PROGETTO CONSULTORIO TRANSGENERE 2012

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1 PROGETTO CONSULTORIO TRANSGENERE 2012 REGIONE TOSCANA AZIENDA USL 12 VIAREGGIO AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA PISANA CONSULTORIO TRANSGENERE TORRE DEL LAGO PUCCINI PREMESSA pag INTRODUZIONE AL TRANSESSUALISMO pag ATTIVITÀ CONSULTORIALI pag IL PERCORSO DI CAMBIAMENTO pag ACCOGLIENZA pag VALUTAZIONE PRESA IN CARICO pag VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA pag TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA pag ESAMI MEDICI pag RIASSEGNAZIONE CHIRURGICA DI SESSO pag RIASSEGNAZIONE ANAGRAFICA DI SESSO pag FOLLOW-UP pag DATI SULLE UTENZE 2011 pag RIEPILOGO PRESTAZIONI PROFESSIONALI 2011 pag PREVISIONE COSTI 2012 pag SCHEMA RIASSUNTIVO PERCORSO DIG pag. 12 Premessa Il Consultorio Transgenere è una finestra aperta sul mondo transessuale (Toscana e regioni limitrofe) e per questo rappresenta il ponte tra questo mondo e i servizi socio-sanitari. Ci sono altri centri specialistici in Italia (quasi tutti fanno parte dell ONIG) ma la differenza per quanto riguarda il nostro servizio è che a gestirlo è un associazione transessuale. Questo rappresenta un marchio di qualità e di garanzia sia per l utenza che per la committenza (USL e Regione Toscana), questa è anche la ragione per cui molte persone si rivolgono a noi, perché trovano più familiarità e accoglienza.

2 2 La metodologia è la stessa usata dal MIT di Bologna con cui la nostra associazione è in stretto contatto. Un esperienza positiva, collaudata da 16 anni di esperienza, una delle poche inserita nella lista delle buone pratiche da una speciale Commissione Europea. Il lavoro di rete. Il servizio che abbiamo attivato trae la sua forza e la sua qualità da un rapporto di rete che nel tempo si è consolidato (Enti Locali come Regione e Comuni, Associazioni come MIT e tutti i suoi servizi e il Coordinamento Trans Sylvia Rivera, la CGIL, l ONIG (Osservatorio Nazionale Identità di Genere), rete UNAR, Rete LENFORD ecc.). I rapporti con questi nodi della rete potenziano la rete stessa e il nostro servizio. Tutti i nostri operatori seguiranno percorsi di formazione e aggiornamento, molti dei quali già calendarizzati con il MIT di Bologna e l ONIG. I nostri psicoterapeuti hanno avviato le pratiche di iscrizione all ONIG che permetterà loro di adottare gli stessi standard di cura e di seguire quindi le linee del Protocollo Sanitario Nazionale. Il lavoro e le azioni saranno tutti in linea con standard nazionali e internazionali e quindi riconosciuti e valorizzati da reti di specialisti come medici, psicologi, ricercatori, avvocati, giuristi, sociologi, giornalisti. Per i colloqui psicologici e psichiatrici non è necessaria l impegnativa, mentre per accedere ai servizi ospedalieri e della ASL occorre l impegnativa medica. Per accedere ai servizi ospedalieri e della ASL gli utenti sono soggetti a pagamento del ticket, pertanto per i residenti fuori Area Vasta e fuori Regione i costi delle prestazioni saranno rimborsati alla Regione Toscana dalle Regioni di provenienza degli utenti. L ottica della collaborazione e del lavoro di rete valorizzerà tutto il servizio, per questo motivo guardiamo con interesse a un intesa e a una collaborazione con la AUSL 12 Viareggio, l Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e i possibili partner locali. Il nostro Servizio Consultoriale per operare al meglio a valorizzare i fondi destinati, avrebbe bisogno di locali concessi in comodato d uso, per questo chiediamo alla Regione, alla Provincia e ai Comuni di intercedere per ottenere (come anche a Bologna) una sede che non assorba gran parte del nostro budget. La richiesta di accoglienza è molto alta sia dalla Toscana che da fuori regione. Il finanziamento a noi corrisposto dovrebbe prevedere: Costo psicoterapeuti, Costo di segreteria, Costo Operatori Formati, Formazione, Costi di gestione. 1. INTRODUZIONE AL TRANSESSUALISMO La condizione di transessualismo, codificata come Disturbo dell Identità di Genere Sessuale nel DSM- IV-TR (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IV Edizione Text Revision (2002) dell APA (American Psychiatric Association), è descritta con il seguente quadro diagnostico: 1. una forte e persistente identificazione con il sesso opposto a quello di nascita; 2. persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso; 3. l anomalia non è concomitante con una condizione fisica intersessuale; 4. l anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento. La persona transessuale è una persona che vive una profonda discrepanza tra il genere biologico di nascita e quello percepito in cui desidera vivere, ed è sottoposta ad un forte disagio acuito dal peso della discriminazione sociale. Ci sono transessuali MtF (Male-to-Female), cioè nati biologicamente

3 3 maschi che transizionano verso il genere femminile, e transessuali FtM (Female-to-Male), nate biologicamente femmine che transizionano verso il genere maschile. Ci sono anche persone cosiddette transgender, che non accettano la dicotomia maschio/femmina e quindi hanno un identità di genere che non rientra nei due sessi canonici ; queste integrano nella loro identità elementi sia maschili che femminili. È importante rilevare come nella successione delle diverse edizioni del DSM si assista ad un progressivo processo di depatologizzazione della condizione di transessualismo. Sembra che nella prossima edizione, il DSM-V in uscita nel 2013, questo quadro diagnostico verrà denominato Incongruenza di Genere. Le linee guida di riferimento per il trattamento delle problematiche legate all identità di genere sono quelle stabilite dalla WPATH, World Professional Association for Transgender Health, e in Italia dall ONIG, Osservatorio Nazionale sull Identità di Genere. Le linee guida specificano gli obiettivi delle terapie psicologiche e mediche e i criteri di eleggibilità e prontezza per i diversi trattamenti. L obiettivo generale del lavoro con le persone transessuali è la costruzione di un benessere individuale duraturo con il sé nel genere desiderato, allo scopo di massimizzare il benessere psicologico e l autorealizzazione del sé. (WPATH Standards of Care, 2001). Il percorso terapeutico per il disturbi dell identità di genere consiste nella transizione verso il genere percepito come proprio e desiderato, modificando il proprio corpo attraverso la terapia ormonale sostitutiva (assunzione di ormoni mascolinizzanti o femminilizzanti), la chirurgia estetica ed un eventuale intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. Nel percorso hanno un ruolo fondamentale le figure dello psicoterapeuta e dello psichiatra, sia dal punto di vista della valutazione diagnostica sia da quello del sostegno durante la transizione, per la persona transessuale, la famiglia e i partner. In Italia la Legge n. 164/82 consente di modificare il genere anagrafico solo dopo avere effettuato l intervento chirurgico di riassegnazione, diversamente da quanto accade in altri Paesi europei dove questo non è un requisito necessario per il cambio di genere sui documenti. È importante sapere che non tutte le persone transessuali arrivano all intervento chirurgico di riassegnazione, perché trovano l equilibrio psicofisico in un punto intermedio del percorso: in questi casi vivono la problematica legata al fatto di avere un fenotipo di un certo genere e i documenti con il nome e il sesso anagrafico del genere opposto. Nella regione Toscana riveste un ruolo fondamentale la Legge Regionale n. 63/04, Norme contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere, per la tutela delle persone transessuali.

4 4 Prima accoglienza per valutazione iniziale ed invio agli specialisti; diagnosi differenziale medica e psicologica; presa in carico multidisciplinare presso il Consultorio garantita da figure professionali con specifica formazione: psicologo-psicoterapeuta, psichiatra, per valutazione del Disturbo dell Identità di Genere, consulenza informativa e legale sull iter di riattribuzione, inizio del percorso di cambiamento; emissione da parte del Consultorio della certificazione per il DIG e invio presso l AOUP di Pisa per la presa in carico endocrinologica per la terapia ormonale sostitutiva; successivamente invio per la presa in carico chirurgica per l intervento di RCS; supporto psicologico e psicoterapeutico finalizzato alla tutela della salute fisica, psichica e sociale delle persone transessuali e delle loro famiglie; supporto psicologico pre e post-operatorio; aggiornamento e formazione degli operatori dell équipe di lavoro sul DIG; attento e costante rapporto di rete con attività di consulenza e supervisione con gli attori sociali (comune, provincia, regione Toscana e partner); attività di ricerca, osservazione, mappatura finalizzate ad offrire spunti di approfondimento alla comunità scientifica; raccolta e archiviazione di materiale scientifico e informativo sull identità di genere; consulenza a laureandi e ricercatori; consulenza, supporto e formazione a enti, associazioni e progetti che lavorano su questioni inerenti l identità di genere; gruppi di auto e mutuo aiuto; gruppi AGEDO, associazione costituita da genitori, parenti e amici di omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano per l affermazione dei loro diritti civili e per il diritto all identità personale; valorizzazione del lavoro di rete tra i servizi socio-sanitari territoriali; costruzione di una rete di collaborazione tra i centri italiani ed internazionali di riferimento per il trattamento dei Disturbi dell Identità di Genere Sessuale; formazione continua degli operatori; organizzazione di convegni e seminari sull Identità di Genere. 2. ATTIVITÀ CONSULTORIALI 3. IL PERCORSO DI CAMBIAMENTO Di seguito illustriamo schematicamente le fasi del percorso di cambiamento di genere che si sviluppa attraverso il Consultorio Transgenere, l AUSL 12 Viareggio e l Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Presso il Consultorio si svolgono le attività di accoglienza, informazione, valutazione psicologica e psichiatrica, supporto psicoterapeutico, conduzione di gruppi di auto mutuo aiuto, gruppi AGEDO e consulenza legale. L Azienda USL 12 Viareggio in questo percorso, nelle figure del Responsabile dell U.F. Attività Consultoriali e del Direttore dei Servizi Sociali, riveste il ruolo di coordinamento e provvede alla gestione e al controllo del finanziamento regionale e dell attività amministrativa del Consultorio. L Ospedale Versilia inoltre effettua le visite preparatorie relative alle indagini urologiche e diagnostiche (mammografie, ecografia prostatica e simili).

5 5 L Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana ha un ruolo fondamentale per quanto concerne le attività mediche legate al percorso di riattribuzione, quindi la somministrazione della terapia ormonale sostitutiva, gli interventi chirurgici di riattribuzione sessuale e gli interventi di chirurgia estetica. Sono riportate le linee guida dell ONIG e i criteri di eleggibilità e di prontezza rispetto alla terapia ormonale sostitutiva e alla riassegnazione chirurgica di sesso stabiliti dalla WPATH (2001), e lo schema di funzionamento dell équipe di lavoro sull identità di genere ACCOGLIENZA Conoscenza attraverso depliant, internet, passaparola, invio da parte dei servizi sanitari o da professionisti Presa di contatto e richiesta di informazioni attraverso la segreteria del Consultorio che fissa un appuntamento per le persone Due colloqui primari con la responsabile dell accoglienza, allo scopo di capire le esigenze degli utenti per fornire loro le risposte adeguate. o Analisi del bisogno dell utente o Valutazione della situazione lavorativa, familiare, sociale ed economica (verificare se le risorse del Consultorio possono essere sufficienti per la presa in carico) o Informazioni sul percorso di transizione: modalità, tempi, costi L accoglienza può essere strutturata in modo diverso: se la persona transessuale ha già intrapreso una terapia ormonale sostitutiva, oppure è già in possesso della sentenza che autorizza la riattribuzione chirurgica di sesso, dopo la presa in carico del Consultorio e una valutazione del percorso fatto fino ad allora, la persona viene inviata alla struttura ospedaliera per la terapia ormonale e l intervento di riassegnazione chirurgica di sesso. I programmi di adeguamento medico e/o chirurgico e psico-sociale, nonché il percorso legale di riattribuzione chirurgica di sesso secondo la legge n.164 del 1982, mirano ad evidenziare le motivazioni, le aspettative e il contesto che hanno portato l utente alla richiesta di riattribuzione di sesso, verificare quanto questa possa inscriversi nel quadro di una problematica di genere e concordare un progetto individualizzato, mediante un approfondita analisi della domanda e una valutazione della personalità e dell ambiente socio-relazionale. Condizione preliminare al passaggio alle fasi successive del percorso è, infatti, la determinazione della più esatta natura del disagio legato all identità di genere posta all origine della richiesta e la definizione di un progetto individualizzato sulle necessità del caso. [Linee Guida ONIG] 3.2. VALUTAZIONE DELLA PRESA IN CARICO ATTRAVERSO RIUNIONE DI EQUIPE TRA RESPONSABILE DELL ACCOGLIENZA, PSICOTERAPEUTI E PSICHIATRA. Questa riunione serve per analizzare la domanda ed il bisogno della persona, indirizzandola verso un percorso che sia il più possibile adeguato e rispondente alle sue necessità. Successivamente la persona viene inviata ad una valutazione specialistica.

6 COLLOQUI DI VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE DI DISTURBO DELL IDENTITÀ DI GENERE SESSUALE CON PSICOTERAPEUTA E PSICHIATRA. Viene effettuata una valutazione della condizione di Disturbo dell Identità di Genere Sessuale, attraverso colloqui psicologici e psichiatrici e somministrazione di test clinici. La diagnosi viene effettuata in base ai criteri del DSM-IV-TR: o o o o o Intensa e persistente identificazione col sesso opposto, con desiderio dichiarato di appartenere al sesso biologico opposto a quello di nascita, di vivere ed essere percepiti secondo le modalità tipiche del genere desiderato. Persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso. L identificazione con l altro sesso non deve essere solo un desiderio per qualche presunto vantaggio culturale derivante dall appartenenza al sesso opposto. L anomalia non è concomitante con una condizione fisica intersessuale. L anomalia causa disagio clinicamente significativo, o compromissione dell area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento. Il lavoro di valutazione è molto importante. Vengono effettuati colloqui psicologici e psichiatrici, e somministrati test clinici, principalmente CBA 2.0 (Cognitive Behavioral Assessment), MMPI-2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory), SCID-II (Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders), per la valutazione del benessere della persona, degli stati d ansia, tono dell umore, di altre eventuali dimensioni patologiche e per studiarne gli aspetti di personalità. I tempi della valutazione sono variabili a seconda della persona e del suo stato psicologico; è comunque raccomandabile un numero minimo di sedute di valutazione. La condizione ideale è rappresentata da circa 20 sedute tra colloqui con gli psicoterapeuti e con lo psichiatra. Le variabili che vengono valutate sono molteplici: la sussistenza di un Disturbo dell Identità di Genere secondo i criteri del DSM-IV-TR; l assenza di una patologia psichiatrica concomitante che possa inficiare tale diagnosi; la conoscenza del percorso di riattribuzione e le sue implicazioni fisiche, psicologiche, sociali e relazionali; le aspettative della persona rispetto al percorso stesso; la valutazione dei criteri di eleggibilità e di prontezza sia per la terapia ormonale che per la RCS (WPATH, 2001). Al termine della valutazione i professionisti rilasciano un certificato che permette alla persona di iniziare la terapia ormonale sostitutiva; la persona viene indirizzata agli endocrinologi ospedalieri dell Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana per gli esami e la somministrazione della terapia ormonale. Il supporto psicologico è importante anche durante la terapia ormonale sostitutiva, per metabolizzare ed integrare al meglio i cambiamenti fisici legati ad essa ed anche gli effetti psicologici degli ormoni, come sbalzi di umore, cambiamenti a livello emotivo, minore tolleranza alla frustrazione. Ogni fase del progetto concordato deve prevedere una stretta integrazione tra il piano medico e/o chirurgico e quello psico-sociale. In presenza di diagnosi di rilievo psicopatologico, la cui risoluzione viene ritenuta primaria rispetto al programma di riattribuzione chirurgica di sesso, va data precedenza agli interventi terapeutici comunemente adottati per tali condizioni. Il programma di adeguamento medico e/o chirurgico può essere intrapreso da persone che abbiano raggiunto la maggiore età, tranne diversa disposizione del Tribunale dei Minori. In caso di soggetti minorenni si considera, comunque, auspicabile l offerta di un percorso psicologico rivolto

7 7 all interessato, con modalità e prassi relative all età, ed ai suoi familiari. L ingresso nel programma di adeguamento medico e/o chirurgico prevede, in fase preliminare, che la persona venga informata su tutte le procedure e le terapie, nonché su tutti i rischi che queste comportano e sull irreversibilità di alcune di esse, affinché possa esprimere un consenso informato scritto, inerente il progetto concordato. A partire dalla richiesta di riattribuzione, il programma psicologico, parallelo e integrato con quello medico, si sviluppa secondo modalità individuate caso per caso, mira alla verifica continua dell assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie scelte ed ha la finalità di sostenere la persona e ad aiutarla ad elaborare i vissuti connessi alle modificazioni ormonali e somatiche ed alle relative espressioni sul piano socio-relazionale. Il programma psicologico, oltre ad avere una primaria funzione di sostegno, mira all elaborazione delle questioni eventualmente emergenti durante il percorso, relative non soltanto alle tematiche di genere, ma alla più complessiva vicenda esistenziale. In considerazione di alcuni effetti delle terapie ormonali che sono irreversibili sul piano somatico e possono avere ricadute sul piano psicologico, si prevede che l utente prima di iniziare ad assumere ormoni abbia intrapreso, secondo modalità concordate con l équipe, un percorso psicologico adeguato, individuato caso per caso. Si consiglia un percorso minimo di 4-6 mesi. Verrà valutata caso per caso la situazione in cui l utente abbia già iniziato la terapia ormonale. [Linee Guida ONIG] 3.4. TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA. Una volta attestata la condizione di Disturbo dell Identità di Genere, la persona è indirizzata presso l Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, dove può iniziare la terapia ormonale sostitutiva che consiste nell assunzione di ormoni mascolinizzanti/femminilizzanti, dopo avere sostenuto gli esami medici necessari. Una prima consulenza informativa con gli endocrinologi avviene già in fase di valutazione psicologica e psichiatrica, perché è necessario che la persona sia consapevole degli effetti della terapia ormonale e della sua irreversibilità. È auspicabile che la persona segua la terapia con la massima aderenza alle prescrizioni mediche, effettuando tutti i controlli periodici previsti. Visti i cambiamenti fisici e gli effetti degli ormoni sulla personalità e sul tono dell umore può essere molto importante il supporto psicologico. I progressi della terapia ormonale sono supervisionati dai medici insieme agli psicologi e allo psichiatra. La gratuità della terapia ormonale sostitutiva in Toscana è già inserita nella delibera n. 396 del 29/05/2006. L esperienza di vita nel ruolo del genere vissuto come più vicino rispetto al proprio interno sentire è considerata parte integrante del programma di riattribuzione chirurgica di sesso e deve avere una durata adeguata che permetta l acquisizione delle caratteristiche psicofisiche desiderate. Si consiglia un periodo minimo di 8-12 mesi. [Linee Guida ONIG] 3.5. ESAMI MEDICI PER LA RCS. Dopo un periodo sufficiente di terapia ormonale sostitutiva e ottenuta la sentenza che autorizza la RCS (Riattribuzione Chirurgica di Sesso), la persona transessuale effettua gli esami diagnostici necessari per la RCS.

8 RIATTRIBUZIONE CHIRURGICA DI SESSO. Dopo un periodo sufficiente di real life test, che corrisponde alla terapia ormonale, la persona richiede allo specialista (psicologo o psichiatra) una perizia con cui presenta istanza in Tribunale per avere l autorizzazione alla riattribuzione chirurgica di sesso. In questa fase il Consultorio mette a disposizione assistenza legale specializzata. Di questa assistenza si potrà avvalere anche la AOUP per la valutazione della sussistenza di tutte le condizioni giuridiche necessarie per poter procedere nel percorso di RCS da parte di persone provenienti da altri centri. Una volta ottenuta la sentenza, la persona chiede di essere inserita nella lista d attesa per la RCS, È importante che avvenga un passaggio di valutazione e di comunicazione tra tutti i professionisti anche nel caso di presa in carico di persone transessuali che siano già in possesso della sentenza che autorizza la RCS e che abbiano effettuato valutazione psicodiagnostica e terapia ormonale presso altri centri o professionisti. Il Consultorio in questa fase gestisce la lista delle persone che, in possesso di sentenza ai sensi della legge 164/82, possono essere inserite nella lista d attesa ospedaliera per la RCS che viene tenuta dall Ufficio Prenotazioni Chirurgiche dell Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Le persone inserite nella lista di attesa per la RCS, anche se residenti in Toscana, considerata la particolarietà di questa tipologia di intervento chirurgico, sono escluse dai dettami della D:G:R: 638/2009 in relazione ai tempi di attesa per l intervento. La persona transessuale viene preparata all intervento dai medici chirurghi, e successivamente allo stesso viene monitorata nella degenza. È importante anche in questa fase il supporto psicologico, sia nella fase di ospedalizzazione immediatamente precedente sia nella degenza post operatoria. Una consulenza informativa sulle modalità e i tempi dell intervento chirurgico viene fornita anche nella fase di valutazione psicologica, perché la persona sia consapevole delle implicazioni dell intervento e sviluppi aspettative adeguate rispetto allo stesso. Anche nella fase di ospedalizzazione è fondamentale un supporto psicologico, sia nella fase di preparazione all intervento che in quella immediatamente successiva; spesso infatti lo psicologo rappresenta un punto di riferimento per la persona transessuale, ed è importante che la assista anche in questa fase che rappresenta un punto di arrivo per il percorso si riattribuzione. La modalità di accesso di professionisti esterni alla AOUP presso i reparti e/o le aree ospedaliere, dovrà essere gestita secondo le normali procedure di accesso definite dalla Direzione Sanitaria e nel rispetto di quanto previsto dalla vigente normativa sulla privacy. La persona può essere sottoposta anche ad interventi di chirurgia estetica in concomitanza con la RCS. Ottenuta l Autorizzazione del Tribunale, la riattribuzione chirurgica del sesso avverrà su parere concorde dei diversi operatori intervenuti nelle diverse fasi dell iter, solo dopo aver verificato la piena consapevolezza della persona rispetto alla propria scelta e la piena assunzione di responsabilità rispetto ad essa, purché comunque ottemperate le indicazioni sulle terapie ormonali e sull esperienza di vita, di cui ai punti 3 e 4. Variazioni relative ai criteri e alle procedure d intervento devono essere adottate solo in casi specifici, con motivazioni ampiamente documentate. Gli operatori interromperanno il trattamento di chi non si attiene al programma terapeutico concordato. [Linee Guida ONIG] 3.7. RIASSEGNAZIONE ANAGRAFICA DI SESSO. Una volta effettuata la RCS, la persona transessuale può fare richiesta per il cambio del sesso anagrafico sui documenti. Anche in questa fase il Consultorio mette a disposizione assistenza legale specializzata.

9 FOLLOW UP. Il Consultorio e il personale medico ritengono opportuno che la persona venga seguita per almeno 6 mesi anche dopo avere portato a termine il suo percorso di riassegnazione da un punto di vista psicologico e psichiatrico. È importante che la persona si sottoponga ai controlli medici previsti dopo la RCS, e che la terapia ormonale venga monitorata costantemente. A garanzia della salute della persona, intesa come benessere psico-fisico e sociale, i predetti operatori si impegnano a garantire la continuità del percorso integrato di sostegno. Il follow-up ha la finalità, non solo, di verificare le condizioni psicofisiologiche e l inserimento socio-relazionale connessi con gli adeguamenti effettuati, ma anche di aiutare la persona ad affrontare i complessi vissuti emozionali conseguenti al percorso di adeguamento. Per quanto attiene alla terapia ormonale, la persona, resa consapevole della necessità di proseguirla per l intero arco di vita, dovrà sottoporsi a controlli periodici annuali o altrimenti concordati. [Linee Guida ONIG] Considerazioni generali [Linee Guida ONIG] Avendo rilevato un considerevole incremento di problematiche relative all identità di genere in soggetti in età evolutiva, si ritiene rilevante dedicare particolare attenzione a tale tematica e promuovere adeguati interventi di formazione-informazione non solo per i familiari degli utenti, ma anche per il personale delle istituzioni scolastiche e di altre agenzie/enti coinvolti. Viste le implicazioni socio-culturali relative alla condizione dei disturbi dell identità di genere, si ritiene prioritaria una corretta ed approfondita formazione - informazione delle figure professionali dell area sanitaria, sociale e legale che svolgono funzioni attinenti a questo campo e dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Pur considerando i percorsi di adeguamento di sesso una risposta oggi adeguata al disagio di chi si rivolge agli operatori della salute per ottenere una congruenza personalmente soddisfacente tra realtà somatica ed identità di genere, si ritiene fondamentale approfondire la ricerca scientifica sulla genesi e sull organizzazione dell identità di genere, sugli effetti a lungo termine delle terapie ormonali e sulle nuove tecniche chirurgiche che, meglio, soddisfino reali e concrete esigenze dell utenza. A questo scopo, si ritiene essenziale il contributo dei risultati a distanza ottenuti attraverso la raccolta di dati nei follow up.

10 10 4. DATI SULLE UTENZE DEL CONSULTORIO MARZO-SETTEMBRE 2011 Riportiamo i dati sulle utenze del Consultorio Transgenere relative al periodo marzo-settembre ANNO UTENZE (accoglienza, mediazione culturale, psicologia, psicoterapia, psichiatria, consulenza legale) PROVENIENZA GEOGRAFICA UTENTI Marzo 2011 ad oggi Totale utenti in carico nuovi utenti Toscana 12 Liguria 3 Sicilia 1 Emilia-Romagna 1 San Marino RIEPILOGO DELLE PRESTAZIONI MARZO-SETTEMBRE 2011 Riportiamo i dati sulle prestazioni erogate nel semestre marzo-settembre 2011 suddivise per disciplina. PRESTAZIONI Accoglienza, colloqui informativi 38 Psicologia e psicoterapia 134 Psichiatria 23 Consulenza legale 11 Attività gruppo auto e mutuo aiuto 44 ORE EFFETTUATE

11 11 6. PREVISIONE DEI COSTI ANNO 2012 PREVISIONE DELLE PROFESSIONALITÀ COINVOLTE Operatore primo ascolto Mediazione culturale NUMERO RISORSE FINANZIARIE DEDICATE Segreteria Psicologi Psicoterapeuti Psichiatra Endocrinologo 1 Azienda AOUP Consulenza legale Operatori di orientamento e assistenza Facilitatori gruppo AMA Formazione collaboratori Consultorio COSTI GENERALI Affitto Utenze Materiale pubblicitario Tipografia Sito web Strumenti multimediali Eventuali spese per gli utenti Assicurazione 200 Spese di gestione contabilità 800 Totale

12 12 SCHEMA RIASSUNTIVO DEL PERCORSO 1. Accoglienza Consultorio Presa di contatto Due colloqui primari: analisi del bisogno, valutazione situazione generale, informazioni su tempi e modalità del percorso 2. Presa in carico Consultorio Valutazione della presa in carico attraverso riunione di equipe tra responsabile dell accoglienza, psicoterapeuti e psichiatra Analisi del bisogno e invio agli specialisti: psicoterapeuti, psichiatra, endocrinologi, chirurghi; possibile accoglienza di persone con percorso già iniziato 3. Valutazione psicologica e psichiatrica Consultorio Valutazione psicodiagnostica del Disturbo dell Identità di Genere Sessuale attraverso colloqui psicologici e psichiatrici, in base ai criteri del DSM-IV-TR Rilascio del certificato che permette alla persona di iniziare la terapia ormonale sostitutiva Indicazioni in base alle linee guida ONIG: consigliati 4-6 mesi Assistenza legale specializzata per RCS Consultorio AZIENDA USL 12 VIAREGGIO - AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA PISANA 4. Terapia ormonale sostitutiva Esami medici Real Life Test (Test di Vita Reale) Terapia attraverso ormoni mascolinizzanti o femminilizzanti Indicazioni in base alle linee guida ONIG: consigliati 8-12 mesi Criteri di eleggibilità e prontezza WPATH Durante la terapia ormonale Controlli endocrinologici Controlli chirurgici Colloqui psicologici di supporto Valutazione periodica del percorso

13 13 5. Esami medici per RCS Esami medici per FtM ed MtF 6. Riassegnazione chirurgica di sesso Esami medici Intervento chirurgico di riassegnazione sessuale: vaginoplastica, falloplastica, isterectomia Interventi di chirurgia estetica Criteri di eleggibilità e prontezza WPATH 7. Riassegnazione anagrafica di sesso

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