2 Cod. ident. sede N. vol. per ssss 4 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Francavilla Maria Concetta Data di nascit a C.F. FRNMCN57H5 0D643W Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Pasqua Angela Data di nascit a 8/7/5 8 C.F. PSQMGL58L48F631H Manfredonia Manfredon ia Via Barletta 4 Lauriola Maria Rosa LRLMRS56R46 F631C Pasqua Angela 8/7/5 8 PSQMGL58L48F631H

14 17)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Per la conoscenza del progetto e la diffusione dei valori del servizio civile si attiveranno azioni specifiche di informazione attraverso i seguenti mezzi: Pubblicizzazione sul sito internet dell Ente dedicato al servizio civile; elaborazione di articoli per periodici degli enti associati o di settore; comunicati stampa da inviare alle testate locali e provinciali; invio materiale informativo alle associazioni del terzo settore presenti sul territorio; invio materiale informativo ai Centri di formazione professionale; invio materiale informativo ai Circoli ricreativi e sportivi; pubblicizzazione iniziativa presso le Parrocchie cittadine attraverso incontri rivolti ai giovani (4 h) pubblicizzazione progetto presso il Centro per l impiego di Foggia e di Manfredonia, attraverso diffusione preliminare di dépliants illustrativi e successivo incontro rivolto agli iscritti nelle liste (2 h) conferenza stampa di presentazione del progetto (2 h) conferenza stampa a conclusione del progetto per la presentazione dell esperienza realizzata al territorio (2 h) partecipazione a trasmissioni televisive locali dei responsabili del servizio civile ASL FG e di Volontari (3 h) incontri informativi/formativi rivolti agli studenti delle scuole superiori, in particolare istituti professionali, di Foggia e Manfredonia, per la presentazione in particolare del programma Garanzia Giovani ore 7; In tutte le attività suddette sarà posto particolare rilievo alla possibilità di partecipazione da parte di giovani con bassa scolarità, alle finalità e agli strumenti offerti dal programma comunitario Garanzia Giovani e, in particolare, dell area specifica del servizio civile all interno del programma. N. totale ore : h 20 (oltre all attività di preparazione e diffusione del materiale informativo) 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: Metodologia e strumenti utilizzati Il piano di monitoraggio intende valutare periodicamente le criticità all interno del progetto, e verificare al termine dei 12 mesi la realizzazione dei risultati previsti dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi, nonché la qualità percepita dai

15 diversi attori coinvolti (Volontari, Operatori Locali ecc). S intende dunque valutare: - l efficacia: intesa come il raggiungimento degli obiettivi previsti: - l efficienza: intesa come il rispetto dell articolazione delle attività previste in sede progettuale e la qualità percepita. Ciò avviene con i seguenti step: Tempistica Azione Strumento In fase di progettazione Mese 1 Mese 6 Mese 12 All interno della scheda progetto vengono individuati per ciascun obiettivo specifico degli indicatori che consentiranno di valutare lo stato di realizzazione dei risultati previsti dal progetto. Valutazione ex-ante dei Volontari Primo incontro di Valutazione tra Volontario e Operatore Locale di Progetto, volto a monitorare le aspettative del giovane, le sue abilità e conoscenze/competenze in ingresso, e a trasmettere allo stesso gli obiettivi del Progetto. Valutazione ex-ante degli OLP Primo incontro tra Referente del Progetto e Operatori Locali di Progetto, volto a monitorare eventuali necessità in ordine alla realizzazione del Progetto, a socializzare gli Obiettivi, e a favorire il confronto con i vari OLP dei Centri Valutazione in itinere dei Volontari Secondo incontro di valutazione tra Volontario e Operatore Locale di Progetto volto a monitorare l andamento delle attività svolte, lo status rispetto agli obiettivi prefissati, le eventuali Azioni Correttive da attuarsi per garantire il buon esito del Progetto Valutazione in itinere degli OLP Secondo incontro tra Referente del Progetto e Operatori Locali di Progetto volto a monitorare l andamento delle attività svolte dai Volontari, favorire un confronto sulle modalità di svolgimento adottato dai vari Centri e intraprendere eventuali Azioni Correttive da attuarsi per garantire il buon esito del Progetto Valutazione ex-post dei Volontari Terzo incontro di Valutazione tra Volontario e Operatore Locale di Progetto volto a valutare i risultati dell esperienza e a verificare eventuali gap con le aspettative iniziali da colmare in un ottica di miglioramento continuo del Progetto Valutazione ex-post degli OLP Terzo incontro tra Referente del Progetto e Operatori Locali di Progetto volto a valutare i risultati dell esperienza e a verificare eventuali gap con le aspettative iniziali, da colmare in un ottica di miglioramento continuo del Progetto Scheda progetto Questionario d ingresso Verbale Riunione Verbale Riunioni Questionario di monitoraggio. Verbale riunione Verbale Riunioni Questionari di verifica finale Relazione di andamento finale Verbale Riunioni Relazione di anda-mento finale. Verbale Riunioni 21)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

16 Il progetto non richiede particolari titoli di studio ma grande sensibilità e motivazione ad aiutare le persone in difficoltà. Si ritiene opportuno non restringere la platea dei potenziali volontari, anche in considerazione delle finalità di Garanzia Giovani, che mira ad offrire opportunità formative e lavorative in modo particolare ai giovani fuori dal circuito produttivo e dal percorso scolastico. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: L ammontare complessivo destinato dall Azienda alla realizzazione del progetto è di 1.800,00 da utilizzare per le seguenti finalità: Acquisto materiali per attività ricreative: 500,00 Spesa per partecipazione ad eventi del territorio, 300,00 Spese per spostamenti fuori dalla sede ASL per lo svolgimento di attività programmate, volontari e formatori; 500,00 Acquisto videoproiettore 300,00 Totale 1.800,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Non sono stati stipulati accordi specifici di partenariato per la realizzazione della presente proposta progettuale. All atto dell avvio delle attività la ASL intende comunque avvalersi del supporto delle associazioni con le quali, per diverse attività in corso, ha già stipulato protocolli d intesa o accordi. Per offrire ai giovani strumenti pratici di orientamento nel mondo del lavoro, in sintonia con gli obiettivi di Garanzia Giovani, si stabiliranno inoltre contatti con Enti, aziende e società che operano nel panorama territoriale provinciale, dopo i momenti di formazione specifica appositamente dedicati al mercato del lavoro ed alle competenze spendibili nei diversi settori d intervento. Da un lato, quindi, i giovani volontari saranno invitati a partecipare, così come previsto anche nel percorso formativo, agli eventi di maggiore significato organizzati sul territorio nell anno di esperienza del servizio civile; dall altro si programmerà l accesso dei giovani ad aziende ed organismi economici, per un approfondimento delle conoscenze dei diversi settori di attività. In fase di avvio del progetto, sulla base delle caratteristiche soggettive dei giovani volontari e degli specifici campi d interesse, si procederà alla selezione dei partner. Si programmeranno gli interventi da effettuare e il relativo calendario, conservando agli atti la documentazione probatoria. In fase di monitoraggio e rendicontazione del progetto sarà elaborato il quadro dettagliato delle collaborazioni effettuate e delle attività realizzate.

17 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto: In coerenza con gli obbiettivi e le modalità di attuazione del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie e adeguate: Stanze: sala coordinamento progetto 2 Scrivanie 2 Armadi 2 Telefono Fax 2 Computer posta elettronica- stampanti-programmi informatici 2 Fotocopiatore 2 Materiale Audio-Video (TV- Videoproiettore- Viedeoregistratore - Macchina x fotografica) Cancelleria e materiale cartaceo per il monitoraggi degli utenti, la condivisione x degli interventi, la verifica delle attività strutturate (registro rilevazione delle presenze, agenda per le comunicazioni di servizio, ecc.); Materiale ludico ricreativo- quotidiani- riviste- filmati. x CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: nessuno Nessuno. 27) Eventuali tirocini riconosciuti : 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Le competenze e le professionalità che saranno acquisite durante il servizio civile saranno riconosciute e certificate dall ASL FG della Provincia di Foggia, ovvero dal servizio aggiornamento formativo. L Azienda rilascerà un attestato relativo alle attività svolte e alle competenze acquisite. Le competenze e le professionalità che i volontari acquisiranno al termine del servizio civile sono le seguenti: SAPERE - Regolamento ed organizzazione di una struttura complessa. - Ruoli dei diversi enti e dei diversi operatori nel lavoro di rete. - Procedure tecnico amministrative per l attivazione di un servizio di assistenza. SAPER FARE Competenze tecnico-operative specifiche: - Osservare e descrivere comportamenti e situazioni

18 - Produrre report o relazioni - Utilizzare tecniche specifiche di comunicazione (ascolto ed espressione). - Predisporre e utilizzare schede per la rilevazione e raccolta di dati relativi a servizi Competenze generali: - Utilizzo dei programmi di videoscrittura. - Utilizzo dei programmi di Posta elettronica. SAPER ESSERE - Lavorare in équipe multiprofessionali; - gestire la relazione con persone in situazione di disagio; - comunicare e relazionarsi in generale; - gestire la legittimità di ruolo nei confronti degli utenti. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Auditorium Piazza Libertà 1 - Direzione Strategica ASL FG Foggia 30) Modalità di attuazione: La formazione generale sarà effettuata in proprio, con i dipendenti ASL formatori accreditati 1) CARDINALE ANTONELLA 2) GALLI ROSSANA 3) PAVIA CONCETTA 4) PASQUA ANGELA 5) SCARANO PATRIZIA Nella erogazione della formazione generale è previsto inoltre l impiego del seguente esperto, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee Guida per la formazione generale dei volontari: - Dott. Carmelo L Erario I curricula dei formatori non sono allegati in quanto si tratta di personale accreditato per tale funzione NO 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale rappresenta la base culturale del Servizio

19 Civile Nazionale. Lo scopo di questi incontri periodici è infatti quello di trasmettere i valori a cui fa riferimento l esperienza storica e culturale del servizio civile. La formazione si articolerà in incontri di 5 ore ciascuno e si effettuerà nei primi 180 giorni di svolgimento del progetto. Tenendo presente che il soggetto principale della formazione è il giovane in servizio civile risulta essenziale un suo coinvolgimento attivo ed una sua responsabilizzazione, oltre alla presenza di un contesto nel quale egli si possa esprimere secondo le proprie competenze ed aspirazioni. E importante dunque che il percorso formativo diventi consensuale, coinvolgendo i giovani non solo sui contenuti ma anche sui metodi della formazione stessa Per una buona riuscita del progetto è fondamentale la creazione di un buon rapporto relazionale tra i giovani in servizio civile e il formatore, ed è altresì essenziale sfruttare questo rapporto per accompagnare i volontari lungo tutto il loro percorso e valutare, insieme agli altri responsabili, le varie questioni riguardanti il loro servizio civile. La formazione sarà attuata utilizzando alternativamente diverse tecniche e metodologie. - Il 60 % della formazione sarà effettuata attraverso lezioni frontali. Queste, tuttavia, non consisteranno in una mera trasmissione di contenuti, ma saranno integrate con momenti di confronto e di discussione tra i partecipanti. Per ogni tematica trattata, quindi, ci sarà un momento di concentrazione e di riflessione dei partecipanti sui contenuti proposti, con conseguenti dibattiti con i relatori, nei quali sarà dato ampio spazio a domande, chiarimenti e riflessioni; - il restante 40 % si baserà su baserà su dinamiche non formali, che facilitano l apprendimento reciproco in quanto permettono la partecipazione diretta, lo scambio di esperienze e l interazione. Saranno quindi utilizzate: 1) tecniche di autovalutazione; 2) tecniche di ascolto; 3) tecniche tipo dilemma del prigioniero ; 4) lavoro di gruppo; 5) lettura e commento interattivo di documenti; 6) visione di filmati e discussione sui contenuti 33) Contenuti della formazione: La formazione dei volontari ha come obiettivo primario la loro formazione civile, sociale e culturale (art. 1 L. 64/2001). Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione e i momenti di verifica del progetto si intendono altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in vario

20 ambito. 1 Valori e identità del SCN 1.1 L identità del gruppo in formazione e patto formativo (formatore: P. Scarano): 2,5 h Questo modulo, dato il suo contenuto, è propedeutico a tutti gli altri moduli. Si tratta di un modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche formative appropriate, lavorerà alla definizione di un identità di gruppo dei volontari in servizio civile, che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Il formatore, partendo dai concetti di Patria, difesa senza armi, difesa non violenta, ecc., avrà come obiettivo quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l esperienza di servizio civile. 1.2 Dall obiezione di coscienza al SCN (formatore: A. Cardinale) - 2,5 h Si metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla legge n. 772/72, passando per la legge di riforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua attuale configurazione così come delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non militari, dimensione che lo caratterizza e lo differenzia da altre forme di intervento ed impegno sociale. 1.3 Il dovere di difesa della Patria difesa civile non armata e non violenta (Cardinale -Scarano) 5 h 1.3.a Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art.2 Cost.),dell uguaglianza sostanziale (art.3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art.4), della promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione (art.9) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). In particolare ciò avverrà attraverso lo studio delle varie pronunce della Corte costituzionale nelle quali è stato dato a tale concetto un contenuto ampio e dettagliato. 1.3.b Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare non violenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Nell ambito dei riferimenti al diritto internazionale si potranno inoltre approfondire le tematiche relative alla gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, alla prevenzione della guerra e alle operazioni di polizia internazionale, nonché ai concetti di peacekeeping, peace-enforcing e peacebuilding. Si inseriranno, inoltre, tematiche concernenti la pace ed i diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite. 1.1 La normativa vigente e la Carta di impegno etico (Cardinale) - 2 h Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile, nonché quelle di applicazione riguardanti l ordinamento e le attività del servizio civile nazionale. In particolare si evidenzierà l importanza della sottoscrizione della

21 Carta di Impegno Etico da parte del legale rappresentante dell Ente, quale condizione per l accreditamento di quest ultimo: un patto tra l UNSC e l Ente, con cui essi si impegnano reciprocamente al rispetto dei valori posti alla base della cultura e dell identità del servizio civile nazionale. 2 La cittadinanza attiva 2.1 La formazione civica (3 h) Galli La formazione civica, che rientra tra le finalità del Servizio civile nazionale, si sostanzia nella conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale e, quindi, dell insieme dei principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri in essa contenuti che costituiscono la base della civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile affinché i giovani volontari possano diventare cittadini attivi. Si analizzeranno la funzione ed il ruolo degli organi costituzionali, i loro rapporti, dando particolare risalto all organizzazione delle Camere e all iter di formazione delle leggi. Il percorso di formazione o educazione civica serve non solo a fornire al giovane volontario la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale e istituzionale che cresce e si trasforma nel tempo, ma anche a trasmettere allo stesso la conoscenza di quelle competenze civiche e sociali funzionali per vivere una cittadinanza attiva. Si illustrerà quindi il percorso che lega l educazione civica alla cittadinanza attiva ricollegando i principi teorici ad azioni pratiche ed insegnando ai volontari a tradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valori sanciti dalla Carta costituzionale. 2.2 Le forme di cittadinanza (Scarano) 2,5 h Richiamandosi al concetto di formazione civica prima descritto, si farà presente come tale formazione abbia come auspicabile conseguenza l incremento di impegno civico da parte dei giovani. Si illustreranno in questo modulo le forme di partecipazione, individuali e collettive, che possono essere agite dal cittadino, in un ottica di cittadinanza appunto attiva. La partecipazione alle formazioni sociali del volontariato, della cooperazione sociale, della promozione sociale, l obiezione di coscienza, il servizio civile nazionale, l impegno politico e sociale, la democrazia partecipata, le azioni nonviolente, l educazione alla pace, la partecipazione democratica alle elezioni e ai referendum, i bilanci partecipati, sono tutti esempi concreti che sarann illustrati e discussi nell impostazione, nell azione e nelle conseguenze, invitando i ragazzi a proporre ed elaborare, anche tramite le metodologie non formali e la logica progettuale, un percorso di azione. 2.3 La protezione civile (Pavia) 2,5 h Il tema della protezione civile, che si integra perfettamente nel concetto di difesa della Patria come difesa dell ambiente, del territorio e delle persone, nonché fattore di educazione e di crescita di cittadinanza attiva, verrà affrontato non solo attraverso propedeutici cenni tecnici e operativi, ma soprattutto dal punto di vista culturale. Partendo dall importanza della tutela e valorizzazione dell ambiente e del territorio, visti come il necessario ed imprescindibile substrato delle attività umane, si illustrerà come tale territorio/comunità possa essere colpito da eventi naturali ed antropici, in grado di metterne a dura prova l esistenza. A tal scopo, seguendo un percorso che si estrinseca attraverso la logica del progetto, si mostrerà come la protezione civile agisce attraverso la previsione e prevenzione

22 dei rischi (concetto connesso alla responsabilità, individuale e collettiva) e l intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza. Sarà opportuno in tale ambito formativo sottolineare lo stretto rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità, nonché tra ricostruzione/legalità. Nel presente modulo verranno inoltre illustrate le norme di comportamento da seguire nella gestione delle emergenze, anche per poter espletare al meglio gli eventuali compiti di assistenza e soccorso nei confronti delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. 2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile (Pasqua 2,5 h) Una delle forme di partecipazione e di cittadinanza attiva che si presenteranno ai volontari durante l anno di servizio civile, sarà la possibilità pratica di partecipare e di candidarsi alle Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN. Si illustrerà quindi ai volontari tale possibilità, inserita nel contesto della cittadinanza agita, il suo funzionamento ed importanza, anche come presa in carico di un comportamento responsabile, le cui conseguenze potranno essere visibili solo in tempi medio lunghi, ma non per questo meno importanti. Per la trattazione di questo modulo si programmerà la partecipazione di ex-volontari o rappresentanti in carica, nonché di delegati di Regione dei volontari in servizio civile, in qualità di consulenti, per permettere una trasmissione diretta dell esperienza e stimolare un dibattito tra pari. 3 Il giovane volontario nel sistema del servizio civile 3.1 Presentazione dell ente (Cardinale 2,5 h) In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell Ente accreditato. 3.2 Il lavoro per progetti (Galli Pavia 2,5 + 2,5 h) Il lavorare per progetti è un metodo nato e sviluppato per consentire la governabilità dei processi complessi, nel rispetto degli obiettivi prefissati e dei vincoli temporali. Lavorare per progetti è un lavoro ad alta integrazione, risultato che non si ottiene automaticamente ma va costruito e la sua qualità dipende dalla qualità delle competenze che ciascuno mette in gioco. Il progetto viene suddiviso in fasi e compiti che vengono assegnati ad un team di persone. L integrazione del team è il risultato della capacità di comunicazione, coordinamento e cooperazione di tutte queste figure. I volontari in servizio civile sono parte integrante di questo processo e la loro crescita umana è fondamentale per la riuscita del progetto. Non bisogna dimenticare che una conoscenza imprecisa del progetto nel suo insieme, una scorretta definizione iniziale dei tempi, dei metodi, degli obiettivi, una scadente qualità dei rapporti fra le persone possono determinarne il fallimento. Dopo un primo approccio teso a fornire gli strumenti di base per la progettazione si inviteranno i volontari a predisporre insieme una traccia di progetto. 3.3 L organizzazione del servizio civile e le sue figure (Pasqua) 2,5 h Come già espresso nel modulo precedente, per la buona riuscita del progetto è fondamentale una buona conoscenza dello stesso nel suo insieme e quindi un attenta conoscenza delle diverse figure e dei loro ruoli. Il raggiungimento degli obiettivi

23 attraverso la realizzazione di una serie di azioni è direttamente riconducibile alle figure che operano al suo interno. A sua volta, lo stesso ente è collocato all interno di una sovrastruttura più grande, che costituisce il sistema di servizio civile (gli enti di SCN, l UNSC, le Regioni e le Province autonome). Si presenteranno quindi ai volontari tutte le figure che operano all interno del progetto (OLP, RLEA, altri volontari etc.) e all interno dello stesso ente (differenza fra ente e partner, fra sede operativa etc.) per il raggiungimento degli obiettivi. 3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (Pasqua) 2,5 h In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale, (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) in tutti i suoi punti. 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (Galli Pavia 5h) Partendo dall'ingresso del volontario nell'organizzazione ci si soffermerà sulla comunicazione quale elemento essenziale dell'esperienza quotidiana, sia nei rapporti fra singoli individui, sia a livello di gruppi. Poiché la comunicazione serve una combinazione di scopi e può produrre una combinazione di risultati, si prenderanno in esame i suoi elementi costitutivi: il contesto, l'emittente, il messaggio, il canale comunicativo, il destinatario e la ricezione del messaggio da parte di quest'ultimo. L'analisi della comunicazione all'interno di un gruppo, quale è quello in cui è inserito il volontario, condurrà ad un esame delle dinamiche che ogni nuovo inserimento sviluppa in un gruppo di lavoro. Si considererà il gruppo anche come possibile causa di conflitti, riconoscendo il momento iniziale del sorgere di questi ultimi (capacità di lettura della situazione), l'interazione con gli altri soggetti (funzionale/disfunzionale), la loro risoluzione in modo costruttivo (alleanza/mediazione/consulenza). 34) Durata: La durata della formazione generale sarà di 40 ore totali, 5 ore a modulo, da effettuarsi nei primi 180 giorni di attività nell ambito di 8 incontri, come specificato nel diagramma di Gantt.

24 3.2 Il lavoro per progetti 3.3 L organizzazione del servizio civile e le sue figure 3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Presso le sedi del progetto indicate, presso associazioni del ramo Auditorium Piazza Libertà 1 - Direzione Strategica ASL FG Foggia 36) Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, con il ricorso a personale dell'ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti successivi. La formazione specifica sarà attuata in conformità agli obiettivi del progetto. L itinerario formativo partirà dalla presentazione di sé da parte dei singoli volontari, con riferimento alle motivazioni, alle attese, ai vissuti personali. Verranno poi fornite ai volontari tutte le informazioni sul progetto a cui sono chiamati a collaborare e sui suoi obiettivi, sulla struttura in cui sono inseriti e sul personale operante. Particolare attenzione si presterà all'educazione dei volontari ed alle modalità di comunicazione (verbale, non verbale). Seguirà la fase dell approfondimento dei contenuti della formazione, avente ad oggetto il mondo della disabilità nei suoi vari aspetti.

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