IL CANTIERE E LA SICUREZZA

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1 Lezione n.1 IL CANTIERE E LA SICUREZZA Evoluzione della Normativa Italiana ed Europea

2 Il concetto di norma La norma può essere assimilata ad una regola, indicando ciò che si deve fare ad un ideale, inteso come modello di perfezione ad un modello, inteso come esempio da seguire

3 Nel processo edilizio la normativa deve sovraintendere: 1a FASE 2a FASE 3a FASE 4a FASE LA FATTIBILITA DELL OPERA LA PROGETTAZIONE LA REALIZZAZIONE LA GESTIONE E LA FRUIZIONE In tale ambito prende lo specifico nome di normativa tecnicativa tecnica

4 Le norme in edilizia sono di due tipi: Raccomandative Cogenti Devono essere in numero sufficiente per fungere come reale strumento di guida e controllo Devono essere poche e di natura più generale dovendo esprimere una politica tecnica certa nei vari settori.

5 L'insieme di tutte le norme deve configurarsi come dinamico quindi evolvibile, dovendo seguire tutte le mutazioni che vengono dalle innovazioni tecniche e tecnologiche dovendosi inoltre confrontare con le esigenze reali degli operatori del processo edilizio

6 La normativa di sicurezza Le norme edilizie in materia di sicurezza devono integrarsi con gli elaborati progettuali e di programmazione dai primi momenti di concezione dell'edificio fino alla conduzione e conclusione dei lavori in cantiere e, più oltre, comprendendo la manutenzione futura dell'oggetto edilizio.

7 FONTI PRIMARIE COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA LEGGI DECRETI LEGGE DECRETI LEGISLATIVI i riferimenti normativi FONTI SUBPRIMARIE LE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE LE LEGGI REGIONALI

8 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA i riferimenti normativi FONTI PRIMARIE (Approvata dall Assemblea Costituente e soggetta a modificazioni) LEGGI (Approvate dai due rami del Parlamento)

9 DECRETI LEGGE i riferimenti normativi (Emanati dal Governo nei casi di necessità ed urgenza [devono essere convertiti dalle camere entro 60 giorni dall'emanazione]) FONTI PRIMARIE DECRETI LEGISLATIVI (Emanati dal Governo sulla base di una legge delega del Parlamento nella quale vengono stabiliti i principi generali ai quali il Governo deve attenersi e che lo stesso deve tradurre in norme specifiche). Appartengono a questo raggruppamento i Testi unici attraverso i quali si riordina la disciplina di uno specifico settore.

10 LE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE i riferimenti normativi FONTI SUBPRIMARIE LE LEGGI REGIONALI (riguardano le materie indicate dall'art. 117 della Costituzione e si applicano soltanto al territorio della regione)

11 FONTI COMUNITARIE REGOLAMENTI i riferimenti normativi (Norme generali ed astratte dirette ai cittadini degli Stati membri e applicabili all'interno di ogni Stato, senza necessità di essere attuate da strumenti legislativi statali) DIRETTIVE EUROPEE (Norme dirette agli Stati membri della CEE che hanno bisogno dell'emanazione di una legge interna in ogni singolo Stato. Esse fissano un termine per il loro recepimento ed i cittadini degli Stati membri possono invocare l'applicazione immediata della direttiva nel caso in cui rivesta la specificità di direttiva self-executing )

12 DIRETTIVE CEE 391/89 Attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 656/89 Prescrizioni minime in materia di sicurezza e salute per l'uso da parte dei lavoratori di attrezzature di protezione individuale durante il lavoro 269/90 Prescrizioni minime di sicurezza e di salute concernenti la movimentazione manuale dei carichi 57/92 prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili 58/92 prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro

13 Evoluzione della Normativa Italiana Dalla prevenzione del danno alla prevenzione del rischio Dalla prevenzione del rischio alla pianificazione della sicurezza Dalla pianificazione alla programmazione e gestione della sicurezza

14 CODICE CIVILE 1865 RISARCIMENTO DEL DANNO RISARCIMENTO DEL DANNO LEGGE 80/1898 CODICE CIVILE 1942 OBBLIGO ASSICURAZIONE LAVORATORI OBBLIGO ASSICURAZIONE LAVORATORI RESPONSABILITA' IMPRENDITORI PREVENZIONE RESPONSABILITA' E TUTELA IMPRENDITORI LAVORATORI PREVENZIONE E TUTELA LAVORATORI CODICE CIVILE art ONERE PROVA DI COLPA: NON ONERE PIU' PROVA DEL LAVORATORE DI COLPA: MA NON DELL'IMPRENDITORE PIU' DEL LAVORATORE MA DELL'IMPRENDITORE Prevenzione del danno

15 D.P.R. 27aprile 1955, n.547 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro Si applicavano a tutte le attività alle quali siano addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati. Si escludevano i lavoratori dipendenti dagli enti pubblici. Precisavano nel Titolo primo (Capo secondo) gli obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori Definivano (Capo terzo) gli obblighi dei costruttori e dei commercianti

16 D.P.R. 27aprile 1955, n.547 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro Al Titolo Secondo definivano le caratteristiche che devono avere gli ambienti, i posti di lavoro e di passaggio, le caratteristiche delle scale fisse, delle scale e dei ponti sospesi, quelle dei parapetti, quelle relative alla illuminazione, la difesa contro gli incendi e le scariche atmosferiche Nel titolo terzo venivano riportate le Norme generali di protezione delle macchine Nel titolo quarto le Norme particolari di protezione per determinate macchine

17 d.p.r. 547/55 d.p.r. SICUREZZA E IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA E IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO 303/56 d.p.r. 164/56 d.p.r. 320/56 d.p.r. 321/56 DIVIETI COMANDI PREVENZIONE INFOR- TUNI PREVENZIONE NELLE COSTRU- INFOR- ZIONI TUNI EDILI NELLE E COSTRU- CIVILI ZIONI EDILI E CIVILI LEGGE 833/78 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ISPETTORATO DEL LAVORO ENPI ALTRI ENTI DI PREVENZIONE E CONTROLLO UNITA' SANITARIA LOCALE -CONTROLLO FATTORI RISCHIO -CONTROLLO FATTORI -ELIMINAZIONE RISCHIO FATTORI RISCHIO -ELIMINAZIONE FATTORI -INFORMAZIONE RISCHIO -INFORMAZIONE Pianificazione della sicurezza

18 D.P.R. 27aprile 1955, n.547 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro Si applicano a tutte le attività alle quali siano addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati. Si escludono i lavoratori dipendenti dagli enti pubblici. Precisano (Capo secondo) gli obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori Definiscono (Capo terzo) gli obblighi dei costruttori e dei commercianti Al Titolo Secondo definiscono le caratteristiche che devono avere gli ambienti, i posti di lavoro e di passaggio, più precisamente definiscono (capo primo): Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi Solai Aperture nel suolo ne nelle pareti Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni Schermi paraschegge Vie e uscite di emergenza Porte e portoni Spazio destinato al lavoratore

19 D.P.R. 27aprile 1955, n.547 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro Precisano al Capo secondo le caratteristiche delle scale fisse Al Capo terzo quelle delle scale e dei ponti sospesi, tra le quali: Scale semplici portatili Scala ad elementi innestati Scale doppie Scale aeree e ponti mobili sviluppabili Ponti e sedie sospesi Utensili a mano Verifiche Al Capo quarto quelle dei parapetti Al Capo quinto quelle relative alla illuminazione Al Capo sesto precisano le disposizioni relative alla difesa contro gli incendi e le scariche atmosferiche

20 D.P.R. 27aprile 1955, n.547 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro Nel titolo terzo vengono riportate le Norme generali di protezione delle macchine: Disposizioni di carattere generale (capo primo) Motori (capo secondo) Trasmissioni e ingranaggi (capo terzo) Macchine operatrici e varie (capo quarto) Nel titolo quarto le Norme particolari di protezione per determinate macchine (mole abrasive, molatrici a più velocità, flange ed altri mezzi di fissaggio delle mole, cuffie di protezione, poggiapezzi, protezione contro le schegge, mole naturali, pulitrici e levigatrici, bottali e macchine simili, impastatrici, gramolatrici e simili, macchine di fucinatura, macchine e utensili nper metalli, macchine e utensili per legno, presse e cesoie, frantoi, disintegratori, molazze e polverizzatori, macchine per centrifughe, laminatoi, rullatrici, calandre e cilindri, apritoi, battitoi sfilacciatrici, pettinatrici e macchine simili, macchine per filare e simili, telai meccanici di tessitura, macchine diverse)

21 CIRCOLARI MINISTERO DEL LAVORO 15/80, 13/82, 80/86 LEGGE 55/90 ISTRUZIONI PREVENZIONE INFORTUNI: strutture in c.a., c.a.p., e prefabbricati PIANI DI SICUREZZA PIANI DI SICUREZZA Programma fasi lavorative Programma fasi con lavorative misure di sicurezza con misure di sicurezza LEGGE 46/90, d.p.r. 447/91 Norme per la sicurezza IMPIANTI d.lgg.277/91; 135/92; 475/92 d.lgg. 626/94 242/96 RECEPIMENTO DIRETTIVE CEE: RECEPIMENTO DIRETTIVE SICUREZZA CEE: SALUTE E SICUREZZA IGIENE SUI LUOGHI SALUTE DI LAVORO E IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO d.lgg. 493/96 494/96 528/99 DPR 222/ 03 Programmazione e gestione della sicurezza

22 d.lgs. 19 novembre 1994 n. 626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Gli obiettivi del decreto erano rivolti ad eliminare o ridurre i rischi da lavoro e ad impedire il verificarsi di infortuni e malattie professionali. Il decreto individuava, senza abrogare le precedenti norme antinfortunistiche, una procedura di prevenzione, da attuarsi in tutte le Aziende con riferimento a tutti gli ambienti in cui si svolgono attività lavorative, compresi quelli all'aperto o esterni all'azienda.

23 d.lgs. 19 novembre 1994 n. 626 La nuova procedura di prevenzione, attraverso un articolato sistema relazionale di tipo partecipativo, coinvolgeva in particolare: il Datore di lavoro, coadiuvato dai Dirigenti, dai Preposti e dalle nuove figure del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Medico Competente; i Lavoratori e la nuova figura del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza

24 Legge 248/2006 (art. 36 bis) (Decreto Bersani) Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la promozione dei luoghi di lavoro Legge 296/2006 Finanziaria 2007 Legge 37/2008 Nuove norme per la sicurezza IMPIANTI Legge n. 123 del 3 Agosto Misure in tema di tutela e sicurezza delega al governo per la riformulazione del TU: estensione della sospensione a tutti i settori in caso di utilizzo di manodopera in nero. D.P.R. 547/1955 D.P.R. 164/1956 D.P.R. 303/1956 D.Lvo 277/1991 D.Lvo 626/1994 D.Lvo 758/1994 D.Lvo 493/1996 D.Lvo 494/1996 D.Lvo 528/1999 D.Lvo 231/2001 D.P.R. 222/2003 D.Lvo 257/2007 D.Lvo 187/2005 TESTO UNICO SULLA SICUREZZA dlgv 81 /2008 Dlgv 106 / 2009

25 I recenti provvedimenti normativi che hanno portano al Testo Unico Legge 248/2006 (art. 36 bis) (Decreto Bersani) - Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la promozione dei luoghi di lavoro Novità introdotte: sospensione dei cantieri in caso di impiego di lavoratori trovati a nero; introduzione della tessera di riconoscimento; obbligo di comunicazione di assunzione il giorno antecedente; inasprimento delle sanzioni per omessa iscrizione nei libri obbligatori; reintroduzione dell indennità di trasferta.

26 I recenti provvedimenti normativi che hanno portano al Testo Unico Legge 296/2006 Finanziaria 2007 Nuova immissione di personale ispettivo; estensione a tutti i settori del DURC; quintuplicazione delle sanzioni amministrative; misure volte a favorire l emersione spontanea e la stabilizzazione delle collaborazioni a progetto in lavoro subordinato; comunicazione di assunzione obbligatoria informatizzata.

27 I più recenti provvedimenti normativi Legge n. 123 del 3 Agosto Misure in tema di tutela e sicurezza delega al governo per la riformulazione del TU: estensione della sospensione a tutti i settori in caso di utilizzo di manodopera in nero. legge delega - con la quale si è concretamente intrapresa un opera di integrale riforma in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Essa prevedeva: una operazione di riorganizzazione della normativa vigente la rivisitazione della materia stessa attraverso l armonizzazione di tutte le leggi in vigore, in una logica unitaria e innovativa e nel pieno rispetto di quanto previsto dall art. 117 della Costituzione, il cui terzo comma attribuisce alla competenza ripartita di Stato e Regioni la materia della tutela e sicurezza del lavoro affrontava da subito alcuni dei problemi di maggiore urgenza in materia, attraverso l introduzione immediata di misure di contrasto del fenomeno infortunistico recependo anche la sollecitazione del rapporto intermedio della Commissione parlamentare d inchiesta sulla salute e sicurezza sul lavoro, la medesima legge.

28 Verso il Testo Unico Dal D.Lgs. n. 626/1994 alla Legge 3 agosto 2007 n. 123, la normativa italiana pur essendo all avanguardia nel panorama europeo,necessitava tuttavia di contesti idonei per essere applicata in modo ottimale. Il Governo attraverso il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si è posto l obiettivo non solo di riordinare il sistema vigente, ma anche di innovarlo, perfezionandolo nel rispetto della filosofia delle direttive comunitarie in materia e del D.Lgs. n. 626/1994, il quale trova i suoi capisaldi nella programmazione della sicurezza in azienda, da realizzare tramite la partecipazione di tutti i soggetti delle comunità di lavoro.

29 Prevenzione, vigilanza, ispezioni, ma soprattutto sanzioni più severe per fermare la triste contabilità degli incidenti e dei morti sul lavoro.

30 La sequenza di incidenti sul lavoro avvenuti in Italia ha accompagnato l evolversi della legislazione che ha portato alla formulazione del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro OPERAIO CADE DA TETTO E MUORE NEL CATANESE :03» :34 INCIDENTI LAVORO: OPERAIO INVESTITO E UCCISO SULL'A4» :48 UN MORTO SUL LAVORO A MONOPOLI, NEL BARESE Operaio perde la vita cadendo da nastro trasportatore :25 INCIDENTI LAVORO: AUMENTANO MORTI Nel 2006 sono stati , donne vittime incidenti in casa :41 INCIDENTI LAVORO: DUE MORTI IN PROVINCIA DI VICENZA In due diversi incidenti avvenuti a distanza di poche ore

31 Nel contesto europeo l Italia l registra un elevato numero di incidenti mortali soprattutto in rapporto a cadute da impalcature, scale, tetti, molto spesso per la assoluta mancanza delle minimali misure di sicurezza

32 testo unico sulla sicurezza : più di 300 articoli che riordinano 50 anni di legislazione

33 L apparato legislativo italiano in materia di sicurezza sul lavoro, articolato e complesso, è stato interessato da un processo di unificazione normativa e procedurale con la redazione del Testo Unico Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato pubblicato sul supplemento ordinario n. 108 alla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile Il nuovo Testo Unico è entrato in vigore il 15 maggio 2008, ad eccezione delle disposizioni che prevedono nuovi adempimenti rispetto a quelli già previsti dal Dlgs 626/1994, come la redazione del documento di valutazione dei rischi, che dovevano essere operative dal 29 luglio, termine poi slittato..

34 Tra le principali novità contenute nel nuovo Testo Unico si segnalano: -il rafforzamento delle prerogative delle rappresentanze dei lavoratori in azienda; - la rivisitazione e il coordinamento delle attività di vigilanza; -il finanziamento delle azioni di formazione e informazione come l inserimento nei programmi scolastici e universitari della materia della sicurezza sul lavoro; -l eliminazione o la semplificazione degli obblighi formali; - la revisione del sistema delle sanzioni.

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40 GLI ALLEGATI CHE RIGUARDANO IL CANTIERE

41 GLI ALLEGATI CHE RIGUARDANO IL CANTIERE

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