Arazzi collezione Martini & Rossi Caccia di animali

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Valerio Chiesa
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Facevano parte di un paramento che comprendeva anche altri arazzi, dei quali non è stato indicato l attuale

1 Arazzi collezione Martini & Rossi Caccia di animali da incisioni di Antonio Tempesta e Manifattura Frans Raes I tre arazzi della collezione Martini & Rossi provengono dal mercato antiquario inglese. Facevano parte di un paramento che comprendeva anche altri arazzi, dei quali non è stato indicato l attuale proprietario. I soggetti degli arazzi della collezione Martini & Rossi sono i seguenti: 1) CACCIA AL LUPO (dim. cm 345 x 330)

2 2) CACCIA AL LEOPARDO (dim. cm 335 x 280) Martini & Rossi Historical Archive 2 October 2017

3 3) CACCIA AL CERVO (dim. cm 345 x 335) Martini & Rossi Historical Archive 2 October 2017

SOGGETTO ICONOGRAFICO: I tre arazzi della collezione Martini & Rossi derivano dalla produzione del pittore e incisore fiorentino Antonio Tempesta (1555-1630) che costituiva un ricco repertorio di

4 SOGGETTO ICONOGRAFICO: I tre arazzi della collezione Martini & Rossi derivano dalla produzione del pittore e incisore fiorentino Antonio Tempesta ( ) che costituiva un ricco repertorio di soggetti venatori a cui attinsero artisti e committenti dell Europa dell epoca. Tempesta è considerato il «massimo esegeta del genere venatorio ad affresco, su tela, su rame e su pietra», come ha affermato lo storico dell arte Francesco Solinas. I modelli da cui furono realizzati gli arazzi si dividono tra le numerose incisioni e acqueforti a cui l artista si era dedicato a partire dagli anni Novanta del Cinquecento e il primo decennio del Seicento. Tra le serie principali, merita ricordare quella con dedicata ai Combattenti di animali, realizzata nel 1600, e le raccolte di incisioni conservate nei principali musei europei: in particolare, la V serie delle Cacce dedicata a Neri Dragomanno, stretto collaboratore del cardinale Benedetto Giustiniani da cui Tempesta aveva sostegno e protezione 1, stampata a Parigi nel 1605 ca. da François Langlois, detto il Ciartres, e la VI serie delle Cacce dedicata a Giovanni Leoncini, 1609 circa, oggi al British Museum, Prints & Drawings Department 2. Ad oggi, non ci è stato possibile rintracciare le immagini delle incisioni originali di Tempesta, ma dai riferimenti disponibili emerge la somiglianza tra le versioni tessili in oggetto e la ricca produzione dell artista. Questa scena di caccia al cinghiale presenta lo stesso stile iconografico e la stessa ambientazione esotica, molto richiesta e ricercata all epoca, che ritroviamo negli arazzi. Figure 1 Antonio Tempesta, Caccia al cinghiale, incisione 1 C. MAZZETTI DI PIETRALATA, Giardini storici: Artificiose nature a Roma e nel Lazio, ed. Gangemi Editore, Roma 2009, pp Per interpretazioni iconografiche sulle stampe di Tempesta si veda LEUSCHNER 2005, pp , 421. Nel testo è pubblicata la Figure n.1 senza l indicazione sulla collezione di origine né il luogo di conservazione attuale. 2 Le informazioni derivano dai testi citati e dall Indice delle tavole in P. BIANCHI, P. PASSERIN D ENTRèVES, La caccia nello Stato Sabaudo, Caccia e Cultura, I, ed. Silvio Zamorani, Torino 2010.

Tra le migliori rappresentazioni di terre e animali esotici ricordiamo La Caccia al leopardo, soggetto iconografico dell arazzo in Collezione Martini & Rossi e del dipinto, oggi in collezione

In quest opera l artista ha mantenuto la coerenza di ambientazione della vicenda raffigurata, ricollegando l origine della razza animale ad un corretto contesto geografico. Figure 3.

5 Tra le migliori rappresentazioni di terre e animali esotici ricordiamo La Caccia al leopardo, soggetto iconografico dell arazzo in Collezione Martini & Rossi e del dipinto, oggi in collezione privata, presentato alla Villa d este di Tivoli in occasione della mostra Cacce principesche. L'arte venatoria nella prima età moderna, a cura di F. Solinas. In quest opera l artista ha mantenuto la coerenza di ambientazione della vicenda raffigurata, ricollegando l origine della razza animale ad un corretto contesto geografico. Figure 3. Antonio Tempesta, Caccia al leopardo, dipinto, Collezione Privata Figure 2. Antonio Tempesta, Caccia al cinghiale, incisione, Roma, Biblioteca Casanatense L arte venatoria era oggetto di numerose rappresentazioni destinate alle famiglie principesche del XVI-XVII secolo. In particolare la raffigurazione della caccia come battaglia era una composizione che dava la possibilità all artista di rappresentare paesaggi naturalistici e modelli di virtù e forza, di ispirazione per i regnanti. Il bordo degli arazzi riccamente decorato con festoni di fiori e frutti, alternati da putti e animali, ricalca i modelli decorativi realizzati dalla manifattura Raes negli arazzi destinati alle più importanti casate reali e nobiliari, come dimostra l esempio sottostante dell arazzo dedicato alle storie di Alessandro il Grande, oggi al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca.

Nei tre esemplari della collezione MARTINI & ROSSI, il riquadro al centro della cornice

aquile con la raffigurazione di un paesaggio campestre.

6 Nei tre esemplari della collezione MARTINI & ROSSI, il riquadro al centro della cornice sorretto da due putti, riporta la raffigurazione del Giorno e della Notte, simboleggiati dal Sole e dalla Luna. A questi, corrispondono, nella cornice inferiore, le piccole specchiature rette da due aquile con la raffigurazione di un paesaggio campestre. Le più importanti ville e regge nobiliari erano decorate con cicli pittorici dedicati ai temi della caccia, tanto più se si trattava di residenze suburbane, edificate proprio per queste funzioni.

7 NOTIZIE BIOGRAFICHE SULL INCISORE ANTONIO TEMPESTA: Tempesta fu allievo di Santi di Tito e poi dello Stradano, di cui divenne il principale assistente nelle decorazioni di Palazzo Vecchio. Successivamente, a Roma, eseguì decorazioni nelle Logge Vaticane, affreschi in Santo Stefano Rotondo, nella loggia di Palazzo Borghese, in Palazzo Giustiniani e Rospigliosi - Pallavicini, Palazzo Colonna di Zagarolo, Palazzo Colonna a Caprarola e nella Villa Lante a Bagnaia. Ricchissima la sua produzione di incisore, non solo di storie religiose del Vecchio e Nuovo Testamento, ma anche di Battaglie e Cacce, nonché Combattimenti di animali, alle quali sono associabili i nostri arazzi. Tempesta è considerato, insieme ai fiamminghi Paul Bril e Jan Brueghel il Vecchio, l iniziatore della veduta contemporanea animata e realistica 3. NOTIZIE SULLA MANIFATTURA RAES DI BRUXELLES: La bottega bruxellese Raes, di cui Jan il Giovane (c /1643), fu considerato il maggiore arazziere fiammingo della sua epoca, fu composta da Jan il vecchio, Jan III e Frans, che diresse l attività nella seconda metà del XVII secolo. Talora la bottega di famiglia collaborò con Jacques I e Jacques II Geubels, specialmente per la produzione di arazzi dai cartoni rubensiani. L usanza di siglare con la marca B.B. (Bruxelles, Brabant) gli arazzi prodotti a Bruxelles si diffuse, a tutela dalla concorrenza, a partire dal La doppia B inframmezzata da uno scudo fu presente nei secoli XVI e XVII 4. 3 L. LORIZZO, L arte della caccia. Pittura naturalistica romana tra Tempesta, Cerquozzi e Pieter Boel alias Pietro fiammingo, in, Cacce principesche. L arte venatoria nella Prima Età Moderna, a cura di F. Solinas, Roma 2013, p A. AVENA, Un arazzo fiammingo riscoperto: "Vertumno e Pomona" di Jan Raes, «La Casana», , 2, p. 33 n.3.

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