L attività di vigilanza e l enforcement

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L attività di vigilanza e l enforcement"

Transcript

1 L attività di vigilanza e l enforcement II 1 La vigilanza sull informativa finanziaria L evoluzione della crisi e le prospettive incerte dell attuale fase congiunturale aumentano le esigenze di informazione del mercato, con particolare riguardo ai rischi cui le società sono esposte, al patrimonio di cui dispongono per farvi fronte e alla effettiva capacità di generare reddito. Anche per mitigare gli effetti negativi ascrivibili all incertezza, è dunque indispensabile che gli emittenti garantiscano un informativa adeguata affinché siano chiari l impatto della crisi sulla situazione economicopatrimoniale e finanziaria, le scelte operative e strategiche e gli eventuali aggiustamenti rispetto al mutato contesto di riferimento. È pertanto essenziale il puntuale e pieno rispetto della normativa in tema di bilancio e principi contabili internazionali, che nel complesso delinea un quadro di regole idoneo a rispondere efficacemente al bisogno di informazione del mercato. A tal fine l Istituto, nell ambito di un approccio di vigilanza di tipo proattivo, intende verificare la conformità alle regole contabili e alle best practice di settore dell informativa finanziaria su temi di particolare rilievo che le società si propongono di rendere al mercato. L azione di vigilanza verterà sui piani industriali e sulle previsioni economiche predisposte dagli emittenti nei precedenti esercizi allo scopo di valutare se gli obiettivi quantitativi comunicati al mercato siano ancora validi; particolare attenzione verrà riservata, inoltre, alla definizione della base di calcolo per la procedura di impairment test degli attivi di bilancio, con specifico riferimento all avviamento. 2 I controlli sulla governance e gli assetti proprietari delle imprese Nell ambito dell attività di vigilanza sulla nomina degli organi sociali, l Istituto è intervenuto con richieste di trasparenza volte a mettere in luce possibili rapporti di collegamento tra liste. Nel corso del 2011 l Istituto ha per la prima volta deciso di assistere ad alcune delle assemblee delle società quotate, al fine di verificare il regolare svolgimento dei lavori e le modalità di partecipazione realmente offerte 37 L attività di vigilanza e l enforcement

2 agli azionisti di minoranza. In particolare, la partecipazione ha riguardato sei assemblee, caratterizzate da deliberazioni o vicende societarie più complesse, ad esempio nei casi di rinnovo degli organi sociali in presenza di più di due liste di candidati, di deliberazioni straordinarie connesse a situazioni di crisi e di segnalazioni pervenute per il tramite di esposti. La partecipazione del personale alle assemblee è avvenuta in qualità di meri uditori e non è stata resa nota agli azionisti. La Commissione inoltre ha formulato richieste di trasparenza in occasione del rinnovo della composizione degli organi sociali di Mediobanca Spa, circa possibili collegamenti tra due delle tre liste presentate per la nomina del collegio sindacale: quella presentata da Unicredit Spa e quella presentata dalla Fondazione Cariverona. Al fine di evidenziare possibili legami tra liste la Consob ha richiesto alla Fondazione Cariverona di integrare le informazioni fornite al pubblico sulle relazioni esistenti con Unicredit e ha inoltre richiesto alla stessa Mediobanca di rendere note al mercato le proprie considerazioni sulla sussistenza di rapporti di collegamento tra tali liste. Alla luce di quanto argomentato dalla Fondazione, la Commissione ha inviato una ulteriore nota ai medesimi soggetti con la quale ha comunicato di ritenere sussistenti rapporti di collegamento tra le due liste, nella più ampia accezione intesa dal legislatore. A seguito di tale intervento e in linea con le posizioni successivamente espresse dagli organi sociali della stessa Mediobanca, i candidati della lista della Fondazione hanno ritirato la propria candidatura. Nel corso dell assemblea tenutasi nel mese di ottobre, il sindaco di minoranza è stato espresso dalla terza lista presentata da un gruppo di investitori istituzionali. Analogamente, anche in occasione della modifica del sistema di governance di Banca Popolare di Milano Scarl ( Bpm ) e di rinnovo delle cariche sociali della stessa, la Commissione ha formulato richieste di trasparenza in ordine alla formazione e presentazione delle liste per la nomina del consiglio di sorveglianza, nonché a possibili collegamenti tra le stesse, con particolare riferimento a rapporti eventualmente sussistenti tra l associazione Amici della Bipiemme e la lista presentata dall organismo di investimento collettivo in valori mobiliari Invest Industrial IV LP, anche tenuto conto delle modifiche statutarie introdotte su richiesta della Banca d Italia. Le richieste di trasparenza hanno riguardato anche le modalità di progressione in carriera dei dipendenti della Banca, a seguito della diffusione di notizie stampa sull esistenza di un documento stilato dalla succitata associazione sulle modalità di avanzamento in carriera dei suddetti dipendenti, e la controversia sorta tra la banca e un socio in merito alle modalità di accesso ai dati anagrafici contenuti nel libro soci. Infine, la Consob ha partecipato all assemblea del 22 ottobre 2011 al fine di verificarne le modalità di svolgimento. In tale occasione l assemblea ha appreso del contenuto di una lettera con la quale Banca d Italia esortava a individuare i componenti del nuovo consiglio di gestione tra soggetti che non avessero già ricoperto incarichi in Bpm o nelle sue controllate e chiedeva altresì di consegnare la nota in questione al neo Relazione per l anno 2011 L attività di vigilanza e l enforcement 38

3 eletto presidente del consiglio di sorveglianza per darne lettura all inizio della prima seduta del nuovo organo consiliare. Su richiesta della Consob il contenuto della suddetta lettera è stato reso pubblico nella sua interezza. Nel 2011 è entrato in vigore il nuovo Regolamento in materia di operazioni con parti correlate. In tale ambito, la Commissione ha verificato la corretta applicazione delle disposizioni regolamentari e l adeguata informazione al pubblico sulle operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate. In applicazione del nuovo regime di trasparenza sono stati pubblicati 80 documenti informativi per operazioni, relative in gran parte ad acquisizioni o cessioni di attività e partecipazioni e operazioni di finanziamento da parte o nei confronti di controparti correlate. La Consob ha ricevuto, inoltre, 38 comunicazioni di operazioni ordinarie (così come definite dal Regolamento), relative a 19 società e concluse a condizioni equivalenti o standard. Tali operazioni, per le quali vi è stata una deroga agli obblighi di informazione al pubblico, hanno riguardato sia contratti di finanziamento sia contratti di fornitura di servizi. Un altro intervento ha avuto ad oggetto l assegnazione di compensi in favore di amministratori e altri dirigenti con responsabilità strategiche. In occasione della revisione delle deleghe di Finmeccanica Spa, ad esito della quale il presidente del consiglio di amministrazione ha rassegnato le proprie dimissioni, la Commissione ha inviato alla società, ai sensi dell art. 114 del Tuf, la richiesta di comunicare al mercato le decisioni assunte in merito all attribuzione di compensi e altri benefici in favore degli amministratori con deleghe, con specifico riferimento a indennità in caso di cessazione anticipata, benefici successivi alla cessazione e impegni di non concorrenza, indicando altresì le procedure seguite nell approvazione di tali decisioni. L intervento trova la propria giustificazione nell opportunità di garantire agli investitori immediata informazione circa elementi non desumibili dalla relazione sul governo societario pubblicata per l esercizio 2010, tenuto conto che la composizione dell organo amministrativo era stata rinnovata nel corso del Più in generale, si ritiene opportuno assicurare adeguata trasparenza sui trattamenti di fine rapporto degli amministratori esecutivi in caso di interruzione anticipata qualora tale informazione non sia ricavabile dall informativa pubblicata ex ante, poiché non prevista da specifici accordi, ovvero poiché tali accordi sono stati modificati successivamente alla pubblicazione della relazione sul governo societario o sulla remunerazione. L Istituto sottoporrà alla consultazione del mercato una specifica norma volta a disciplinare tali situazioni. 3 La vigilanza sulle società di revisione Nel corso del 2011 è proseguita l attività di controllo di qualità sulle società di revisione iscritte all albo Consob che, in continuità con l approccio 39 L attività di vigilanza e l enforcement

4 di vigilanza seguito negli anni precedenti, è stata finalizzata a valutare l adeguatezza del sistema procedurale adottato dalle società in conformità ai principi contenuti nel Documento n. 220, avente ad oggetto Il controllo della qualità del lavoro di revisione contabile, e la sua corretta applicazione. Tale sistema costituisce infatti un primo fondamentale presidio interno per la salvaguardia della qualità dei servizi professionali offerti al mercato. Per le società di piccole dimensioni tenuto conto del limitato numero di dipendenti e della ridotta articolazione delle relative strutture organizzative si è ritenuto che la valutazione degli aspetti procedurali e organizzativi dovesse essere integrata con l esame a campione di taluni incarichi di revisione su entità di interesse pubblico, confermando l approccio sperimentato nel corso del 2010 consistente nella verifica della correttezza del processo di revisione nelle sue fasi fondamentali. L esame degli incarichi in via preventiva ha interessato principalmente società appartenenti al settore finanziario (banche, Sim, Sgr). Con riferimento agli esiti dei controlli svolti sugli incarichi selezionati, le principali debolezze riscontrate rispetto alle norme tecniche di riferimento riguardano, in particolare, le diverse fasi della pianificazione dei lavori, le modalità di acquisizione degli elementi probativi, riconducibili all assenza di verifiche sull affidabilità dei dati contabili provenienti da entità esterne non soggette a controllo da parte del revisore (cosiddetto outsourcing), così come a carenze nelle modalità di svolgimento delle procedure di conferma esterna (particolarmente importanti nello svolgimento dell audit) e nelle verifiche dei rapporti con parti correlate. È stata inoltre valutata la sufficienza e l appropriatezza degli elementi acquisiti a supporto delle conclusioni formulate nella relazione di revisione con riferimento alle principali aree di bilancio (in termini di significatività e rischiosità) che, negli incarichi selezionati, hanno riguardato la revisione di immobilizzazioni materiali, partecipazioni in società controllate e non controllate, titoli in portafoglio, depositi e conti correnti, commissioni attive e passive. Infine, è stata rilevata una documentazione nelle carte di lavoro delle valutazioni a supporto delle conclusioni espresse nella relazione di revisione non sempre adeguata. È stato quindi raccomandato di garantire un adeguata attività di direzione, supervisione e riesame dei lavori, sia nella fase di definizione della strategia di revisione, sia in quella altrettanto cruciale della valutazione degli elementi probativi acquisiti e di procedere alla sensibilizzazione dei collaboratori sugli aspetti sopra indicati, attraverso l emanazione di disposizioni interne e la realizzazione di appositi interventi formativi. Passando invece agli esiti dei controlli svolti sui requisiti organizzativo-procedurali, pur tenendo conto delle dimensioni dei soggetti sottoposti ai controlli, sono state rilevate numerose aree di debolezza che hanno formato oggetto di raccomandazioni di interventi correttivi, per molti aspetti riconducibili alle tipologie di carenze già riscontrate negli anni scorsi con riferimento alle società di revisione di piccole dimensioni. Relazione per l anno 2011 L attività di vigilanza e l enforcement 40

5 In tale ambito si ricordano, tra le altre, l assenza di un coordinamento a livello centrale e di supporti metodologici e strumenti procedurali standardizzati. Tra i principali profili oggetto di raccomandazione si segnalano l utilizzo di specialisti per affrontare temi che richiedono specifiche competenze (quali quello dell electronic data processing - Edp audit, e della valutazione di strumenti finanziari complessi, tenuto anche conto che le procedure di consultazione, sia interna sia esterna, sono risultate diffusamente inadeguate), così come la formazione del personale, tema rispetto al quale è stata diffusamente riscontrata, come peraltro già rilevato nei controlli di qualità svolti negli anni scorsi, l assenza di adeguati programmi di formazione su base annuale. È risultato altresì necessario raccomandare l adozione di un manuale di audit contenente la metodologia e l approccio da seguire nei lavori di revisione, ovvero l affinamento della manualistica di riferimento per lo svolgimento dell attività di revisione, in taluni casi disallineata rispetto ai principi professionali di riferimento. Specifiche raccomandazioni sono state formulate alle società di revisione anche con riferimento alle delicate procedure di accettazione e mantenimento della clientela, importanti fasi nelle quali la società deve valutare i rischi professionali legati all acquisizione di un nuovo cliente e la disponibilità quali/quantitativa di risorse per lo svolgimento dell incarico. Infine, nelle società esaminate anche l area del monitoraggio ha richiesto interventi particolarmente rilevanti volti a garantire l istituzione o il rafforzamento delle procedure di controllo interno. 4 La vigilanza sull integrità del mercato Nel corso dell anno, a fronte degli sviluppi della crisi del debito sovrano nell Area euro, l Istituto ha svolto una decisa attività di controllo con riferimento sia al regolare svolgimento delle negoziazioni sia all accertamento di eventuali abusi di mercato. A tal fine è stato utilizzato intensamente anche lo strumento della cooperazione internazionale. Oltre ai già ricordati interventi in materia di vendite allo scoperto e sulle agenzie di rating (si veda il paragrafo 1.2 del precedente Capitolo I Il contesto istituzionale ed economico ), la Commissione ha operato in stretto contatto con le società di gestione del mercato, segnalando l opportunità di un rigoroso enforcement nei confronti degli operatori delle norme contenute nei propri Regolamenti e di un continuo monitoraggio dell affidabilità e capacità dei propri sistemi di assicurare continuità operativa. 41 L attività di vigilanza e l enforcement

6 Nei momenti di particolare criticità, caratterizzati da elevata volatilità dei prezzi, l Istituto è intervenuto in stretto coordinamento con Borsa Italiana per la gestione dei trading halt, al fine di migliorare la capacità di reazione degli operatori attraverso la sospensione delle negoziazioni. Nel corso dell anno l Istituto ha segnalato a Borsa Italiana l opportunità di introdurre penali che scoraggino l inserimento automatico di ordini poi non eseguiti per contenere gli effetti destabilizzanti che l high frequency trading (Hft) può comportare nelle fasi di turbolenza del mercato (si veda il precedente paragrafo 1.2). Come di consueto, infine, la Commissione ha condotto un intensa vigilanza in tema di abusi di mercato. Nel corso del 2011 l attività si è concentrata sul potenziamento delle indagini preliminari, al fine di consentire una più efficace selezione (detection) dei casi in relazione ai quali effettuare approfondimenti nella fase successiva di accertamento (investigation). In particolare sono state svolte analisi preliminari su 157 casi (a fronte dei 105 nel 2010), di cui 48 hanno riguardato ipotesi di abuso di informazioni privilegiate, 101 ipotesi di manipolazione operativa e 8 di manipolazione informativa. Inoltre nel 2011 sono state concluse 29 indagini; in 15 casi sono state formulate ipotesi di illeciti amministrativi relativi, rispettivamente, ad abuso di informazioni privilegiate (7 casi), manipolazione informativa (2 casi) e manipolazione operativa (6 casi). In 8 dei 15 casi (3 relativi ad abuso di informazioni privilegiate e 5 a ipotesi di manipolazione operativa) è stata altresì trasmessa una relazione all Autorità Giudiziaria. Al fine di potenziare l attività di accertamento, nel corso del 2011, poi, è proseguito il confronto con l industria in tema di segnalazione delle operazioni sospette già avviato negli anni precedenti. Gli intermediari sono stati invitati non solo a incrementare il livello qualitativo, ancor più che quantitativo, delle segnalazioni, ma anche ad adottare le misure ritenute di volta in volta opportune a richiamare l attenzione della clientela al rispetto delle norme. 5 La vigilanza sulla prestazione di servizi di investimento e sui prodotti non equity Nel corso del 2011 è proseguita l azione di vigilanza proattiva mirata a monitorare e a favorire la transizione dell industria dell intermediazione mobiliare verso un modello di business coerente con l obiettivo di servire al meglio gli interessi del cliente, secondo lo spirito della Mifid. In quest ottica particolare attenzione è stata riservata alle politiche e ai criteri di remunerazione dei servizi, ai sistemi di incentivazione del personale e alle logiche sottese alla redazione dei budget. L analisi, pur non intendendo sindacare le scelte degli intermediari riconducibili alla sfera della li- Relazione per l anno 2011 L attività di vigilanza e l enforcement 42

7 bertà imprenditoriale, si è posta l obiettivo di individuare eventuali incoerenze rispetto ai vincoli fiduciari assunti con i clienti tali da determinare un aumento del rischio di condotte irregolari e da rendere necessarie, laddove evidenti, misure correttive. Nel corso del 2011 otto grandi intermediari bancari sono stati oggetto di accertamenti, anche ispettivi, già avviati l anno precedente e sono stati destinatari di un ordine di convocazione dei rispettivi organi amministrativi ai sensi dell art. 7, c. 1, lett. b), del Tuf; analoghe iniziative sono state condotte anche nei confronti di un campione di intermediari di minori dimensioni. Le risultanze degli accertamenti hanno evidenziato l adozione di un approccio ai servizi di investimento che non è fondato sull equilibrio tra obiettivi di vendita dei prodotti (propri o di società del gruppo) e logiche di servizio al cliente. Tale approccio rende più complessa l adesione sostanziale al principio di servire al meglio gli interessi dei clienti e amplifica i conflitti di interessi di cui gli operatori bancari, spesso anche emittenti, sono portatori. In tal senso, è esemplificativa la prestazione dei servizi di consulenza e di collocamento apparentemente a titolo gratuito, a fronte di una remunerazione basata, invece, su retrocessioni di commissioni riconosciute dall emittente del prodotto consigliato o collocato. Tale circostanza crea una pressione alla vendita che può comportare la violazione dell obbligo di valutazione di adeguatezza, ad esempio mediante aggiustamenti ad hoc del profilo del cliente ovvero registrazioni delle operazioni consigliate come operazioni eseguite in seguito all iniziativa del cliente. Nel caso di alcuni intermediari sono stati rilevati criteri di elaborazione dei budget annuali e degli incentivi al personale potenzialmente distorsivi dei comportamenti, in quanto prevalentemente riferiti ai prodotti finanziari venduti piuttosto che al servizio fornito alla clientela. Nelle procedure di elaborazione del budget non è stato valorizzato il profilo dei clienti, pur presente nei database aziendali per la valutazione di adeguatezza, e le procedure di gestione delle informazioni sui profili dei clienti sono apparse inadeguate; le procedure di verifica di adeguatezza dei prodotti sono risultate facilmente eludibili mediante la registrazione delle transazioni come ordini impartiti dal cliente anziché effettuate in presenza di un consiglio personalizzato. Infine, i contratti relativi ai servizi d investimento sono usualmente privi di una definizione del perimetro dei prodotti/strumenti finanziari per i quali l intermediario presta il servizio di consulenza. A fronte di tali carenze strategiche e procedurali la Commissione ha richiesto l attuazione di misure correttive. Benché tutti gli intermediari abbiano avviato una revisione delle strategie aziendali e delle procedure interne, la percezione dei rischi di compliance e la conseguente definizione di interventi correttivi sono risultate alquanto disomogenee quanto a tempestività e concretezza. 43 L attività di vigilanza e l enforcement

8 Nel corso del 2012 la vigilanza continuerà a verificare la correttezza nello svolgimento dei servizi di investimento prestati dagli intermediari, avvalendosi anche di indicatori di anomalia che, secondo un approccio risk based, consentiranno di orientare gli accertamenti sulle aree più significative rispetto al numero di clienti potenzialmente coinvolti, al controvalore complessivo delle operazioni poste in essere e alle caratteristiche di complessità dei prodotti collocati. Nel corso dell anno la Commissione ha rilasciato 435 approvazioni riferibili a 843 documenti di offerta (prospetti di base, prospetti d offerta, documenti di registrazione e supplementi) relativi a obbligazioni, covered warrants e certificates di emittenti sia italiani sia esteri. A fronte dei prospetti trasmessi, secondo quanto si evince dalle segnalazioni trimestrali ricevute dall Istituto, le obbligazioni bancarie collocate sul mercato nel 2011 ammontano a circa 130 miliardi di euro, in sensibile aumento rispetto ai circa 100 miliardi relativi all anno precedente. L attività di vigilanza ha riguardato anche i messaggi pubblicitari, in continuità con la comunicazione del 24 marzo 2011, volta a fornire indicazioni sulla corretta interpretazione delle disposizioni in materia di messaggi pubblicitari concernenti le offerte al pubblico e/o le ammissioni alle negoziazioni di prodotti finanziari non equity. Come di consueto, infine, la vigilanza sugli strumenti non equity ha avuto ad oggetto anche prodotti finanziari emessi da compagnie di assicurazione di tipo unit-linked, index linked e capitalizzazione; i documenti depositati presso l Istituto nel corso dell anno sono stati 667 (641 nel 2010) tra primi prospetti e successivi aggiornamenti. 6 L attività di enforcement L integrità, la trasparenza, l efficienza e il regolare funzionamento dei mercati finanziari sono tra i principali fattori di crescita e di sviluppo economico. In tale contesto, la vigilanza sulla correttezza dei comportamenti rappresenta uno dei compiti primari affidati alla Consob quale presupposto affinché tutti gli operatori economici siano in grado di operare su mercati finanziari dotati di regole certe, giuste e uniformemente applicate. In questa prospettiva, i molteplici processi di vigilanza svolti dalla Commissione trovano il loro culmine nell esplicazione della propria potestà sanzionatoria, la quale è improntata a criteri di adeguatezza, proporzionalità e dissuasività; è dalla corretta e coerente applicazione pratica di tali principi che dipende, in ultima analisi, l efficacia stessa dei controlli e della vigilanza. Relazione per l anno 2011 L attività di vigilanza e l enforcement 44

9 Nel corso degli anni la Commissione ha svolto una crescente attività di accertamento degli illeciti di settore, portando a compimento oltre mille procedimenti di carattere sanzionatorio. Ad alcuni di questi procedimenti non è stata data pubblicità in quanto, nel corso del 2011, la Consob ha adottato la prassi di non pubblicare, anche in assenza di domanda dell interessato, la sanzione ex art. 195, comma 3 del Tuf quando, per mancanza di lesività in concreto del comportamento sanzionato, la pubblicazione sarebbe sproporzionata. Assume particolare rilievo, in questa prospettiva, l attività sanzionatoria svolta in materia di abusi di mercato. Avvalendosi dei poteri attribuiti dalla legge n. 62/2005, infatti, la Commissione ha assunto, nel periodo dal 2006 al 2011, circa 60 provvedimenti sanzionatori per abusi di mercato, per un controvalore complessivo superiore a 56 milioni di euro, per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie applicate, e a 75 milioni di euro per quanto riguarda i beni oggetto di confisca (di cui circa 50 milioni relativi a casi di abuso di informazione privilegiata). Con riguardo ai provvedimenti sanzionatori assunti dalla Commissione nel 2011, quelli per violazioni della normativa in materia di abusi di mercato sono stati in totale 7, di cui 2 concernenti fattispecie di abuso di informazioni privilegiate e 5 di manipolazione del mercato. Le sanzioni pecuniarie applicate, di importo pari a complessivi 2,4 milioni di euro, hanno riguardato 9 soggetti (8 persone fisiche e una persona giuridica); sono state inoltre accertate due violazioni dell art. 187-quinquies del Tuf (cosiddetta responsabilità dell ente ), a fronte delle quali sono state comminate sanzioni per un importo pari a complessivi 220 mila euro. I procedimenti concernenti violazioni della disciplina in materia di intermediazione mobiliare, conclusi nel 2011 con l adozione di provvedimenti sanzionatori, sono stati in totale 11 e hanno riguardato due banche, sette Sim e due Sgr. Le relative sanzioni pecuniarie, pari nel complesso a circa 1,4 milioni di euro, sono state comminate nei confronti di 43 esponenti aziendali. Con riferimento ai promotori finanziari sono stati adottati complessivamente 116 provvedimenti sanzionatori, di cui 92 radiazioni dall albo; sono state, inoltre, effettuate 68 segnalazioni all Autorità Giudiziaria per fatti penalmente rilevanti emersi nel corso delle istruttorie svolte. Infine, i provvedimenti sanzionatori concernenti violazioni della disciplina in materia di emittenti e di informativa al pubblico assunti dalla Commissione nel 2011 sono stati in tutto 63, a fronte dei quali sono state applicate sanzioni pecuniarie per un importo complessivo pari a circa 4 milioni di euro. 45 L attività di vigilanza e l enforcement

10 7 Ipotesi di riforma del regime sanzionatorio I dati relativi all attività di enforcement di cui al paragrafo precedente evidenziano l incisiva attività di repressione e deterrenza esercitata dall Istituto rispetto a illeciti connotati, in via di principio, da particolare gravità. Non va tuttavia trascurata la necessità di assicurare che la reazione dell ordinamento sia pur sempre proporzionata all effettivo grado di lesività dei comportamenti. A tal proposito, già nelle precedenti Relazioni si esprimeva l auspicio di una riforma dell attuale disciplina in materia di confisca (obbligatoria) per i casi di abusi di mercato, al fine di rimuovere taluni suoi effetti talmente afflittivi da avere indotto gli organi giurisdizionali competenti a sollevare questione di legittimità costituzionale. Infatti, soltanto attraverso una costante opera di aggiornamento e di evoluzione del quadro normativo e regolamentare, sia in ambito comunitario sia interno, è possibile assicurare il mantenimento di un apparato sanzionatorio effettivamente in grado di rispondere alle finalità di trasparenza, correttezza e regolare prestazione dei servizi d investimento e di ordinato svolgimento delle negoziazioni di strumenti finanziari. In questa prospettiva, la crescente mole di attività sanzionatoria ha da qualche tempo indotto a riflettere sull opportunità di introdurre incisive misure di deflazione del contenzioso e di riconsiderare l entità delle sanzioni irrogabili in presenza di condotte illecite di minore gravità e dannosità per il mercato. È proprio su tali riflessioni che si fonda la riforma prefigurata dall art. 6, comma 2, lettera l), della legge 15 dicembre 2011, n. 217 (Legge comunitaria 2010), la quale, di recente, ha conferito delega al governo di apportare modifiche alla vigente disciplina in materia sanzionatoria di competenza della Consob. Tale riforma è appunto rivolta a introdurre efficaci misure di deflazione del contenzioso prevedendo, tra l altro, l estensione del principio del favor rei in presenza di mutamenti della disciplina applicabile, l estensione dell istituto dell oblazione e di altri strumenti deflativi del contenzioso, nonché l introduzione, con gli opportuni adattamenti, dell istituto cosiddetto degli impegni sulla falsariga di quanto già da tempo previsto in materia Antitrust per le violazioni di natura organizzativa o procedurale previste nell ambito della disciplina degli intermediari e dei mercati. Un ulteriore caposaldo della nuova disciplina è costituito, infine, dalla revisione dei minimi e dei massimi edittali, sempre in linea coi principi di proporzionalità, dissuasività e adeguatezza previsti dalla normativa dell Unione Europea. Proprio in ambito europeo è possibile cogliere ulteriori prospettive di evoluzione dell apparato sanzionatorio, considerate le recenti proposte di Relazione per l anno 2011 L attività di vigilanza e l enforcement 46

11 riforma delle discipline comunitarie in materia di servizi d investimento, di abusi di mercato e di Transparency avanzate dalla Commissione Europea. Tali prospettive di riforma dovrebbero favorire il superamento dell attuale difformità dei regimi sanzionatori nazionali, ponendo così le basi di un rinnovato impegno per perseverare nell azione incisiva ed efficace della Consob in materia sanzionatoria. 47 L attività di vigilanza e l enforcement

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

AIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo)

AIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) AIFI ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) Indice LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DEL PRESENTE

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Comunicazione in materia di informazione da fornire al pubblico in relazione alle indennità e benefici riconosciuti ad

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR

ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR Politica per la gestione dei conflitti d interesse di GENERALI INVESTMENTS EUROPE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

REGOLAMENTO EMITTENTI

REGOLAMENTO EMITTENTI REGOLAMENTO EMITTENTI ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI E DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DELEGATI SUL BILANCIO D ESERCIZIO E CONSOLIDATO E SULLA RELAZIONE

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento

in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento Società per Azioni Via Lucrezia Romana, 41/47-00178 Roma P. IVA, Codice Fiscale e n. di Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 04774801007

Dettagli

BANCA POPOLARE DI SPOLETO

BANCA POPOLARE DI SPOLETO BANCA POPOLARE DI SPOLETO REGOLAMENTO INTERNAL DEALING 1 - Definizioni Nel presente Regolamento sono utilizzati, tra gli altri, i seguenti termini: "Soggetto Rilevante", in base all art.152-sexies del

Dettagli

Fiscal News N. 324. Normativa antiriciclaggio per il collegio sindacale. La circolare di aggiornamento professionale 26.11.2013

Fiscal News N. 324. Normativa antiriciclaggio per il collegio sindacale. La circolare di aggiornamento professionale 26.11.2013 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 324 26.11.2013 Normativa antiriciclaggio per il collegio sindacale Gli adempimenti previsti per gli organi di controllo Categoria: Antiriciclaggio

Dettagli

INFORMATIVA SULLA SITUAZIONE COMPLESSIVA DEI RECLAMI DELL ANNO 2014

INFORMATIVA SULLA SITUAZIONE COMPLESSIVA DEI RECLAMI DELL ANNO 2014 INFORMATIVA SULLA SITUAZIONE COMPLESSIVA DEI RECLAMI DELL ANNO 2014 ESTRATTO DALLA RELAZIONE DELLA FUNZIONE DI CONTROLLO DI CONFORMITA SULL ATTIVITA SVOLTA NEL 2014 1 Informazioni generali Banca Mediolanum

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

WORLD DUTY FREE S.P.A.

WORLD DUTY FREE S.P.A. WORLD DUTY FREE S.P.A. REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI E CORPORATE GOVERNANCE È istituito presso World Duty Free S.p.A. ( WDF ) un Comitato per il controllo interno, la gestione

Dettagli

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Relazione illustrativa degli Amministratori sulla proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni proprie ai sensi dell

Dettagli

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1 REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Finalità e Ambito di applicazione Art. 1 Il presente Regolamento disciplina - in coordinamento con

Dettagli

CODICE ETICO 1. PREMESSA

CODICE ETICO 1. PREMESSA 1. PREMESSA a. Le Sim di Consulenza e le Società di Consulenza Finanziaria associate ad ASCOSIM ( le società ) concordano sui principi contenuti nel presente Codice Etico ( Codice ) e si impegnano applicarne

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

Richiesta di autorizzazione all acquisto ed alla disposizione di azioni proprie: deliberazioni inerenti e

Richiesta di autorizzazione all acquisto ed alla disposizione di azioni proprie: deliberazioni inerenti e Richiesta di autorizzazione all acquisto ed alla disposizione di azioni proprie: deliberazioni inerenti e conseguenti. Con l approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014, giungerà a scadenza l autorizzazione

Dettagli

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare 1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE

REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE GIUGNO 2015 Articolo 1 - Ambito di applicazione 1.1 Il presente regolamento interno (di seguito

Dettagli

Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 settembre 2007

Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 settembre 2007 Ai sensi dell art. 114, comma 7, del D.Lgs. n. 58/1998 (TUF) nonché degli articoli da 152-sexies a 152-octies della delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti) Approvato dal Consiglio di Amministrazione

Dettagli

( PROCEDURA REGISTRO PERSONE RILEVANTI )

( PROCEDURA REGISTRO PERSONE RILEVANTI ) ( PROCEDURA REGISTRO PERSONE RILEVANTI ) PROCEDURA RELATIVA ALLA TENUTA E AGGIORNAMENTO DEL REGISTRO DELLE PERSONE CHE HANNO ACCESSO AD INFORMAZIONI PRIVILEGIATE IN GIOVANNI CRESPI SPA Approvata dal Consiglio

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI Comunicazione del revisore con i responsabili delle attività di governance e con il pubblico Dicembre 2013 Comunicazioni del revisore con i responsabili delle attività di

Dettagli

MOTIVAZIONI PER LE QUALI È RICHIESTA L AUTORIZZAZIONE ALL ACQUISTO E ALLA DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE

MOTIVAZIONI PER LE QUALI È RICHIESTA L AUTORIZZAZIONE ALL ACQUISTO E ALLA DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE Relazione Illustrativa del Consiglio di Amministrazione della TerniEnergia S.p.A. sulla proposta di autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie redatta ai sensi dell'art. 73 del Regolamento

Dettagli

SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO di REGISTRAZIONE

SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO di REGISTRAZIONE in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento Società per Azioni Via Lucrezia Romana, 41/47-00178 Roma P. IVA, Codice Fiscale e n. di Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 04774801007

Dettagli

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VALLIO TERME - Provincia di Brescia - REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 30.04.2013 Articolo 1 OGGETTO 1. Il presente regolamento

Dettagli

2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie;

2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie; Relazione dei Liquidatori sul valore di liquidazione delle azioni per l esercizio del diritto di recesso predisposta ai sensi e per gli effetti dell art. 2437 e dell art. 2437-ter del c.c. Signori Azionisti,

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE

Dettagli

Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione sul quarto punto all ordine del giorno:

Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione sul quarto punto all ordine del giorno: Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione sul quarto punto all ordine del giorno: Richiesta di autorizzazione all acquisto ed alla disposizione di azioni proprie previa revoca dell autorizzazione

Dettagli

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, Vi abbiamo convocato

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

Comunicazione n. DCG/DSR/0051400 del 19-6-2014

Comunicazione n. DCG/DSR/0051400 del 19-6-2014 Comunicazione n. DCG/DSR/0051400 del 19-6-2014 Oggetto: Raccomandazioni in materia di informazioni da fornire al pubblico su indennità e/o altri benefici riconosciuti ad amministratori esecutivi e direttori

Dettagli

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA Approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 26/06/2013 1 Indice 1. Modalità di trattamento dei reclami... 3 2. Registro dei reclami... 5 3.

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Investimenti e Sviluppo S.p.A.

Investimenti e Sviluppo S.p.A. MAZARS & GUÉRARD Investimenti e Sviluppo S.p.A. Relazione della società di revisione sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni relative all aumento di Capitale Sociale con esclusione del diritto

Dettagli

RELAZIONE SULL ADOZIONE DEL PROTOCOLLO DI AUTONOMIA PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI D INTERESSI

RELAZIONE SULL ADOZIONE DEL PROTOCOLLO DI AUTONOMIA PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI D INTERESSI RELAZIONE SULL ADOZIONE DEL PROTOCOLLO DI AUTONOMIA PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI D INTERESSI ai sensi dell articolo 6, comma 2, dello Statuto Assogestioni ARCA SGR S.p.A. Anno 2012 1 ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ

Dettagli

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 3 Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 1. Premessa Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Fiat S.p.A. (la Società ) costituisce elemento

Dettagli

Introduzione. Introduzione. 1. I contenuti del Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana 2. Le modifiche approvate nel marzo 2010

Introduzione. Introduzione. 1. I contenuti del Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana 2. Le modifiche approvate nel marzo 2010 Oggetto: Sintetica descrizione del contenuto del Codice di Autodisciplina, promosso da Borsa Italiana S.p.A., approvato dal Comitato per la corporate governance nel marzo 2006 e successivamente modificato

Dettagli

INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015

INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015 INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015 Marzo 2016 1. PREMESSA Il Consiglio di Amministrazione è tenuto a rendere

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione

Dettagli

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art.5 del Regolamento Consob n.17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.17389

Dettagli

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013 Acquisto e disposizione di azioni proprie Relazione illustrativa degli Amministratori e proposte di deliberazione CAMFIN Società per Azioni Sede

Dettagli

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art. 5 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.

Dettagli

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO Roma, 30 gennaio 2008 OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO L ANIA ha esaminato i contenuti della documentazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE COMUNE DI GARGNANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi - (Approvato

Dettagli

PROPOSTA MOTIVATA DEL COLLEGIO SINDACALE DEL BANCO POPOLARE - SOCIETÀ COOPERATIVA SULL INTEGRAZIONE DEI TEMPI E DEI CORRISPETTIVI

PROPOSTA MOTIVATA DEL COLLEGIO SINDACALE DEL BANCO POPOLARE - SOCIETÀ COOPERATIVA SULL INTEGRAZIONE DEI TEMPI E DEI CORRISPETTIVI PROPOSTA MOTIVATA DEL COLLEGIO SINDACALE DEL BANCO POPOLARE - SOCIETÀ COOPERATIVA SULL INTEGRAZIONE DEI TEMPI E DEI CORRISPETTIVI SPETTANTI ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE Assemblea ordinaria e straordinaria

Dettagli

Nota di approfondimento

Nota di approfondimento Nota di approfondimento Applicazione delle sanzioni tributarie ai tributi locali a seguito delle modifiche disposte con la legge finanziaria per il 2011 ad alcuni istituti di definizione agevolata. Con

Dettagli

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Release 3 Gennaio 2010 Pagina 1 di 11 Indice Premessa...3 Obiettivi e Valori...4 Azioni...6 Destinatari. 8 Responsabilità....9 Sanzioni...11 Pagina 2 di 11

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PEGASO 03 S.r.l. Sede legale ed operativa: Via Cagliero 3/I-3/L 100 41 CARIGNANO (TO) Tel 011-969.87.11 Fax 011-969.07.97 Capitale Sociale Eu ro 100.000,00 i.v. Registro delle Imp rese n. 08872320018 Tribunale

Dettagli

Codice di Corporate Governance

Codice di Corporate Governance Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 3 maggio 200 Indice 1 Introduzione 2 Organizzazione della Società 2.1 Assemblea dei Soci 2.2 Consiglio di Amministrazione 2.3 Presidente

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO

INFORMATIVA AL PUBBLICO IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO INFORMATIVA AL PUBBLICO IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO DI BANCA SELLA S.p.A. 22 giugno 2015 Circolare Banca d Italia n. 285 del 17.12.2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo I, Sezione VII 1 Aggiornamento

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE

PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE (In vigore per le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale svolte dal 1 gennaio 2015)

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO

REGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO Via Brera 21, 20121 Milano Capitale sociale i.v. Euro 306.612.100 Codice fiscale, Partita IVA ed iscrizione al Registro imprese di Milano n. 07918170015 Soggetta ad attività di direzione e coordinamento

Dettagli

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista (approvate nella seduta consiliare del 26 novembre 2002)

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

POLIS FONDI IMMOBILIARI DI BANCHE POPOLARI SGR.p.A. CODICE ETICO E DI CONDOTTA. Novembre 2012

POLIS FONDI IMMOBILIARI DI BANCHE POPOLARI SGR.p.A. CODICE ETICO E DI CONDOTTA. Novembre 2012 POLIS FONDI IMMOBILIARI DI BANCHE POPOLARI SGR.p.A. CODICE ETICO E DI CONDOTTA Novembre 2012 Premessa 1. Il Codice etico aziendale contiene i principi di comportamento per la conduzione dell attività di

Dettagli

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art.5 del Regolamento Consob n.17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.17389

Dettagli

Codice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing"

Codice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. Internal Dealing Codice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing" Premessa A seguito del recepimento della direttiva Market Abuse con

Dettagli

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

POTERE SANZIONATORIO DELLA BCE: PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE VIGILANZA BANCARIA E RISCHIO DI CREDITO: IL COMITATO DI BASILEA AVVIA UNA

POTERE SANZIONATORIO DELLA BCE: PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE VIGILANZA BANCARIA E RISCHIO DI CREDITO: IL COMITATO DI BASILEA AVVIA UNA POTERE SANZIONATORIO DELLA BCE: PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE DELL UNIONE EUROPEA IL REGOLAMENTO 0/9 VIGILANZA BANCARIA E RISCHIO DI CREDITO: IL COMITATO DI BASILEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULLA

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 22 dicembre 2014 INDICE PREMESSA Oggetto del piano Il Responsabile della prevenzione

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

BCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da

BCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da BCC BARLASSINA (ai sensi delle Linee-Guida interassociative ABI-Assosim-Federcasse per l applicazione delle misure di attuazione della Direttiva

Dettagli

MITTEL S.p.A. PROCEDURA RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE DAI SOGGETTI RILEVANTI AI SENSI DELL ART. 114, COMMA 7 DEL D. LGS. N.

MITTEL S.p.A. PROCEDURA RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE DAI SOGGETTI RILEVANTI AI SENSI DELL ART. 114, COMMA 7 DEL D. LGS. N. MITTEL S.p.A. PROCEDURA RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE DAI SOGGETTI RILEVANTI AI SENSI DELL ART. 114, COMMA 7 DEL D. LGS. N. 58/1998 (PROCEDURA INTERNAL DEALING ) Premessa Tenuto conto: - che dal

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL VALSUGANA SPORT SRL Sede sociale: Borgo Valsugana (TN) Piazza Degasperi n. 20 Capitale sociale: 10.000,00 interamente versato. Registro Imprese di Trento N. 02206830222 C.C.I.A.A. di Trento R.E.A TN -

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti. 863 Relazione del Consiglio di Gestione sul punto

Dettagli

Sommario Il perimetro delle operazioni con parti correlate

Sommario Il perimetro delle operazioni con parti correlate Sommario La Consob ha concluso l iter di approvazione della nuova disciplina sulle operazioni con parti correlate effettuate, direttamente o tramite società controllate, da società che fanno ricorso al

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Codice di Comportamento

Codice di Comportamento Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

Approvato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013

Approvato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013 MODIFICA REGOLAMENTO SULLE MODALITA DI ESERCIZIO DEL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETA IN HOUSE PROVIDING. Approvato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013 Sommario Sommario... 2 Art. 1 - Istituzione del

Dettagli