PER ORIENTARE LE SCELTE AZIENDALI CON I NUMERI. I calcoli di Dairy Economics. Michele Campiotti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PER ORIENTARE LE SCELTE AZIENDALI CON I NUMERI. I calcoli di Dairy Economics. Michele Campiotti"

Transcript

1 PER ORIENTARE LE SCELTE AZIENDALI CON I NUMERI Sistemi pratici di calcolo per fare più reddito in stalla Il Sata ha sperimentato su 62 aziende un semplice strumento informatico, «Dairy Economics», per orientare le scelte dell imprenditore e migliorare la redditività aziendale. I risultati sono stati ottimi in riferimento alle decisioni: introduzione della terza mungitura, messa in asciutta e sostituzione della bovina, acquisto di nuove quote latte Michele Campiotti Dalla collaborazione tra il Servizio assistenza tecnica allevamenti (Sata) e Greg Bethard (G&R Dairy Consulting - Virginia - Usa) è nato un interessante e utile approccio alla valutazione economica delle scelte tecniche nell azienda da latte. L obiettivo era quello di proporre uno strumento aziendale a tutti gli allevatori Sata che li aiutasse nello sforzo di cambiamento della mentalità di gestione dell azienda che il Sata da anni si impegna a diffondere agli allevatori. È ormai nota la situazione degli allevamenti italiani (riassunta nella tabella 1): al 2002 era attivo in Italia solo un terzo degli allevamenti da latte in produzione nel 1988, passando da circa a circa Questo, in realtà, senza portare a grosse variazioni sulla produzione totale commercializzata. Tale trend permane anche dopo il Anzi le più recenti prospettive dettate dalle nuove regole europee (disaccoppiamento) non fanno certo presumere un inversione di tendenza. L attuale situazione è il risultato di un periodo difficile e complesso che da anni interessa il settore lattierocaseario italiano; lo scenario poi si è ulteriormente aggravato nell ultimo anno a causa dell andamento stagionale avverso alle colture che ha portato a un drammatico aumento dei costi delle materie prime riducendo drasticamente o annullando i margini di utile della produzione di latte. Risulta pertanto decisivo trovare nuove vie per aumentare l efficienza degli allevamenti e una di queste consiste proprio nel poter valutare sotto il profilo economico le decisioni dell imprenditore. Il limite legato alla non conoscenza di tutti gli elementi che entrano in gioco e sono influenzati dalle decisioni imprenditoriali è tipico della complessità gestionale dell allevamento da latte, ma deve essere ridotto al minimo per ottenere risultati di rilievo dal punto di vista dell efficienza aziendale. Il gruppo di lavoro gestionale del Tabella 1 - Produzione commercializzata di latte vaccino in Italia ( 1 ) Allevamenti Produzione commercializzata Produzione per allevamento n. var. (%).000 t var. (%) t var. (%) , , , ,1 117,0 9, , ,4 129,6 10, , ,2 139,5 7, , ,3 157,9 13, , ,7 172,3 9,1 ( 1 ) Consegne + vendite. Sata ha creato e testato su 62 allevamenti della Lombardia un nuovo strumento denominato Dairy Economics. Si tratta di un foglio di lavoro elettronico che permette la registrazione di alcuni dati aziendali importanti dal punto di vista economico e facilita la valutazione dell efficienza della propria azienda e delle proprie scelte operative. I calcoli di Dairy Economics I primi dati da registrare quotidianamente in Dairy Economics riguardano la razione e i costi alimentari, parte rilevante dei costi aziendali. Dairy Economics prevede due sezioni relative ai costi della razione: per vacche in lattazione (figura 1) e in asciutta. Vanno registrati la razione e le relative quantità e i costi delle materie prime o mangimi, per determinare il costo della razione, ma soprattutto il costo per chilogrammo di sostanza secca della razione, che rappresenta, a parità di tenori proteici ed energetici, il vero metro di valutazione dei costi di razionamento. Esso consente di mettersi al riparo da pericolose valutazioni totalmente fuorvianti dei costi alimentari che sono spesso occasione di discussione tra allevatori e mangimisti. Quantità e valore della produzione, costi e ingestione della razione. Il primo dato da registrare riguarda il numero di vacche munte giorno per giorno e il numero di quante erano in cura e il cui latte pertanto non è stato commercializzato (figura 2). Il secondo dato giornaliero è relativo alla produzione espressa come litri di latte venduti. La terza informazione, importantissima, riguarda l ingestione di sostanza secca. È necessario cioè registrare la quantità di unifeed scaricato e l avanzo raccolto prima 27

2 dello scarico successivo. Quest ultima informazione forse è l unica che non tutte le aziende sono abituate a registrare, mentre è raccomandabile che in tutte le aziende diventi una routine la registrazione della quantità di alimento avanzato dal bestiame, perché permette di prendere coscienza della reale ingestione dando indicazioni utilissime e in tempo reale sull andamento aziendale. Gli altri dati della tabella sono altrettanto importanti e vengono calcolati dal foglio elettronico a eccezione di quello riferito alla sostanza secca dell unifeed, che può essere stimato a partire dai dati analitici della razione o, meglio ancora, mediante un microonde, o una stufa per quelle aziende che ne sono dotate. L ultimo dato da inserire in questa pagina è il prezzo di vendita del latte, informazione determinante per chiudere il cerchio delle valutazioni economiche. Da queste poche informazioni è già possibile ottenere interessanti considerazioni tecnico-economiche. Rapporto tra sostanza secca ingerita (s.s.i.) e latte venduto Partendo dall ingestione di sostanza secca per vacca e dal latte venduto per vacca (figura 3) è possibile calcolare quotidianamente un indice di efficienza: il rapporto tra la sostanza secca ingerita e il latte venduto, che risponde al desiderio di ogni allevatore di conoscere quanto latte produce il chilogrammo di sostanza secca somministrato alla vacca. Un indice che descrive cioè la conversione di alimenti di input in prodotto vendibile. La disponibilità giornaliera di questo dato è senz altro uno strumento molto prezioso. Entrate al netto dei costi alimentari «Entrate al netto dei costi alimentari» è la traduzione italiana del concetto anglosassone Income over feed cost (Iofc), che si ottiene detraendo al ricavo totale del latte i costi alimentari sostenuti per quella produzione; può essere espresso sia per vacca sia per l intera stalla. L Iofc medio per vacca delle 62 aziende lombarde analizzate dal Sata evidenzia una notevole variazione tra i due estremi (da 3,24 a 11,76 euro/ vacca/giorno; il valore medio è invece di 6,24 euro/vacca/giorno) pari a circa 8 euro/vacca/giorno. Questo è sufficiente per capire che non tutte le realtà aziendali sono uguali ed è assolutamente necessario sviscerare la problematica con strumenti e criteri utili a capire cosa è necessario per Figura 1 - Dairy Economics: costi alimentari Figura 2 - Dairy Economics: dati giornalieri da registrare migliorare il proprio allevamento. Le principali variabili che influenzano l Iofc sono: il costo alimentare, che evidentemente deve essere minimizzato; l indice di conversione della sostanza secca in latte, che deve essere massimizzato; l ingestione totale di sostanza secca, che va massimizzata; il prezzo del latte, che è una componente decisiva per il risultato finale. Anche quest ultima componente andrebbe massimizzata, ma purtroppo delle Figura 3 - Dairy Economics: i primi indici tecnico-economici (*) Sostanza secca ingerita. quattro variabili citate è quella sulla quale il singolo allevatore difficilmente può incidere. La gestione oculata e cosciente di queste quattro variabili permette di perseguire quelli che Iofn Fetrow (docente dell Università del Minnesota - Usa), uno dei più grandi esperti nel settore, già nel 2001 aveva simpaticamente definito i tre principali obiettivi dell azienda da latte: aumentare al massimo il latte venduto; contenere i costi il più possibile; mai andare contro al punto 1. L obiettivo dell azienda da latte quindi non è ridurre i costi innanzitutto, bensì aumentare la differenza tra costi e ricavi. Osservazione semplice ma assolutamente non scontata in tantissime aziende nelle quali nei momenti difficili, che sono quelli in cui queste regole diventano determinanti, presi dal panico gli allevatori somministrano, per esempio, meno unifeed alle vacche, o disinvestono sugli strumenti di gestione aziendale o sul benessere animale: oggi i settori, a mio parere, più redditizi. In questi 28

3 Grafico 1 - Iofc aziendale per classi di prezzo latte Iofc/vacca/giorno (euro) Media 6,24 Dev. Standard 1,67 CV (%) 26,8 Grafico 2 - Costo razione per vacche in lattazione Costo razione (euro kg/s.s.) 0,26 0,24 0,22 0,20 0,18 0,16 0,14 0,12 0,10 Media (euro/kg s.s.) 0,20 Dev. Standard 0,017 CV (%) 8,5 Grafico 3 - Costo alimentare per quintale di latte prodotto Costo (euro/100 kg latte) Media 15,31 Dev. Standard 2,19 CV (%) 14,3 Obiettivo casi si considerano solo i problemi dei costi, ma si ignorano quelli dei ricavi. Tornando al campione analizzato, sono stati riscontrati anche prezzi del latte sensibilmente diversi. Alcune aziende conferivano a cooperative del Mantovano che spuntavano prezzi molto interessanti, intorno a 0,5 euro/litro. Il prezzo medio del campione è di 0,374 euro/litro con il 40% delle aziende intorno a 0,35 euro/litro. Il grafico 1 presenta i dati relativi all Iofc delle stesse aziende raggruppate però per classe di prezzo di vendita del latte: in rosso quelle con prezzi al di sotto di 0,36 euro/litro, in verde quelle tra 0,36 e 0,40, e in giallo i fortunati, che vendono sopra 0,40 euro/litro. Evidentemente il prezzo del latte è la variabile determinante la redditività aziendale, ma non è sempre così. Infatti vi sono aziende «verdi» e persino «gialle» che pur avendo il prezzo del latte alto non riescono a essere tra le prime in termini di Iofc. Infine tra le aziende più efficienti ci sono alcune aziende «rosse», a denotare il consistente effetto gestionale, talvolta determinante per il buon risultato finale. Il grafico 2 riporta i costi alimentari per tutte le aziende espressi per chilogrammo di sostanza secca sia per le vacche in lattazione sia per quelle in asciutta. Le variazioni del costo della razione tra gli allevamenti sono notevoli e più accentuate nel caso degli animali in asciutta dove, ancora troppo spesso, l alimentazione è gestita al risparmio. Un altro aspetto da rilevare riguarda gli allevamenti con prezzo del latte maggiore alla media che sovente evidenziano costi razione superiori: ciò può essere dovuto a disciplinari di produzione (divieto d uso degli insilati) o talvolta a una minore attenzione nella gestione dei costi visto che il prezzo del latte è alto. Un altro indice utile per mantenere sotto controllo i costi alimentari è il rapporto tra questi ultimi e i quintali di latte prodotto (costo alimentare per quintale di latte) (grafico 3). La maggiore efficienza in questo caso è appannaggio delle aziende «rosse», costrette dal basso prezzo del latte a produrre al minimo costo. Un altro dato interessante è la percentuale di vacche il cui latte, per motivi diversi, non viene venduto. È utile ricordare che tutti i dati che sono stati raccolti sono medie mensili e quindi dati che rispecchiano abbastanza fedelmente la tendenza aziendale. Eppure vi sono aziende che per l intero mese non mungono oltre l 8% delle vacche contro un valore medio del campione pari al 2,7% e il 18% delle aziende che 29

4 Figura 4 - Dairy Economics: Iofc marginale non mungono una percentuale minima di capi ( 1%). L 8% di vacche non munte rappresenta un inefficienza pericolosa per la redditività dell allevamento: il valore ottimale dovrebbe restare intorno al 2-3%. Grande interesse ha anche il parametro relativo alla percentuale di unifeed avanzato dagli animali. I dati hanno dimostrato che sono ancora troppe le aziende in cui gli «avanzi» sono nulli o trascurabili (solo nel 19% degli allevamenti gli avanzi superano il 2% della razione distribuita). L avanzo in greppia deve sempre essere presente: un avanzo del 3-5% costituisce l unico indice efficace a dimostrare che le vacche hanno mangiato tutto quello che potevano mangiare. Per quanto riguarda i dati delle medie mensili dell ingestione di sostanza secca vale la pena rilevare la forte variazione esistente tra le aziende (valore minimo registrato 17,11 kg; massimo 25,8; media 21,23; quasi il 76% delle aziende è compresa tra valori di ingestione della s.s. tra 20 e 25,85 kg evidenziando una variazione dei valori del 20% circa) a testimoniare che tutte le aziende dovrebbero regolarmente monitorare tale parametro per poter conoscere esattamente quanto ingeriscono i loro animali. Il grafico 4 mostra il rapporto tra il latte prodotto e la sostanza secca ingerita (s.s.i.) per tutte le aziende della prova. Anche in questo caso la variazione tra gli allevamenti è notevole (12,7%) a dimostrazione che i rendimenti della s.s.i. possono essere molto diversi: da circa 1 a quasi 1,7 kg di latte per ogni chilogrammo di s.s.i. L azienda in grado si ottimizzare questo parametro, che deve essere sempre monitorato, è senza dubbio caratterizzata da un elevato grado di efficienza. L obiettivo da raggiungere è latte prodotto/ kg s.s.i. pari a 1,4. Iofc marginale Esprime la variazione dei ricavi all aumentare di una unità (1 litro) della produzione di latte. Il latte marginale è pertanto quel litro di produzione aggiunto a quelli prodotti sino a quel momento. Grafico 4 - Rapporto latte/s.s.i. in ordine di Iofc per vacca/giorno Latte/s.s.i. 1,8 1,7 1,6 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 Media 1,33 Dev. Standard 0,17 CV (%) 12,7 Grafico 5 - Iofc marginale Iofc (euro/l) 0,55 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 Media 0,29 Dev. Standard 0,04 CV (%) 14,5 Obiettivo La figura 4 rappresenta una pagina del foglio elettronico Dairy Economics che valuta per tutte le aziende il valore del litro di latte marginale: 0,29 euro. Tale valore risulta detraendo dal valore del latte, assunto nell esempio pari a 0,36 euro/litro, il costo di alimentazione: 0,079 euro. La vacca, per produrre 1 litro di latte in più, consuma, indipendentemente dalla produzione di partenza, 0,41 kg di sostanza secca che costano, sempre nell esempio preso in esame, 0,192 euro/kg. La spesa alimentare sarà quindi pari a 0,079 euro. Tutti gli altri costi sono già spesati dalla normale produzione di latte. Producendo quel litro di latte in più quindi andrò ad aumentare solo le spese alimentari. Si tratta in definitiva di aumentare il fatturato con un aumento di costi proporzionalmente minori a quelli del fatturato sviluppato sino a quel punto, per migliorare l efficienza complessiva dell azienda. Il ragionamento può seguire anche questa altra strada: qualsiasi intervento che porti a produrre 1 litro di latte in più a un costo inferiore a 0,29 euro (valore del latte marginale nell esempio citato) conviene. Quindi, in sostanza, il valore del latte marginale misura anche la possibilità di investimento che posso sostenere per tentare di migliorare l economia aziendale. Nel grafico 5 si può vedere il valore del latte marginale misurato nelle aziende del campione. Esso risulta molto variabile e, ancor più dell Iofc totale, legato al prezzo del latte, risultando infatti dalla combinazione di due sole variabili: il prezzo del latte e il costo alimentare. È importante capire che più il prezzo del latte è alto più il valore del latte marginale è alto e quindi conveniente, ma più il prezzo del latte è basso, più, nonostante il valore del latte marginale si riduca, diventa decisivo saper approfittare di questa marginalità. Per capire a fondo il concetto di Iofc 30

5 Grafico 6 - Limite di convenienza della terza mungitura Limite di convenienza (kg latte) 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 marginale bisogna mettere in luce le differenze esistenti tra le variabili che influenzano l Iofc totale e quello marginale. Entrambi i parametri sono influenzati dai costi alimentari, mentre il rapporto latte/s.s.i. influenza solo l Iofc totale in funzione della sua variabilità (1-1,7). Nel caso dell Iofc marginale, tale rapporto è invece presunto fisso e nel caso specifico pari a 2,44 (valore derivante dal rapporto tra il latte prodotto 1 litro e la s.s.i. per produrlo 0,4 kg), un valore molto alto legato al fatto che non si tiene conto dell ingestione necessaria al mantenimento Media 1,65 Dev. Standard 0,40 CV (%) 24,1 dell animale, già soddisfatta dalla s.s.i. ingerita per sostenere la produzione normale. QUANDO CONVIENE LA TERZA MUNGITURA La valutazione può essere effettuata utilizzando i dati aziendali già raccolti con Dairy Economics e alcune informazioni aggiuntive relative alle spese della terza mungitura stimate pari al 50% dei costi relativi alla normale mungitura giornaliera. Questi ultimi sono rappresentati dai costi relativi alla manodopera (2,5 ore nell esempio riportato) e al materiale d uso (disinfettanti, energia elettrica, utilizzo guaine, ecc). In questo modo in realtà si sovrastima il costo della terza mungitura, tuttavia l approssimazione è buona. La convenienza alla terza mungitura, tenendo conto che essa dovrebbe, in base alle esperienze e alle indicazioni bibliografiche, portare a un aumento del 10% della produzione lattea, può essere espressa come guadagno monetario annuo netto (spiegare cos è) oppure come punto di pareggio, vale a dire come quantità minima di latte che deve essere prodotta per pareggiare i costi della mungitura. La quantità di latte necessaria a pagare le spese della terza mungitura varia, a seconda del prezzo del latte, da circa 1 litro a circa 2,5 litro/capo, con un coefficiente di variazione pertanto molto elevato (24,1%) (grafico 6). L opportunità della terza mungitura va quindi valutata azienda per azienda. Oltre a valutazioni di ordine economico, vanno considerate le questioni aziendali di tipo tecnico e organizzativo (routine di mungitura, efficienza degli impianti, tempi complessivi della mungitura, qualità del latte, ecc.) decisive ai fini del buon successo dell operazione. Tuttavia, in base all esperienza maturata, è possibile in ogni realtà aziendale raggiungere la convenienza della terza mungitura, una pratica che resta tra gli interventi più accessibili per aumentare l efficienza aziendale. Per riassumere, pare doveroso ribadire che il procedimento di valutazione alla convenienza qui utilizzato si basa essenzialmente sul concetto della marginalità del latte. Dividendo il maggior costo (non alimentare) della terza mungitura per l aumento di litri di latte a essa connessi, ottengo l incidenza dei costi per litro di latte. Quindi, detraendo al valore del latte marginale tali costi, ottengo il guadagno marginale per litro di latte. Oppure dividendo il totale della spesa della terza mungitura, esclusi i costi di alimentazione, per il valore del latte marginale è possibile ottenere il punto di pareggio espresso in litri di latte. I due criteri di valutazione esposti possono essere applicati a qualsiasi altro investimento volto ad aumentare la produzione (ad esempio, ventilazione, boccette, ecc.). È TEMPO DI ASCIUGARE LA VACCA La valutazione del momento opportuno per asciugare la vacca può essere effettuata utilizzando i soli dati già disponibili su Dairy Economics (figura 5). Presupposto di questa valutazione è che non ci siano altre vac- 31

6 che che possono sostituire quella in esame e prossima all asciutta. Il foglio elettronico calcola la differenza tra il costo della razione in lattazione e quello dell asciutta e valuta quanti litri di latte la vacca deve produrre per ripagare tale differenza. In poche parole definisce quantitativamente la produzione al di sotto della quale risulta conveniente asciugare la vacca: nel campione questa quantità varia da 3 a 8 litri di latte a seconda del prezzo del latte. All aumentare del prezzo il punto di pareggio scende, perché bastano meno litri per ripagare la differenza di costo di alimentazione. La valutazione economica ovviamente non tiene conto dei rischi connessi a un asciutta troppo lunga della bovina. IL LIMITE DI SOSTITUZIONE DELLA BOVINA Con questo stesso criterio è possibile anche stabilire a quale produzione, in termini di litri, conviene eliminare un animale. Dairy Economics (figura 6) valuta a partire dal prezzo del latte e dal costo della razione delle vacche in lattazione qual è il valore minimo di produzione necessario a ripagare i costi alimentari. Nel campione esso è risultato mediamente pari a 11,4 litri con una variabilità compresa tra 8 e 16 litri. Anche qui più alto è il prezzo del latte più il punto di pareggio si abbassa. Nella figura 7 Dairy Economics consente di calcolare la convenienza alla sostituzione anziché all eliminazione della vacca. Per la verità l alternativa che l allevatore si trova a dover affrontare non è quella dell eliminazione di un animale poco produttivo e non gravido, lasciando il posto vuoto in stalla, ma al contrario quella della sostituzione con una nuova manza. Bisogna ricordare infatti che ogni posto vacca comporta dei costi fissi, che per forza devono essere riempiti. Per ottimizzare l efficienza aziendale è necessario che in ogni posto disponibile ci sia una bovina in piena produzione o perlomeno con produttività media. Ipotizzando in euro il costo di una nuova manza (ciascuno di questi valori può essere variato a piacimento nel foglio elettronico) e in circa 300 euro il valore della vacca verso la fine della lattazione (oltre i 200 giorni) e Figura 5 - Dairy Economics: convenienza a mettere in asicutta le vacche Figura 6 - Dairy Economics: convenienza all eliminazione delle vacche Figura 7 - Dairy Economics: convenienza a sostituire le vacche con una nuova manza della carriera produttiva, il costo della sostituzione è di euro. A questo punto è necessario valutare per quanti giorni presumibilmente sarà possibile mungere la nuova manza, per calcolare un costo giornaliero di sostituzione. Anche questo è un punto molto importante che è estremamente legato al livello di gestione aziendale presente nell allevamento. Se la gestione aziendale è sufficientemente accurata, i problemi sui parti saranno contenuti, le eliminazioni sotto i 100 giorni trascurabili e pertanto è plausibile supporre per la nuova manza oltre tre lattazioni (700 giorni). Se la gestione dell allevamento è scarsa, le lattazioni si ridurranno significativamente. Stimando la produzione attesa dalla manza pari alla media di stalla (32 kg) e avendo il valore del latte marginale (0,29 euro/litro), è facile arrivare a calcolare quanti litri dovrà produrre la manza per ripagare la sostituzione della vacca. Il punto di pareggio, inteso come produzione di latte al di sotto della quale conviene sostituire la vecchia vacca con la manza, si ottiene detraendo dalla produzione prevista i litri di latte che essa deve produrre per ripagare la sostituzione. Il punto di pareggio nella sostituzione degli animali di tutte le 62 aziende del campione, pur avendo simulato valori di acquisto e periodo di mungitura simili per ogni azienda, presenta un elevata variabilità: da 14 a 29 litri! Il latte in più prodotto dalla nuova manza rispetto alla vecchia vacca ripaga l investimento dell acquisto della manza stessa. In questo genere di calcoli è buona norma tenere un margine di sicurezza per il rischio sanitario nell acquisto dei nuovi capi. Il concetto di unità produttiva (slot) porta a una rivoluzione nel modo di pensare alla propria stalla. Capita spesso di sentire che gli allevatori, volendo aumentare il numero dei capi, riducano al minimo le eliminazioni. Questo modo di pensare descrive un doppio errore di valutazione: i posti in più creati in azienda non vanno riempiti con vacche che avrebbero eliminato perché si tratta di unità produttive non a regime e i posti vengono riempiti in un modo lento. La spesa per le nuove strutture è già stata sostenuta e quindi sta già gravando sul bilancio aziendale: è bene che l investimento inizi quanto prima a produrre ricavi! Per quanto riguarda la rimonta è necessario distinguere tra rimonta, obbligata sostituzione di vacche relativamente fresche dovuta a una qualche emergenza e rimonta pianificata di capi poco produttivi e non abbastanza redditizi per occupare un posto in stalla. Nel primo caso, la rimonta rappresenta senz altro un imprevisto e un onere, nel secondo invece potrebbe rivelarsi conveniente dal punto di vista economico. Probabilmente oggi molti allevamenti sono caratterizzati da una quota di rimonta troppo bassa, cioè non si preoccupano sufficientemente dell efficienza delle singole unità produttive. Seguendo queste valutazioni, nella figura 8 viene riportata un altra pagina di Dairy Economics, che consente di valutare la convenienza alla sostituzione di un gruppo di animali. Questo strumento è utile da utilizzare una volta al mese, dopo il controllo funzionale, evidenziando quante e quali vacche con più di 200 giorni di lattazione e non gravide sono al di sotto del punto di pareggio a latte in riferimento alla scelta di sostituzione. Il foglio elettronico calcola la convenienza della sostituzione di tutto il gruppo contando anche la rata di acquisto, in 24 mesi, delle manze necessarie a sostituire l intero gruppo di vacche inefficienti. 32

7 Figura 8 - Dairy Economics: convenienza alla sostituzione di gruppo di vacche Figura 9 - Dairy economics: convenienza all acquisto di quote latte per la terza mungitura non è conveniente e non basta nemmeno a pagare le spese di mungitura. Conclusioni (*) Sostanza secca ingerita. CONVENIENZA ALL ACQUISTO DI QUOTE LATTE L ultima problematica affrontata dal Dairy Economics è quella dell acquisto della quota latte utilizzando il concetto di latte marginale. Il calcolo deve rispondere alla questione relativa al tempo necessario a pagare l acquisto della quota latte mediante il valore del latte marginale prodotto. Ipotizzando di acquistare quote latte a 0,80 euro/litro (Iva compresa) e di pagare il 6% di interesse sul prestito per l acquisto della quota, è possibile ripagare l investimento in tre anni utilizzando tutto il valore del latte marginale. In realtà l esempio è teorico perché la produzione di latte è correlata ad alcune spese, come minimo quelle di alimentazione. In figura 9 è proposto un esempio più realistico: un azienda interessata a passare alle tre mungiture e che pertanto deve acquistare quote latte. L esigenza principale dell imprenditore sarà di sapere in quanto tempo potrà ripagare l investimento. La risposta si ottiene calcolando l incidenza delle spese non alimentari da sostenere a fronte della terza mungitura per ogni litro di latte in più prodotto e detraendole dal valore del latte marginale: con il valore rimanente è possibile calcolare il tempo di recupero dell investimento (nell esempio 55 mesi). I mesi che le aziende del campione impiegherebbero a ripagare la quota utilizzando tutto il valore del latte marginale sono mediamente 36,6 mentre utilizzando il latte marginale al netto delle spese per la terza mungitura tale valore passa mediamente a 82,9 mesi. Anche su questa grandezza il campione ha evidenziato una grande variabilità da 14 a 42 mesi nel primo caso, mentre nel secondo per molte aziende i tempi vanno da un minimo di 23 mesi a un massimo tanto dilatato da rendere impossibile l investimento. Questo perché in alcune aziende la terza mungitura La variabilità dei dati rilevata nelle diverse situazioni sottolinea l importanza di calcolare questi indici in ogni azienda. È evidente che non è possibile generalizzare delle indicazioni, ma è necessario avere strumenti che facilitino le valutazioni delle scelte in ogni singola azienda, e avere dei tecnici in grado di utilizzare questi strumenti con la stessa familiarità con cui elaborano una razione alimentare. Questo tipo di valutazioni infatti diventa sempre più decisivo per la sopravvivenza degli allevamenti. Passare dalla sensazione alla valutazione oggettiva delle possibili scelte è un passo in avanti enorme per l allevamento da latte: dilazioni non sono più possibili. Il Dairy Economics del Sata è un semplice ed efficace tentativo di divulgare tra tecnici e allevatori questa mentalità, che nella gestione aziendale dell allevamento moderno può veramente fare la differenza. Un ringraziamento particolare a Greg Bethard (G&R Dairy Consulting - Virginia - Usa) che condividendo la sua esperienza, maturata nella grandi aziende americane del Kansas, ha convinto il Sata a lavorare su questi strumenti, rivelatisi estremamente utili anche nei periodi di maggiore difficoltà della zootecnia da latte americana. Michele Campiotti Tecnico specialista gestione aziendale Sata Servizio tecnico Apa Bergamo michele.campiotti@libero.it 33

Edizioni L Informatore Agrario

Edizioni L Informatore Agrario www.informatoreagrario.it Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue sucessive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Ogni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il

Ogni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il Ogni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il raggiungimento degli obiettivi avendo come fine il mantenimento

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

La gestione dei costi nella ristorazione. Di Stefano Azzini

La gestione dei costi nella ristorazione. Di Stefano Azzini . La gestione dei costi nella ristorazione Di Stefano Azzini La vostra azienda ha subito un calo di vendite?. Prima di iniziare ad attivare iniziative di marketing per la ricerca di nuovi clienti, conviene

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... 4 GLI INDICI DI LIQUIDITA L analisi procede con la costruzione

Dettagli

BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli

BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli BASILEA 2 Correlazione tra Indice di Ponderazione, Impieghi e Risultati Economici nell Operatività Bancaria - Dimostrazione empirica dei riflessi sul rapporto banca/impresa Allegato Tecnico Fonte: circolari

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi Prima di spiegare prezzipazzi come funziona, facciamo il punto per chi non lo conoscesse. Nell ultimo periodo si fa un gran parlare di prezzipazzi ( questo il sito ), sito che offre a prezzi veramente

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Effetto reddito ed effetto sostituzione. . Indice.. 1 1. Effetto sostituzione di Slutsky. 3 2. Effetto reddito. 6 3. Effetto complessivo. 7 II . Si consideri un consumatore che può scegliere panieri (x 1 ; ) composti da due soli beni (il bene

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

al budget di cassa mensile

al budget di cassa mensile un esempio molto semplice : dal bilancio previsionale al budget di cassa mensile Lo stato patrimoniale dell anno x : ATTIVO PASSIVO Cassa 5.000 Fornitori Clienti 300.000 Banche Scorte 100.000 Capitale

Dettagli

LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5

LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 Appunti di estimo Il fine economico dell imprenditore Le motivazioni che spingono un imprenditore ad avviare attività di impresa sono: Produrre beni e servizi,

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 IMU e IRPEF, obblighi dichiarativi e figli a carico Gentile cliente con la presente intendiamo informarla su alcuni aspetti in materia di IMU e IRPEF, con particolare

Dettagli

Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA

Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA Cristian Bolzonella Contagraf, Università di Padova Steven Taff Dipartimento Economia Applicata, Università

Dettagli

a) Determinare i numeri indice a base fissa del fatturato con base 2007=100 e commentare i risultati ottenuti per gli anni 2008 e 2012

a) Determinare i numeri indice a base fissa del fatturato con base 2007=100 e commentare i risultati ottenuti per gli anni 2008 e 2012 ESERCIZIO 1 Nella tabella che segue sono riportate le variazioni percentuali, rispetto all anno precedente, del fatturato di un azienda. Sulla base dei dati contenuti in tabella a) Determinare i numeri

Dettagli

Analisi dei margini: componenti e rischi

Analisi dei margini: componenti e rischi Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori

Dettagli

Lezione 4. Controllo di gestione. Il controllo direzionale

Lezione 4. Controllo di gestione. Il controllo direzionale Lezione 4 Il controllo direzionale Sistema di pianificazione e controllo PIANIFICAZIONE STRATEGICA PIANO 1 2 OBIETTIVI OBIETTIVI ATTIVITA 3 DI LUNGO PERIODO DI BREVE PERIODO OPERATIVA 5 BUDGET FEED-BACK

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo?

Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo? 1 Giuseppe Invernizzi Direttore - APA CO LC e Varese 2 Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo? L idea nasce dall esigenza di dare risposte adeguate alla crisi che da diversi anni attanagliava

Dettagli

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007 Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Corso di Progettazione del Software Proff. Toni Mancini e Monica Scannapieco Progetto PI.20060128,

Dettagli

Indice; p. 1. Introduzione; p. 2. Evoluzione del mercato libero dell energia elettrica e del gas dalla liberalizzazione: p. 2

Indice; p. 1. Introduzione; p. 2. Evoluzione del mercato libero dell energia elettrica e del gas dalla liberalizzazione: p. 2 Mercato libero dell energia elettrica e del gas: evoluzione dalla liberalizzazione, passaggi dal servizio di Maggior Tutela e confronto con altri Paesi europei. Indice: Indice; p. 1 Introduzione; p. 2

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO?

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? Versione preliminare: 25 Settembre 2008 Nicola Zanella E-Mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT In questa ricerca ho

Dettagli

Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE

Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE Ripartizione consumi di energia elettrica nelle PMI artigiane e industriali Dai risultati dei check-up effettuati l 80%

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

studi e analisi finanziarie La Duration

studi e analisi finanziarie La Duration La Duration Cerchiamo di capire perchè le obbligazioni a tasso fisso possono oscillare di prezzo e, quindi, anche il valore di un fondo di investimento obbligazionario possa diminuire. Spesso si crede

Dettagli

Valore di mercato del prodotto trasformato e imbottigliato

Valore di mercato del prodotto trasformato e imbottigliato Anno 1999 II a PROVA SCRITTA Il candidato descriva i criteri per la valutazione di convenienza per la trasformazione del latte in formaggio e/o dell uva in vino. SVOLGIMENTO Per affrontare questo tipo

Dettagli

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Obiettivi del corso Iniziamo, con questa prima lezione, il nostro corso dal titolo addetto alla contabilità. Si tratta di un corso base che

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 14 marzo 2013 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2013.html IL PARI O DISPARI I II S T S (-1, 1) (1, -1)

Dettagli

I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl

I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl Corso di Economia Aziendale (esercitazioni) Università degli Studi di Palermo Agenda Caratteristiche delle aziende che

Dettagli

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

1. Definizione di budget e collocazione nel processo di programmazione e controllo

1. Definizione di budget e collocazione nel processo di programmazione e controllo 21 Capitolo II Il budget 1. Definizione di budget e collocazione nel processo di programmazione e controllo Il budget - e' un programma delle operazioni di gestione da compiere in un anno, finalizzato

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Daria Vigani Maggio 204. In ciascuna delle seguenti situazioni calcolate risparmio nazionale,

Dettagli

Osservatorio SosTariffe.it ADSL CONSUMER

Osservatorio SosTariffe.it ADSL CONSUMER 1 Osservatorio SosTariffe.it ADSL CONSUMER ADSL E TELEFONIA DOMESTICA: LE MIGLIORI SOLUZIONI PER CONNETTERSI E TELEFONARE DA CASA INDICE p. 1 1. Introduzione p.2 2. I profili di consumo: l utilizzo di

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA

Dettagli

SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE

SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE MANUALE DI USO Documento: Manuale R01 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE Ultima revisione 25 Novembre 2015 ManR01 Sintetico collettivo e individuale 25 novembre 2015 Pag. 1 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

SCHEDA FERGUSON. L evoluzione degli allevamenti di vacche da latte in senso produttivo negli ultimi anni ha

SCHEDA FERGUSON. L evoluzione degli allevamenti di vacche da latte in senso produttivo negli ultimi anni ha SCHEDA FERGUSON L evoluzione degli allevamenti di vacche da latte in senso produttivo negli ultimi anni ha comportato un adeguamento degli strumenti utili a valutare l efficienza e la redditività delle

Dettagli

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING RISCHIO E CAPITAL BUDGETING Costo opportunità del capitale Molte aziende, una volta stimato il loro costo opportunità del capitale, lo utilizzano per scontare i flussi di cassa attesi dei nuovi progetti

Dettagli

La longevità della vacca da latte è sufficiente per fare reddito?

La longevità della vacca da latte è sufficiente per fare reddito? INCONTRI ZOOTECNICI DAL 3 PARTO IN POI: ELIMINAZIONE DELLE VACCHE E IMPLICAZIONI ECONOMICHE La longevità della vacca da latte è sufficiente per fare reddito? Negli ultimi anni si parla con maggior insistenza

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000.

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Recensione US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Si tratta di un rapporto sui fondi statunitensi riferito al periodo

Dettagli

GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545

GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545 Capitolo 3 - Dalla strategia al piano editoriale GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545 Social Toolbox ed i contenuti presenti nel seguente documento (incluso a

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 1 La valutazione L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 Esiti occupazionali a 24 dalla partecipazione Vengono qui riassunti i risultati della

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Strumenti di indagine per la valutazione psicologica

Strumenti di indagine per la valutazione psicologica Strumenti di indagine per la valutazione psicologica 2.2 Mettere a punto un test psicologico Davide Massidda davide.massidda@gmail.com Da dove partire C'è davvero bisogno di un nuovo strumento di misura?

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

Fondav. I costi: alti e bassi

Fondav. I costi: alti e bassi Fondav Il volo della pensione Per gli assistenti di volo vi è il fondo pensione chiuso Fondav. Dopo la nostra analisi si è rivelato un fondo con pochi alti e molti bassi sia nei costi, sia, soprattutto,

Dettagli

Osservatorio SosTariffe.it Telefonia Mobile

Osservatorio SosTariffe.it Telefonia Mobile Osservatorio SosTariffe.it Telefonia Mobile TARIFFE IN PORTABILITA DEL NUMERO: ANALISI SUL RISPARMIO CHE SI OTTIENE EFFETTUANDO IL PASSAGGIO DEL NUMERO AD UN ALTRO OPERATORE SIA PER ABBONAMENTI CHE PER

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

RECUPERO DATI LIFO DA ARCHIVI ESTERNI

RECUPERO DATI LIFO DA ARCHIVI ESTERNI RECUPERO DATI LIFO DA ARCHIVI ESTERNI È possibile importare i dati relativi ai LIFO di esercizi non gestiti con Arca2000? La risposta è Sì. Esistono tre strade per recuperare i dati LIFO per gli articoli

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

VINCERE AL BLACKJACK

VINCERE AL BLACKJACK VINCERE AL BLACKJACK Il BlackJack è un gioco di abilità e fortuna in cui il banco non può nulla, deve seguire incondizionatamente le regole del gioco. Il giocatore è invece posto continuamente di fronte

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria Il caso Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria di Silvia Tommaso - Università della Calabria Nella scelta delle fonti di finanziamento, necessarie alla copertura del fabbisogno

Dettagli

MAGAZZINO FISCALE (agg. alla rel. 3.4.1)

MAGAZZINO FISCALE (agg. alla rel. 3.4.1) MAGAZZINO FISCALE (agg. alla rel. 3.4.1) Per ottenere valori corretti nell inventario al LIFO o FIFO è necessario andare in Magazzino Fiscale ed elaborare i dati dell anno che ci serve valorizzare. Bisogna

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Sommario Z 1. L elasticità della domanda rispetto al prezzo. - 2. La misura dell elasticità. - 3. I fattori determinanti l elasticità. - 4. L elasticità rispetto

Dettagli

Copertura invernale di due campi tennis della SCM: Studio di Fattibilità

Copertura invernale di due campi tennis della SCM: Studio di Fattibilità Copertura invernale di due campi tennis della SCM: Studio di Fattibilità Nel presente studio si sono esaminate varie soluzioni finalizzate alla copertura di due campi da tennis della Società Canottieri

Dettagli

Ufficio Stampa Tel. +39 02 6222.7331 Foro Buonaparte, 31 Fax. +39 02 6222.7379 20121 Milano ufficiostampa@edison.it

Ufficio Stampa Tel. +39 02 6222.7331 Foro Buonaparte, 31 Fax. +39 02 6222.7379 20121 Milano ufficiostampa@edison.it Edison Spa Ufficio Stampa Tel. +39 02 6222.7331 Foro Buonaparte, 31 Fax. +39 02 6222.7379 20121 Milano ufficiostampa@edison.it Comunicato stampa EDISON LANCIA ENERGY CONTROL : IL NUOVO DISPOSITIVO CHE

Dettagli

Epoche 0 1 2 3 Trancia a controllo elettronico (TCE) 200 15 20 20 Trancia a controllo manuale (TCM) 125 30 30

Epoche 0 1 2 3 Trancia a controllo elettronico (TCE) 200 15 20 20 Trancia a controllo manuale (TCM) 125 30 30 9.4.3 w Il problema degli investimenti di durata diversa La seconda criticità che suggerisce un po di cautela nell applicazione del VAN è relativa al diverso orizzonte temporale degli investimenti a disposizione.

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

Per CONOSCERE uno STRUMENTO UTILE a migliorare l Efficienza ed ottenere Espansione vedi nel mio sito la sezione intitolata: Migliorare i Risultati.

Per CONOSCERE uno STRUMENTO UTILE a migliorare l Efficienza ed ottenere Espansione vedi nel mio sito la sezione intitolata: Migliorare i Risultati. Per CONOSCERE uno STRUMENTO UTILE a migliorare l Efficienza ed ottenere Espansione vedi nel mio sito la sezione intitolata: Migliorare i Risultati. Esiste un metodo semplice per ottenere i Costi sotto

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

Come si seleziona un fondo di investimento

Come si seleziona un fondo di investimento Come si seleziona un fondo di investimento Francesco Caruso è autore di MIB 50000 Un percorso conoscitivo sulla natura interiore dei mercati e svolge la sua attività di analisi su indici, titoli, ETF,

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 7 Costituzione di un capitale Classificazione Fondo di

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti 129 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 129 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell interesse semplice........................

Dettagli