Percorso didattico di trasformazione dell esperienza in script

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1 Le briciole del percorso di Pollicino: i copioni. Come si sollecita la loro elaborazione Luciana Coltri, Vania Giacomelli [PUBBLICATO SU L Educatore n. 8/9, dicembre 2003, dossier TRE-SEI sull educazione temporale, pp. 6-9] Partire dall esperienza del bambino è una prassi didattica ormai riconosciuta come indispensabile in ogni processo di apprendimento/insegnamento. In particolare, tra i vari ordini scolastici si attribuisce alla scuola dell infanzia (sia per l età dei bambini, sia per la sua stessa organizzazione) la prerogativa di essere il contesto naturale nel quale bambini /e apprendono dalle più svariate esperienze. La proposta che viene presentata parte da questa convinzione e ne propone un interpretazione nella quale un esperienza che solitamente esaurisce il suo significato in se stessa assuma un ulteriore significato come momento di apprendimento di strumenti cognitivi da portare in dote alla scuola elementare quando per i bambini ci sarà l incontro con la storia e la geografia. Per far questo si è proceduto cercando di rappresentare il percorso possibile di come elaborare un esperienza per trasformarla in script, scegliendo, tra le molte e diverse esperienze possibili che alla scuola dell infanzia normalmente si fanno, quelle che potessero diventare significative per l apprendimento successivo della storia. La possibilità di configurare un percorso didattico di costruzione del copione nella scuola dell infanzia si è cercata nelle esperienze già programmate dalle insegnanti del gruppo di lavoro della "rete due" di storia di Palazzolo s/o e l'occasione è stata offerta dalla partecipazione a spettacoli teatrali che la scuola aveva già programmato. Una conoscenza contestualizzata da parte dei bambini è costruita attraverso la loro partecipazione in prima persona ad esperienze significative, all inizio comunque del tutto gestite dalle insegnanti che, mettendo in gioco le loro idee e le loro conoscenze, in qualche modo ne condizionano la conduzione. L esperienza è stata articolata secondo il seguente schema: Percorso didattico di trasformazione dell esperienza in script Scelta dell esperienza mirata/contestuale Rilevazione e analisi delle preconoscenze Realizzazione dell esperienza Rielaborazione dell esperienza Configurazione del copione Realizzazione di una nuova esperienza con l introduzione di una variante Rinforzo del copione elaborato La prima azione didattica realizzata nell esperienza condotta è stata la rilevazione delle preconoscenze che i bambini avevano su andare a teatro, attraverso una conversazione che ha coinvolto tutta la sezione ( bambini 3-6 anni). La rilevazione delle preconoscenze diventa significativa nel percorso di costruzione dei copioni perché permette all insegnante di prendere coscienza di ciò che i bambini sanno rispetto al tema proposto: quali Pagina 1 di 7

2 aspetti dell evento conoscono (azioni primarie o secondarie, oggetti, agenti, ecc.), di come organizzano queste prime loro conoscenze sociali. Lo scopo, in questo caso, era duplice: 1. rilevare le conoscenze dei bambini più grandi 2. informare i bambini piccoli sull evento a cui avrebbero partecipato. La conversazione è utilizzata in questo caso con la funzione di favorire nei più piccoli o in chi non aveva mai fatto quell'esperienza il formarsi di un' immagine, anche se vaga, di ciò che sarebbe accaduto, grazie alla capacità previsionale scattata in chi già aveva qualche conoscenza. L'importanza di utilizzare la modalità comunicativa orale nella costruzione di uno script è, d'altra parte, generalmente riconosciuta in quanto favorisce l'interazione sociale e la conoscenza di regole di comportamento della cultura di appartenenza o di quella in cui ci si trova a vivere. Rilevazione e analisi delle preconoscenze Di seguito viene riportato il protocollo della conversazione fatta Conversazione con tutta la sezione Ins.: domani andiamo a vedere uno spettacolo musicale e teatrale. Spieghiamo ai piccoli cosa succede quando si va a teatro per vedere uno spettacolo? M: io sono andata a vedere uno spettacolo musicale con la mia zia Elena, ha cantato la zia. L: a teatro ci si deve sedere R: si deve stare zitti se no non si capisce un bel niente L: e si vede con calma R: e se c è qualcuno davanti come facciamo? A.: ci mettiamo in ginocchio M: ci si mette in piedi F: sporchiamo le sedie se stiamo in piedi M: se noi stiamo in piedi gli altri non vedono M: se tutti stanno in piedi non vedono F: e se non ci vediamo andiamo a Milano Tutti ridono M: seduta ci vedevo io a teatro Ins.: Perché riuscivi a vedere? M: c è un palco dove i signori vanno sul palco in scenico a fare lo spettacolo, ci sono delle sedie e alcune volte andavo in braccio a mia mamma. L: certo se gli spettatori stanno giù dal palcoscenico i bambini non vedono Ins.: Si paga per andare a teatro? A.: sì, si paga, un giorno sono andato a vedere lo spettacolo di Pinocchio N: un giorno sono andato al circo e c erano gli struzzi Ins.: Come è fatto un teatro? R: il teatro è una sala, che poi ci sono tante seggiole, un palcoscenico con sopra gli attori che fanno la storia F: gli attori si truccano e si travestono Ins.: Cosa è il palcoscenico? M: il palcoscenico è un quadrato con sopra dei legni C: io sono stata a teatro a vedere Pinocchio La conversazione prima di un esperienza è un attività usuale nella scuola dell infanzia ma in questo caso la nostra attenzione incominciava a focalizzarsi sugli elementi costitutivi del copione Pagina 2 di 7

3 AZIONI TEMPI OGGETTI script SPAZI AGENTI RUOLI Questi stessi elementi qualificano in modo specifico l evento andare a teatro e in questo caso l esplorazione delle conoscenze manifestate dai bambini nella conversazione è stata orientata non sulle possibilità narrative, non sulle azioni dell uscire da scuola, ma sulle conoscenze contestuali. Se erano presenti ad es. la composizione fisica degli spazi teatrali, gli attori e/o spettatori agenti con diversi ruoli, le azioni che compongono l evento e in particolare quali comportamenti i bambini già conoscevano, la presenza del palcoscenico e di sedie su cui sedersi per assistere allo spettacolo, i tempi teatrali. E stato interessante notare che: alcuni bambini avevano assistito ad alcuni spettacoli e avevano acquisito la conoscenza linguistica di qualche elemento iniziando una prima costruzione di script; alcuni bambini, soprattutto i più piccoli che non erano mai stati a vedere uno spettacolo teatrale, venivano predisposti all esperienza dal gruppo che metteva in atto la capacità previsionale data dall avere già fatto esperienza; l'azione dello spettatore di stare in piedi o seduti era molto sentito dai bambini: questo elemento appartiene alle azioni secondarie del copione ma l insistenza con cui i bambini ne parlavano aveva assunto un valore soprattutto emotivo. La rilevazione delle preconoscenze aveva messo in evidenza che nella mente dei bambini/e che già avevano partecipato a qualche spettacolo teatrale erano presenti già elementi dell' "andare a teatro" ma non si componevano in uno script. Realizzazione dell esperienza (fig.1) La seconda azione didattica nel percorso di configurazione di uno script prevede l'andare a teatro con il gruppo dei bambini della sezione. In questa fase il ruolo dell insegnante è decisivo nel condurre i bambini a condividere un esperienza che può apparire complessa. Lo spettacolo prevedeva un primo approccio da parte dei bambini abbastanza complicata anche se pensata per bambini dell'infanzia; si trattava, infatti, di una fiaba teatrale (genere) recitata da adulti (attori), suonata (musici sti) e cantata da bambini (coro) proposta in uno spazio dell oratorio del quartiere adibito a sala teatrale, in cui la scena si svolgeva su un palco e i bambini erano seduti su sedie. L insieme, pur approssimativo, manteneva le caratteristiche di base del teatro e consentiva quindi di fare esperienza di andare a teatro L esperienza che prevedeva di uscire dalla scuola con un autobus e assistere allo spettacolo è piaciuta molto ai bambini e li ha coinvolti e divertiti, ma per diventare utile alla costruzione del copione aveva bisogno di essere ripensata. Rielaborazione dell esperienza È a questo punto che l'attività del gruppo di lavoro della rete due di Palazzolo S/O si è caratterizzata nella ricerca di come dare ulteriore significato a ciò che sembrava un esperienza già conclusa e che poteva a quel punto appagare i bambini per quello che avevano vissuto. Si sono previste, perciò, attività che consentissero ai bambini di avere una maggior consapevolezza dell esperienza fatta e di portarli a formarsi uno script che avrebbe costituito il nucleo di conoscenza schematica su cui impostare nuove conoscenze relative a scene sociali più complesse come quelle che implicano il concetto di tempo libero o di divertimento. Per far rielaborare l esperienza ai bambini si è sfruttato di nuovo il "momento del cerchio" con una conversazione che coinvolgeva tutta la sezione in occasione di una seconda uscita per assistere ad un altro spettacolo teatrale. Pagina 3 di 7

4 Conversazione dopo l esperienza Ins.: Anche questa settimana andiamo a teatro, cosa faremo e dove andremo? L: ci troviamo davanti al teatro F: andiamo dentro A.: ci sediamo M: stiamo calmi M: altrimenti non vediamo un bel niente A.: se urlano non si sente M: ci sediamo sulle sedie R: se non ci vediamo dobbiamo stare seduti altrimenti quelli dietro non vedono Ins.: Cosa sono gli spettatori? L.: gli spettatori sono quelli che si travestono Ins.: E gli attori chi sono? M.: gli spettatori sono quelli che guardano e gli attori quelli che lo fanno Ins: gli spettatori guardano e gli attori recitano Ins.: vi ricordate come si chiama il posto su cui fanno lo spettacolo? M.: il palcoscenico Ins.: Cosa è il palcoscenico? o: è dove si travestono gli attori Ins.: E il camerino? M: è dove si travestono Ins.: allora il camerino è dove si travestono Ins.: Cosa succede sul palcoscenico? M: fanno il teatro I.: sul palcoscenico gli attori recitano I.: E il telo che si apre quando inizia lo spettacolo come si chiama? Più bambini: il sipario Ins.: Perché andiamo a teatro? G: per vedere uno spettacolo A.: perché ci piace M: perché non l abbiamo mai visto Ins.: A cosa serve lo spettacolo teatrale? A.: per vedere uno spettacolo diverso F: perché è bello e non lo facciamo noi M: ci calma L: ci emoziona R: mi fa piangere G: o ridere Questa conversazione si differenzia dalla precedente per diversi aspetti: poteva contare sull evocazione di un vissuto comune si è svolta con continui rincalzi da parte dell insegnante lo scopo mirava a costruire attraverso il linguaggio elementi tipici dell evento di cui si voleva costruire il copione: gli spazi (palcoscenico, camerino) le azioni che accadono in questi spazi, i ruoli degli agenti (attori e spettatori) e lo scopo ( Perché andiamo a teatro? ). L opportunità di avere un ulteriore iniziativa teatrale è stata determinante quindi per raggiungere il nostro scopo e per produrre nei bambini un coinvolgimento partecipato. Realizzazione di una nuova esperienza con l introduzione di una variante Una nuova esperienza ha costituito il passaggio alla terza azione didattica che ha introdotto una variante interessante, lo spettacolo è stato proposto senza palcoscenico: i bambini erano seduti sul pavimento e le scene teatrali si svolgevano, in successione, in più parti della sala. Introdurre la variante in un percorso di configurazione del copione costituisce un passaggio molto importante. Permette, innanzitutto, ai bambini di inserire in una struttura stabile elementi nuovi (l azione teatrale senza palcoscenico) che consentono il formarsi di schemi stabili ma non chiusi, definiti ma non impermeabili, in cui un ulteriore esperienza arricchisce e riassesta il copione; consente all insegnante di intraprendere percorsi che favoriscono lo sviluppo della dimensione spaziale e temporale di un esperienza caratterizzandola perché appartenente ad un specifica cultura. Pagina 4 di 7

5 L ULTIMA CONVERSAZIONE del percorso Riunione del mattino Lo spettacolo teatrale Fantastico Pinocchio Ins. Siamo andati a vedere lo spettacolo teatrale, ne parliamo un po. Cosa vi ricordate di quel pomeriggio? G.: siamo tornati in autobus A.: un bambino della verde [da intendere l'altra sezione] piangeva perché aveva paura dello spettacolo Ins. il teatro era come quello dello spettacolo musicale? R.: c era un palcoscenico ma non c erano su gli attori, gli attori erano per terra Ins. Per quale motivo stavano per terra? M: forse perché i bambini stavano per terra allora anche loro volevano stare per terra Ins. Ma c era il palcoscenico? M.: là c era il musicista che metteva le canzoni R.: forse non c era spazio M.: forse non volevano che i bambini andassero su R.: pota ma ci vedevamo L.: era uno spettacolo speciale e hanno fatto sedere per terra M..: Pinocchio aveva più spazio per camminare. Ins. Proviamo a ricordare cosa abbiamo fatto e cosa è successo? F.: ci siamo seduti per terra e poi gli attori si sono vestiti e poi il grillo Ins. Cosa ha fatto il grillo? G.: il grillo ci ha fatto andare di là quando Pinocchio va di la M.: ma perché non potevamo stare in ginocchio? R.: non ci vedevano i bambini dietro L.: nel primo pezzo dello spettacolo l avevano fatto da una parte e poi dall altra perché non c era tanto spazio. Ins. Cosa è successo nella prima parte? G.: un amico di mastro Geppetto gli ha dato un pezzo di legno e lui costruisce Pinocchio F.: Pinocchio non stava in piedi, poi correva indietro e Geppetto lo prendeva.. [continua con la narrazione dello spettacolo] Anche una breve conversazione come quella riportata, ci permette di notare come i bambini sono stupiti davanti al cambiamento e cercano diversi motivi per giustificarlo, ma non mettono immediatamente in discussione lo schema di partenza sarà compito della bambina che parla di spettacolo speciale consentire anche agli altri di completare il processo che li porterà a uno script in cui andare a teatro implica anche assistere a spettacoli diversi come potrebbe essere oggi lo spettacolo d avanguardia. Rinforzo dello script elaborato A questo punto l esperienza doveva ricomporsi e trasformarsi in uno schema mentale. Considerando l età dei bambini e la loro modalità di apprendere si è ritenuto interessante inserire un esperienza di drammatizzazione. Un altra modalità comunicativa che in questa fase ha permesso ai bambini di ricomporre in modo giocoso tutte le azioni costitutive dell evento andare a teatro agendo in prima persona. Ai bambini è stato chiesto di ricostruire le azioni, gli oggetti, i ruoli, gli spazi mediante un disegno (fig. 2). Divisi a gruppi hanno organizzato un piccolo spettacolo in cui l insegnante era coinvolta nel gioco gestito autonomamente dai bambini. Un gruppo ha rappresentato gli ATTORI, un altro gruppo il PUBBLICO che aspetta fuori dalla sala e un gruppo ha organizzato la biglietteria. E stato interessante vedere come i bambini ricostruivano gli spazi ricomponendo nel gioco, tutti gli elementi, compresi il camerino, i costumi, il sipario, il palcoscenico, inserendo elementi di cui non avevano avuto esperienza diretta ma comunicata nelle conversazioni da un compagno e di azioni a cui non avevano assistito come l acquisto dei biglietti. L organizzazione del gioco di drammatizzazione li ha messi nelle condizioni di dover rispettare le sequenze dell azione che stavano drammatizzando e coordinare temporalmente tra loro azioni primarie e secondarie. In questa fase si è evidenziato maggiormente l elemento temporale che finora era rimasto in secondo piano infatti i bambini dovevano stabilire prima e interpretare poi azioni che si svolgevano in successio Pagina 5 di 7

6 ne e altre che accadevano in contemporaneità, dovevano attribuire una durata a ciò che accadeva dando un tempo più breve all azione di vendita dei biglietti rispetti allo spettacolo che mettevano in scena. Lo schema cerca di dare conto delle azioni in successione che dominano gerarchicamente l evento di andare a teatro e che i bambini hanno rispettato nell esperienza finale Si acquistano i biglietti Si prende posto in modo da vedere bene il palcoscenico Si guarda lo spettacolo Si esce dal teatro Una diversa temporalità, la contemporaneit à, si è attivata invece nel considerare il gioco dei ruoli di signora che vende i biglietti ( disegno del bambino), spettatori, attori che si muovono sul palcoscenico o nel camerino dove si travestono. Questo ha consentito attraverso specifiche domande di far rilevare la durata di alcune azioni secondarie e di leggere la sincronia dei vari momenti dell evento. gli spettatori acquistano il biglietto la signora vende i biglietti Nel camerino gli attori si preparano Nello stesso tempo (fig. 2) ( disegni dei bambini: biglietteria, camerino, palcoscenico, sedie degli spettatori) Pagina 6 di 7

7 In questo contributo abbiamo messo in rilievo il procedimento di elaborazione del copione a partire da e- sperienze organizzate dalla scuola. Che c'entra il copione "andare a teatro" con la storia? Si immagini che i bambini della scuola elementare vengano portati a visitare scavi archeologici di città romane oppure che leggano che i Greci andavano a teatro: se non hanno il copione di base non possono porre domande a- deguate per produrre informazioni e contestualizzarle nel tempo antico, o per comprendere i cambiamenti. Il copione è una conoscenza extra-fonte che permette di reagire cognitivamente alle informazioni storiche. Si tratta, perciò, di individuare quali esperienze trasformare in copioni utili alla comprensione delle prime conoscenze storiche: si vedrà che coincidono con quelle utili alla migliore comprensione del mondo attuale. Pagina 7 di 7

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