IP.DS.11 ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA PROFILASSI ANTIBIOTICA PREOPERATORIA IN CHIRURGIA

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1 Pagina 1 di 37 AUTORIZZAZIONI REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1 Nucleo Operativo Responsabile sistema qualità Direttore Sanitario di Presidio Ospedaliero

2 Pagina 2 di 37 INDICE 1. SCOPO pag DEFINIZIONI pag APPLICABILITA' pag MODALITA' OPERATIVE pag INTRODUZIONE pag Scelta dell antibiotico pag Scelta della dose pag Via di somministrazione, tempi e durata pag RESPONSABILITA pag RACCOMANDAZIONI pag INDICAZIONI OPERATIVE pag CHIRURGIA CARDIACA pag CHIRURGIA GENERALE pag CHIRURGIA OCULISTICA pag CHIRURGIA VASCOLARE pag DERMATOCHIRURGIA pag ORTOPEDIA pag OTORINOLARINGOIATRIA pag OSTETRICIA E GINECOLOGIA pag UROLOGIA pag ENDOCARDITE BATTERICA pag RADIOLOGIA INTERVENTISTICA pag CHIRURGIA PEDIATRICA pag. 33 CHIRURGIA PEDIATRICA GENERALE pag. 33 CHIRURGIA PEDIATRICA ORTOPEDICA pag. 34 CHIRURGICA PEDIATRICA OTORINOLARINGOIATRIA pag. 35 CONTROLLO E VERIFICA DELL APPLICAZIONE pag RESPONSABILITA' DELLA INTERPRETAZIONE pag DOCUMENTI RICHIAMATI O COLLEGATI pag DISTRIBUZIONE pag. 36 ALLEGATO 1: Modulo per il controllo dell applicazione della Istruzione di Presidio per la profilassi preoperatoria in chirurgia pag. 37

3 1. SCOPO Pagina 3 di 37 L obiettivo prioritario della profilassi preoperatoria è quello di concorrere alla riduzione della morbosità e mortalità correlata prevalentemente alle ISC (Infezioni Sito Chirurgico) tramite la riduzione della carica microbica del campo operatorio ad un livello più facilmente controllabile dalle difese del paziente operato. La profilassi nei pazienti chirurgici ha lo scopo di: - Ridurre l incidenza di infezioni del sito chirurgico - Razionalizzare l uso degli antibiotici sulla base delle evidenze scientifiche - Ridurre il rischio di insorgenza di antibiotico-resistenze batteriche 2. DEFINIZIONI - : ricorso alla somministrazione di un agente antibiotico per un tempo molto breve, collocato temporalmente appena prima dell inizio dell intervento. - Livelli di prova Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati e/o da revisioni I sistematiche di studi randomizzati. II Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno adeguato. Prove ottenute da studi di coorte con controlli concorrenti o storici o loro III metanalisi. IV Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o loro metanalisi. V Prove ottenute da studi di casistica (serie di casi) senza gruppo di controllo. Prove basate sull opinione di esperti autorevoli o di comitati di esperti come VI indicato in linee guida o in consensus conference, o basata su opinioni dei membri del gruppo di lavoro responsabile della linea guida stessa. - Forza delle raccomandazioni A B C D E L esecuzione di quella particolare procedura o test diagnostico è fortemente raccomandata (indica una particolare raccomandazione sostenuta da prove scientifiche di buona qualità, anche se non necessariamente di tipo I o II). Si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare procedura/intervento debba sempre essere raccomandata/o, ma si ritiene che la sua esecuzione debba essere attentamente considerata. Esiste una sostanziale incertezza a favore o contro la raccomandazione di eseguire la procedura o l intervento. L esecuzione della procedura non è raccomandata. Si sconsiglia fortemente l esecuzione della procedura. Migliore pratica raccomandata in base all esperienza clinica del gruppo di sviluppo della linea guida.

4 Pagina 4 di 37 Riguardo alla profilassi perioperatoria, vengono formulati i seguenti 5 gradi di raccomandazione: Fortemente raccomandata Raccomandata Raccomandata, ma i responsabili locali della politica devono effettuare una scelta che tenga conto dei tassi di infezione a livello della propria realtà (interventi contrassegnati con un asterisco * ) Non raccomandata, ma in sede di implementazione locale possono essere identificate eccezioni (interventi contrassegnati con un doppio asterisco ** ) Non raccomandata quando la profilassi inequivocabilmente riduce la morbilità legata alle complicanze più gravi e i costi ospedalieri ed è probabile che riduca il consumo generale di antibiotici; quando la profilassi riduce la morbilità a breve termine, ma non esistono trial randomizzati controllati che provino una riduzione della mortalità o della morbilità a lungo termine. È comunque molto probabile che la profilassi riduca le complicanze più gravi e i costi ospedalieri. Potrebbe inoltre diminuire il consumo generale di antibiotici; In realtà locali dove la frequenza di ISC associata ad alcuni degli interventi indicati è bassa, la scelta di somministrare la profilassi perioperatoria potrebbe essere causa di un consumo di antibiotici non necessario, in particolare nei pazienti a basso rischio. Qualora si decida di non somministrare la profilassi o di somministrarla solo ai pazienti a rischio elevato, i tassi di ISC dovranno essere attentamente monitorati, in modo da verificare che il rischio di infezione sia inferiore alla soglia fissata ed essere quindi sicuri di non esporre i pazienti a un rischio di infezione evitabile. Vengono compresi in questa categoria anche tutti gli interventi pulitocontaminati per i quali non esistono prove dirette e conclusive; nella maggior parte dei casi sono infatti disponibili solo studi di piccole dimensioni. Anche in questo caso può essere giustificata la decisione di non somministrare la profilassi, ma bisognerà comunque verificarla, attivando sistemi di sorveglianza continua; In questo caso la decisione dovrà essere presa considerando la frequenza di ISC in quella specifica realtà. L unica raccomandazione con tali caratteristiche è la colecistectomia laparoscopica: la raccomandazione di non eseguire la profilassi è basata sui risultati di due revisioni sistematiche della letteratura, nelle quali gli studi considerati escludevano i pazienti complicati (con colecistite, pancreatite, ittero, immunodeficienza, presenza di protesi biliari) e non consideravano la durata dell intervento. Alla luce di ciò e in considerazione delle possibili differenze locali nell incidenza di complicanze infettive post operatorie, il gruppo di lavoro ha ritenuto di lasciare alle singole realtà locali la decisione di eseguire o meno la profilassi nei pazienti complicati; quando è stato provato che la profilassi non è clinicamente efficace. Poiché in questi interventi le conseguenze di un eventuale infezione sono contenute e con impatto a breve termine, la scelta di somministrare a tutti i pazienti una profilassi farebbe aumentare il consumo di antibiotici a fronte di un beneficio clinico molto ridotto.

5 Classificazione delle infezioni chirurgiche Infezione superficiale correlata all incisione Infezione profonda correlata all incisione Infezione di organo o cavità Pagina 5 di 37 Comparsa entro 30 gg. dall intervento, interessamento solo di cute e/o sottocute, presenza di almeno uno dei seguenti criteri: 1. essudato purulento 2. isolamento colturale da essudato o da tessuto 3. presenza di almeno uno dei seguenti segni o sintomi: - dolore spontaneo o dolorabilità - tumefazione loco-regionale - arrossamento o calore locali 4. diagnosi posta dal chirurgo o da un medico preposto Comparsa entro 30 gg dall intervento (entro 1 anno se si tratta di impianto di materiale estraneo), interessamento dei tessuti molli profondi, presenza di almeno uno dei seguenti criteri: 1. drenaggio di materiale purulento 2. deiscenza spontanea o incisione chirurgica in presenza di almeno uno dei seguenti segni o sintomi: - febbre (> 38 ) - dolore localizzato o dolorabilità 3. presenza di ascesso o, comunque, di infezione a carico dei tessuti molli 4. diagnosi posta dal chirurgo o da un medico preposto Comparsa entro 30 gg. dall intervento (entro 1 anno se si tratta di impianto di materiale estraneo), interessamento di organi o cavità non direttamente interessati dall intervento e presenza di almeno uno dei seguenti reperti: 1. presenza di materiale purulento (drenaggio posto nell organo o nella cavità) 2. isolamento colturale di un microrganismo 3. presenza di ascesso o evidenza di infezione riscontrata all esame diretto, al reintervento o all esame istopatologico o radiologico 4. diagnosi posta dal chirurgo o da un medico preposto

6 Pagina 6 di 37 - Fattori di rischio nelle infezioni del sito chirurgico: a. classe di intervento: CLASSE Puliti Puliti-contaminati Contaminati Sporchi DEFINIZIONE Interventi nel corso dei quali non si riscontra alcun processo flogistico, in cui la continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito-urinaria non viene violata e in cui non si verifica alcuna violazione delle regole di asepsi in sala operatoria Interventi nei quali la continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito-urinaria viene violata, ma senza perdite di materiale verso l esterno Interventi in cui sono presenti segni di flogosi acuta (senza pus), o dove vi sia una visibile contaminazione della ferita, come per esempio perdite copiose di materiale da un viscere cavo durante l intervento o ferite composte/aperte (verificatesi meno di 4 ore prima dell intervento) Interventi effettuati in presenza di pus o su un viscere cavo precedentemente perforato o su ferite composte/aperte (verificatesi meno di 4 ore prima dell intervento) b. Impianto di materiale protesico, questo aumenta il rischio di infezione della ferita del sito chirurgico in quanto riduce le difese dell ospite. c. Durata della degenza prima dell intervento, nelle 48 ore successive all ingresso in ospedale la cute del paziente viene progressivamente colonizzata da stipiti batterici di origine nosocomiale, spesso resistenti agli antibiotici e causa di contaminazione durante l intervento. d. Durata dell intervento è direttamente correlata con il rischio di infezione della ferita. e. Malattie concomitanti, l America Society of Anestesiology (ASA) ha ideato un punteggio di rischio preoperatorio basato sulla presenza di malattie concomitanti al momento dell intervento chirurgico e classifica i pazienti come: Punteggio ASA Condizione fisica 1 Paziente sano 2 Paziente con lieve malattia sistemica Paziente con grave malattia sistemica che ne limita le attività, ma non è 3 invalidante Paziente con malattia sistemica invalidante che causa minaccia di 4 morte Paziente moribondo con attesa di vita inferiore alle 24 ore con o senza 5 l intervento La durata dell intervento e le malattie concomitanti (secondo il codice ASA) hanno un impatto sul rischio di infezione della ferita pari alla classe di intervento. 3. APPLICABILITÀ La presente istruzione deve essere applicata in tutte le UU.OO. del Presidio Ospedaliero di Pistoia nei pazienti che in condizioni standard, si sottopongono ad intervento chirurgico. Qualora lo ritenga opportuno, il medico chirurgo può derogare dalla profilassi suggerita, annotando in cartella clinica i motivi della mancata adesione.

7 4. MODALITA OPERATIVE Pagina 7 di INTRODUZIONE Le tabelle, riportate di seguito, indicano le misure di prevenzione che devono essere adottate in chirurgia per ridurre al minimo le infezioni della ferita chirurgica. Le misure sono quelle raccomandate dalle linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi e adottate in molti paesi del mondo e rappresentano la base irrinunciabile per il contenimento delle complicanze infettive postoperatorie. La profilassi si affianca e completa tale pratica, ma non si sostituisce a essa. Misure Pre-Operatorie Adeguata preparazione del paziente Adeguata preparazione equipe chirurgica Gestione del personale sanitario colonizzato o infetto Profilassi Preparazione del paziente - Identificare e trattare tutte le infezioni prima degli interventi elettivi e posticipare l intervento fino alla risoluzione dell infezione - Evitare la tricotomia a meno che i peli nell area di incisione non interferiscano con l intervento - Se la tricotomia è necessaria eseguirla immediatamente prima dell intervento e preferibilmente utilizzando rasoi elettrici - Controllare la glicemia in tutti i pazienti diabetici ed evitare iperglicemia nel periodo perioperatorio - Incoraggiare la cessazione del fumo o almeno l astinenza nei 30 giorni precedenti l intervento - Somministrare ai pazienti chirurgici gli emoderivati ove indicato - Far eseguire al paziente una doccia o un bagno con antisettico almeno la notte prima dell intervento - Lavare e pulire accuratamente l area dell incisione per rimuovere le macrocontaminazioni prima della disinfezione del campo operatorio - Utilizzare un appropriata preparazione antisettica per la cute Preparazione dell equipe chirurgica - Tenere le unghie corte ed evitare l uso di unghie artificiali - Effettuare il lavaggio chirurgico con antisettico per 2-5 minuti e lavare mani e avambracci fino ai gomiti - Dopo essersi lavati tenere braccia e mani in alto e lontane dal corpo in modo da far scolare l acqua dalle dita verso i gomiti, asciugare con un telo sterile e indossare guanti e camice sterili Gestione del personale sanitario colonizzato o infetto - Istruire e incoraggiare il personale della sala operatoria che presenti segni/sintomi di malattie trasmissibili a segnalarlo prontamente - Mettere a punto protocolli specifici per l allontanamento o la riammissione dal lavoro in caso di infezioni trasmissibili del personale di sala operatoria - A scopo precauzionale, allontanare dal lavoro il personale con lesioni cutanee essudative e ottenere colture appropriate della lesione - Non escludere dal lavoro personale colonizzato con Staphylococcus aureus o Streptococco di gruppo A, a meno che non sia stata dimostrata una relazione epidemiologica con casi di infezione nei pazienti Profilassi - La profilassi deve essere iniziata immediatamente prima delle manovre anestesiologiche - In caso di interventi di durata superiore alle 2-4 ore, la maggior parte delle linee guida, suggerisce di somministrare una dose intraoperatoria se l operazione è ancora in corso dopo un tempo dall inizio dell intervento pari al doppio dell emivita del farmaco impiegato - Nel caso in cui le raccomandazioni della linea guida non vengano rispettate (mancata somministrazione di una profilassi suggerita ovvero somministrazione di una profilassi non indicata dalle linee guida) i motivi di tale comportamento dovrebbero essere chiaramente riportati nella cartella clinica.

8 Misure intra-operatorie Pagina 8 di 37 Adeguati sistemi di ventilazione Adeguate pulizie e disinfezione ambiente Campionamento microbiologico ambientale Adeguata sterilizzazione strumenti chirurgici Abbigliamento chirurgico e telerie Rispetto dell asepsi e adeguate tecniche chirurgiche Sistema di ventilazione - Tenere chiuse le porte delle sale operatorie, tranne che per consentire il passaggio del personale, dei pazienti e delle attrezzature (Categoria IB) - Le porte chiuse, servono anche, per mantenere l areazione della sala operatoria a pressione positiva rispetto ai corridoi ed alle stanze adiacenti (Categoria IB) - Limitare allo stretto necessario il numero di personale che entra in sala operatoria (Categoria II) Pulizie e disinfezione delle superfici ambientali - In caso di contaminazione di sangue o di altri liquidi biologici in maniera visibile, pulire le aree interessate secondo protocollo, prima del successivo intervento (Categoria IB) - Non usare tappetini adesivi all entrata delle sale operatorie (Categoria IB) - Pulire ad umido ed aspirare il pavimento delle sale operatorie dopo l ultimo intervento del giorno o della notte con disinfettante (Categoria II). Campionamento microbiologico ambientale - Non effettuare campionamento di routine, ma ottenere campioni ambientali dell aria e delle superfici della sala operatoria solo nel contesto di specifiche indagini epidemiologiche Sterilizzazione degli strumenti chirurgici - Sterilizzare tutti gli strumenti chirurgici secondo protocolli appropriati (Categoria IB) - Effettuare la sterilizzazione lampo solo in caso di emergenza (Categoria IB) Abbigliamento chirurgico e teleria - All ingresso della sala operatoria indossare una mascherina che copra adeguatamente bocca e naso, una cuffia o copricapo per coprire capelli e barba (Categoria IB) - Non indossare soprascarpe allo scopo di prevenire ISC - Effettuare lavaggio accurato delle mani ed indossare guanti sterili dopo aver indossato il camice sterile (Categoria IB) - Usare camici e teli che mantengono efficacia di barriera anche quando bagnati (Categoria IB) - Cambiare la divisa chirurgica se visibilmente sporca o contaminata con sangue o altro materiale (Categoria IB) Asepsi e tecniche chirurgiche - Rispettare le norme di asepsi quando si posizionano catetere vascolare, cateteri da anestesia spinale o epidurale o quando si somministrano farmaci per via endovenosa - Trattare i tessuti in modo non traumatico, mantenere un emostasi efficace, rimuovere i tessuti devitalizzati e i corpi estranei dal sito chirurgico (Categoria IB) - Posticipare la chiusura della ferita o lasciare l incisione aperta, per portarla a guarigione «per seconda intenzione» quando il sito chirurgico è pesantemente contaminato (Categoria IB) - Se necessario un drenaggio utilizzare un drenaggio con sistema ad aspirazione chiusa, posizionarlo attraverso una incisione separata e distante dalla incisione chirurgica e rimuovere il drenaggio appena possibile.(categoria IB).

9 Pagina 9 di 37 Misure post-operatorie Adeguata modalità di medicazione ferita chirurgica Medicazione della ferita chirurgica - Proteggere le incisioni chiuse in prima intenzione per ore con medicazioni sterili - Lavarsi le mani prima e dopo aver eseguito la medicazione - Utilizzare tecniche sterili per cambiare la medicazione - Istruire paziente e familiari ad una corretta gestione del sito Scelta dell antibiotico I fattori che condizionano la scelta dell antibiotico sono: a. i batteri responsabili delle infezioni del sito chirurgico, b. la sede dell intervento c. le caratteristiche farmacocinetiche dell antibiotico, d. la presenza di eventuali allergie agli antibiotici, e. la tossicità intrinseca del farmaco e le sue possibili interazioni, f. l efficacia dimostrata in studi clinici controllati randomizzati, g. gli effetti sull ecosistema, h. il costo, i. età pediatrica, j. gravidanza. a. Batteri responsabili della contaminazione del campo operatorio e delle infezioni del sito chirurgico Le fonti di agenti infettanti, rispetto al paziente, sono distinte in: - Endogene: quando i microrganismi responsabili della contaminazione sono i saprofiti presenti sulla cute e/o sulle mucose sede dell intervento. L incisione comporta un rischio di contaminazione dei tessuti esposti da parte della flora endogena. Questa è prevalentemente rappresentata da cocchi aerobi GRAM +, batteri anaerobi ed aerobi GRAM es. staphilococcus aureus e staphilococcus epidermidis in caso di contaminazione proveniente dalla cute e escherichia coli in caso di intervento sull intestino. - Esogene: quando è provocata dal personale chirurgico, dall ambiente della sala operatoria, dal materiale e dallo strumentario impiegati sul campo sterile. Si tratta, quindi, di microrganismi non provenienti dalla flora batterica del paziente. Tale contaminazione è la conseguenza del mancato rispetto delle norme di prevenzione. In questo caso la prevalenza dei cocchi aerobi GRAM + è pressoché assoluta. b. La sede dell intervento L antibiotico scelto dovrà avere caratteristiche cinetiche che gli consentono di raggiungere la sede dell intervento in concentrazioni superiori a quelle minime inibenti (MIC) per i patogeni bersaglio. Tale concentrazione efficace dovrà essere mantenuta per l intera durata dell intervento.

10 Pagina 10 di 37 c. Caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche L obiettivo finale della profilassi è quello di produrre una concentrazione tissutale superiore al break point durante il c.d. periodo vulnerabile che corrisponde al lasso di tempo in cui la ferita è aperta. Per ottenere questo è necessario che: 1. il farmaco abbia un basso legame proteico: questo consentirebbe, in base al modello dei due compartimenti (centrale = vascolare; periferico = tissutale), una distribuzione ottimale ai tessuti; 2. un emivita tendenzialmente proporzionale alla durata dell intervento. In realtà, il primo punto è stato largamente smentito sia da studi sul campo che dalla stessa pratica di larghissimo impiego della Cefazolina (cefalosporina di I generazione dotata di legame sieroproteico > 80%). In merito al secondo punto il riferimento essenziale che si ricava riguarda la necessità di ulteriori somministrazioni nel corso dell intervento piuttosto che la scelta di un antibiotico al posto di un altro. Da quanto detto si ricava che la via di somministrazione prioritaria è quella endovenosa. d. Presenza di eventuali allergie a betalattamici Le reazioni allergiche alla penicillina possono dipendere dalla molecola come tale o dai suoi metabolici. I pazienti con storia di anafilassi, orticaria o esantema insorti immediatamente dopo una terapia con penicillina sono a maggior rischio di presentare un fenomeno di ipersensibilità immediata e non dovrebbero essere sottoposti a profilassi con antibiotici betalattamici. e. Tossicità intrinseca del farmaco e sue possibili interazioni Tra i farmaci efficaci la scelta dovrà cadere su quelli con il miglio rapporto rischio beneficio. f. Efficacia dimostrata in studi clinici controllati randomizzati ed effetti sull ecosistema Le cefalosporine di III e IV generazione, i monobattami, i carbapenemi, la piperacillina/tazobactam non sono raccomandati a scopo profilattico. È preferibile riservare tali antibiotici, efficaci sui patogeni multiresistenti, agli usi terapeutici. La maggior parte delle prove di efficacia non dimostra la superiorità dei glicopeptidi nella prevenzione delle infezioni del sito chirurgico causate dagli stafilococchi. La scelta di utilizzare un glicopeptide in profilassi deve essere limitata esclusivamente a situazioni selezionate e comunque solo in occasione di interventi maggiori con impianto di materiale protesico e solo in presenza di una colonizzazione/ infezione da MRSA o di un incidenza alta di ISC causate da stafilococchi meticillino-resistenti. g. I costi Nella scelta dell antibiotico, a parità di efficacia e di impatto ambientale, bisognerebbe privilegiare il farmaco con minore prezzo di acquisto e minore costi di preparazione e somministrazione Scelta della dose La dose di antibiotico utilizzata per la profilassi deve essere la stessa che si usa per la terapia; tale dose deve garantire le concentrazioni plasmatiche di antibiotico superiori alle minime inibenti (MIC) per i probabili germi contaminanti.

11 Pagina 11 di Via di somministrazione, tempi e durata Il solo metodo supportato da un sostanziale insieme di prove di efficacia è la somministrazione per via endovenosa e all interno della sala operatoria entro minuti dall inizio dell incisione della cute. Il tempo della somministrazione La profilassi è efficace se a livello dei tessuti c è un adeguata concentrazione di antibiotico dal momento del trauma operatorio fino alla fine dell intervento. Alcuni studi infatti, dimostrano che l efficacia decresce rapidamente, fino ad annullarsi, ove la profilassi venga iniziata alcune ore dopo l inizio dell intervento o nel post-operatorio. La profilassi deve essere iniziata immediatamente prima delle manovre anestesiologiche e comunque nei minuti che precedono l incisione. In alcune situazioni cliniche però, quali il taglio cesareo la profilassi può essere ritardata fino al momento del clampaggio del cordone ombelicale, per impedire che il farmaco raggiunga il neonato. In caso di interventi di durata superiore alle 2-4 ore, la maggior parte delle linee guida, suggerisce di somministrare una dose intra-operatoria se l operazione è ancora in corso dopo un tempo dall inizio dell intervento pari al doppio dell emivita del farmaco impiegato. Inoltre, la somministrazione di una dose aggiuntiva intraoperatoria di antibiotico è indicata nell adulto se nel corso dell intervento si verifica una perdita di sangue superiore ai 1500 ml o se è stata eseguita un emodiluizione oltre i 15 ml per kg. Durata La scelta di continuare la profilassi oltre le prime 24 ore del post operatorio non è giustificata. L estensione della profilassi nelle prime 24 ore del postoperatorio può essere giustificata in situazioni cliniche quando l indice di rischio di infezioni postoperatorie è alto. Qualsiasi decisione di prolungare la profilassi oltre la durata stabilita dall istruzione operativa deve essere motivata in cartella clinica. Nel caso comunque, si decida di prolungare la profilassi per 24 ore, le dosi da impiegare e gli intervalli di somministrazione sono mediamente sovrapponibili a quelli utilizzati in terapia RESPONSABILITA Il chirurgo: - prescrive nella Scheda Terapeutica Unica (STU) l antibiotico profilassi attenendosi allo schema proposto nel protocollo - provvede ad annotare in cartella clinica le motivazioni dell eventuale non adesione all istruzione operativa. L anestesista in sala operatoria: - verifica la presenza di eventuali allergie - verifica la corretta adesione all istruzione operativa - riporta nella scheda anestesiologica la conferma alla prescrizione e l avvenuta somministrazione. L infermiere: - effettua la somministrazione dell antibiotico - registra l orario e l avvenuta somministrazione nella Scheda Terapeutica Unica (STU), con le modalità proprie del documento. Poiché la responsabilità della prescrizione è del chirurgo, un eventuale disaccordo fra i professionisti verrà risolto lasciando la decisione al chirurgo stesso, annotando la divergenza nella scheda anestesiologica.

12 4.3. RACCOMANDAZIONI: Pagina 12 di 37 La profilassi deve essere iniziata immediatamente prima delle manovre anestesiologiche (IIA) e comunque nei minuti che precedono l incisione della cute. In caso di interventi di durata superiore alle 2-4 ore, la maggior parte delle linee guida, suggerisce di somministrare una dose intra-operatoria se l operazione è ancora in corso dopo un tempo dall inizio dell intervento pari al doppio dell emivita del farmaco impiegato. La scelta di continuare la profilassi oltre le prime 24 ore del post operatorio non è giustificata. Nel caso in cui le raccomandazioni della linea guida non vengano rispettate (mancata somministrazione di una profilassi suggerita ovvero somministrazione di una profilassi non indicata dalle linee guida) i motivi di tale comportamento devono essere chiaramente riportati nella cartella clinica. E importante sottolineare il fatto che la profilassi si aggiunge a una buona tecnica chirurgica, ma non la sostituisce. Essa dovrebbe essere vista come una delle componenti di una politica efficace per il controllo delle infezioni acquisite in ospedale.

13 4.4. INDICAZIONI OPERATIVE Pagina 13 di CHIRURGIA CARDIACA CHIRURGIA CARDIACA Intervento Forza Profilassi Livello delle prove Inserzione di Pacemaker cardiaco A Raccomandata I Tipo di intervento Regime di profilassi proposto Nei pazienti allergici ai betalattamici Inserzione di Pacemaker cardiaco Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

14 Pagina 14 di CHIRURGIA GENERALE CHIRURGIA DEL COLON Intervento Forza Profilassi Livello delle prove Chirurgia colorettale A FORTEMENTE Raccomandata I Appendicectomia A Raccomandata I Tipo di intervento Chirurgia colorettale Appendicectomia Ricanalizzazione intestinale Regime di profilassi proposto Cefoxitina 2 g ( + Metronidazolo 500 mg) Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore - contaminazione accidentale o segni di infezione in atto, durante l intervento N.B. Nei pazienti allergici ai betalattamici Gentamicina 3mg/kg + o Metronidazolo 500 mg La dose di Gentamicina non va ripetuta

15 Pagina 15 di 37 ERNIE Intervento Forza Profilassi Riparazione di ernia inguinale con o senza utilizzo di materiale protesico Livello delle prove D NON Raccomandata I Chirurgia laparoscopica dell ernia con o senza utilizzo di materiale protesico D NON Raccomandata I Tipo di intervento Riparazione di ernia inguinale con o senza utilizzo di materiale protesico Chirurgia laparoscopica dell ernia con o senza utilizzo di materiale protesico Regime di profilassi proposto Di norma nessuna profilassi Se: a. Si prevede che l intervento sia di lunga durata b. il punteggio ASA è 3 somministrare Nei pazienti allergici ai betalattamici Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

16 Pagina 16 di 37 CHIRURGIA ESOFAGO-GASTRO-DUODENALE Intervento Forza Profilassi Livello delle prove Chirurgia esofagea B Raccomandata* VI Chirurgia dello stomaco e del duodeno A Raccomandata* II Chirurgia dell intestino tenue B Raccomandata* VI Tipo di intervento Esofago Chirurgia esofagea con ricostruzione gastrica Stomaco /intestino tenue Chirurgia dello stomaco di elezione Chirurgia del duodeno, del tenue, di elezione Regime di profilassi proposto Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Nei pazienti allergici ai betalattamici Somministrare Cotrimoxazolo 2 fl (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) da infondere in 1 ora Esofago Chirurgia esofagea con ricostruzione colica Cefoxitina 2 g ( + Metronidazolo 500 mg) Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore contaminazione accidentale o segni di infezione in atto, durante l intervento N.B. Gentamicina 3mg/kg + o Metronidazolo 500 mg La dose di Gentamicina non va ripetuta * I responsabili locali della politica devono effettuare una scelta che tenga conto dei tassi di infezione a livello della propria realtà.

17 Pagina 17 di 37 Intervento CHIRURGIA DEL FEGATO/ VIE BILIARI Forza Profilassi Livello delle prove Chirurgia biliare aperta A Raccomandata I Colecistectomia laparoscopica Chirurgia epatica resettiva Chirurgia pancreatica D NON Raccomandata** Raccomandata I Assimilabile alla chirurgia biliare aperta Tipo di intervento Fegato/ vie biliari: Colecistectomia per via laparotomica Calcolosi della via biliare principale Colecistectomia video laparoscopica complicata Chirurgia biliare aperta Chirurgia pancreatica Chirurgia epatica resettiva Colecistectomia laparoscopica non complicata Regime di profilassi proposto Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore - contaminazione accidentale o segni di infezione in atto, durante l intervento Di norma nessuna profilassi Se: a. il punteggio ASA è 3 b. si utilizza materiale protesico somministrare Nei pazienti allergici ai betalattamici Somministrare Cotrimoxazolo 2 fl (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) da infondere in 1 ora +/- Gentamicina 3mg/kg NB: La dose di gentamicina non va ripetuta Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) da infondere in 1 ora ** I responsabili locali della politica possono identificare eccezioni.

18 Pagina 18 di 37 LAPAROCELE Tipo di intervento Regime di profilassi proposto Nei pazienti allergici ai betalattamici Riduzione di laparocele Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

19 Pagina 19 di 37 Intervento Chirurgia oncologica della mammella Forza MAMMELLA Profilassi Livello delle prove A Raccomandata* I Mammoplastica riduttiva A Raccomandata* I Mammoplastica additiva Raccomandata Assimilabile alla chirurgia maggiore con impianto di materiale protesico Tipo di intervento Regime di profilassi proposto Di norma nessuna profilassi Nei pazienti allergici ai betalattamici Di norma nessuna profilassi Chirurgia oncologica della mammella Mammoplastica riduttiva Nodulectomia Se: a. si prevede che l intervento sia di lunga durata b. il punteggio ASA è 3 somministrare Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) Mammoplastica additiva Impianto di espansore/protesi Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) * I responsabili locali della politica devono effettuare una scelta che tenga conto dei tassi di infezione a livello della propria realtà.

20 Pagina 20 di 37 ALTRI INTERVENTI Intervento Forza Profilassi Laparoscopia diagnostica e/o lisi di aderenze NON Raccomandata Livello delle prove Biopsia escissionale di struttura linfatica superficiale Chirurgia laparoscopica per reflusso gastroesofageo NON Raccomandata NON Raccomandata Tipo di intervento Laparoscopia diagnostica e/o lisi di aderenze Biopsia escissionale di struttura linfatica superficiale Chirurgia laparoscopica per reflusso gastroesofageo Regime di profilassi proposto Di norma nessuna profilassi Se: a. si prevede che l intervento sia di lunga durata b. il punteggio ASA è 3 somministrare Nei pazienti allergici ai betalattamici Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

21 CHIRURGIA OCULISTICA CHIRURGIA OCULISTICA Pagina 21 di 37 Tipo di intervento Chirurgia della cataratta Ferita oculare Regime di profilassi proposto Levofloxacina 500 mg per os Levofloxacina 500 mg per os

22 Pagina 22 di 37 Intervento Amputazione di arto inferiore Chirurgia vascolare arteriosa in sede addominale e dell arto inferiore TEA della carotide Legatura/stripping di vene varicose Altra occlusione chirurgica di vasi CHIRURGIA VASCOLARE CHIRURGIA VASCOLARE Profilassi Forza Livello delle prove A Raccomandata II A Raccomandata II D NON Raccomandata NON Raccomandata VI Assimilabile alla chirurgia pulita senza impianto di protesi o materiale protesico Tipo di intervento Amputazione di arto inferiore (in assenza di infezione in atto) Chirurgia vascolare arteriosa in sede addominale e dell arto inferiore Interventi sulla carotide con utilizzo di materiale protesico Regime di profilassi proposto Nei pazienti allergici ai betalattamici la scelta della strategia di profilassi (tipo antibiotico, durata) dovrà essere decisa caso per caso in rapporto alla storia clinica Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Cotrimoxazolo 2 fl, da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) In caso di impianto di materiale protesico, somministrare Vancomicina 15 mg/kg (dose massima 1 g) alla concentrazione massima di 5 mg/ml da infondere in 1 ora e terminare prima dell inizio dell intervento Varici Interventi su carotide senza materiale protesico Di norma nessuna profilassi Se il punteggio ASA è 3 somministrare Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl, da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

23 Pagina 23 di DERMATOCHIRURGIA Tipo di intervento Chirurgia plastica e ricostruttiva - pulita Chirurgia plastica e ricostruttiva - pulito-contaminata DERMATOCHIRURGIA Regime di profilassi proposto Nei pazienti allergici ai betalattamici

24 Pagina 24 di ORTOPEDIA CHIRURGIA ORTOPEDICA Intervento Forza Profilassi Livello delle prove Artroprotesi d anca A FORTEMENTE Raccomandata I Artroprotesi di ginocchio A FORTEMENTE Raccomandata III Fissazione di frattura chiusa A Raccomandata I Riparazione di frattura dell anca A Raccomandata I Chirurgia del rachide A Raccomandata II Inserimento di dispositivo protesico quando non è disponibile una prova diretta Chirurgia ortopedica senza protesi (elettiva) A Raccomandata I D NON Raccomandata V Tipo di intervento Artroprotesi: Anca Ginocchio Altre protesi Fissazione di frattura chiusa Gesso e sintesi per cutanea Applicazione di mezzi di sintesi Applicazione di fissatore esterno Fratture esposte di grado 1, 2 gestite entro 6 ore dal trauma Artrodesi del piede o della caviglia Rimozione di mezzi di sintesi Regime di profilassi proposto Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Valutazioni locali - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Nei pazienti allergici ai betalattamici Vancomicina 1 g da infondere in 1 ora L uso dei Glicopeptidi è da limitare alla documentata presenza in ambito ospedaliero di enterococchi o stafilococchi meticillino-resistenti; in situazioni ordinarie danno uguale risultato

25 Pagina 25 di 37 Tipo di intervento Chirurgia su politraumatizzati Chirurgia ortopedica senza protesi (elettiva) Chirurgia ortopedica che coinvolga una o più articolazioni Chirurgia osteoarticolare non protesica (osteotomie, espostosi, cisti ossee) Ricostruzione di LCA ginocchio Sinoviectomia con artrotomia Artrodesi del piede o della caviglia Chirurgia del rachide CHIRURGIA ORTOPEDICA Regime di profilassi proposto Vancomicina 1 g da infondere in 1 ora Valutazioni locali: somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Di norma nessuna profilassi Se il punteggio ASA è 3 somministrare Valutazioni locali: somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Nei pazienti allergici ai betalattamici Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare

26 Pagina 26 di 37 Intervento Chirurgia della testa e del collo - pulita-contaminata - contaminata Chirurgia dell orecchio - pulita - pulita-contaminata Chirurgia della testa e del collo - pulita Chirurgia del naso o dei seni nasali e paranasali OTORINOLARINGOIATRIA CHIRURGIA OTORINOLARINGOIATRICA Forza A Profilassi Raccomandata Livello prove D NON Raccomandata I D NON Raccomandata VI D NON Raccomandata II Adenotonsillectomia C NON Raccomandata I I Tipo di intervento Chirurgia della testa e del collo pulita-contaminata contaminata Chirurgia di naso, seni nasali, paranasali intervento contaminato in endoscopia attraverso naso, seni paranasali, orofaringe Chirurgia dell orecchio pulita-contaminata contaminata Chirurgia dell orecchio pulita Chirurgia di naso, seni nasali, paranasali Chirurgia di testa e collo pulita Adenotonsillectomia Regime di profilassi proposto Cefuroxima 2 g in associazione con o Metronidazolo 500 mg Come 2 scelta - Piperacillina 4 g Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni di ulteriori dosi di antibiotico entro le 24 h Di norma nessuna profilassi Se il punteggio ASA è 3 somministrare Nei pazienti allergici ai betalattamici Gentamicina 3mg/kg + o Metronidazolo 500 mg N.B. La dose di Gentamicina non va ripetuta Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Cotrimoxazolo 2 fl, da infondere in 1 ora (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg)

27 Pagina 27 di 37 Intervento OSTETRICIA E GINECOLOGIA CHIRURGIA OSTETRICO-GINECOLOGICA Forza Profilassi Livello delle prove Parto cesareo A Raccomandata I Isterectomia addominale A Raccomandata* II Isterectomia vaginale A Raccomandata* II Aborto indotto A Raccomandata* I Salpingo-ovariectomia bilaterale Salpingo-ovariectomia monolaterale Asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto ovarico. Tipo di intervento Chirurgia ginecologia: Laparoscopia diagnostica Interventi ginecologici minori Conizzazione della cervice Isteroscopia diagnostica/operativa Interventi sugli annessi Chirurgia ginecologia: Miomectomia Isterectomia laparoscopica Isterectomia vaginale Isterectomia addominale Isterectomia addominale radicale Interventi laparotomici uroginecologici Vulvectomia semplice Vulvectomia radicale Regime di profilassi proposto Di norma nessuna profilassi Se il punteggio ASA è 3 Somministrare come 2 scelta Cefoxitina 2 g Amoxicillina/Ac.clavulanico 2,2 g (1,2 g se il peso è < 50 kg) da infondere in 30 minuti Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore NON Raccomandata I Nei pazienti allergici ai betalattamici Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare +/- Gentamicina 3mg/kg N.B. La dose di gentamicina non va ripetuta

28 Pagina 28 di 37 CHIRURGIA OSTETRICO-GINECOLOGICA Nei pazienti allergici ai Tipo di intervento Regime di profilassi proposto betalattamici Chirurgia ostetrica: Parto cesareo elettivo Somministrare una singola dose dopo il clampaggio del cordone ombelicale Chirurgia ostetrica: Aborto indotto entro 90 gg Aborto indotto dopo 90 gg Chirurgia ostetrica: Parto cesareo non elettivo (con travaglio in atto e/o rottura di membrane più di 6 ore prima dell intervento) Eritromicina 900 mg per os 2 ore prima dell intervento Doxiciclina 200 mg per os 2 ore prima dell intervento Somministrare dopo il clampaggio del cordone ombelicale: come 2 scelta Cefoxitina 2 g Piperacillina 4 g Valutazioni locali: - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore +/- Gentamicina 3 mg/kg Ciprofloxacina 400 mg N.B. La dose di gentamicina non va ripetuta * I responsabili locali della politica devono effettuare una scelta che tenga conto dei tassi di infezione a livello della propria realtà.

29 Pagina 29 di UROLOGIA Intervento CHIRURGIA UROLOGICA Forza Profilassi Livello delle prove Biopsia prostatica transrettale A Raccomandata II Litotripsia con onde d urto A Raccomandata* I Resezione transuretrale della prostata A Raccomandata I Resezione transuretrale di tumori vescicali D NON Raccomandata VI Prostatectomia radicale Cistectomia radicale Interventi sul parenchima renale Nefrectomia Asportazione di idrocele Raccomandata Raccomandata Intervento Interventi sul testicolo Idrocele Varicocele Orchidopessi Orchiectomia Altri interventi: Cisti dell epididimo Fimosi Interventi sul rene Nefrotomia Nefrostomia Nefrectomia Interventi per calcolosi Litotrissia con onde d urto Diagnostica urologia Agobiopsia prostatica transrettale Regime di profilassi proposto Di norma nessuna profilassi. Se il punteggio ASA è 3 somministrare: Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore Come 2 scelta: Cefoxitina 2 g Amoxicillina/ Ac.Clavulanico 1 g per os due ore prima di iniziare la procedura Nei pazienti allergici ai betalattamici Di norma nessuna profilassi Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Ciprofloxacina 400 mg Di norma nessuna profilassi. Se lo si ritiene fortemente necessario somministrare Ciprofloxacina 400 mg +/- Gentamicina 3mg/kg Ciprofloxacina 400 mg N.B. La dose di gentamicina non va ripetuta

30 CHIRURGIA UROLOGICA Pagina 30 di 37 Intervento INTERVENTI SULLA PROSTATA Resezione trans-uretrale della prostata(turp) Adenomectomia transvescicale (ATV) Prostatectomia radicale INTERVENTI SULL URETERE Interventi sulla via escretrice superiore Pieloplastiche INTERVENTI SULL URETRA Uretrotomia endoscopica INTERVENTI SULLA VESCICA Resezione transuretrale di tumori vescicali Altri interventi sulla vescica Regime di profilassi proposto Se l urinocoltura è negativa somministrare: Cefoxitina 2 g Cefuroxima 2 g N.B. Escludere sempre, prima dell intervento, l eventuale presenza di colonizzazione/ infezione e in caso positivo eradicare l infezione prima di eseguire l intervento. Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore Gentamicina 3mg/kg in associazione con o Metronidazolo 500 mg Nei pazienti allergici ai betalattamici Clindamicina 600 mg +/- Gentamicina 3mg/kg Ciprofloxacina 400 mg N.B. La dose di gentamicina non va ripetuta INTERVENTI SULLA VESCICA Cistectomia con apertura dell intestino NB: La dose di gentamicina non va ripetuta Come 2 scelta Piperacillina 4 g Valutazioni locali - dose intra-operatoria per interventi di durata superiore a 3 ore - somministrazioni ulteriori di antibiotico entro le 24 ore. * I responsabili locali della politica devono effettuare una scelta che tenga conto dei tassi di infezione a livello della propria realtà.

31 Pagina 31 di ENDOCARDITE BATTERICA La profilassi, secondo le raccomandazioni pubblicate dall AHA nell agosto del 2007, è raccomandata nelle seguenti cardiopatie: 1. Portatori di protesi valvolari. 2. Pazienti con una storia pregressa di endocardite batterica. 3. Portatore di cardiopatie congenite, in particolare: cardiopatie che inducono cianosi mai operate o sottoposte a interventi palliativi, cardiopatie corrette completamente, ma con impianto di protesi valvolari o materiale protesico (per i primi sei mesi dopo l intervento), cardiopatie non corrette completamente dove la permanenza del difetto è contigua a una protesi o a materiale protesico, portatori di trapianto cardiaco che sviluppano una valvulopatia. Intervento ENDOCARDITE BATTERICA Manovre che provocano una manipolazione del tessuto gengivale o che interessano la regione periapicale del dente o perforano la mucosa orale. Manovre invasive che comportano una incisione o una biopsia della mucosa ad esempio tonsillectomia e/o adenoidectomia. Manovre chirurgiche/diagnostiche sul tratto gastrointestinale o genitourinario infetto. Manovra/intervento chirurgico sulla cute o sul tessuto muscolo scheletrico infetti. Anestesia locale attraverso tessuto non infetto, radiografie ai denti, applicazione di apparecchi dentari od odontoiatrici mobili, aggiustamenti su apparecchi ortodontici, estrazioni di denti decidui, sanguinamenti traumatici delle labbra o delle gengive. Regime di profilassi proposto Raccomandata Raccomandata Raccomandata esclusivamente in presenza di una infezione o colonizzazione Non Raccomandata Trattamento standard Pazienti che non possono assumere farmaci per os Regime di profilassi proposto Amoxicillina 2 g per os minuti prima della manovra/intervento Ampicillina 2 g im/ev minuti prima della manovra/intervento Nei pazienti allergici all ampicillina/amoxicillina per os minuti prima della manovra/intervento Azitromicina /Claritromicina 500 mg per os minuti prima della manovra/intervento ev minuti prima della manovra/intervento

32 Pagina 32 di RADIOLOGIA INTERVENTISTICA RADIOLOGIA INTERVENTISTICA Procedura invasiva Termoablazione percutanea (RF/MW) Interventi endovascolari senza posizionamento di protesi Interventi endovascolari con posizionamento di protesi e interventi di embolizzazione vascolare Drenaggio toracico, drenaggio addominale Drenaggio/stenting biliare, nefrostomia/stenting urinario Biopsia percutanea Profilassi Raccomandata NON Raccomandata Raccomandata NON Raccomandata Raccomandata NON Raccomandata Procedura invasiva Termoablazione percutanea (RF/MW) Interventi endovascolari senza posizionamento di protesi Interventi endovascolari con posizionamento di protesi e interventi di embolizzazione vascolare Drenaggio toracico, drenaggio addominale Biopsia percutanea Drenaggio/stenting biliare, nefrostomia/stenting urinario Regime di profilassi proposto prima della procedura Nessuna profilassi prima della procedura Nessuna profilassi prima della procedura Nei pazienti allergici ai betalattamici Cotrimoxazolo 2 fl (ogni fl contiene trimetoprim 80 mg e sulfametoxazolo 400 mg) da infondere in 1 ora Vancomicina 1 g da infondere in 1 ora completando l infusione almeno 30 min prima dell inizio della procedura e Gentamicina 1,5 mg/kg

33 Pagina 33 di CHIRURGIA PEDIATRICA Intervento CHIRURGIA PEDIATRICA GENERALE Forza Profilassi Antibiotica Livello Delle Prove Appendicectomia (anche Laparoscopica) A Raccomandata I Tipo di intervento Appendicectomia (laparotomica o laparoscopica) Regime di profilassi proposto Quando si sospetta un appendice non perforata: Ampicillina/Sulbactam 75 mg/kg/dose ogni 6 ore Gestione post-operatoria: Una sola dose di Ampicillina/Sulbactam 75 mg/kg 6 ore dopo l ultima dose pre-intervento Quando si sospetta un appendice perforata: I Scelta: Piperacillina/tazobactam (Tazocin): 100 mg/kg/dose ogni 6 ore II Scelta: Ampicillina/Sulbactam 75 mg/kg/dose ogni 6 ore + Gentamicina 7,5 mg/kg/dose ogni 24 ore Nei pazienti allergici ai betalattamici Quando si sospetta un appendice non perforata: Teicoplanina (Targosid): 10 mg/kg/dose ogni 12 ore (prime tre dosi, poi 10 mg/kg/dose ogni 24 ore) Quando si sospetta un appendice perforata: Vancomicina 15 mg/kg/dose ogni 8 ore + Clindamicina 10 mg/kg/dose ogni 8 ore + Gentamicina 7,5 mg/kg ogni 24 ore

34 Pagina 34 di 37 CHIRURGIA PEDIATRICA ORTOPEDICA Profilassi Intervento Forza Livello delle prove Fissazione di frattura chiusa A Raccomandata I Inserimento di dispositivo protesico quando non è disponibile una prova diretta Chirurgia ortopedica senza protesi (elettiva) A Raccomandata I D NON Raccomandata V Intervento Endortesi Fissazione di frattura chiusa Regime di profilassi proposto Cefoxitina 50 mg/kg (dose massima 2 g) ev prima di iniziare le manovre anestesiologiche Ceftriaxone 50 mg/kg (dose massima 2 g) ev prima di iniziare le manovre anestesiologiche Cefoxitina 50 mg/kg (dose massima 2 g) ev prima di iniziare le manovre anestesiologiche Ceftriaxone 50 mg/kg (dose massima 2 g) ev prima di iniziare le manovre anestesiologiche Nei pazienti allergici ai betalattamici Vancomicina mg/kg in 4 somministrazioni o Clindamicina mg/kg in 3-4 somministrazioni Vancomicina mg/kg in 4 somministrazioni o Clindamicina mg/kg in 3-4 somministrazioni

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