Giovani artigiani e giovani imprese: un viaggio nell'artigianato piemontese

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1 Giovani artigiani e giovani imprese: un viaggio nell'artigianato piemontese (A cura di Giampaolo Vitali per l'osservatorio Regionale dell'artigianato) I dati dell'osservatorio regionale sull'artigianato indicano che i giovani artigiani e le loro imprese, che rappresentano circa il 25% del sistema artigianale, hanno caratteristiche profondamente diverse dalla media del comparto: mostrano migliori variabili strutturali (come ad esempio, un titolo di studio più elevato, una dimensione d'impresa relativamente più grande, un'organizzazione societaria più complessa ed evoluta), migliori performance di crescita (misurate in termini di evoluzione della domanda, del fatturato e dell'occupazione, maggior propensione all'investimento e all'innovazione), migliori aspettative circa il futuro (nel senso che sono più ottimisti sull'evoluzione della domanda e della produzione). Infine, i giovani utilizzano di più le nuove tecnologie, stante la migliore dotazione in termini di fax, computer, sito web e, in generale, di macchine innovative. Per approfondire le caratteristiche di questo insieme di artigiani che costituisce un vettore cruciale di sviluppo e di rinnovamento del comparto, la Regione Piemonte ha incaricato il CERIS-CNR (Istituto di Ricerca sull'impresa e lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche) di condurre una ricerca su 100 imprenditori artigiani piemontesi di età inferiore ai 40, suddivisi equamente tra i settori della metalmeccanica, dei servizi di trasporto, dei servizi per le imprese, delle industrie manifatturiere "leggere". Tra i principali risultati dello studio merita ricordare: 1. l'importanza della famiglia di origine nel definire i percorsi di crescita dei giovani artigiani: più della metà dei giovani intervistati sono figli di artigiani, probabilmente grazie al fatto che l'impresa di famiglia facilita l'acquisizione delle conoscenze per l'avvio dell'impresa e riduce il ricorso ai capitali che non siano quelli personali o familiari. Le nuove politiche per i giovani artigiani dovrebbero valorizzare il periodo formativo trascorso in famiglia dai giovani, che a differenza dei figli dei lavoratori dipendenti non hanno esperienze professionali precedenti a quelle artigiane; 2. il ruolo dell'innovazione e della formazione, processi a cui si sta interessando anche l'impresa minore : le innovazioni si acquisiscono tramite gli investimenti in nuovi macchinari, mentre i corsi di formazioni più seguiti sono quelli tecnici, più frequentati rispetto a quelli gestionali; 3. le dinamiche di crescita del comparto, che sono molto positive: il campione di 100 imprese cresce dell'11% nel biennio in termini di addetti; il peso dei titolari e coadiuvanti è pari a quello dei dipendenti, ed il ricorso alle forme atipiche di lavoro aumenta del 29% nel biennio; 4. le specificità e la particolare dinamicità dei servizi per le imprese: si tratta di un comparto caratterizzato da alta innovazione, qualificazione della manodopera e flessibilità organizzativa; 5. il ruolo richiesto all'operatore pubblico, in termini di riduzione dei vincoli all'agire imprenditoriale e degli oneri fiscali e finanziari; per quanto riguarda i finanziamenti agevolati, attualmente poco utilizzati, i giovani chiedono migliori informazioni: è quindi probabile che vada ulteriormente potenziata l'attuale politica di diffusione delle informazioni. I risultati dell'indagine consentono di formulare alcune proposte di policy a favore dei giovani del settore artigiano. Tali proposte di intervento per lo sviluppo tengono conto del ruolo giocato dalla famiglia artigiana nel creare nuovi imprenditori, della necessità di acquisire competenze tecniche prima di iniziare l'attività artigiana, della notevole differenziazione di contenuto tecnologico delle produzioni esistente nel comparto artigiano. In questo contesto, si propone che gli incentivi per la creazione di nuove imprese debbano favorire in modo specifico i lavoratori dipendenti che intendano impiantare proprie aziende, permettendo loro di trasferire nella nuova impresa le competenze acquisite nella precedente esperienza professionale; al contrario, gli incentivi per la nascita di nuovi imprenditori di origine artigiana devono favorire soprattutto le aziende familiari, che potrebbero così investire nella formazione dei propri giovani e nel loro inserimento nell'attività. Inoltre, la richiesta di maggiori informazioni sulle agevolazioni finanziarie può essere tradotta in nuove forme di comunicazione più mirate alle specifiche caratteristiche del target di utenza. Struttura e organizzazione d'impresa dei giovani imprenditori artigiani: sintesi dei risultati

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3 Direzione Artigianato e Commercio STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE D IMPRESA DEI GIOVANI IMPRENDITORI ARTIGIANI Sintesi dei risultati Dicembre

4 Giovani artigiani e giovani imprese: un viaggio nell artigianato piemontese SUMMARY L indagine Il comparto dell impresa minore è particolarmente esposto agli effetti del cambiamento che sta avvenendo nel contesto competitivo piemontese: la concorrenza favorita dalla globalizzazione dell economia, il completamento del mercato unico europeo, l evoluzione del progresso tecnologico sono elementi che impongono all imprenditore frequenti cambiamenti nelle strutture aziendali. Anche il mondo dell artigianato mostra tale processo evolutivo, soprattutto se consideriamo il comparto delle imprese condotte da giovani artigiani. I giovani artigiani e le loro imprese hanno caratteristiche strutturali profondamente diverse dalla media del comparto. I dati dell Indagine congiunturale promossa semestralmente dall Osservatorio regionale dell artigianato indicano numerose specificità positive dei giovani artigiani (vedi tabelle 1, 2 e 3). I giovani mostrano migliori variabili strutturali (come ad esempio, un titolo di studio più elevato, una dimensione d impresa relativamente più grande, un organizzazione societaria più complessa ed evoluta), migliori performance di crescita (misurate in termini di evoluzione della domanda, del fatturato e dell occupazione, maggior propensione all investimento e all innovazione), migliori aspettative circa il futuro (nel senso che sono più ottimisti sull evoluzione della domanda e della produzione). Infine, i giovani utilizzano di più le nuove tecnologie, stante la migliore dotazione in termini di fax, computer, sito web e, in generale, di macchine innovative. La presenza di un comparto giovanile così evoluto rappresenta un evidente segno di cambiamento e di rinnovamento del mondo artigianale. Per approfondire le caratteristiche di questo insieme di artigiani che influenzano il rinnovamento del comparto, sono state condotte 100 interviste ad altrettanti imprenditori artigiani piemontesi, di età inferiore ai 40, e suddivisi equamente tra i settori della metalmeccanica, dei servizi di trasporto, 2

5 dei servizi per le imprese, delle industrie manifatturiere leggere 1. La scelta di tali settori è stata effettuata in modo da distinguere tra comparto manifatturiero e terziario, e tra comparti più tradizionali, quali l industria leggera e i trasporti, e comparti più innovativi, come i servizi per l impresa e, in minor misura, la metalmeccanica. Il ruolo della famiglia artigiana L importanza della famiglia artigiana nel definire i percorsi di crescita dei giovani artigiani è uno dei principali risultati ottenuti dall indagine (grafico 2). Tale ruolo si esercita in più ambiti. Per esempio, la famiglia di origine del giovane influenza i percorsi di crescita professionale, sia in termini di precedenti esperienze professionali (grafico 1), sia in termini di accesso ai corsi di formazione (tabella 6). Nel primo caso, si nota che i giovani appartenenti a famiglie artigiane tendono a non avere precedenti esperienze professionali 2. Questa sorta di autoformazione limita la frequenza ai corsi di formazione all avvio dell impresa, ed influisce anche sulle modalità di costituzione dell impresa, che non deve essere creata ex novo dal giovane se egli si inserisce nell impresa familiare. Al contrario, chi proviene da famiglie di lavoratori dipendenti o di lavoratori autonomi/imprenditori non artigiani ha precedenti esperienze lavorative (grafico 1), soprattutto come lavoratore dipendente, e tende a costituire nuove imprese (grafico 3), nate ex-novo per supportare l intrapresa economica del giovane, e a frequentare corsi di formazione (in campo tecnico e gestionale). E sempre la famiglia uno dei fattori che influenzano il numero dei soci in azienda, le fonti di finanziamento o quelle di acquisizione delle conoscenze. Per quanto riguarda i soci, quasi tutte le imprese dei giovani artigiani sono individuali o hanno soci nella cerchia familiare (più o meno allargata). Le imprese con soci terzi sono una percentuale ridottissima (grafico 4). Tale fatto favorisce una maggiore stabilità economica dell impresa, una migliore reputazione reciproca dei soci, un minore comportamento opportunistico, tutti 1 Questo settore comprende le imprese artigiane nei comparti del legno, alimentari, tessile, abbigliamento. 2 E infatti probabile che essi riescano ad acquisire le competenze necessarie ad avviare l impresa direttamente nella propria famiglia. 3

6 elementi che avvantaggiano le imprese familiari rispetto alle imprese con soci terzi. Le fonti di finanziamento e le competenze tecnico-gestionali (tabelle 4 e 5) utilizzate all avvio dell impresa sono anch esse di origine personale o familiare. Anche questo potrebbe essere un effetto o una causa dell elevato peso dei giovani artigiani provenienti da una famiglia artigiana (sono più della metà del totale del campione). La struttura e performance d impresa Le imprese costituite dai giovani artigiani sono essenzialmente microimprese, con una media di 4 addetti, costituiti essenzialmente da personale non dipendente. Infatti, in tali imprese è molto elevato il peso dei titolari, quello dei coadiuvanti, quello di chi lavora con il contratto della collaborazione coordinata e continuativa (tabella 10). Le imprese selezionate dall indagine sono molto attive, in quanto crescono nel biennio a tassi molto alti, tanto in termini di fatturato che di addetti. Ed i vantaggi per l occupazione piemontese sono evidenti: in una fase in cui i grandi gruppi industriali e dei servizi sono sottoposti a profondi processi di ristrutturazione, che riducono la loro presenza occupazionale sul territorio piemontese, l attività delle imprese artigiane consente di recuperare gli effetti negativi di tali ristrutturazioni. Il ruolo dell operatore pubblico non può che essere quindi quello di assecondare tale processo di crescita, nonostante le sfide sociali insite nella creazione di occupazione atipica. Del resto non si registra incompatibilità tra la crescita dell occupazione atipica e quella con contratto a tempo indeterminato. Nelle imprese dei giovani artigiani i lavoratori dipendenti sono aumentati del 18% nel biennio , e quelli con contratto di collaborazione coordinata e continuativa addirittura del 29%, indicando un effetto di complementarietà, più che di sostituzione, tra le due modalità contrattuali. Il problema dell innovazione e della formazione I mercati dell innovazione e quello della formazione sono generalmente mercati in cui si registrano frequenti fallimenti del mercato, che generano 4

7 inefficienza soprattutto a carico delle imprese più piccole. Ciò significa che le imprese artigiane sono soggette ad elevati costi, generalmente indiretti, nell accedere a tali mercati. Le strategie di crescita dell impresa tramite l innovazione o la formazione professionale sono ben presenti nel comportamento dei giovani artigiani, pur con alcuni limiti. Da una parte, le conoscenze tecnologiche vengono acquisiste incorporate nei macchinari (tabella 12), dall altra, il ricorso alla formazione professionale avviene soprattutto per quanto riguarda la formazione tecnica, e in misura inferiore per quella gestionale, commerciale, amministrativa (tabella 6). Inoltre, la grossa fetta di giovani provenienti da una famiglia di artigiani ottiene le conoscenze generalmente all interno della famiglia, e quindi utilizza di meno gli strumenti messi a disposizione dall operatore pubblico o dal mercato. Il rinnovo del comparto: i servizi per le imprese I servizi per le imprese rappresentano un comparto artigianale fortemente differenziato rispetto alle caratteristiche mediamente possedute dal mondo dell artigianato. La nostra indagine ha evidenziato quanto sia profonda la distanza che separa il comparto dei servizi per le imprese dagli altri comparti studiati (la metalmeccanica, le industrie leggere e i trasporti). Tale differenza è un indice del diverso contesto socio-imprenditoriale a cui si riferiscono i giovani artigiani dei servizi innovativi, come del diverso contenuto tecnologico delle imprese qui considerate. Il comparto dei servizi alle imprese, nelle sue componenti più innovative, possiede le tipiche caratteristiche del settore della new economy. In primo luogo, il comparto utilizza la manodopera in forma fortemente flessibile, stante il fatto che ben un terzo degli addetti è inserito nella forma contrattuale della collaborazione coordinata e continuativa. In secondo luogo, ben l 80% delle imprese intervistate è di nuova costituzione, contro una media del campione del 52%. Questa modalità di sviluppo imprenditoriale è legata all assenza di una tradizione familiare nel comparto, e quindi alle modalità di acquisizione delle conoscenze (che avvengono sul campo e non in famiglia ) 5

8 o delle risorse finanziarie (con un maggior ricorso al credito bancario), e alla più giovane età degli imprenditori in esso presenti. Una terza variabile che caratterizza il comparto dei servizi per le imprese è rappresentata dalla motivazione che ha spinto il giovane a fare la scelta artigiana: in questo comparto la scelta deriva in modo preponderante dal voler seguire lo spirito imprenditoriale, una sorta di autorealizzazione nella libertà d impresa e nell individualismo professionale. E anche probabile che l individualismo favorisca strutture micro-imprenditoriali, essendo i servizi per le imprese il settore con la dimensione media più bassa, sia in termini di addetti che di fatturato. Inoltre, i servizi per le imprese sono anche il comparto con il peso maggiore di imprese individuali: l unicità del socio rappresenta probabilmente la migliore modalità per realizzare in pieno quella autonomia decisionale tanto richiesta, in termini di autorealizzazione professionale, dai giovani imprenditori. In questo ambito culturale, è logico notare che i giovani imprenditori dei servizi alle imprese si rivolgono di più - per avere informazioni - ai consulenti privati, rispetto alle associazioni di categoria o agli altri enti di difesa di interessi collettivi. Infine, merita ricordare che le performance positive del comparto sono evidenziate dalla crescita dimensionale delle imprese ivi presenti (con un aumento del 50% degli addetti tra il 1998 ed il 2000), mentre la crescita qualitativa si percepisce nel fatto che 3 dei 6 laureati di tutto il campione lavorano proprio in questo comparto. Tale comparto rappresenta pertanto un fiore all occhiello del mondo dell artigianato e conferma la necessità di non trattare comparti così complessi, come quello artigiano, in modo unico ed omogeneo. Alla differenziazione del contenuto innovativo della produzione dovrebbe corrispondere una politica di intervento pubblico altrettanto differenziata: nei confronti del comparto dei servizi non si possono utilizzare i tradizionali strumenti di intervento pubblico applicati nel resto del mondo artigianale, ma occorre intervenire tendendo conto delle tipicità del comparto stesso, quali, per esempio, la flessibilità produttiva, il flusso informativo, la formazione per le nuove figure professionali della new economy, l obsolescenza rapida dei macchinari. 6

9 Il ruolo dei finanziamenti pubblici Come già affermato, all interno delle fonti di finanziamento utilizzate per avviare l impresa, il giovane artigiano fa riferimento soprattutto a capitali personali o familiari. In questa prima fase il ruolo dei finanziamenti pubblici è in secondo piano, ma diventa molto importante successivamente sulla gestione d impresa. Ai finanziamenti pubblici accedono infatti poche imprese nella fase di avvio dell impresa, nonostante i numerosi programmi a disposizione delle imprese artigiane, e le numerose fonti a cui possono attingere informazioni per tali finanziamenti (tabella 8). Questa realtà contrasta pesantemente con le difficoltà (tabella 9) che mostrano i giovani artigiani nell accesso al credito ordinario o con le loro richieste di intervento pubblico: gli oneri finanziari ed il rapporto banca-impresa rappresentano uno dei problemi gestionali sollevati, a più riprese, dai giovani artigiani, che richiedono ancora finanziamenti agevolati per acquistare macchinari e impianti tecnologicamente evoluti (tabella 16). Si instaura così un circolo vizioso che lega gli investimenti innovativi ad un elevato costo del denaro, costo che, stante il basso utilizzo dei finanziamenti agevolati, non riesce a venire ridotto. Questo può forse dipendere dalle modalità di erogazione dalle informazioni: pur essendoci numerosi operatori coinvolti nella diffusione delle stesse (a cui i giovani confermano di accedere), nella fase dello start-up aziendale i giovani artigiani richiedono ulteriori informazioni su come accedere ai fondi pubblici (tabella 7). Tale bisogno da parte dei giovani imprenditori sembra indicare la necessità di un ulteriore potenziamento dell attuale politica di diffusione delle informazioni e la ricerca di nuove forme di comunicazione mirate alle specifiche caratteristiche dell utenza giovanile. Il ruolo dell intervento pubblico Al di là dei giudizi dati dai giovani artigiani sui singoli enti pubblici, dalla nostra indagine emerge la richiesta di un operatore pubblico leggero, che interviene sull economia per ridurre al minino i lacci e i lacciuoli che limitano l agire imprenditoriale. Si tratta di un intervento tipicamente legato ad una politica industriale per fattori, e cioè ad una politica finalizzata a creare le migliori regole di trasparenza e funzionamento del mercato. Ciò è coerente con 7

10 le richieste di semplificazione degli adempimenti burocratici, minori vincoli di legislazione sul lavoro, lotta all economia sommersa. In questo contesto, il ruolo dell intervento pubblico consiste anche nell indirizzare lo sviluppo economico verso migliori strade di efficienza, e l impresa artigiana è forse quella tipologia di impresa che subisce più di altre i mancati funzionamenti del mercato (market failure). Per esempio, le asimmetrie informative presenti nel mercato del credito e dell innovazione colpiscono maggiormente le piccole imprese, rispetto alle medie e alle grandi. E l intervento pubblico potrebbe far funzionare meglio i mercati del credito e dell innovazione. Stimolati nel formulare specifiche richieste, i giovani artigiani affermano di avere bisogno di un supporto dell operatore pubblico per ridurre i costi finanziari e quelli fiscali. Ma se leggiamo in modo meno letterale tale forma di richiesta emerge l interesse a chiedere un aiuto per superare alcuni ostacoli di natura esogena all impresa, nei cui confronti il giovane artigiano non ha sufficienti strumenti gestionali da utilizzare. Al contrario, gli altri problemi che ostacolano lo sviluppo delle piccole imprese vengono, in un modo o nell altro, risolti: il costo del lavoro è reputato elevato da una minima parte degli intervistati, essendo molto bassa la quota di dipendenti tra gli addetti dell impresa; alla carenza di spazi (e quindi affitto dei locali), parcheggi e infrastrutture (e quindi di costi di trasporto) il giovane può porre rimedio direttamente, cercando le soluzioni più efficienti offerte dal mercato. Alcune proposte di policy Il ruolo giocato dalla famiglia artigiana deve essere tenuto in dovuta considerazione nelle politiche pubbliche a supporto della crescita del comparto. Un primo aspetto di analisi riguarda le politiche che vogliono favorire la nascita di nuove imprese: occorre tenere presente che i giovani artigiani utilizzano imprese di famiglia, e che le incentivazioni pubbliche dovrebbero essere poste a favore del nuovo imprenditore, più che della nuova impresa toutcourt. Oppure, se si vuole migliorare la qualità degli operatori economici, puntando sulla formazione professionale, occorre tenere conto del doppio binario di attività dei giovani, che acquisiscono informazioni dalla famiglia e dal corso di 8

11 formazione. Per esempio, il coordinamento di tali flussi di conoscenze potrebbe evitare la diffusione di informazioni contraddittorie, tra ciò che viene svolto nella pratica d impresa e ciò che richiede la teoria tecnica. Viceversa, la politica andrà distinta se si vuole favorire l accesso nel mondo artigiano dei giovani che svolgono un lavoro dipendente: l incentivazione in questo caso è più finalizzata alla creazione, ex novo, di una nuova impresa. Stesse affermazioni valgono se ci riferiamo alle politiche per l innovazione e per la formazione: se il target delle politiche è rappresentato dai giovani, occorre comunque che le politiche si rivolgano ad essi passando tramite le imprese familiari. Gli incentivi eventualmente dati alla famiglia per l evoluzione tecnica del giovane consentirebbero l accesso di quest ultimo ai programmi di diffusione delle tecnologie e a quelli della formazione professionale con un efficacia ed un efficienza forse maggiori rispetto agli incentivi dati direttamente ai giovani. La nuova politica dovrebbe dotare le famiglie di artigiani delle capacità tecnologiche da trasmettere ai propri giovani, essendo tale via di comunicazione quella privilegiata da parte dei giovani stessi. Inoltre, merita ricordare il problema dell accesso al credito, che viene sollevato a più riprese dai giovani imprenditori intervistati. Sembra logico, tenendo conto delle numerose agevolazioni finanziarie disponibili, che si debba intervenire a monte nel modificare il rapporto banca-impresa e le condizioni di accesso ai finanziamenti ordinari. Per migliorare la posizione contrattuale nei confronti delle banche, al fine di godere di minori costi di finanziamento, è determinante il ruolo dell operatore pubblico, tramite i consorzi di garanzia fidi, e quello delle associazioni di categoria, che potrebbero favorire un aumento della reputazione delle imprese associate sui mercati finanziari. Per questa seconda ipotesi, si può pensare, per esempio, ai rating finanziari sponsorizzati dalle associazioni di categoria o alla riduzione delle asimmetrie informative tipiche del rapporto tra banca e piccola impresa. 9

12 Tabella 1: Osservatorio regionale dell'artigianato - Indagine congiunturale: distribuzione delle imprese per classi di età dell imprenditore Oltre 59 Totale Incidenza % donne 32,6 23,8 16,3 12,6 7,5 16,4 Incidenza % diplomati 64,5 43,7 32, ,8 30,9 Incidenza % laureati 1,2 2,7 0,9 1,4 0,5 1,4 Incidenza % ditte individuali 35,7 36,8 34,1 41,0 48,5 38,9 Incidenza % imprese complesse Incidenza % imprese esportatrici 35,0 38,4 40,3 32,8 34,9 36,7 5,1 2,3 3,9 3,6 3,9 3,5 Incidenza % imprese investitrici 12,2 11,4 12,1 8, ,1 Andamento domanda (saldo aumenti-diminuzioni) Andamento fatturato (saldo aumenti-diminuzioni) Andamento occupazione (saldo aumenti-diminuzioni) Giudizio su economia piemontese (saldo positivo-negativo) -6,9-10,2-11,3-19,3-24,6-14,9-4,0-9,1-12,6-18,2-24,3-14,7 11,3 0,3 0,5-3,1-3,4-0,6 0,5 9,9-0,3 5,5 0,4 3,5 10

13 Tabella 2: Osservatorio regionale dell'artigianato - Indagine congiunturale: distribuzione delle imprese per settore e classi di età dell imprenditore Totale industrie manifatturiere oltre 59 Non disponibile Totale 5,6 25,6 25,7 27,6 13,2 2,3 100 Metalmeccaniche 6,2 27,7 27,6 25,5 9,8 3,2 100 Manifattura leggera 5, ,0 30,1 15,3 0,5 100 Altre industrie 4,9 23,5 22,8 28,3 17,4 3,1 100 Edilizia 3,8 19,2 31,7 30,9 12,2 2,2 100 Totale servizi 4,3 20,3 31,5 30,3 12,2 1,4 100 Riparazioni 1,7 14,6 32,1 36,9 13,8 0,9 100 Trasporti 0,9 9,1 36,4 36,7 15,0 1,9 100 Servizi alle imprese 4,3 23,7 37,6 25,0 8,6 0,8 100 Servizi alle persone Totale

14 Tabella 3: Osservatorio regionale dell'artigianato - Indagine congiunturale: distribuzione delle imprese per provincia e classi di età dell imprenditore oltre 59 Non disponibile Totale Torino Alessandria Asti Cuneo Biella Novara Vercelli Verbania Tabella 4: Risorse accumulate nelle precedenti esperienze professionali Conoscenze tecnologiche 24 Conoscenze di mercato e commerciali 17 Capacità di lavoro sodo 17 Conoscenze organizzative e manageriali 7 Conoscenze gestionali amministrative 6 Spirito imprenditoriale 3 Rapporti con il sistema bancario 2 Disponibilità di capitali 0 Rapporti con il settore pubblico 0 Altro 10 12

15 Grafico 1: Precedenti esperienze professionali dei giovani artigiani 6% 4% 3% Nessuna Operaio 5% 32% impiegato Dirigente Tecnico 14% Attività nell impresa di famiglia Lavoro autonomo nello stesso settore 1% Lavoro autonomo in altro settore Commerciante 13% 22% Grafico 2: Famiglia di origine 22% 7% 3% 5% 3% 1% 3% 6% 50% Imprenditori Liberi professionisti Commercianti Artigiani Agricoltori Dirigenti Impiegati Operai Dipendenti pubblici 13

16 Grafico 3: Origine della giovane impresa 10% 1% 3% 17% 52% Nuova Acquisita del tutto Acquisita in parte Ereditata 17% Scorporata Altro Grafico 4: Composizione societaria della giovane impresa 8% 1% 45% Socio unico Società con familiari Società con terzi Società con familiari e terzi 46% 14

17 Tabella 5: Fonti di conoscenza tecnica dell impresa (numero di risposte) Conoscenze personali o di soci 88 Clienti 8 Consulenti esterni 2 Personale dipendente 2 Imprese collegate o partner 2 Brevetti o licenze 1 Altro 3 Tabella 6: Partecipazione ai corsi di formazione prima dell avvio dell impresa (numero risposte) Nessuno 66 Tecnici 16 Informatica 8 Commerciali 2 Gestionali 1 Lingue straniere 0 Imprenditoriali 0 Altro 2 Tabella 7: Carenze informative all avvio dell impresa (numero di risposte) Informazione su finanziamenti agevolati 46 Informazione di tipo giuridico economico, commerciale, 20 fiscale Informazione sui servizi offerti dalle associazioni di 10 categoria Informazione sui servizi offerti dagli enti pubblici 10 Informazione sul mercato 4 Altro 25 15

18 Tabella 8: Fonti di informazioni sui finanziamenti pubblici (numero di risposte) Associazioni di categoria 43 Consulenti e commercialisti 35 Banche 16 Camere di Commercio 8 Nessun canale 7 Regione Piemonte 6 Organi di informazione (stampa/media) 4 Provincia e Comuni 0 Internet 0 Altro 1 Tabella 9: Difficoltà incontrate dall impresa artigiana Difficoltà di natura economica Difficoltà di natura normativa Difficoltà di natura operativa costo del lavoro 15 Burocrazia 45 Rapporti con le istituzioni 8 oneri fiscali 47 Protezione ambientale 5 Rapporti con il sistema bancario 14 affitto locali 8 Sicurezza sul lavoro 10 Reperimento manodopera 26 oneri bancari 29 Relazioni sindacali 5 Difficoltà a trovare locali per l attività 8 costi di trasporto 2 Normative di settore 2 Carenza di parcheggi 6 Altro 22 Altro 2 Accesso a infrastrutture viarie 0 Altro 1 16

19 Tabella 10: Composizione percentuale, addetti e dinamica Titolari Coadiuvanti Dipendenti Apprendisti Coll. Coord.Cont. Totale % Totale v.a. Composizione % e numero di addetti 1998 Composizione % e numero di addetti 2000 Variazione % Tabella 11: Punti di forza dell impresa artigiana (numero di risposte) Bacino clienti fedeli 46 Manodopera qualificata 33 Qualità del prodotto o servizio 28 Adattabilità alle esigenze del cliente 22 Livello tecnologico 5 Flessibilità del lavoro 4 Capacità di innovare il prodotto o servizio 4 Immagine aziendale 2 Bassi costi di produzione 1 Collabora con altri imprenditori 1 Disponibilità finanziarie proprie 0 Altro 3 17

20 Tabella 12: Modalità di gestione dell innovazione tecnologica (numero di risposte) Acquisto macchine e sistemi informatici (computer, modem, fax, internet, pacchetti di software ecc.) 53 Investimenti in impianti tecnologicamente avanzati 41 Attività di ricerca e progettazione in proprio 6 Ricorso a consulenti 3 Collaborazioni con altre imprese 2 Collaborazioni con Università e Centri di ricerca 0 Deposito brevetto 0 Acquisto brevetti e licenze 0 Tabella 13: Giudizi dei giovani sull attività artigiana (numero di risposte) Aspetti negativi Aspetti positivi E poco remunerativo 28 Garantisce autonomia lavorativa 61 E troppo stressante 53 Consente l esercizio del comando 0 E troppo complicato 7 E socialmente utile 10 E condizionato dall esterno 16 Favorisce l accrescimento professionale E troppo incerto 10 Attribuisce prestigio 7 Non è abbastanza riconosciuto socialmente 19 4 E redditizia 15 Altro 7 Altro 7 18

21 Tabella 14: Strategie di crescita perseguite dai giovani artigiani (numero di risposte) Offrire nuovi prodotti o servizi e migliorare l immagine 46 Riduzione dei costi di produzione e aumento dell efficienza aziendale 29 Qualificare la manodopera e investire nelle risorse umane 10 Investire in nuove tecnologie 9 Aumentare la dimensione 8 Ristrutturare l organizzazione dell impresa 6 Sviluppare accordi con altre imprese 5 Ricerca di nuovi soci da inserire in azienda 4 Delocalizzare l attività all estero 1 Ricerca di nuove aree settoriali 1 Ricerca di nuove aree geografiche 0 Altro 6 Tabella 15: Difficoltà con l operatore pubblico al momento dell avvio dell impresa (numero di risposte) Pratiche amministrative 17 Finanziamenti pubblici 12 Allacciamenti e servizi 10 Normativa ambientale 6 Formazione professionale 6 Concessioni edilizie 5 Trasporti e comunicazioni 1 19

22 Tabella 16: Richieste di finanziamenti pubblici Nella fase di avvio dell impresa Nella fase di sviluppo dell impresa Contributi per l innovazione tecnologica Contributi per l acquisto di macchine e investimenti innovativi Garanzia fidi Contributi per certificazione qualità 3 5 Contributi per la promozione commerciale (fiere, fin. all export) 8 7 Contributi per adeguamenti tecnici, sicurezza sul lavoro, ambientale Contributi per consulenze e assistenza tecnica Contributi per insediamenti localizzativi 5 6 Altro

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