OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 1/16

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1 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 1/16 Premessa Nel presente elaborato si riportano commenti e/o risposte ai quesiti proposti nel documento CONSULTAZIONE PUBBLICA PER L ADOZIONE DI PROVVEDIMENTI TARIFFARI IN MATERIA DI SERVIZI IDRICI - 22 maggio 2012 nell ambito del procedimento avviato dall Autorità per l Energia Elettrica e il Gas con la deliberazione 1 marzo 2012, 74/2012/R/IDR. Il presente lavoro è frutto della collaborazione di quattordici Gestori del Servizio Idrico Integrato che operano nelle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Di seguito si riporta l elenco delle Società che hanno partecipato alla stesura del documento: ACEGAS - A.P.S. S.p.A. (PD); ACQUE DEL CHIAMPO S.p.A. (VI); ACQUE VERONESI S.C.aR.L. (VR); ACQUE VICENTINE S.p.A. (VI); AGS S.p.A. (VR); AMGA-Azienda Multiservizi S.p.A. (UD); ATS-Alto Trevigiano Servizi S.r.l.. (TV); AVS-Alto Vicentino Servizi S.p.A (VI); CVS-Centro Veneto Servizi S.p.A. (PD); ETRA S.p.A. (PD); GSP - BIM GESTIONE SERVIZI PUBBLICI SpA (BL); IRISACQUA S.r.l. (GO); PIAVE SERVIZI Srl (ASI-Azienda Servizi Integrati) (VE); VERITAS S.p.A. (VE).

2 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 2/16 Q1. Si ritengono esaustive le criticità sopra evidenziate? In caso contrario, quali altri elementi di criticità si ritiene esistano nel settore? Q2. Quali altre o diverse informazioni e/o considerazioni si ritiene di dover evidenziare per suffragare o meno le criticità evidenziate? Q3. Con riferimento agli investimenti necessari, si condividono le stime sopra riportate? E quali priorità si ritiene di dover indicare con riferimento ai medesimi investimenti? Q4. Con riferimento alle pianificazioni degli investimenti già effettuate, si ritengono adeguate o, a prescindere dagli aspetti finanziari, necessitano di una revisione? Motivare la propria risposta. Q5. Se si dovesse individuare un pacchetto di interventi specifici, ben georeferenziati, per i quali definire una specifica strategia di promozione, quali potrebbero essere indicati? e di quale entità sarebbe il loro costo? Motivarne la scelta. Sì. Si segnala inoltre la necessità di prevedere interventi di adeguamento ed ampliamento delle reti e degli impianti anche alle normative regionali, che in tema di ambiente pongono ulteriori obiettivi rispetto a quelli già citati (vasche di prima pioggia, sfioratori reti fognatura mista ). Altre criticità da rilevare sono la salvaguardia dal mercurio e la diversità di approvvigionamento della risorsa oltre alla "bancabilità dei finanziamenti". Considerata l'eterogeneità dei gestori e delle modalità operative, ed infrastrutturali, riscontrabile sul territorio nazionale, si ritiene esiziale una attività di raccolta coordinata dalla AEEG di tutte le informazioni gestionali/impiantistiche con modalità univoche a livello nazionale. Si ribadisce quanto già accennato nella risposta Q2, per quanto di nostra competenza si indicano quali prioritari gli interventi in materia di fognatura e depurazione anche per dare risposta Direttiva Europea 271/91; si segnala inoltre la carenza d investimenti per il mantenimento dello stato di conservazione delle infrastrutture gestite (manutenzioni straordinarie), comprese le sostituzioni di condotte ammalorate o di materiale di qualità inferiore, v. cemento-amianto e per l implementazione dei sistemi di misura e di automazione. Nel settore fognario la normativa Regionale ed il nuovo Piano di Tutela delle Acque impone nuovi traguardi di miglioramento in sintonia con i target europei. Nuove infrastrutture nella regolazione delle acque meteoriche, potenziamento delle reti di collettamento e degli impianti di depurazione per il trattamento delle acque di prima pioggia. Non è trascurabile, infine, data la pesante situazione impiantistica ereditata dai gestori di recente costituzione dopo decenni di mancato sviluppo ed adeguamento, la necessità di mettere a norma gli impianti in relazione alla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro e alla loro rispondenza alle normative di varia natura vigenti e di adeguamento normativo. Si suggerisce di inserire nel piano degli investimenti supportati dalla tariffa quegli interventi finalizzati alla riduzione di costi di gestione quali, ad esempio, quelli per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dei reflui, per l'efficientamento energetico degli impianti, per lo sfruttamento della risorsa per la produzione energetica. Si attiverebbero in tal caso investimenti a rilevante valenza energetica con benefici diretti per gli utenti in termini tariffari. Si ritiene che le pianificazioni esistenti vadano assoggettate ad una verifica di congruità con le previsioni legislative regionali, anche derivanti dal recepimento di direttive comunitarie, nonché da pianificazioni regionali e degli enti locali. Nei piani d'ambito non vengono adeguatamente previsti investimenti di mantenimento in efficienza del parco strutturale e di efficientamento dei sistemi (contatori, perdite/infiltrazioni etc.) Si ritiene che le AATO, il cui ruolo è essenziale nella definizione degli investimenti, debbano necessariamente avere un ruolo attivo nell individuazione di interventi specifici cui dare priorità, considerata la loro perfetta conoscenza delle infrastrutture e del servizio gestito localmente. Si suggeriscono comunque alcuni interventi specifici mirati all ottimizzazione dei costi di gestione degli impianti quali: riduzione produzione e valorizzazione energetica dei fanghi degli impianti di depurazione con nuove tecnologie; efficientamento energetico degli impianti; realizzazione di dorsali acquedotto per saturazione territorio e razionalizzazione impianti di potabilizzazione lungo l Adige.

3 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 3/16 Q6. Si ritiene che potrebbe essere utile adottare anche in Italia qualche formula di sostegno agli investimenti sul modello di quelle già adottate all estero? Q7. Si ritiene che modelli di questo tipo possano essere sostenuti attraverso opportune componenti tariffarie? Q8. Quali altri modelli ritenete che possano essere adottati nel caso italiano, con la finalità di favorire gli investimenti nel settore, tenendo conto degli esiti del referendum che ha abrogato il riferimento all adeguatezza della remunerazione del capitale investito? Q9. Quali sono gli aspetti di maggiore criticità del rapporto utente-gestore? E quali sono gli interventi a tutela del consumatore che si ritengono prioritari? Motivare le proprie risposte. Q10. Con riferimento all applicazione della carta dei servizi, quali sono gli aspetti di maggiore criticità riscontrati? E quali sono gli interventi a tutela del consumatore che si ritengono prioritari? Motivare le proprie risposte Q11. Si condivide l analisi relativa alla metodologia tariffaria esistente? Motivare la propria posizione. Q12. Si ritiene che l eterogeneità del territorio servito possa essere compatibile con un unica metodologia tariffaria comune a tutte le gestioni? Motivare la propria posizione. Q13. Quali sono gli aspetti critici dell attuale MTN che, si ritiene, sia necessario risolvere prioritariamente? Sì. Modello misto Portogallo/Italia per trovare un soggetto garante della finanziabilità dei piani, a condizione che non ci sia sperequazione tra i Gestori e/o territori e limitazioni di governance societari Si. a) fondazioni bancarie che possano investire in project/hydro bond; b) fondi pensione che possono investire in project/hydro bond; c) società affidatarie in house che possano accedere a finanza agevolata del tipo cassa depositi e prestiti. d)fondo rotativo nazionale e regionale. Le maggiori criticità del rapporto utente-gestore riguardano la correttezza e la chiarezza dei dati in bolletta oltre all informazione sui servizi resi. Costituzione regolamentazione e fondo perdite occulte post contatore. Il fenomeno delle perdite di acqua, a valle del contatore, attribuibili agli utenti, che possono determinare un considerevole aumento dell importo tariffario. Occorre precisare anche alla luce dei principi stabiliti dalla Corte Costituzionale, sentenza , n. 335, in che termini il gestore possa, in tali casi, rivalersi sugli utenti e, in particolare, se sia possibile applicare anche la tariffa di fognatura e depurazione oppure se ci si debba limitare a quella di acquedotto, per il consumo effettivamente contabilizzato. Necessario adottare uno schema univoco e condiviso a livello nazionale di Carta dei servizi e di Regolamento di servizio. Rispetto del principio Chi inquina paga utenti definiti allacciabili non allacciati per questioni procedurali. E necessario rendere obbligatorio l allacciamento all acquedotto ove esiste il servizio. Si condivide parzialmente in quanto esistono anche altre criticità che si evidenziano quali: mancata analisi dell imposizione fiscale effettuata in modo distorsivo effettuato dall'irap (classificata come imposta in realtà è un onere diverso di gestione in quanto tassa costo del personale e oneri finanziari); fondo svalutazione crediti. L analisi non considera gli aspetti positivi del MTN quali la certezza preventiva della tariffa per garantire il piano investimenti. Inoltre non si considerano i costi finanziari legati al CCN: magazzino (scorte minime per interventi e relativo costo finanziario) - crediti determinati da dilazioni a utenti e relativi costi finanziari. E corretto che il metodo sia unico e contempli variabili legate all eterogeneità del territorio. Si ritiene debba essere considerata anche la diversa natura del gestore, con particolare riferimento all in house (profit sharing). Il rischio d'impresa e di gestione è diverso in quanto legato ad aspetti socio economici e geomorfologici eterogenei. La forfetizzazione dei costi riconosciuti basata su standardizzazioni ora non più adeguate e la standardizzazione del recupero dell'efficienza basata su variabili esogene (es. energia elettrica, fanghi e personale); indici premianti di efficienza ambientale che si contrappongono alla riduzione dei costi esercizio.

4 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 4/16 Q14. Si concorda con gli obiettivi a cui tendere e con la struttura generale del modello tariffario? Evidenziare eventuali ulteriori considerazioni in merito. Q15. Si concorda con le linee generali proposte per la nuova regolazione tariffaria? Motivare la propria posizione. Q16. Si concorda con una eventuale durata del periodo regolatorio di 4 anni? Q17. Quali dei capisaldi regolatori sopra descritti si ritengono essere prioritari? Q18. Quanto tempo si ritiene sia necessario prima che la nuova regolazione possa trovare piena applicazione con riferimento a tutte le gestioni, ivi comprese quelle che gestiscono in modo non integrato solo alcuni dei servizi cui il SII fa riferimento? Q19. Quali si ritiene siano le maggiori difficoltà per adeguarsi ad un sistema regolatorio come quello descritto in precedenza? Motivare la propria posizione. Il meccanismo di riequilibrio tariffario per differenze tra i volumi previsti e quelli consuntivati non è tempestivamente applicato e risulta ricorsivo, impedendo la definizione di compensazioni certe e stabili nel periodo regolatorio. Il limite K rappresenta un fattore di compressione delle capacità di investimento e non consente interventi di riequilibrio nel breve termine. Essendo l incidenza dei costi fissi il 90% sulla tariffa è bene che non ci siano meccanismi di efficientamento non conseguibili dal Gestore e la componente fissa di tariffa sia prevalente. Sì: in linea di massima sulla struttura generale del modello, evidenziando criticità sul riconoscimento degli investimenti solo a posteriori (n-2) che comporterà un maggior costo per l incremento degli oneri finanziari (contrariamente al generale principio enunciato di riduzione dei costi all utente), sensibile riduzione del flusso di cassa e difficoltà nel reperimento delle risorse. Si ritiene che la verifica della pertinenza e della coerenza degli investimenti con quanto contenuto nel Piano AATO debba essere fatta prima del sostenimento dell'investimento, coerentemente con quanto già avviene. I costi pur standard vanno differenziati per caratteristiche diverse del territorio (struttura orografica, contesto urbanistico, densità di utenza per km di rete). Sì: si devono però tenere in considerazione gli aspetti dimensionali aziendali (vincoli normativi alla crescita - in house). Si ritiene che una durata triennale consentirebbe una maggiore coerenza con l'evoluzione dei fattori esogeni di variazione dei costi di gestione e degli aspetti finanziari. Piano d'ambito dovrebbe essere coerente con regolazione tariffaria. La tenuta dei conti (unbundling) e la certezza del periodo per il finanziamento degli investimenti. E rilevante che i metodi tariffari tengano conto della natura del gestore per le valutazioni del profit sharing: meccanismo inutile per le società in house, da regolamentare negli altri casi. Tre anni per la PIENA applicazione. Riorganizzazione aziendale e investimenti su sistemi informativi adeguati alla rendicontazione secondo i principi indicati. Reperibilità nel periodo transitorio dei finanziamenti necessari all'esecuzione degli investimenti previsti.

5 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 5/16 Q20. Quali altre attività, rispetto a quelle elencate, non attualmente interessate dalle metodologie tariffarie MTN o CIPE, sono svolte o potrebbero essere svolte dalle imprese? Q21. Si concorda con le tre tipologie di valorizzazione del servizio proposte? Come potrebbero essere distinte le diverse attività? Quali aspetti critici si ritiene esistano? Motivare le proprie risposte. Q22. Quale delle due ipotesi di regolazione appena descritte si ritiene preferibile? Per quali motivi? Q23. In un contesto di rapporti reciproci tra Autorità e nuove AATO, quali si ritiene possano essere i compiti che le AATO possono svolgere con maggior efficacia a livello locale? Motivare la propria risposta. Q24. Si concorda con le ipotesi proposte in relazione agli scostamenti tra costo effettivo e costo pianificato degli investimenti? Motivare eventuali proposte alternative. Q25. Quali difficoltà le AATO potrebbero incontrare in riferimento alle diverse gestioni e alle diverse convenzioni, previgenti nei rispettivi ambiti? Q26. Quali azioni potrebbero mettere in atto le rispettive AATO per controllare che le infrastrutture realizzate, per le quali è richiesta la copertura in tariffa dei costi di ammortamento, siano effettivamente operative e utilizzate ai fini del SII? Completamento della filiera del trattamento fanghi (compostaggio, etc.); gestione dei sistemi di collettamento delle acque meteoriche e connessi, lo spurgo delle caditoie, le operazioni di pulizia di fossi e simili e gli interventi di ripristino ambientale. Vanno in tariffa solo le attività che sono indispensabili al servizio. Non si condivide il principio della mera copertura dei costi per le attività complementari. La seconda ipotesi di regolazione è ritenuta preferibile (Ipotesi 6.10): il ruolo centrale dell'aeeg renderebbe più omogenei i criteri di valutazione delle AATO. In quanto espressione del territorio, le AATO possono meglio definire e aggiornare i piani d ambito; controllare l applicazione delle tariffe, gli investimenti effettuati, la qualità del servizio, segnalando le anomalie all AEEG. Favorevole in linea di massima, ma bisogna tenere presente gli aspetti legati alle perizie di variante Il costo pianificato deve essere frutto di stime basate su Prezziario ufficiale (lavori pubblici di interesse regionale) che è già un elenco di costi standard di riferimento. Gli scostamenti tra costi pianificati e costi effettivi devono essere valutati al netto di eventuali opere aggiunte a quelle previste (sulla base di perizie di variante). Devono essere compresi anche gli esborsi per accordi bonari e quant altro ammesso dalla normativa vigente in materia di LL.PP. Un applicazione retroattiva di norme lede il principio del legittimo affidamento. Una particolare attenzione deve essere prestata poi ai gestori costituiti sotto forma di società di capitali con bilanci approvati e certificati. Essenziale prevedere la contestuale revisione del piano d ambito. Autocertificazioni ed atti di collaudo tecnico amministrativo.

6 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 6/16 Q27. Si ritiene che, in mancanza di una indicazione specifica, il riferimento agli ambiti tariffari definiti ai sensi della legge Galli per l applicazione di un unica tariffa sia condivisibile? Qual è il soggetto più titolato a definire gli ambiti tariffari? Motivare le proprie risposte. Q28. Si condivide l obbligatorietà di applicare la medesima tariffa per la medesima tipologia di cliente finale, all interno dello stesso ambito, a prescindere dalle convenzioni e dalle metodologie tariffarie applicate in passato? Motivare la risposta. Q29. Si condivide l impostazione di distinguere una tariffa obbligatoria da applicare ai clienti finali e una tariffa di riferimento che definisce il ricavo del gestore? Motivare le proprie risposte. Q30. Quali eventuali difficoltà esistono per garantire una contabilità che individui con sufficiente affidabilità i costi afferenti un determinato ambito? Anche nella prospettiva di modificare i riferimenti territoriali degli ambiti già definiti ai sensi della legge Galli? Q31. Le AATO sono il soggetto più indicato per gestire gli eventuali meccanismi perequativi locali? Quale altra soluzione potrebbe essere possibile? In attesa che le nuove AATO si organizzino al riguardo, le perequazioni potrebbero essere transitoriamente gestite da una istituzione centralizzata come la Cassa Conguaglio del Settore Elettrico? Q32. Si ritiene che esistano costi con valenza pluri-ambito? Di che natura? E come e da chi potrebbero essere gestiti i flussi perequativi corrispondenti alle componenti tariffarie destinate alla copertura di tali costi? Oppure, da un altro punto di vista, Si rimanda alle normative regionali. Si condivide l obbligatorietà di applicare la medesima tariffa per la medesima tipologia di cliente finale, all interno dello stesso ambito, a prescindere dalle convenzioni e dalle metodologie tariffarie applicate in passato. Sì: in quanto l'utenza del medesimo ambito non sarebbe discriminata mentre i gestori saranno stimolati a confrontarsi. Le diverse problematiche dei gestori nel reperire fonti di approvvigionamento e la diversa natura fra gestori cui pare gravare anche il limite del Patto di stabilità (in house). L'intervento delle AATO nel processo perequativo è fondamentale in quanto sono ben a conoscenza dei gestori e del territorio, le modalità si ritiene non siano decisioni di competenza dei gestori. Ok per periodo transitorio con Cassa Conguaglio del Settore Elettrico. Si ritiene che i costi per l'impiego di strutture pluriambito e quelli afferenti alla gestione ambientale vadano perequati sotto il controllo regionale.

7 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 7/16 in base a quale criterio potrebbero essere ripartiti, ex ante, tali oneri tra i diversi ambiti tariffari interessati? Q33. Si condivide l impostazione dell Autorità in relazione alla previsione di commisurare una quota parte della copertura del VRG ai volumi trattati? Come potrebbe essere individuata questa quota parte? Q34. Qual è l indicatore di perdita che potrebbe essere individuato inizialmente? Quali sono le variabili esogene per individuare i diversi livelli di perdite standard (per esempio la lunghezza delle reti)? Un valore medio iniziale di perdita del 30-35% è un valore condivisibile? Motivare le risposte. Q35. Si condivide l impostazione proposta con riferimento al trattamento delle interconnessioni tra reti? Motivare la propria risposta. Q36. Si condivide il principio appena enunciato? Motivare le risposte e le eventuali alternative. Q37. Si concorda con la metodologia appena descritta per la valorizzazione delle immobilizzazioni? Motivare eventuali posizioni alternative. Q38. Quali difficoltà si riscontrano nel reperire i dati di investimento sopra evidenziati? e quali alternative possono essere suggerite rispetto al riferimento ai libri contabili per Non si condivide l impostazione dell Autorità in relazione alla previsione di commisurare una quota parte della copertura del VRG ai volumi trattati, ritenendo più corretto commisurare la copertura del VRG ai volumi misurati. Si ritiene che il metodo che valuta l'efficienza degli acquedotti in termini di perdite percentuali sia opportunamente sostituito da metodi standard ad esempio quello Infrastructural Leakage Index dell'international Water Association che fa riferimento al livello minimo fisiologico delle perdite. Si condivide in quanto basata sul principio di full recovery cost purchè ampliato alle reti di connessione fognaria. Assolutamente no. O si inserisce in un contesto più ampio che consideri il diverso costo di accesso alla risorsa basato sul rating del prenditore o rischia di essere molto penalizzante per i soggetti poco capitalizzati. Il costo finanziario è una variabile così' differenziata che solo mutuando esperienze estere che prevedano un soggetto terzo che 'filtri' il rischio normalizzandolo altrimenti i soggetti più piccoli e meno capitalizzati non riusciranno mai ad accedere ai finanziamenti impedendo la realizzazione degli investimenti. Si devono garantire fonti finanziarie omogenee e di pari costo al settore nel suo complesso spingendo invece sui parametri gestionali per costringere all'efficientamento degli stessi. Con la Q38 solo in parte; infatti non è corretto detrarre i fondi rischi in quanto sono stati accantonati senza incidere sulla tariffa in quanto costi non tariffati; la difficoltà di reperire il costo di costruzione dei beni in proprietà agli enti locali è oggettiva. Meglio farli valutare al valore industriale residuo. Il servizio idrico integrato non è paragonabile agli altri servizi a rete (gas) sia sul piano degli investimenti (sostituzione delle condotte obsolete, ricerca di fonti alternative anche fuori ambito, completamento fognatura e relativi impianti di depurazione) che dei margini economici derivanti dalla gestione. Inoltre, l'onere a compensazione del time lag dovrebbe essere riconosciuto anche per gli investimenti realizzati con contributi ("finanziamenti a fondo perduto") a causa del ritardo dell'erogazione dei contributi che normalmente si rileva. Per quanto riguarda la difficoltà a reperire i dati delle immobilizzazioni dei Comuni si propone di utilizzare i dati relativi ai mutui residui dei Comuni stessi già impiegati per la definizione dell attuale tariffa. Il time lag non può essere ancorato ad un tasso di interesse standard ma a quello effettivamente sostenuto. Rispetto ai libri contabili si può fare riferimento ad autocertificazioni ed atti di collaudo tecnico amministrativo.

8 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 8/16 evidenziare il valore delle immobilizzazioni? Q39. Riconoscere una quota forfetaria dell 1% del valore delle immobilizzazioni, per tener conto del capitale circolante è una metodologia adeguata? Motivare la propria risposta. Q40. Come si ritiene possa essere dimostrato un comportamento efficiente da parte delle imprese in relazione alla ottimizzazione degli oneri finanziari relativi ad un determinato investimento? Questa verifica potrebbe essere svolta efficacemente dalle nuove AATO? Q41. Si condivide l ipotesi di determinare l onere finanziario riconosciuto all impresa, pesando proporzionalmente gli oneri finanziari dei finanziamenti a fondo perduto, dei finanziamenti a tasso agevolato e dei finanziamenti reperiti autonomamente dall impresa sul mercato finanziario? Motivare le proprie risposte. Q42. Per quanto riguarda l onere finanziario dei finanziamenti reperiti autonomamente dall impresa, si condivide l ipotesi di far riferimento ad un tasso di interesse medio di riferimento? Motivare la propria risposta ed eventuali soluzioni alternative. Q43. Con riferimento alle immobilizzazioni al cui onere finanziario non si applica lo scudo fiscale, quali obiezioni esistono al riconoscimento di una maggiorazione del rendimento dei titoli di Stato per intercettare la maggior rischiosità del servizio? E condivisibile differenziare tale maggiorazione tra i diversi servizi che compongono il SII? Q44. Di quale entità dovrebbe essere tale maggiorazione, fermo restando che il servizio in oggetto (in quanto servizio il circolante è normalmente negativo e lo sarà di più in futuro specie per la direttiva pagamenti. Se si considera che si fattura trimestralmente ma si paga mensilmente è evidente che la percentuale non deve applicarsi alle immobilizzazioni ma al fatturato. In linea di principio si ritiene condivisibile l'impostazione, osservando al contempo che la forfetizzazione del capitale circolante dovrebbe contenere margini di modifica nel tempo. Inoltre dovrebbe essere maggiore in quanto deve contenere rischio del credito utenti. Si rimanda alla Q36 e si sottolinea l'obbligatorietà ad esperire una selezione del finanziatore con meccanismi di evidenza pubblica. Per quanto riguarda la verifica sarebbe auspicabile un osservatorio a livello nazionale. Si in quanto sono le fonti finanziarie principali. Assolutamente no. Le società in House hanno l'obbligo di esperire una gara per il finanziamento sensi del D. Lgs. 163/2006. Al massimo tale tasso di interesse potrebbe essere il valore da mettere a base di gara. Ma se va deserta? O si trova una fonte di finanziamento uguale per tutti o si deve accettare il fatto che per alcuni l'onere finanziario, dopo aver esperito una regolare gara, possa essere superiore. In tal caso si potrebbe definire un meccanismo di compensazione a livello di ambito regionale/nazionale come per la tariffa di riferimento rispetto quella effettiva. Nessuna obiezione al riconoscimento di un premio di rischiosità ai capitali propri (non scudati fiscalmente) investiti. Non si ritiene peraltro che la differenziazione della maggiorazione tra le componenti del SII sia opportuna, a causa della laboriosità del metodo e tenuto conto che la tariffa del SII remunera l'attività core del gestore del SII. Il SII non è un servizio a bassa rischiosità vedi D.Lgs. 231/01, 152/06 SISTRI D.Lgs. 81/2008. Si ritiene che il β unlevered che rappresenta la rischiosità del SII rispetto al mercato mobiliare non debba essere inferiore a

9 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 9/16 regolato, svolto in condizioni di monopolio naturale) è un servizio a rischiosità molto bassa, e pertanto dovrà essere sensibilmente inferiore al premio che, mediamente, viene riconosciuto dal mercato mobiliare? Motivare le proprie risposte. Q45. Quale si ritiene possa essere un riferimento del rapporto CS/CnS adeguato a rappresentare la struttura finanziaria ottimale (cioè quella che minimizza il costo del debito) per il settore idrico? Motivare le proprie indicazioni. Q46. Si concorda con l impostazione illustrata per valutare il tasso di interesse da riconoscere come onere finanziario ai rispettivi gestori? Quali soluzioni alternative possono essere proposte nel rispetto del risultato referendario? Motivare le proprie osservazioni. Q47. Quali difficoltà si possono presentare con riferimento alla metodologia proposta? Q48. Si ritiene condivisibile riconoscere un onere finanziario aggiuntivo, a copertura del rischio dell attività aziendale? In caso di risposta affermativa, di quale entità dovrebbe essere tale onere aggiuntivo, fermo restando che, al limite, il suo valore dovrebbe essere nullo a fronte di un finanziamento a fondo perduto che coprisse l intero investimento? In caso affermativo, l ipotesi, prospettata dall Autorità, può essere condivisa? e in questo caso, quale valore di ritenete sia più idoneo per rappresentare la rischiosità del SII? Motivare le proprie risposte. Q49. L Autorità ritiene che la prima opzione, per semplicità applicativa e certezza regolatoria, sia preferibile. Si concorda con tale ipotesi? Si ritiene che, tuttavia, data la situazione eccezionale vissuta in questo periodo dai mercati finanziari, il 0,45. Infatti il β unlevered medio delle aziende water negli stati uniti, il cui rischio è sicuramente inferiore a quello dei gestori italiani, è attualmente pari 0,43 (Fonte dati Damodaran ). Teoricamente tutti gli investimenti dovrebbero garantire il tax shield. Il metodo è astrattamente valido ma deve trovare il suo stress-test con il mercato dei capitali. Si ribadisce che potrebbe essere un benchmark per i prezzi da porre a base di gara ma non un dogma assoluto. Come si calcola il rendimento di un investimento nell'idrico? Il parametro Kd della formula per intendersi. Si vedono molte difficoltà con le controparti bancarie. Il metodo è valido. Si rimanda alla Q44 per la risposta. Il valore sarebbe nullo per un investimento a fondo perduto erogato ex ante o contestualmente alla realizzazione dei lavori. Quindi il calcolo del rischio parte da tale punto. Non si possono escludere rischi derivanti da mancato realizzo per abbandono in corso d opera. Il sostegno alla conclusione della stessa ritornerà con effetti finanziari negativi verso il gestore. E' oramai dimostrato che periodi oltre l'anno sui mercati finanziari rappresentano già orizzonti temporali entro i quali le condizioni possono modificarsi in modo anche radicale e repentino. Quindi meglio orizzonti brevi, anche annuali.

10 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 10/16 valori utilizzati per determinare il parametro OFi debbano essere rivisti con periodicità più frequente (ad esempio, su base biennale, ciò che sarebbe coerente con la proposta descritta successivamente di adottare una metodologia-ponte sino a tutto il 2013); si concorda con tale ipotesi? Motivare la propria risposta. Q50. Si condivide la metodologia di valorizzazione dei tassi a copertura del costo finanziario ed di copertura del rischio, in caso di mancanza delle informazioni? Quale altra metodologia potrebbe essere applicata? Motivare le proprie risposte. Q51. Si condivide la necessità di prevedere un meccanismo che induca il gestore al rispetto degli investimenti programmati? Quale meccanismo alternativo rispetto a quello proposto potrebbe essere adottato? Q52. Si condivide la necessità di privilegiare alcuni investimenti in specifiche tipologie di impianto? Quali investimenti si ritengono prioritari? Pare non essere assolutamente presa in considerazione la tematica dei cespiti utilizzati a fronte di rimborso delle rate di mutuo e/o di canoni a ristoro di ammortamenti ed oneri finanziari ad ex Gestori sotto forma di società di capitali. Sarebbe preferibile un meccanismo che premi/ penalizzi il gestore rispetto al cronoprogramma degli investimenti piuttosto sul momento in cui riconoscerli in tariffa. Gli investimenti da tenere sotto controllo potrebbero essere quelli di importo superiore ai Il meccanismo potrebbe essere basato sul confronto tra cronoprogramma previsto nel Piano Operativo ed effettivi tempi di realizzazione. La penalità dovrebbe tenere conto se la causa è esogena o endogena. Investimenti: nuovi legati alle direttive comunitarie (rischio economico molto grave) ed al soddisfacimento delle normative nazionali e regionali in materia di tutela dell ambiente, infrastrutture esistenti soggette a manutenzione per il mantenimento in efficienza nel tempo. Per quanto di nostra competenza si indicano quali prioritari gli interventi in materia di fognatura e depurazione anche per dare risposta Direttiva Europea 271/91; si segnala inoltre la carenza d investimenti per il mantenimento dello stato di conservazione delle infrastrutture gestite (manutenzioni straordinarie). comprese le sostituzioni di condotte ammalorate o di materiale di qualità inferiore, v. cemento-amianto) e per l implementazione dei sistemi di misura e di automazione. Nel settore fognario la normativa Regionale ed il nuovo Piano di Tutela delle acque impone nuovi traguardi di miglioramento in sintonia con i target europei. Nuove infrastrutture nella regolazione delle acque meteoriche, potenziamento delle reti di collettamento e degli impianti di depurazione per il trattamento delle acque di prima pioggia. Non è trascurabile, infine, data la pesante situazione impiantistica ereditata dai gestori di recente costituzione dopo decenni di mancato sviluppo ed adeguamento, la necessità di mettere a norma gli impianti in relazione alla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro e alla loro rispondenza alle normative di varia natura vigenti e di adeguamento normativo. Si suggerisce di inserire nel piano degli investimenti supportati dalla tariffa quegli interventi finalizzati alla riduzione di costi di gestione quali, ad esempio, quelli per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dei reflui, per l'efficientamento energetico degli impianti, per lo sfruttamento della risorsa per la produzione energetica). Si attiverebbero in tal caso investimenti a rilevante valenza energetica con benefici diretti per gli utenti in termini tariffari.

11 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 11/16 Q53. Si condividono le categorie di cespite e le relative vite utili proposte dall Autorità per il servizio idrico? Q54. Si condivide l ipotesi di calcolare la quota d ammortamento con riferimento al valore del cespite al lordo di eventuali contributi? Motivare la propria risposta. Q55. Si concorda con le proposte dell Autorità, in tema di applicazione tariffaria, in relazione ai casi di mancato invio delle informazioni (ferme restando eventuali procedure per inadempienza)? Q56. Quali indicatori di coerenza potrebbero essere utilizzati per validare i dati inviati? L Autorità ritiene che questa analisi di validazione possa essere svolta dalle AATO. Si concorda con questa ipotesi? Motivare le proprie posizioni. Q57. Per quale tipologia di consumi, si ritiene che il valore del volume prelevato dal sevizio di acquedotto non rappresenti un indicatore accettabile per i servizi di fognatura e/o depurazione? Quali soluzioni si potrebbero adottare in questi casi? Q58. Si condivide l opportunità di mantenere esplicitata in bolletta la distinzione tra servizi di acquedotto, fognatura e depurazione? Si condividono in linea di massima le aliquote. Si hanno grandi perplessità riguardo le condutture a 50 anni e gruppi di misura meccanici a 20 anni: vanno contro il principio fissato dalla AEEG di agevolare alcuni investimenti volti alla riduzione delle perdite di rete e delle perdite di misura, si propongono 25 anni per le condutture e 10 anni per i gruppi di misura. Le vite utili segnalate non sono compatibili con l'opportunità di reintegrare l'investimento entro determinati periodi. Questo vale in particolare per le condutture. L aumento della vita utile delle condotte, ben oltre la scadenza del periodo di affidamento riduce i flussi di cassa e mina l equilibrio finanziario del Gestore. Infatti l aumento della durata dei cespiti determina una riduzione della componente tariffaria legata agli ammortamenti, la quale dovrebbe essere destinata alla copertura della quota capitale dei mutui. Si accentua, pertanto, un disallineamento tra finanziamenti, che necessariamente hanno durata pari o inferiore all affidamento, e investimenti, che saranno completamente rimborsati solo al termine dell affidamento. Questo meccanismo non può far altro che allontanare i finanziatori dal settore idrico. Sì, in quanto si avranno fondi sufficienti alla ricostruzione e/o manutenzione dell'opera, oltre ad una perfetta correlazione costi/ricavi. Si. Si. Altri usi pozzi privati (metodi forfettari), usi zootecnici, impropri irrigui, acqua delle fontane pubbliche, acque meteoriche e parassite in reti miste, consumi industriali e produttivi, idranti, case dell'acqua. La rilevanza, anche ai fini della tutela ambientale e del corrispettivo di depurazione secondo il principio "chi inquina paga" di tali componenti giustificano la misura degli scarichi, oltre a quella della fornitura idrica. Si.

12 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 12/16 Q59. Si condivide l opportunità di mantenere la distinzione tra quote fisse e quote variabili da applicare alla clientela finale? e quale peso dovrebbe essere loro assegnato? Motivare le proprie risposte. Q60. Si condivide l ipotesi di inserire una struttura tariffaria a scaglioni per tutte le tariffe di acquedotto, ivi comprese quelle industriali e agrozootenciche, ed escluse le interconnessioni tra reti? Motivare le proprie risposte. Q61. Quali tipologie di clientela si ritiene utile distinguere? Q62. Quali flussi risultano difficilmente misurabili? e quali algoritmi potrebbero essere utilizzati per la loro valorizzazione? Q63. Quale soluzione si ritiene sia più funzionale al perseguimento dell obiettivo di agevolare le fasce socialmente disagiate? Quali fasce di clienti finali si ritiene debbano essere salvaguardati? Motivare le proprie risposte. Q64. Nello specifico, l adozione di provvedimenti che contemplino il concetto di minimo vitale anche in una prospettiva, più generale, di escludere tali livelli di consumo dalla copertura di alcuni costi, è condivisibile? Quale potrebbe essere il livello di consumo vitale riconosciuto? Q65. Si ritiene che la possibilità di prevedere bonus per utenze disagiate sulla base del livello ISEE e della numerosità famigliare, come quello già operativo per le forniture energetiche, possa più efficacemente rispondere alla finalità di salvaguardare le utenze economicamente disagiate? In questo Sì, in quanto il servizio idrico è caratterizzato da elevati costi fissi indipendenti dall'utilizzo del servizio stesso; i costi andrebbero stabiliti per acquedotto e per fognatura e depurazione; potrebbero essere calcolati sulla base dei costi fissi sostenuti riferibili al consumatore finale. Sì, ritenendo che il 50% di quota fissa sul totale della tariffa del SII corrisponda al peso che attualmente ha la quota di investimenti. Sì in quanto permette di fare delle politiche di consumo e/o di capacità reddituale. Si ritiene auspicabile l individuazione di un numero minimo di tipologie di clientela ad esempio: utenze domestiche, utenze non domestiche, industriali e zootecnici. Se per flussi si intendono consumi, sicuramente acque meteoriche, approvvigionamenti idrici autonomi, misurazione scarichi industriali, altri. costituzione fondo di solidarietà sociale con gestione degli introiti da parte dell'assistenza sociale dei Comuni con analisi ISEE. Il concetto di minimo vitale presuppone a carico della collettività costi notevoli volti, per lo più, ad agevolare anche soggetti non bisognosi, le situazioni di morosità spesso non sono legate a reali indisponibilità e/o veri problemi sociali, nel qual caso le analisi incrociate con i Comuni e le Assistenze sociali (già in vigore), risultano, data l'esperienza, il metodo più idoneo in termini di giustizia sociale. Si ricorda che a favore delle utenze domestiche vige già una tariffa agevolata su consumi minimi e scaglionati. Inoltre occorre anche considerare i costi aggiuntivi non di poco conto sulla parte della gestione delle riduzioni. No (vedi 64).

13 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 13/16 caso, prevedere condizioni di ammissione all agevolazione uniformi a livello nazionale o, al massimo regionale, appare una limitazione eccessiva? Motivare le proprie proposte. Q66. Ove la nuova metodologia tariffaria comportasse una discontinuità nei valori delle tariffe applicate all utente finale, si ritiene utile prevedere un meccanismo di gradualità per adeguare il valore delle tariffe a quello corrispondente alla nuova metodologia? Dopo quale soglia di discontinuità dovrebbe scattare tale meccanismo? Una durata del transitorio pari a quella di un periodo regolatorio appare sufficiente? Motivare le proprie risposte. Q67. Il servizio di misura rappresenta un elemento di criticità? quali risultano essere, eventualmente, gli aspetti più critici? Motivare le proprie risposte. Q68. Quali strumenti, oltre a quelli sopra riportati o in alternativa ai medesimi, potrebbero essere adottati per favorire una maggior efficienza del servizio? Q69. Si ritiene che un servizio di misura svolto da un soggetto terzo rispetto ai gestori, possa essere una soluzione efficace? Q70. Quale ruolo potrebbe essere svolto dalle AATO per favorire l efficientamento del servizio di misura? Motivare la propria risposta. Q71. Si condivide la lista di informazioni minime individuata dall Autorità? È possibile individuarne altre? Se sì, quali? Q72. Si ritiene che la presenza, anche nelle bollette del servizio idrico, di un quadro sintetico e di un quadro di dettaglio possa No perché è necessario salvaguardare l'equilibrio economico e finanziario del gestore. I 4 anni possono essere congrui. Sarà inoltre necessario fare salvi i conguagli derivanti dall applicazione delle attuali tariffe e già iscritti nei bilanci dei gestori. Sì. Vetustà dei misuratori, collocazione degli stessi in proprietà private, mancanza di obbligo di misurazione sugli approvvigionamenti idrici autonomi. Sinergie con servizi a rete come l elettricità e gas. Non è chiaro cosa si intenda per sistema di misura: se come gestione del parco contatori e se solo come gestione delle letture, nei due casi l'approccio è sostanzialmente diverso. Risulta difficile far rientrare tali competenze nella gestione delle AATO. Si. Si.

14 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 14/16 agevolarne la lettura? Q73. Con quali modalità è possibile evidenziare con maggiore efficacia l andamento dei consumi? Q74. Si ritiene utile prevedere che il gestore debba mettere a disposizione un glossario dei principali termini che riguardano il servizio? Q75. Si condividono le tempistiche individuate per implementare le regole in tema di trasparenza dei documenti di fatturazione? Q76. Si condivide la necessità di prevedere un set di condizioni contrattuali minime migliorabili dai gestori? quali aspetti del rapporto contrattuale dovrebbero essere regolati? Q77. Con riferimento alla determinazione della tariffa transitoria l Autorità ritiene preferibile l ipotesi di determinare il valore dei corrispettivi futuri scontando il valore degli importi da conguagliare. Si concorda con tale preferenza? Motivare opinioni differenti. Q78. Si concorda sull opportunità che la metodologia transitoria mantenga una differenziazione in ragione delle diverse metodologie/criteri tariffari precedentemente in vigore? Q79. Quali altre voci di bilancio, si ritiene, debbano essere prese in considerazione per valutare i costi su cui commisurare le tariffe? Q80. Si ritiene che la data del 31 dicembre 2011 a cui riferire le Grafico. Si. Troppo brevi. Sì. Modalità operative sulle sospensioni per morosità (vedi interruzioni di pubblico servizio). Il valore di pressioni minime garantite o di interruzione del servizio rispetto alle portate di rete disponibili. Assolutamente no. Non si concorda in quanto le società operano con bilanci civilistici e fiscali che sono regolarmente approvati dall'assemblea dei soci, che attestano dati certi e accertati. Si porrebbero problemi anche di natura fiscale sulla competenza dei ricavi. Se poi vi sono in essere contratti di finanziamento che contengono covenants finanziari da dover essere rispettati l effetto retroattivo avrebbe potenzialmente effetti dirompenti che potrebbero portare a situazioni di default con conseguenze non calcolabili. Si. Non sono state considerate le perdite su crediti rimaste in capo al gestore dopo l esperimento delle azioni esecutive, l'irap per la componente afferente i costi del personale e gli oneri finanziari, l'ires per la quota parte inerente gli oneri finanziari (vedasi il meccanismo del ROL recentemente reso applicabile al SII dalla manovra Monti), canoni corrisposti ad enti/società terze a qualsiasi titolo per l'utilizzo dei beni afferenti la gestione del servizio idrico integrato. Si per i costi operativi. No per quanto riguarda gli investimenti. Riconoscere gli investimenti in tariffa con due anni di ritardo,

15 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 15/16 grandezze fisiche sia un riferimento adeguato? Motivare le proprie risposte. Q81. Quali altre variabili fisiche dovrebbero essere prese a riferimento per definire le tariffe, partendo dai costi sostenuti? Q82. Quali sono le variabili rispetto alle quali i gestori sono ingiustificatamente responsabilizzati o, viceversa, quelle per cui i gestori non sono responsabilizzati mentre dovrebbero esserlo? Motivare le proprie risposte. Q83. Si ritiene che, tra i costi da considerare ai fini della metodologia tariffaria transitoria, debbano essere valutati anche i minori/maggiori ricavi conseguiti con le tariffe previgenti? L Autorità ritiene che tale recupero debba essere limitato temporalmente. Si ritiene corretto che il recupero sia limitato alle partite riferite all esercizio 2011? Motivare eventuali pareri difformi. Q84. Quali metodologie potrebbero essere adottate, per quantificare le eventuali partite pregresse? Q85. Si condivide l obiettivo di prevedere, a fini regolatori, per i nuovi investimenti, una valorizzazione basata su criteri di costo efficiente? Si ritiene che, nell ambito della metodologia transitoria, ci si possa limitare a prevedere la certificazione da parte del Gestore dell efficienza del costo sostenuto per gli investimenti relativi ad opere di valore complessivo superiore ad una predefinita soglia? Se sì, che valore dovrebbe assumere questa soglia? Q86. Con riferimento ai costi operativi, quali sono gli indicatori specifici che potrebbero testimoniare il livello di gestione più o meno efficiente dell impresa? in presenza di piani di investimento con impegni di spesa crescenti, implica per il gestore operare con flussi di cassa insufficienti. Acqua prelevata/immessa/erogata/fatturata - kwh EE - tonnellate fanghi smaltiti - km di rete - numero delle utenze per tipologia - numero interventi di riparazione/vetustà delle reti - numero dei dipendenti/costi servizi esterni. Limiti di scarico da rispettare vedi Laguna di Venezia e qualità della risorsa di potabilizzazione. La riduzione delle perdite di rete sulle reti/acque parassite meteoriche prese in gestione dai precedenti gestori se non si prevede un adeguato investimento, estremamente oneroso; l ipotesi di ridurre a zero le perdite su crediti. Tutto il capitolo che riguarda il reperimento delle risorse finanziarie e i relativi oneri sono di fatto da considerarsi come variabile esogena al gestore. Vedi rimando a punto Q77. Si ritiene inoltre che tale recupero debba comprendere tutte le partite aperte anche per effetto di operazioni di riequilibrio tariffario. Vedi rimando a punto Q83. Per le Società in house vige il controllo analogo quindi i costi sono già verificati e validati da un organismo di controllo. Tutti i valori devono essere certificati e/o autocertificati, non è chiara la definizione di "costo efficiente". Limitare il criterio al concetto di costo efficiente potrebbe portare ad una riduzione della qualità dei lavori e/o ad elevati costi di gestione. Tariffa reale media pari al totale dei ricavi tariffati - (risultato ante imposte) /mc erogati: misura l'economicità della gestione. In termini di efficienza gli indici devono essere obbligatoriamente legati ad indicatori di natura qualitativa e geomorfologica del territorio gestito.

16 OSSERVAZIONI DEI GESTORI SII AL Documento di consultazione sul nuovo metodo tariffario Pag. 16/16 Q87. Quali obiezioni esistono, rispetto al trattamento proposto dei canoni degli Enti locali? Q88. Quali ulteriori considerazioni si intende evidenziare rispetto alla proposta di metodologia-ponte sopra esposta? Motivare le proprie considerazioni.. Q89. Quale altra metodologia alternativa può essere proposta per le gestioni ex CIPE? Motivare la propria proposta. Q90. Quali driver potrebbero essere individuati per caratterizzare i costi del SII, soprattutto di dimensioni contenute, come dovrebbero essere le gestioni regolate sulla base del previgente metodo CIPE? Q91. Si ritiene condivisibile l orientamento dell Autorità esposto nel precedente paragrafo in ordine agli effetti della nuova tariffa sulle convezioni in essere e sugli investimenti già avviati o effettuati? Motivare la propria risposta. Da considerare l effetto, all interno della TRM, delle parti di mantenimento in efficienza delle reti che vanno a costo operativo in quanto non capitalizzabili sotto il profilo civilistico: questo porta a dover circostanziare il giudizio di efficienza. I beni possono anche non essere di proprietà di Enti pubblici, ma di società di capitale tuttora esistenti, alle quali vengono corrisposti dei canoni per l'utilizzo delle reti e/o opere di proprietà. Il mancato inserimento dei canoni di concessione tra le voci suscettibili di essere incluse nella tariffa deve essere limitato ai beni effettivamente ricadenti nell ambito di applicazione dell art. 153, d.lgs. 152/2006, in quanto altri beni (ad esempio reti industriali, impianti o porzioni di impianti industriali, etc.) continuano ad essere sottoposti, da parte dei Comuni, ai canoni di concessione d uso. Non è ammissibile una metodologia che abbia effetti retroattivi per le risposte di cui ai punti precedenti, fatte salve le partite aperte. Si deve tenere conto in tariffa anche delle immobilizzazioni in corso e del finanziamento degli investimenti dell anno. Non applicabile. Non applicabile. No. La metodologia ponte deve garantire l'intera copertura dei costi secondo i principi fissati dalla direttiva europea e legge n. 70/2011 e che le partite ancora aperte per riequilibrio tariffario vengano considerate senza danni o perdite per i gestori. Non si concorda in quanto le società operano con bilanci civilistici e fiscali che sono regolarmente approvati dall'assemblea dei soci, che attestano dati certi e accertati.

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