ECP PROTEINA CATIONICA DEGLI EOSINOFILI
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- Lucrezia Casati
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1 ECP PROTEINA CATIONICA DEGLI EOSINOFILI Prima di addentrarci in questo specifico argomento riguardante la proteina cationica degli eosinofili vediamo la composizione del sangue, dove gli EOSINOFILI sono una parte dei LEUCOCITI o GLOBULI BIANCHI con la caratteristica di avere il citoplasma colorato, con apposito colorante (May Grunwald-Giemsa), in arancione. Gli eosinofili sono cellule con nucleo in genere bilobato, e numerosi granuli con proprietà tintoriali acidofile (si colorano con coloranti acidi come l'eosina, da cui il nome eosinofili). I granuli contengono: idrolasi lisosomiali e perossidasi, nonché due proteine caratteristiche, la Proteina Basica Maggiore (MBP) e la Proteina Cationica degli Eosinofili (ECP), sostanze ad elevato potere citotossico nei confronti di batteri e di cellule in generale. Sembrano essere principalmente presenti nelle aree connettivali appartenenti all'intestino e delle vie respiratorie. Gli eosinofili sono in grado di movimento e di attività fagocitaria, ma intervengono raramente in processi infiammatori e infettivi (ruolo svolto prevalentemente dai neutrofili), mentre si può dimostrare "eosinofilia" (ovvero un loro aumento di numero rispetto alle condizioni fisiologiche) in caso di risposte allergiche o di parassitosi (infestazioni da parassiti). Inoltre contengono l'istaminasi, un enzima che demolisce l'istamina (rilasciata dai granulociti basofili), frenando così i processi infiammatori.
2 Sostanzialmente per Proteina Cationica degli Eosinofili che cosa si intende? Gli eosinofili attivati dall'allergene reagiscono rilasciando nel sangue una proteina contenuta nei granuli interni alla cellula: la proteina cationica degli eosinofili. In pratica: i granulociti eosinofili sono cellule del sistema immunitario implicate in reazioni a patologie infiammatorie, comprese le allergie. Nella reazione allergica tramite dei recettori presenti sulla superficie degli eosinofili avviene un legame con anticorpi appartenenti alla classe immunoglobulinica IgE, (reagine). A sua volta queste molecole anticorpali adese agli eosinofili, sono in grado di legarsi specificatamente a porzioni di proteine (antigeni) che nel soggetto allergico vengono identificate come sostanze nocive e pericolose. Gli eosinofili attivati dall'allergene reagiscono rilasciando nel sangue una proteina contenuta nei granuli interni alla cellula: la proteina cationica degli eosinofili (ECP). Il dosaggio di ECP sierico consente di valutare l'entità di un processo infiammatorio in corso, che si può manifestare a carico della cute (dermatite atopica), di articolazioni soggette a patologie autoimmuni e di apparati quali il gastroenterico, il genito-urinario ed il respiratorio, in certe infezioni e in alcune malattie parassitarie. In ambito allergologico tale esame viene impiegato per il monitoraggio di pazienti affetti da asma bronchiale, i cui livelli di attivazione degli eosinofili e di proteina ECP sierica sono particolarmente elevati. Se il paziente asmatico viene sottoposto all'esame in seguito o durante l'assunzione di farmaci cortisonici, è evidente una diminuzione di ECP sierica. Ciò significa che il dosaggio della proteina non è utile solo per definire lo stato della patologia, ma anche per valutare l'efficacia della terapia. Quindi: Quale tipo di indicazione fornisce la determinazione di questo esame? - Analisi del grado di gravità delle allergie respiratorie/dell'asma - Monitoring degli effetti terapeutici in caso di asma - Analisi dell'attività patologica in caso di dermatite atopica Il dosaggio della proteina cationica degli eosinofili (ECP) non rientra nei test allergologici di routine, ma può essere un test utile in alcune condizioni che possono associarsi ad un allergia o sembrare tale. In particolare possono essere di aiuto nelle patologie nelle quali si ha un importante attivazione dei granulociti eosinofili, come nell esofagite o nella gastroenterite eosinofila.
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4 Quindi ricapitolando la proteina cationica degli eosinofili (ECP) è rilasciata dagli esosinofili attivati a causa del legame tra l'allergene introdotto nell'organismo e le IgE specifiche che sono legate ai propri recettori sulla membrana degli eosinofili. Durante il fenomeno allergico, quindi, gli eosinofili, attivati dall'allergene rilasciano la ECP e la sua concentrazione serica aumenta. La stretta associazione tra ECP serica e fenomeno allergico ha comunque indotto l'allergologo a richiedere con maggiore frequenza la determinazione di questo test nei pazienti con sospette allergie e il suo dosaggio è utile, come visto, anche nel valutare l'efficacia delle terapie antiallergiche (in particolare antiasmatiche) e della terapia con steroidi inalatori. Per definire uno stato allergico grave può essere richiesto il test Triptasi. La quantificazione dei livelli totali di triptasi ha come obiettivo la valutazione del rischio in caso di reazioni gravi in pazienti allergici al veleno di imenotteri. E inoltre utilizzata come criterio diagnostico dell OMS in caso di mastocitosi [che è una malattia contraddistinta dall'accumulo di mastociti in diversi organi e tessuti del corpo. Una volta accumulatisi, queste cellule immunitarie rilasciano notevoli quantità di istamina. L'istamina prodotta dai mastociti ha numerose conseguenze, talvolta anche molto gravi. I sintomi della malattia sono comunque vari e dipendono dal tipo di mastocitosi. Le cause d'insorgenza non sono state ancora chiarite; l'unico dato assodato è che, all'origine di tutto, c'è una mutazione genetica (il DNA delle persone con mastocitosi presenta una mutazione nel gene c-kit)]. Ricordo che i mastociti, o mastcellule, sono un gruppo di cellule appartenenti al sistema immunitario, che difendono l'organismo dagli agenti patogeni e da altri tipi di minacce. Quando l'organismo umano viene aggredito da germi (virus o batteri), i mastociti cominciano a rilasciare, nei vasi sanguigni, un composto chimico azotato, chiamato istamina. All'interno dei mastociti questa sostanza è rinchiusa in granuli intracellulari assieme ad altri elementi; non a caso, il processo di rilascio dell'istamina è noto come degranulazione dei mastociti. L'istamina è un vasodilatatore, pertanto il suo rilascio aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni, con i quali viene a contatto. Una maggiore permeabilità vasale, in un determinato punto, favorisce l'afflusso di altre cellule immunitarie, aventi un ruolo ben specifico: attaccare e rimuovere dall'organismo gli agenti patogeni infestanti. Questo processo fa parte di quel meccanismo di difesa molto particolare, chiamato infiammazione.
5 La triptasi viene rilasciata in seguito ad attivazione dei mastociti, cellule che rivestono un ruolo fondamentale nelle reazioni allergiche e che aumentano di numero in condizioni infiammatorie. Un aumento transitorio del livello di triptasi in circolo dopo che un paziente ha subito una reazione anafilattica aiuta a identificare e valutare l ampiezza della reazione. Un livello baseline di triptasi elevato e persistente costituisce un indicazione di possibile mastocitosi. Principali indicazioni: Valutazione del rischio di reazioni anafilattiche Marcatore clinico nella reazione grave al veleno degli insetti Marcatore clinico nelle reazioni gravi peri-operatorie Marker diagnostico della mastocitosi e di alcune patologie ematologiche
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