Corso di prevenzione incendi ex L. 818/84
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- Michela Maddalena Giglio
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1 Corso di prevenzione incendi ex L. 818/84 Il codice di prevenzione incendi: l approccio prestazione nella sicurezza antincendio Rovigo, 06/10/2015 Docente: Dott. Ing. Gianluigi Guidi Studio Guidi, Via Rigosa 6, Zola Predosa (BO)
2 18/11/2015: entra in vigore il Codice di Prevenzione Incendi NUOVA ERA PER IL PROGETTISTA Protagonista Maggiore responsabilità NASCE Figura del PROGETTISTA ANTINCENDIO
3 Il Codice di Prevenzione Incendi Norma volontaria Un nuovo approccio del Ministero dell Interno sulle modalità di applicazione di un Decreto
4 LE ORIGINI DEL D.M. 3 agosto 2015: ESIGENZE OBIETTIVI
5 IMPOSTAZIONE GENERALE OBIETTIVI Minimizzare le cause di incendio; Garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo determinato; Limitare la produzione e la propagazione di un incendio all interno dell attività; Limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue; Limitare gli effetti di un esplosione; Garantire la possibilità che gli occupanti lascino l attività autonomamente o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; Garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.
6 IMPOSTAZIONE GENERALE CAMPO APPLICAZIONE Progettazione della sicurezza antincendio delle attività: svolte all interno delle opere da costruzione; In cui vi sia presenza anche occasionale e di breve durata degli occupanti. Nelle attività di cui all allegato I del D.P.R. 151/2011, individuate con i numeri: 9; 14; da 27 a 40; da 42 a 47; da 50 a 54; 56; 57;63; 64;70; 75 (limitatamente ai depositi di mezzi rotabili e ai locali adibiti al ricovero di natanti e aeromobili); 76. ATTIVITA PRIVE DI NORMATIVA TECNICA VERTICALE È applicabile ad attività sia nuove che esistenti, garantendo il medesimo livello di sicurezza. Tale aspetto è un elemento di novità rispetto all approccio utilizzato attualmente per la redazione delle regole tecniche, per le quali sono generalmente previste prescrizioni meno gravose per attività esistenti.
7 IMPOSTAZIONE GENERALE I PRINCIPI DEL CODICE STANDARDIZZAZIONE Armonizzazione delle norme italiane anche a standard internazionali. GENERALITA Metodologie applicabili a tutte le attività. FLESSIBILITA Ricchezza di soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali. INCLUSIONE Le diverse disabilità sono parte integrante della progettazione SEMPLICITA In presenza di più soluzioni per raggiungere il medesimo risultato si predilige quella più semplice. IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI AGGIORNABILITA Facilità di aggiornamento in modo da seguire il continuo avanzamento tecnologico. MODULARITA Scomposizione in moduli della materia per facile utilizzo. CONTENUTI BASATI SULL EVIDENZA Ricerca, valutazione ed uso sistematico dei risultati sulla ricerca scientifica nazionale ed internazionale
8 APPROCCI ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO APPROCCI VECCHIO METODO (RTO/RTV) Mera applicazione di regole tecniche in cui sono già definite «a priori» dal Legislatore le misure di dettaglio da adottare per raggiungere la Sicurezza Antincendio; Sono necessari margini di sicurezza importanti. vs APPROCCIO PROGETTUALE (Codice di P.I.) Semi-prescrittivo Prestazionale Il progettista può individuare e definire il livello di prestazione necessario e ne verifica il suo raggiungimento; Margini di sicurezza specifici per il caso di studio.
9 APPROCCI ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO APPROCCI VECCHIO METODO (RTO/RTV) vs APPROCCIO PROGETTUALE (Codice di P.I.) Vantaggi Svantaggi Regole tecniche di immediata applicazione; Minore responsabilità da parte del progettista; Nessun contributo alternativo può essere apportato dal progettista se non con lo strumento della deroga; Notevoli casi in cui la Regola tecnica non risulta applicabile (troppo rigida); Le prestazioni e la qualità sono scelte dal Normatore in modo univoco Flessibilità nella progettazione con grande contributo da parte del professionista; Possibilità di supplire alla lacune della norma con analisi di tipo scientifico; Riduzione del numero di norme necessarie all applicazione dei criteri di sicurezza. Maggiore impegno di risorse e tempi nella fase di progettazione; Adozione di un sistema di gestione della Sicurezza in grado di mantenere il livello assunto dallo scenario di incendio definito dal progettista
10 STRATEGIA ANTINCENDIO SOLUZIONI PROGETTUALI SOLUZIONI CONFORMI Soluzione progettuale di immediata applicazione nei casi specificati che garantisce il raggiungimento del livello di prestazione atteso dalla misura antincendio, senza ulteriori valutazioni tecniche. SOLUZIONI ALTERNATIVE Soluzione progettuale alternativa alle soluzioni conformi. Il progettista è tenuto a dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione utilizzando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio. SOLUZIONI IN DEROGA Se non possono essere efficacemente applicate né le soluzioni conformi, né le soluzioni alternative il progettista può ricorrere all istituto della deroga. FSE
11 COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI DALL APPROCCIO PRESCRITTIVO A QUELLO PRESTAZIONE D.M. 3/08/2015 (CODICE DI PREVEZIONE INCENDI) AMMETTE SOLUZIONE ALTERNATIVA ALLE SOLUZIONI CONFORMI
12 IMPOSTAZIONE GENERALE DEFINIZIONI Profilo di rischio Indicatore speditivo della gravità di rischio di incendio associata all'esercizio ordinario di un attività. Livello di Prestazione. Il livello di prestazione di una determinata misura antincendio è il livello di sicurezza antincendio che deve garantire quella specifica misura in considerazione del profilo di rischio dell attività Strategia antincendio Combinazione delle misure antincendio finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza antincendio. Misura antincendio Categoria omogenea di strumenti di prevenzione, protezione e gestionali per la riduzione del rischio di incendio (es. resistenza al fuoco, reazione al fuoco, esodo,...). Soluzione conforme: Soluzione di immediata applicazione, che garantisce il raggiungimento del livello di prestazione. Soluzione alternativa: Il progettista è tenuto a dimostrare il raggiungimento del livello di prestazione. Soluzione in deroga: È richiesta l'attivazione del procedimento di deroga secondo la normativa vigente.
13 IMPOSTAZIONE GENERALE STRUTTURA DEL DOCUMENTO SEZIONE G Generalità: Contiene i principi fondamentali applicabili a tutte le attività. SEZIONE S Strategia antincendio: Definisce le misure antincendio di: Prevenzione, Protezione Gestionali. SEZIONE V Regole tecniche verticali: Fornisce ulteriori indicazioni specifiche per alcune tipologie d attività, in aggiunta, integrazione, sostituzione di quelle riportate nella sezione Strategia antincendio. SEZIONE M Metodi: Riporta le metodologie progettuali volte alla risoluzione di specifiche problematiche tecniche.
14 METODOLOGIA GENERALE METODOLOGIA DI PROGETTAZIONE Valutazione del rischio (stabilire i profili di rischio Rvita, Rbeni e Rambiente); Attribuzione livelli di prestazione (I,II,III, IV); (Per ogni misura antincendio sono specificati i criteri di attribuzione del livello di prestazione); Scelta soluzioni progettuali (per ogni livello di prestazione sono specificate soluzioni conformi e soluzioni alternative). STRATEGIA ANTINCENDIO
15 VALUTAZIONE DEL RISCHIO I TRE PROFILI DI RISCHIO R vita Salvaguardia della vita umana (attribuito per ciascun compartimento) R beni Salvaguardia dei beni (artistici e strategici) (attribuito per l intera attività) R ambiente Tutela dell ambiente (attribuito per l intera attività)
16 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROFILO DI RISCHIO VITA δocc caratteristiche prevalenti degli occupanti nel compartimento δα velocità caratteristica prevalente di crescita dell incendio riferita al tempo tα in secondi impiegato dalla potenza termica per raggiungere il valore di 1000 kw.
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