PA.DS.07. Protocollo aziendale per la gestione dei rifiuti

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1 Protocollo aziendale per la gestione dei rifiuti Codice Documento Rev. N Data emissione 02 15/09/ Febbraio 2012 Motivo revisione Verificato Approvato Unificazione procedure a livello aziendale ed adeguamenti normativi al sistema SISTRI Adeguamento per la tracciabilità interna ai presidi ospedalieri, modifiche inerenti alla gestione dei farmaci scaduti, precisazioni varie maturate sull esperienza di lavoro Resp. Sist. Qualità Direttori di macrolivello cui è conferita delega di funzioni in materia di rifiuti Direttore U.O. assicurazione qualità Direttori di macrolivello cui è conferita delega di funzioni in materia di rifiuti Direzione Generale Direzione generale

2 Indice 1. Scopo Definizioni Applicabilità Modalità operative... 6 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di origine umana... 8 Identificazione... 8 Diagramma di flusso per classificare un rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo Elenco a carattere esemplificativo e non esaustivo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Rifiuti sempre pericolosi a rischio infettivo, indipendentemente dal livello di contaminazione Rifiuti da valutare di volta in volta in base alla contaminazione o alla provenienza. (applicando il diagramma di pagina precedente) Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di origine animale ( settore veterinario) Identificazione Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Confezionamento del rifiuto Movimentazione interna e trasporto al punto di raccolta ove esistente Conferimento al deposito temporaneo Disposizioni emergenza in caso di spandimento accidentale dei rifiuti Adempimenti amministrativi Smaltimento Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo liquidi Identificazione Confezionamento Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo a domicilio del paziente (assistenza domiciliare) o nelle strutture periferiche dell azienda Introduzione Disposizioni operative Gestione dei rifiuti Sanitari pericolosi non a rischio infettivo: sostanze chimiche di scarto, dal settore sanitario o da attività di ricerca collegate, pericolose o contenenti sostanze pericolose ai sensi dell'art. 1 della decisione Europea 2001/118/CE Identificazione Confezionamento Disposizioni di sicurezza Sanitari pericolosi non a rischio infettivo che richiedono particolari modalità di gestione: medicinali citotossici e citostatici dal settore sanitario o da attività di ricerca collegate Attività di preparazione citostatici/citotossici sotto cappa Identificazione Confezionamento Attività di somministrazione citostatici/citotossici: Identificazione Confezionamento Gestione dei rifiuti Sanitari pericolosi non a rischio infettivo che richiedono particolari modalità di gestione: rifiuti contenenti mercurio, ad esempio, sfigmomanometri e termometri Identificazione e confezionamento Adempimenti amministrativi Gestione dei rifiuti Sanitari pericolosi non a rischio infettivo che richiedono particolari modalità di gestione : imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Identificazione Confezionamento Gestione dei rifiuti Sanitari pericolosi non a rischio infettivo che richiedono particolari modalità di gestione : Liquidi di fissaggio e di sviluppo radiografici Identificazione Confezionamento Sanitari non pericolosi, per i quali sono da adottare particolari modalità di smaltimento: farmaci scaduti (esclusi citotossici e citostatici) Raccolta, trasporto interno e conferimento alla ditta incaricata Prima fase Seconda fase... 25

3 Terza Fase Smaltimento di vaccini Smaltimento di flebo scadute o parzialmente usate non contenenti farmaci ( es. soluzione fisiologica, glucosata ) Smaltimento di confezioni scadute di presidi (es.: siringhe, deflussori e garze) Le piastre scadute contenenti terreni di coltura Rifiuti Sanitari non pericolosi, per i quali sono da adottare particolari modalità di smaltimento: sostanze stupefacenti e psicotrope Farmaci stupefacenti e sostanze psicotrope impiegati nell'assistenza domiciliare Rifiuti Sanitari non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani attraverso la raccolta differenziata Identificazione Confezionamento del rifiuto Movimentazione interna e trasporto al punto di raccolta, ove esistente, o all Area Ecologica Smaltimento tramite l azienda municipalizzata operante sul territorio Rifiuti Sanitari non pericolosi che richiedono particolari modalità di smaltimento Rifiuti di competenza dell Area Funzionale Tecnica Rifiuti prodotti da enti terzi in rapporto di convenzione o appalto Responsabilità Dirigenti di struttura organizzativa (Art. 6.4 regolamento) Caposala, Coordinatori e preposti (Art. 6.5 regolamento) Tutti gli operatori (Art. 6.6 regolamento) Operatori Sistri (Art. 6.7 regolamento) Schema sintetico delle responsabilità Documenti di riferimento Lista di distribuzione Fascicolo allegati. Componenti del gruppo di lavoro: Luciano Lippi Claudia Pili Elena Carucci Incerpi Paolo Giacomo Corsini Monica Marini Sabrina Cimò Servizio Prevenzione e Protezione e Project Manager progetto Zona Distretto VDN Direzione Presidio Ospedaliero Pescia Dipartimento della Prevenzione Direzione Presidio Ospedaliero di Pistoia Zona Distretto Pistoia Dipartimento della Prevenzione

4 1. Scopo La normativa vigente in materia di tutela ambientale prevede, in estrema sintesi, che la gestione dei rifiuti sia effettuata con lo scopo di garantire elevati livelli di tutela dell'ambiente e della salute pubblica, adottando iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti. Per quanto concerne i rifiuti sanitari, inoltre, è stabilito che siano gestiti in modo da diminuirne la pericolosità, da favorirne il reimpiego, il riciclaggio, il recupero e da ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento. Lo scopo di questo documento è quello di attuare quanto disposto dalla normativa in materia di tutela ambientale uniformando, all interno dell azienda USL 3 di Pistoia, le modalità di gestione dei rifiuti sanitari, definendo le modalità stesse ed i controlli operativi del processo di produzione, raccolta, confezionamento e smaltimento al fine di garantire: la corretta differenziazione del rifiuto; la sicurezza igienico ambientale e dell utente; la sicurezza igienico sanitaria e la tutela dell operatore; il corretto utilizzo dei contenitori adibiti al confezionamento del rifiuto; il corretto trasporto e movimentazione interna dei rifiuti; il corretto smaltimento; l economicità della gestione. Scopo 2. Definizioni Al fine dell applicazione del presente protocollo si intende per: ADR: normativa relativa all attuazione delle direttive europee inerente il trasporto di merci pericolose Rifiuto: La nozione di rifiuto è molto importante sia giuridicamente che a livello pratico, poiché nei fatti determina il campo di applicazione della Parte IV D.Lgs. 152/06. Tale definizione è riportata all art. 183, comma 1, lett. a),: Rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate all allegato A alla Parte quarta del presente decreto 1 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi.; Rifiuti sanitari: in base al DPR 254/2003 s.m.i. sono definiti sanitari i rifiuti prodotti da strutture pubbliche e private che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca, e si distinguono in: non pericolosi; pericolosi non a rischio infettivo; pericolosi a rischio infettivo; rifiuti da esumazione ed estumulazione; rifiuti derivanti da altre attività cimiteriali; rifiuti assimilati ai rifiuti urbani; rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione. Definizioni 1 D.lgs.152/2006 Pagina 4 di 37

5 ( per la classificazione completa vedere l allegato definizioni) Detentore: il produttore dei rifiuti o la persona fisica, o giuridica, che li detiene. Gestione: la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo di queste operazioni nonché il controllo delle discariche e degli impianti di smaltimento dopo la chiusura. I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all ambiente e, in particolare: a) senza determinare rischi per l acqua, l aria, il suolo e per la fauna e la flora; b) senza causare inconvenienti da rumori o odori; c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. Codice CER: codice del Catasto Europeo dei Rifiuti Codice CER con * : rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni ( ad esempio * * ); Punti di raccolta: stanze, zone o aree deputate alla raccolta temporanea, prima del trasporto deposito temporaneo: i punti di raccolta devono essere idonei a tale scopo ed individuati dal Responsabile delle varie strutture organizzative; Deposito temporaneo: luogo deputato allo stoccaggio dei rifiuti fino al conferimento alla ditta esterna autorizzata allo smaltimento: i depositi temporanei devono essere idonei a tale scopo e chiaramente individuati come disposto dal regolamento aziendale in materia di responsabilità sulla gestione dei rifiuti (per le caratteristiche e condizioni del deposito vedere l allegato delle definizioni); Produttore rifiuto: persona la cui attività ha prodotto materialmente il rifiuto. Smaltimento rifiuto: operazioni, quali l incenerimento, la discarica, il deposito permanente, la biodegradazione, ecc. alle quali viene sottoposto il rifiuto, effettuate senza pericolo per la salute dell uomo e senza recare pregiudizio dell ambiente. Recupero rifiuto: operazioni, quali l utilizzazione come combustibile o altro mezzo per produrre energia o materia prima, rigenerazione, riciclo di sostanze, solventi, reimpiego di oli, ecc. alle quali viene sottoposto il rifiuto, effettuate senza pericolo per la salute dell uomo e senza recare pregiudizio dell ambiente. Raccolta: l operazione di prelievo, di cernita e di raggruppamento dei rifiuti per il loro trasporto Raccolta differenziata: la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti assimilabili urbani in frazioni merceologiche omogenee destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero di materia prima Definizioni Pagina 5 di 37

6 3. Applicabilità Il protocollo è applicato all interno di tutte le strutture e servizi della Azienda USL3 di Pistoia. La corretta gestione dei rifiuti costituisce un preciso dovere ed obbligo per tutti gli operatori che, a vario titolo, svolgono qualsiasi tipo di attività istituzionale nell ambito interno ed esterno delle strutture dell Azienda USL3 di Pistoia. Le disposizioni del presente protocollo devono essere recepite e applicate, per quanto di loro competenza, anche dal personale delle ditte appaltatrici, lavoratori autonomi, tirocinanti o comunque dai soggetti che a qualsiasi titolo svolgono attività che danno luogo alla produzione di rifiuti. Applicabilità Inoltre l Azienda USL3 di Pistoia al fine di garantire il corretto svolgimento dell attività di gestione dei rifiuti interna all azienda stessa, si impegna a redigere capitolati di appalto relativi al confezionamento e al trasporto all area ecologica e al trasporto e smaltimento nell impianto di conferimento, che prevedano l uso e la disponibilità di attrezzature e strumenti basati sull identificazione del rifiuto mediante codice colore e la tracciabilità interna. 4. Modalità operative I rifiuti prodotti nell azienda USL3 di Pistoia, pur essendo sanitari non sono classificabili tutti allo stesso modo: pertanto ogni operatore, al momento che produce un rifiuto, deve identificare il rifiuto e classificarlo al fine di avviarlo al giusto percorso di smaltimento. Rifiuti sanitari Pericolosi Non pericolosi Rifiuti sanitari pericolosi A rischio infettivo Rifiuti sanitari pericolosi NON a rischio infettivo che richiedono particolari modalità di smaltimento Rifiuti sanitari NON pericolosi che richiedono particolari modalità di smaltimento Rifiuti sanitari NON pericolosi assimilati agli urbani Pagina 6 di 37

7 Nelle pagine che seguono, per ognuna delle classi di rifiuto, sono specificate le modalità per l attuazione del corretto percorso di gestione. Il percorso tipo di gestione dei rifiuti si articola nelle seguenti 6 fondamentali fasi: RIFIUTO Le 6 fasi fondamentali per la corretta gestione dei rifiuti 1 Identificazione del rifiuto 2 Confezionamento del rifiuto 3 Movimentazione interna e trasporto al punto di raccolta ( ove esistente) 4 Conferimento al deposito temporaneo 5 Adempimenti amministrativi 6 Smaltimento Modalità particolari che possono integrare o modificare le suddette fasi si incontrano per: la gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo prodotti dagli operatori dell azienda presso il domicilio del paziente o nelle strutture periferiche dell azienda; Sostanze stupefacenti e psicotrope; Medicinali e farmaci scaduti; Rifiuti assimilabili agli urbani e come tali smaltiti; Cartucce e toner per stampanti, fotocopiatrici ecc Radiografie di scarto contenenti argento; Bancali in legno; Rifiuti di competenza dell Area Funzionale Tecnica Per cui si rimanda ad una attenta lettura della specifica voce. Pagina 7 di 37

8 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di origine umana Codice CER * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Identificazione Sono considerati rifiuti a rischio infettivo o potenzialmente a rischio infettivo o che comunque possono comportare un rischio sanitario per la salute pubblica: 1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo IV ; 2) i rifiuti che provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto o escreto dei pazienti isolati; 3) i rifiuti che sono contaminati da: sangue o altri liquidi biologici che contengano sangue in quantità tale da renderlo visibile; liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico o amniotico; feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti. Rifiuti sanitari a rischio infettivo identificazione Il legislatore ha posto due criteri fondamentali per la di classificazione del rifiuto pericoloso a rischio infettivo: I. l origine (se proviene da ambienti di isolamenti infettivo) II. la contaminazione (se è venuto a contatto con sangue o liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico o amniotico Con il primo criterio, quello in cui si tiene presente la provenienza del rifiuto dal reparto di isolamento infettivo, si hanno due casi. Un primo che considera che il rifiuto prodotto all interno di un ambiente di isolamento presenti un maggior rischio di trasmettere infezioni e quindi sia più tutelante smaltirlo nell apposito contenitore per infettivi: di conseguenza anche la spazzatura e il materiale che non è venuto a contatto con il paziente deve essere trattato come rifiuto potenzialmente a rischio infettivo, in quanto sono contemplate patologie molto gravi (es. febbri emorragiche). Un secondo caso che, pur trovandosi il paziente all interno di un ambiente di isolamento infettivo, l'operatore sanitario deve gestire come rifiuto a rischio infettivo solo il materiale che è venuto a contatto con qualsiasi liquido biologico del paziente, ma non, ad esempio, la spazzatura oppure la fleboclisi vuota. A livello aziendale è preferibile che, all interno del reparto di malattie infettive si applichi il caso più cautelativo (il primo), per non introdurre modalità di gestione eccessivamente complesse che prevedono comportamenti distinti tra una stanza di degenza e l altra. Rifiuti sanitari a rischio infettivo identificazione provenienza Reparto di Malattie Infettive Il secondo criterio fa invece riferimento alla presenza di contaminazione: in questo caso il paziente e l operatore non si trovano in un ambiente di isolamento Pagina 8 di 37

9 infettivo 2 e quindi il materiale che si origina da tale attività deve essere considerato un rifiuto a rischio infettivo solamente se è contaminato: a. da sangue visibile, b. da alcuni liquidi biologici: liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico o amniotico e, in questo caso, non è necessario che sia presente sangue visibile. Questo significa che se l operatore sanitario ha effettuato una prestazione che può comportare la contaminazione di alcuni materiali con uno di questi liquidi (es. lo speculum utilizzato dal ginecologo, oppure la carta del lettino dove vengono effettuate le visite ginecologiche è contaminata da secrezioni vaginali o sangue) deve smaltire tali materiali nel contenitore per rifiuti a rischio infettivo, c. da feci o urine, solo nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti; ciò significa che il pannolone oppure il pannolino pediatrico, come pure le sacche delle urine, sono considerati rifiuti a rischio infettivo solo se si verifica una delle seguenti condizioni: è presente sangue visibile e siamo in presenza dello stesso caso del precedente punto a ; il medico ha clinicamente ravvisato in atto, nel paziente, una patologia a trasmissione orofecale (es. salmonellosi). Rifiuti sanitari a rischio infettivo identificazione contaminazione 2 come accade di regola nella maggior parte dell attività svolta nelle strutture sanitarie Pagina 9 di 37

10 Diagramma di flusso per classificare un rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo Diagramma per identificare un rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo Provenienza Contatto Contaminazione il rifiuto proviene da un paziente ricoverato in ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonchè da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici del gruppo IV no il rifiuto è venuto a contatto con escreti o secreti di pazienti in isolamento infettivo no il rifiuto è contaminato da: sangue in maniera visibile oppure da secrezioni vaginali, liquido seminale, cerebrospinale,sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardio, amniotico no si si si "#$$%!%!&'($)(%$'*%!+%!,#-.#(,#)!/'*0-!'!$%1'!-$$%!-!&'($)()*)!*%/%#$%!2-(%$-*%!1)*%&'.'2%!-! *%2&3%'! %(/)$$%4'! 2'.%+%! )!.%,#%+%! +)4'('! 1*)2)($-*)!.)! 2)5#)($%! &-*-$$)*%2$%&3)! 6-*$7! 89! :;<!=>?@ABCD! %.! &'($)(%$'*)! -! +%*)$$'! &'($-$$'! &'(! %.! *%/%#$'! +)4)! )22)*)! &'2$%$#%$'! +-! #(! %0E-..-55%'! -! 1)*+)*)! 60'('#2'C9! -(&3)! /.)22%E%.)9! *)&-($)!.-! 2&*%$$-! F<%/%#$%! 2-(%$-*%!1)*%&'.'2%!-!*%2&3%'!%(/)$$%4'F!)!%.!2%0E'.'!+).!*%2&3%'!E%'.'5%&'7!G(!5)()*)! 2%!#$%.%HH-!#(!2-&&'!+%!1.-2$%&-!&3)!4%)()!%(2)*%$'!().!&'($)(%$'*)!)2$)*('!+%!&#%!-.! 1#($'!2#&&)22%4'I! %.!&'($)(%$'*)!)2$)*('!+)4)!)22)*)!*)2%2$)($)!-5.%!#*$%!)!-..)!2'..)&%$-H%'(%!+#*-($)!.-!0'4%0)($-H%'()!)!%.!$*-21'*$'!)!+)4)!)22)*)!*)-.%HH-$'!%(!#(!&'.'*)!%+'()'!-! +%2$%(5#)*.'! +-5.%! %0E-..-55%! #$%.%HH-$%! 1)*! 5.%! -.$*%! *%/%#$%I!,#)2$'! &'($)(%$'*)! 1#J! )22)*)! 0'('#2'! '11#*)! *%#$%.%HH-E%.)9!1*)4%-! %+'()-! +%2%(/)H%'()! -+! '5(%! &%&.'!+K#2'9!)!+)4)!*)&-*)!.-!2&*%$$-!F<%/%#$%!2-(%$-*%!1)*%&'.'2%!-!*%2&3%'!%(/)$$%4'L7! G.! &'($)(%$'*)9! %('.$*)9! +)4)! )22)*)! %+'()'! -.! $*-21'*$'! +%! 0)*&%! 1)*%&'.'2)!! 2#! 2$*-+-! )! *%1'*$-*)!.-! 0-*&-$#*-! -$$)2$-($)!.K'0'.'5-H%'()! M:<! 64)+%!;-*-5*-/'!N7O=C7! E' un rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo P)..-!/%5#*-!2#&&)22%4-!2%!*%1'*$-('!.)!%00-5%(%!+%!+%4)*2)!$%1'.'5%)!+%!&'($)(%$'*%!! Figura 19! Rifiuti sanitari a rischio infettivo Diagramma di identificazione Esempi di imballaggi per la raccolta ed il trasporto di rifiuti pericolosi a rischio infettivo omologati ADR!!!!!!!!!!!!! G(!-55%#($-!-%!*),#%2%$%!*%&3%)2$%!+-..KM:<9!().!&-1%$'.-$'!$)&(%&'!1*)+%21'2$'!1)*!.-!5-*-! +%! -&,#%2$'! &)($*-.%HH-$'! +)%! 2)*4%H%! 1)*!.-! 5)2$%'()! +)%! *%/%#$%! *)-.%HH-$-! %(! &'..-E'*-H%'()! &'(!.KM5)(H%-! *)5%'(-.)! G($)*&)($QR<! -! &#%! 2%! S! -&&)((-$'! ().!! ;-*-5*-/'! O7B9! '.$*)! -%! *),#%2%$%! $)&(%&%! )! +%! *%21)$$'! -0E%)($-.)! *%&3%-0-$%! ()%!! ;-*-5*-/%!>7=!)!>7B9!2%!S!*%$)(#$'!'11'*$#('!%(2)*%*)!*),#%2%$%!-55%#($%4%7!! il rifiuto è contaminato da feci o urine di Contaminazione pazienti per i quali il medico ha rilevato clinicamente una patologia attiva! trasmissibile per tale via pagina 133 di 320 si no NON E' un rifiuto pericoloso a rischio infettivo Pagina 10 di 37

11 Elenco a carattere esemplificativo e non esaustivo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Rifiuti sempre pericolosi a rischio infettivo, indipendentemente dal livello di contaminazione þ Aghi, bisturi e in generale rifiuti taglienti e acuminati usati. þ Rifiuti derivanti da attività di ricerca e di diagnostica batteriologica (piastre, terreni di coltura e altri presidi utilizzati). þ Suturatici automatiche monouso utilizzate. þ Organi e parti anatomiche non riconoscibili (inclusi i denti). Rifiuti sanitari a rischio infettivo Elenco Rifiuti da valutare di volta in volta in base alla contaminazione o alla provenienza. (applicando il diagramma di pagina precedente). Bastoncini cotonati per colposcopia e pap test e bastoncini oculari monouso. Cannule drenaggi, set da infusione, fleboclisi. Cateteri (vescicali, venosi, arteriosi, per drenaggi, ecc.), raccordi, sacche e sonde. Cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale. Filtri di dialisi. Indumenti protettivi: mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, soprascarpe, camici, materassi, ecc.. Materiale monouso: pipette, provette, guanti, ecc.. Materiale per medicazione: garze, tamponi, bende, cerotti, ecc. Sonde rettali e gastriche. Sondini naso-gastrici, per broncoaspirazione, per ossigenoterapia, ecc. Spazzole e cateteri per prelievo citologico. Speculum auricolare monouso. Speculum vaginale. Gessi ortopedici. le bende i pannolini pediatrici i pannoloni Altro Eccezione non infettivo Sono sempre da considerare rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani, gli assorbenti igienici anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi. Pagina 11 di 37

12 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di origine animale ( settore veterinario) Codice CER * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Identificazione I rifiuti provenienti da attività veterinaria che: 1. siano contaminati da agenti patogeni per l'uomo o per gli animali; 2. siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il quale sia ravvisato, dal medico veterinario competente, un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi. I rifiuti a rischio infettivo derivanti dalle attività del settore veterinario devono essere raccolti e confezionati con le stesse modalità indicate per i pericolosi a rischio infettivo di origine umana (Codice CER *) ad eccezione dell etichettatura che deve riportare il (Codice CER *). I rifiuti a rischio infettivo di origine animale prodotti durante le attività in azienda zootecnica, ad esempio taglienti contaminati da sangue o altri liquidi biologici infetti e calzari di plastica, guanti camici se c è il sospetto di contaminazione, perché ci sono casi evidenti o sospetti di patologia infettiva in atto ( ad esempio sospetta brucellosi, aborto o invogli fetali infetti) devono essere gestiti come i rifiuti prodotti nell attività domiciliare (conferimento dei rifiuti veterinari dal luogo in cui sono effettuate le prestazioni alla struttura di appartenenza sotto la responsabilità dell operatore che ha fornito la prestazione). Identificazione rifiuti sanitari veterinari infettivi Rifiuti veterinari infettivi prodotti all esterno Pagina 12 di 37

13 ! Protocollo aziendale per la gestione dei rifiuti Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Confezionamento del rifiuto. Tutti i rifiuti sanitari a rischio infettivo devono essere conferiti all impianto di smaltimento nell apposito contenitore rigido 3 che: garantisce le necessarie caratteristiche di resistenza; è dotato dell apposita etichetta contenente la dicitura Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo è dotato del simbolo di pericolo ; è dotato di apposita chiusura ermetica. All interno del contenitore rigido deve essere sempre inserito l idoneo sacco in plastica di colore giallo avendo cura di fissarlo ai bordi del contenitore. I rifiuti con potenzialità di provocare ferite, quindi taglienti e/o pungenti, devono essere raccolti in contenitori rigidi in plastica 4, con adeguate caratteristiche di resistenza, dotati di un sistema di chiusura a sigillo, che riportano la scritta Figura 37 siringa Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti. Nei contenitori per rifiuti pungenti è presente un dispositivo che consente di separare in sicurezza l'ago dalla camera, facendo cadere l'ago nel contenitore stesso Nel caso non sia presente tale dispositivo le siringhe e i dispositivi tipo vacutainer devono essere raccolti senza rimuovere l ago. Il contenitore dei taglienti e/o pungenti, una volta riempito sino a ¾ della capacità, deve essere chiuso e smaltito nel sacco in plastica giallo inserito all interno dei contenitori rigidi di dimensioni maggiori deputati allo smaltimento dei rifiuti a rischio infettivo, seguendo le modalità previste dalla corretta gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo. I rifiuti sanitari a rischio infettivo devono essere inseriti nel sacco di plastica giallo, posto all interno dell apposito contenitore rigido, sino al riempimento di 2/3 della capienza: ciò per lasciare lo spazio necessario per la chiusura in maniera agevole e senza necessità di compressioni, difficoltà ed in modo da! prevenire infortuni durante la fase di legatura e chiusura del coperchio. Il contenitore deve essere comunque chiuso ogni qual volta il personale sanitario valuti che possa sussistere rischio per la salute degli operatori e/o utenti o per la diffusione di infezioni. Al momento della chiusura del contenitore dei rifiuti l operatore deve: chiudere il sacco giallo interno al contenitore rigido legandolo con l apposito laccio chiudere il contenitore rigido con l apposito coperchio Applicare sul tappo l etichetta di tracciabilità e scrivere la data di chiusura (nel caso di strutture territoriali non ancora abilitate alla tracciabilità interna: scrivere sopra il coperchio con un pennarello indelebile: la struttura di appartenenza la data di chiusura. ) 3 in plastica riutilizzabile e fornito dalla ditta cui è stato affidato l appalto di smaltimento dei rifiuti speciali 4 detti anche ago-box sanitari a rischio infettivo confezionamento "#$$%!%!&'($)(%$'*%!+%!,#-.#(,#)!/'*0-!'!$%1'!-$ *%2&3%'! %(/)$$%4'! 2'.%+%! )!.%,#%+%! +)4'('! 1*)2) :;<!=>?@ABCD! %.! &'($)(%$'*)! -! +%*)$$'! &'($-$$'! &'(! % %0E-..-55%'! -! 1)*+)*)! 60'('#2'C9! -(& 2-(%$-*%!1)*%&'.'2%!-!*%2&3%'!%(/)$$%4'F!)!%. 2%!#$%.%HH-!#(!2-&&'!+%!1.-2$%&-!&3)!4%)() 1#($'!2#&&)22%4'I! Riempimento 2/3 della capienza %.!&'($)(%$'*)!)2$)*('!+)4)!)22)*)!*)2%2$).-!0'4%0)($-H%'()!)!%.!$*-21'*$'!)!+)4) +%2$%(5#)*.'! +-5.%! %0E-..-55%! #$%.%HH-$% 1#J! )22)*)! 0'('#2'! '11#*)! *%#$%.%HH-E &%&.'!+K#2'9!)!+)4)!*)&-*)!.-!2&*%$$-!F<%/%# G.! &'($)(%$'*)9! %('.$*)9! +)4)! )22)*)! %+ 2#! 2$*-+-! )! *%1'*$-*)!.-! 0-*&-$# 64)+%!;-*-5*-/'!N7O=C7! sanitari a rischio infettivo Chiusura contenitore P)..-!/%5#*-!2#&&)22%4-!2%!*%1'*$-('!.)!%00-5%( Figura 19! "#$%&$'(!)&""(''(! *+ Risposta corretta a)+!,-!./0/1/23! /6-9/563! :-! 0-6;<3! =! 0<>>/4/ />/4-?3! <6!?/>/<75! -!?/04A/5! /6>377/.5! B%-?-;?->5! 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G+ Risposta corretta!b)+!h6-!0/?/6;-!<0-7-!=!@3?/45250-!/6!i<-675!@<6;3673j! 03!2F-;5!656!=!4567-8/6-75!/6!85:5!./0/1/23!B%-?-;?->5!C+KD+!L3/!456736/75 Taglienti e?/>/<7/!@<6;367/!=!@?303673!<6!:/0@50/7/.5!4a3! !:/!03@-?-?3!/6!0/4< 2F-;5!:-22-!4-83?-J!>-436:5!4-:3?3!2F-;5!632!456736/75?3!073005!B.3:/!M/;<?- H6-!.527-!03@-?-75!2F-;5J!2-!0/?/6;-!<7/2/99-7-!@3?!<6F/6/39/563!/67?-8< ! /6>377/.5! 656! =! /6-7-! :-! 0-6;<3!./0/1/23J! <6!?/04A/5! /6>377/.5! 3003?3! 08-27/7-! 63/!?/>/<7/! < /6:/>>3?369/-7/!B03!-00/8/2-7/D!5!63/!?/>/<7/!0-6/7-?/!656!@3?/45250/J!)("!*R+S* N+ Risposta corretta! b)+! #! 12/073?! 4A3! A-665! <75! >-?8-4/! 0/0738/! :/! ;307/563J! /6! I<-675! 656! 0565! 7-;2/367/! 0565! /6-7/! :-! 2/I</:/! 1/525;/4/J! I</6:/!656!@? !<6!? /6>377/.5+! #6527?3J! 656! /2! >-?8-45J! I</6:/! :/ 83?43525;/45J! 0565! 4507/7</7/J! :/! 052/75J! 3:! <6-! /6! -22<8/6/5J! I</6:/! 656! 0565! 2-!?- :/>>3?369/-7-!B%-?-;?->5!U+*D+!! Esempi di imballaggi per la racc a rischio infettivo omologati AD G(!-55%#($-!-%!*),#%2%$%!*%&3%)2$%!+-..KM:<9!().!& +%! -&,#%2$'! &)($*-.%HH-$'! +)%! 2)*4%H%! 1)*! &'..-E'*-H%'()! &'(!.KM5)(H%-! *)5%'(-.)! G($ ;-*-5*-/'! O7B9! '.$*)! -%! *),#%2%$%! $)&(%&%! )! + ;-*-5*-/%!>7=!)!>7B9!2%!S!*%$)(#$'!'11'*$#('!%(2)*! Pagina 13 di 37

14 Nel caso l operatore rilevi che i contenitori presentino delle anomalie, deve immediatamente segnalarlo al Direttore di macrolivello di riferimento per il tramite del caposala/ preposto o direttore della struttura organizzativa di appartenenza. Nel caso in cui i rifiuti pericolosi infettivi provengano da pazienti che hanno effettuato indagini diagnostiche che prevedono l utilizzo di sostanze radioattive ( ad esempio scintigrafia ) questo devono essere inseriti in un contenitore che dovrà essere ben identificato con l apposita etichetta adesiva che riporta S - Da smaltire non prima di 5 giorni dalla data di chiusura riportata sul coperchio. Nelle strutture in cui sono in uso carrelli per le medicazioni comprensivi di piccoli contenitori destinati alla raccolta dei rifiuti, sarà cura dell operatore che li ha prodotti confezionarli e raccoglierli nel contenitori in plastica rigida destinato ai rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Movimentazione interna e trasporto al punto di raccolta ove esistente Una volta chiusi i contenitori dei rifiuti è assolutamente vietato riaprirli; I contenitori dei rifiuti devono essere mantenuti in posizione verticale (con l apertura verso l alto) durante tutte le operazioni di confezionamento, il deposito e il trasporto dei medesimi. Prima di iniziare la movimentazione deve essere verificato che non sporgano materiali taglienti o comunque pericolosi che possono provocare punture o tagli. I contenitori devono essere sempre maneggiati con cura. I contenitori chiusi devono essere allontanati dalle strutture quotidianamente o se necessario, anche più volte al giorno, dal personale addetto, e sotto la responsabilità dei responsabili di struttura. I contenitori, debitamente chiusi, dovranno essere trasportati direttamente, o dopo una momentanea collocazione nell idoneo punto di raccolta interno alla struttura, al deposito temporaneo della struttura identificato dal direttore di macrolivello di riferimento. Conferimento al deposito temporaneo Il trasporto dei rifiuti dalle strutture, o dai punti di raccolta ove presenti, al deposito temporaneo deve essere effettuato solo dopo che l operatore addetto ha verificato la chiusura del contenitore e la presenza della scritta sul contenitore: - del nome della struttura produttrice - della data di chiusura del contenitore Il trasporto avviene con cadenza giornaliera o plurigiornaliera secondo le esigenze e stabilite dal reparto in accordo con il direttore del macrolivello di riferimento. Per il trasporto possono essere usati dei carrelli adibiti esclusivamente al trasporto dei rifiuti. Il trasporto interno è svolto sotto la responsabilità dell operatore che la effettua. Disposizioni emergenza in caso di spandimento accidentale dei rifiuti Nella presente istruzione operativa vengono fornite indicazioni sulle corrette modalità da seguire Nel caso in cui, durante il percorso di movimentazione od di trasporto dei rifiuti sanitari, si abbia un evento fortuito che comporti una sanitari a rischio infettivo Movimentazione sanitari a rischio infettivo Deposito Temporaneo sanitari a rischio infettivo Disposizioni di emergenza Pagina 14 di 37

15 fuoriuscita di materiale biologico, o comunque pericoloso, l operatore addetto deve 5 : - far evacuare la zona di spandimento e segnalarla apponendovi un opportuna segnaletica di avvertimento; - proteggersi indossando gli opportuni dispositivi di protezione individuale prima di intraprendere qualsiasi attività; - utilizzare il kit antispandimento; - nel caso in cui debba essere effettuata una decontaminazione versare, nella zona di spandimento, un disinfettante chimico (ad esempio ipoclorito di sodio al 5-10%), lasciandolo agire ed arieggiando l ambiente; - rimuovere il materiale solido e/o assorbire il liquido e/o materiale biologico con panni assorbenti e mettere il tutto all interno del sacchetto per rifiuti; - lavare con detergente ed asciugare la zona; - finite tutte le operazioni riporre i dispositivi di protezione individuale usati all interno del sacchetto per rifiuti; - chiudere il sacchetto e l apposito contenitore rigido e procedere con le normali azioni di gestione dei rifiuti. Adempimenti amministrativi I rifiuti raccolti presso il deposito temporaneo devono essere registrati sull apposito software di tracciabilità denominato SISTRI che gestisce il carico, lo scarico e la rintracciabilità del rifiuto nel percorso che conduce allo smaltimento. Gli accessi al software, la gestione delle registrazioni e l inserimento dei dati è a cura e sotto la responsabilità dell operatore individuato e delegato alla gestione della chiavetta USB dotata di firma digitale. L operatore individuato deve interfacciarsi anche con il personale della ditta incaricata dello smaltimento per l attuazione della procedura di gestione SISTRI. Per i dettagli si rimanda alle istruzioni operative specifiche. sanitari a rischio infettivo Adempimenti amministrativi Smaltimento I rifiuti devono essere prelevati dal deposito temporaneo dal personale della ditta appaltatrice che ha in gestione il servizio di smaltimento dei rifiuti sanitari seguendo le procedure SISTRI e le istruzioni operative aziendali. Inoltre il personale della ditta appaltatrice che ha in gestione il servizio di smaltimento dei rifiuti sanitari deve: pesare i rifiuti al momento del ritiro, verificare l eventuale presenza di radioattività, trasportarli all impianto di smaltimento indicato, secondo la normativa vigente. sanitari a rischio infettivo Smaltimento 5 vedere anche PA.DS.15 Pagina 15 di 37

16 Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo liquidi Identificazione I rifiuti liquidi provenienti dalle apparecchiature di laboratorio o da altre attività sanitarie ( aspirati liquidi salivari degli ambulatorio odontoiatrico etc ) che a giudizio del responsabile della struttura, presentano caratteristiche di infettività, sono classificati come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. sanitari a rischio infettivo liquidi Confezionamento I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo liquidi devono essere convogliati e raccolti in apposite taniche di colore bianco-trasparente fornite nel capitolato di appalto per la gestione dei rifiuti o in dotazione assieme alla strumentazione. La tanica deve riportare l etichetta con indicato: Rifiuto a rischio infettivo il simbolo di pericolo la struttura di produzione la data di chiusura. Le taniche una volta piene, avendo cura di osservare il limite segnato sempre sulla tanica (livello max), devono essere chiuse con l apposito tappo a vite, inserite all interno dei contenitori rigidi di dimensioni maggiori deputati allo smaltimento dei rifiuti a rischio infettivo, seguendo le modalità previste dalla corretta gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo ovvero applicare l etichetta di tracciabilità e scrivere la data di chiusura( nel caso di strutture territoriali non ancora abilitate alla tracciabilità interna: scrivere sopra il coperchio con un pennarello indelebile: la struttura di appartenenza e la data di chiusura. ) Solo successivamente, il contenitore, potrà essere trasferito, dal personale, presso il luogo di deposito temporaneo che si trova all interno dell area del presidio di riferimento. Ai fini della sicurezza degli operatori si precisa che le operazioni di confezionamento vengano svolte con l utilizzo dei D.P.I., in particolare: vestiario adeguato, occhiali o schermo paraschizzi, guanti in gomma adatti per rischio chimico e biologico, uso di eventuali raccordi specifici. Per quanto concerne le fasi di movimentazione interna e trasporto al punto di raccolta ove esistente; conferimento al deposito temporaneo; adempimenti amministrativi; smaltimento, si rimanda alle descrizioni riportate nelle pagine precedenti. Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo a domicilio del paziente (assistenza domiciliare) o nelle strutture periferiche dell azienda Introduzione Il presupposto su cui si fonda il presente paragrafo è la disposizione del D.P.R. n 254/2003 secondo cui la responsabilità dei rifiuti sanitari prodotti all esterno delle strutture sanitarie è a carico dell operatore sanitario che ha fornito la prestazione. sanitari a rischio infettivo a domicilio o strutture periferiche Pagina 16 di 37

17 A domicilio del paziente la prestazione che l operatore sanitario fornisce è quella che egli esegue materialmente al paziente al netto delle operazioni o attività espletate da altri soggetti quali ad esempio i familiari (cosiddetti caregiver 6 ). L operatore sanitario che effettua la prestazione ha il compito di consegnare i rifiuti prodotti dalla propria attività alla struttura sanitaria di riferimento nel più breve tempo possibile. La gestione dei rifiuti prodotti nell'ambito dell'assistenza domiciliare presenta alcune precise caratteristiche: - i rifiuti assimilati agli urbani (es. confezioni vuote dei presidi) o non pericolosi (es. sacche svuotate) possono essere lasciati a casa del paziente, ma tutti i rifiuti pericolosi a rischio infettivo che l'operatore produce effettuando la prestazione devono essere raccolti in contenitori idonei e conferiti alla struttura di riferimento: in genere si tratta di siringhe, aghi, residui delle medicazioni; - i rifiuti prodotti dal paziente o da persone dallo stesso incaricate di assisterlo non sono rifiuti speciali prodotti dall'azienda sanitaria, ma rifiuti domestici prodotti dal paziente che deve conferirli al servizio pubblico di raccolta, in quanto sono classificati come urbani, anche se presentano le stesse caratteristiche dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Per alcuni di essi si possono lasciare semplici istruzioni per lo smaltimento: ad esempio, gli aghi non devono essere rincappucciati e le siringhe devono essere smaltite tal quali, inserendole in un contenitore rigido (es. bottiglia vuota di un prodotto per la casa), da chiudere bene prima del conferimento nel sacco nero. Per altri rifiuti (es. sacche di drenaggio) la gestione è più complessa e deve essere definita di volta in volta, tenendo conto degli aspetti di igiene e sicurezza del paziente, dei familiari e delle persone che manipoleranno tali rifiuti: ad esempio, le sacche per urine devono essere svuotate in fognatura prima dello smaltimento nel sacco nero. Disposizioni operative L operatore non deve lasciare a disposizione del paziente i contenitori dell'azienda sanitaria, anche nel caso in cui, il personale sanitario, si offra di ritirare i contenitori pieni (sarebbe un'operazione di gestione non autorizzata di rifiuti prodotti da terzi). Ogni automezzo 7 di servizio per l assistenza domiciliare, o a disposizione delle strutture periferiche dell azienda, deve essere dotato: di un estintore da almeno 2Kg 6 l istruzione e l addestramento del familiare care-giver permette la preparazione della zona da medicare (con la detersione e quindi la rimozione delle bende), prima dell arrivo dell operatore sanitario quindi il rifiuto prodotto è ragionevolmente da non considerarsi a carico del personale sanitario, per cui lo smaltimento compete alla famiglia 7 Gli operatori del Presidio Centro, che come mezzo di locomozione utilizzano la bicicletta, svolgeranno le medesime attività suddette facendo riferimento anziché al contenitore in bauliera dell automezzo, all apposito contenitore fissato ai lati della bicicletta ( non serve l estintore). Pagina 17 di 37

18 di un contenitore rigido per rifiuti sanitari a rischio infettivo idoneo per resistenza, capacità e dotato di coperchio a chiusura ermetica e collocato in modo stabile all interno della bauliera dell autovettura; oppure di sistemi di fissaggio nella bauliera dell autovettura in modo tale che l operatore assicuri nel bagagliaio il contenitore rigido per rifiuti sanitari a rischio infettivo - idoneo per resistenza, capacità e dotato di coperchio a chiusura ermetica durante il trasporto. Per l assistenza domiciliare, all inizio di ogni turno l operatore sanitario: 1) controlla che all interno della bauliera dell autovettura sia presente e correttamente collocato il contenitore rigido per rifiuti a rischio infettivo e che al suo interno vi sia posto il sacco impermeabile giallo; 2) controlla di avere nella valigia per le medicazioni che porta con sé, un numero adeguato in relazione alle prestazioni da effettuare - di sacchetti piccoli monouso ( tipo quelli dei rifiuti per l umido) da utilizzare per la raccolta dei rifiuti sanitari a rischio infettivo, non taglienti e pungenti, prodotti dall operatore al domicilio del paziente; l apposito contenitore rigido per taglienti e pungenti. Ad ogni accesso al domicilio l operatore sanitario provvede a: raccogliere il materiale usato e contaminato, classificabile quindi come rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo e che non siano aghi o taglienti, dentro l apposito sacchetto in plastica ( di cui al punto 2 sopra) e lo chiude ermeticamente; deposita l eventuale ago, e/o gli altri attrezzi taglienti o pungenti contaminati utilizzati, dentro l apposito contenitore rigido per taglienti e pungenti e ripone il contenitore nella valigia per le medicazioni che porta con sé. 3) ritorna all automezzo e deposita il sacchetto in plastica contenente i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo all interno del sacco racchiuso nel contenitore rigido presente in bauliera; 4) richiude il contenitore rigido il con il coperchio. sanitari a rischio infettivo a domicilio o strutture periferiche A fine turno, o comunque al rientro al presidio, l operatore: A) apre il contenitore rigido posto all interno della bauliera; B) preleva dalla valigia per le medicazioni il contenitore rigido per taglienti e pungenti contenente i rifiuti taglienti e pungenti prodotti durante il turno, e lo inserisce all interno del sacco presente nel contenitore rigido in bauliera; C) chiude in modo definitivo il sacco presente all interno del contenitore rigido e contenente all interno sia i sacchetti in plastica con i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ( non aghi e taglienti sia il contenitore giallo con gli aghi e i taglienti; D) preleva il sacco chiuso presente all interno del contenitore rigido stesso con all interno sia i sacchetti in plastica con i rifiuti sanitari Pagina 18 di 37

19 pericolosi a rischio infettivo ( non aghi e taglienti) sia il contenitore rigido per gli aghi e i taglienti; E) deposita il sacco nei contenitori rigidi posti nei punti di raccolta o deposito temporaneo presenti nella struttura di appartenenza. Gestione dei rifiuti Sanitari pericolosi non a rischio infettivo: sostanze chimiche di scarto, dal settore sanitario o da attività di ricerca collegate, pericolose o contenenti sostanze pericolose ai sensi dell'art. 1 della decisione Europea 2001/118/CE. Codice CER * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose Identificazione La classificazione ed etichettatura di una sostanza chimica o di una miscela di più sostanze si basa sulla valutazione del pericolo connesso al loro uso, secondo quanto previsto dal D. Lgs. n. 52 del 3 febbraio 1997 (per le sostanze) e dal D.Lgs. n. 65 del 14 marzo 2003 (per i preparati), e relativi aggiornamenti. sanitari sostanze chimiche pericolose L'etichettatura e le schede informative di sicurezza (SDS) sono i mezzi di informazione del pericolo connesso all'uso della sostanza o del preparato. Le risultanti classificazioni ed etichettature, sono comunicate agli utilizzatori della sostanza attraverso l'etichetta e, per quanto riguarda gli utilizzatori professionali attraverso le schede informative in materia di sicurezza, entrambi utile strumento per la gestione del rischio derivante dai prodotti chimici. I rifiuti di sostanze o preparati chimici pericolosi o contenenti sostanze pericolose, miscele, solventi e composti chimici sono da considerare afferibili alla categoria di rifiuto con codice CER * ( ad esempio,: metanolo, acetonitrile, isopropanolo, formalina, ecc..) La struttura organizzativa, sotto la responsabilità del suo direttore, deve raccogliere, conservare e consultare, all occorrenza, le schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati. Di seguito si riporta la classificazione dei rifiuti in base all'etichettatura delle sostanze pericolose in essi contenute 8. 8 A partire dal 1 dicembre 2010, secondo un preciso percorso per "tappe di avvicinamento"che terminerà il 1 giugno 2015, il nuovo Regolamento della Comunità Europea n. 1272/2008 (noto come "Regolamento CLP"), comporterà una serie di notevoli e numerose modifiche a riguardo del sistema di classificazione, di etichettatura e di imballaggio, compreso il formato delle "schede di sicurezza", la simbologia e la fraseologia adottate, relative alle sostanze ed alle miscele pericolose. Pagina 19 di 37

20 !!!!! ;3<&#45,)(>"(P! ;S<%>7(""%-#P! ;23<! /! &#>"/""#! &#>! /&I,/! $')%1%#>/! 1/$! "#$$%&%P! ;2C< +#'#! *Q(*%4%>/?%#>(! +T! *,#1#! /! $#$"/>?(! '()%&#*#$(P! ;2E<(&#"#$$%&#B! >#>! $#>#! 7%$$/"(! $#1*%(!+%!&#>&(>")/?%#>(0! Tabella 15 pericolose in essi contenute Tipo di sostanza pericolosa contenuta,>/!#!'%y!$#$"/>?(! %>7%/44/5%*%! Protocollo aziendale per la gestione dei rifiuti Classificazione dei rifiuti in base all'etichettatura delle sostanze Simbolo di pericolo 139 Codici di pericolo UV!!($")(4/4(>"(! %>7%/44/5%*%!! U!!7/&%*4(>"(! %>7%/44/5%*%! Concentrazione totale (peso/peso) della/delle sostanze nel rifiuto R,>"#!+%! %>7%/44/5%*%"T!!!LLWX! R,>"#!+%! %>7%/44/5%*%"T!! Z!LLWX!!!!!! Classificazione del rifiuto R()%&#*#$#! H#>!'()%&#*#$#!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,>/!#!'%Y!$#$"/>?(! R()%&#*#$#! &*/$$%7%&/"(!&#4(!4#*"#! Concentrazione totale "#$$%&O(! Tipo di sostanza Simbolo di Codici Classificazione (peso/peso) della/delle H#>!'()%&#*#$#! pericolosa contenuta pericolo 139 di pericolo del rifiuto! sostanze nel rifiuto,-.!)!/'0!+)+1.-2%! 6!!1)++'()!!"#! $%&'()*)+)!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (*.++'3'(.1%!()4%!! 2CN 1)++'(5%!!!]**(1/"#!J!/**/!R/)"(!^,/)"/!+(*!J0K1$0!2L3M3::90! 7!"#! 8)-!/%&'()*)+)! 2CS! R()! %! '()%&#*%! _&/>&()#1(>#_.!!_"#$$%&#! '()! %*! &%&*#! )%')#+,""%-#_! (! _4,"/1(>#_! >#>! ($%$"(!,>!,-.!)!/'0!+)+1.-2%! <-!!-)(';)!!9:#! $%&'()*)+)! $%45#*#!$'(&%7%&#! (*.++'3'(.1%!()4%! -)(';%! 7!9:#! 8)-!/%&'()*)+)!!,-.!)!/'0!+)+1.-2%!?!!()&&)+';)!!=#! $%&'()*)+)! ()&&)+';%!(*.++'3'(.1%!!()4%!>":! 7!=#! 8)-!/%&'()*)+)!!,-.!)!/'0!+)+1.-2%!?!!()&&)+';)!!:#! $%&'()*)+)! pagina 150 di 320 ()&&)+';%!(*.++'3'(.1%! 7!:#! 8)-!/%&'()*)+)!!,-.!)!/'0!+)+1.-2%! <'!!'&&'1.-1%!!=A#! $%&'()*)+)! '&&'1.-1'!(*.++'3'(.1%! 7!=A#! 8)-!/%&'()*)+)!!,-.!)!/'0!+)+1.-2%! <'!!'&&'1.-1%!!9A#! $%&'()*)+)! '&&'1.-1'!(*.++'3'(.1%! ()4%!>"BC!>"DC!>"E! 7!9A#! 8)-!/%&'()*)+)!!,-.!+)+1.-2.! Simbolo T - frasi di!ac=#! $%&'()*)+)! (.-(%&)F%-.!G'! rischio R45 o R49! (.1%F)&'.!=!)!9! 7!AC=#! 8)-!/%&'()*)+)!!!!!!!,-.!+)+1.-2.! (.-(%&)F%-.!G'! (.1%F)&'.!"!!,-.!+)+1.-2.!1)++'(.! /%&!'*!('(*)!&'/&)G,11';)! K(.1%F)&'%!=!)!9L! (*.++'3'(.1.!>BA!)!>B=!!,-.!+)+1.-2.!1)++'(.! /%&!'*!('(*)!&'/&)G,11';)! K(.1%F)&'.!"L! (*.++'3'(.1.!>B9!)!>B"!! H'4I)*)!<-!J!! 3&.+'!G'!&'+(5')!>@A! H'4I)*)!6!J!! 3&.+'!>BA!)!>B=!!=#! $%&'()*)+)! 7!=#! 8)-!/%&'()*)+)!!AC:#! 7!AC:#!!!!!! H'4I)*)!<-!J!! 3&.+'!>B9!)!>B"!!:#! $%&'()*)+)! 8)-!/%&'()*)+)! $%&'()*)+)! 7!:#! 8)-!/%&'()*)+)!!!!!!,-.!+)+1.-2.! 4,1.F%-.!G%**.! (.1%F)&'.!=!)!9! (*.++'3'(.1.!>@B!! H'4I)*)!6!J! 3&.+%!>@B!!AC=#! 7!AC=#!!!!!!,-.!+)+1.-2.! 4,1.F%-.!G%**.! (.1%F)&'.!"!!! H'4I)*)!<-!J! 3&.+%!>@A!!=#! $%&'()*)+)! 8)-!/%&'()*)+)! $%&'()*)+)! 7!=#! 8)-!/%&'()*)+)!! Pagina 20 di 37

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