LA GESTIONE DELLA FAUNA MIGRATRICE: PROBLEMI E PROSPETTIVE. Provincia di Pisa San Rossore, 18 Settembre 2009
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1 LA GESTIONE DELLA FAUNA MIGRATRICE: PROBLEMI E PROSPETTIVE Provincia di Pisa San Rossore, 18 Settembre 2009
2 La gestione faunistico venatoria è un processo logico temporale in cui le varie fasi sono interdipendenti. Un corretto approccio pianificatorio si basa su tre fasi fondamentali: 1) Conoscenza 2) Scelta degli obbiettivi 3) Verifica
3 I concetti fondamentali di gestione e pianificazione faunistico venatoria che si applicano alla fauna stanziale sono validi anche per la migratoria; per quest ultima ultima le difficoltà sono maggiori per alcuni semplici motivi:
4 Le conoscenze scientifiche sono minori Gli animali migrano e quindi compiono spostamenti che li rendono osservabili in alcune zone solo in alcuni periodi dell anno Gli spostamenti possono essere anche di migliaia di chilometri Sono coinvolti nella gestione paesi diversi Le metapopolazioni comprendono areali molto estesi Le popolazioni sono composte da un numero elevatissimo di animali Esistono ampie differenze nella fenologia anche di una stessa specie Esistono fenomeni di migrazione differenziale per sesso e classi di età
5 E corretto affrontare la gestione della fauna selvatica anche per specie o gruppi di specie (anatidi, turdidi, ardeidi ecc.) con simili caratteristiche biologiche ed etologiche.
6 IL CONCETTO FONDAMENTALE PER IL PRELIEVO DEI MIGRATORI: LA CACCIA COME MORTALITA SOSTITUTIVA Una popolazione di uccelli, durante l anno, l ha un picco numerico immediatamente dopo la nidificazione; successivamente, durante la migrazione, abbiamo il massimo tasso di mortalità,, particolarmente sui giovani dell anno, per cause naturali. La caccia deve agire principalmente in questo periodo, andando così a sostituire appunto, la mortalità naturale
7 Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar N. individui
8 Il bene (o risorsa rinnovabile) fauna selvatica, per essere prelevato correttamento,, deve essere conosciuto. Quindi per una popolazione di uccelli dobbiamo sapere lo status, la distribuzione, i parametri demo-ecologici ecologici (natalità,, mortalità,, densità,, ecc.). Un buon livello di conoscenza può essere raggiunto solo mediante programmi coordinati a livello internazionale. Ciò non vuol dire che nel proprio piccolo una Provincia od un ATC non possano dare il proprio contributo, ad esempio semplicemente monitorando i carnieri
9 Specie 1998/ / / / / / / / /07 Allodola Alzavola Beccaccia Beccaccino Canapiglia Cesena Codone Colombacci Combattent Cornacchia Fischione Folaga Frullino Gallinella Gazza Germano R Ghiandaia Marzaiola Merlo Mestolone Moretta Moriglione Passera M Passero Pavoncella Porciglione Quaglia Storno Taccola Tortora Tordo B Tordo Sass Fringuello
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11 TOSCANA - CARNIERE ALLODOLA / / / / / / / / /07
12 TOSCANA - CARNIERE BECCACCIA / / / / / / / / /07
13 TOSCANA - CARNIERE ANATRE / / / / / / / / /07
14 TOSCANA - CARNIERE TORDO SASSELLO / / / / / / / / /07
15 TOSCANA - CARNIERE COLOMBACCIO / / / / / / / / /07
16 TOSCANA - CARNIERE TORDO BOTTACCIO / / / / / / / / /07
17 Un altro aspetto dell attivit attività venatoria di cui si conosce molto poco è il DISTURBO nei confronti dell avifauna. Possiamo però far rilevare le differenze di presenza di avifauna nelle aree a divieto rispetto ai territori cacciabili
18 Censimenti invernali Fucecchio Alzavola Censimenti invernali Fucecchio Numero individui Censimenti invernali Fucecchio Numero specie
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20 Ultimo, ma forse più importante, è il concetto di miglioramento ambientale: il recupero e l ottimizzazione degli habitat per la nidificazione, il rifugio, la sosta e l alimentazione è assolutamente fondamentale per ottenere risultati in termini di recupero ed incremento numerico delle popolazioni.
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23 Due importanti progetti del Circondario Empolese Valdelsa: Censimento dei colombacci svernanti e Monitoraggio dei carnieri di turdidi
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28 CAPI CENSITI/100 ETTARI 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 AFV ZRC ZDP e AAC AATV TOTALE 10,00 5,00 0,
29 CORRELAZIONE CAPI CENSITI - SUPERFICIE ZRC Ettari Num ero colom bacci
30 CORRELAZIONE CAPI CENSITI PERCENTUALE AREE BOSCATE CAPI CENSITI ,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% % AREE BOSCATE
31 CORRELAZIONE CAPI CENSITI - SUPERFICIE AFV Ettari Num ero colom bacci
32 CORRELAZIONE CAPI CENSITI - NUMERO DI PERMESSI AFV CAPI CENSITI ,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 N. PERMESSI DI CACCIA/HA
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39 RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE GIORNATE DI CACCIA NELLA STAGIONE VENATORIA DICEMBRE 11% GENNAIO 3% SETTEMBRE 10% SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE 27% OTTOBRE 49% NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO
40 NUMERO ALI RACCOLTE
41 RAPPORTO GIOVANI/ADULTI BOTTACCIO RAPPORTO GIOVANI/ADULTI SASSELLO ADULTI 40 RAPPORTO GIOVANI MASCHI/FEMMINE MERLO ADULTI GIOVANI RAPPORTO GIOVANI/ADULTI MERLO FEMMINE MASCHI RAPPORTO GIOVANI/ADULTI CESENA ADULTI GIOVANI 15 ADULTI GIOVANI
42 Fenologia bottaccio Inanellamenti G F M A M G L A S O N D Mesi/Decadi % Ali G F M A M G L A S O N D Mesi/Decadi
43 FENOLOGIA RAPPORTO GIOVANI/ADULTI TORDO BOTTACCIO % Ali juv ad S O N D G Mesi/Decadi juv a d % S O N D M e s i
44 L inanellamento scientifico è comunque tecnica di studio e monitoraggio fondamentale per capire alcuni aspetti e fenomeni delle migrazioni, dello status e della provenienza delle popolazioni di uccelli
45 TORDO BOTTACCIO E SASSELLO
46 PROVENIENZA DEI TORDI IN TRANSITO IN ITALIA
47 RICATTURE DI BOTTACCI INANELLATI IN ITALIA IN AUTUNNO E RICATTURATI ENTRO IL 30 MARZO SUCCESSIVO
48 RICATTURE DI SASSELLI INANELLATI IN ITALIA IN AUTUNNO E RICATTURATI ENTRO IL 30 MARZO SUCCESSIVO
49 RICATTURE DI TURDIDI INANELLATI ALL ESTERO E RICATTURATI DURANTE LO SVERNAMENTO (22/11 14/02) SASSELLO BOTTACCIO CESENA
50 Attualmente il Circondario Empolese Valdelsa e la Provincia di Firenze si sono dovuti impegnare in particolare ad assumere i dati necessari per una corretta analisi della situazione. In particolare, fra le attività che ho appena mostrato nelle diapositive, abbiamo puntato molto sul coinvolgimento dei cacciatori da appostamento fisso, al fine di ricavare dati distribuiti capillarmente sul territorio
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52 PROSPETTIVE La selvaggina migratrice sempre di più diventerà terreno di scontro con associazioni ambientaliste e animaliste. Questo comporta la necessità di assumere ed elaborare dati ed informazioni essenziali per un corretto prelievo CONSERVATIVO delle specie cacciabili. Il ruolo fondamentale dovrà essere assunto dalle regioni, possibilmente con programmi comuni. Avere dei risultati, come ho dimostrato, è possibile e ad un costo limitato.
53 A nostra rassicurazione possiamo dire che dati nazionali ed internazionali confermano, come base di partenza, il buono status della maggior parte delle specie cacciabili. Fra le eccezioni la beccaccia, l allodola l ed il codone
54 Fra le problematiche da affrontare relativamente all esercizio venatorio sulla migratoria: l aspetto l alla beccaccia; l uso l di richiami acustici elettromagnetici; la caccia vagante ai turdidi; ; il problema delle ondate di freddo.
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