I FATTORI DI RISCHIO E LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

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1 I FATTORI DI RISCHIO E LA VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO INCENDIO L incendio è il rischio principale di ogni ambiente di lavoro. Questa affermazione si basa sul fatto che la probabilità di accadimento è sempre significativa e gli effetti di questi eventi sono spesso devastanti. I suoi effetti sono così distruttivi e difficilmente controllabili dopo l innesco da estendersi anche al di fuori dell ambiente di lavoro, trasformandosi in disastro per il territorio circostante e la sua comunità. La relativa normativa è di conseguenza molto restrittiva. Tale normativa è inoltre particolarmente efficace a giudicare dal basso numero di simili eventi e dalla ridotta percezione che ognuno di noi ha di questo rischio. Il miglior modo per combattere un incendio, di gran lunga superiore all uso di tecnologie sempre più sofisticate di contenimento ed estinzione, è senz altro quello di non farlo avvenire, o di limitarne la propagazione. Anche in questo caso è la prevenzione l arma migliore contro il rischio. Prevenzione Quindi la prevenzione è la più importante azione antincendio ed occorre applicare con impegno alcune regole generali contenute nella normativa vigente, molto approfondita e dettagliata. Esistono adempimenti specifici per le diverse attività. Negli ambienti soggetti al rilascio del certificato di prevenzione incendi (CPI) si progettano e realizzano impianti con l approvazione dei Vigili del fuoco che giudicano, caso per caso, l adeguatezza del sistema alle lavorazioni svolte. Il CPI è il documento fondamentale per la progettazione e la realizzazione dei sistemi antincendio sul lavoro. Le attività non soggette al rilascio del CPI si devono comunque attenere a principi generali ben dettagliati nella normativa specifica. Le attività più a rischio (scuole, uffici, autorimesse, locali per lo spettacolo ecc.) sono inoltre regolamentate da specifici decreti del Ministero dell Interno che dettagliano in maniera ancora più approfondita le caratteristiche degli impianti e delle strutture per queste attività. Punti prioritari di attenzione Deposito ed utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili Impianti ed attrezzature elettriche Il fumo delle sigarette Azioni Limitare e segregare i depositi in apposite aree, tenendoli lontano dalle vie di esodo Usare impianti a norma ed effettuare la regolare manutenzione Il divieto di fumo è sempre più esteso nei

2 diversi ambienti di lavoro, comunque: utilizzare sempre il posacenere e le zone adibite per fumatori Rifiuti e scarti di lavorazione combustibili Aree non frequentate Evitare accuratamente ogni accumulo in aree non idonee e non previste nelle istruzioni operative Tenere libere tali aree da materiali combustibili e sorgenti di innesco La normativa prevede la designazione e la formazione di lavoratori con compiti speciali per la gestione del rischio incendio e la redazione di piani per la gestione dell emergenza. Più in dettaglio Di seguito i principali adempimenti per la gestione del rischio dettati dal D.Lgs 81/08 e dal DM 10/3/98: designare i componenti del servizio di prevenzione incendi e gestione dell emergenza interno dell azienda, provvedendo ad una loro adeguata formazione redigere un piano di emergenza in caso di incendio che indichi le vie di fughe, le uscite di emergenza, i punti di raccolta del personale, i mezzi di estinzione e le procedure per la chiamata dei Vigili del fuoco i locali devono essere provvisti della necessaria attrezzatura antincendio per fronteggiare la prima emergenza il personale deve essere formato sulle misure specifiche predisposte dall azienda e sul comportamento da tenere in caso di incendio con un esercitazione pratica di evacuazione, ripetuta periodicamente a distanza non superiore ad 1 anno Azioni per ridurre il rischio dopo l inizio dell incendio Ma se l incendio è già scoppiato, come dobbiamo comportarci? Le indicazioni che seguono mirano a: agevolare l allontanamento delle persone limitare la diffusione dell incendio garantire l intervento dei mezzi di soccorso portare in salvo eventuali feriti e/o disabili salvaguardare le strutture dalla propagazione dell incendio

3 10 regole d oro in casi incendio, fumo, fughe di gas Telefonare al servizio di manutenzione interna e comunicare il proprio nome, il luogo in cui ci si trova e il tipo di evento (cosa sta succedendo) Azionare gli eventuali allarmi incendio Aprire le finestre, se all interno di un locale, avendo comunque cura di chiudere bene le porte dopo il passaggio In attesa dell arrivo di uno o più addetti della squadra antincendio prendere l estintore portatile più vicino e cercare di spegnere il principio di incendio (solo il personale formato e addestrato e se il piano di emergenza lo prevede) Se non si riesce ad estinguere il principio di incendio lasciare la stanza assieme a tutti gli eventuali occupanti Disattivare l energia elettrica dal quadro di piano e/o generale, evitando la formazione di scintille o l uso di fiamme libere Dirigersi verso le uscite di sicurezza, seguendo il percorso di esodo segnato nella planimetria Non portare borse o altre cose ingombranti o pericolose Evacuare i locali in modo ordinato, senza correre, evitando di gridare e mantenendo la calma Non usare mai l ascensore in presenza di fumo, né montacarichi ma usare le scale Camminare bassi chinandosi verso il pavimento, dirigendosi verso il basso In presenza di fumo e fiamme proteggersi naso e bocca con un fazzoletto umido In presenza di forte calore proteggersi il capo con indumenti, possibilmente bagnati Respirare con il viso rivolto verso il suolo

4 In caso di affaticamento fermarsi per riprendere fiato ed energie Con scarsa visibilità mantenere il contatto con le pareti Non ostruire gli accessi dopo essere usciti dallo stabile Raggiungere il Luogo Sicuro all esterno dell edificio Nei punti di raccolta aspettare gli ordini del Responsabile Non tornare indietro per nessun motivo Le planimetrie servono a orientare gli utenti in caso di emergenze e agevolare l accesso ai mezzi estinguenti. Nel piano di emergenza saranno indicati i nominativi dei vari soggetti coinvolti nelle attività di prevenzione e protezione dal rischio incendio. Principali effetti del fuoco su persone e strutture ASFISSIA DIMINUZIONE DELLA VISIBILITA USTIONI PERDITA DI CONOSCENZA CROLLO DELLE STRUTTURE PORTANTI L effetto principale sull uomo è l asfissia e l intossicazione ad opera dei fumi, seguono la diminuzione della visibilità che può ostacolare l evacuazione dal locale, le ustioni (improbabili come effetto primario), la perdita di conoscenza e la morte. Per quanto riguarda i fabbricati, dopo un certo periodo di stress termico c è il collasso con conseguente crollo delle strutture portanti ed ulteriori danni per le persone presenti nell area. I diversi tipi di materiali originano fuochi differenti per caratteristiche e comportamento. A questi corrispondono specifici materiali estinguenti (sugli estintori è riportata la tipologia di fuoco cui questi sono destinati). Gli incendi sono così classificati Classificazione dei fuochi:

5 A. fuochi di materie solide. La combustione produce braci che ardono allo stato solido (carbone) B. fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi. Alcooli, benzine, solventi, paraffine, olii, cere, grassi C. fuochi di gas metano, GPL, acetilene, idrogeno D. fuochi di metalli, magnesio, titanio, sodio, alluminio E. fuochi di natura elettrica, sono compresi le apparecchiature elettriche sotto tensione ed i materiali appartenenti a tutte le classi quando si trovano sotto tensione Tipi di estintori: Estintore a polvere Estintore ad anidride carbonica Idrante Serve ad indirizzare un getto di acqua sull area dove si è generato l incendio. E consigliabile far utilizzare gli idranti a due persone insieme e comunque a soggetti addestrati: svolgere la manichetta per evitare le strozzature connettere la manichetta all impianto dirigere la manichetta verso il fuoco preparandosi al forte getto di acqua far aprire la valvola dell impianto di erogazione dell acqua L idrante è controindicato nei casi in cui il fuoco sia di classe C, D, E, e comunque laddove sia presente il divieto di uso di acqua in caso di incendio. Le planimetrie indicano: la distribuzione e destinazione dei vari ambienti, le vie di fuga, i luoghi sicuri ecc. l ubicazione dei luoghi a rischio incendio (archivi, autorimesse, gruppo elettrogeno) l ubicazione dei pulsanti di azionamento delle suonerie di allarme l ubicazione della cassetta e dei presidi del pronto soccorso l ubicazione delle attrezzature e degli impianti di protezione attiva (estintori, idranti, rilevatori di fumo ecc.) le protezioni passive esistenti (filtri a prova di fumo, porte tagliafuoco, ambienti compartimentati ecc.), l ubicazione dell interruttore generale dell alimentazione elettrica, delle valvole di intercettazione delle - adduzioni idriche, delle bombole di gas comburente esistenti, ecc. Nominativi e recapiti: Datore di lavoro

6 R.s.p.p. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) Incaricati all emergenza Centralinisti Portiere Addetti al pronto soccorso Addetti all assistenza dei disabili Medico competente. Gli incaricati alla gestione delle emergenze devono essere scelti in base alle loro capacità e attitudini ed essere così distribuiti: N. 2 per ogni luogo di lavoro N. 2 per piano N. 2 per ogni 20 lavoratori N. 2 per ogni persona portatrice di handicap I lavoratori in caso di necessità e per affrontare correttamente il rischio incendio devono conoscere le informazioni fondamentali per gestire e affrontare correttamente un emergenza ed un eventuale evacuazione. Entriamo ora particolari di un incendio. IL FUOCO Il fuoco è la manifestazione visibile di una reazione chimica (combustione) che avviene tra due sostanze diverse (combustibile e comburente) con emissione di energia sensibile (calore e luce). Le conseguenze di una combustione sono la trasformazione delle sostanze reagenti in altre (prodotti di combustione) nonché l emissione di un sensibile quantitativo di energia sotto forma di calore ad elevata temperatura. IL COMBUSTIBILE Il combustibile è la sostanza in grado di bruciare. In condizioni normali di ambiente esso può essere allo stato solido (carbone, legno, carta ecc.) liquido (alcool, benzina, gasolio ecc.) o gassoso (metano, idrogeno, propano ecc.). Perché la reazione chimica abbia luogo, di norma il combustibile deve trovarsi allo stato gassoso. Fanno eccezione il carbonio (sotto forma di carbone) e pochi altri elementi metallici come il magnesio. Il legno, per esempio distilla per effetto del calore della sua fiamma stessa, tutti i suoi prodotti volatili lasciando da ultimo il carbone che arde come brace senza fiamma trattandosi di combustione diretta di un solido. IL COMBURENTE

7 Il comburente è la sostanza che permette al combustibile di bruciare. Generalmente si tratta dell ossigeno contenuto nell aria allo stato di gas. TEMPERATURA DI INFIAMMABILITA La temperatura di infiammabilità è, per tutti i combustibili che partecipano alla reazione come emettitori di gas, la minima temperatura alla quale il combustibile emette vapori in quantità tale da formare con il comburente una miscela incendiabile. Per altri tipi di combustibile che reagiscono direttamente allo stato solido (carbone, metalli ecc.). Tale temperatura si individua al corrispondente livello in cui la superficie del combustibile è in grado di interagire con l ossigeno dell aria. Perchè si realizzi una combustione è necessario che siano soddisfatte tre condizioni rappresentate idealmente con l immagine di un triangolo i cui lati sono rispettivamente il combustibile, il comburente e la temperatura. Se manca una sola di queste non si può verificare un incendio! In breve: affinché un incendio abbia luogo, devono essere contemporaneamente presenti i tre fattori sotto indicati altrimenti l incendio non può avere luogo: una sostanza combustibile (es. benzina) una sostanza comburente (di solito aria) una fonte di innesco (es. una scintilla) Una specifica valutazione dei rischi di incendio, richiesta dal D.M. del 10 marzo 1998, deve permetter al datore di lavoro di prendere i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro. Questi provvedimenti comprendono: le attività di prevenzione che eliminano o riducono il rischio l informazione dei lavoratori e delle altre persone presenti la formazione dei lavoratori le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari Nel documento di valutazione dei rischi il datore di lavoro deve condurre un esame del luogo di lavoro classificando questo in una delle seguenti categorie: a. livello di rischio elevato b. livello di rischio medio c. livello di rischio basso

8 Sulla base degli esiti di questa classificazione e dei numerosi requisiti legislativi dei diversi tipi di ambienti, sono adottate misure specifiche di prevenzione e protezione per ogni ambiente considerato. L estinzione dell'incendio si ottiene per: esaurimento del combustibile: allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio d incendio soffocamento: separazione del comburente dal combustibile o riduzione della concentrazione di comburente in aria raffreddamento: sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione. L estinzione dell incendio può essere ottenuta mediante l uso di sostanze estinguenti, quali: acqua; schiuma; polveri; anidride carbonica, gas inerti; agenti estinguenti alternativi all'halon; scelte in funzione della natura del combustibile e delle dimensioni del fuoco. Gli incendi, in base al tipo di combustibile, sono così classificati: classe A: incendi di materiali solidi come carta, legno, stoffa, materie plastiche, ecc. classe B: incendi di sostanze liquide come benzina, alcol, gasolio, olio, ecc. classe C: incendi di sostanze gassose come metano, G.P.L., idrogeno, ecc. classe D: incendi di polveri metalliche come potassio, magnesio, ecc. (casi rari) classe E: incendi per cause elettriche dovuti a corto circuiti, sovraccarichi elettrici, ecc. Nozioni comportamentali per prevenire e limitare il rischio d incendio Riportiamo alcune regole principali da seguire per prevenire il rischio di incendi: nei luoghi in cui esiste il pericolo di incendio o di esplosione a causa della presenza di gas, vapori e polveri infiammabile, è tassativamente vietato fumare, saldare, smerigliare o usare fiamme libere spegnere i motori dei veicoli e delle installazioni durante il rifornimento carburante evitare l accumulo di materiali combustibili in prossimità di attrezzature e/o impianti che per loro natura tendono a far aumentare la temperatura vietare l uso di fornelli, stufe a gas, stufe elettriche e/o a Kerosene, apparecchi ad incandescenza in qualsiasi ambiente vietare il deposito di sostanze infiammabili (alcool, benzina, bombole di gas ecc.) in qualsiasi ambiente osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto è previsto è vietato gettare mozziconi di sigaretta all interno di ambienti in cui sono presenti materiali infiammabili

9 disporre i materiali cartacei (fascicoli), custoditi all interno di depositi o archivi, su scaffalature e/o contenitori metallici, aventi altezza inferiore ad almeno 1 metro rispetto a quella del locale. Le scaffalature devono essere disposte in modo tale da lasciare totalmente libere ed accessibili le porte, finestre e qualsiasi altro vano in diretta comunicazione con le uscite. Non deve essere accatastato materiale al di sopra degli scaffali evitare di gettare mozziconi di sigaretta nel cestino dei rifiuti durante i lavori di saldatura, smerigliatura e molatura occorre adottare idonei ripari o schermi, qualora nelle vicinanze vi fossero sostanze o strutture incendiabili. L accumulo dei materiali infiammabili (legno, carta, stracci) deve essere evitato nei casi in ci, per il tipo di lavori svolti e per le condizioni ambientali, può verificarsi un pericolo di incendio il travaso di liquidi infiammabili deve essere effettuato senza provocare spandimenti. In caso di versamenti accidentali occorre immediatamente pulire ed asciugare eventuali saldature su recipienti metallici contenenti liquidi infiammabili, devono esser eseguite adottando particolari misure precauzionali è vietato esporre le bombole di gas comburenti a forti fonti di calore ed usare fiamme per individuare eventuali perdite utilizzare apparecchiature ed impianti alimentati elettricamente con particolare attenzione, poiché gli incendi ed altri incidenti dovuti a cause elettriche negli ambienti di vita e di lavoro costituiscono ancora oggi un fenomeno piuttosto rilevante: un anomala circolazione di corrente elettrica è sempre potenzialmente pericolosa e può determinare l innesco di un incendio oppure determinare gravi conseguenze derivanti dalla circolazione di corrente nel corpo umano, a causa del contatto fisico tra persona e parti sotto tensione elettrica (elettrocuzione detta anche folgorazione) verificare che l impianto elettrico sia a norma: un eccessivo riscaldamento a causa di un corto circuito o di un sovraccarico, entrambi non interrotti tempestivamente, possono causare un incendio. È pertanto necessario che siano installati idonei dispositivi per l eliminazione tempestiva dei cortocircuiti e dei sovraccarichi (interruttori automatici magnetotermici) una persona può essere attraversata da corrente elettrica a seguito di un contatto diretto o indiretto: a) il contatto diretto è il contatto tra la persona e parti di impianto elettrico o di utilizzatore elettrico che sono in tensione in condizioni di ordinario funzionamento b) il contatto indiretto è il contatto tra la persona e parti conduttrici di impianto elettrico o di utilizzatore elettrico che non sono ordinariamente in tensione, ma vanno in tensione a causa di un guasto Provvedimenti idonei per la protezione antincendio La salvaguardia dell incolumità delle persone impone la definizione di alcuni criteri di protezione antincendio adeguati alle esigenze del ciclo produttivo: misure che permettano l agevole esodo delle persone verso luoghi sicuri predisponendo adeguate vie di fuga quali: uscite, scale, corridoi, rampe, porte di sicurezza ecc., senza mai

10 superare i 20 m. di distanza dal luogo minacciato e rendendole adeguate all affollamento ipotizzabile adeguate soluzioni tecniche quali: scale protette, scale di sicurezza esterne, scale a prova di fumo, sistemi d illuminazione di sicurezza e di ventilazione, serramenti di sicurezza sistemi di segnalazione basati sulla rivelazione della luce emessa da un incendio, dal calore e da fumo (rivelatori di fumo a camera di ionizzazione, rivelatori ottici, rivelatori termici) sistemi di spegnimento dell incendio (impianti automatici o mezzi manuali quali estintori, idranti ecc.) sistemi di evacuazione dei fumi e del calore strutture resistenti a fuoco realizzazione di compartimenti o strutture capaci di frazionare i rischi d incendio (intercapedini o filtri a prova di fumo) Cerchiamo di fissare bene nella nostra mente i comportamenti da tenere in caso di incendio: possono salvare la nostra vita e quella degli altri: in caso di principio di incendio (o allarme incendio) mantenere la calma, uscire dal locale in modo ordinato senza correre; l addestramento effettuato e la conoscenza delle procedure rivestirà un importanza rilevante evitare di trasmettere il panico ad altre persone nelle vie di esodo, in presenza di fumo in quantità tale da rendere difficoltosa la respirazione, camminare chini, proteggere naso e bocca con un fazzoletto bagnato (se possibile) ed orientarsi tramite il contatto con le pareti per raggiungere luoghi sicuri nel caso in cui il percorso che conduce alle uscite di sicurezza fosse impedito da fiamme e fumo, dirigersi all esterno utilizzando i percorsi e le scale alternative di deflusso prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, solo se si ha la consapevolezza di riuscire nell intento allontanarsi immediatamente seguendo le indicazioni previste dalle procedure di emergenza limitare la propagazione di fumo e dell incendio chiudendo le porte di accesso alla zona interessata dall incendio e/o le porte dei compartimenti antincendio attivare, ove esistenti, i sistemi di allarme intercettare, disattivandole, le alimentazioni di gas, energia elettrica ecc. non rientrare nell edificio fin quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità avvertire gli occupanti degli altri uffici adiacenti, se esistenti dirigersi verso le scale e le uscite seguendo le indicazioni non usare gli ascensori o i montacarichi in caso di un principio di incendio, valutare se esiste la possibilità di estinguerlo immediatamente con i mezzi a portata di mano; è vietato a chiunque non abbia avuto una preparazione specifica di tentare di estinguere un incendio con le dotazioni mobili esistenti e specialmente quando le fiamme hanno forte intensità espansiva. La corretta operazione da compiere è quella di avvisare gli addetti alla lotta antincendio ed alla gestione delle emergenze e segnalare l evento pacatamente ai presenti

11 qualunque uso di lance idriche è consentito dopo aver accertato la disattivazione dei circuiti elettrici (almeno di piano), operazione che può essere eseguita solamente dagli addetti al pronto intervento incendi di natura elettrica possono essere spenti solo con l impiego di estintori idonei (a gas inerti, a polvere e/o ad acqua nebulizzata). Non utilizzare acqua a getto pieno per spegnere incendi di apparecchiature sotto tensione, quadri elettrici o parti dell impianto elettrico non tentare di iniziare lo spegnimento con i mezzi portatili se non si è sicuri di riuscirvi iniziare l opera di estinzione solo con la garanzia di una via di fuga sicura alle proprie spalle e soprattutto non mettete per nessun motivo a rischio la vostra persona Sui mezzi di estinzione diciamo qualcosa in più. In caso di incendio in attesa dell intervento delle squadre specializzate interne all azienda (ove previsto) o esterne (personale VV.F.), riportiamo alcune modalità e procedure da attuare. Le principali attrezzature per lo spegnimento degli incendi sono realizzate da tubazioni flessibili avvolte che collegano tubazioni con acqua in pressione ad erogatori capaci di lanciare l acqua a distanza e perciò chiamati lance da incendio. Occorre ricordare che l acqua è un buon conduttore di elettricità e pertanto non può essere usata in presenza di apparecchiature sotto tensione, a meno che non si tratti di acqua nebulizzata; l acqua non può essere usata contro fuochi di classe C (gas) l acqua non può essere usata contro fuochi di classe D (metalli) l acqua non trova impiego in ambienti a temperatura inferiore a 0 C Le attrezzature antincendio devono essere sempre accessibili e senza alcun elemento di arredo o di servizio che possa in qualche modo renderne più difficile l accesso. Altri strumenti per aggredire l incendio sono gli estintori che possono essere caricati con vari agenti estinguenti come schiuma, polvere, anidride carbonica, o liquidi alogenati. Come raccomandazioni generali va ricordato che l estintore a schiuma non può essere usato verso incendi che potrebbero essere interessati da apparecchiature sotto tensione elettrica e per questo motivo devono riportarne il divieto indicato sull adesivo delle istruzioni d uso. Gli estintori a base d acqua o a schiuma possono essere utilizzati su apparecchiature elettriche in tensione solo se espressamente omologati a questo scopo e riportanti sull adesivo delle istruzioni d uso la frase Utilizzabile su apparecchiature elettriche in tensione fino a 0000 Volt ad un metro di distanza. L uso degli estintori ad anidride carbonica o a liquidi alogenati deve essere sempre seguito da una abbondante aerazione del locale interessato dalla scarica.

12 Gli estintori portatili sono un mezzo di estinzione che può essere impiegato per affrontare modesti principi d incendio, anche da parte degli addetti alle squadre di gestione emergenza che sono quotidianamente presenti in un ambiente di lavoro. Una piccola quantità di sostanza estinguente può essere sufficiente a circoscrivere ed a domare un principio di incendio: è molto importante la rapidità di intervento e che si intervenga quando le fiamme sono ancora nella fase iniziale. Pertanto l addetto alla gestione dell emergenza deve scegliere il tipo di estintore più idoneo fra quelli presenti a breve distanza. Deve intervenire velocemente e applicare in modo corretto le procedure di uso dell estintore: 1. togliere la spina di sicurezza (estrarre l anello metallico vicino all impugnatura) 2. effettuare subito un getto di prova (premendo per un secondo la maniglia, ci si deve accertare che la sostanza fuoriesca regolarmente. Talvolta infatti la polvere può depositarsi in fondo al contenitore, ovvero possono essere ostruiti gli orifizi di uscita) 3. avvicinarsi al fuoco con la massima prudenza, seguendo le seguenti regole: verificare di avere sempre una via di fuga libera alle proprie spalle non avvicinarsi alla fiamme oltre una distanza di sicurezza di circa 2-3 metri se si è all esterno non erogare la sostanza controvento 4. impugnare la lancia (formata dal tubo in gomma con eventuale impugnatura) 5. premere a fondo la leva di comando (formata dalla maniglia mobile) 6. dirigere il getto alla base della fiamma, evitando di colpire i fumi in alto (erogare con precisione evitando gli sprechi, muovendo il tubo di erogazione a ventaglio con effetto coprente sul focolaio) Si ricordano i tempi totali di durata per gli estintori portatili più diffusi: circa secondi per estintori con circa 5 Kg di anidride carbonica circa secondi per estintori con circa 6 Kg di polvere alcuni minuti per estintori carrellati a schiuma Anche nell ambito della prevenzione incendi il ruolo del preposto risulta fondamentale: verifica che i presidi antincendio siano adeguatamente segnalati, presenti al loro posto e funzionanti verifica che non sussistano condizioni di pericolo immediato di incendio a causa di materiali infiammabili e/o combustibili posizionati vicino a potenziali sorgenti di innesco verifica che i lavoratori si attengano alle procedure di lavoro e utilizzino correttamente attrezzature e materiali a loro disposizione

13 verifica che le vie di esodo siano adeguatamente segnalate, sgombre e fruibili verifica che i lavoratori non adottino comportamenti pericolosi o potenzialmente dannosi segnala eventuali carenze relativamente alle condizioni della sicurezza di cui venga a conoscenza

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