UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI (CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI CLASSE N 30/S) DIPARTIMENTO DI INFORMATICA E SISTEMISTICA ELABORATO DI LAUREA Progettazione ed implementazione di un sistema per il Ramp Management basato su architettura multiagente RELATORE CANDIDATO CH. MO PROF. ANGELO DAVIDE FRAGLIASSO DOMENICO COTRONEO MATR. 887/ CORRELATORE ING. LUIGI BATTAGLIA ING. GABRIELLA CARROZZA ANNO ACCADEMICO 2007/2008

2 Ringrazio la mia famiglia In particolare mia Mamma, mio Padre e mia Sorella sempre vicini in qualsiasi momento, vi adoro. Ringrazio Nina, sei importantissima, e tutti i miei Amici per tutti i bellissimi momenti trascorsi insieme. Ringrazio il Prof. Cotroneo, Gabriella e Luigi che mi hanno seguito in questo lavoro. Infine, ma non meno importante, ringrazio me stesso per tutto l impegno. L importante è andare fino in fondo e non voltarsi troppo indietro

3 Indice Indice..1 Indice delle figure...3 Introduzione 6 Capitolo 1: Ramp management Scenario di riferimento Gestione aeroportuale Entità aeroportuali Sistema informativo di scalo Servizi di handling Servizi di rampa Funzionalità Schematizzazione funzionalità del sistema Requisiti non funzionali Architettura del sistema...35 Capitolo 2: Sistemi multi-agente e JADE Motivi della scelta Gli agenti software Architetture sistemi multi-agente Comunicazione e coordinamento Lo standard FIPA Agent management Linguaggio FIPA-ACL La piattaforma JADE Architettura JADE Message Transport Service IMTP.56

4 2.6.4 Special agents Fault tolerant platform Security in JADE Add-on per dispositivi mobili..70 Capitolo 3: Implementazione del prototipo Procedura di handling prova motori Prototipo in modalità stand-alone Scheduling ed esecuzione di behaviour Agent communication Classi utilizzate Prototipo in ambiente wireless Classi utilizzate Procedura di handling de-icing / de-snowing Conclusioni e sviluppi futuri 106 Bibliografia...108

5 Indice delle figure Figura 1: schema aree aeroportuali..9 Figura 2: esempio di posizionamento handling 17 Figura 3: servizio di follow me.19 Figura 4: servizio di push back..21 Figura 5: operazioni di rifornimento..22 Figura 6: de-icing...23 Figura 7: esempio di architetture di agenti reattivi...41 Figura 8: architettura PRS.42 Figura 9: architettura a strati..43 Figura 10: contract net...45 Figura 11: modello di riferimento FIPA...47 Figura 12: formato dei messaggi...48 Figura 13: parametri di un messaggio FIPA compliant..49 Figura 14: FIPA communicative act...50 Figura 15: architettura con un insieme di piattaforme...54 Figura 16: message transport protocols..56 Figura 17: interfaccia Dummy Agent...58 Figura 18: interfaccia Introspector Agent...59 Figura 19: interfaccia Sniffer Agent...60 Figura 20: diagramma delle classi degli agenti in JADE...62 Figura 21: main-container replication 64 Figura 22: parametri di configurazione accesso DB..65 Figura 23: JADE-LEAP run time environment.73 Figura 24: LEAP IMTP.75

6 Figura 25: split execution mode 76 Figura 26: modalità di esecuzione JADE-LEAP...77 Figura 27: il mediatore...78 Figura 28: procedura di start up di uno split container...80 Figura 29: procedura di riconnessione...81 Figura 30: accompagnamento in prova motori con traino 83 Figura 31: schema accompagnamento in prova motori senza traino.84 Figura 32: interfaccia dell'rma con due main-container..86 Figura 33: finestra di dialogo JADE-S...87 Figura 34: path di esecuzione del thread di un agente 89 Figura 35: jade asynchronous message passing..90 Figura 36: interfaccia duty manager...93 Figura 37: finestra relativa alla procedura attivata.93 Figura 38: interfaccia di un handling agent 95 Figura 39: PDA Hp IPAQ...99 Diagrammi e schemi Schema 1.1: duty manager...25 Schema 1.1.1: duty manager Schema 1.2: follow me.29 Schema 1.3: tecnici dell aeroporto...30 Schema 1.4: push back.31 Schema 1.5: De-icer.32 Schema 1.6: ulteriori funzionalità 33 Schema 1.7: architettura sistema..35

7 Diagramma 3.1: sequence diagram comunicazione topic-based 97 Diagramma 3.2: class diagram prototipo stand-alone.98 Diagramma 3.3: sequence diagram comunicazione non topic-based 104 Diagramma 3.4: class diagram prototipo in ambiente wireless.105

8 Introduzione Questo lavoro di tesi riguarda la progettazione e l implementazione di un sistema di supporto per la fornitura di servizi in ambito aeroportuale. La maggior parte del lavoro è stato svolto presso lo stabilimento di SELEX s.p.a., sito in Giugliano (NA), una restante parte è stata svolta al D.I.S. (Dipartimento di Informatica e Sistemistica) dell Università di Napoli Federico II. Dopo una fase iniziale di studio di documenti relativi allo scenario di riferimento e delle tecnologie presenti si è passati alla progettazione e all implementazione di un prototipo. Dato che l obiettivo era creare un sistema di supporto al ramp management, cioè alla gestione dei mezzi di rampa, sono state analizzati in dettaglio i mezzi e le procedure di handling. Quest analisi ha portato ad un insieme di requisiti e di diagrammi UML che hanno aiutato la scelta della tecnologia e lo sviluppo dell applicazione. I requisiti più importanti sono la necessità di attuare procedure in modo automatico e il supporto che il sistema deve offrire in ambiente mobile. In base a questi requisiti è stata fatta una ricerca delle tecnologie presenti e come soluzione si è pensato ai sistemi multiagente. Questi rispettano i requisiti di progetto e si adattano bene allo scenario di riferimento, sono una tecnologia che permette l interazione e la cooperazione tra i vari attori del sistema, in modo da poter creare un autonomous system. In particolare per implementare il nostro sistema multiagente si è scelto, come framework, JADE ( Java Agent Development Framework ). Questo è stato sviluppato da TILab s.p.a ( Telecom Italia Lab ) in collaborazione con l Università di Parma, ed è scaricabile gratuitamente dal suo sito internet. Esso gode di buone caratteristiche: è open source, è scritto completamente in java, fornisce un ottimo supporto in fase run time, e dispone di una serie di agenti, già implementati, che permettono di monitorare lo stato della piattaforma e degli agenti ad essa connessi. E stato poi sviluppato un prototipo, che permette di attivare varie procedure di handling in modo automatico. Tra le procedure studiate sono state considerate quella di accompagnamento in posizione prova motori e quella di de-icing / de-snowing.

9 Queste due erano spiegate abbastanza dettagliatamente, la prima inoltre implicava l utilizzo di più mezzi di rampa e quindi di più agenti. Sono state sviluppate delle interfacce che permettono di avviare le procedure, di visualizzare i messaggi inviati da altri agenti e lo stato degli agenti connessi al sistema. Andrebbero comunque implementate altre procedure ed andrebbero effettuate delle simulazioni che permettono la valutazione delle prestazioni del prototipo in uno scenario più complesso e con un maggior numero di nodi.

10

11 Capitolo 1 - Ramp management Capitolo 1 Ramp Management Questo elaborato di tesi ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni per il ramp management. In questo capitolo verrà illustrato dapprima lo scenario di riferimento, l aeroporto, e poi la funzione del ramp management. 1.1 Scenario di riferimento Per aeroporto si intende: ogni località destinata anche in via temporanea all approdo ed allo stazionamento degli aeromobili. E utile fare una classificazione delle aree di un aeroporto che possono essere suddivise in base alle operazioni che avvengono in esse: 1. Area di atterraggio 2. Area di movimento 3. Area di manovra L area di atterraggio è l area destinata alle manovre di atterraggio e decollo. Si potrebbe tendere ad associare l Area di atterraggio alla pista di decollo, in realtà ciò è restrittivo perché possono esistere anche altre aree di decollo destinate ad esempio agli elicotteri o agli aeromobili VTOL ( Vertical Take-off and Landing ). L area di manovra è definita come quella parte dell aeroporto usata per il decollo, atterraggio e per il rullaggio degli aeromobili escludendo i piazzali. Per via di rullaggio, su di un aerodromo terrestre, si intende un percorso adibito al rullaggio degli aeromobili, che intende garantire un collegamento tra due parti dell aerodromo stesso. Pertanto fanno parte dell area di manovra le piste e le aree di atterraggio nonché tutte le vie di circolazione che conducono a tali zone. Non fanno parte di tale area la zona di manutenzione, gli hangars, e i piazzali di parcheggio. 8

12 Capitolo 1 - Ramp management L area di movimento per definizione è quella parte di un aerodromo che dev essere utilizzata per il decollo, l atterraggio ed il rullaggio degli aeromobili comprendente l area di manovra ed i piazzali, ossia qualsiasi area pavimentata o non, sulla quale un aeromobile può transitare. Tale area comprende quindi oltre alle aree di atterraggio e alle taxiways ( vie di rullaggio), anche i piazzali di parcheggio, le piazzole prova motore e i piazzali della zona di manutenzione. I piazzali ( aprons ) sono previsti ovunque sia necessario permettere l imbarco e lo sbarco dei passeggeri, il carico e lo scarico di merci e di posta, le operazioni di servizio degli aeromobili associate con il rifornimento, le pulizie, il carico di vettovaglie, lo scarico di rifiuti, i controlli e la piccola manutenzione, senza interferire con il traffico dell aerodromo. Un esempio di suddivisone dell area aeroportuale è quello in figura: Figura 1: Schema aree aeroportuali 9

13 Capitolo 1 - Ramp management Nella figura in blu viene evidenziata l area di manovra, in verde l area dell apron ed in rosso l area destinata alla circolazione dei veicoli interna all aeroporto. L area di movimento comprende tutte e tre le aree mentre l area di atterraggio comprende l area blu escluse le vie di rullaggio. 1.2 Gestione aeroportuale Le infrastrutture degli aeroporti statali per il traffico commerciale sono per la massima parte di proprietà demaniale. La loro gestione però molte volte è affidata a società esterne, soggetti pubblici o privati o a partecipazione mista a cui è affidata la gestione dell opera e di qualunque sua parte. La procedura di affidamento consente allo stato di mantenere la proprietà delle strutture ed al gestore di occuparsi della manutenzione, della costruzione di nuove strutture e della gestione economica dell opera per un determinato periodo di tempo. La gestione aeroportuale può essere sostanzialmente di tre tipi: 1. Gestione totale 2. Gestione parziale 3. Gestione diretta Gestione totale: l intero aeroporto, incluse le infrastrutture di volo, è affidato ad un unico concessionario. Di questa tipologia sono gli aeroporti di Malpensa, Linate, Fiumicino, Ciampino, quelli di Genova e di Torino. In questo caso le attività affidate alle società di gestione riguardano: Manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture. Predisposizione di servizi ( fornitura di energia, di illuminazione, di acqua, riscaldamento, il condizionamento, la depurazione, lo smaltimento rifiuti, la pulizia ed il sistema informativo ). Nel caso di gestione parziale le infrastrutture di volo rimangono dello stato ( ENAC [1]), mentre l affidamento in concessione riguarda le aerostazioni e le relative pertinenze. Nella gestione diretta invece è l ENAC che provvede direttamente alla realizzazione e alla manutenzione dei beni aeroportuali, mentre l assistenza a terra è di norma effettuata in 10

14 Capitolo 1 - Ramp management auto-produzione dalle stesse compagnie aeree. 1.3 Entità aeroportuali All interno di un aeroporto sono presenti vari enti che hanno una funzione di supervisione e di coordinamento. Gestore aeroportuale Operatore aeroportuale Il gestore aeroportuale, già in precedenza citato, è il soggetto cui spetta il compito di amministrare e gestire le infrastrutture di scalo, e di controllare le attività dei vari operatori presenti all interno dell aeroporto. Ad esempio nel caso del sistema aeroportuale milanese tale ruolo è svolto da SEA [2], secondo una convenzione stipulata con ENAC. Per operatore aeroportuale si intende: gli handlers cioè i servizi di assistenza aeroportuale ( biglietteria, rifornimento aeromobili, guida al parcheggio etc ), gli enti o società che prestano servizi di assistenza a terra all interno dell aeroporto e gli operatori commerciali coinvolti nell attività operativa di scalo. Gli operatori che prestano assistenza devono essere in possesso dell attestazione di idoneità rilasciata da ENAC. Tutti gli operatori presenti nello scalo devono prevedere una struttura di coordinamento operativo, che garantisca la gestione e il controllo delle operazioni di propria competenza. Tale struttura deve operare in modo integrato con le attività di supervisione e coordinamento dello scalo, svolte dal gestore aeroportuale attraverso la sua funzione di Coordinamento Scali. In particolare per ogni problematica che abbia conseguenze sulla normale operatività dello scalo, gli operatori, devono fare riferimento al Duty Manager. Questa entità scambia informazioni con gli operatori aeroportuali e con gli enti di stato interessati per definire congiuntamente la risoluzione di criticità operative o emergenze che possono limitare la capacità operativa dello scalo. La funzione di supervisione e di coordinamento sul complesso aeroportuale dev essere continuativa per tutte le 24 ore. 11

15 Capitolo 1 - Ramp management Il coordinamento scali deve ricevere dagli operatori aeroportuali e dagli enti di stato le informazioni relative all operatività dei voli e alla capacità operativa disponibile per l erogazione dei servizi aeronautici diretti ed indiretti. Le informazioni raccolte vengono utilizzate dal Duty Manager per valutare se necessario un intervento specifico o per valutare l operatività dello scalo, infatti il Duty Manager utilizza strumenti di analisi statistica per analizzare i principali parametri utilizzati per misurare il livello di servizio dello scalo. Esso provvede a trasferire queste informazioni opportunamente elaborate agli enti responsabili ed alle diverse linee di attività. Il coordinamento scali effettua il monitoraggio ed il controllo dell andamento delle diverse linee operative di competenza al fine di garantire il massimo rispetto dei criteri gestionali definiti per le risorse di scalo. Allo scopo di risolvere situazioni di criticità operativa, il coordinamento scali si avvarrà del diritto di richiedere particolari prestazioni di assistenza da parte degli operatori presenti sullo scalo, anche per voli non di diretta competenza. L operatore compatibilmente con le risorse al momento disponibili, dovrà in tal caso garantire l assistenza ai soggetti che pur non essendo suoi clienti, la richiedano. In particolare dovrà fornire la propria collaborazione per le operazioni di soccorso, in conformità alle disposizioni impartite dagli enti competenti Sistema informativo di scalo Il sistema informativo di scalo è denominato Base Dati Voli ( BDV ). Esso permette la gestione dell archivio degli orari dei voli e il monitoraggio operativo; ha il compito di gestire in modo centralizzato le fasi di generazione, aggiornamento e diffusione delle informazioni operative di scalo. Le informazioni principali, aggregate e organizzate, sono identificate essenzialmente dal seguente insieme di dati: Scalo di origine Orari di arrivo Numero di volo in arrivo Tipo aeromobile 12

16 Capitolo 1 - Ramp management Numero volo in partenza Orari di partenza Scalo di destinazione Principali funzioni del sistema BDV: Mantiene memorizzati gli orari stagionali delle compagnie aeree operanti sullo scalo, rendendoli disponibili in lettura e per i periodici aggiornamenti. Produce, a partire dai precedenti, gli orari operativi giornalieri, acquisendo in essi, eventuali modifiche, ignote all orario stagionale e provenienti direttamente dalle compagnie ( voli cancellati, voli charter, voli sostitutivi, ecc ), rendendole disponibili in lettura a qualunque sistema ne abbia necessità Mantiene aggiornati i dati di monitoraggio operativo provenienti dai diversi sistemi permettendo di archiviarli in un apposita base dati di raccolta storica. Il sistema informativo mette a disposizione i sottosistemi e i dati a tutti gli operatori aeroportuali, al fine di garantire il corretto scambio delle informazioni sulle attività operative dello scalo. Il scalo gestisce e distribuisce, attraverso il sistema BDV, in modalità standard le seguenti informazioni: Identificatori del volo e dati di orario operativi Identificatori di movimento, dati di orario e di operatività programmati Stato operativo del volo Risorse di scalo associate al volo Mentre gestisce e distribuisce a richiesta, i seguenti dati: Dati di carico finalizzati all handling del volo Specifiche di servizio Risorse di handling associate al volo Parametri di scalo 13

17 Capitolo 1 - Ramp management 1.4 Servizi di handling Una parte fondamentale dei servizi forniti all utenza sono i servizi di handling, cioè tutti i servizi di assistenza a terra agli aeromobili, passeggeri, bagagli, merci e posta, ed alle operazioni in pista. Con il termine handling si è soliti indicare tutti i servizi di assistenza aeroportuale: Prestazioni rese ai passeggeri: biglietteria, accettazione, informazioni. Prestazioni inerenti ai velivoli: carico e scarico, pulizie, rifornimenti, guida al parcheggio. Prestazioni inerenti le merci: carico e scarico, stoccaggio, documentazione. L ENAC, per ragioni inerenti la sicurezza, alla capacità o allo spazio disponibile nell aeroporto, può limitare il numero di prestatori di alcune categorie di servizi ( assistenza bagagli, assistenza operazioni in pista, assistenza merci e posta, etc.); questi servizi hanno, quindi, una infrastruttura di controllo centralizzata Servizi di rampa Il termine mezzi di rampa sta ad indicare tutti quei mezzi che sull airside sono adibiti ai servizi di handling, per tutti i velivoli in fase di stazionamento o di movimento sull apron. Questi veicoli, semoventi e non, sono utilizzati dagli operatori del settore per le seguenti funzioni: Assistenza al parcheggio del velivolo; Assistenza bagagli, merci, posta, carico e scarico aereo; Trasporto dell equipaggio; Pulizie di bordo; Climatizzazione della cabina; Rimozione neve o ghiaccio o sbrinamento del velivolo; Assistenza all avviamento del velivolo; Assistenza al parcheggio del velivolo; Assistenza ai passeggeri in partenza, in arrivo o in transito; Guida dell aereo all arrivo o alla partenza negli spostamenti sull apron; Rifornimento del velivolo di carburante e di acqua potabile; 14

18 Capitolo 1 - Ramp management Servizi di catering; Eventuale manutenzione del velivolo; Tali servizi sono svolti da un insieme di mezzi che sono l oggetto del ramp management. Infatti il ramp management è un servizio che si occupa della gestione dei di rampa, che costituiscono l handling aeroportuale. I mezzi di rampa sono: I follow me: mezzi che si occupano di accompagnare l aeromobile dall area di manovra alla piazzola di sosta cui è assegnato e viceversa. In particolare prendono in consegna dalla torre di controllo ( dal controllore ENAV [3] ) l aereo, in corrispondenza dell area di manovra e lo guidano lungo il piazzale di parcheggio precedendolo. Sono i soli mezzi ad avere la precedenza assoluta ed a non dover obbligatoriamente rispettare la segnaletica orizzontale del piazzale se ciò garantisce il rispetto dei livelli di sicurezza delle operazioni a terra. Tale mezzi inoltre accompagnano anche i mezzi esterni sul sedime aeroportuale. Gli interpista: autobus di diverse grandezze, utilizzati per il trasporto dei passeggeri e di equipaggi tra terminal ed aeromobili, qualora il layout aeroportuale non garantisca la presenza dei loading bridge atti a tale funzione. I loading bridge: ponti mobili di carico su ruote o su binari. Fanno parte delle strutture centralizzate sotto il diretto controllo del gestore aeroportuale e provvedono alla sostituzione dei servizi di: GPU, condizionamento della cabina, rifornimento acqua potabile e di carburante. Le scale passeggeri: scale semoventi o non che consentono ai passeggeri e all equipaggio di scendere o di salire su aeromobili in scalo, qualora non siano raggiunti da loading bridge. Gli elevatori per passeggeri disabili: mezzi semoventi utilizzati per consentire l imbarco e lo sbarco di passeggeri portatori di handicap, a cui sia impedita la normale deambulazione. La procedura impone che tali passeggeri siano imbarcati prima degli altri e sbarcati dopo che gli altri abbiano lasciato il velivolo. I baggage dolly: carrelli da traino adoperati per il trasporto dei bagagli e/o merci sia in arrivo che in partenza. Hanno una capacità di 2500 Kg e possono raggiungere una velocità massima di 30 Km/h, sono presenti due tipologie: coperti e scoperti, primi possono essere utilizzati in qualsiasi condizione climatica, in modo da garantire un trasporto sicuro dei bagagli e merci. 15

19 Capitolo 1 - Ramp management I trattori leggeri: sono trattori piccoli e maneggevoli utilizzati per la movimentazione dei convogli di baggage dolly, di container e di cargo dolly sulla superficie dell apron. Sono efficienti in qualsiasi condizione climatica ed hanno mediamente una capacità di carico di 80 tonnellate. I conveyor belt loader : nastri trasportatori utilizzati dagli operatori di rampa per velocizzare le operazioni di carico e scarico bagagli e merci dai velivoli. Hanno una capacità di carico di 120 kg/metro di nastro. I push back: sono trattori pesanti utilizzati per spostare un aereo in fase di decollo, quando questo deve lasciare la piazzola, dove si trova in stallo, per recarsi nell area di manovra e decollare, senza effettuare tale operazione in self manoeuvering. Hanno una grande capacità di carico, infatti sono in grado di spostare anche aerei di grosse dimensioni. Elevatori per servizio di catering: mezzi utilizzati per il trasporto e lo stivaggio di cibo e bevande a bordo dei velivoli. I GPU ( Ground Power Unit ): sono generatori di potenza utilizzati da velivoli sprovvisi di APU ( Auxiliary Power Unit ). Tale unità genera energia sia elettrica che sottoforma di aria compressa, utilizzate per l alimentazione degli impianti elettrici e dei sistemi pneumatici di bordo. Possono anche supplire al fabbisogno di energia elettrica del velivolo a motori spenti, quando staziona sull apron per lunghi periodi di tempo. I cargo loader: sono utilizzati per le operazioni di carico e scarico di velivoli che trasportano merci. Hanno una capacità di carico di circa 7300 Kg ed una velocità massima di 10 Km/h. Le dimensioni della piattaforma di carico sono standardizzate in funzione del numero e del tipo di unità di carico da spostare. Le unità di carico adibite al trasporto merci hanno dimensioni specifiche prestabilite dalla IATA [4] ed identificate tramite un codice alfanumerico. I cargo dolly: sono piattaforme per il carico dei container, aventi capacità di carico di 7300 Kg, trainate da trattori leggeri. Gli ASU ( Aircraft Starter Unit ): veicoli semoventi o a rimorchio utilizzati per agevolare l accensione di un velivolo in partenza. Inviano aria ad una determinata pressione, al sistema pneumatico dei compressori dei turboreattori. I veicoli per il rifornimento di carburante: autobotti utilizzate per il rifornimento dei velivoli. Sono equipaggiati con una scala a rimorchio utilizzata dagli operatori per raggiungere i bocchettoni sotto le ali del velivolo. Visti i rischi di elevate infiammabilità del combustibile utilizzato dai velivoli, le operazioni di rifornimento devono avvenire sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Ogni piazzola che ospita un velivolo viene sempre comunque dotata di particolari tipi di estintori utilizzabili nel caso si verifichino situazioni pericolose. 16

20 Capitolo 1 - Ramp management I veicoli di servizio toilette: vengono utilizzati a richiesta, durante lo stazionamento dei velivoli, con l ausilio di mezzi, dotati di una piccola cisterna, può essere effettuato il servizio di evacuazione delle toilette di bordo. I veicoli di rifornimento acqua potabile: piccole autobotti che permettono il rifornimento dei serbatoi idrici dei velivoli rimasti sprovvisti di acqua potabile, durante lo stazionamento. La procedura impone che, ogni volta che viene effettuato il rifornimento di un velivolo, l intera cisterna debba essere scaricata e rifornita nuovamente. In figura 2 riportiamo un esempio del posizionamento di questi mezzi di rampa: Figura 2: esempio di posizionamento handling 17

21 Capitolo 1 - Ramp management I veicoli vengono posizionati radialmente, così che il posizionamento di uno di essi non ostacoli il movimento degli altri. Inoltre durante il rifornimento di un velivolo, tutti i vari mezzi di rampa sono provvisti di un opportuna via di fuga, che velocizza le operazioni di sgombero della piazzola, ad esempio in caso di incidente Funzionalità In questo paragrafo vengono esposte, in modo più preciso, le funzionalità di alcuni elementi descritti in precedenza, alfine di individuarne i compiti precisi. Ognuno di questi viene coordinato e supervisionato dal coordinamento scali ( Sala di controllo ), che definisce la procedura operativa da attivare. I primi i servizi di cui si parla sono quelli che costituiscono l apron management. Questi servizi erogati congiuntamente dalla società di gestione ed ENAV, hanno lo scopo di garantire il movimento di aeromobili sul piazzale in condizioni di sicurezza ed efficienza operativa. L apron management opera un coordinamento informativo tra i soggetti responsabili dei servizi di ground handling e le funzioni ENAV che amministrano l accesso alle infrastrutture dello scalo. La sala apron è situata all interno della torre di controllo, a norma della regolamentazione I.C.A.O. [5] e nel rispetto delle competenze, il servizio ha l obiettivo di: Ridurre al minimo il rischio di conflitti tra aeromobili e veicoli; Ridurre al minimo il rischio di conflitti tra veicoli e veicoli; Migliorare la sicurezza degli operatori che si muovono sull apron senza l ausilio di mezzi semoventi; Raggiungere un efficace gestione del flusso di traffico; Il coordinamento scali fornisce il servizio di follow me agli operatori nelle seguenti condizioni operative: Guida degli aeromobili sul piazzale e sulle vie di rullaggio in condizioni di scarsa visibilità ( su richiesta della compagnia aerea o della torre ); Movimento degli aeromobili per motivi tecnici od operativi, non inerenti le operazioni di atterraggio e decollo, sulle vie di rullaggio in aree coordinate dalla torre di controllo: rientrano in questa casistica i decentramenti per prova motori o 18

22 Capitolo 1 - Ramp management riposizionamento tra i due terminal. Per questa classe di eventi il servizio è obbligatorio; Guida degli aeromobili al parcheggio, in condizioni particolare e/o su richiesta della compagnia; Accompagnamento di mezzi esterni sul sedime aeroportuale, che vengono autorizzati alla circolazione all interno del sedime a condizione che siano guidati dal mezzo follow me. Il servizio in tale situazione è obbligatorio; Guida degli aeromobili in condizioni particolari di limitazioni del movimento sul piazzale per lavori in corso. Il servizio è reso obbligatorio da NOTAM [6]; Guida degli aeromobili a fronte di manovre errate compiute dagli stessi o situazioni di conflitto nell accesso alle taxi-ways e link. Il servizio è richiesto dalla torre o dal coordinamento scali, cioè anche quando non richiesto dalla compagnia aerea è comunque obbligatorio usufruire del servizio; Figura 3: Servizio di follow me 19

23 Capitolo 1 - Ramp management Traino aeromobili: Il servizio comporta l utilizzo di un push back ed è fornito nelle seguenti situazioni: Richiesta inoltrata dalla compagnia: la richiesta di movimentazione di un aeromobile da parte di una compagnia dev essere inoltrata al coordinamento scali. Le richieste saranno soddisfatte in base alla disponibilità di risorse ed alle implicazioni operative connesse alle operazioni di push-back ed ai rullaggi. In caso di traino alla posizione prova motori la compagnia dovrà fornire un orario stimato per il rientro. Richiesta effettuata dal coordinamento scali: in questo caso è il coordinamento scali ad inoltrare la richiesta alla compagnia aerea. Riposizionamento da arrivo per partenza e viceversa, il coordinamento scali provvederà, il giorno precedente il programma di massima di tali operazioni, ad inoltrare la richiesta alla compagnia aerea. 20

24 Capitolo 1 - Ramp management Figura 4: Servizio di push back Operazioni di rifornimento: Il rifornimento di carburante agli aeromobili deve essere effettuato nel rispetto delle norme di sicurezza. Le operazioni di rifornimento si intendono eseguite a cura e sotto la responsabilità dell esercente dell aeromobile, indipendentemente dalle misure di sorveglianza e di controllo adottate dalle autorità aeroportuali. L esercente dell aeromobile deve assicurare la presenza di una persona competente, responsabile del rifornimento, che garantisca l osservanza delle procedure e sia in contatto con il responsabile del servizio della società petrolifera. L esercente e la compagnia petrolifera possono concordare che le funzioni di rifornimento vengano effettuate dallo stesso responsabile della compagnia petrolifera. 21

25 Capitolo 1 - Ramp management Figura 5: operazioni di rifornimento De-icing / De-snowing: Le procedure di de-icing e de-snowing, anti-icing e de-snowing vengono svolte sotto responsabilità del vettore aeroportuale, che deve farne prima richiesta al Coordinamento Scali. Lo stoccaggio del liquido utilizzato per le operazioni di de-icing e di de-snowing è a carico del Coordinamento Scali che è responsabile di renderlo in quantità adeguata al volume degli interventi prevedibili per le caratteristiche ambientali dello scalo e per la tipologia ed i volumi di traffico programmati. Il mezzo che permette l operazione di de-icing è il de-icer presente in figura 5. 22

26 Capitolo 1 - Ramp management Figura 6: de-icing Dopo aver esposto dettagliatamente le funzioni di alcuni dei servizi di apron management, parliamo dei Loading bridge: Il coordinamento scali definisce un programma stagionale, sulla base del traffico programmato, di pre-assegnazione delle posizioni di stazionamento aeromobili. I dati di pre-assegnazione sono distribuiti attraverso i sistemi di scalo agli operatori interessati ( handling agent, compagnia aerea, etc ). Il coordinamento scali definisce nella giornata precedente a quella operativa, il programma di assegnazione giornaliero, sulla base delle reali condizioni di traffico sullo scalo e della possibilità di impiego delle strutture ( es. presenza guasti, attività di manutenzione programmata ). Tra le unità preposte all attività di assegnazione dei bridge e gli operatori aeroportuali coinvolti, devono essere scambiate informazioni che possono interessare l operatività dello scalo, relative a: 23

27 Capitolo 1 - Ramp management Variazioni dell attività operativa a terra ( aggiornate dall handling ); Variazioni dell orario dei voli ( aggiornate dalle compagnie aeree); Malfunzionamenti o guasti delle infrastrutture o della strumentazione: la persona che rileva l anomalia o il malfunzionamento tecnico deve darne comunicazione, per quegli impianti con impatto diretto sulla capacità aeronautica, al proprietario dell impianto/sistema/attrezzatura e quindi alla sala controllo del coordinamento scali che successivamente informerà i reparti manutentivi; mentre per quegli impianti che non hanno un diretto impatto sulla capacità operativa dovrà darne comunicazione ai reparti manutentivi che successivamente informeranno la sala controllo del coordinamento scali. Per ulteriori dettagli si rimanda a [7]; Schematizzazione funzionalità del sistema Riportiamo adesso un insieme di schemi che permette di comprendere la funzione del ramp management ed analizzare il sistema che permette questo tipo di funzione. Si procederà poi ad un analisi dei requisiti. Gli attori considerati in questo insieme di grafici sono: il duty manager ed i servizi di follow me, push back, Tecnici dell aeroporto, de-icer. Quelli non considerati hanno all incirca funzioni analoghe. Il primo schema riporta il duty manager, che è l attore che effettua una pianificazione e prende decisioni sulle azioni da compiere. Esso per gestire i mezzi di rampa compie tre azioni principali: comunicare con i servizi di ramp management, assegnare loro compiti, fare un monitoring del sistema. Nello schema 1.1 sono riportate le sue funzioni. Quindi i requisiti di questo attore saranno: Un sistema che permette di comunicare; tale sistema deve avere un accesso ristretto e sicuro, inoltre deve garantire una trasmissione dati efficiente; Capacità di assegnare compiti; Servizio che permette il monitoraggio del sistema in modo tale da controllare tutti i mezzi presenti ed attivi all interno dell aeroporto; 24

28 Capitolo 1 - Ramp management Schema 1.1: duty manager Una vista più completa della funzione del duty manager è data dallo schema 1.1.1, dove gli attori del ramp management sono indicati con il termine operatore generico. Nello schema sostanzialmente ci sono questi due attori, duty manager ed un operatore generico, che scambiano messaggi; questo tipo di comportamento è comune a tutti gli attori del ramp management, che lo ereditano per specializzazione. 25

29 Capitolo 1 - Ramp management System Assegna i compiti ai mezzi di "ramp management" Duty manager Operatore generico Comunica con i mezzi di "ramp management" Effettua un monitoring del sistema Schema 1.1.1: duty manager Di seguito è riportata la descrizione in forma testuale dei casi d uso del duty manager, in tutti i casi d uso il prerequisito è la possibilità di scambiare messaggi e quindi che ci sia un sistema atto a tale funzione. Ci sono due tipi di estensioni: una è quella che si verifica quando un operatore non è disponibile ( non connesso al sistema ), l altra riguarda il caso d uso effettua un monitoring del sistema che non può essere portato a termine se il sistema è inattivo. 26

30 Capitolo 1 - Ramp management Nome caso d'uso: comunica con i mezzi di "ramp management" Attori partecipanti: operatore generico, duty manager Flusso di eventi: 1.Invia un messaggio 2.Riceve un messaggio Prerequisiti: 1.Sistema che permette lo scambio messaggi Extends: 1.L'operatore non è disponibile Nome caso d'uso: effettua un monitoring del sistema Attori partecipanti: duty manager Flusso di eventi: 1.Il duty manager visualizza gli operatori connessi 2.Determina i piani relativi ad ogni operatore Extends: 1.Sistema inattivo Nome caso d' uso: assegna compiti ai mezzi di "ramp management" Attori partecipanti: operatore generico, duty manager Flusso di eventi: 1.Il duty manager decide quale task assegnare 2.Invia il task 3.Verifica la risposta Prerequisiti: 1.Sistema che permette lo scambio messaggi 2.Conoscenza del task da assegnare Extends: 1.L'operatore non è disponibile Schema 1.1.1: duty manager 27

31 Capitolo 1 - Ramp management Lo schema 1.2 è quello del servizio di follow me. Questo operatore ha due casi d uso propri e due ereditati dall operatore generico prima esposto. I casi d uso quindi sono quattro: Comunica con gli altri mezzi, comunica con il duty manager, accompagna mezzi esterni sul sedime aeroportuale, accompagna gli aeromobili sul piazzale e sulle vie di rullaggio. Quindi l insieme dei requisiti di questo attore sono: Un sistema per comunicare; questa volta, tale sistema, oltre a rispettare i requisiti precedenti deve anche permettere al follow me di comunicare con gli altri mezzi di rampa per ottenere da essi un attegiamento cooperativo. Nello schema 1.2 inoltre viene riportata una specifica dei casi d uso propri di questo attore: accompagna i mezzi esterni sul sedime aeroportuale e accompagna gli aeromobili sul piazzale e sulle vie di rullaggio. L estensione dei due casi d uso è la stessa ed è quella che riguarda il guasto del sistema o una situazione di allerta generica. 28

32 Capitolo 1 - Ramp management Operatore generico Accompagna i mezzi sul sedime aeroportuale Follow me Accompagna gli aeromobili sul piazzale e sulle vie di rullaggio Nome caso d'uso: Accompagna i mezzi sul sedime aeroportuale Attori partecipanti: Follow me Flusso di eventi: 1.Il duty manager inoltra una richiesta 2.L'operatore richiede la posizione del mezzo 3.Il duty manager fornisce la posizione attuale 4.L'operatore richiede dove accompagnare il mezzo 5.Il duty manager fornisce la posizione e il percorso 5.L'operatore fornisce il risultato dell'operazione Extends: Guasto generico o situazione di allerta Prerequisiti: L'operatore è connesso ad un sistema Nome caso d'uso: Accompagna aeromobili sul piazzale e sulle vie di rullaggio Attori partecipanti:follow me Flusso di eventi: 1.Il duty manager inoltra una richiesta 2.L'operatore richiede la posizione del velivolo 3.Il duty manager fornisce la posizione attuale 4.L'operatore richiede dove accompagnare il velivolo 5.Il duty manager fornisce la posizione ed il percorso 6.L'operatore fornisce il risultato dell'operazione Extends: Guasto generico o situazione di allerta Prerequisiti: L'operatore è connesso ad un sistema Schema 1.2: follow me 29

33 Capitolo 1 - Ramp management Lo schema 1.3 riguarda il servizio di Tecnici dell aeroporto. Questo operatore ha un caso d uso specifico e due ereditati dall operatore generico I casi d uso quindi sono: comunica con gli altri mezzi, comunica con il duty manager, conosce la posizione del velivolo. I requisiti per questo servizio sono: Un sistema per comunicare analogo al caso del follow me. Schema 1.3: tecnici dell aeroporto 30

34 Capitolo 1 - Ramp management Lo schema 1.4 riguarda il servizio di push back. Oltre ad ereditare i casi d uso dell operatore generico ne ha uno specifico: traino aeromobili. I casi d uso quindi sono: comunica con gli altri mezzi, comunica con il duty manager traina gli aeromobili. Quindi l insieme dei requisiti di questo attore sono: Un sistema per comunicare analogo al precendente Nome caso d'uso: traina gli aeromobili Operatore generico Attori coinvolti: Push back Flusso di eventi: 1.Il duty manager inoltra la richiesta 2.L'operatore richiede la posizione del velivolo 4.Il duty manager risponde 5.L'operatore fornisce il risultato dell'operazione Traina gli aeromobili Extends: Guasto generico o situazione di allerta Push back Prerequisiti: L'operatore è connesso ad un sistema Schema 1.4: push back 31

35 Capitolo 1 - Ramp management Lo schema 1.5 riguarda il servizio di de-icer. Questo oltre ad ereditare i casi d uso dell operatore generico ne possiede uno specifico: De-icing / De-snowing. I casi d uso dunque sono: comunica con gli altri mezzi, comunica con il duty manager, De-icing / De-snowing. Quindi i requisiti di questo attore sono: Un sistema di comunicazione con il duty manager. Nome caso d'uso : De-icing / De-snowing Operatore Aeroportuale Attori coinvolti: De-icer Flusso di eventi: 1.Il duty manager inoltra la richiesta 2.Il duty manager inoltra la posizione del velivolo 3.L'operatore risponde se disponibile De-icer De-icing / De-snowing Extends: guasto generico o situazione di allerta Prerequisiti: l'operatore è connesso ad un sistema Schema 1.5: De-icer 32

36 Capitolo 1 - Ramp management Infine riportiamo una funzione che può esser comune a tutti i mezzi di rampa cioè il caso d uso comunica con gli altri mezzi di rampa. In questo modo si pensa di avere un attegiamento cooperativo di tutti i mezzi di rampa presenti, in caso di allerta o di guasti. Una delle due estensioni del caso d uso riguarda il caso di un operatore malizioso che potrebbe attentare alla sicurezza del sistema aeroportuale. Operatore aeroportuale 1 Comunica con i mezzi di rampa Operatore aeroportuale 2 Operatore aeroportuale 3 Nome caso d'uso: Comunica con i mezzi di rampa Attori coinvolti: Operatore aeroportuale 1, Operatore aeroportuale 2, Operatore aeroportuale 3 Flusso di eventi: 1.Un operatore invia un messaggio ad un altro Extends: 1.Guasto al sistema 2.Operatore malizioso Prerequisiti: 1.Gli operatori sono connessi ad un sistema 2.L'operatore è stato autorizzato dal duty manager a comunicare Schema 1.6: ulteriori funzionalità 33

37 Capitolo 1 - Ramp management Requisiti non funzionali : 1)Discovery degli attori presenti: deve essere presente un servizio che indica la disponibilità di un attore ed eventualmente di ottenere un riferimento ad esso. 2)Utilizzo di tecnologie open source: si vogliono utilizzare le tecnologie open source presenti sul mercato in particolare per la realizzazione dei servizi che il sistema deve fornire. 3)Portabilità dei servizi: capacità dei singoli servizi ed attori di poter migrare su piattaforme diverse. 4)Tolleranza ai guasti: il sistema sviluppato deve essere tollerante ai guasti. 5)Fronteggiare la scarsa capacità dei dispositivi: le prestazioni devono essere adeguate anche in ambiente mobile in cui bisogna far fronte alla scarsa disponibilità di risorse. 6)Cooperazione: si vuole fornire agli attori del sistema la capacità di cooperare. 7)Trasparenza dal sistema operativo: indipendenza da un particolare sistema operativo che può essere disponibile su un dispositivo mobile su cui installare il sistema di supporto al ramp management. 8)Scalabilità: deve essere possibile aggiungere nuovi componenti e funzionalità al sistema 34

38 Capitolo 1 - Ramp management Architettura del sistema Dopo aver illustrato gli attori, le loro funzionalità e requisiti possiamo dire che c è una parte del sistema comune a tutti gli attori. Questa parte è quella che garantisce la comunicazione che può essere implementata grazie ad un framework che garantisca i servizi di cui il sistema ha bisogno: la connessione ad un sistema, la comunicazione con altri utenti del sistema e quindi l invio e la ricezione di messaggi. Questi servizi costituiscono i core services di questa applicazione. Poi ci sono un insieme di procedure che costituiscono i casi d uso di ogni specifico attore che costituiscono servizi aggiuntivi che il sistema dovrebbe fornire. Schema 1.7: architettura sistema 35

39 Capitolo 1 - Ramp management Il sistema di ramp management così come deriva dalla trattazione precedente viene illustrato nello schema 1.7. I componenti di colore celeste rappresentano i servizi offerti dal sistema, questi sono suddivisi in core services ed altri servizi. I core services sono la registrazione di un utente, l invio e la ricezione di un messaggio, il discovery di nuovi utenti e tutta la parte di comunicazione che è comune a tutti gli utenti del sistema. Gli altri servizi sono quelli propri di ciascun attore del sistema e dovranno essere implementati seguendo i diagrammi in precedenza esposti. 36

40 Capitolo 2 Sistemi multi-agente e JADE Capitolo 2 Sistemi multi-agente e JADE 2.1 Motivi della scelta Nel primo capitolo sono state messe in luce le caratteristiche che il framework di nostro interesse deve offrire e i requisiti di cui abbiamo bisogno. Dopo aver studiato le tecnologie presenti sul mercato è stata proposta l architettura multi-agente ed in particolare JADE. I motivi di questa scelta sono: 1) Agenti autonomi e cooperativi: ogni attore del nostro sistema può essere un agente e quindi agire autonomamente, ciò è molto importante in quanto il sistema che si vuole andare a creare è un sistema autonomo. In particolare verranno implementate delle procedure che richiedono esecuzioni automatiche svolte dagli agenti. Inoltre gli agenti possono agire in modo cooperativo tra loro. 2) Gli agenti possono manifestare un comportamento di tipo goal oriented cioè può essere assegnato un obiettivo comune a più agenti. 3) Un agente può essere reattivo, cioè percepisce l ambiente e risponde ai suoi cambiamenti 4) Un agente può essere proattivo, cioè non agisce soltanto percepisce in relazione ai cambiamenti dell ambiente circostante,ma può anche prendere iniziativa mostrando un comportamento goal directed. 5) Supporto in ambiente mobile: JADE fornisce un supporto in ambiente mobile con un implementazione per dispositivi mobili. Inoltre grazie ad un algoritmo di bilanciamento del carico evita l eccessivo consumo di risorse. 37

41 Capitolo 2 Sistemi multi-agente e JADE 6) Supporto alla security: è presente in JADE un supporto alla sicurezza con autenticazione degli utenti e criptazione dei messaggi. 7) Licenza di tipo open source: JADE è distribuito sotto licenza open source ( LGPL ) In questo capitolo viene illustrato il concetto di agente software di sistema multi-agente e le principali caratteristiche di entrambi. Viene poi posta l attenzione su un particolare sistema, JADE ( Java Agent Development Framework ), sviluppato da TILab di Torino in collaborazione con l Università di Parma [8]. 2.2 Gli Agenti Software Un agente è un entità software presente in ambienti vari ed eterogenei, capace di agire autonomamente in questo ambiente, in modo da poter portare a termine gli obiettivi per i quali è stato progettato. La ragione dell esistenza e della diffusione degli agenti va ricercata nel fatto che l informatica si è mossa sempre più verso cinque concetti: 1) Ubiquità: ubiquità delle risorse intesa nel senso di elaborazione mobile e di pervasive computing. 2) Interconnessione: non si pensa più ai computer isolati ma interconnessi in sistemi distribuiti. 3) Intelligenza: i compiti che ci aspettiamo di poter delegare ai computer siano sempre più complessi. 4) Delega: lasciare il controllo ai computer anche in situazioni critiche. 5) Human orientation: si tende sempre di più a ragionare sulle macchine in termini di concetti e di metafore simili al modo in cui noi percepiamo il mondo. Gli agenti siano utilizzati in molti ambiti, quali la robotica, sistemi di controllo, sistemi di automazione e nel caso degli agenti assistenti. Esempi di sistemi di controllo che utilizzano gli agenti software sono quelli della ROCKWELL azienda che ha deciso di implementare gli agenti software sui suoi PLC, invece un esempio di agenti assistenti sono quelli implementati dalla MICROSOFT che ha introdotto nella suite di office 38

42 Capitolo 2 Sistemi multi-agente e JADE degli Agenti Assistenti, con il compito di dare suggerimenti agli utenti per utilizzare al meglio i prodotti. Le caratteristiche degli agenti possono essere espresse attraverso degli aggettivi che ne descrivono anche il funzionamento e l utilità: 1) Autonomo: agisce senza un intervento esterno, ed ha il controllo delle sue azioni e del suo stato interno. 2) Sociale: collabora con l ambiente esterno e con altri agenti per il raggiungimento di un obiettivo. 3) Reattivo: percepisce l ambiente in cui si trova e risponde ai cambiamenti che avvengono in esso. 4) Proattivo: agisce non soltanto in risposta ai cambiamenti dell ambiente in cui si trova, ma può anche prendere iniziativa mostrando comportamenti goal-directed. 5) Mobile: può migrare attraverso diversi nodi presenti nella rete. 6) Veritiero: non fornisce deliberatamente false informazioni Inoltre altri aggettivi di un agente sono: persistenza, benevolenza, versatilità. In un certo senso un agente può esser visto come un oggetto ( OOP ) con un obbiettivo, ma ci sono alcune sostanziali differenze tra i due elementi: Oggetto Agente Incapsula uno stato e lo controlla Incapsula uno stato e lo controlla attraverso i metodi. attraverso i metodi ed i suoi obiettivi. Passivo, non ha controllo sull esecuzione Attivo, decide quando e come dei metodi. agire. Non autonomo. Autonomo. Il termine agente appartiene anche all intelligenza artificiale, il cui compito è quello di replicare l intelligenza umana. Tipicamente però lo scopo dei sistemi multi-agente è più limitato, volendo intendere sistemi capaci di fare qualcosa di utile in un ambiente spesso circoscritto. 39

43 Capitolo 2 Sistemi multi-agente e JADE Nonostante, questo i sistemi di agenti sono spesso considerati la più importante espressione della DAI Distributed Artificial Intelligence. Ne sistemi multi-agente si tende spesso a ridurre l intelligenza del singolo agente in favore dell intelligenza collettiva, infatti spesso l attenzione è nel coordinamento più che nelle capacità del singolo. Nei MAS ( Multi-Agent System ) infatti gli obiettivi principali sono: il coordinamento, la capacità/volontà di cooperazione, la negoziazione. 2.3 Architetture sistemi multi-agente Ci sono vari tipi di architetture per sistemi multi-agente, esse possono essere suddivise in quattro gruppi fondamentali: 1) Logic Based 2) Reattivi 3) BDI 4) Layered Nel primo caso l architettura è di tipo knowledge based, cioè l ambiente è rappresentato in modo simbolico, e gli obiettivi, per i quali l agente è stato progettato, sono raggiunti attraverso tecniche di ragionamento simboliche. Il vantaggio di usare questo approccio è che la conoscenza umana, molte volte è di tipo simbolico, e quindi codificarla, e trasmetterla ad un sistema è molto semplice. Inoltre una volta trasmessa all agente tale conoscenza, ad esempio dell ambiente circostante, può essere semplice da comprendere nel caso si voglia capire che tipo di ragionamento fa un agente. Lo svantaggio è che la conoscenza può essere molto complessa, e la sua manipolazione può rallentare molto il processo di esecuzione, di un agente, con tempi di risposta troppo lenti per essere utilizzati. La seconda architettura, basata su agenti di tipo reattivo, che prendono decisioni sulla base di un meccanismo di tipo stimulus-response e si basano sul modello di Brooks [9]. Diversamente dalle architetture di tipo logic based, queste non hanno un modello di riferimento simbolico dell ambiente esterno, e perciò non utilizzano meccanismi complessi di ragionamento. 40

CORSO DI TRASPORTI AEREI Prof. Luigi La Franca GESTIONE AEROPORTUALE

CORSO DI TRASPORTI AEREI Prof. Luigi La Franca GESTIONE AEROPORTUALE CORSO DI TRASPORTI AEREI Prof. Luigi La Franca GESTIONE AEROPORTUALE Le infrastrutture degli aeroporti statali italiani destinati al traffico commerciale sono, per la massima parte, di proprietà demaniale

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio Documento Tecnico Light CRM Descrizione delle funzionalità del servizio Prosa S.r.l. - www.prosa.com Versione documento: 1, del 11 Luglio 2006. Redatto da: Michela Michielan, michielan@prosa.com Revisionato

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Area Rete Unitaria - Sezione Interoperabilità Linee guida del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica

Dettagli

Soluzioni integrate per la gestione del magazzino

Soluzioni integrate per la gestione del magazzino Soluzioni integrate per la gestione del magazzino whsystem Light è la versione di whsystem dedicata alla gestione di magazzini convenzionali. Questa variante prevede un modulo aggiuntivo progettato per

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone BASI DI DATI per la gestione dell informazione Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone Libro di Testo 22 Chianese, Moscato, Picariello e Sansone BASI DI DATI per la Gestione dell

Dettagli

Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC.

Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Avviso di mancata consegna L avviso, emesso dal sistema, per indicare l anomalia

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corso di Laurea Magistrale in Informatica Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica Relatore:

Dettagli

MANUALE DI CONSERVAZIONE

MANUALE DI CONSERVAZIONE AZIENDA DI SERVIZI ALLA PERSONA DI SPILIMBERGO Azienda pubblica di servizi alla persona ex L.r. 19/2003 Viale Barbacane, 19-33097 Spilimbergo PN Tel. 0427 2134 Fax 0427 41268 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

SOLUZIONE Web.Orders online

SOLUZIONE Web.Orders online SOLUZIONE Web.Orders online Gennaio 2005 1 INDICE SOLUZIONE Web.Orders online Introduzione Pag. 3 Obiettivi generali Pag. 4 Modulo di gestione sistema Pag. 5 Modulo di navigazione prodotti Pag. 7 Modulo

Dettagli

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT CENTRATE I VOSTRI OBIETTIVI LA MISSIONE In qualità di clienti Rockwell Automation, potete contare

Dettagli

Progetto Campo Base. Università degli Studi di L Aquila. Facoltà di Ingegneria. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi

Progetto Campo Base. Università degli Studi di L Aquila. Facoltà di Ingegneria. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi Università degli Studi di L Aquila Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi Prof. Gaetanino Paolone Dott. Ottavio Pascale a.a.2003-2004 Progetto Campo

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Trasparenza e Tracciabilità

Trasparenza e Tracciabilità Trasparenza e Tracciabilità Il punto di vista delle stazioni appaltanti e le tipologie di strumenti informatici di supporto Dott. Ing. Paolo Mezzetti Ferrara 8 Maggio 2015 Contenuti I Profilo STEP II Il

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE PRIMA PROVA SCRITTA DEL 22 giugno 2011 SETTORE DELL INFORMAZIONE Tema n. 1 Il candidato sviluppi un analisi critica e discuta

Dettagli

Procedura Gestione Settore Manutenzione

Procedura Gestione Settore Manutenzione Gestione Settore Manutenzione 7 Pag. 1 di 6 Rev. 00 del 30-03-2010 SOMMARIO 1. Scopo 2. Generalità 3. Applicabilità 4. Termini e Definizioni 5. Riferimenti 6. Responsabilità ed Aggiornamento 7. Modalità

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione. Ing. Galileo Tamasi Program Manager

Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione. Ing. Galileo Tamasi Program Manager Interazione tra Aeroporto e Territorio: Mappe di Vincolo e procedure di mitigazione Ing. Galileo Tamasi Program Manager Contents - Introduzione - Lo schema logico della procedura di mitigazione - La costruzione

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

Software per Helpdesk

Software per Helpdesk Software per Helpdesk Padova - maggio 2010 Antonio Dalvit - www.antoniodalvit.com Cosa è un helpdesk? Un help desk è un servizio che fornisce informazioni e assistenza ad utenti che hanno problemi nella

Dettagli

Allegato 2 Modello offerta tecnica

Allegato 2 Modello offerta tecnica Allegato 2 Modello offerta tecnica Allegato 2 Pagina 1 Sommario 1 PREMESSA... 3 1.1 Scopo del documento... 3 2 Architettura del nuovo sistema (Paragrafo 5 del capitolato)... 3 2.1 Requisiti generali della

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Sistemi centralizzati e distribuiti

Sistemi centralizzati e distribuiti Sistemi centralizzati e distribuiti In relazione al luogo dove è posta fisicamente la base di dati I sistemi informativi, sulla base del luogo dove il DB è realmente dislocato, si possono suddividere in:

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

Faber System è certificata WAM School

Faber System è certificata WAM School Faber System è certificata WAM School Servizio/soluzione completa per la gestione digitale dei documenti nella Scuola e nell Università pubblica e privata A norma di legge WAM School è sviluppato con tecnologie

Dettagli

SDD System design document

SDD System design document UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INFORMATICA TESINA DI INGEGNERIA DEL SOFTWARE Progetto DocS (Documents Sharing) http://www.magsoft.it/progettodocs

Dettagli

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Via G. Marconi 26 36023 Longare(VI) cod. fisc. 00415090240 tel. 0444/555444 fax 0444/953441 SERVIZIO DI MANUTENZIONE

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

Gestione Risorse Umane Web

Gestione Risorse Umane Web La gestione delle risorse umane Gestione Risorse Umane Web Generazione attestati di partecipazione ai corsi di formazione (Versione V03) Premessa... 2 Configurazione del sistema... 3 Estrattore dati...

Dettagli

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ; SCHEMA DI CONVENZIONE CON GLI ENTI DEL TERRITORIO PER I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATICI tra la Regione Marche, rappresentata dal Dirigente della P.F. Sistemi Informativi e Telematici

Dettagli

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Codice procedura: AC01 Revisione n 2 Data revisione: 23-07-2013 MANUALE DELLE PROCEDURE Sommario 1. Scopo della procedura 2. Glossario 3. Strutture

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

Software Servizi Web UOGA

Software Servizi Web UOGA Manuale Operativo Utente Software Servizi Web UOGA S.p.A. Informatica e Servizi Interbancari Sammarinesi Strada Caiese, 3 47891 Dogana Tel. 0549 979611 Fax 0549 979699 e-mail: info@isis.sm Identificatore

Dettagli

http://dtco.it Remote Download (DLD ) veloce, comodo ed economico Trasferimento wireless tramite WLAN / GPRS

http://dtco.it Remote Download (DLD ) veloce, comodo ed economico Trasferimento wireless tramite WLAN / GPRS http://dtco.it Remote Download ( ) veloce, comodo ed economico Trasferimento wireless tramite WLAN / GPRS Requisiti per l utilizzo del Short Range Wide Range Un computer in sede con una connessione di

Dettagli

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Funzioni di Esportazione Importazione 1 Indice AIRONE GESTIONE RIFIUTI... 1 FUNZIONI DI ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE... 1 INDICE...

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

SISTEMA DI TELECONTROLLO PER LA GESTIONE DELLA FLOTTA

SISTEMA DI TELECONTROLLO PER LA GESTIONE DELLA FLOTTA SISTEMA DI TELECONTROLLO PER LA GESTIONE DELLA FLOTTA INTRODUZIONE Al fine di migliorare il servizio di trasporto pubblico è necessario dotarsi di sistemi tecnologici avanzati di supporto alla gestione

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Lo Sportello Informativo on line La tua Regione a portata di mouse

Lo Sportello Informativo on line La tua Regione a portata di mouse UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA Per favorire il dialogo con i cittadini la Regione Calabria lancia lo sportello informativo, il servizio on line che consente di avere, in tempi certi,

Dettagli

Coordinazione Distribuita

Coordinazione Distribuita Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza 21.1 Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

PEC per i professionisti. Roma, 1 dicembre 2009

PEC per i professionisti. Roma, 1 dicembre 2009 PEC per i professionisti Roma, 1 dicembre 2009 La posta elettronica certificata (PEC) è uno strumento che permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con

Dettagli

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1)

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1) La gestione di un calcolatore Sistemi Operativi primo modulo Introduzione Augusto Celentano Università Ca Foscari Venezia Corso di Laurea in Informatica Un calcolatore (sistema di elaborazione) è un sistema

Dettagli

Architetture Applicative

Architetture Applicative Alessandro Martinelli alessandro.martinelli@unipv.it 6 Marzo 2012 Architetture Architetture Applicative Introduzione Alcuni esempi di Architetture Applicative Architetture con più Applicazioni Architetture

Dettagli

1) GESTIONE DELLE POSTAZIONI REMOTE

1) GESTIONE DELLE POSTAZIONI REMOTE IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE DATI VIA FTP Per FTP ( FILE TRANSFER PROTOCOL) si intende il protocollo di internet che permette di trasferire documenti di qualsiasi tipo tra siti differenti. Per l utilizzo

Dettagli

Corsi di formazione on-line per la categoria Datore di Lavoro RSPP

Corsi di formazione on-line per la categoria Datore di Lavoro RSPP Corsi di formazione on-line per la categoria Categoria: Corso: Sede: Data: DATORE DI LAVORO - 16 ore DATORE DI LAVORO - Aggiornamento 20 ore DATORE DI LAVORO - Aggiornamento 4 ore 2010 DATORE DI LAVORO

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL DOCUMENTO DI PROGETTO DEL SISTEMA DI GIOCO

LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL DOCUMENTO DI PROGETTO DEL SISTEMA DI GIOCO ALLEGATO A LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL DOCUMENTO DI PROGETTO DEL SISTEMA DI GIOCO Premessa Il documento di progetto del sistema (piattaforma) di gioco deve tener conto di quanto previsto all

Dettagli

Sistemi Informativi e Sistemi ERP

Sistemi Informativi e Sistemi ERP Sistemi Informativi e Sistemi Trasformare i dati in conoscenza per supportare le decisioni CAPODAGLIO E ASSOCIATI 1 I SISTEMI INFORMATIVI LI - E IMPRESA SISTEMA DI OPERAZIONI ECONOMICHE SVOLTE DA UN DATO

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

Guida alla registrazione on-line di un DataLogger

Guida alla registrazione on-line di un DataLogger NovaProject s.r.l. Guida alla registrazione on-line di un DataLogger Revisione 3.0 3/08/2010 Partita IVA / Codice Fiscale: 03034090542 pag. 1 di 17 Contenuti Il presente documento è una guida all accesso

Dettagli

PROTOTIPAZIONE DI UN TRADUTTORE DA SORGENTE PLC AD ASSEMBLY DI UNA MACCHINA VIRTUALE

PROTOTIPAZIONE DI UN TRADUTTORE DA SORGENTE PLC AD ASSEMBLY DI UNA MACCHINA VIRTUALE PROTOTIPAZIONE DI UN TRADUTTORE DA SORGENTE PLC AD ASSEMBLY DI UNA MACCHINA VIRTUALE Relatore: prof. Michele Moro Laureando: Marco Beggio Corso di laurea in Ingegneria Informatica Anno Accademico 2006-2007

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

ING SW. Progetto di Ingegneria del Software. e-travel. Requisiti Utente. Specifiche Funzionali del Sistema

ING SW. Progetto di Ingegneria del Software. e-travel. Requisiti Utente. Specifiche Funzionali del Sistema Pagina: 1 e-travel ING SW Progetto di Ingegneria del Software e-travel Requisiti Utente Specifiche Funzionali del Sistema e Pagina: 2 di 9 Indice dei contenuti 1 INTRODUZIONE... 3 1.1 SCOPO DEL DOCUMENTO...

Dettagli

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

Scenari di Deployment i. Scenari di Deployment

Scenari di Deployment i. Scenari di Deployment i Scenari di Deployment ii Copyright 2005-2011 Link.it srl iii Indice 1 Introduzione 1 2 La configurazione minima 1 3 La gestione totalmente centralizzata 3 4 Porte di Dominio Locali con Registro Centrale

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

HR - Sicurezza. Parma 17/12/2015

HR - Sicurezza. Parma 17/12/2015 HR - Sicurezza Parma 17/12/2015 FG Software Produce software gestionale da più di 10 anni Opera nel mondo del software qualità da 15 anni Sviluppa i propri software con un motore completamente proprietario

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Base di dati e sistemi informativi

Base di dati e sistemi informativi Base di dati e sistemi informativi Una base di dati è un insieme organizzato di dati opportunamente strutturato per lo svolgimento di determinate attività La base di dati è un elemento fondamentale per

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata.

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata. Sommario A cosa serve InfoWEB?... 3 Quali informazioni posso comunicare o ricevere?... 3 Cosa significa visualizzare le informazioni in maniera differenziata in base al livello dell utente?... 4 Cosa significa

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

Sostituto abilitato Entratel con più sedi: ricezione diretta e incarico ad intermediario abilitato

Sostituto abilitato Entratel con più sedi: ricezione diretta e incarico ad intermediario abilitato FAQ Flusso telematico dei modelli 730-4 D.M. 31 maggio 1999, n. 164 Comunicazione dei sostituti d imposta per la ricezione telematica, tramite l Agenzia delle entrate, dei dati dei 730-4 relativi ai mod.

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

Manuale Utente. Gestione Richieste supporto BDAP. Versione 1.0

Manuale Utente. Gestione Richieste supporto BDAP. Versione 1.0 Manuale Utente Gestione Richieste supporto BDAP Versione 1.0 Roma, Settembre 2015 1 Indice 1 Generalità... 3 1.1 Scopo del documento... 3 1.2 Versioni del documento... 3 1.3 Documenti di Riferimento...

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

Allegato 3 Sistema per l interscambio dei dati (SID)

Allegato 3 Sistema per l interscambio dei dati (SID) Sistema per l interscambio dei dati (SID) Specifiche dell infrastruttura per la trasmissione delle Comunicazioni previste dall art. 11 comma 2 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201 Sommario Introduzione...

Dettagli

2.0 Gli archivi. 2.1 Inserire gli archivi. 2.2 Archivio Clienti, Fornitori, Materiali, Noleggi ed Altri Costi. Impresa Edile Guida all uso

2.0 Gli archivi. 2.1 Inserire gli archivi. 2.2 Archivio Clienti, Fornitori, Materiali, Noleggi ed Altri Costi. Impresa Edile Guida all uso 2.0 Gli archivi All interno della sezione archivi sono inserite le anagrafiche. In pratica si stratta di tutti quei dati che ricorreranno costantemente all interno dei documenti. 2.1 Inserire gli archivi

Dettagli

PS04 GESTIONE INGRESSO VISITATORI

PS04 GESTIONE INGRESSO VISITATORI 1/7 Responsabilità Settore Nominativo Firma Redazione SPAQU Bottaccio Verifica FURU Salinari Verifica DQAS Pergolotti Verifica UFIA Puddu Verifica Process Owner FUAAG De Santis Autorizzazione DIRGEN Coletti

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Gabriella Calderisi - DigitPA 2 dicembre 2010 Dicembre 2010 Dominio.gov.it Cos è un dominio? Se Internet è una grande città, i

Dettagli

MANUALE DI UTILIZZO: INTRANET PROVINCIA DI POTENZA

MANUALE DI UTILIZZO: INTRANET PROVINCIA DI POTENZA MANUALE DI UTILIZZO: INTRANET PROVINCIA DI POTENZA Fornitore: Publisys Prodotto: Intranet Provincia di Potenza http://www.provincia.potenza.it/intranet Indice 1. Introduzione... 3 2. I servizi dell Intranet...

Dettagli