Elena Ragazzi, CNR Ceris

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1 VALUTAZIONE DEL POR FSE DELLA REGIONE PIEMONTE OB. 2 COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE PER IL PERIODO Rapporto di placement 2013 Qualificati e specializzati 2012 Elena Ragazzi, CNR Ceris Comitato di Sorveglianza POR FSE Torino, 20 giugno 2014

2 Obiettivi del rapporto di placement: VALUTAZIONE DI EFFICACIA Valutare, attraverso un campione rappresentativo, gli effetti occupazionali delle politiche formative per i disoccupati (analisi dei livelli di impiego a un anno dalla conclusione dei corsi e delle caratteristiche di tali occupazioni) Consentendo anche analisi specifiche in merito alle tipologie di intervento e alle specificità di target (genere, età e nazionalità) in grado di influenzare i livelli occupazionali Realizzare un approfondimento tematico sulla transizione formazione - lavoro 2

3 Indagine campionaria condotta sui disoccupati nelle azioni che portano a qualifica o specializzazione: Dir. OI, azione IV.H.11.99: percorsi triennali di qualifica finalizzati all assolvimento dell obbligo di istruzione e dell obbligo formativo; Dir. OI, azione IV.H.11.01: percorsi annuali e biennali di qualifica con crediti in ingresso; Dir. MdL, azione II.E.12.01: percorsi post-qualifica, post-diploma e post-laurea che portano a specializzazione; Dir. MdL, azione III.G.06.04: percorsi di qualifica per immigrati stranieri disoccupati; Dir. MdL, azione IV.I.12.01: percorsi di qualifica di base rivolti ad adulti con bassa scolarità; Dir. MdL, azione IV.I.12.02: corsi formativi mirati ad una specializzazione, corsi formativi brevi di aggiornamento delle competenze trasversali e/o professionali. 3

4 Dinamica temporale delle politiche Le direttive OI e MdL non sono state oggetto di riforme strutturali Nel triennio fin qui valutato non vi sono state variazioni significative nella tipologia di azioni finanziate, negli obiettivi perseguiti e nei target. Notevole variazione delle risorse finanziarie messe a disposizione, nonché della loro struttura in dettaglio. Quali cambiamenti nelle caratteristiche dell utenza raggiunta e dei beneficiari dei finanziamenti? 4

5 Dinamica degli impegni e degli iscritti Azione 2010/ /2012 OI3 percorsi triennali di qualifica +1,83 +0,71 OIB, percorsi annuali e biennali di qualifica con +0,50-0,40 crediti in ingresso Totale OI +1,35 +0,32 ABS, percorsi di qualifica per adulti con bassa +5,67-14,83 scolarità SIS, percorsi di qualifica per immigrati stranieri +2,59-35,08 disoccupati Totale BAS +4,70-21,08 SPE, percorsi postqualifica, post-diploma e post-laurea che portano a -1,49-25,57 specializzazione SPE, corsi formativi mirati ad una specializzazione -4,11-40,78 Totale SPE -1,76-27,07 Totale +1,12-8, / , ,4 +1, , ,1-23, , ,2-24,1-14,6 5

6 Il disegno campionario L indagine si compone dei seguenti campioni: CAMPIONI NUMEROSITA CARATTERISTICHE Principale Qualificati e specializzati Controllo Ritirati, vari motivi N = 8187 n = 1680 N = 1119 n = 319 Approfondimento tematico: Stratificazione: Tipo di azione e straniero (S/N) Variabili di proporzionamento: genere, età, nazionalità (Italia, Marocco, Romania, altri) Estensione del questionario e apposita stratificazione Ulteriore approfondimento con 30 interviste qualitative 6

7 Esiti occupazionali per azione Tipo azione OI BAS SPE Tot. Condizione professionale ottobre 2013 V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % Occupato , , , ,9 Occupato in CIG 9 1,2 27 5,7 10 2,1 46 2,7 Disoccupato alla ricerca di una nuova occupazione In cerca di prima occupazione , , , , ,8 16 3,4 33 7, ,1 Studente 70 9,5 2 0,4 16 3,4 88 5,2 Tirocinante o stagista 21 2,9 3 0,6 8 1,7 32 1,9 Inattivo diverso da studente (casalingo/a, inabile al lavoro, ritirato dal lavoro, in servizio civile) Altro inattivo (non occupato che non cerca attivamente occupazione) 0 0,0 2 0,4 2 0,4 4 0,2 2 0,3 1 0,2 0 0,0 3 0,2 Totale , , , ,0 7

8 Confronti 2011/2012/2013 Generalizzata ma moderata contrazione di tutti gli indicatori per effetto della crisi Unica eccezione: le azioni BAS mostrano una forte tenuta, grazie alla presenza di molti corsi nel settore dei servizi alla persona, meno sensibili alla congiuntura. OI Azione T. occupazione T. inserimento T. successo OIB 33,5 32,4 28,0 37,4 36,1 31,0 45,3 40,6 38,6 OI3 28,0 27,6 25,7 29,8 31,1 28,5 49,6 42,3 39,3 BAS SIS 47,1 41,6 47,9 47,1 41,6 48,6 47,1 42,4 49,3 ABS 55,2 50,4 50,3 56,0 50,4 50,9 57,3 50,7 51,2 SPE SPE 47,1 43,9 39,0 49,0 45,4 40,7 55,5 50,5 44,1 Totali 43,4 40,3 36,6 45,2 42,0 38,5 52,5 46,7 43,7 8

9 La transizione al lavoro La transizione formazione-lavoro si verifica per il 60,6% dei formati Transitati Genere V.A. % Femmine ,0 Maschi ,0 Totale ,6 Transitati Nazionalità V.A. % Italiana ,1 Marocchina 47 51,6 Rumena 85 72,0 Altra naz ,8 Totale ,6 Transitati Età V.A. % , , ,7 Totale ,6 9

10 La transizione al lavoro La transizione formazione-lavoro in Piemonte è un processo che si svolge con una relativa celerità ma che spesso conduce a primi impieghi di breve durata e prevalentemente riconducibili al lavoro subordinato e speciale. La transizione si compie più frequentemente per i maschi e per i lavoratori stranieri (in particolare se rumeni) che, probabilmente, risultano più motivati degli italiani nel cercare ed accettare qualsiasi proposta lavorativa. I giovani hanno maggiori difficoltà nel compiere la transizione, più agevole per i 26-35enni. I soggetti con istruzione più elevata transitano al lavoro più frequentemente degli altri. 10

11 Differenziale occupazionale netto (%) Tipo azione BAS SPE Condizione professionale ottobre P C C2 Δ Δ2 P C C2 Δ Δ Occupato 43,9 26,4 15,9 17,5 28,0 36,9 35,6 15,2 1,3 21,7 Occupato in CIG 5,7 0,0 0,0 5,7 5,7 2,1 0,0 0,0 2,1 2,1 Disoccupato alla ricerca di una nuova 45,4 68,8 78,4-23,4-33,0 48,4 57,2 73,3-8,8-24,9 occupazione In cerca di prima occupazione 3,4 3,2 4,5 0,2-1,1 7,0 2,6 4,8 4,4 2,2 Studente 0,4 0,0 0,0 0,4 0,4 3,4 3,1 5,7 0,3-2,3 Tirocinante o stagista 0,6 0,8 0,0-0,2 0,6 1,7 0,0 0,0 1,7 1,7 Inattivo diverso da studente (casalingo/a, inabile al lavoro, ritirato dal lavoro, in servizio civile) Altro inattivo (non occupato che non cerca attivamente occupazione) 0,4 0,0 0,0 0,4 0,4 0,4 0,0 0,0 0,4 0,4 0,2 0,8 1,1-0,6-0,9 0,0 1,5 1,1-1,5-1,1 Tot. % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tot. V.A

12 Stima dell efficacia delle politiche formative Impossibile limitarsi alla sola analisi descrittiva e dei differenziali, per presenza di effetti incrociati e di composizione. Valutazione multivariata attraverso modelli Probit, variabili di interazione e analisi degli effetti marginali medi (AME) L impatto netto può essere valutato solo in presenza di gruppo controfattuale, esso è stato dunque calcolato solo per la direttiva MdL Questo si ottiene dopo aver costruito un campione di controllo in grado di limitare l effetto di selezione: i soggetti destinatari dei corsi hanno caratteristiche individuali, non osservabili attraverso le semplici statistiche descrittive, che li rendono meno appetibili per il mercato del lavoro. 12

13 Stima delle determinanti dell occupabilità Caratteristiche individuali che impattano significativamente sulla probabilità dell occupazione: - età (+, non lineare) - nazionalità rumena (+) Non hanno invece impatto significativo - Genere - Altre nazionalità In questo anno formativo non si registra dunque più lo svantaggio occupazionale per i gruppi di utenza tradizionalmente deboli (donne, stranieri) 13

14 Stima delle determinanti dell occupabilità Caratteristiche di percorso che impattano significativamente sulla probabilità dell occupazione: - formazione/istruzione pre-corso (+ per cittadini non rumeni) - disoccupazione di lunga durata pre-corso (-) - formazione (+) - effetto decrescente al crescere dell istruzione (- variabile interazione) - operatore socio-sanitario (+) - ritirato per motivi di lavoro (+) 14

15 Stima dell impatto occupazionale netto L AME dei formati rispetto ai non formati (cioè la > probabilità dei formati di trovare lavoro rispetto ai non formati)risulta in generale di +25,7 punti percentuali. L impatto della formazione è significativamente maggiore rispetto alle stime della precedente annualità (+14,6). Ma non si riscontra più un effetto di recupero dello svantaggio per i gruppi tradizionalmente deboli, che derivava dalla maggiore efficacia delle politiche formative su tali target Si osserva ancora uno specifico effetto sui rumeni (concentrati soprattutto nei percorsi BAS, più efficaci). 15

16 Conclusioni: L efficacia delle politiche Dalle nostre analisi la contrazione delle risorse ha avuto un triplice effetto: E stato possibile raggiungere un numero minore di utenti con le politiche formative, L impatto netto è cresciuto significativamente rispetto all anno precedente. La riduzione di finanziamenti ha probabilmente automaticamente comportato una selezione a monte sui progetti e a valle sugli iscritti. Selezionando i soggetti più motivati e meritevoli si è favorito l incremento dell efficacia Scompare l effetto di efficacia particolare della formazione nel recuperare lo svantaggio di alcune categorie di soggetti deboli in termini di occupazione (donne, stranieri extracomunitari). Presumibilmente, tale contrazione ha determinato un minor accesso ai percorsi formativi dei soggetti più deboli e, in un certo senso, più bisognosi di aiuto. 16

17 Conclusioni: l efficacia delle politiche formative L analisi descrittiva e quella econometrica convergono nel mostrare l estrema difficoltà dei giovani a trovare lavoro, e l efficacia leggermente minore, rispetto ad altre fasce di età, delle politiche formative in termini di inserimento lavorativo I buoni flussi di rientro in istruzione (5%) in parte compensano tale deficit e indicano l efficacia dell Obbligo d Istruzione (9,5%) per recuperare la dispersione scolastica e per ricostruire un solido capitale umano, spendibile anche nei percorsi tradizionali di istruzione. I corsi di qualifica MdL hanno prestazioni occupazionali nettamente migliori e un effetto occupazionale netto positivo, che è trainato dalla presenza di alcune figure di base molto richieste (OSS), ma permane anche escludendo queste qualifiche. 17

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