ASPETTI PSICOLOGICI DEL SOCCORSO E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE. Corso TI CRI Bergamo San Pellegrino, 15 novembre 2010
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- Dino Bianchini
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1 ASPETTI PSICOLOGICI DEL SOCCORSO E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE Corso TI CRI Bergamo San Pellegrino, 15 novembre 2010
2 CONTENUTI Aspetti psicologici del soccorritore I bisogni psicologici del paziente Strategie di comunicazione nel soccorso
3 OBIETTIVO Effettuare un servizio comportandosi in maniera professionale gestendo adeguatamente le emozioni e le proprie azioni
4 ATTEGGIAMENTO PSICOLOGICO DEL VVdS Professioni d aiuto VVdS Ogni relazione d aiuto può suscitare un ampia gamma di emozioni, di cui è fondamentale, per il benessere psicofisico del soccorritore, essere consapevoli. Solo la consapevolezza permette di riconoscere reazioni disfunzionali, di disagio, (non sbagliate!), a seguito di eventi critici e conseguentemente di affrontarle.
5 IL SOCCORRITORE PRO - Esperienza di crescita e maturazione - Sensazioni di appartenenza, gruppo - Emozioni vissute CONTRO - A rischio il nostro equilibrio psichico -Volontariato come contenitore dei nostri bisogni - Emozioni vissute
6 ATTEGGIAMENTO PSICOLOGICO DEL VVdS EVENTO CRITICO: situazione che potenzialmente può indurre un forte stato di vulnerabilità, rompendo temporaneamente l equilibrio emozionale. È la PERCEZIONE SOGGETTIVA dell evento può rendere un fenomeno stressante, non tanto l evento in sé: ciò che viene percepito come minaccia o vissuto come trauma da una persona, può non esserlo per un altra. Vivere eventi critici rappresenta quindi un potenziale rischio per lo sviluppo di reazioni di disagio e/o di disturbi psicologici.
7 EVENTI CRITICI Fattori di rischio: Oggettivi: l incontro con la sofferenza delle altre persone le difficoltà di comunicazione eventi che coinvolgono bambini o molte persone lesioni gravi, mutilazioni e gravi traumi ai corpi delle vittime morte di colleghi mancanza di tempo necessità di compiere scelte difficili. Soggettivi: atteggiamenti e dinamiche psicologiche messe in atto dal soccorritore Stress preesistente Percezione negativa dell assistenza fornita Eccessiva identificazione con il paziente
8 EVENTI CRITICI Senso di fallimento e/o di incapacità personale Percezione di scarso controllo Aspettative su di sé eccessivamente elevate Esistenza di traumi precedenti non elaborati Mancanza di adeguate strategie per affrontare lo stress Organizzativi: inadeguatezza logistica e/o degli strumenti eventuali conflitti all interno del gruppo o dell equipè. Nelle situazioni di emergenza i soccorritori, per poter ascoltare ed accogliere le emozioni dell altro, sono talvolta costretti a negare le proprie, nascondendole. Inserire il pilota automatico diventa una modalità di difesa funzionale per evitare fuga, immobilizzazione, panico. Ciò significa che le emozioni non scompaiono, ma la loro espressione viene soltanto rimandata.
9 STRESS E SOCCORRITORI In seguito all esposizione a situazioni critiche, gli operatori possono rispondere, immediatamente o dopo tanto tempo, con: REAZIONI NORMALI Parentificazione Identificazione con la vittima Irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo dell entusiasmo, senso di spossatezza immotivato, sensazione di non essere apprezzati Identificazione eroica e senso di invulnerabilità Ricordi intrusivi Disturbi da stress PTSD (disturbo posttraumatico da stress) REAZIONI PATOLOGICHE Sindrome del burnout
10 I SUPER-EROI SONO SOLO NEI CARTONI ANIMATI!!! Usiamo la divisa e gli strumenti che ci vengono dati in modo corretto
11 COME GESTIRE LO STRESS Esistono diverse STRATEGIE DI COPING più o meno funzionali Distanziamento emotivo: isolare temporaneamente le emozioni suscitate dalla situazione per mantenere la concentrazione sul compito e operare in modo efficiente. Umorismo: può ridurre la tensione e portare ad una ristrutturazione cognitiva dell evento stressante. Evitamento: evitare luoghi, situazioni, stimoli che rimandano all evento stressante. Educazione alla desensibilizzazione: i soccorritori affrontano situazioni stressanti con l applicazione di specifici protocolli. Utilizzo di strategie di comunicazione efficaci.
12 COME GESTIRE LO STRESS Confronto e dialogo in equipè: l avere uno spazio e un tempo per la condivisione con chi vive le medesime esperienze permette di confrontarsi e di ascoltare, senza sentirsi giudicati, come ciascuno ha vissuto quella situazione, cosa ha pensato e provato, come ha reagito. Permette di rendere normale, tramite narrazioni condivise, l esperienza emotiva di un evento che normale non è. Avere consapevolezza del proprio modo di relazionarsi nella dimensione d aiuto: individuare le motivazioni che hanno portato a scegliere un attività di aiuto e le caratteristiche personali che potrebbero interferire con le prestazioni, accettando il fatto di non essere perfetti; riconoscere le proprie reazioni; non esigere troppo da sé stessi; evitare un eccessivo e incontrollato coinvolgimento emotivo; evitare comportamenti competitivi e protagonistici che portano a fare l eroe; rendersi conto del proprio livello di tolleranza allo stress per evitare un sovraccarico emozionale.
13 I BISOGNI DEL PAZIENTE FISIOLOGICI (ossigeno, coperte, trasporto efficace, monitoraggio parametri ) DI RASSICURAZIONE (che mi succederà?) DI STIMA E RISPETTO (abbiamo di fronte delle persone, non oggetti) DI AIUTO e DI AUTONOMIA (non trattiamo la gente come dei poverini o come persone in grado di arrangiarsi)
14 La persona che viene trasportata possiede una sua personalità, dignità, emotività ed aspettativa. Nel momento in cui chiede aiuto non è in grado di superare la criticità dell evento con le sue forze e sovente questa condizione è accompagnata da sentimenti negativi quali senso di inferiorità, dipendenza e debolezza
15 STRATEGIE DI COMUNICAZIONE BLA BLA BLA BLA BLA NON SOLO PAROLE
16 STRATEGIE DI COMUNICAZIONE Comunicazione verbale-vocale: la parola Comunicazione paraverbale: tono di voce, volume, ritmo, pause, sospiri Comunicazione non verbale: gestualità, postura, mimica, silenzio, aspetto esteriore, manifestazioni emotive (rossore, sudorazione ) Livello digitale Il livello analogico costituisce il 93% della comunicazione È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE
17 TECNICHE EFFICACI DI COMUNICAZIONE Adeguare il livello linguistico Presentarsi al paziente e chiedere come si chiama Ascolto attivo Osservare in modo partecipato (a volte anche il contatto fisico aiuta!!) Tollerare il silenzio, non averne paura Informare il paziente delle procedure e delle scelte che si compiono Ripetizione per non creare fraintendimenti
18 E QUELLE INEFFICACI Parlare per parlare Non sostenere i tempi e i silenzi Dare giudizi/consigli non richiesti Mostrare disinteresse Banalizzare i sentimenti altrui Verbalizzare le proprie paure Mostrarsi chiusi Interrompere chi parla Mandare messaggi incongruenti
19 SEMPRE!!! Spiegare ciò che si sta facendo Controllare le proprie emozioni: far capire che non ci muoviamo a casaccio, ma siamo persone competenti (tranquillità, autorevolezza, sicurezza) Sospendere giudizi o pregiudizi Instaurare una collaborazione Mantenere la calma anche se siamo in panico!!! (compiti dell equipaggio)
20 MAI!!! Discutere con i colleghi davanti al paziente o ai parenti. Rimandare le discussioni al debriefing. Alzare la voce con il paziente o con i parenti. Qualsiasi rimostranza, critica o anche insulto ci vengano rivolti, devono essere esauriti con la massima calma e autorevolezza. Dare importanza ai commenti e alle critiche del pubblico. Non rispondere alle provocazioni ma eventualmente zittirle con autorevolezza.
21 UN OCCHIO DI RIGUARDO ANZIANI: Parlare in modo semplice Assicurarsi della reale comprensione Avere tanta pazienza BAMBINI: Parlare in modo semplice Mettersi alla sua altezza Strumenti come giochi (es: guanti) Poche e semplici domande. Meglio alla madre o chi per essa. Trasporto della madre o care - giver! STRANIERI: Chiedere se parlano o comprendono la lingua italiana. Eventualmente richiedere un interprete tra i parenti/amici/pubblico. Rispettare le differenze culturali per metterli più a loro agio possibile.
22 Posso vedere il dolore di un altro e non provare pena? Posso vedere la pena di un altro e non cercarvi un caro conforto? Posso vedere una lacrima cadere e non sentire la mia parte di dolore? William Blake
23 GRAZIE PER L ATTENZIONE e IN BOCCA AL LUPO!
La gestione delle situazioni di emergenza infatti coinvolge funzioni e strategie differenti.
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