Dinamica strutturale dell economia cantonale tra il 1985 e il 1998

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1 Dinamica strutturale dell economia cantonale tra il 1985 e il 1998 Apparso in Congiuntura Ticinese, Rapporto annuo, 2000 Siegfried Alberton Lugano, pag. 1

2 Introduzione Questo contributo intende aprire una finestra di approfondimento che contestualizzi l andamento recente dell output dell economia cantonale all interno del quadro evolutivo delle dinamiche strutturali di più lungo periodo e ciò in un confronto nazionale. L obiettivo consiste nel proporre alcuni spunti di riflessione sulla competitività dell economia ticinese. Il periodo scelto é quello che va dal 1985 al Un arco temporale che comprende quindi gli ultimi anni del periodo di forte crescita che ha contraddistinto gli anni 80, la lunga recessione di gran parte degli anni 90, e i primi anni di modesta ripresa. Partendo essenzialmente dai dati dei censimenti federali delle aziende ( ), illustreremo i punti salienti dell evoluzione strutturale dell economia cantonale tra il 1985 e il 1998, attraverso la presentazione delle dinamiche degli addetti e delle imprese, l analisi dell evoluzione delle specializzazioni regionale e nazionale e, non da ultimo, attraverso l analisi dei vantaggi comparati dinamici dell economia cantonale in un confronto nazionale. Per ragioni di spazio, metteremo l accento soprattutto sugli ultimi due temi. Per quanto concerne quest ultima analisi, mostreremo i risultati ottenuti attraverso l applicazione di un metodo di statistica descrittiva chiamato Shift & Share. Questo metodo permette di scomporre il tasso di sviluppo differenziale di un area locale o di una regione in due effetti 1 : un effetto di composizione o effetto MIX, che nasce dalla forte presenza nell economia locale di quei settori che a livello nazionale mostrano una dinamica più accentuata; un effetto di competizione o effetto DIF Differenziale che nasce dalla capacità dell area di sviluppare in media ogni singolo settore a tassi superiori a quelli dei corrispondenti settori nazionali (o per effetto di maggiore competitività o per effetto di attrazione di imprese esterne all area 2. Il metodo Shift & Share é un ottimo strumento di analisi per abbordare il tema della competitività regionale. Come vedremo, le conclusioni alle quali porta questo breve contributo limitato al confronto della dinamica strutturale cantonale con quella nazionale indurrebbero a proseguire l indagine estendendo le analisi a livello interregionale e intraregionale. 1 R. Camagni, Economia Urbana, principi e modelli teorici, La Nuova Italia Scientifica, Roma, ic Effetto di composizione: MIX c = ( in n ) 0 0 i x x x 0 c in n x x 0 x x 1 x ic Effetto di competizione: DIF c = ( ic in ) 0 0 i x x x 0 c ic in x = addetti; i = rami; c = regioni; n = nazione; o = primo anno di osservazione; 1 = secondo anno di osservazione. x 1 pag. 2

3 La dinamica delle imprese e degli addetti La situazione nel 1998 Nel 1998, l economia elvetica contava imprese e 3.5 milioni di addetti. Oltre il 90% delle imprese erano di piccola dimensione (tra 10 e 100 addetti) e di queste, ben l 88% era di dimensione inferiore ai 10 addetti. Nella terminologia dell OCSE ci troviamo confrontati con una struttura economica fatta essenzialmente di micro imprese. La maggior parte delle imprese operava nel settore dei servizi (79%, corrispondente al 71% degli addetti totali nell economia elvetica). Il rimanente 20% si ripartiva in egual misura tra l industria manifatturiera (11%; 20% degli addetti totali) e il settore delle costruzioni (10%; 9% degli addetti totali). Nello stesso periodo, nell economia ticinese operavano imprese e addetti. La struttura dimensionale era la medesima riscontrata a livello nazionale. Anche la struttura per settori era simile. L 83% delle imprese (72.5% degli addetti totali) era attivo nel settore dei servizi; il 7.8 % delle imprese (17.4% degli addetti globali) concerneva il settore manifatturiero, mentre il settore delle costruzioni contava il 9% delle imprese per un peso del 10.2% in termini di addetti. L economia elvetica e cantonale, ricostruita in base ai dati del censimento federale delle aziende del 1998, é dunque un economia fortemente terziarizzata, condotta sempre più da microimprese o da imprese di piccola dimensione. La dinamica delle imprese In termini evolutivi é interessante notare come, nel periodo di forte recessione, l economia ticinese abbia saputo svilupparsi a tassi superiori alla media nazionale. Tra il 1991 e il 1998, infatti, se, a livello nazionale, il numero di unità locali é cresciuto del 5.1%, a livello cantonale é aumentato del 6.5%. Rispetto all ultima fase di crescita dell economia (periodo 85-91), l economia cantonale ha tenuto meglio di quella nazionale. Il ritmo di crescita delle imprese é diminuito del 2.5% contro una flessione a livello nazionale del 22% circa. Tabella 1 Evoluzione numero di unità locali ( ) _ TI- CH Var (%) Var (%) Ticino 16' ' ' Totale Svizzera 292' ' ' Fonte: USTAT, 2000 La dinamica positiva appena descritta per il Cantone Ticino é da attribuire essenzialmente all evoluzione del settore terziario e, in termini spaziali, al bipolo formato dalle regioni del bellinzonese e del luganese. Il numero delle unità locali é cresciuto del 9% nell ultimo periodo di crescita economica (15.5% a livello nazionale) e ben del 9.7% nella fase recessiva (6.4% a livello nazionale). Entrando nel settore osserviamo un fenomeno evolutivo interessante che coinvolge l insieme delle attività di supporto ad imprese di servizio e di produzione quali i servizi ausiliari delle attività finanziarie e delle assicurazioni (amministrazione mercati finanziari, attività di mediazione e gestione di titoli, ecc.), e il sotto settore dei servizi specializzati alle imprese che raggruppa i rami informatica, ricerca e sviluppo e altre attività professionali quali la consulenza aziendale, i collaudi e le analisi tecniche, il marketing e la pubblicità, la ricerca e il collocamento del personale. Nel periodo recessivo (91-98), periodo di grosse ristrutturazioni, questo sotto settore é cresciuto a ritmi del 40% (dal 1985 é cresciuto del 70%). È importante aggiungere che queste attività rappresentano, in termini di numero di aziende, il più grosso ambito di attività del settore terziario cantonale (quasi imprese, delle quali hanno meno di 10 addetti). Questo fenomeno evolutivo all interno del comparto dei pag. 3

4 servizi va ricondotto da una parte al crescente processo di esternalizzazione di funzioni ed attività non core da parte di imprese sia di servizio e che di produzione e, dall altra, dalla creazione di servizi specializzati per effetto spin-off legato alle ristrutturazioni in atto nel settore finanziario. Con una certa sfasatura di tempo, il Ticino sta seguendo ora la medesima dinamica riscontrata sul piano nazionale. Un appunto va fatto anche sulla dinamica delle imprese nel ramo informatica, che raggruppa buona parte delle attività dette della New Economy. Dagli anni in cui il settore cominciava ad emergere (fine anni 1980) alla fine degli anni 1990, il ramo informatica ha conosciuto a livello nazionale una crescita importante del numero di aziende (+180%). Nello stesso periodo, nel Cantone Ticino questa crescita é stata del 43%. Da ultimo teniamo a sottolineare l evoluzione dei rami servizi personali e sanità e servizi sociali, specialmente negli anni di crisi (91-98). In questi anni, il numero di imprese é cresciuto del 22%, rispettivamente del 41%, a ritmi pressoché doppi rispetto alla media nazionale. Il settore delle costruzioni e, soprattutto, il settore manifatturiero hanno conosciuto un evoluzione meno positiva, soprattutto nella fase recessiva. Se il primo registrava un aumento delle unità del 1% (contro una media nazionale del 15.4%), il secondo registrava una perdita del 14% circa (contro una perdita media nazionale del 7%). Dopo una progressione debole (3% contro un 8% a livello nazionale) negli ultimi anni della crescita, il numero delle imprese attive nel settore manifatturiero é diminuito del 14% negli anni di recessione (- 7% la diminuzione sul piano nazionale). Sono pochi i rami industriali che sul lungo periodo (85-98) hanno fatto registrare degli incrementi del numero delle imprese. Se consideriamo poi i rami più significativi in termini di numero e peso specifico di imprese (oltre le 100 unità locali) il discorso si riduce al ramo fabbricazione prodotti in metallo. Tra i rami di dimensione più contenuta emerge il ramo fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e per le comunicazioni (compresa la fabbricazioni di componenti elettroniche). Altri rami importanti come la chimica e la fabbricazione di macchine e apparecchi, dopo aver conosciuto tassi di incremento piuttosto elevati nell ultimo periodo di crescita (85-91), hanno per contro subito ridimensionamenti importanti nel periodo di recessione. Tra il 1991 e il 1998, il numero delle imprese in questi rami é diminuito del 19%, rispettivamente del 9%. Per il settore industriale riscontriamo pressoché la medesima dinamica sul piano nazionale, ad eccezione dei rami editoria e stampa e fabbricazione articoli in gomma e materiale plastico che vanno ad aggiungersi all evoluzione positiva del ramo fabbricazione di prodotti in metallo. La dinamica degli addetti Se in termini di dinamica delle imprese, la recessione ha toccato in modo particolare il settore manifatturiero, in termini di addetti, la crisi ha toccato, chi più, chi meno, tutti i settori economici. In Ticino tra il 1991 e il 1998 il numero di addetti é diminuito di oltre unità (-11%), annullando quasi l incremento avuto nel periodo che era stato di unità (+14.1%). A livello nazionale, a fronte di un incremento simile di addetti tra il 1985 e il 1991, la diminuzione nel periodo recessivo é stata più contenuta (-8%). Nel periodo recessivo (91-98), le regioni del Mendrisiotto e delle Tre Valli (le due estremità geografiche del cantone Ticino) sono le regioni che hanno pagato di più in termini di perdita di addetti (-17%, rispettivamente 19%). Per loro, il saldo rispetto all ultimo periodo di crescita (85-91) é nettamente negativo. Tabella 2 Evoluzione numero di addetti ( ) _ TI - CH Var (%) Var (%) Ticino 149' ' ' Totale Svizzera 3'277' '760' '468' Fonte: USTAT, 2000 pag. 4

5 L industria manifatturiera cantonale, durante il periodo di recessione, ha perso il 20% circa degli addetti ( unità) 3. Vi é da notare per buona parte dei rami industriali il trend negativo era già iniziato nell ultima fase di crescita (85-91). Il settore dei servizi ha subito una leggera flessione del 2.3% ( unità). Da ultimo, il settore delle costruzioni ha perso addetti (-39%). Sul piano nazionale il settore manifatturiero ha conosciuto un evoluzione analoga a quello ticinese. Nei servizi e nelle costruzioni si osservano diminuzioni minori rispetto ai corrispettivi settori ticinesi: - 1.2%, rispettivamente 23%. All interno dell industria manifatturiera vi sono dei rami in contro tendenza che hanno conosciuto un aumento degli addetti nel periodo recessivo. Si tratta in gran parte di micro o piccole imprese attive nei rami fabbricazione apparecchi radiotelevisivi e per le comunicazioni (compresa la fabbricazione di componenti elettroniche), che aveva conosciuto una perdita di addetti nel periodo 85-91, e fabbricazione macchine e apparecchi elettrici in costante crescita. Il primo ha incrementato il numero di addetti del 50%, mentre il secondo del 17%. Il ramo Fabbricazione apparecchi medicali e di precisione, ramo di peso dell industria manifatturiera cantonale, dopo un aumento del 42% nel periodo 85-91, ha saputo contenere la riduzione di addetti nel periodo successivo (-1.1%). Questi stessi rami, sul piano nazionale, hanno conosciuto importanti ridimensionamenti. Il settore delle costruzioni, dopo aver conosciuto un incremento del 13% degli addetti tra il 1985 e il 1991, ha subito un brusco ridimensionamento negli anni (-39%). Il settore necessita probabilmente di ulteriori ristrutturazioni per affrontare le sfide del mercato. Ricordiamo che, nel 1998, venivano censite imprese con meno di 10 addetti e circa 400 con un numero di addetti tra 10 e 100 (su un totale di imprese). Il settore é probabilmente ancora troppo atomizzato. Anche a livello nazionale le ristrutturazioni del settore hanno influito in modo importante sulla diminuzione degli addetti, anche se con tassi inferiori (-23%) a quelli registrati in Ticino. Le ristrutturazioni non hanno risparmiato neppure il settore dei servizi. Dopo una progressione del 18% tra il 1985 e il 1991, nel periodo , il numero di addetti é diminuito in media del 2.3% (contro una flessione del 1% a livello nazionale). Se nel periodo 85-91, ad eccezione del ramo servizi personali, praticamente tutti i rami dei servizi erano cresciuti più o meno intensamente, negli anni il quadro é notevolmente mutato. Alcuni rami che nel periodo precedente avevano conosciuto un evoluzione anche importante degli addetti, tra il 1991 e il 1998 hanno conosciuto diminuzioni altrettanto importanti. È il caso dei rami dei trasporti per esempio (-45%, contro un 30% a livello nazionale), delle poste e delle comunicazioni (-20%, mentre sul piano nazionale é progredito del 3%), delle attività finanziarie (-20%, rispetto a 12% sul piano nazionale), delle attività immobiliari (-30%, rispetto a un 1.5% a livello svizzero) e, in modo minore alberghi e ristoranti (-8% in media con la diminuzione nazionale) e delle assicurazioni (-4%, contro un +0.2% a livello svizzero). A fare da contraltare a questa evoluzione, troviamo, come avevamo già accennato nel capitolo sulla dinamica aziendale, l andamento estremamente interessante, anche nel periodo recessivo, di un insieme di servizi emergenti di supporto alle attività di servizio primarie e di produzione. Troviamo infatti le attività legate alla logistica (+16%; +80% a livello svizzero), i servizi ausiliari alle attività finanziarie e assicurative (+17%; +50% sul piano nazionale), il noleggio di macchinari (+64%; +18% mediamente in Svizzera) e il sotto settore dei servizi specializzati alle imprese (informatica, ricerca e sviluppo 4, consulenza aziendale, ricerca e selezione del personale, marketing e pubblicità, ecc.) con un tasso di progressione del 9%, contro un evoluzione del 8% sul piano nazionale. Va detto che questa dinamica tendenziale la si riscontra anche più generalmente all interno dell area dei paesi dell OCSE. Da ultimo va sottolineata l evoluzione quantitativamente più importante di tutto il settore dei servizi riscontrata in alcuni servizi che chiameremmo di supporto al cittadino. Il ramo dell istruzione é cresciuto del 4% tra il 1985 e il 1991 e del 22% tra il 1991 e il Sono gli anni in cui, malgrado la recessione e la crisi delle finanze pubbliche, si é investito molto nei progetti universitari e nella formazione professionale. A livello nazionale, soprattutto negli anni 90, la dinamica é stata meno marcata (+7.5%). Il ramo sanità e servizi sociali ha visto aumentare il numero degli addetti in proporzioni del 35.5% tra il 1985 e il 1991 e del 34.5% negli anni A livello nazionale 3 Le perdite più consistenti sono state registrate nei rami industriali di vecchia specializzazione; il tessile e l abbigliamento in testa. 4 Gli addetti di questo ramo tra il 1991 e il 1998 sono però diminuiti del 20%). pag. 5

6 l evoluzione é stata più o meno simile tra il 1985 e il 1991, ma nettamente inferiore negli anni 90 (+32%, rispettivamente +16%). Da ultimo abbiamo il ramo attività ricreative e culturali e il ramo servizi personali. Il primo ha conosciuto un aumento degli addetti del 12% tra il 1985 e il 1991 e del 23% nel periodo successivo. Il secondo, dopo aver registrato un cedimento negli ultimi anni 1980, ha visto crescere i propri addetti in misura del 23%. Sul piano svizzero, questi due rami sono cresciuti in modo minore con tassi dal 3 al 5%. Per concludere, se consideriamo la dinamica tra il 1985 e il 1998 (13 anni contraddistinti da 6 anni di crescita e 7 di recessione) per avere un quadro sintetico sul cambiamento strutturale dell economia cantonale, osserviamo l emergenza di alcuni rami particolarmente dinamici sia in termini di creazione di nuove imprese, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. Per quanto concerne l industria si tratta dei rami che possono essere aggregati in un unico nuovo ambito che potremmo chiamare della meccatronica 5. Questo ambito ha visto crescere il numero degli addetti in modo importante rispetto alla crescita media nazionale che é stata negativa. Relativamente al settore dei servizi, mettiamo invece l accento sull evoluzione dei servizi specializzati alle aziende (di servizio e di produzione) e dei servizi al cittadino. I primi sono cresciuti mediamente del 40% in Ticino e del 111% in Svizzera 6. I secondi sono aumentati mediamente del 55% a livello cantonale, contro un incremento medio del 41% a livello nazionale 7. 5 Fabbricazione macchine e apparecchi meccanici e elettrici, fabbricazione di apparecchi radiotelevisi e per la comunicazione (inclusa la fabbricazione di componenti elettroniche) e la fabbricazione di apparecchi medicali e strumenti di precisione, ramo quest ultimo particolarmente dinamico (+40% di addetti). 6 A livello nazionale l aumento del numero degli addetti nel ramo servizi ausiliari delle attività finanziarie e assicurative, nel ramo dell'informatica e nel ramo della ricerca e sviluppo é stato 2 volte, rispettivamente 10 e 5 volte superiore. 7 A far la differenza è la maggior progressione degli addetti nel ramo sanità e servizi sociali. pag. 6

7 La dinamica delle specializzazioni settoriali Descrivendo la struttura dell economia cantonale per settori e rami di attività e osservando la sua evoluzione tra il 1985 e il 1998 abbiamo messo in evidenza il comportamento di alcuni rami dalla dinamica interessante. Per valutare la qualità della dinamica strutturale descritta e soprattutto la reale importanza dei rami emergenti é necessario approfondire ulteriormente due argomenti: il grado di specializzazione (statico e dinamico) dell economia cantonale in questi rami e il loro grado di competitività rispetto al resto del Paese. Per far questo analizzeremo il peso relativo in termini di addetti dei diversi rami economici dell economia cantonale e la sua evoluzione nel tempo, per poi proseguire con un analisi dei vantaggi comparati dinamici attraverso il metodo Shift and Share, descritto in introduzione. L economia cantonale continua ad essere particolarmente diversificata e sempre più allineata alla composizione strutturale dell economia nazionale In generale va detto che, al pari dell economia elvetica presa nel suo insieme, l economia ticinese continua ad essere tendenzialmente molto diversificata. Lo dimostra anche il calcolo del coefficiente di specializzazione regionale assoluto 8 che risulta basso sia per il Cantone Ticino che per l economia elvetica nel suo insieme. I risultati non cambiano se l analisi viene fatta all interno dei diversi comparti economici. Sia l industria che i servizi (un po meno) presentano una struttura molto diversificata e sono pochi i rami (li vedremo in seguito) che hanno un peso specifico differenziale di rilievo rispetto alla media del settore d appartenenza. L economia cantonale si sta inoltre progressivamente allineando alla struttura per rami dell economia nazionale, come lo attesta il calcolo del coefficiente di specializzazione regionale che confronta la quota di ogni ramo all interno dell economia cantonale con la quota degli stessi rami nell economia nazionale 9. Vi sono infatti pochi rami di specializzazione cantonale e per alcuni di essi si tratta comunque di una specializzazione tendenzialmente al ribasso 10. La dinamica delle specializzazioni industriali La figura 1 e la tabella 3 ci danno un immagine della specializzazione 11 e del peso relativo dei diversi rami dell industria ticinese, nonché della loro evoluzione tendenziale nel tempo. Nel 1998, la struttura per rami dell industria ticinese si avvicina molto a quella media nazionale. A livello nazionale i rami 20, 22, 24, 15 e, soprattutto 29 sono rami di più forte specializzazione. Se, tendenzialmente questa specializzazione é decrescente per i primi, é invece crescente per il ramo 29. Anche se con un peso minore, questo ramo é fortemente presente anche nell industria cantonale. Nell industria ticinese e in quella elvetica sono fortemente rappresentati - e tendenzialmente continuano a rafforzare questa presenza - anche i rami 28 e Il coefficiente di specializzazione regionale assoluta é definito nel modo seguente: CRSA= 2 ( n 1 ) Air Air ( ) i n i i Un alto valore del coefficiente starebbe ad indicare un basso grado di diversificazione e quindi un alta specializzazione (C. Wren and J. Taylor, Oxford Econmic Papers 51 (1999)). A = addetti; i = rami; r = regioni; n = numero di osservazioni. 9 Il coefficiente di specializzazione regionale é definito nel modo seguente: CSR = ( 1 2 ) ( ) ( ) Air Ar Ai A i (C. Wren and J. Taylor, Oxford Econmic Papers 51 (1999)). A = addetti; i = rami; r = regioni 10 Si tratta in particolare dei rami dell abbigliamento, delle costruzioni, degli alberghi e ristoranti, delle attività finanziarie e dei trasporti terrestri (attività legata anche alle spedizioni). 11 I rami di specializzazione dell industria ticinese vanno letti al di sotto della ipotetica retta che passa a 45 attraverso la figura 1. Air n pag. 7

8 Figura 1 Specializzazione per rami industriali 1998 (confronto TI-CH) 15 Ind. alimentari e bev. 16 Industria del tabacco 17 Industria tessile 18 Conf. vestiario e pellicce 19 Industria cuoio e calzature 20 Ind. legno e prod. in legno 21 Industria carta e cartone 22 Editoria stampa riprod. 23 Cokeria, raffinazione petrolio 24 Industria chimica 25 Fa. art. gomma e mat. plast. 26 Fa. altri prod. min. non met. 27 Prod. metalli 28 Fa. prodotti in metallo 29 Fa. macch. e app. mecc. 30 Fa. macch. ufficio e inf. 31 Fa. macch. e app. el. nca 32 Fa. app. radiotelevisivi 33 Fa. app. med. e di precisione 34 Fa. autov. rimorchi acc. 35 Fa. altri mezzi di trasporto 36 Fa. mobili, ind. diverse 37 Recupero e riciclaggio Fonte:USTAT/ Elaborazione IRE-2000 I rami industriali che si distinguono in Ticino per tasso di specializzazione particolarmente elevato rispetto alla media nazionale sono il ramo fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici e il tradizionale ramo dell abbigliamento. Se la specializzazione nel primo ramo é crescente, nel secondo é invece decrescente da anni. Tabella 3 Quote di addetti per ramo nell industria ticinese (tendenze evolutive ) Peso specifico crescente (o stabile) Q98>=Q91>=Q85 Peso specifico importante Q98>=2 Peso specifico medio 2> Q98 >1 Peso specifico debole Q<=1 28/33 31/29 22/24/25/16/21/30/32/3 5/36 Peso specifico decrescente Q98< Q91<Q85 15/18 20/17/19/23/26/27/34 IRE-2000 pag. 8

9 Sintetizzando le informazioni raccolte in tabella 5 possiamo affermare che l industria ticinese tende ad essere fortemente rappresentata dal settore che potremmo chiamare della meccatronica 12, settore che raggruppa rami molto innovativi 13, ad alta progressione del valore aggiunto 14 e prevalentemente orientato all esportazione. Accanto a questo settore troviamo sempre il ramo della chimica, dal peso relativo non molto elevato, ma tendenzialmente in crescita e soprattutto, mediamente innovativo e a forte progressione del valore aggiunto. L industria cantonale si sta, per contro, tendenzialmente despecializzando nei rami tradizionali, meno innovativi e a più bassa (se non addirittura per certi rami decrescente) progressione del valore aggiunto. Specializzazione decrescente nel settore delle costruzioni L economia ticinese é ancora fortemente specializzata nel settore delle costruzioni. Il settore occupa ancora il primo posto in termini di peso relativo degli addetti (10% nel 1998). Dal 1991 il settore é in perdita di velocità sia in termini di addetti (-40%) che di valore aggiunto (-30% fino al 1998). È difficile prevedere se questa tendenza al ridimensionamento del settore continuerà anche nei prossimi anni che si annunciano meno difficili dal punto di vista congiunturale. La dinamica delle specializzazioni nel settore dei servizi La figura 2 e la tabella 4 offrono il quadro delle specializzazioni, del peso relativo dei diversi rami del settore terziario ticinese e delle loro tendenze evolutive. La struttura per rami nel settore terziario del Cantone Ticino é molto allineata con la struttura media a livello nazionale. La maggior parte dei rami converge infatti sulla retta a 45. I rami dal peso relativo molto consistente (e tendenzialmente crescente) sono sanità e servizi sociali (85), il commercio al dettaglio (52) e il ramo delle attività di consulenza, collaudi e analisi tecniche, pubblicità e marketing ricerca e collocamento del personale ed altri servizi rivolti alle imprese (74). Non è comunque in questi rami che l economia terziaria del Cantone presenta tassi di specializzazione differenziali. Rispetto al terziario nazionale, il settore dei servizi ticinese rimane infatti ancora specializzato nelle attività alberghiere e di ristorazione (55) 15, nella pubblica amministrazione (75) 16 e nel settore finanziario (65) 17. Segue più distante il ramo del commercio e della riparazione di autoveicoli (50). È opportuno inoltre sottolineare l andamento di alcuni altri rami non ancora di forte specializzazione ma dalla dinamica di crescita degli addetti particolarmente interessante. Si tratta delle attività legate all istruzione (80), delle attività ausiliarie dei trasporti - logistica, agenzie di viaggio, trasporti (63), dei servizi ausiliari alle attività finanziarie e assicurative (67), delle attività ricreative e culturali (92). 12 Questo settore raggruppa i rami 29, 30, 31, 32 e Indagine sui processi innovativi, KOF-ETH ZH/IRE, Fonte: BAK, Questa specializzazione è diminuita tra il 1985 e il Da notare che questo ramo è in perdita di velocità anche per quanto concerne la creazione di valore aggiunto. 16 Tra il 1985 e il 1998 questa specializzazione è aumentata. 17 La specializzazione in questo ramo è in diminuzione. pag. 9

10 Figura 2 Specializzazione per rami nei servizi 1998 (confronto TI-CH) 50 Commercio e ripar. autov. 51 Commercio all'ingrosso e I.C. 52 Cd.; ripar. beni personali 55 Alberghi e ristoranti 60 Trasp. terrestri, condotte 61 Trasp. per vie d acqua 62 Trasp. aerei 63 Att. ausiliarie dei trasporti 64 Poste e telecomunicazioni 65 Attività finanziarie 66 Assicurazioni 67 Servizi ausiliari 70 Attività immobiliari 71 Nol. macchinari senza oper. 72 Informatica 73 Ricerca e sviluppo 74 Altre attività professionali 75 Pubblica amm.; difesa 80 Istruzione 85 Sanità e servizi sociali Fonte:USTAT/ Elaborazione IRE Smaltimento rifiuti e acque 91 Attività organ. associative 92 Att. ricreative, culturali 93 Servizi personali In tendenziale perdita di velocità troviamo i trasporti in generale (60, 61,62) e le poste e telecomunicazioni (64), rami in cui comunque il Ticino non é mai stato specializzato in modo importante. Tabella 4 Quote di addetti per ramo nel terziario ticinese (tendenze evolutive ) Peso specifico crescente (o stabile) Q98>=Q91>=Q85 Peso specifico decrescente Q98< Q91<Q85 Peso specifico importante Q98>=6 Peso specifico medio 6> Q98 >3 Peso specifico debole Q98<=3 85/52/74 80/75/50 61/63/66/67/71/72/73/ 90/92/ /65 60/62/64/70/91 IRE-2000 pag. 10

11 In termini dinamici, constatiamo come nel terziario ticinese stiano progressivamente prendendo peso le attività di supporto diretto alle imprese e al cittadino. Lo attesta l andamento dei servizi specializzati alle aziende (servizi ausiliari delle attività finanziarie e assicurative, informatica, ricerca e sviluppo, attività di consulenza aziendale, di marketing, di pubblicità di selezione e ricerca del personale, ecc.) e dei servizi di supporto al cittadino quali l istruzione, la sanità e i servizi sociali. Del resto é la stessa tendenza, anche se il ritmo é inferiore, riscontrata sul piano nazionale. Si tratta inoltre di rami dinamici anche dal punto di vista della creazione di valore aggiunto. Vantaggi comparati dinamici dell economia cantonale in un confronto nazionale L evoluzione economica precedentemente descritta ha messo in luce gli effetti del processo graduale di ristrutturazione avvenuto nell economia nazionale e, in particolare, in quella cantonale. Questo processo, peraltro ineluttabile, irreversibile e, per certi versi opportuno, da un lato ha generato dei costi - pagati soprattutto in termini di diminuzioni di addetti ma, dall altro, ha creato anche dei benefici che si traducono nel rafforzamento della struttura per rami sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, grazie all emergere di attività innovative, rivolte ai mercati esteri e con un evoluzione positiva del valore aggiunto anche negli anni di recessione. Sono rami in cui l economia cantonale al pari di quella nazionale - tende a specializzarsi progressivamente. Vale la pena dare uno sguardo ora agli effetti di questo importante processo di ristrutturazione, misurati in termini di competitività. In definitiva, servirebbe a poco vedere emergere rami e attività economiche dinamiche se queste ultime non partecipassero all aumento della competitività dell economia cantonale. Vorrebbe dire che, in questi rami, l economia locale non é riuscita a sviluppare vantaggi comparati dinamici sufficientemente forti nel confronto nazionale prima ancora che internazionale. Ci è stato possibile affrontare il quesito comparando i tassi di crescita dei diversi rami economici a livello cantonale e nazionale tra il 1985 e il 1998 e procedendo, per lo stesso lasso di tempo, all analisi Shift and Share. Come ricordato in introduzione, questo tipo di analisi permette infatti di scomporre il tasso di sviluppo differenziale di un area locale o di una regione in un effetto di composizione (effetto MIX), dovuto alla forza della struttura per rami e in un effetto di competizione (effetto DIF), dovuto alla capacità di un area di sviluppare determinate attività con tassi di sviluppo superiori rispetto alla media nazionale. Considerato l allineamento della struttura per rami a livello cantonale e nazionale (per cui l effetto MIX non gioca un ruolo primario nella descrizione dei differenziali di crescita regionale), l interesse delle prossime sezioni sarà rivolto piuttosto all effetto DIF e dunque al tema dei vantaggi comparati dinamici. Effetti di composizione e di competizione dell economia cantonale in un confronto nazionale (85-98) La figura 3 mostra gli effetti di composizione e di competizione dell economia cantonale in un confronto intercantonale. Questi effetti sono stati misurati in termini di dinamica degli addetti e delle unità locali tra il 1985 e il L arco di tempo è particolarmente interessante perché permette di seguire l evoluzione strutturale dell economia cantonale nel passaggio da un ciclo di crescita a uno recessivo e di misurarne gli effetti. pag. 11

12 Figura 3 Effetti di composizione e di competizione dell economia cantonale in un confronto nazionale Addetti Aziende Fonte: USTAT/ Elaborazione IRE-2000 La figura mostra come l economia cantonale, presa nella sua globalità, tra il 1985 e il 1998 abbia sviluppato tassi di sviluppo differenziali più bassi rispetto alla media nazionale, sia in termini di addetti, sia in termini di aziende. Gli effetti MIX e DIF sono risultati ambedue leggermente negativi. Ciò significa che dal punto di vista della struttura per rami e dal punto di vista della competitività, l economia cantonale non ha ancora raggiunto posizioni ottimali. A livello nazionale, la posizione migliore é occupata dal cantone Zugo (effetti MIX e DIF elevati), che presenta un ottima composizione di rami economici strutturalmente forti e un tessuto economico particolarmente competitivo. I risultati leggermente negativi ottenuti dal cantone Ticino, sono dovuti alla perdita di competitività registrata soprattutto negli anni di crisi. In termini di crescita differenziale degli addetti, infatti, negli ultimi anni 1980 si registrava addirittura un leggero effetto di competizione. Vantaggi comparati dinamici nell industria ticinese in un confronto nazionale La figura 4, costruita a partire dai tassi di crescita differenziali, illustra in quali rami industriali il cantone Ticino ha saputo costruire vantaggi comparati rispetto al resto del Paese nel periodo Per rendere maggiormente leggibile la figura abbiamo proceduto ad alcune aggregazioni. I vantaggi comparati dell industria cantonale vanno letti al di sotto della retta a 45. Al di sotto di questa retta troviamo quei rami per cui la performance relativa della regione é maggiore alla performance dei medesimi rami misurata a livello nazionale. Dal punto di vista della dinamica di crescita degli addetti, i rami che si sono distinti sono, nell ordine: fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione, fabbricazione di apparecchi readiotelevisivi e per la comunicazione (compresa la fabbricazione di componenti elettroniche), chimica e raffinazione e fabbricazione di macchine ed apparecchi. Questi rami sono competitivi anche dal punto di vista della creazione di valore aggiunto. pag. 12

13 Figura 4 Vantaggi comparati dinamici nell industria (85-98) TI-CH (addetti e unità locali) Addetti Aziende Fonte: USTAT/ Elaborazione IRE-2000 A B C D E F G H I K L M N Altre attività estrattive Alim_bev_tabacco Tessile_abb_calzature Ind. Legno e fabbr.mobili Ind. Carta e editoria Ind. Chimica e raffinaz. Gom_plas_mat.non metal Prod. Metalli e prod.met. Fa macch. E appar. Fa. app. radiotelevisivi Fa. app. med. e di precisione Fa. mezzi trasporto Acqua-energia-gas In termini di unità locali per la maggior parte dei rami le dinamiche di crescita cantonale e nazionale si sono equivalse (sono abbastanza allineati sulla retta a 45 ). Oltre ai rami delle macchine e degli apparecchi e della chimica-raffinazione, che si sono dimostrati quindi competitivi anche in termini di creazione di aziende, si sono dimostrati particolarmente dinamici il ramo fabbricazione di mezzi di trasporto e il ramo produzione e distribuzione energia e gas e raccolta e distribuzione di acqua. Vantaggi comparati dinamici nei servizi ticinesi in un confronto nazionale La figura 5 mostra per quali rami d attività di servizio il Ticino ha saputo sviluppare vantaggi comparati nei confronti delle medesime attività praticate sul piano nazionale. pag. 13

14 Figura 5 Vantaggi comparati dinamici nei servizi (85-98) TI-CH (addetti e unità locali) Addetti Aziende Fonte: USTAT/ Elaborazione IRE-2000 P Q R S T U V W X Y Z AA BB CC DD EE FF Commercio e ripar. autov. Commercio all'ingrosso e I.C. Cd.; ripar. beni personali Alberghi e ristoranti Trasporti e servizi annessi Poste e telecomunicazioni Attività finanziarie Assicurazioni Servizi ausiliari Att.immob e noleggio Informatica Ricerca e sviluppo Altre attività prof. Pubblica amm.; difesa Istruzione Sanità e servizi sociali Altre attività di servizio In termini di dinamica di crescita degli addetti, i rami sanità e servizi sociali e altre attività dei servizi (attività ricreative e culturali e servizi personali in particolare) sono i rami per i quali il Ticino ha goduto di maggiori vantaggi comparati. In altri due rami importanti quali l informatica e i servizi ausiliari alle attività finanziarie e assicurative l economia cantonale e nettamente meno competitiva. In termini di crescita di unità locali, a livello cantonale si sono distinti invece i rami attività finanziarie, assicurazioni e istruzione. pag. 14

15 Posizionamento strategico competitivo dei rami dell economia cantonale nel confronto nazionale (85-98) Per concludere tentiamo di riassumere quanto detto nei capitoli precedenti attraverso la lettura della tabella 5, che mette in relazione i livelli di crescita differenziale degli addetti nei vari rami dell economia cantonale rispetto alla media nazionale con i livelli di specializzazione dei medesimi rami. Nelle diverse celle troviamo quindi, ripartiti per livelli di crescita, i rami che a livello cantonale si sono distinti rispetto alla media nazionale (per effetto differenziale o di competizione). È anche un modo per selezionare quei rami che meriterebbero un analisi più approfondita, per capire, al di là della dinamica degli addetti e delle unità locali la loro reale identità (attività produttiva, struttura interna, relazioni intra e intersettoriali, capitale umano, attività innovativa, investimenti, ecc.). Tabella 5 Posizionamento strategico competitivo dei rami economici del cantone Ticino (85-98) nel confronto nazionale Peso specifico importante Q=2 Tassi crescita comparati molto elevati K=65% -- Tassi crescita comparati elevati 20% < K < 65% Tassi di crescita comparati mediobassi K=20% 33 / / 52 / 74 Peso specifico medio 2>Q> / Peso specifico debole Q=1 35 / 71 / / / 51 / 91 / 92 / 93 Q = peso specifico di ogni ramo sul totale dell economia cantonale in termini di addetti. Anno di riferimento K= tasso di crescita cantonale di ogni ramo tra il 1985 e il 1998 rispetto al tasso di crescita di ogni ramo nello stesso periodo a livello nazionale. IRE-2000 I rami che scegliamo di evidenziare sono quelli raggruppati nelle caselle rappresentanti alti tassi di crescita differenziali e peso specifico medio-importante o in crescita tendenziale. Rappresentano i rami per i quali la regione Ticino ha sviluppato vantaggi comparati rispetto al resto del Paese. In questi rami l economia ticinese é cresciuta a ritmi nettamente superiori alla media nazionale (in termini di addetti) per effetto di competizione o per effetto di attrazione di aziende dall esterno. Questi rami sono: fabbricazione apparecchi medicali e di precisione (33) ; sanità e servizi sociali (85); fabbricazione macchine e apparecchi elettrici (31); fabbricazione macchine e apparecchi meccanici (29). A questi rami potremmo aggiungere, per la loro dinamica interessante, il ramo fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e per la comunicazione (e componenti elettroniche) (32), la cui dinamica di crescita degli addetti è stata particolarmente marcata anche negli anni di crisi, il ramo 74 (servizi specializzati alle imprese) che ha un peso specifico importante e sta crescendo a ritmi molto elevati e il ramo 24 (chimica). Ad eccezione del ramo 50 e, soprattutto del ramo 31, rami di specializzazione ticinesi, gli altri rami menzionati non sono ancora rami di specializzazione. Tra il 1985 e il 1998 hanno recuperato però gran parte dello scarto dalla media nazionale. Potenzialmente, quindi, potrebbero diventarlo nei prossimi anni. Per quanto concerne i rami 35 (fabbricazione altri mezzi di trasporto), 71 (noleggio macchinari senza operatore) e 90 (smaltimento rifiuti e acqua) gli elevati tassi di crescita differenziale non devono trarre pag. 15

16 in inganno. Si tratta di rami, all origine di piccole dimensioni, che hanno conosciuto un forte incremento in anni recenti, restando comunque rami di non specializzazione cantonale e dal peso specifico quindi basso. Per questo non li citeremmo tra i rami più competitivi. Conclusioni Nell arco di tempo considerato per questa breve analisi della dinamica strutturale dell economia cantonale in un confronto nazionale ( ) la performance ticinese misurata in termini di evoluzione degli addetti, delle unità locali, delle specializzazioni e dei vantaggi comparati é risultata inferiore a quella sviluppata mediamente a livello nazionale. L economia cantonale presa nella sua globalità, dal punto di vista della struttura per rami e dal punto di vista della competitività non ha ancora raggiunto livelli ottimali. Vi sono però alcuni rami dell industria e del terziario che si distinguono in modo interessante a livello cantonale, sia dal punto di vista della dinamica degli addetti, sia dal punto di vista delle specializzazioni e della competitività (inclusa l evoluzione del valore aggiunto e dell orientamento all export). Per quanto concerne l industria si tratta del settore che chiameremmo della meccatronica 18 e il ramo della chimica-farmaceutica. Relativamente al settore terziario, si sono distinti in modo rilevante i rami sanità e servizi sociali e i rami legati alle attività ricreative e culturali e ai servizi personali. Dal punto di vista dell evoluzione tendenziale vale poi la pena sottolineare la crescita dei cosiddetti servizi specializzati alle imprese (soprattutto servizi ausiliari alle attività finanziarie e assicurative, attività di consulenza aziendale, di marketing e di pubblicità, e selezione ricerca del personale) e del settore dell istruzione. L analisi proposta in questo breve contributo non pretende di essere esaustiva, né tantomeno onnicomprensiva di tutti gli aspetti che concorrono per esempio alla definizione del concetto di competitività e di dinamica strutturale. L obiettivo consisteva nel far emergere alcuni spunti di riflessione su questa complessa problematica, evitando di nascondersi dietro i problemi legati alla mancanza di dati per non affrontare comunque l argomento. Affrontare questo complesso tema essenzialmente sulla base dei dati riguardanti gli addetti e le unità locali non é certo sufficiente per trarre delle conclusioni definitive. Sarebbe stato opportuno poter lavorare con dati supplementari quali ad esempio il fatturato e il valore aggiunto. purtroppo questi dati o non esistono o esistono in modo incompleto, non omogeneo e, quindi, inutilizzabile dal punto di vista analitico. Laddove era possibile abbiamo cercato comunque di completare l informazione aggiungendo alcune indicazioni legate all evoluzione del valore aggiunto e delle esportazioni per taluni rami d interesse a livello cantonale 19. Altri limiti sono poi legati all estensione territoriale delle analisi. Per ragioni di spazio abbiamo scelto di operare una prima analisi della dinamica strutturale cantonale nel confronto nazionale. A dipendenza dell interesse che i primi risultati presentati in questo rapporto susciteranno, si potrà prevedere di estendere l analisi al confronto intra (confronti all interno delle regioni del cantone) e interregionale (confronti tra i diversi cantoni e, se possibile, con qualche regione italiana limitrofa). 18 Con particolare riferimento alla dinamica dei rami: fabbricazione macchine e apparecchi elettrici, fabbricazione di apparecchi medicali e strumenti di precisione e fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e per la comunicazione (inclusa la componentistica elettronica). A titolo indicativo é interessante rilevare come, negli anni recenti, questi rami rappresentino i maggiori richiedenti di aiuti ai sensi della Legge cantonale sull innovazione, a dimostrazione del loro dinamismo. 19 In merito al tema delle esportazioni si veda anche il contributo di Rossera su questo stesso numero di Congiuntura ticinese. pag. 16

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