Dott.ssa Spagone Valentina Psicologo clinico

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1 Dott.ssa Spagone Valentina Psicologo clinico

2 il requisito indispensabile per un professionista che lavora nell'autismo è molta immaginazione, e la capacità di mettersi nei panni della persona affetta da autismo, perché le persone affette da autismo hanno un pensiero diverso dal nostro, e un buon professionista deve essere in grado di calarsi nel loro modo di pensare. Quanto più noi riusciamo a metterci nei panni della persona affetta da autismo, tanto più riusciamo a capire i motivi dello stress e dei problemi di comportamento, e quali sono gli ostacoli che li causano e come rimuovere questi ostacoli: solo facendo così, mettendoci il più possibile nei panni della persona affetta da autismo, possiamo fare un piano educativo veramente individualizzato e su misura. Theo Peeters

3 Leo Kanner 1943 Sindrome di Kanner Hans Asperger 1944 Sindrome di Asperger

4 Il disturbo fondamentale, più evidente, patognomonico è l incapacità dei bambini di rapportarsi in modo usuale alla gente ed alle situazioni sin dai primi momenti della vita. I loro genitori li definiscono come se fossero sempre bastati a se stessi o come in una conchiglia o felici di essere lasciati soli.

5 Compromissione INTERAZIONE SOCIALE RECIPROCA IMMAGINAZIONE (comportamento ristretto e ripetitivo) COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE

6 1. CRITERIO A Disturbo dell interazione sociale reciproca Disturbo della comunicazione verbale e non verbale Interessi ristretti, comportamenti stereotipati 2. CRITERIO B Insorgenza entro i 30 mesi

7 I soggetti con autismo: hanno compromissioni qualitative del linguaggio anche molto gravi fino a una totale assenza dello stesso; manifestano incapacità o importanti difficoltà a sviluppare una reciprocità emotiva, sia con gli adulti sia con i coetanei, che si evidenzia attraverso comportamenti, atteggiamenti e modalità comunicative anche non verbali non adeguate all età, al contesto o allo sviluppo mentale raggiunto; presentano interessi ristretti e comportamenti stereotipi e ripetitivi. Linee guida SNLG-ISS 2011

8 Tutte le condizioni patologiche che soddisfano i criteri della triade sono raggruppabili all interno dello SPETTRO AUTISTICO

9 Ritardo grave; Molti sintomi comportamentali Quoziente in norma Meno sintomi

10 Disturbo dello sviluppo neurologico che ha un pattern distintivo di deficit cognitivo, frequentemente associato ad epilessia (25-30% dei casi) e con evidente predisposizione genetica Alterazioni macroscopiche nella struttura encefalica Alterazioni microscopiche nella struttura e nella funzione dei neuroni e nelle loro connessioni (deficit neuroni a specchio, squilibrio attivazione/inibizione in corteccia, deficit nella connessioni inter e intra emisferiche)

11 Gene NLGN4 Neuroligina come responsabile di rare forme di autismo e ritardo mentale EN2 è emerso come forte candidato per l associaizone con fenotipo autistico Il linkage su una regione del cromosoma 17q è stato confermato da diversi studi

12 La natura del disturbo, coinvolgendo i complessi rapporti mente-cervello, non rende possibile il riferimento al modello sequenziale eziopatogenetico, comunemente adottato nelle discipline mediche: eziologia > anatomia patologica > patogenesi > sintomatologia. Va inoltre considerato che l'autismo, quale sindrome definita in termini esclusivamente comportamentali, si configura come la via finale comune di situazioni patologiche di svariata natura e probabilmente con diversa eziologia. Nonostante queste evidenze, non si conosce ancora il percorso eziopatogenetico che conduce allo sviluppo dei quadri di autismo, i dati prodotti finora dalla ricerca consentono però di avanzare solo ipotesi sull origine del disturbo, ma non forniscono elementi di certezza sulle cause dell autismo, che restano a tutt oggi sconosciute. Linea guida SNLG-ISS 2011

13 Tutta la comunità scientifica che si occupa di autismo è concorde nel condannare questo concetto come una delle pagine più nere della psichiatria Sostenere ancora che la relazione con la mamma sia la causa dell autismo denota assoluta ignoranza su una patologia oggi molto ben definita

14 Prevalenza di 10/13 casi per è la stima più attendibile per le forme classiche di autismo Se si considerano le forme atipiche, 40/50 casi per Linea guida SNLG-ISS 2011

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17 Più precisione nelle diagnosi Definizione sempre più chiara dei sintomi Più diagnosi precoci Protocolli diagnostici specifici (ADOS ADI)

18 Sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato con esordio nei primi tre anni di vita

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20 Disinteresse per i sentimenti altrui Nessuna ricerca o ricerca anomala di sollievo nei momenti di disagio Capacità nulla o ridotta di imitazione Assente o anomalo il gioco sociale Grossolana menomazione della capacità di fare amicizia con i coetanei Marcata compromissione nell'uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione mimica,le posture corporee, i gesti che regolano l'interazione sociale

21 Ho passato gran parte della mia vita da sola nella mia stanza ed ero felice quando la porta era chiusa e restavo da sola.mi mettevo, e lo faccio ancora, un grande lenzuolo scuro sulla testa. Questo desiderio aumenta quando sono con estranei e in un ambiente non familiare. Farlo mi fa sentire molto più al sicuro [ ] Gli esseri umani sono complicati da capire, perché non si deve affrontare solo il problema di vederli. Si muovono quando meno te l aspetti, fanno rumori di tutti i generi e, in più, fanno un sacco di domande sul tuo conto, assolutamente impossibili da capire. Non appena cominci a pensare che stai capendo come funziona, ecco che succede qualcosa che cambia tutto. Therese Joliffe

22 Circa il 50% dei soggetti autistici non parla Le alterazioni sono presenti sia in produzione che in comprensione Quando è presente il linguaggio è caratterizzato da: a) Ecolalia immediata o differita b) Inversione pronominale c) Pragmatica alterata d) Linguaggio letterale

23 Difficoltà a produrre e comprendere tutta l area che riguarda la comunicazione non verbale: a) Mancanza del gesto d indicazione (pointing richiestivo) b) Deficit nell attenzione condivisa

24 Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati: Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo) Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti Mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo

25 Alcuni soggetti autistici verbali formulano ripetitivamente la stessa domanda, senza alcun riguardo per la risposta data loro, o si intrattengono in giochi altamente ripetitivi. Altri sono mentalmente occupati in interessi speciali e inusuali. Ad esempio, molti bambini sono affascinati dai dinosauri, ma i bambini autistici possono non solo conoscere tutti i fatti esaustivi su ogni concepibile tipo di dinosauro, ma anche conoscere quale museo ospita quel particolare fossile ecc.; questi bambini spesso "condividono" ripetitivamente il loro sapere con altri, senza alcun riguardo per gli interessi altrui o per i suggerimenti contrari. Alcuni bambini in età prescolare sono fans zelanti di programmi televisivi, addirittura quando sono ancora in fase preverbale o solo minimamente verbale; questo interesse inusuale in un bambino piccolo, è considerato essere, da molti, un tratto specifico dell'autismo Allen, 1991

26 Alcuni soggetti con autismo possono, per esempio, insistere che tutti i mobili di casa rimangano nella stessa posizione, o che tutti i vestiti siano di un particolare colore, o che solo il completo delle lenzuola preferite sia nel loro letto. Altri possono mangiare solo da un particolare piatto, quando seduti in una specifica sedia, in una specifica stanza, che non deve essere necessariamente la cucina o la sala. Questa inflessibilità può essere estesa anche alla routine famigliare, per esempio, prendendo solo una certa strada per andare a scuola, o entrando dal fruttivendolo solo passando da una specifica porta.

27 Alcuni bambini affetti da autismo hanno evidenti movimenti motori stereotipati come il battere le mani o lo sbattere le braccia ogni qualvolta eccitati o innervositi, correre senza direzione, dondolarsi, fare giravolte,digrignare i denti, camminare in punta di piedi, o assumere altre strane posture. E' stato notato che nei soggetti ad alto funzionamento, con la crescita, i movimenti stereotipati, possono diventare "miniaturizzati', trasformandosi in comportamenti socialmente più accettabili, come, ad esempio, lo sfregarsi la punta delle dita Bauman, 1992a; Rapin, 1996c E' importante anche tener presente che non tutti i soggetti con autismo hanno stereotipie motorie.

28 Sovraccarico sensoriale Uditivo Visivo Dispercezioni Confusione Tatto- dolore Percezione Confusa delle Zone distali

29 sembrava che io avessi più sensibilità nei denti che nel resto del corpo, dove avvertivo le sensazioni in modo vago. Il mio cervello percepiva solo informazioni confuse dal resto del corpo e io dovevo utilizzare la vista per capire bene cosa stesse accadendo. Tanto più una parte del corpo era lontana dal cervello, tanto più le sensazioni erano indistinte. Gunilla Gerland

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31 Quoziente Intellettivo a picchi Capacità di performance > capacità verbali Pensiero visivo Deficit specifico nella memoria di sequenze Buona memoria visiva e a breve termine Tendenza a sistematizzare e a classificare

32 Io penso in immagini. Le parole sono come una seconda lingua per me. Io traduco le parole in filmati a colori, completi di suono, che scorrono come una videocassetta nella mia mente. Temple Grandin

33 Temple Grandin

34 1. Teoria della mente (S.Baron-Cohen, Leslie e Frith 1985) 2. Teoria della coerenza centrale debole (U. Frith 1988) 3. Teoria del deficit delle funzioni esecutive (Ozonoff,Pennington e Rogers 1991), 4. Teoria socio-affettiva

35 E una caratteristica della nostra specie quella di comunicare con gli altri, considerare gli altri come interlocutori, fare supposizioni sugli stati mentali altrui vedere le cose dal PUNTO DI VISTA dell altro I BAMBINI AUTISTICI POSSIEDONO UNA TEORIA DELLA MENTE??

36 Competenza cognitiva che matura progressivamente nel tempo attraverso la quale si sviluppa la capacita di riflettere sulle emozioni, sui desideri, sulle credenze proprie / altrui, di comprensione del comportamento degli altri in rapporto non solo a quello che ciascuno di noi sente, desidera, conosce, ma in rapporto a quello che ciascuno di noi pensa che l altro sente,pensa desidera

37 Questa capacità inizia a crearsi dai primi anni di vita: il bambino attraverso lo sguardo referenziale, l attenzione condivisa, il gioco di finzione si approprierebbe della capacità di leggere progressivamente le emozioni, i desideri, le credenze

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40 Le persone affette da autismo sono meno capaci rispetto alla media della popolazione di risolvere compiti che hanno a che fare con la teoria della mente e le false credenze S. Baron Cohen

41 " Mary and John sono seduti in cucina e stanno parlando. John sta mangiando i biscotti. John si alza e lascia la stanza. Mary chiude la scatola dei biscotti e la ritira nella credenza. Mentre è fuori dalla stanza John guarda dal buco della serratura e vede Mary spostare i biscotti. Mary torna indietro e si siede. Poi John apre la porta." L esaminatore chiede al soggetto: (1)Dove pensa Mary che John pensi che siano i biscotti? (belief question); (2)Dove sono i biscotti? (reality question); (3)Dov erano i biscotti all inizio. (memory question); (4)Dove pensa che siano i biscotti John?

42 "Durante la guerra, l armata rossa cattura un membro dell armata blu. Vogliono che gli dica dove sono nascosti i carri armati del suo esercito; loro sanno che sono o al mare o in montagna. Sanno che il prigioniero non vuole dirlo, vorrà salvare il suo esercito, e quindi certamente gli mentirà. Il prigioniero è molto coraggioso e molto intelligente; non gli lascerà trovare i suoi carri armati. I carri armati sono in montagna. Ora quando gli avversari chiedono dove sono i carri armati dice: Sono in montagna!. Domande: (1)E vero quello che ha detto il prigioniero (2) Dove cercheranno il carro armato? (3) Perchè il prigioniero ha detto quello che ha detto?

43 Un altra caratteristica della nostra specie è quella di cercare di ricondurre ogni informazione a qualcosa che abbia un significato Ad esempio chiunque di noi ricorda meglio una sequenza di parole con una connessione semantica rispetto ad una lista di parole a caso I BAMBINI AUTISTICI INVECE RICORDANO ALLO STESSO MODO SEQUENZE CON SIGNIFICATO E SEQUENZE SENZA SIGNIFICATO

44 Donna Williams

45 Maggiore attenzione al particolare e meno Forza della Coerenza Centrale

46 Le figure presentate sono formate da diverse linee che si incrociano fino ad arrivare a formare un disegno. Queste linee formano, all interno della figura più grande, altre forme più piccole; però quando si guarda la figura, l immagine più piccola diventa un tutt uno con quella grande tanto da sparire.

47 Nella pratica clinica in cosa si traduce il deficit della coerenza centrale debole: Incapacità di cogliere lo stimolo nel suo complesso Elaborazione segmentata dell esperienza Difficoltà di accedere dal particolare al generale Polarizzazione esasperata su frammenti di esperienza

48 Se per esempio mi trovo davanti un martello in prima istanza io non vedo affatto un martello ma solo dei pezzi senza alcun nesso tra loro: un cubo di ferro e lì vicino un bastone di legno, che si trova ad essere lì per caso. Poi mi colpisce che la presenza casuale degli oggetti di ferro e di legno mi porti a percepire un tutto unificato che ha l aspetto di un martello. IL LABIRINTO DEI DETTAGLI di Hilde De Clerq Testimonianza di Van Dalen

49 Rigidità del pensiero->difficoltà a pianificare strategie Comportamento stereotipato Scarso controllo delle emozioni Mancata regolazione dell attenzione

50 Insieme di abilità che risultano determinanti nell organizzazione e nella pianificazione dei comportamenti di risoluzione dei problemi 1. Capacità di attivare e di mantenere attiva un area di lavoro sulla quale disporre tutti gli elementi necessari per il compito in esame 2. Capacità di formulare mentalmente un piano d azione 3. Capacità di non rimanere rigidamente ancorati ai dati percettivi del contesto 4. Capacità di inibire risposte impulsive 5. Capacità di essere attenti alle informazioni di ritorno 6. Capacità di spostare in modo flessibile l attenzione sui vari aspetti del contesto

51 Non capivo perché tutti quei bambini dovessero stare nella mia casa, nel mio giardino e giocare insieme durante il giorno del mio compleanno. Non potevo partecipare ai loro giochi. A me bastava che fossero in tre o quattro, affinché non diventassero un ammasso informe di braccia, gambe voci e risate. Questo mi spaventava e mi stancava. Era come essere chiusi in una stanza piena di palle pazze in costante movimento. Gunilla Gerland

52 L essere umano nasce con una predisposizione innata ad interagire con l altro. L interazione appare come un bisogno primario che appartiene al corredo genetico del bambino non condizionato dalle esperienze ne dettato da altri tipi di bisogni. Nell Autismo: Innata incapacità biologicamente determinata di interagire emozionalmente con l altro Incapacita di imparare a riconoscere gli stati mentali altrui, alla compromissione dei processi di simbolizzazione, al deficit di linguaggio, al deficit della cognizione sociale.

53 Anamnesi accurata e valutazione neurologica Esami strumentali (RMN; esami genetici;eeg;potenziali evocati;ricerca eventuali malattie metaboliche) Compilazione di scale specifiche (CARS; BSE;ABC; Vineland; ADOS) Interviste ai genitori (ADI; Mc Arthur)

54 Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da solo" "Tiene le cose per se stesso e non ama condividerle con gli altri" "E' eccessivamente indipendente" "Presenta scarso contatto oculare" "Sembra vivere in un suo mondo" "Sembra escludere gli avvenimenti esterni" "Non è interessato agli altri bambini Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo del linguaggio: "Non risponde quando lo si chiama per nome "Non dice ciò che vuole" "Il linguaggio è ritardato" "Non dirige l'attenzione a qualcosa che gli viene indicato" "A volte sembra sordo" "Qualche volta sembra ascoltare altre volte no" "Non fa ciao-ciao" "Prima diceva alcune parole, ma ora non lo fa più"

55 Utilizzo di test di quoziente ( scale griffiths; Leiter o WISC-R) Test Prestazionali (ABLLS;PER-R; AAPEP; EFI) indispensabili per una corretta impostazione del trattamento

56 Proprio in questi caratteri si mostra come anche personalità anomale possano essere capaci di evoluzione ed adattamento. ( ) Questo fatto determina anche il nostro atteggiamento ed il nostro giudizio di valore di fronte a persone di questo e di altro tipo e ci dà il diritto ed il dovere di impegnarci per loro con la nostra intera personalità, poiché crediamo che solo l impegno completo e amoroso dell educatore possa raggiungere dei risultati con persone così difficili. Hans Asperger

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