PARAMORFISMI E DISMORFISMI

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1 PARAMORFISMI E DISMORFISMI I paramorfismi sono atteggiamenti posturali non corretti, cioè posizioni assunte dal nostro corpo che possono essere corretti volontariamente dal soggetto. Molti paramorfismi sono presenti soprattutto nei giovani in età evolutiva e scolastica. Ciò è dovuto, in particolar modo, all assunzione di una posizione scorretta per molto tempo. I paramorfismi, che dipendono da una serie di alterazioni meccaniche del corpo umano, si possono correggere quando è possibile eliminare la causa dell errata posizione, mediante un adeguata serie di esercizi, finalizzati al recupero dell equilibrio strutturale della persona. Le cause possono essere: Carenza di movimento. Eccesso di peso. Errata percezione del proprio corpo. Assunzione di posizioni scorrette: computer, banco di scuola, ufficio, televisione, a tavola, o altro. I dismorfismi sono alterazioni anatomiche permanenti strutturate, conseguenti a alterazioni congenite o acquisite, irriducibili ed evolutive, del complesso osteo-legamentoso e muscolare (nella forma e nella struttura), per cui è necessario rivolgersi all'ortopedico o al fisiatra per le cure del caso. In altre parole, l esercizio fisico poco o nulla può fare, se non fungere da supporto all opera del medico, che potrà stabilire le cure per le relative alterazioni e anomalie morfologiche. In questo caso, la ginnastica posturale e gli opportuni esercizi contribuiscono a non peggiorare le degenerazioni morfologiche della struttura muscolo-scheletrica dell'individuo e mantenere mobile la struttura. Pertanto, in presenza di posture scorrette è consigliata un'accurata visita medica, attraverso la quale il medico può stabilire con certezza e sollecitudine il livello di gravità di eventuali paramorfismi o dismorfismi. Paramorfismi della colonna vertebrale I paramorfismi o vizi di portamento principali sono: Portamento rilassato, dovuto a eccessiva lassità legamentosa e ipotonia muscolare. Atteggiamento lordotico, dovuto a una accentuazione della fisiologica (funzionale, naturale) curva lombare. Atteggiamento cifotico, dovuto a una accentuazione della fisiologica (funzionale naturale) curva dorsale.

2 Atteggiamento scoliotico, dovuto alla comparsa di una curva del rachide sul piano frontale, in senso laterale. scapole alate, le scapole non aderiscono perfettamente alla parete toracica, anzi appaiono sollevate e orientate verso l'esterno, spesso sono associate ad atteggiamento cifotico. I dismorfismi della colonna vertebrale La colonna vertebrale, o rachide, può essere paragonata alla Torre Eiffel, con una struttura a base larga e slanciata verso l'alto. Questo fondamentale organo di sostegno può essere soggetto ad alcune deviazioni causate da carenti punti di appoggio alla sua base. A un'attenta e accurata osservazione della colonna vertebrale, si evince che la sua particolarità consiste nella sovrapposizione di anelli ossei, detti vertebre o metameri, separati da un cuscinetto cartilagineo elastico, il disco intervertebrale, collocato sul corpo della vertebra, che ha la funzione di ammortizzare le varie sollecitazioni tra una vertebra e l'altra. Il disco intervertebrale, inoltre, svolge il delicato compito di mantenere le vertebre costantemente distanziate tra di loro, per evitare gli eventuali schiacciamenti dei nervi spinali, che si dipartono dal midollo spinale, per raggiungere i vari distretti corporei da innervare. Per una maggiore completezza, possiamo dividere tutta la colonna vertebrale in quattro "regioni", relative ai tratti che essa percorre: cervicale - comprendente le prime sette vertebre; dorsale - il segmento costituito dalle successive dodici vertebre; lombare - il tratto composto da cinque vertebre; sacrale-coccigeo - la regione appena descritta con nove-dieci vertebre saldate tra loro.

3 Ciascuna vertebra è costituita: anteriormente dal corpo vertebrale, di forma cilindrica; centralmente dal forame vertebrale, che origina dall'unione tra l'arco osseo posteriore di una vertebra ed il corpo vertebrale, per consentire il passaggio del midollo spinale al suo interno; posteriormente da tre appendici, dette apofisi (una spinosa e due trasverse), oltre alle due apofisi articolari superiori, che si inseriscono sull'arco osseo posteriore. In un soggetto normale la colonna vertebrale appare dritta, se la osserviamo sul piano frontale, mentre se la consideriamo sul piano sagittale, presenta quattro curve, due a concavità posteriore e due a concavità anteriore. Le curve a concavità posteriore (lordosi) riguardano i tratti cervicale e lombare, quelle a concavità anteriore (cifosi) interessano i segmenti dorsale e sacrale-coccigeo. Queste curve sono dette fisiologiche, poiché fanno parte della struttura naturale del rachide. Esse sono di fondamentale importanza perché hanno la doppia funzione di consentire sia i movimenti di flesso-estensione, sia l'ammortizzazione nel caso di sollecitazioni subite dalla colonna vertebrale stessa, grazie anche all'intervento delle 23 articolazioni disco-vertebrali. L acquisizione delle posizioni errate e mantenute per molto tempo è causa di paramorfismi o dismorfismi. Tali alterazioni, come è già stato accennato, si possono osservare sia sul piano sagittale, sia sul piano frontale. Le alterazioni del rachide sul piano sagittale possono presentare una esagerazione, un annullamento o un'inversione delle curve fisiologiche, mentre sul piano frontale si può verificare la comparsa di una o più curve, in luogo di una colonna vertebrale rettilinea. Pertanto, sul piano sagittale avremo una ipercifosi in seguito ad una concavità anteriore esagerata del rachide nel tratto dorsale, ed una iperlordosi in seguito ad una accentuata concavità posteriore della colonna vertebrale, nelle regioni cervicale e lombare. Sul piano frontale avremo una scoliosi (dismorfismo) o un atteggiamento scoliotico (paramorfismo), in seguito alla comparsa di una o più curve laterali. La scoliosi La scoliosi è una deviazione della colonna vertebrale sul piano frontale. Spesso compare una curva opposta di compenso. Normalmente, su questo piano, il rachide è in posizione verticale. Tale verticalità è data dalla idonea tensione dei muscoli spinali e degli obliqui. I muscoli spinali agiscono direttamente e simmetricamente sui due lati della colonna vertebrale, ma se il loro tono o il grado di tensione sono alterati, il rachide può subire una flessione laterale.

4 I muscoli obliqui, che sono compresi tra la colonna vertebrale e l'addome, intervengono sulle coste, che fungono da "intermediarie" tra il rachide e la parte anteriore del tronco. Qualora si verifichi una tensione asimmetrica dei muscoli obliqui, le vertebre sarebbero sottoposte ad un movimento di "torsione", con la conseguente rotazione della gabbia toracica. Gli individui scoliotici presentano un atteggiamento asimmetrico in cui si evidenzia lateralmente una flessione più o meno accentuata del tronco. L atteggiamento asimmetrico è quella posizione in cui le due metà laterali del corpo non sono corrispondenti. Si dice che una scoliosi è destra se la sua convessità laterale è a destra; se, invece, la convessità è a sinistra ci troviamo di fronte ad una scoliosi sinistra. Si dice che una scoliosi è equilibrata quando il filo a piombo, dalle vertebre cervicali, cade nella piega interglutea, è squilibrata quando il filo a piombo cade a destra o a sinistra di detta piega. Per capire se si tratta di una scoliosi vera o di un atteggiamento si utilizza il "bending test" far flettere il soggetto in avanti con gambe tese e mani unite e controllare l'andamento della colonna vertebrale, se si nota una sorta di gibbosità o dal lato dx o dal lato sx, sicuramente ci troviamo di fronte ad un soggetto con "scoliosi". Poiché il trattamento delle scoliosi è legato al valore angolare della curva, è indispensabile misurare il loro grado di gravità. Il sistema più utilizzato per definire il valore angolare della curva scoliotica è il "metodo di Cobb". La misurazione si esegue nel modo seguente: si tracciano due tangenti rispettivamente al piatto vertebrale superiore della vertebra terminale superiore, e al piatto vertebrale inferiore della vertebra terminale inferiore (per vertebre terminali si intendono quelle vertebre posizionate ai limiti superiore ed inferiore della curva scoliotica), si segnano poi le perpendicolari alle tangenti. L'angolo che si ottiene dall'incrocio delle perpendicolari alle tangenti indica il valore angolare della scoliosi.

5 L'individuo affetto da scoliosi, nel tempo, inizia ad avvertire un senso di stanchezza e dolore nella regione lombare, soprattutto nelle ore serali. Il dolore è dovuto alle anomalie degenerative delle faccette articolari, il cui orientamento è alterato. Si parla di scoliosi quando l'angolo è maggiore di 10. Esistono tre tipi di scoliosi: congenita; statica: dinamica. La scoliosi congenita è dovuta a malformazione della colonna vertebrale sin dalla nascita. Questo tipo di scoliosi può presentare l'associazione con altre malformazioni congenite (renali, cardiache, ecc.). Il trattamento terapeutico, in questo tipo di scoliosi, riguarda il campo medico, in quanto con l esercizio non si può intervenire in maniera valida. La scoliosi statica è causata dalla posizione alterata del bacino, dovuta alla differente lunghezza degli arti inferiori. Questa deviazione del rachide può essere annullata quando si applica uno spessore sulla calzatura dell arto inferiore in difetto. La scoliosi dinamica è dovuta all alterazione muscolo-legamentosa o da paralisi del sistema nervoso. Come è già stato accennato bisogna distinguere l atteggiamento scoliotico dalla scoliosi vere o strutturata. Nel primo caso si può intervenire per ridurre le curve con si possono adeguati esercizi posturali, nel secondo caso c è un alterazione strutturale che necessita dell intevento dello specialista e difficilmente si possono ridurre completamente se non con l intervento chirurgico. La categoria più frequente delle scoliosi è quella idiopatica, di cui non si conosce la causa. La scoliosi idiopatica è una patologia complessa del rachide, caratterizzata da un'anomalia anatomica delle strutture di sostegno del tronco e dei metameri. Questo tipo di scoliosi compare in età evolutiva, in quanto si manifesta nel periodo pre-puberale, seguito da un potenziale peggioramento nella fase di accrescimento rapido. Questo dismorfismo si presenta macroscopicamente con una deviazione del rachide sul piano frontale. Di conseguenza, la colonna vertebrale si inclina lateralmente, perdendo la propria verticalità. La colonna vertebrale, in questa situazione di «disagio strutturale», nella ricerca di un proprio equilibrio, attiva un meccanismo naturale di difesa, modificandosi sopra e sotto la curva principale, mediante la comparsa di quelle che vengono definite "curve di compenso". La scoliosi idiopatica, vera e propria scoliosi strutturale, presenta una modificazione anatomica delle vertebre nelle tre dimensioni dello spazio: ci troviamo di fronte ad una nuova e alterata "strutturazione" del rachide. In sintesi, la colonna vertebrale, soggetta alla modificazione deformante dei corpi vertebrali, subisce una torsione su se stessa, in quanto le vertebre ruotano intorno all'asse verticale, trascinando le coste, che, all'indietro, formano un gibbo dal lato della convessità. Le conseguenze di questo processo sono negative anche per la struttura artro-osteo-muscolare e tendinea, non esclusi gli organi interni alla gabbia toracica, deformata in seguito alla rotazione vertebrale.

6 La gibbosità, nell individuo scoliotico, si può facilmente individuare quando egli esegue una flessione del busto per avanti in basso. Inoltre, a un gibbo posteriore di un emitorace, in genere, corrisponde una gibbosità anteriore dell'emitorace opposto e una relativa depressione posteriore. Il rachide acquisisce una nuova posizione e, di conseguenza, i muscoli, che agiscono direttamente o indirettamente su questa struttura portante, si modificano asimmetricamente in tonicità e in lunghezza. Ipercifosi L' "ipercifosi o dorso curvo" è una accentuata curvatura della colonna vertebrale nel tratto dorsale. Una delle cause potrebbe essere l'osteocondrosi o malattia di Scheuermann, malattia che colpisce i corpi vertebrali dorsali, altra causa, solitamente, sono legati ai vizi di postura. Iperlordosi L'"iperlordosi" è una accentuata curvatura in avanti del tratto della colonna vertebrale nel trallo lombare. In questo caso il bacino presenta una antiversione, cioè una rotazione in avanti con la conseguenza che la pancia risulta sporgente. Le cause possono essere: di tipo congenito (presenti già alla nascita), eccessiva rigidità dei muscoli dorsali con conseguente debolezza dei muscoli addominali che a loro volta non riescono a stabilizzare il bacino. Quest'ultimo è una struttura ossea mobile, sostenuta da un complesso equilibrio muscolare, in cui i muscoli addominali rappresentano un sostegno naturale, che mantiene eretto l'ultimo tratto dorsale e quello lombare. Se gli addominali sono ipotonici e i flessori dell'anca sono ipertonici e accorciati, la colonna lombare forma un'eccessiva concavità posteriore e il bacino bascula in avanti. Di conseguenza, i glutei sporgono all indietro evidenziando l'aumento della classica concavità lombare, detta iperlordosi. (da non confondere non l atteggiamento posturale delle ginnaste!) Come accade in tutte le deviazioni della colonna vertebrale, l'ipercifosi dorsale e l'iperlordosi lombare tendono a stabilizzarsi, mediante un processo che provoca la deformazione delle vertebre, a causa dell'errata posizione per un tempo prolungato, verificandosi nell'individuo adulto una contrazione costante dei muscoli spinali lombari e della porzione superiore del trapezio, interessando anche i muscoli della nuca, dovuti soprattutto a rigidità del tratto di rachide interessato.

7 Arti inferiori Oltre alla colonna vertebrale, anche gli arti inferiori possono essere oggetto di paramorfismi. E dismorfismi. Soprattutto durante la fase evolutiva è auspicabile osservare attentamente la crescita dell individuo per prevenire eventuali paramorfismi più gravi. Possiamo distinguere: le "ginocchia valghe" e le "ginocchia vare", il "piede piatto" e il "piede cavo". Ginocchia valghe Ginocchia vare Piede piatto

8 Piede cavo Gli arti inferiori sopportano tutto il peso del corpo. Una valida attività motoria preventiva può contribuire a limitare i rischi di eventuali alterazioni funzionali degli arti inferiori. Un paramorfismo, apparentemente insignificante in età infantile, se trascurato, può degenerare in dismorfismo. Quando si assumono determinate posizioni errate e protratte nel tempo, si possono verificare alcune modificazioni strutturali permanenti dei vari segmenti. Queste modificazioni, in seguito ad un loro consolidamento non possono essere più modificate volontariamente dall'individuo. Un caso piuttosto ricorrente riguarda il piede piatto che, a causa del cedimento della volta plantare costringe l'individuo in età evolutiva ad appoggiare la pianta del piede nella sua parte interna, con conseguente spostamento del ginocchio all'interno, conferendo a questa articolazione la classica conformazione ad "X" detta valgismo. Al contrario, nel piede cavo, l'individuo appoggerà a terra il piede con la parte esterna, vincolando il ginocchio a uno spostamento verso l'esterno causando un altro paramorfismo, detto varismo. Il piede piatto Il piede, in situazioni normali, sostiene il peso del corpo, attraverso una serie di arcate che conferiscono elasticità al piede stesso, il quale prende contatto con il suolo mediante tre ossa: il calcagno; il primo metatarso; il quinto metatarso. Il bordo interno del piede, nella norma, descrive un arco che va da un'estremità all'altra del piede stesso, mentre la parte esterna appoggia al suolo per tutta la lunghezza. Il peso del corpo grava sull'astragalo che può essere considerato la chiave di volta del piede stesso, ma la volta si schiaccerebbe se non fosse mantenuta da una serie di tendini e muscoli, che hanno il compito di tenerla sollevata. Se questi muscoli diventano ipotonici, la parte interna del piede si abbasserà e il piede ruoterà all'esterno. Ci troviamo di fronte ad un piede valgo o piatto.

9 Se si osserva l'impronta del piede, o sulla sabbia o su una pavimentazione porosa quando il piede stesso è bagnato, si nota la totale assenza della rientranza corrispondente alla volta plantare. Questo abbassamento dell'arcata plantare provoca una diminuzione della lunghezza dell'arto inferiore. Il ginocchio valgo Il ginocchio è un'articolazione che consente i movimenti di flessione e di distensione. Se si osserva questa articolazione anteriormente, si nota che l'angolo esterno, formato dall'asse coscia - gamba, misura circa 170 gradi. Quando questo angolo aumenta oltre i 170 gradi si verifica il cosiddetto ginocchio varo, se tale angolo assume un'ampiezza inferiore ai 170 gradi, il ginocchio è detto valgo. In sintesi il ginocchio valgo, che di solito è conseguente al piede valgo, è un alterazione che si evidenzia quando la gamba e la coscia formano, con la faccia interna del ginocchio, un angolo molto accentuato, che di solito interessa tutti e due gli arti inferiori, i quali formano una "X".

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