EMERGENZA NORD AFRICA AFFLUSSO STRAORDINARIO DI CITTADINI PROVENIENTI DAL NORD AFRICA OSPITATI IN PIEMONTE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EMERGENZA NORD AFRICA AFFLUSSO STRAORDINARIO DI CITTADINI PROVENIENTI DAL NORD AFRICA OSPITATI IN PIEMONTE"

Transcript

1 EMERGENZA NORD AFRICA AFFLUSSO STRAORDINARIO DI CITTADINI PROVENIENTI DAL NORD AFRICA OSPITATI IN PIEMONTE Relazione sulle attività svolte dagli Uffici del Soggetto Attuatore per l Individuazione ed Allestimento delle strutture ospitanti i profughi richiedenti asilo 6 Aprile Dicembre 2012 Torino, marzo

2 Il presente documento è stato redatto con il contributo dei colleghi del Settore e di tutti coloro i quali hanno fattivamente collaborato all opera di individuazione, allestimento strutture ed accoglienza, dei profughi richiedenti asilo politico affluiti in Italia nei primi mesi del 2011 e destinati in Regione Piemonte. In copertina: immagine composita: a sx Africa fisica da Google Earth e a dx Planisfero Emergenza Nord Africa in Piemonte 2

3 Indice 1 INTRODUZIONE L ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI IN PIEMONTE Gestione delle prime fasi emergenziali aprile-maggio I Soggetti Attuatori per l Emergenza in Piemonte La risposta degli Enti Locali in Piemonte La rete delle cooperative sociali Il ruolo degli uffici regionali dell Assistenza e Politiche Sociali Il ruolo del Volontariato in Piemonte Il ruolo delle strutture operative del Ministero dell Interno La mancata attivazione delle strutture militari (caserme) La gestione degli arrivi dei profughi nei mesi da luglio, agosto e settembre I profughi ed i paesi di origine I profughi e la distribuzione territoriale in Piemonte Distribuzione dei profughi su base provinciale Attivita del Gruppo di Monitoraggio e Assistenza in Piemonte ATTIVITA DI GESTIONE DEI PROFUGHI IN PIEMONTE L accoglienza in Piemonte nel periodo Ottobre-Dicembre Ampliamento della rete dei Centri d Accoglienza Diffusa Attività di spostamento dei profughi tra strutture d accoglienza Conclusione attività di accoglienza GESTIONE ECONOMICA CHIUSURA EMERGENZA NORD AFRICA E PASSAGGIO CONSEGNE CONCLUSIONI

4 1 INTRODUZIONE Gli eventi che a partire dal 2010 hanno interessato la situazione politica e sociale del Nord Africa hanno determinato importanti riflessi nel nostro paese, legati soprattutto all eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari in fuga dalle situazioni di criticità ivi presenti. In ragione di tali eventi, con D.P.C.M. 12 Febbraio 2011 è stato dichiarato, fino al 31/12/2011, lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del Nord Africa e con D.P.C.M. 7 Aprile 2011 è stato è stato dichiarato lo stato di emergenza umanitaria nel territorio del Nord Africa per consentire un efficace contrasto all eccezionale afflusso nel territorio nazionale. Al fine di predisporre le misure necessarie a fronteggiare l emergenza umanitaria in atto, connesse con il sopra citato stato di emergenza, il 6 Aprile 2011 il Governo, le Regioni Italiane, l ANCI e l UPI hanno stipulato l accordo con il quale veniva stabilito nel principio di leale collaborazione l accoglienza distribuita sul territorio nazionale dei migranti, affidando al Sistema di protezione civile nazionale il compito della pianificazione delle attività necessarie alla ripartizione e dislocazione nelle singole regioni dei profughi extracomunitari, nonché l utilizzazione del Fondo di protezione civile per il reperimento delle risorse occorrenti a garantire la necessaria sussistenza. Su tali basi, previa verifica tecnica ed organizzativa avvenuta con specifici incontri presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, ai quali hanno partecipato anche le Regioni, l UPI e l ANCI, con nota prot. n. DPC/CD/ del 12/04/2011 è stato varato, da Dipartimento della Protezione Civile, il Piano per l Accoglienza dei Migranti in attuazione dell Accordo Stato, Regioni, Enti Locali del 6 Aprile 2011: tale piano contiene i principi e gli indirizzi operativi per l individuazione a cura delle Regioni dei siti di accoglienza dei migranti assegnati a ciascuna Regione sulla base di una programmazione di smistamento modulare a scaglioni ripartiti, in via equitativa, in misura percentuale calcolata sulla popolazione regionale residente, rispetto al totale nazionale. In applicazione di tale Piano di Accoglienza nazionale, sulla base del predetto differenziale stabilito per la Regione Piemonte nel 7,64%, alla stessa è stata assegnata l ospitalità di : 1. n. 764 migranti in caso di uno smistamento presunto n migranti su base nazionale; 2. n migranti in caso di uno smistamento presunto n migranti su base nazionale; 3. n migranti in caso di uno smistamento presunto n migranti su base nazionale; 4. n migranti in caso di uno smistamento presunto n migranti su base nazionale; 5. n migranti in caso di uno smistamento presunto n migranti su base nazionale; Tra il 16 Aprile ed il 13 Settembre sono così giunti in Piemonte circa 1800 profughi richiedenti asilo politico. Con il termine generale profughi si intendono sia i cittadini tunisini fuggiti per motivi prevalentemente economici all indomani della Rivolta dei Ciclamini che ha interessato le principali città tunisine i primi mesi del 2011, sia i profughi africani in fuga dalla guerra civile che ha colpito la Libia a partire dal 15 febbraio e fino al 20 ottobre In questo secondo caso (che rappresenta la maggioranza dei profughi sbarcati in Italia) si è trattato di cittadini che vivevano e lavoravano in Libia anche se di nazionalità africana (zona Sub-sahriana e zona Corno d Africa ) ed asiatica (cittadini Bengalesi lavoratori nelle principali città libiche). La presente relazione riepiloga, per punti salienti, le attività svolte dagli Uffici Regionali per quanto riguarda le attività di ricerca, individuazione ed allestimento delle strutture che in Piemonte hanno ospitato i profughi del nord Africa richiedenti asilo ed il loro accompagnamento presso dette strutture in concomitanza agli arrivi scaglionati sul territorio piemontese. 4

5 2 L ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI IN PIEMONTE 2.1 Gestione delle prime fasi emergenziali aprile-maggio 2011 Le previsioni del Piano hanno reso indifferibile ed urgente individuare le strutture di accoglienza per i profughi destinati alla Regione Piemonte. A tal fine, considerato che nell ambito della proficua collaborazione già in atto con la Prefettura di Torino U.T.G. sulle problematiche in oggetto, nonché delle iniziative autonomamente avviate dall Amministrazione regionale con le Autorità Religiose, è stato possibile disporre di un elenco di Strutture di Accoglienza che hanno manifestato disponibilità di alloggiamento per i migranti destinati alla Regione Piemonte. Tra le strutture disposte all accoglienza presenti nel predetto elenco, quelle che hanno assicurato immediata disponibilità sono state : - la Croce Rossa Italiana presso il Centro Teobaldo Fenoglio di Via De Francisco, Settimo Torinese (TO); - il Sermig di Torino via Borgo Dora, 61 - il Consorzio Connecting People presso l Hotel Il Giglio di Settimo Torinese Contestualmente il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte ha convocato, presso la propria sede, i Coordinamenti Provinciali del Volontariato per informarli della situazione in atto e preallertarli in caso di necessità immediate e con nota prot. n del 14/04/2011 ha richiesto alle Province piemontesi di verificare, in linea tecnica, la disponibilità propria e dei comuni afferenti, di strutture idonee a garantire l accoglienza dei migranti ed a darne comunicazione alla Regione per i successivi adempimenti. In risposta alle prime richieste del Ministero dell Interno e visti i presupposti di contingibilità ed urgenza, la Protezione Civile Regionale, in stretto raccordo con l Ufficio di Gabinetto della Giunta Regionale, ha destinato ai sopra citati Centri di Accoglienza, il servizio di assistenza dei primi ospiti assegnati alla Regione Piemonte, secondo le indicazioni contenute nel Piano per l Accoglienza Nazionale dei profughi e migranti. Foto 1.: Il Centro Polifunzionale della Croce Rossa di Settimo Torinese 5

6 Foto 2.: Il Sermig di Torino (foto interno) Le prime fasi dell accoglienza hanno visto in Piemonte (nel mese di aprile 2011) l arrivo dei tunisini che, nell ambito dell Emergenza Nord Africa, ai sensi dell art. 20 del Testo Unico (Decreto legislativo, testo coordinato, n 286, G.U , e s.m.i.) sull immigrazione, hanno avuto la possibilità, per coloro che erano sbarcati a Lampedusa tra il primo gennaio e il 5 aprile 2011, di ricevere un permesso per motivi umanitari dalla durata di sei mesi. Nelle giornate del 16, 18 e 22 Aprile 2011 sono quindi arrivati in Piemonte i primi profughi tunisini (in scaglioni di 72, 55 e 6 unità, rispettivamente), ospitati nelle Strutture d accoglienza della Croce Rossa di Settimo T.se, del Sermig di Torino e dell ex Hotel Il Giglio, sempre di Settimo Torinese. 2.2 I Soggetti Attuatori per l Emergenza in Piemonte In data 21 Aprile 2011, in ottemperanza all art. 1, comma 4 dell O.P.C.M. n. 3933/2011, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, sono stati designati : il Direttore Regionale Vincenzo COCCOLO quale Soggetto Attuatore per l individuazione, l adeguamento, l allestimento e la realizzazione delle strutture necessarie per il ricovero e l accoglienza dei migranti, che si avvale, nell esercizio della funzione, del Settore Protezione Civile e Sistema A.I.B. della Regione Piemonte; il Vice Prefetto Vicario della Prefettura di Torino Raffaele RUBERTO quale Soggetto Attuatore per le attività di gestione dell emergenza umanitaria fino al 2 agosto Dal 3 agosto 2012 il Soggetto Attuatore per la Gestione dei profughi in Piemonte è stato Giuseppe ZARCONE, dirigente dell area contabile delle Prefettura di Torino. I sopra citati Soggetti Attuatori, designati dal Presidente della Giunta Regionale, sono stati successivamente nominati con Decreto rep. n del 2 Maggio 2011 dal Commissario Delegato alla gestione dell emergenza umanitaria in corso, come previsto dall O.P.C.M. 3933/2011. Da questa data, e per tutta la durata dello Stato d Emergenza ( ), le attività sono state suddivise tra i due Soggetti Attuatori e relativi uffici secondo questo criterio: 6

7 gli uffici regionali della Protezione civile hanno operato alla ricerca, individuazione delle strutture di accoglienza sul territorio contribuendo in taluni casi a parte delle spese di adeguamento/allestimento delle stesse (in qualità di Soggetto Attuatore, ai sensi dell articolo 1, comma 4, dell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 aprile 32011, n 3933, è stata richiesta ed ottenuta, nel mese di maggio 2011, l apertura di apposita contabilità speciale presso la Sezione di Tesoreria Provinciale dello Stato di Torino per il riepilogo delle spese autorizzate e sostenute si rimanda ai paragrafi successivi). I funzionari regionali hanno seguito tutte le fasi di primo arrivo dei numerosi scaglioni di profughi provvedendo al loro accompagnamento sul territorio nelle diverse strutture attivate. Gli uffici del Soggetto Attuatore della Regione Piemonte hanno garantito durante tutti e 20 i mesi dell Emergenza Nord Africa gli spostamenti, che si sono resi necessari, dei profughi tra le differenti strutture attivate (si contano più di 1400 spostamenti sul territorio, cfr. capitolo 3). Gli uffici del Soggetto Attuatore per la Gestione dell Emergenza in Piemonte, con sede presso la Prefettura di Torino, si sono occupati della stipula e delle attività di verifica ispettiva relativamente alle convenzioni siglate con i soggetti gestori (per gli aspetti specifici e di rendicontazione delle attività svolte si rimanda alla Prefettura di Torino). 2.3 La risposta degli Enti Locali in Piemonte Per quanto riguarda la capacità di accoglienza sul territorio, considerata l insufficiente risposta da parte degli Enti Locali nella messa a disposizione di adeguate strutture per l ospitalità dei profughi, il giorno 5 Maggio è stata convocata, da parte del Gabinetto della Giunta Regionale, una riunione con i rappresentanti di U.P.I. e A.N.C.I. al fine di esercitare, ulteriormente, una funzione di stimolo nei confronti delle amministrazioni locali, per il reperimento di strutture ospitanti. La risposta a questo nuovo appello di collaborazione tra gli Enti Locali piemontesi non ha sortito gli effetti sperati tanto che, sulla base dell incalzare degli arrivi di profughi in Piemonte (nella sola nottata del 4 maggio 2011 sono arrivati al Centro Polifunzionale della Croce Rossa di Settimo per le consuete attività di verifica elenchi check-in sanitario e smistamento nelle strutture già attivate ben 230 nuovi profughi richiedenti asilo) e per far fronte alle successive e previste assegnazioni di profughi da parte del Commissario Delegato, secondo il già citato Piano Nazionale di Accoglienza, si è reso necessario l avvalimento, consentito dalle disposizioni della Struttura Commissariale, di alcune strutture alberghiere che ne avevano dato immediata disponibilità, attraverso l associazione di categoria Federalberghi (Hotel Europa di Rivarolo, Hotel La Curva di Pratonevoso), nonché del Complesso Edificio Agnelli di Pracatinat - Fenestrelle (TO), struttura alberghiera e di educazione ambientale a partecipazione regionale maggioritaria. L attivazione di queste strutture ha permesso di dare ospitalità ed accoglienza immediata a circa 270 profughi richiedenti asilo arrivati in Piemonte. Nel solo mese di maggio 2011 sono arrivati 748 profughi in 8 scaglioni dal 4 maggio fino al 28, ad intervalli tra un arrivo ed il successivo anche inferiori ai due giorni. 2.4 La rete delle cooperative sociali A partire dalla metà del mese di maggio 2011, grazie al coinvolgimento avviato già nelle prime fasi dell Emergenza ed alla stretta e proficua collaborazione con la Direzione Regionale 7

8 Assistenza (attraverso anche il coordinamento del tavolo Non solo asilo che ha fornito ogni utile indicazione a quelle strutture interessate nel caso di un loro coinvolgimento nella gestione emergenziale), sono state raccolte diverse disponibilità di strutture della rete socioassistenziale piemontese che ha permesso l attivazione di ulteriori strutture di accoglienza via via necessarie in relazione al costante proseguire degli arrivi. Il mese di giugno (arrivi articolati in 8 scaglioni per complessivi 368 profughi) ha visto il coinvolgimento e l attivazione di numerose strutture della rete socio-assistenziale operanti sul territorio torinese ed alessandrino. 2.5 Il ruolo degli uffici regionali dell Assistenza e Politiche Sociali A partire dai primi giorni del mese di maggio 2011, gli uffici regionali hanno contribuito alla fattiva accoglienza dei profughi in Piemonte. Oltre al già citato ruolo di sondare disponibilità di nuovi Soggetti gestori di strutture di accoglienza, detti uffici si sono occupati dell accoglienza dei minori non accompagnati (in numero ridotto) giunti in Piemonte. Nei mesi immediatamente successivi alle prime fasi emergenziali la collaborazione tra gli uffici regionali è poi proseguita, attraverso una capillare azione congiunta di informazione relativamente ai principali aspetti/procedure operative dell Emergenza Nord Africa. 2.6 Il ruolo del Volontariato in Piemonte Il volontariato piemontese ha avuto un ruolo di primaria importanza nel corso dell Emergenza Nord Africa. Particolare menzione va attribuita alla Croce Rossa per il fondamentale ruolo svolto nei centri di Settimo Torinese, Mondovi - CN (per la struttura di Pratonevoso) e Rivarolo. Nel caso di Settimo Torinese (Centro Teobaldo Fenoglio) sono state svolte tutte le attività di primo arrivo di tutti i profughi destinati in Piemonte (verifica nominativi, fotosegnalazione, check-in sanitario, distribuzione dei primi effetti personali e preparazione di pasti caldi). Negli altri due casi il ruolo dei locali Comitati della Croce Rossa hanno contribuito alle prime fasi di accoglienza in quei casi (Hotel La Curva di Pratonevoso e Hotel Europa di Rivarolo) nei quali i profughi sono stati destinati a strutture ricettivo-alberghiere. Per quanto riguarda la struttura d accoglienza sita in loc. Pracatinat di Finestrelle (TO), analogamente a quanto accaduto per la struttura alberghiera di Pratonevoso, si segnala l impiego dei volontari del Coordinamento Regionale del Volontariato che per una decina di giorni, in entrambi i casi, ha effettuato attività di accompagnamento (con servizio navette) dei profughi e di supporto al mantenimento dell ordine pubblico in presenza di strutture poste a quote altimetricamente elevate 2.7 Il ruolo delle strutture operative del Ministero dell Interno Per quanto riguarda il ruolo degli uffici questurali e prefettizi sul territorio piemontese si è assistito, fin dalle prime fasi emergenziali, ad un coinvolgimento di tutte le questure sui cui territori sono stati destinati i profughi dell emergenza Nord Africa. Qualsiasi attivazione di una struttura d accoglienza e la consistenza numerica dei profughi ivi destinati è stata comunicata anticipatamente sia agli uffici delle prefetture che delle questure competenti. In taluni casi i contingenti dei profughi sono stati accompagnati da pattuglie di polizia o dei carabinieri. Il buon esito di queste attività ha permesso poi, nella fase gestionale, di instaurare una stretta collaborazione con dette strutture decentrate del Ministero dell Interno permettendo scambi di informazioni, prevenendo, in taluni casi, anche situazioni di potenziale criticità. 8

9 2.8 La mancata attivazione delle strutture militari (caserme) Il Soggetto Attuatore per l individuazione e l allestimento delle strutture di ospitalità dei profughi ha, nel periodo maggio-agosto 2011 valutato anche la possibilità di attivare quali strutture d accoglienza, nel prosieguo della fase più acuta dell emergenza, le caserme. Questa iniziativa, confortata da analoghe iniziative di rappresentanti delle altre Regioni, sottoposta alla Struttura del Commissario Delegato Prefetto Gabrielli, affinché si facesse parte attiva nel favorire il reperimento delle caserme disponibili, appartenenti al Demanio o al Ministero della Difesa, non ha avuto positivi sviluppi incontrando, per i vari casi vagliati e ritenuti idonei, insormontabili difficoltà da parte dei vertici della Difesa. Si cita, come caso più emblematico, l impossibilità all uso della Caserma Cavalli (sita in Torino, in Piazza Borgo Dora), concretizzatosi nel mese di agosto 2011, dopo una lunga trattativa tra il Comune di Torino, il Sermig di Torino, la Regione Piemonte e l intermediazione degli Uffici del Commissario delegato all Emergenza in parola. 2.9 La gestione degli arrivi dei profughi nei mesi da luglio, agosto e settembre 2011 Il mese di Luglio 2011 è stato contrassegnato da quattro principali scaglioni di arrivo per un totale di 247 profughi, agosto ha visto quattro contingenti assegnati per un totale di 205 profughi e settembre (mese nel quale sono terminati gli arrivi massicci di profughi) ha visto l assegnazione al Piemonte di un totale di 80 profughi. Il 13 settembre ha concluso l arrivo, in forma consistente, di profughi sul territorio piemontese. Dopo tale data sono stati registrati alcuni nuovi arrivi e qualche partenza che hanno portato, a fine 2011, il numero massimo di profughi ospitati sul territorio piemontese a quota Qui di seguito si propone un grafico rappresentativo dei flussi di profughi/migranti in Piemonte nel periodo Aprile-Ottobre Fig.1.: Andamento presenze profughi e migranti in Piemonte, nel periodo 16 Aprile-1 Ottobre

10 2.10 I profughi ed i paesi di origine Nelle prossime pagine vengono riportati grafici, tabelle e cartografie riepilogativi e relativi alle attività del primo semestre in Piemonte dell Emergenza Nord Africa. I riepiloghi presentati in questa sezione costituiscono il lavoro di restituzione organizzata dei dati che giornalmente sono stati elaborati presso i locali della Sala Operativa del Settore Protezione Civile della Regione Piemonte. Sono ben 33 le nazionalità (quasi tutte africane con alcune eccezioni asiatiche) rappresentate dai quasi 1800 profughi arrivati in Piemonte, nell ambito dell Emergenza Nord Africa. Qui di seguito di propone un riepilogo cartografico del dato. Fig.2.: La carta denota i paesi di origine dei profughi giunti in Piemonte 10

11 2.11 I profughi e la distribuzione territoriale in Piemonte Fig.3.: Carta con ubicazione strutture di accoglienza, ospiti accolti e densità profughi su base territoriale comunale 11

12 2.12 Distribuzione dei profughi su base provinciale Nel corso di tutti e 20 i mesi che hanno segnato la gestione emergenziale si è avuto una costanza relativamente al dato della distribuzione dei profughi su base territoriale provinciale. La Provincia sul cui territorio è stata attivata la maggioranza delle strutture è quella di Torino, seguita da quella di Alessandria. Come già indicato nei paragrafi precedenti la distribuzione è il risultato combinato, da un lato dall insufficiente partecipazione istituzionale a livello degli Enti locali e dall altro dalla disponibilità manifestata dalle strutture di accoglienza presenti sul territorio, in un periodo (i primi sei mesi dell emergenza) caratterizzato dall obbligo del rispetto del Piano Nazionale d accoglienza e dalla necessità di rispondere in tempi brevissimi alle richieste della Struttura Commissariale del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Qui di seguito si riporta un grafico riassuntivo che illustra chiaramente la distribuzione dei profughi in Piemonte, su base provinciale. In particolare si segnala come la concentrazione di numerose strutture di accoglienza sul territorio dell Area Torinese sia il risultato della tradizione di associazionismo tipica del capoluogo della Nostra Regione. Fig.4.: Grafico riepilogativo sulla distribuzione dei profughi/migranti su base provinciale 12

13 2.13 Attivita del Gruppo di Monitoraggio e Assistenza in Piemonte Su iniziativa del Commissario Delegato Prefetto Gabrielli, è stato costituito, con il decreto del 27 luglio 2011, Il Gruppo di Monitoraggio e Assistenza (G.M.A.) composto dai rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero dell Interno con il Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione, della Conferenza delle Regioni, dell Upi - Unione delle province d Italia, dell Anci - Associazione nazionale comuni italiani, dell UNCHR - United Nations High Commissioner for Refugees e dell IOM - International Organization for Migrations. L obiettivo del Gruppo era quello di supportare i Soggetti Attuatori nell accoglienza dei migranti e verificare il rispetto degli standard minimi di assistenza e l omogeneità di trattamento sul territorio. Nelle giornate del 12, 13 e 14 del mese di Settembre, la Regione Piemonte ha ricevuto la visita del G.M.A. che ha incontrato i Soggetti Attuatori per il Piemonte e visitato alcune strutture di accoglienza dei profughi richiedenti asilo e migranti. Durante gli incontri sono state analizzate le attività realizzate dai Soggetti Attuatori in seguito all assegnazione dei migranti sui territori regionali, dalla prima accoglienza alle strutture di destinazione a medio-lungo termine. Tra i servizi monitorati: il vitto e l alloggio, la mediazione linguistica e culturale, l informazione ai migranti sui diritti e doveri di permanenza nel centro e l informazione legale sul diritto di asilo, il sostegno socio-psicologico, l organizzazione del tempo libero, l insegnamento della lingua italiana, l informazione sul rimpatrio volontario assistito, l assistenza sanitaria e l orientamento ai servizi sul territorio. Il risultato di tali verifiche, per espressa ammissione dei componenti il predetto Gruppo, poteva considerarsi ampiamente soddisfacente per la Regione Piemonte che è stata, più volte nel corso della visita, citata a modello di accoglienza. Nell ambito delle risultanze del Gruppo di Monitoraggio e Assistenza (G.M.A.), emergeva la necessità, non appena le condizioni di stretta emergenza avessero lasciato il passo ad una fase contraddistinta dalla possibilità di una più articolata e funzionale distribuzione territoriale dei profughi richiedenti asilo, di provvedere allo spostamento di quei profughi che erano stati destinati a strutture poste a quote altimetricamente più sfavorevoli che, con il sopraggiungere della stagione invernale, avrebbero potuto garantire con maggiori difficoltà, ai cittadini provenienti dal Nord Africa, standard abitativi e di accoglienza analoghi a quelli offerti dalle altre strutture attivate sul territorio piemontese. 13

14 3 ATTIVITA DI GESTIONE DEI PROFUGHI IN PIEMONTE Nei prossimi paragrafi verranno brevemente illustrate le principali attività concernenti l Emergenza Nord Africa avviate a partire dall arrivo dell ultimo scaglione profughi ( ) e conclusesi il L accoglienza in Piemonte nel periodo Ottobre-Dicembre 2011 In funzione degli esiti del G.M.A. e della incombente stagione invernale si è quindi provveduto, previa comunicazione ufficiale trasmessa ai gestori di due alberghi posti a Pratonevoso ( Hotel La Curva nel Comune di Franosa Sottana - Cuneo) e Pracatinat ( Edificio Agnelli nel Comune di Finestrelle - Torino) rispettivamente, allo spostamento di tutti i profughi, ancora regolarmente ospitati presso dette strutture, secondo le norme vigenti dettate dal Commissario Delegato Prefetto Franco Gabrielli. Le operazioni di spostamento, coadiuvate logisticamente dalla Croce Rossa di Settimo Torinese, sono state positivamente concluse nelle giornate del 30 dicembre 2011 (per Pratonevoso) e 15 gennaio 2012 (per Pracatinat), rispettivamente. Tutti gli ospiti di dette strutture di accoglienza sono stati accolti in nuove strutture individuate ed attivate dal Soggetto Attuatore Vincenzo Coccolo, grazie alla disponibilità comunicata da nuovi gestori in risposta alla pubblicazione di apposito bando sul sito web del Settore regionale della Protezione Civile. In questo modo, grazie alla disponibilità manifestata da strutture poste a quote altimetricamente più favorevoli all accoglienza (sia per la quota ma anche per gli aspetti più squisitamente logistici) sono terminate le collaborazioni con le strutture alberghiere ubicate in montagna. 3.2 Ampliamento della rete dei Centri d Accoglienza Diffusa L anno 2012 è stato contrassegnato dal rafforzamento dell accoglienza dei profughi in Piemonte attraverso l ampliamento della rete dei Centri d Accoglienza Diffusa, distribuendo quindi più capillarmente i profughi sul territorio regionale. Da un numero di circa 60 si è arrivati, in Piemonte, a 95 strutture attivate. Le attività di macro redistribuzione territoriale sono state condotte fino alla data del 30 giugno 2012, allorquando si è provveduto allo spostamento dei profughi ospitati presso la Struttura di Trino Vercellese per cessione attività. 3.3 Attività di spostamento dei profughi tra strutture d accoglienza Una delle attività che costantemente ha segnato l Emergenza Nord Africa in Piemonte, in particolare nel 2012, è stata la gestione degli spostamenti e rilocalizzazione dei profughi richiedenti asilo tra le diverse strutture di accoglienza. Gli spostamenti, non effettuati per motivi di chiusura di una data struttura d accoglienza, si sono resi necessari per diversi motivi, in particolare per situazioni che dal semplice disagio o dissidio interpersonale sono sfociati in taluni ma rari casi in attività di protesta diffusa degli ospiti. Le proteste hanno sempre riguardato aspetti 14

15 squisitamente gestionali (dalla qualità dell alloggiamento, fino al vitto, passando per la gestione del pocket money). Al fine di evitare che alcune di queste proteste sfociassero in situazioni di palese conflitto, in particolare dietro richiesta dell Ufficio del Soggetto Attuatore per la Gestione, sono stati condotti numerosi trasferimenti. Qui di seguito si riporta un grafico rappresentativo di questa attività. Sono stati condotti complessivamente, nel periodo Maggio 2011-Dicembre 2012 n 1423 trasferimenti di profughi. Si segnalano, qui di seguito, alcuni dei casi di maggiore problematicità che gli uffici regionali hanno affrontato nei periodo dicembre 2011-dicembre 2012: - Struttura d accoglienza di Racconigi (TO) - Struttura d accoglienza di Frassinetto (TO) - Struttura d accoglienza di Tortona (AL) dell Associazione Meglio Domani - Associazione Speranza Azzurra di Torino Fig.5.: Grafico riepilogativo degli spostamenti effettuati nel corso dell Emergenza Nord Africa 3.4 Conclusione attività di accoglienza I compiti assegnati al Soggetto Attuatore per l Individuazione ed Allestimento delle strutture ospitanti in profughi in Piemonte hanno avuto termine al come normato con il DPCM del 6 ottobre 2011 e riconfermato dal OPCM n.33 del All inizio del mese di Novembre 2012, da un iniziativa del Governo Ministero dell Interno, è stato stabilito che i richiedenti protezione internazionale costretti a fuggire dal territorio libico in seguito alle condizioni create dalla cosiddetta primavera araba, in particolare quelli destinatari di una decisione di diniego da parte delle Commissioni Territoriali potevano presentare nuova 15

16 richiesta di riconoscimento del titolo di protezione Umanitaria. La nuova procedura prevedeva una decisione celere (20 giorni) nel caso in cui il cittadino straniero rinunciasse ad essere audito di nuovo dalla competente Commissione Territoriale. Il richiedente protezione internazionale, quindi se diniegato e ospite in Centro Accoglienza, doveva recarsi presso la Questura territorialmente competente per chiedere il riesame della propria condizione seguendo la procedura Vestanet C3 Gestione Emergenza Nord-Africa. Al 31 dicembre il numero di profughi richiedenti asilo si era ridotto di alcune centinaia, attestandosi (sulla base del nuovo censimento effettuato nel mese di dicembre) alla quota di Qui di seguito si allegano dati tabellari, grafici e cartografici relativi al giorno di chiusura della fase emergenziale. Tab.1.: Riepilogo strutture attivate e profughi ospitati al

17 Fig.6.: La carta denota i paesi di origine dei profughi giunti in Piemonte a fine dell Emergenza Nord Africa Tab.2.: Minorenni non accompagnati presenti in Piemonte al Per quanto riguarda i profughi minori non accompagnati, si sottolinea che in Piemonte il numero di assegnazioni è stato particolarmente ridotto. L individuazione delle strutture idonee alla gestione dei minori non accompagnati è stata effettuata dagli uffici regionali dell Assistenza e delle Politiche Sociali. Come nel caso dei minori non accompagnati è stata rivolta molta attenzione alla scelta delle strutture che potevano ospitare i nuclei familiari. Qui di seguito si riporta una tabella sintetica con i dati raggruppati per nuclei familiari: 17

18 Tab.3.: Gruppi familiari presenti in Piemonte al Fig.7.: Carta con ubicazione strutture di accoglienza, ospiti accolti e densità profughi su base territoriale comunale al termine dell Emergenza Nordafrica 18

19 4 GESTIONE ECONOMICA Il Decreto del Commissario Delegato per l emergenza nordafrica del 2 maggio 2011, contestualmente alla nomina dei Soggetti attuatori ha messo a disposizione degli stessi su apposite contabilità speciali assegnate a ciascuno le risorse necessarie per far fronte all attività di accoglienza ed assistenza di profughi e migranti, nonché per l allestimento e l adeguamento di strutture diverse da quelle non già disponibili. Per l immediata operatività del sistema sono stati assegnati 5 milioni di Euro, ripartiti tra le regioni con lo stesso criterio della distribuzione dei profughi, suddividendo la quota tra i due soggetti attuatori, laddove istituiti, in funzione delle rispettive responsabilità e competenze. Per le attività del Soggetto Attuatore per l individuazione e l allestimento delle strutture, previa autorizzazione preventiva da parte del Commissario delegato relativamente alla valutazione di compatibilità finanziaria e preventiva copertura, è stato disposto l accreditamento dell importo di ,00 sulla contabilità speciale n. 5599, a titolo di anticipazione delle spese connesse alle attività di assistenza prestate ed allestimento strutture (comunicazione nota prot. DIP/1771 datata 09/06/2011). Nella tabella allegata, sono elencate le strutture per le quali il suddetto Soggetto attuatore per l individuazione e l allestimento delle strutture ha ottenuto dal Dipartimento di Protezione Civile l autorizzazione a procedere per la realizzazione degli interventi di allestimento e adeguamento, per un importo totale di ,80. Nella stessa tabella sono indicate le somme effettivamente liquidate a seguito di verifica degli interventi realizzati, per un totale di ,95, realizzando un risparmio sui costi degli interventi prossimo al 20% : Struttura di Bisalta (CN) Struttura Salesiani Muzzano (BI) Centro Fenoglio Croce Rossa Italiana- Settimo To.se Centro Caritas Diocesana di Asti Croce Giallo Azzurra Alice Superiore Villa Sacchetto Racconigi (CN) Arci- Fondazione Dravelli Torino Struttura E. Agnelli complesso Pracatinat Fenestrelle (TO) Casa Rapelli di Frassinetto (TO) autorizzazione a consuntivo Comunità Accoglienza Santa Cristina Rivalta (TO) autorizzazione a consuntivo La struttura di Bisalta (CN), seppur autorizzata a procedere alla realizzazione degli interventi di allestimento e adeguamento con copertura finanziaria per l importo di ,00 - nota del Commissario Delegato prot. n. DIP/ DEL 20/05/2011- non è mai stata avviata e conseguentemente non si è dato corso agli interventi stessi. Sono stati, pertanto, utilizzati, in parte, i fondi già autorizzati per la struttura di Bisalta per il rimborso oneri alla Struttura Casa Rapelli di Frassinetto per un importo pari ad 1591,00- nota autorizzativa prot. n. DIP/ del 16/01/2012, ed alla Comunità Accoglienza Santa Cristina di Rivalta (TO), per un importo pari ad 5310,00 nota autorizzativa prot. n. DIP/ DEL 17/05/2012. La Struttura di Muzzano (BI) è stata dismessa e l istruttoria per il rimborso degli oneri non è mai stata avviata. 19

20 In allegato il riepilogo in tabella con l elenco delle Strutture, gli estremi delle note autorizzative, l importo degli oneri autorizzati e quelli pagati. Tab.4.: Quadro economico relativo agli oneri di allestimento strutture dell Emergenza Nord Africa Ogni altra spesa relativa alla gestione dell Emergenza nordafrica è stata sostenuta nell ambito della normale attività del Settore Regionale di Protezione Civile. 20

21 5 CHIUSURA EMERGENZA NORD AFRICA E PASSAGGIO CONSEGNE Nel mese di dicembre 2012 gli uffici del Soggetto Attuatore Vincenzo Coccolo, come da normativa richiamata in precedenza, hanno effettuato un ultima ricognizione numerica e nominativa su tutti gli ospiti presenti sul territorio regionale e hanno predisposto tutti i documenti utili e necessari al passaggio di consegne con il nuovo Soggetto individuato a gestire in ordinario l accoglienza dei profughi a partire dall inizio dell anno Gli uffici del Soggetto Attuatore della Regione Piemonte hanno partecipato a riunioni di ambito regionale e provinciale, con tutte al fine di garantire il migliore e più graduale passaggio di consegne dei nuovi Soggetti chiamati in ordinario a subentrare alle attività svolte dal Sistema Regionale di Protezione civile 6 CONCLUSIONI Nel vasto panorama degli interventi effettuati dalla protezione Civile Piemontese, l emergenza umanitaria Nordafricana è stata senza dubbio un esperienza particolare, per la tipologia, la durata, le problematiche connesse, che resterà di fatto unica dal momento che la recente riforma normativa della Protezione Civile Nazionale conseguente alla promulgazione della legge 100/2012 ha ristretto il campo degli interventi alla sola gestione degli eventi calamitosi. Il sistema Piemontese della Protezione Civile, in funzione delle peculiarità geologiche e climatiche del territorio, trae origine e si è sviluppato intorno alle problematiche del rischio idrogeologico ed idraulico; in tale settore ha acquisito caratteristiche di specializzazione di eccellenza nazionale, dimostrata in occasione dei numerosi interventi sul territorio nazionale a supporto delle emergenze alluvionali della Liguria, del Veneto e nivologiche dell Umbria. Contestualmente la capacità di assistenza alla popolazione si è sviluppata nei vari episodi di assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi sismici dell Umbria e dell Abruzzo. La consolidata esperienza organizzativa ha quindi consentito di fronteggiare con buona e tempestiva capacità di risposta le particolari problematiche legate all emergenza umanitaria. Positiva è stata innanzitutto la scelta di suddividere i compiti tra i due Soggetti attuatori, riservando alla protezione Civile la fase più operativa nell accoglienza, movimentazione e sistemazione di migranti e profughi, riservando al Soggetto attuatore di emanazione della Prefettura gli aspetti amministrativi ed i rapporti contrattuali con le strutture di accoglienza, potendo contare in questo settore una consolidata esperienza. L operatività della protezione Civile è emersa in modo evidente nel momento in cui, venuta a mancare l azione delle strutture provinciali e comunali chiamate dall Ordinanza del a coordinarsi e gestire in leale collaborazione gli aspetti locali dell emergenza, nel mese di maggio 2011 è stata data immediata sistemazione a 750 profughi smistati sul territorio regionale. 21

22 Importante al riguardo è stata la collaborazione della Direzione Regionale Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia, mentre pronta e ampia è risultata la risposta da parte delle principali organizzazioni dell assistenza e della cooperazione e solidarietà sociale, laiche e religiose, operanti sul territorio che, per la nota tradizione di solidarietà della città e provincia torinese trovano in quest area la maggior concentrazione. Dai quasi due anni di durata dell emergenza si sono tratte preziose esperienze e valide indicazioni operative utili al miglioramento del sistema regionale di Protezione Civile. Innanzitutto la capacità di trovare rapida sistemazione ad un gran numero di persone coinvolte in serrati ritmi di concentrazione rappresenta una possibile criticità che può essere legata ad eventi naturali, idrogeologici o sismici sul territorio regionale o in aree nazionali limitrofe: rapporti duraturi di collaborazione sono in fase di definizione con la struttura del centro Polifunzionale della Croce Rossa, che in tali circostanze può fungere sia come luogo di prima concentrazione dotato di capacità logistiche e sanitarie adeguate, per la successiva sistemazione o lo smistamento verso strutture di accoglienza stabili. L esperienza maturata nella gestione di un raggruppamento quale quello rappresentato da migranti e profughi, caratterizzato da diversità etniche, culturali e religiose ha permesso di acquisire conoscenza e capacità di soluzione di problematiche nuove, che si già si presentano e sempre più saranno pressanti anche nelle attività di assistenza e soccorso di eventi naturali che coinvolgano ambienti e fasce deboli della popolazione italiana. La capacità di mediazione acquisita con l emergenza Nordafrica è stata fondamentale nella conduzione dell intervento di assistenza alla popolazione dell Emilia colpita dal sisma del maggio 2012, consentendo la gestione ordinata del campo allestito dalla Regione Piemonte a Mirandola in cui sono stati infatti ospitati 500 sfollati di 17 nazionalità differenti, con problematiche sociali ed economiche del tutto affini. Il riconoscimento da parte del gruppo di monitoraggio e assistenza sotto l egida dell UNHCR United Nations High Commissioner for Refugees è giunto particolarmente gradito a testimonianza della positiva gestione dell evento. 22

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013

Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1, COMMA 2, DEL D.L. N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 122/2012 Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013 Approvazione disposizioni

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

366/98, DM 557/99, L.R.

366/98, DM 557/99, L.R. BILITÀ DI DELI BERAZI ONE UNTA REGI ONALE ionale della Sicurezza Stradale Variazione al Bilancio di previsione 2014 ai sensi dell art. 42 E GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 1 L Assessore alle Infrastrutture

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2015 02895/019 Servizio Anziani e Tutele Tel. 31509

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2015 02895/019 Servizio Anziani e Tutele Tel. 31509 Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2015 02895/019 Servizio Anziani e Tutele Tel. 31509 CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 123 approvata il 3 luglio

Dettagli

Ordinanza 30 luglio 2004 Autorizzazione alla costruzione del Nuovo Parco Serbatoi presso il sito EUREX del Centro ENEA nel Comune di Saluggia (VC)

Ordinanza 30 luglio 2004 Autorizzazione alla costruzione del Nuovo Parco Serbatoi presso il sito EUREX del Centro ENEA nel Comune di Saluggia (VC) Ordinanza 30 luglio 2004 Autorizzazione alla costruzione del Nuovo Parco Serbatoi presso il sito EUREX del Centro ENEA nel Comune di Saluggia (VC) Il Commissario Delegato - Visto l art. 5 della Legge 24

Dettagli

Vista la legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34 Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro ;

Vista la legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34 Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro ; REGIONE PIEMONTE BU39 01/10/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 15 settembre 2015, n. 2-2104 L.r. 34/2008 e s.m.i., art. 42, comma 1. Servizi di accompagnamento ed assistenza tecnica a favore dell'autoimpiego

Dettagli

convengono quanto segue

convengono quanto segue INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER LA CITTA DELL AQUILA Il Ministro dell economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per la pubblica amministrazione

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

2. SOGGETTI BENEFICIARI

2. SOGGETTI BENEFICIARI ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI

Dettagli

BANDO PER IL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO INTERVENTI IN RETE PER FASCE DI POPOLAZIONE A RISCHIO AUTUNNO INVERNO 2008/2009.

BANDO PER IL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO INTERVENTI IN RETE PER FASCE DI POPOLAZIONE A RISCHIO AUTUNNO INVERNO 2008/2009. COMUNE DI TORINO DIVISIONE SERVIZI SOCIALI E RAPPORTI CON LE AZIENDE SANITARIE SETTORE STRANIERI E NOMADI Ufficio: Nomadismo ed Insediamenti in Emergenza BANDO PER IL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO INTERVENTI

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

R E G O L A M E N T O

R E G O L A M E N T O COMUNE DI VENZONE UDINE PROVINCIA DI ************************************************************************************************ R E G O L A M E N T O PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO

Dettagli

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE Il Ministro dell economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per la pubblica amministrazione

Dettagli

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006

D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 Approvazione criteri per l assegnazione contributi ai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per le attività delle Equipe Adozioni e per la promozione dell affidamento

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DELLA SALUTE Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Direttiva del 28 settembre 2009 Indirizzi interpretativi ed applicativi in materia di destinazione delle spese per l acquisto di spazi pubblicitari da parte delle Amministrazioni dello Stato ai sensi dell

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 23/01/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 7

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 23/01/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 7 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 15 gennaio 2014, n. 18 Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio e attuazione del Programma per l'emergenza abitativa

Dettagli

Ordinanza n. 63 del 29 maggio 2013

Ordinanza n. 63 del 29 maggio 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 63 del 29 maggio 2013 Assegnazione di

Dettagli

Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013

Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 28 del 13 marzo 2013 Attuazione del decreto-legge

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione DISCIPLINA SPECIFICA DELLE AZIONI RELATIVE AI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DELL ATENEO Il presente documento detta la disciplina specifica delle seguenti azioni istituite

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

IL COMITATO DEI SINDACI

IL COMITATO DEI SINDACI IL COMITATO DEI SINDACI VISTO il documento istruttorio allegato, nel quale si propone di approvare lo schema di accordo di programma con l Az. USL n. 2 di Urbino per l attivazione della Equipe adozione

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO DETERMINA CON IMPEGNO con FD N. atto DN-09 / 831 del 24/07/2013 Codice identificativo 918115

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO DETERMINA CON IMPEGNO con FD N. atto DN-09 / 831 del 24/07/2013 Codice identificativo 918115 COMUNE DI PISA TIPO ATTO DETERMINA CON IMPEGNO con FD N. atto DN-09 / 831 del 24/07/2013 Codice identificativo 918115 PROPONENTE Servizi educativi - Sociale OGGETTO PREFETTURA DI FIRENZE - EMERGENZA PROFUGHI

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere; LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e in particolare, l art. 16-ter che istituisce la Commissione nazionale

Dettagli

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna. Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e

Dettagli

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO Elaborata a cura del U.N.U.C.I. Gruppo Provinciale Protezione Civile Ten. F. MESSINA Non dobbiamo mai dare per scontato che a risolvere i nostri problemi siano sempre

Dettagli

Prefettura di Reggio Calabria Ufficio territoriale del Governo

Prefettura di Reggio Calabria Ufficio territoriale del Governo Prefettura di Reggio Calabria Ufficio territoriale del Governo LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI Per minore straniero non accompagnato si intende il minorenne non avente

Dettagli

Direzione Centrale Politiche Sociali 2014 00456/019 Servizio Anziani Tel. 31509 CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Centrale Politiche Sociali 2014 00456/019 Servizio Anziani Tel. 31509 CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Centrale Politiche Sociali 2014 00456/019 Servizio Anziani Tel. 31509 CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 10 approvata il 27 gennaio 2014 DETERMINAZIONE: SERVIZIO AIUTO

Dettagli

Formazione Immigrazione

Formazione Immigrazione Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo

Dettagli

rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille

rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille Come è noto, l articolo 63-bis del decreto legge indicato in oggetto ha riconosciuto al contribuente, per l anno finanziario 2009 la facoltà

Dettagli

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale

Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale UFFICIO IV Reclutamento, assegnazione, gestione e formazione delle risorse umane

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SULLA PROPOSTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE E CON IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE

IL CONSIGLIO COMUNALE Si chiede di iniziare dal punto 3 dell ordine del giorno. I Consiglieri sono d accordo. Illustra l Assessore Diegoli. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE: - rientra tra gli obiettivi dell Amministrazione

Dettagli

COMUNE DI PARMA SEGRETERIA GENERALE

COMUNE DI PARMA SEGRETERIA GENERALE COMUNE DI PARMA SEGRETERIA GENERALE DELIBERAZIONE N. GC-2014-240 23/07/2014 DELLA GIUNTA COMUNALE IN DATA L anno 2014, questo giorno Ventitre (23) del mese di Luglio alle ore 09:30 in Parma si è riunita

Dettagli

Piano di Zona 2010-2012

Piano di Zona 2010-2012 AREA IMMIGRATI CODICE - I - COD. AZIONE PAG I - 01 Centri di accoglienza FAMIGLIA AMICA e VIVERE LA VITA per richiedenti Asilo Politico 235 I - 02 SENTIERI DI SPERANZA - Servizio di pronta accoglienza

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

ORDINANZA n. 33 del 31 agosto 2012

ORDINANZA n. 33 del 31 agosto 2012 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 ORDINANZA n. 33 del 31 agosto 2012 Riparto per l assegnazione alle Unioni di comuni delle risorse previste

Dettagli

Associazioni dei consumatori iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU);

Associazioni dei consumatori iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU); Allegato A Indirizzi alla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico per la definizione del bando inerente il Progetto per la qualificazione degli sportelli delle Associazioni dei consumatori (PQS) come

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

DGR. n. 11496 del 17.3.2010

DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 36/748 OGGETTO: ACCREDITAMENTO DEL CISSACA AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE.

DELIBERAZIONE N. 36/748 OGGETTO: ACCREDITAMENTO DEL CISSACA AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE. DELIBERAZIONE N. 36/748 OGGETTO: ACCREDITAMENTO DEL CISSACA AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE. L anno duemilaquattordici, il giorno 27 del mese di ottobre, alle ore 9,30, in Alessandria, presso la sede del

Dettagli

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone

Dettagli

Determina Personale Organizzazione/0000088 del 07/07/2015

Determina Personale Organizzazione/0000088 del 07/07/2015 Comune di Novara Determina Personale Organizzazione/0000088 del 07/07/2015 Area / Servizio Area Organizzativa (05.UdO) Proposta Istruttoria Unità Area Organizzativa (05.UdO) Proponente Monzani Nuovo Affare

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze Classificazione della spesa delle università per missioni e programmi VISTI gli articoli

Dettagli

DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA CIVILI E L IMMIGRAZIONE Direzione Centrale dei Servizi Civili per l Immigrazione e l Asilo

DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA CIVILI E L IMMIGRAZIONE Direzione Centrale dei Servizi Civili per l Immigrazione e l Asilo DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA CIVILI E L IMMIGRAZIONE Direzione Centrale dei Servizi Civili per l Immigrazione e l Asilo Prot. 1157 Roma, 11 aprile 2007 Ai Signori Prefetti della Repubblica Al Signor Commissario

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa

Dettagli

IL VOLONTARIATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NEL SERVIZIO NAZIONALE

IL VOLONTARIATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NEL SERVIZIO NAZIONALE 18 IL VOLONTARIATO Il volontariato di Protezione Civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l'italia negli ultimi 50 anni: l'alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del

Dettagli

IL RESPONABILE DEL SERVIZIO

IL RESPONABILE DEL SERVIZIO AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI DI PROMOZIONE, TURISTICA, CULTURALE, SPORTIVA PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI DA PARTE DEL COMUNE DI LERICI ANNO 2016 IL RESPONABILE DEL SERVIZIO - Ritenuto

Dettagli

Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali

Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali REGIONE PUGLIA Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO in Puglia Azione di informazione e formazione per gli Enti di Servizio Civile Nazionale

Dettagli

in collaborazione con PROGETTO

in collaborazione con PROGETTO in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

Determinazione dirigenziale numero 923 data: 02-12-2015

Determinazione dirigenziale numero 923 data: 02-12-2015 Piazza Diaz, 1-23900 Lecco (LC) - Tel. 0341/ 481111 - Fax 286874 - C.F. 00623530136 www.comune.lecco.it N. 923-2015 Reg. Determinazione dirigenziale numero 923 data: 02-12-2015 Settore : SERVIZI APICALI

Dettagli

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE IL CAPO DIPARTIMENTO DECRETO N. 1049/2015 VISTA la legge 6 marzo 2001, n. 64, recante: Istituzione del servizio civile nazionale e successive modificazioni e integrazioni; VISTO il decreto legislativo

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMITATO VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE MONTECCHIO MAGGIORE Via del Vigo 336075 Montecchio Maggiore

Dettagli

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Visto l articolo 2120 del codice civile; Visto il decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, ed, in particolare, gli articoli 8, concernente l espressione della volontà del lavoratore circa la destinazione

Dettagli

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI:

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: 1. NORMATIVA DEL BANDO 2. MODULO DI DOMANDA 3. SCHEDA INFORMATIVA ENTE RICHIEDENTE 4.

Dettagli

AVVISO n.01/2011: Procedura comparativa per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per un profilo senior

AVVISO n.01/2011: Procedura comparativa per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per un profilo senior AVVISO n.01/2011: Procedura comparativa per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per un profilo senior di Esperto in gestione e valutazione di progetti ICT delle Amministrazioni

Dettagli

Regolamento per scambi socio culturali tra il Comune di San Giorgio a Cremano e Paesi Esteri (Approvato con deliberazione di C.C. N.

Regolamento per scambi socio culturali tra il Comune di San Giorgio a Cremano e Paesi Esteri (Approvato con deliberazione di C.C. N. Regolamento per scambi socio culturali tra il Comune di San Giorgio a Cremano e Paesi Esteri (Approvato con deliberazione di C.C. N. 28 del 7/4/2000) Princìpi generali -ART.1- Il presente regolamento disciplina,

Dettagli

PIANO IMMIGRAZIONE 2013 Progetto MEDIAZIONE CULTURALE NEI CENTRI PER L IMPIEGO

PIANO IMMIGRAZIONE 2013 Progetto MEDIAZIONE CULTURALE NEI CENTRI PER L IMPIEGO Assessore alle Politiche per la famiglia, Cooperazione sociale, Politiche giovanili, Volontariato, Informatizzazione, Pari opportunità e Politiche identitarie. Assessorât a lis Politichis pe Famee, ae

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

di Agrigento (cod. fisc. 80004020840) e l ing. Salvatore Cocina, nella qualità di Direttore

di Agrigento (cod. fisc. 80004020840) e l ing. Salvatore Cocina, nella qualità di Direttore PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PREFETTURA, UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO, DI AGRIGENTO, ED IL DIPARTIMENTO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE, SERVIZIO REGIONALE PER LA PROVINCIA DI AGRIGENTO, PER L ATTUAZIONE

Dettagli

CONVENZIONE TRA IL CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DEL MONREGALESE E LA COMUNITA MONTANA ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE PER LA GESTIONE

CONVENZIONE TRA IL CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DEL MONREGALESE E LA COMUNITA MONTANA ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE PER LA GESTIONE Allegato alla Deliberazione dell Assemblea Consortile n.6 del 02.02.2011 CONVENZIONE TRA IL CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DEL MONREGALESE E LA COMUNITA MONTANA ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE

Dettagli

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA Allegato A PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA AUSER Volontariato Parma, Associazione di volontariato per l autogestione dei servizi e la solidarietà, ha predisposto

Dettagli