Fornaci, fornaciari e laterizi nella valle di Kathmandu

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1 Caterina Bonapace, Valerio Sestini Arte del costruire Fornaci, fornaciari e laterizi nella valle di Kathmandu L abilità tradizionale degli artigiani newar dimostra le capacità tecniche ed espressive del laterizio a vista e dell intuizione umana nel dare origine ad opere uniche ed espressive FOTOGRAFIE Valerio Sestini Ciminiere di una fornace Hoffman nella valle di Kathmandu. Il suolo della valle di Kathmandu, un antico bacino lacustre interrato al centro della regione himalayana, ha fornito, per generazioni e generazioni, abbondante materia per la formazione di materiali ceramici, in particolare mattoni cotti e crudi, i quali, insieme al legno delle varie specie presenti sulle colline e le montagne circostanti, hanno contribuito a dare una particolare impronta all architettura della valle. Laterizio e legno sono infatti i materiali che caratterizzano le costruzioni delle città e dei villaggi, sia dell architettura religiosa che delle modeste abitazioni e dei grandiosi palazzi reali. La loro applicazione secolare, in un processo tecnologico evolutosi nel tempo, ha dato origine a quello stile che vari studiosi hanno definito nepalese o newari, ben diverso da quello prodotto da altre culture asiatiche. La nascita di questo stile si deve, infatti, all abilità tecnica e organizzativa di alcune famiglie del gruppo etnico dei newar, originario della valle di Kathmandu, e dal quale ha preso il nome. Tale società, inserita nel contesto castale induista dal 1300, ha storicamente visto la nascita di diversi tipi di specializzazioni nella produzione e messa in opera degli elementi della costruzione. La loro abilità si è formata nel corso di numerose generazioni, a partire dal 1200, quando la dinastia Malla diede loro ampio spazio di espressione. Questa dinastia regnò per 500 anni durante i quali gli artigiani newar ebbero il modo di maturare e orientare specificatamente la loro capacità espressiva. Sono infatti del 1700 le opere di maggior spicco di tutta la loro architettura, come il Nyatapola di Bhaktapur o il Kumbheswar di Patan. Durante questo lungo periodo, l architettura è stata caratterizzata dall uso del mattone a vista, una tradizione che è proseguita anche successivamente durante il dominio dei Rana ( ), nonostante il profondo mutamento stilistico apportato da questi all architettura. La diffusione del laterizio nelle città venne osservata e studiata da vari autori che, dalla fine del Settecento e per tutto l Ottocento e fino ai primi anni del secolo scorso, ebbero occasione di visitare la valle di Kathmandu. Tra i più noti Padre Giuseppe da Rovato, missionario dei padri cappuccini, il Col. Kirkpatrick e Hamilton. Mentre il primo si è limitato a descrizioni generiche sull uso di mattoni e tegole nelle abitazioni, Kirkpatrick notò le buone proprietà dei laterizi ricercandone anche le cause: Il Nepal, in genere, è interessante per la qualità dei mattoni e delle tegole benchè quelli di Batgaon siano ritenuti i migliori al re- 46 CIL 92

2 Mattoni a vista e finestre in legno in un tradizionale edificio del periodo Malla. Edificio costruito nel periodo dominato dalla dinastia Rana. Tempio del Kumbheswar a Patan: parte basamentale. sto. È certo che essi sorpassino in qualità tutti quelli visti in India ma non è certo da dove derivi la loro qualità. Alcuni a cui ho posto questa domanda hanno risposto che tutto dipende dal tipo di terra usata; per altri ciò deriva dall acqua utilizzata nel processo di tempra; per altri ancora dipende dal modo di essiccarli. Non ho mai avuto l opportunità di vedere questa operazione il cui successo, mi è stato detto, dipende dal modo in cui si dispongono i mattoni e il combustibile al momento della cottura. Da rilevare, nella notazione di Kirkpatrick, che i nepalesi usavano migliorare le caratteristiche del materiale attraverso l immersione di questo in acqua, procedimento anche oggi eseguito per migliorare la resistenza e la qualità dei laterizi destinati alle pavimentazioni. Hamilton, oltre a rilevare la presenza di una buona qualità di argilla, notò l abilità delle maestranze: I Nepalesi hanno un grosso vantaggio nel possedere una terra eccellente per fare mattoni e tegole; in più gli operai lavorano con molta maestria. Essi usano stampi quasi uguali ai nostri normali mattoni ed altri tipi per le cornici e altri ornamenti. Per le facciate e le parti ornamentali delle loro case più belle vengono usati dei bellissimi mattoni fini e lucidi. Anche i manovali ed i muratori sono esperti lavoratori. Sebbene i newar professassero sia la religione buddhista che quella induista, unificarono gli schemi di costruzione in un organico susseguirsi di simbologie cosmiche indispensabili in uno spazio vissuto quotidianamente come religioso. Con la nascita delle principali città e l istaurazione della monarchia, gli artigiani newar ebbero il compito di costruire e abbellire gli edifici in cui vivevano facendolo con un abilità che superava ogni necessità strutturale. Ogni opera veniva compiuta grazie alla collaborazione di tali maestranze che abilmente utilizzavano sia i mezzi che le risorse che la valle dava loro. Produrre e mettere in opera i mattoni all interno delle costruzioni, integrare successivamente le parti in legno e soprattutto, grazie ai suggerimenti dei maestri religiosi conoscitori delle regole costruttive newar, dare al tutto un significato simbolico ineliminabile erano i principi regolatori tipici della cultura newar, l unica società urbana del Nepal, rappresentata architettonicamente attraverso l uniforme sviluppo della collaborazione di tali maestri. Il risultato fu un tratto originale ed unico all interno dell intero contesto orientale. Il laterizio, con il suo esteso impiego a vista nelle opere murarie, sulle ampie falde delle coperture e nelle pavimentazione di vicoli, strade e piazze, ha ca- 47 ARTE DEL COSTRUIRE

3 Formatura a mano del mattone. L essiccazione dei mattoni. ratterizzato lo spazio urbano con un intenso cromatismo, reso evidente attraverso le articolate morfologie dei palazzi reali e dei templi. Questi ultimi, emergenti su elevati gradoni realizzati in pietra e cotto, integrano, con le loro coperture, lo spazio urbano con quello naturale delle colline e delle montagne che circondano la valle. Il cotto ha quindi dato a questa architettura una continuità cromatica che si diversifica nelle varie parti ed elementi della costruzione. I tipi di argilla utilizzati, i tipi di mattoni prodotti, il modo di cuocerli e di integrarli nelle costruzioni rappresentano il lato pratico ed effettivo delle storiche conoscenze che, attraverso l insegnamento di numerose generazioni, si sono perfezionate rimanendo tali sino ai giorni nostri. L argilla I tipi di argilla presenti nel suolo della valle di Kathmandu sono molteplici, con varie colorazioni che vanno dal grigio al bianco, dal giallo al rosso fino al marrone, con tonalità più intense che giungono fino al nero. In funzione delle loro caratteristiche fisico-chimiche, individuate attraverso una secolare esperienza dovuta al loro continuo impiego, sono state utilizzate in vari settori delle costruzioni. Per i mattoni comuni e per le tegole sono adottate le argille grigie e nere; sono invece adatte per effettuare intonaci di qualità quelle con colorazione grigia o marrone; la grigia è inoltre utilizzata come malta, mentre per i pavimenti in battuto sono adatte quelle rosse. Le bianche (caolino puro) sono usate per pitturazioni interne ed esterne, le gialle per stuccature di giunti e come malta nelle murature. Alcuni tipi di argille sono cavate lungo le sponde dei fiumi, altre direttamente dai terrazzamenti agricoli sulle pendici collinari dove viene installata la fornace. Dall estrazione dell argilla al prodotto finito vi è una complessa lavorazione in cui sono utilizzati attrezzi particolari, soprattutto nella fase di preparazione e formatura. L estrazione viene effettuata in piccole fosse non più profonde di due metri, entro le quali, dopo l aggiunta di acqua, l argilla è lasciata esposta all aria per circa tre o quattro giorni. Estratta dalla fossa, viene poi impastata con sabbia finissima per modificarne la plasticità e battuta a lungo con un pestello di legno; successivamente parte dell impasto viene inserito in stampi di legno della forma e dimensione volute. Prima della cottura, l elemento crudo viene fatto essiccare all ombra per evitare screpolature od eccessivi ritiri. Con questo procedimento vengono ottenuti mattoni di vario tipo: dal tradizionale mattone pieno per normali murature a quello tronco-trapezoidale utilizzato nei paramenti murari esterni dei templi e dei palazzi reali. I mattoni Non esiste una dimensione unificata nella produzione di mattoni tale da consentire una composizione dell apparecchio murario secondo precise regole, per cui lo spessore della muratura è abbastanza variabile. Questa, inoltre, nelle opere di maggiore valore architettonico, è ottenuta attraverso la realizzazione di due paramenti murari: uno esterno, faccia a vista, l altro interno di mattoni cotti o crudi; lo spazio vuoto tra questi viene poi riempito con un impasto di terra argillosa mescolato a frammenti di laterizio. Anche nel collegamento tra mattone e mattone viene impiegata della terra argillosa. Il paramento esterno a vista presenta una tessitura regolare, con giunti sfalsati e di piccola dimensione, ottenuti con l impiego di mattoni speciali di forma tronco-trapezoidale. L uso di questi mattoni rappresenta una caratteristica delle strutture murarie esterne 48 CIL 92

4 Disposizione dei mattoni all interno della fornace Hoffman. Particolare di una ciminiera di una fornace Hoffman. della valle perchè consente di ottenere dei giunti molto sottili la cui realizzazione trova giustificazione in due motivi fondamentali: uno di carattere estetico, l altro tecnologico. Quest ultimo deriva dalla necessità di assicurare una buona tenuta all infiltrazione dell acqua durante le copiose piogge monsoniche, per cui il giunto è anche accuratamente stuccato con un particolare impasto formato da olio, resina vegetale e terra rossa. L accentuazione del valore estetico di questi mattoni è ottenuta invece attraverso la lisciatura della parte che rimane a vista durante la lavorazione a crudo e del particolare trattamento che questa subisce con l immersione in una speciale argilla resa semiliquida che ne accentua la colorazione con la cottura. Altri mattoni sono decorati su di una faccia per essere impiegati in cornici e fregi marcapiano nelle comuni abitazioni. Altri ancora sono invece modanati o decorati secondo simbolismi floreali o zoomorfi che, opportunamente composti tra loro secondo una precisa sequenza, danno origine a complesse cornici impiegate nell architettura religiosa. Numerosi elementi in cotto hanno un particolare impiego; tra questi quelli per cornici superiori per finestre e porte, per gli appoggi dei puntoni angolari di sostegno delle coperture e altri ancora che, opportunamente composti, danno origine a immagini simboliche ricorrenti in varie opere architettoniche. Elementi in cotto con rilievi, sempre a carattere simbolico, sono stati usati nei gradoni dei basamenti su cui si elevano i templi e in quelli degradanti delle fontane del tipo sundhara. Oltre a questi mattoni, da inserire nelle murature, altri elementi, di configurazione piana, sono impiegati nelle pavimentazioni. Questi, di forma quadrata o rettangolare, abilmente composti tra di loro, danno origine a varie tessiture ben visibili nelle antiche pavimentazioni stradali o all interno dei cortili dei monasteri, dei palazzi reali e delle comuni abitazioni. Con questi elementi vengono realizzati anche le canalette di raccolta delle acque piovane ai bordi stradali e nei cortili attraverso leggere pendenze. Un gruppo importante di laterizi è quello destinato ai manti di copertura. La tradizionale tegola nepalese (dijati) è di modeste dimensioni, con la superficie superiore corrugata e quella inferione piana, dotata di un incavo all estremità che, nell inserimento in opera, consente l ancoraggio alla tegola adiacente la quale presenta nella parte superiore opposta una sporgenza. Le tegole sono fabbricate seguendo una successione di lavorazioni con utensili adatti. La forma di queste tegole attirò l attenzione di Padre Cassiano da Macerata: Tutte le case sono coperte da tetti, e gli coppi sono particolari, havendo la grossezza d un dito, larghi 8 dita, e lunghi circa un palmo, hanno un incavo al di sopra di un lato, et un altro al di sotto dell altro fianco in questa forma mediante gli quali incavi si legano gl uni cogl altri. Analoga osservazione venne effettuata dall Hamilton: Le tegole sono piatte, di forma oblunga con due solchi longitudinali, uno sopra ed uno sotto, che si incastrano nelle tegole adiacenti con grande abilità. Altri elementi impiegati nelle coperture sono pezzi di forma particolare con i quali vengono realizzati i colmi e i displuvi, mentre altri, da inserire all estremità dei displuvi in corrispondenza della gronda, hanno spesso forme zoomorfe e conferiscono alle coperture nepalesi una originale caratteristica. Tutti i tipi di laterizi hanno perciò una tipologia caratteristica che non trova pari altrove, neppure in altre culture del Nepal. Ciò è dimostrabile direttamente 49 ARTE DEL COSTRUIRE

5 Elementi speciali per fregi e cornici. Elementi speciali per fregi e cornici. Scarico dei mattoni cotti da una fornace tradizionale. osservando i nomi degli stessi prodotti, codificati esclusivamente in lingua newar. Le scarse fonti di riferimento, che parlano delle varie modalità di esecuzione, sono in newar (o antico sanscrito), ma soprattutto sono patrimonio di una cultura che trasmette le proprie conoscenze ancora attraverso l insegnamento orale fra padre e figlio. Non esistono infatti scuole, né manuali, ma solo l esperienza di artigiani e sacerdoti che possiedono un sapere affidato alla memoria e alla manualità dei figli. La cottura La cottura dei laterizi avviene ancora in fornaci tradizionali. Queste sono di due tipi: a camera singola e fuoco fisso e del tipo Hoffman, a cottura continua e fuoco mobile Nel tipo di fornace più antico, con camera singola e fuoco fisso, si succedono più fasi che, in successione, prevedono il caricamento del materiale da cuocere ed il combustibile (paglia, legno, carbone), l accensione, la cottura, lo spengimento, il raffreddamento ed infine lo scarico. La fornace, a base rettangolare,si caratterizza per una forma piramidale dovuta alla rastremazione delle spesse murature. Da un ampia apertura viene introdotto il materiale da cuocere insieme al combustibile, dopodichè l apertura viene chiusa contemporaneamente alla parte superiore. L accensione avviene dal basso da apposite bocche. Questo tipo di fornace è sempre più rara ed è presente solo in alcuni contesti tradizionali. In queste fornaci vi lavorano di solito storiche famiglie newar che conoscono i processi di produzione e le tipologie degli elementi speciali. Il funzionamento della fornace Hoffman è stato ripreso in varie parti del mondo tra le quali l India, da dove poi è giunta in Nepal. Questa differisce da quella europea essenzialmente per due caratteristiche: le camere sono tutte a cielo aperto ed i camini dei fumi di scarico sono mobili ed avanzano parallelamente al fuoco. La sua forma è rettangolare con le testate a semicerchio. Il materiale crudo viene posto all interno di una camera in modo da permettere al calore di raggiungere tutti gli elementi da cuocere. In questa entra l aria esterna che viene richiamata verso il materiale in cottura passando dalle successive camere dove si preriscalda raffreddando il materiale già cotto. Contemporaneamente al carico di una delle camere avviene lo scarico del materiale cotto da quella immediatamente precedente dalla quale è separata da una grossa lamiera mobile. Il fuoco viene alimentato dall alto at- 50 CIL 92

6 Particolare del displuvio in una copertura. Attrezzi per la lavorazione dei mattoni tronco-trapezoidali e speciali. Essiccamento del vasellame in una piazza di Baktapur. traverso una serie di fori chiusi da coppe di metallo nei quali viene introdotto del carbone in polvere. I fumi fuoriescono attraverso due alte ciminiere situate sulla camera successiva a quella in cui avviene la combustione. Tali ciminiere, dalla forma tronco-conica ed in lamiera d acciaio, sono rese stabili da rudimentali tirantature metalliche. Questo tipo di fornace è il più diffuso e viene utilizzato generalmente per grandi produzioni di mattoni standard; in essa vi lavorano generalmente persone di bassa casta o addirittura immigrati indiani in cerca di lavoro. La qualità del materiale è inferiore rispetto a quello prodotto nell altra fornace e non c è bisogno di una preparazione tecnica particolare per procedere nella produzione. Durante la stagione secca nella valle di Kathmandu se ne possono vedere a centinaia sparse all interno dei campi di riso. La maggior parte di esse vengono poi rimosse durante il periodo dei monsoni, ripristinando la produzione agricola. Le terrecotte La disponibilità di diverse qualità di argille, associata alle capacità artigianali di alcune famiglie hanno dato origine ad una vasta produzione di terrecotte di uso domestico ed ornamentale. In particolare, nella città di Bhaktapur e nei villaggi vicini molte strade e piazze sono utilizzate come laboratori all aperto dove l argilla, bene amalgamata con un lungo lavoro a mano, viene modellata secondo i tipi dei prodotti richiesti i quali sono lasciati essiccare e poi cotti in rudimentali forni nelle piazze stesse. La maggior parte di tali prodotti sono costituiti da orci di varie misure, vasi per l acqua, vasi da giardino, vari tipi di vasellame. Gran parte della lavorazione avviene con rudimentali torni spinti a mano. Questa fase del lavoro è affidata all uomo, come anche la cottura, mentre le donne si occupano delle decorazioni superficiali, della fase di essiccamento e della eventuale colorazione esterna che avviene con l immersione dei singoli pezzi nella stessa argilla diluita impiegata nei mattoni a vista. Una produzione questa che caratterizza, insieme al riso steso al sole, lo spazio cittadino vissuto durante le stagioni in un contesto sia urbano che rurale della valle e che vede l utilizzo dello spazio sociale delle piazze in modo insolito ma integro. La stessa architettura urbana rispecchia tale significato evidenziando un uniformità di intenti che mostrano grandi potenzialità di rinnovamento continuo, nel senso di salvaguardia di una vita unica e integrata con il proprio ambiente. 51 ARTE DEL COSTRUIRE

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