SCHEDA PROGETTO AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI. Codice regionale:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCHEDA PROGETTO AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI. Codice regionale:"

Transcript

1 SCHEDA PROGETTO AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI Codice regionale: RT2C00039 Responsabile del progetto: Maria Luisa Migliaccio - Coordinatore di progetti: Paola Gabrielli DONORS Trapianto è vita Descrizione del contesto territoriale L'Organizzazione Toscana Trapianti (OTT) è istituita con Delibera del Consiglio Regionale della Toscana del 29 luglio 2003 e rappresenta la struttura organizzativa regionale che presiede alle attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule della Toscana e ha l obiettivo di garantire l equità di accesso alla medicina trapiantologica a tutti i cittadini italiani, in ottemperanza ai principi della Costituzione della Repubblica Italiana ed assunti dal Governo della Regione Toscana. Le attività dell'ott consistono in: 1. impulso e controllo delle attività regionali di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule; 2. definizione e verifica degli standards qualitativi; 3. programmazione dello sviluppo regionale della medicina trapiantologica e dell'impiego delle risorse umane, economiche e strutturali; 4. definizione di percorsi assistenziali regionali dedicati alla medicina trapiantologica; 5.definizione e realizzazione di percorsi formativi dedicati al personale sanitario in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali, le autorità regionali e le istituzioni accademiche 6. interazione e collaborazione con le organizzazioni di volontariato e la Medicina di Base; 7. interazione funzionale con i Coordinamenti di Area Vasta, al fine di garantire la piena realizzazione di una Rete Regionale Trapianti; 8. interazione funzionale con le Regioni che compongono l Associazione Interregionale Trapianti (AIRT); 9. interazione funzionale con il Centro Nazionale Trapianti 10. promozione di azioni di innovazione, sviluppo e ricerca in ambito trapiantologico quali prelievo di organi in pazienti deceduti per arresto cardiaco, trapianto di organi da donatore vivente, implementazione di tecniche di trapianto di organi marginali e trapianto in età pediatrica Riordinata con Delibera della Giunta Regionale n. 442 del 2011 e nel corso del 2014 con la Delibera della Giunta Regionale n 307, la rete di donazione e trapianto della Toscana si è ulteriormente consolidata e ha raggiunto, nel suo insieme, livelli organizzativi e risultati operativi importanti. In particolare, il rapporto 2013 del Centro Nazionale Trapianti pubblicato nel febbraio 2014 ha evidenziato la crescita dell Organizzazione Toscana sia in termini di donazioni, sia di trapianti, in un contesto di sostanziale stabilità a livello nazionale. I dati del Report pongono la Toscana al primo posto per donazione di organi e tra i primi per i trapianti. Tra i motivi di questi buoni risultati, al primo posto va citato il forte sentimento di solidarietà presente tra i cittadini della nostra Regione e un organizzazione sanitaria che funziona anche grazie alla professionalità di tanti operatori e l impegno dei volontari. L obiettivo è quello di migliorare ancora, fino a riuscire a ridurre in modo significativo le liste di attesa. La Toscana ha adottato un modello organizzativo che punta decisamente alla fase di procurement all interno delle terapie intensive e alla identificazione di potenziali donatori nei percorsi

2 intraospedalieri. Il programma dell Organizzazione Toscana Trapianti dei prossimi anni sarà fortemente indirizzato sia a mantenere la capacità di procurement, che rappresenta la modalità più importante per ridurre le liste di attesa, che a promuovere attivamente l innovazione, per ottimizzare la qualità di organi disponibili. I dati di donazioni e trapianti in Italia e in Toscana - A livello nazionale, l attività di donazione è rimasta stabile in questi ultimi anni: 38,1 donatori per milione di abitanti (PMP) nel 2010 e nel 2011, 38,2 nel 2012 e 2013 (i dati sono quelli del SIT, Sistema Informativo Trapianti, del Centro Nazionale Trapianti). In Toscana si è registrata invece una decisa impennata, con 159 donatori nel 2012 e 168 nel 2013 (43,3 PMP nel 2012 e 45,7 PMP nel 2013). TOSCAN A DATO NAZIONALE DECESSI CON ACCERTAMEN TO NEUROLOGICO DONATORI UTILIZZATI PERCENTUALE DI OPPOSIZIONE 78.2 pmp* 38.2 pmp 35.1 pmp 18.5 pmp 27,2 % 29.6 % Anche il numero di donatori effettivamente utilizzati in Toscana è cresciuto da 114 (31 PMP) nel 2012 a 129 (35,1 PMP) nel La Lombardia, che in termini assoluti ha i dati più alti, ha registrato comunque un calo: 233 donatori utilizzati nel 2012, 202 nel Quanto all attività di trapianto, a livello nazionale si è registrata una lieve flessione, caratterizzata:

3 ORGANO TOSCANA DATO NAZIONALE CUORE FEGATO RENE POLMON E PANCRE AS Crescono, sia in Italia che in Toscana, i casi di opposizione alla donazione, anche in relazione ai flussi di persone di etnie e religioni diversificate rispetto ai temi della donazione. La nostra Regione ha avviato, come iniziativa pilota, per ora in tre Comuni (Firenze, Sorano e Rosignano) un programma di collaborazione con Anci e Aido, con lo scopo di aprire degli sportelli negli uffici di anagrafe, per dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere rispetto alla volontà di donare, contribuendo quindi anche ad aumentare il livello di attenzione sul problema. *** Il sistema regionale ha il suo punto nodale nei Coordinamenti Locali alle donazioni delle strutture ospedaliere e aziendali le cui funzioni sono cruciali per il procurement di organi tessuti e cellule; infatti, il Coordinamento Locale opera soprattutto nelle terapie intensive, neurorianimazioni, ma senza escludere tutti gli altri reparti ospedalieri nei quali possono essere ricoverati potenziali donatori. Naturalmente il Coordinatore si trova a lavorare e collaborare con tutti gli operatori sanitari, soprattutto nella condivisione delle tematiche inerenti la donazione. Il compito del Coordinamento Locale non si esaurisce solo col procurement, ma opera anche su altri ambiti: la cura dei rapporti con le famiglie dei donatori sia durante il processo di donazione, sia dopo (la relazione di aiuto non si esaurisce con la fine dell accertamento di morte e il consenso alla donazione); l organizzazione di incontri di formazione, informazione e crescita culturale degli operatori sanitari e della popolazione in materia di donazione e trapianti Il Coordinamento Locale Donazione e Prelievo Organi e Tessuti di AOUC è composto da personale medico, infermieristico e di supporto che coordina l attività ospedaliera di donazione e prelievo di organi e tessuti.

4 Organizza l'attività di prelievo di organi e tessuti, garantendo la continuità assistenziale in tutte le aree di attività della Azienda, applicata a tutti i casi di segnalazione e individuazione di potenziale donatore. Svolge pertanto varie funzioni: riceve le segnalazioni dei potenziali donatori, da parte delle strutture AOUC monitora le attività di donazione e prelievo a livello aziendale raccoglie, trasmette e conserva la documentazione relativa a ciascun donatore prodotta durante la segnalazione e la donazione/prelievo inserisce dati nel Sistema egit regionale del debito informativo donazione, come richiesto da OTT e da CNT si occupa della redazione delle procedure e protocolli operativi aziendali Il coordinamento locale si avvale della collaborazione stretta delle SOD di Rianimazione nel campo del procurement e delle altre strutture presenti in ambito AOUC: 1. CRAOT CENTRO REGIONALE ALLOCAZIONE ORGANI E TESSUTI 2. CENTRO TRAPIANTO RENE 3. CENTRO CONSERVAZIONE TESSUTI 4. BANCA DEL CORDONE OMBELICALE Infine, l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi coopera in maniera costante e continua al Centro Nazionale Trapianti per iniziative legate alla qualità e alla sicurezza del percorso donazione e trapianto e per le iniziative formative non solo programmate a livello regionale, ma anche nazionale, partecipando al tavolo nazionale della formazione. 6) Obiettivi del progetto: Il tema della donazione e del trapianto è particolarmente importante nella nostra Regione e complessivamente in tutta Italia. Oltre a ricercare il miglioramento continuo nell ambito delle competenze organizzative, strutturali e professionali, le strutture coinvolte nella rete nazionale e regionale sono impegnate a sostenere tutte le iniziative volte a sviluppare e far crescere la cultura della solidarietà nella popolazione. Il già citato esperimento pilota con alcuni comuni toscani e le iniziative di sensibilizzazione tra tutte le fasce di popolazione sono particolarmente importanti perché volte a migliorare in questa ottica: appare infatti necessario sviluppare ad un livello sempre più ampio la sensibilità dei cittadini nei confronti della donazione e del trapianto, in modo da aumentare il numero dei potenziali donatori e diminuire le opposizioni alla donazione, che come abbiamo visto sono in aumento. In questa prospettiva, il contributo dei giovani del servizio civile può essere utilmente focalizzato su diversi punti fondamentali delle funzioni del Coordinamento Locale. Costituiscono pertanto obiettivi generali del progetto: 1) la diffusione della cultura della donazione e del trapianto tra la popolazione, sviluppando i sentimenti di solidarietà storicamente presenti nella popolazione toscana; 2) l inclusione nel sistema di solidarietà e partecipazione tipico della società toscana delle persone provenienti da culture diverse e oggi parte integrante del territorio. Come accennato nel punto precedente, differenti sistemi di valori possono costituire un limite allo sviluppo delle potenzialità di donazione, come evidenzia l aumento del numero di opposizioni registrate a livello nazionale; 3) il rafforzamento dei rapporti con i pazienti trapiantati e con le famiglie dei donatori, come

5 buona pratica, nella prospettiva di una presa in carico continua nel tempo sia per un pieno recupero delle funzionalità dei trapiantati, sia per l inclusione in un percorso di valorizzazione dell atto di donazione. Nell ambito di questi obiettivi generali, si identificano di conseguenza i seguenti obiettivi specifici: 1.a) partecipazione a incontri formativi volti a diffondere, anche grazie alle associazioni di volontariato, la cultura della donazione e trapianto a livello della popolazione locale; l indicatore con il quale è misurato questo obiettivo è il seguente: Numero di incontri formativi organizzati con la partecipazione dei giovani del servizio civile. Gli incontri verranno formalizzati e registrati dal Coordinamento Regionale OTT, che costituisce anche elemento di verifica indiretta e trasversale del progetto 1.b) l avvio della costituzione di una rete di collaborazione tra le diverse realtà pubbliche e private nell ambito delle tematiche della donazione e del trapianto; l indicatore con il quale è misurato questo obiettivo è il seguente: Numero di enti pubblici e privati coinvolti (almeno 15); 2.a) collaborazione con le associazioni attive nell ambito dell accoglienza degli stranieri per proporre iniziative volte a diffondere la cultura della donazione e del trapianto anche in culture portatrici di approcci diversi; l indicatore con il quale è misurato questo obiettivo è il seguente: Numero di comunità straniere coinvolte, attraverso i loro rappresentanti, nell ambito del miglioramento della diffusione della cultura della donazione e del trapianto a livello regionale; 3.a) La partecipazione alla cura dei rapporti con le famiglie dei donatori che possono rivolgersi al Coordinamento Locale dopo la donazione degli organi o tessuti, aspetto particolarmente importante e delicato del percorso, sarà valutata in relazione alle possibilità e agli sviluppi del progetto, oltre che alle caratteristiche individuali dei giovani. L indicatore con il quale è misurato questo obiettivo è il seguente: Partecipazione dei giovani in servizio civile ad almeno 8 incontri specifici organizzati dalle strutture che fanno capo al Coordinamento Locale Nell ambito degli obiettivi specifici, si sottolinea come il progetto si proponga come fase sperimentale: attivato presso l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e presso i Coordinamenti di Area Vasta per un primo anno e con un numero limitato di giovani in servizio, il progetto DONORS si propone anche l obiettivo di sviluppare una serie di sinergie di sistema (con tutti i Coordinamenti Locali delle Aziende Sanitarie, con le Associazioni di volontariato coinvolte nel percorso, con i Comuni, dando seguito alla sperimentazione attuata nei comuni di Firenze, Sorano e Rosignano), in vista di una successiva fase di sviluppo progettuale. Per questo motivo, anche la definizione degli indicatori per le fasi successive costituisce un obiettivo specifico indiretto del progetto. Infine, si sottolinea che tra gli obiettivi esplicitamente previsti dal progetto, la costruzione il rafforzamento e il sostegno alla Rete Regionale di donazione e trapianto (nell ambito delle linee guida definite dalla Delibera Regionale 307/2014) assume una valenza strategica e organizzativa di grande rilevanza.

6 Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile: I giovani inseriti nel progetto verranno utilizzati in maniera diversificata, tenuto conto anche delle attitudini, rispetto alle competenze loro attribuite, e alle sedi operative. In particolare, per i giovani inseriti al Centro servizi del NIC sono previste le seguenti attività: Supporto alla programmazione delle iniziative formative e informative promosse dalla Regione Toscana nell ambito della donazione e trapianto; Partecipazione diretta e in prima persona nelle iniziative formative e informative che coinvolgano gli studenti delle scuole e dell università, basandosi sul presupposto che nessuno meglio di un coetaneo può proporre messaggi capaci di raggiungere direttamente i giovani; Supporto nell ambito dell organizzazione di incontri della rete regionale, sia per quanto riguarda professionisti e associazioni, sia per la diffusione e il supporto delle attività formative; Partecipazione e supporto agli incontri con le comunità straniere, nell ambito del progetto di favorire un nuovo approccio alla donazione e trapianto anche per culture non ancora proattive a queste tematiche; Supporto ai professionisti nell ambito del percorso post-trapianto, con particolare riferimento ai pazienti trapiantati Numero dei giovani da impiegare nel progetto (min. 2, max. 10): 4 Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30): 30 Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) : 5 Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Flessibilità orario, disponibilità alla turnazione mattina/pomeriggio. Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede): i. NOME E COGNOME: Brunella Giambi Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo SERVIZIO DI MOBILITA DEGENTI E BED- MENAGEMENT Firenze Viale San Damiano, snc Padiglione 17

7 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Il piano di monitoraggio ha il fine di evidenziare in quale misura l esperienza di Servizio civile rappresenti per i giovani impegnati nel progetto una occasione di crescita umana e professionale e una possibilità di acquisire nuove competenze. Sin dall avvio dell esperienza quale ente ospitante i volontari del servizio Civile Nazionale e Regionale presso l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi sono state poste le basi per la pianificazione e l esecuzione delle attività di monitoraggio dell intero percorso dei volontari. Nei primi anni è stata prestata specifica attenzione alla creazione e adozione di strumenti finalizzati alla rilevazione delle informazioni necessarie alla comprensione delle dinamiche e dei problemi che potessero insorgere durante la conduzione dei progetti di servizio civile. Contestualmente si è progressivamente sviluppata e affinata la competenza e l abilità in materia di tutoraggio di un gruppo di operatori direttamente impegnati sul campo nel seguire i volontari ed ha assunto consistenza e organicità l azione di monitoraggio interno affidata a un gruppo di lavoro che si caratterizza per la propria azione di analisi e supporto a carattere permanente sulle principali fasi dei progetti di Servizio Civile. Le attività di monitoraggio all interno di Careggi sono condotte dal Centro di riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali, che ha sede in Azienda, all interno del quale afferisce un gruppo di lavoro formato da psicologi accreditati come esperti di monitoraggio e con specifica preparazione nelle dinamiche di gruppo e nell analisi e risoluzione di criticità; ricoprendo anche il ruolo di formatori, essi garantiscono un contatto costante con il gruppo dei volontari e si pongono come riferimento per l intero percorso di progetto. Il gruppo di lavoro comprende inoltre il Responsabile del Servizio Civile, il Coordinatore di Progetto, il Progettista e un rappresentante degli Operatori di Progetto. Obiettivo è ottenere informazioni utili per potenziare l esperienza umana e professionale che i volontari vivono, anche apportando modifiche migliorative ai progetti, e allo stesso tempo fornire un accompagnamento del percorso in termini di opportunità di confronto sull esperienza e analisi precoce e risoluzione delle eventuali criticità emergenti. Il monitoraggio utilizza modalità e strumenti diversi e si sviluppa lungo l intero percorso del progetto. In ciascuna delle principali fasi del progetto è prevista la raccolta di informazioni, la loro elaborazione e valutazione, la restituzione dei risultati, l approfondimento di eventuali difficoltà o criticità segnalate, l adozione di eventuali azioni per il superamento di tali difficoltà, la valutazione di replicabilità del progetto per l anno successivo e/o di eventuali modifiche migliorative. Per l accesso alla selezione e al progetto, saranno considerati i requisiti richiesti dalla Legge 25 luglio 2006 n. 35. Tuttavia, saranno considerati requisiti aggiuntivi il possesso della patente europea di Computer ECDL (European Computer Driving Licence), la predisposizione ai rapporti umani e soprattutto la disponibilità anche a turnazioni di orario. Queste caratteristiche, ad integrazione di quelle previste dalla legge sopraindicata, consentiranno un miglior inserimento del volontari nel contesto di strutture che privilegiano i rapporti con il pubblico. Una buona conoscenza del PC, strumento al quale è subordinata tutta l attività ospedalierouniversitaria (dall accesso, al ricovero, alle liste operatorie, la prenotazioni di indagini diagnostiche etc.), è un elemento importante dato che l Azienda è dotata di molteplici applicativi informatici e che una buona padronanza consentirebbe al volontario di integrare velocemente le proprie competenze con le necessità del sistema ospedaliero. La conoscenza di tali strumenti verrà approfondita nella formazione, ma una conoscenza di base documentata dai candidati porterà a migliori valutazioni in caso di colloquio. La predisposizione ai rapporti umani si rende necessaria soprattutto per la natura dell Ente: un ospedale è un ambiente dove la relazione con il pubblico riveste caratteri del tutto particolari. La formazione specifica si occuperà di offrire ai volontari alcuni strumenti necessari per lo svolgimento dei progetti, ma anche in questo caso una naturale predisposizione alla disponibilità, alla pazienza, all ascolto e alla comprensione delle varie situazioni che oggettivamente si potranno presentare giornalmente al volontario e la motivazione complessiva a far parte del progetto saranno valutate con particolare attenzione. Per questo, nell ambito della selezione, verrà utilizzato un questionario

8 motivazionale. Infine, in merito alla flessibilità di orario, questa è correlata ai servizi alla persona: pur nei limiti orari definiti dal progetto, l articolazione del servizio terrà inevitabilmente conto della turnazione mattina/pomeriggio. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI Le competenze che i volontari acquisiranno nel corso dell espletamento del servizio sono in primo luogo di carattere relazionale e professionale nell ambito dell accoglienza e delle relazioni con il pubblico. Al termine del periodo di servizio, ogni volontario potrà certificare, nel proprio curriculum: - un certificato di servizio, a firma del Direttore Generale dell Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi, da allegare al curriculum come anno di servizio prestato nella P.A. e utilizzabile per ottenere punteggi nei concorsi pubblici; - una certificazione, rilasciato a firma del Direttore Generale dell Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi, che riconosce le competenze professionali acquisite nel corso del servizio, con indicazione della formazione generale e specifica alla quale il volontario ha partecipato; - una certificazione, di superamento del Corso BLSD (Basic Life Support- Defibrillation): si tratta di una certificazione formale, ottenuta tramite il rilascio di una attestato di qualifica che si ottiene al termine di un corso e previo il superamento di un esame. L AOU Careggi è Provider riconosciuto dall IRC (Italian Resuscitation Council), Ente terzo accreditato per la formazione per l ottenimento della qualifica valida ai fini del CV. Tutti i giovani in servizio civile avranno l opportunità di frequentare il corso di BLSD. Formazione generale dei giovani I contenuti per la formazione generale si attengono a quanto indicato nella Legge Regionale 25 luglio 2006, n.35, nelle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale (Decreto n. 160/2013 Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale del 19/07/2013) e alle nuove opportunità proposte dalle Politiche Giovanili della Regione Toscana. Obiettivo della formazione generale saranno le caratteristiche e l ordinamento del servizio civile: i principi fondamentali, gli ordinamenti e la storia dell obiezione di coscienza; la difesa della Patria con mezzi non violenti come diritto/dovere costituzionale; i diritti umani; la cittadinanza attiva, i diritti e i doveri dei volontari; la partecipazione attiva alla vita della società civile nelle sue diverse forme. Uno degli obiettivi della formazione generale è anche il favorire il lavoro in rete, la conoscenza e la collaborazione fra giovani in servizio civile che prestano servizio in sedi o per progetti diversi. L esigenza di effettuare momenti di formazione congiunta tra i partecipanti ai diversi progetti attivati presso l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi è, tra l altro, una esigenza emersa tra gli stessi giovani, così come emerso nel monitoraggio dei progetti nei primi anni. Questa scelta permette di fornire ad i giovani delle conoscenze di base per poter leggere situazioni che, anche se non legate al progetto di servizio civile, interessano l ente dove si trova a svolgere il suo anno di servizio civile e più in generale la loro crescita come cittadini attivi. L obiettivo principale della formazione generale è proprio quello di rendere i giovani in servizio civile consapevoli del loro ruolo di cittadini e delle attività da svolgere per raggiungere il risultato di formarli quali cittadini solidali. Contenuti: Il valore educativo dell esperienza di Servizio Civile; Cittadinanza attiva Politiche Giovanili della Regione Toscana; Legislazione Regionale del Servizio Civile e Regolamento di Attuazione; Dall obiezione di coscienza al Servizio Civile; Il dovere di difesa della Patria -Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta; I progetti di Servizio Civile Regionale: l importanza dei ruoli; Identità del gruppo in formazione Gestione dei conflitti;

9 Associazionismo e volontariato Solidarietà e forme di cittadinanze; Il monitoraggio nel percorso del servizio civile; Volontari in servizio civile: diritti e doveri; Elementi di Protezione Civile; Elementi di organizzazione e conoscenza dell Ente La durata della Formazione Generale ammonta complessivamente a 45 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani Contenuti della formazione: Nel proporre i contenuti della formazione, è stato previsto che: 1. durante le lezioni frontali, tenute in aula con l utilizzo di video-proiettore, verranno distribuite dispense e raccolte di documenti. Tali documenti verranno diffusi in forma digitale sul sito internet, che avrà anche la funzione di raccogliere e diffondere il materiale didattico per i volontari; 2. per i periodici incontri di verifica e monitoraggio della formazione, previsti sia dal piano di monitoraggio del progetto, sia dal monitoraggio del piano della formazione, verranno predisposti modulistiche e questionari utili alla valorizzazione delle esperienze di ogni volontario; 3. utilizzo dei role-play, un particolare tipo di esercitazione che richiede ai partecipanti di svolgere, per un tempo limitato, utili per sviluppare soprattutto le competenze relazionali, sono di per sé una metodologia capace di interiorizzare competenze attraverso l esperienza; In particolare verranno proposti i seguenti moduli formativi Modulo A: Aspetti relazionali: 12 ore Corso base sulla comunicazione (4 ore); Comunicazione e relazioni con l utente (4 ore); URP e tutela del cittadino: le funzioni di front office (4 ore) Modulo B: Aspetti professionali: 18 ore Contratti e normativa servizio civile regionale (3 ore) L organizzazione di AOUC (3 ore); Normativa in campo sanitario (3 ore); La privacy in sanità (3 ore); Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (6 ore) Modulo C: Aspetti tecnici: 10 ore Portale AOUCareggi : La rete intranet aziendale (2 ore) Applicativi Informatici specifici aziendali: BOOK, Elefante on the web, HIS CAREGGI, FIRST AID (8 ore) Modulo D: Aspetti tecnico Sanitari: 10 ore Tessera Sanitaria e Fascicolo Elettronico Sanitario (2 ore); BLSD Basic Life Support Defibrillation di primo livello (8 ore) Tirocinio: 30 ore Simulazioni off-line (10 ore) Tirocinio con affiancamento di operatore (10 ore) Inserimento in gruppo di lavoro (10 ore) La durata complessiva della formazione specifica è di 80 ore

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico. 1) Titolo del progetto: Baby Parking in Ospedale 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e Promozione Culturale Area: E 01 Centri di aggregazione

Dettagli

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA 1) Ente proponente il progetto: Cooperativa Sociale Studio e Progetto 2 2) Codice di accreditamento: NZ03328, 3) Albo e classe di

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Cooperativa Nuovi Sviluppi Via J. Kennedy n. 24 90019 Trabia (PA) P.IVA 04654320821

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI ENTE Ente proponente il progetto: Comune di Todi Codice accredito NZ02376 Regionale Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP.

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP. COME CONSEGNARE LA DIAGNOSI A SCUOLA E RICHIEDERE IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Di seguito, in sintesi i passaggi : 1. Emissione della certificazione diagnostica da parte della sanità e consegna della

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: gna 4 CARATTERISTICHE

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi: Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 14 DEL 7 APRILE 2008

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 14 DEL 7 APRILE 2008 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 22 febbraio 2008 - Deliberazione N. 317 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - Modello organizzativo e funzionale del Centro regionale

Dettagli

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 Individuazione della funzione di Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi. Nomina del Coordinatore Regionale delle donazioni e dei prelievi. Consolidamento funzioni

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: UN MONDO A FORMA DI TE SETTORE e Area di Intervento: Settore: ASSISTENZA Area di intervento 06: Disabili OBIETTIVI DEL PROGETTO: L obiettivo

Dettagli

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia Sala Manzoni Palazzo delle Stelline Milano aprile ore 14.30.30 ATTI DEL SEMINARIO Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia L Ufficio Servizio

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Scheda sintetica del progetto di servizio civile La vita è bella insieme è bellissima!

Scheda sintetica del progetto di servizio civile La vita è bella insieme è bellissima! Scheda sintetica del progetto di servizio civile La vita è bella insieme è bellissima! Ente a cui indirizzare o consegnare la candidatura: SPES Associazione Promozione e Solidarietà Via Liberiana, 17 00185

Dettagli

Una Scelta in Comune Linee-Guida Operative per l attivazione del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi

Una Scelta in Comune Linee-Guida Operative per l attivazione del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi Una Scelta in Comune Linee-Guida Operative per l attivazione del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi Le Linee-Guida Operative per l attivazione del servizio

Dettagli

Progetto formativo e di orientamento DoteComune. Comune di: FARA GERA D'ADDA. Durata:9 mesi

Progetto formativo e di orientamento DoteComune. Comune di: FARA GERA D'ADDA. Durata:9 mesi Progetto formativo e di orientamento DoteComune Comune di: FARA GERA D'ADDA Durata:9 mesi Obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio: 1. Sintetica presentazione di contesto e finalità del progetto

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE

Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.N.P.AS. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) 2) Codice di accreditamento:

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento

Dettagli

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025, l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025,  l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008 CORSO PER VALUTATORI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ RIVOLTO AL PERSONALE DEGLI UFFICI METRICI E L ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI ROMA, MARZO APRILE 2014 1 PREMESSA I recenti decreti ministeriali

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

Prefettura di Vicenza Ufficio Territoriale del Governo

Prefettura di Vicenza Ufficio Territoriale del Governo Fasc. n. 5/2015 Area II Prefettura di Vicenza CIRCOLARE N. 37/2015 Vicenza, data del protocollo Ai Sigg. SINDACI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA LORO SEDI OGGETTO: Linee guida per l applicazione dell art. 3,

Dettagli

Progetto Volontariato e professionalità

Progetto Volontariato e professionalità Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -

Dettagli

Progetto formativo e di orientamento DoteComune. COMUNE DI LECCO - Servizio Economato. Durata: 9 mesi (aprile - dicembre 2014)

Progetto formativo e di orientamento DoteComune. COMUNE DI LECCO - Servizio Economato. Durata: 9 mesi (aprile - dicembre 2014) Progetto formativo e di orientamento DoteComune COMUNE DI LECCO - Servizio Economato Durata: 9 mesi (aprile - dicembre 2014) Obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio: 1. Sintetica presentazione

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

SCHEDA PROGETTI SCN COMUNE DI FORMIA 2009

SCHEDA PROGETTI SCN COMUNE DI FORMIA 2009 SCHEDA PROGETTI SCN COMUNE DI FORMIA 2009 NOME PROGETTO: COMUNE DI FORMIA DECISAMENTE ABILI 2009 AMBITO D INTERVENTO: affiancamento alle persone diversamente abili nelle attività di socializzazione a domicilio

Dettagli

Offerta formativa sperimentale d istruzione e formazione professionale nelle more dell emanazione dei decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo

Offerta formativa sperimentale d istruzione e formazione professionale nelle more dell emanazione dei decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo Offerta formativa sperimentale d istruzione e formazione professionale nelle more dell emanazione dei decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo 2003, n.53 Criteri e procedure per la certificazione

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Ente proponente il progetto COMUNE DI SARROCH Titolo del progetto PARLA CON NOI Settore ed area di intervento del progetto Settore E) EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

Corso di Qualificazione per. Auditor Interni. dei. Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE

Corso di Qualificazione per. Auditor Interni. dei. Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Corso di Qualificazione per Auditor Interni dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor:

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE

CORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE CORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE DIRETTORE DEL CORSO Dirigente Scolastico Dr.ssa Daniela Oliviero ENTE FORMATORE Istituto Benalba

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

In partnership con. Direzione Generale Territoriale del Sud e della Sicilia Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

In partnership con. Direzione Generale Territoriale del Sud e della Sicilia Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti In partnership con Politecnico di Bari Direzione Generale Territoriale del Sud e della Sicilia Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti PROVINCIA DI BARI AVVISO PUBBLICO BA/08/2011 P.O.R. PUGLIA

Dettagli

IO CONTO Incontro con le scuole "polo" Stato di avanzamento del progetto

IO CONTO Incontro con le scuole polo Stato di avanzamento del progetto Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie IO CONTO Incontro con le scuole "polo" Stato di avanzamento

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D

4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D 4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D (O.P. 10/14 del 15.01.2014) PREMESSA Con O.P. 10/14 del 15 gennaio 2014, il Comitato Centrale ha approvato il nuovo Progetto Manovre Salvavita in

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare. Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015 UFFICIO SERVIZIO CIVILE SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015 Titolo progetto Trieste La terra ci insegna Ambito/settore di intervento Tipologia destinatari Singoli cittadini e famiglie residenti nei

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

a. Corso di Formazione per RLS Nuova Qualifica

a. Corso di Formazione per RLS Nuova Qualifica Torino, 24/05/2012 Oggetto: Offerta per corso multi scuole per Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) (nuove qualifiche e aggiornamenti annuali) riservata esclusivamente al Settore Scuola.

Dettagli

PIANO PROVINCIALE ASSE A TALENTI AL LAVORO 2012-2014 CUP J42B12000070002

PIANO PROVINCIALE ASSE A TALENTI AL LAVORO 2012-2014 CUP J42B12000070002 AVVISO PUBBLICO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI PER IL FINANZIAMENTO DI ATTIVITA DI VOLONTARIATO SVOLTE DA STUDENTI CHE STANNO TERMINANDO CON SUCCESSO PERCORSI DI IFP PIANO PROVINCIALE ASSE A TALENTI AL

Dettagli

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA VOLTE ALLA PROMOZIONE DELL AFFIDO E SOSTEGNO AL SERVIZIO DEL CENTRO AFFIDI.

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA VOLTE ALLA PROMOZIONE DELL AFFIDO E SOSTEGNO AL SERVIZIO DEL CENTRO AFFIDI. MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA VOLTE ALLA PROMOZIONE DELL AFFIDO E SOSTEGNO AL SERVIZIO DEL CENTRO AFFIDI. CODICE CIG 7147914D3 1. PREMESSA Si intende realizzare le azioni necessarie

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE BORGO RAGAZZI DON BOSCO MOVIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE e SOLIDALI PROGETTO AFFIDAMENTO FAMILIARE PROPOSTA DI PROSECUZIONE PROGETTO AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

in collaborazione con PROGETTO

in collaborazione con PROGETTO in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia

Dettagli

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008

Dettagli

Corso di formazione gratuito. ASSOCIAZIONI DI MIGRANTI PER IL CO-SVILUPPO A.MI.CO. Milano 2015

Corso di formazione gratuito. ASSOCIAZIONI DI MIGRANTI PER IL CO-SVILUPPO A.MI.CO. Milano 2015 Corso di formazione gratuito ASSOCIAZIONI DI MIGRANTI PER IL CO-SVILUPPO A.MI.CO. Milano 2015 Il corso di formazione Associazioni Migranti per il Co-sviluppo, promosso dall Organizzazione Internazionale

Dettagli

ACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012

ACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012 Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà civili e l immigrazione Direzione Centrale per lo Politiche dell Immigrazione e dell Asilo Ufficio I - Pianificazione delle Politiche dell Immigrazione

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013 Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett. Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Cooperativa Nuova Generazione Via P. Mattarella snc 90019 Trabia (PA) C.F. 02732380825

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani) ALLEGATO 5 TITOLO DEL PROGETTO: Giovani Energie Alternative Garanzia Giovani ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO: Insieme si può crescere ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: Settore: Assistenza; Ambito di intervento: Giovani e Esclusione Giovanile Codifica:

Dettagli

AL SERVIZIO DEI PIU DEBOLI Progetto di Servizio Civile Nazionale in Italia

AL SERVIZIO DEI PIU DEBOLI Progetto di Servizio Civile Nazionale in Italia AL SERVIZIO DEI PIU DEBOLI Progetto di Servizio Civile Nazionale in Italia Settore e Area di Intervento: Il progetto Al Servizio dei più deboli verrà realizzato in 5 città dislocate al nord e al sud Italia:

Dettagli

Sede del Corso: HELIAIME Centro di Formazione e Addestramento H.E.M.S. c/o Polo Formativo Universitario Ente Ecclesiastico Ospedale Generale

Sede del Corso: HELIAIME Centro di Formazione e Addestramento H.E.M.S. c/o Polo Formativo Universitario Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Sede del Corso: HELIAIME Centro di Formazione e Addestramento H.E.M.S. c/o Polo Formativo Universitario Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale F. Miulli S.P. 127 Acquaviva delle Fonti Santeramo

Dettagli

SCHEDA RIEPILOGATIVA DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE GIOVANI AL SERVIZIO SOCIALE 2

SCHEDA RIEPILOGATIVA DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE GIOVANI AL SERVIZIO SOCIALE 2 (Allegato 1) SCHEDA RIEPILOGATIVA DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE GIOVANI AL SERVIZIO SOCIALE ENTE Ente proponente il progetto: COMUNE DI ITTIRI CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: GIOVANI AL

Dettagli

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 10511 12/11/2014 Identificativo Atto n. 1108 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAIZONE DELLA DOTE SCUOLA COMPONENTE MERITO - A.S. 2014/1015.

Dettagli

Bando per l ammissione al Corso di formazione

Bando per l ammissione al Corso di formazione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE, SOCIALI E DELLA SALUTE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN POLITICHE SOCIALI Bando

Dettagli

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto, ! "#$%&'()(&&*&"+" Il progetto prevedeva la formazione dei job coach, operatori che svolgono la funzione di mediazione e accompagnamento dei soggetti svantaggiati nel percorso di integrazione lavorativa.

Dettagli

Educando nella Provincia di Varese 2012

Educando nella Provincia di Varese 2012 Scheda progetto Educando nella Provincia di Varese 2012 ANCI Lombardia coordina e organizza le azioni degli enti associati in materia di servizio civile definendo una precisa strategia metodologica comune

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,

Dettagli