CORSO DIFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DELL ART. 37, COMMA 2, D.LGS. 81/2008 E S.M.I.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO DIFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DELL ART. 37, COMMA 2, D.LGS. 81/2008 E S.M.I."

Transcript

1 CORSO DIFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DELL ART. 37, COMMA 2, D.LGS. 81/2008 E S.M.I. MODULO RISCHIO BASSO 4 ORE - VIDEOTERMINALISTI Riferimenti normativi - VDT Il Titolo VIII del D.Lgs Lgs. 81/ : attrezzature munite di videoterminali Art Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminali. 2. Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: a)aipostidiguidadiveicoliomacchine; b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto; c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all'utilizzazione da parte del pubblico; d) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all'uso diretto di tale attrezzatura.

2 Videoterminale Art Definizioni 1. Ai fini del presente decreto legislativo si intende per: a) videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato; b) posto di lavoro: l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unita a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante; c) lavoratore: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'articolo 175 (Il lavoratore, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività) Videoterminale Una abbondantissima letteratura tecnico-scientifica ha stabilito che il videoterminale di per sé non rappresenta un rischio per la salute dell operatore, bensì è la sua utilizzazione in condizioni ambientali e organizzative non idonee a poter provocare disagi e/o disturbi reversibili e prevedibili per i lavoratori, consistenti in: 1. affaticamento visivo(astenopia); 2. disturbi muscolo scheletrici da postura e movimenti ripetitivi; 3. affaticamento mentale(stress).

3 I rischi - ASTENOPIA Dagli studi epidemiologici sui videoterminalisti sono emersi, con una certa frequenza, quei disturbi visivi che vanno sotto il nome di astenopia: 1. bruciore oculare 2. visione sfocata o doppia 3. cefalea 4. lacrimazione 5. prurito 6. frequente ammiccamento 7. arrossamento alle congiuntive 8. spasmo palpebrale, ecc. I rischi - ASTENOPIA Tutta la letteratura scientifica concorda nel ritenere i disturbi precedentemente elencati transitori e reversibili con il riposo. Essi infatti sono da riportare alla sollecitazione prolungata dei muscoli oculari, deputati alla messa a fuoco (accomodazione) dell immagine, che è tanto più impegnativa quanto più l oggetto è posto vicino. All opposto, quando si osserva un oggetto lontano, questi muscoli vengono rilasciati e l occhio si ritrova in una condizione di riposo. Da qui la necessità - prevista anche dall attuale normativa (art. 175 comma 1 e 2 del D.Lgs. 81/2008) - di provvedere ad organizzare il lavoro in modo tale da contemplare pause o interruzioni di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale durante le quali svolgere attività prive di sforzi accomodativi importanti.

4 I rischi - ASTENOPIA Ifattori che influenzano l affaticamento visivo I disturbi di affaticamento visivo sono favoriti ed accentuati da fattori clinici, ambientali ed organizzativi, tra cui: vizi di refrazione non corretti o corretti non sufficientemente: alcuni lavoratori, sono ignari di lievi difetti visivi, che in questo tipo di lavoro diventano un elemento critico di scarsa tolleranza ad un applicazione prolungata; lo strabismo e le turbe della convergenza (eteroforie), che limitano la cooperazione binoculare utile per apprezzare la profondità ed il rilievo delle immagini; I rischi - ASTENOPIA le condizioni illuminotecniche: abbagliamenti diretti o riflessi, scarsa definizione dei caratteri, eccessivo contrasto di luminanza tra gli arredi, errata disposizione degli schermi rispetto alle fonti luminose; l inquinamento indoor: le sostanze volatili ad azione irritante presenti negli ambienti confinati (sostanze organiche, fumo di sigaretta, ecc.), e la polverosità ambientale rientrano tra i fattori di rischio. La loro presenza favorisce - insieme ad una relativa secchezza dell aria ambiente - l insorgenza di sintomi su base irritativa agli occhi, alla cute del volto ed alle mucose delle prime vie aeree;

5 I rischi - ASTENOPIA l orario di lavoro: il protrarsi eccessivo dei carichi funzionali legati agli sforzi di accomodazione e convergenza dell immagine comporta sempre anche alle persone che vedono bene - l insorgenza dei segni di affaticamento. Per questo è bene rispettare l obbligo delle pause; il tipo di lavoro: il contenuto del lavoro implica gradi diversi di impegno visivo e mentale, per cui è da prevedere un maggior carico accomodativo in lavori che richiedano il cambio frequente della messa a fuoco, ed un maggior impegno mentale in caso di attività più ripetitiva, con basso grado di soddisfazione oppure con difficoltà eccessive rispetto alla formazione ricevuta. I rischi DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Le caratteristiche anatomo-fisiologiche del nostro apparato muscolare sono concepite e finalizzate al naturale alternarsi delle contrazioni e dei rilassamenti, tipico del lavoro dinamico. I nostri muscoli, ed anche le strutture articolari della nostra colonna vertebrale, mal sopportano un lavoro statico con uno stato di contrazione e postura fissa prolungata, in quanto ciò riduce il normale afflusso di sangue, l eliminazione di prodotti di scarto (acido lattico), creandosi rapidamente le condizioni di affaticamento. Da ciò deriva una prima affermazione di ordine generale circa il vantaggio di una vita attiva e della pratica di attività fisica regolare, per contrastare gli effetti negativi di una vita lavorativa prevalentemente sedentaria, soprattutto laddove - come nel caso dei videoterminalisti si osserva una sollecitazione statica prolungata, e spesso movimenti ripetitivi degli arti superiori, che coinvolgono una serie di muscoli (trapezio, deltoide, sopraspinoso, muscoli paravertebrali) ed i tendini che sovrintendono ai movimenti delle dita delle mani.

6 I rischi DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Si può quindi avere l insorgenza di sintomi di dolore e tensione a carico della nuca, delle spalle, per poi avere l interessamento degli arti superiori e del tratto dorsale e lombare della colonna vertebrale. La digitazione a ritmi sostenuti ovvero l uso spinto del mouse, con sforzi di pressione prolungati, spesso accompagnati da anomale angolazioni del polso, e la mancanza di spazi sufficienti per l appoggio degli avambracci, possono comportare infiammazioni delle strutture tendinee fino alla cosiddetta sindrome del tunnel carpale, che comporta una compressione dolorosa del nervo mediano del polso. I rischi DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Anche la fissità posturale in posizione seduta rappresenta un fattore di rischio-oltrecheperimuscoli-ancheperlacolonnavertebrale,edin particolare per i dischi intervertebrali che ne rappresentano "gli ammortizzatori". Al contrario, il costante alternarsi di condizioni di carico e di scarico del disco - come avviene nel movimento del tronco - rappresenta l evento ottimale per lo scambio nutritizio ed il rallentamento dei processi degenerativi.

7 I rischi DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Alla luce di quanto detto si possono definire in sintesi gli orientamenti preventivi per i disturbi trattati nel presente paragrafo: 1. progettazione e strutturazione del posto di lavoro secondo i criteri ergonomici; 2. organizzazione del lavoro i cui contenuti possano consentire la massima variabilità posturale possibile, ed una certa discrezionalità operativa agli addetti; 3. educazione alla salute ed informazione sanitaria per contrastare stili di vita ed abitudini. I rischi AFFATICAMENTO MENTALE Nella valutazione dei rischi professionali a cui sono potenzialmente esposti videoterminalisti assumono un posto di rilievo anche i fattori psicosociali. Questi completano infatti il profilo di rischio della mansione, aggiungendosi agli elementi ambientali ed ergonomici già ricordati, e sono alla base dell insorgenza di alcuni disturbi somatici lamentati dagli addetti (cefalee, insonnia, ecc.), nonché di una condizione di tensione generalizzata e di stress.

8 I rischi AFFATICAMENTO MENTALE Non è sempre facile attribuire tali disturbi all ambiente di lavoro. Risulta difficile pertanto intervenire sull organizzazione del lavoro allo scopo di evitare: 1. monotonia e ripetitività nello svolgimento del lavoro; 2. carichi di lavoro eccessivi; 3. responsabilità in eccesso o in difetto; 4. inadeguatezza delle competenze; 5. formazione ed addestramento insufficienti; 6. scarso controllo sul "prodotto" finale del lavoro. I rischi AFFATICAMENTO MENTALE Quanto detto inciderà tanto più negativamente sull equilibrio psicoemotivo, quanto più conflittuali sono i rapporti di lavoro, e quanto più critici saranno i fattori di rischio ambientali: illuminazione, rumore, microclima, fumo passivo, spazi inadeguati, disergonomia della postazione, ecc.

9 I rischi AFFATICAMENTO MENTALE Esempi di strumenti efficaci per prevenire disagi dovuti all affaticamento mentale: a) informazione e formazione dei lavoratori: minori sono le preoccupazioni e gli allarmi (ingiustificati), minore è lo stato d ansia collegato al lavoro; b) istruzione ed addestramento: il training adeguato e l apporto di conoscenze sono una tappa fondamentale per combattere lo stress da prestazione, contribuiscono a preservare il benessere e quindi la qualità del lavoro; c) interventi sull organizzazione del lavoro; d) supporto sociale: per impedire che iniziali condizioni di disagio possano trasformarsi in veri quadri clinici correlati al lavoro. Posizione degli STRUMENTI Per organizzare correttamente la propria postazione di lavoro è fondamentale scegliere un giusto piano di lavoro, una comoda sedia ed in caso l uso diun poggiapiedi(allegato XXXIV del D.Lgs Lgs. 81/ ).

10 Posizione degli STRUMENTI PIANO DI LAVORO La superficie del tavolo deve garantire spazio sufficiente per lo svolgimento delle attività lavorative: gli strumenti di lavoro devono poter essere disposti in maniera funzionale e flessibile. Per una postazione di lavoro con schermo tradizionale si raccomanda un piano di lavoro delle giuste dimensioni (es: 120 x 80 cm). A seconda dei casi può essere sufficiente una superficie più grande o più piccola (vedi dimensione dello schermo LCD). Posizione degli STRUMENTI PIANO DI LAVORO Per regolare correttamente l altezza del tavolo quando si lavora al videoterminale, basta appoggiare gli avambracci sul piano di lavoro e tenere le spalle rilassate.

11 Posizione degli STRUMENTI SEDIA Una sedia di buona qualità consente di cambiare frequentemente postura a beneficio dei muscoli della schiena e dei dischi intervertebrali. Le sedie più funzionali sono regolabili in altezza in un campo di variazione compreso tra 42 e 55 cm. Sedersi in maniera dinamica su una sedia di buona qualità. Posizione degli STRUMENTI SEDIA Lo schienale deve trovarsi a circa 50 cm dal piano di seduta e consentire un tipo di seduta dinamica, ossia deve poter assecondare i movimenti della schiena. È importante che anche il piano di seduta sia inclinabile. Una sedia dotata di braccioli corti può essere di qualche vantaggio; al contrario i braccioli lunghi sono sconsigliati. Tra il bordo della sedia e l incavo del ginocchio deve esserci uno spazio di circa 4 cm per consentire la normale circolazione delle gambe.

12 Posizione degli STRUMENTI POGGIAPIEDI Al momento di scegliere il poggiapiedi bisogna considerare le proprie esigenze e soprattutto la lunghezza degli arti inferiori. Il poggiapiedi deve essere abbastanza ampio ed essere provvisto di una base antisdrucciolo. Si sconsigliano poggiapiedi molto piccoli che costringono ad appoggiare i piedi su una sbarra o un tubo al centro della pianta del piede. Un buon poggia piedi deve essere sufficientemente grande e dotato di base antisdrucciolo Poggia piedi inadatto Posizione degli STRUMENTI La qualità e il confort di una postazione di lavoro si misurano altresì dal corretto posizionamento di schermo, tastiera, mouse e porta-documenti (allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008).

13 Posizione degli STRUMENTI SCHERMO Accorgimenti per evitare che la luce diurna crei dei riflessi sullo schermo e un eccessivo contrasto chiaro-scuro: davanti e dietro il monitor non devono esserci finestre; lo sguardo principale dell operatore deve essere parallelo alla finestra. la postazione di lavoro deve trovarsi possibilmente in una zona lontana dalle finestre oppure sul lato del posto di lavoro lontano dalle finestre. per evitare i raggi solari o il riverbero in caso di neve schermate le finestre (ad es. con veneziane, pellicole oscuranti o tende di tessuto pesante). negli uffici con più di un lato finestrato (ad es. uffici ad angolo) un lato deve essere oscurato. Posizione degli STRUMENTI SCHERMO L occhio non è in grado di osservare contemporaneamente lo schermo e lo sfondo, in quanto il contrasto chiaro-scuro è eccessivo. Neppure una macchina fotografica è in grado di farlo!

14 Posizione degli STRUMENTI Allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008 f) Computer portatili L impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura di una tastiera e di un mouse o altro dispositivo di puntamento esterni nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo. Posizione degli STRUMENTI Distanza visiva Con gli schermi comunemente in uso gli utenti preferiscono una distanza visiva compresa tra 50 e 70 cm. Per gli schermi molto grandi, come quelli utilizzati nelle postazioni di lavoro CAD, è consigliabile una distanza maggiore. Direzione dello sguardo Collocate lo schermo in modo che sia esattamente di fronte a voi. Se lo mettete di lato, rischiate di dover girare continuamente la testa o il busto. Direzione dello Sguardo sbagliata. In questo caso l operatore è costretto a girare continuamente il capo. Direzione dello sguardo corretta.

15 Posizione degli STRUMENTI Altezza di posizionamento Lo schermo deve poggiare direttamente sulla scrivania senza l ausilio di bracci porta schermo, supporti in legno o plastica. Lo sguardo rivolto al centro dello schermo deve essere leggermente inclinato verso il basso (circa 30 ). Posizione degli STRUMENTI TASTIERA La tastiera deve essere parallela al bordo del piano di lavoro. Tra il bordo e la tastiera deve esserci una distanza minima di cm, in modo da poter appoggiare comodamente le mani e gli avambracci.

16 Posizione degli STRUMENTI MOUSE La maggior parte dei mouse presenti in commercio soddisfano i principi ergonomici di base. L aspetto più importante è che la mano sia appoggiata completamente sul mouse senza esercitare alcuna pressione su di esso. Posizione degli STRUMENTI MOUSE Suggerimenti pratici per ridurre disagi causati dall uso prolungato del mouse: adattate le funzioni del mouse alle esigenze individuali. Questo può valere per la velocità di doppio clic, la sensibilità, la velocità di accelerazione e la modalità di visualizzazione del puntatore; sforzarsi ad usare il mouse con l altra mano. All inizio si hanno le stesse difficoltà che incontra un destrimane quando cerca di scrivere con la mano sinistra; evitate, se possibile, di fare doppio clic con l indice; servirsi dei cosiddetti shortcut(scorciatoie) quando ne se ne ha la possibilità. Questi comandi sono uguali all interno degli stessi gruppi di programmi e sono facili da imparare. Il vantaggio è che in questo modo si evita il passaggio continuo dalla tastiera al mouse e facilitando il lavoro.

17 Posizione degli STRUMENTI MOUSE togliete la mano dal mouse nei momenti di inattività; afferrate il mouse con la mano rilassata e non contratta. L avambraccio deve poggiare sul piano di lavoro; procuratevi un mouse ergonomico, magari dotato di una rotellina per lo scorrimento dei testi; tenete sempre le mani calde aiutandovi con una pallina di gomma oppure strofinandole. Posizione degli STRUMENTI LEGGÌO PORTA-DOCUMENTI E bene collocare il leggìoporta-documenti alla stessa distanza visiva dello schermo avendo cura di togliere i documenti dalla busta trasparente onde evitare inutili riflessi.

18 POSTAZIONE DI LAVORO CORRETTA Riepilogo 1. regolate l altezza della sedia, in modo che le cosce siano perfettamente orizzontali rispetto al piano di seduta e che i piedi poggino completamente sul pavimento. 2. regolate il piano di lavoro in modo che si trovi all altezza dei gomiti. Se il piano di lavoro risulta troppo alto o non è regolabile, regolate la sedia in modo da poter arrivare con i gomiti a livello del tavolo. In questo caso, è consigliato l uso anche di un poggiapiedi. Se si è di statura e il tavolo non è regolabile, questo non deve essere troppo basso. In questo caso, è necessario introdurre un piccolo spessore di legno in modo da rialzare il livello del tavolo fino all altezza del gomito. POSTAZIONE DI LAVORO CORRETTA 3. per non ostacolare la circolazione sanguigna, mantenete uno spazio largocircadueditatrailbordo della sedia e l incavo del ginocchio. 4. regolate lo schienale in modo che possa sostenere in maniera ottimale la regione lombare. Adottate un tipo di seduta dinamica (lo schienale deve assecondare i movimenti naturali della schiena). 5. rispettate la distanza visiva di cm e sistemate lo schermo ad un altezza corretta.

19 ORGANIZZAZIONE DEL POSTO DI LAVORO L attività al videoterminale deve essere organizzata in modo da evitare al più possibile ripetitività e monotonia. Il lavoratore dovrà eseguire almeno una pausa di 15 minuti ogni due ore di lavoro al videoterminale. Durante le pause o i cambiamenti di attività è bene non dedicarsi a mansioni che richiedano un intenso impegno visivo, inoltre è opportuno distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l affaticamento visivo. ILLUMINAMENTO Le principali operazioni che l apparato visivo è chiamato a svolgere al VDT impongono parametri quasi del tutto opposti in termini di illuminazione. Se dobbiamo leggere un documento o fissare la tastiera si deve preferire un livello di illuminamento piuttosto elevato, mentre per leggere le informazioni sullo schermo è fondamentale il contrasto tra i caratteri elosfondo. Questo contrasto si riduce con l aumentare dell illuminazione nel locale di lavoro a causa della sovrapposizione delle sorgenti luminose e questo vale soprattutto per gli schermi tradizionali.

20 ILLUMINAMENTO L illuminazione del locale deve essere tale da poter leggere senza difficoltà il documento e da non avere una riduzione del contrasto sullo schermo. Il valore minimo di illuminamento orizzontale deve essere pari a 500 lux. L illuminamento ideale dipende dal tipo di attività svolta al VDT. Se passiamo la maggior parte del nostro tempo a visualizzare dati sullo schermo, 300 lux possono bastare. Valori superiori fino a 1000 lux sono indicati per le persone ipovedenti o anziane. Per evitare una riduzione fastidiosa del contrasto sullo schermo, questi valori di illuminamento dovrebbero essere ottenuti solo localmente, ades.conunalampadadatavolo. ILLUMINAMENTO Le lampade devono essere scelte e posizionate in modo da evitare il più possibile la formazione di riflessi sulla superficie dello schermo. Si devono evitare anche i riflessi sulle superfici orizzontali(ad es. tastiera, buste trasparenti o carta lucida) e che siailsoffittocheleparetidevono essere sufficientemente luminosi. Le finestre che, come sorgenti di luce, non possono essere completamente oscurate, rappresentano una superficie luminosa e pertanto devono essere considerate al momento di posizionare il VDT.

21 ILLUMINAMENTO Luce diurna La maggior parte degli uffici con VDT ha come minimo una finestra, bisogna considerare i seguenti aspetti: davanti e dietro lo schermo non devono esserci finestre. Se il monitor viene posto davanti alla finestra, è possibile osservare soltanto lo sfondo o lo schermo, in quanto l occhio può adattarsi solo suunodiessi. ILLUMINAMENTO girando e cambiando posizione al monitor si devono eliminare i riflessi delle finestre. Attenzione, però! Non bisogna lavorare con le spalle rivolte verso la porta.

22 ILLUMINAMENTO I posti di lavoro al VDT devono essere collocati, per quanto possibile, lontano dalle finestre o sul lato del posto di lavoro senza finestre. Le finestre devono altresì disporre di sistemi oscuranti. Es: veneziane montate all esterno. Rispetto a quelle interne, queste presentano indiscussi vantaggi dal punto di vista costruttivo (termico) e psicologico (vista sull esterno). ILLUMINAMENTO Luce artificiale I locali illuminati dalla luce diurna hanno bisogno di un ulteriore illuminazione artificiale, ad esempio sotto forma di sorgenti luminose lineari da disporre parallelamente alle finestre. L illuminazione artificiale provoca tuttavia dei riflessi e rende ancor più problematico spostare lo schermo. Disposizione della stazione di lavoro con VDT e dei corpi illuminanti nei locali finestrati

23 ILLUMINAMENTO Luce artificiale I locali illuminati dalla luce diurna hanno bisogno di un ulteriore illuminazione artificiale, ad esempio sotto forma di sorgenti luminose lineari da disporre parallelamente alle finestre. L illuminazione artificiale provoca tuttavia dei riflessi e rende ancor più problematico spostare lo schermo. Disposizione della stazione di lavoro con VDT e dei corpi illuminanti nei locali finestrati IL RISCHIO INCENDIO Si innesca un incendio quando si verifica una reazione chimica sufficientemente rapida tra una sostanza combustibile (tessuto, legno, idrocarburo, olio, ecc.) con una quantità sufficiente di ossigeno comburente) ed una fonte di ignizione, come si evince dal triangolo del fuoco di seguito riportato.

24 IL RISCHIO INCENDIO Comburente (ossigeno) T (temperatura) = Fonte di ignizione 1. accensione diretta 2. accensione indiretta 3. Autocombustione Combustibile LO SPEGNIMENTO DELL INCENDIO Quindi per ottenere lo spegnimento dell incendio si può ricorrere a tre sistemi: ESAURIMENTO DEL COMBUSTIBILE SOFFOCAMENTO RAFFREDDAMENTO allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio d incendio. separazione del comburente dal combustibile o riduzione della concentrazione di comburente in aria. sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione. Normalmente per lo spegnimento di un incendio si utilizza una combinazione delle operazioni di esaurimento del combustibile, di soffocamento e di raffreddamento

25 LA CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI Quindi per ottenere lo spegnimento dell incendio si può ricorrere a tre sistemi: CLASSE A CLASSE B CLASSE C CLASSE D incendi di materiali solidi incendi di liquidi infiammabili incendi di gas infiammabili incendi di metalli combustibili + impianti / apparecchi in tensione. LE SORGENTI D INNESCO Accensione diretta Quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno. Accensione indiretta Quando il calore d innesco avviene nelle forme della convezione, conduzione e irraggiamento termico (correnti di aria calda generate da un incendio, propagazione di calore attraverso elementi metallici)

26 CAUSE E PERICOLI DI INCENDIO PIÙ COMUNI Deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili o combustibili; Accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che può essere facilmente incendiato (accidentalmente); Negligenza nell'uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore; Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati e non adeguatamente protetti: Apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche quando inutilizzate; Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili; Ostruire la ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari, ecc; Fumare in aree ove è proibito. EFFETTI DELL INCENDIO SULL UOMO Anossia (causa riduzione del tasso di ossigeno nell aria) Azione tossica dei fumi Riduzione della visibilità Azione termica Le misure di prevenzione incendi Le principali misure di prevenzione incendi, finalizzate alla riduzione della probabilità di accadimento di un incendio: Impianti elettrici a regola d'arte (norme CEI) Collegamento elettrico a terra di impianti, strutture, serbatoi Installazione di impianti parafulmine Dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze infiammabili Ventilazione dei locali Utilizzazione di materiali incombustibili Adozione di pavimenti ed attrezzi antiscintilla Le misure precauzionali di esercizio si realizzano con: Manutenzione ordinaria e straordinaria Controlli degli ambienti di lavoro e delle attrezzature Informazione e Formazione antincendio Esercitazioni antincendio

27 LA PROTEZIONE ANTINCENDIO PROTEZIONE ATTIVA: Misure di protezione che richiedono l azione di un uomo o l azionamento di un impianto. Sono finalizzate alla precoce rilevazione dell incendio, alla segnalazione e all azione di spegnimento. Estintori; Rete idrica antincendio; Impianti di rivelazione automatica d incendio; Impianti di spegnimento automatici; Dispositivi di segnalazione e d allarme; Evacuatori di fumo e calore LA PROTEZIONE ANTINCENDIO PROTEZIONE PASSIVA: Misure di protezione che non richiedono l azione di un uomo o l azionamento di un impianto. Hanno l obiettivo della limitazione degli effetti dell incendio nello spazio e nel tempo. Barriere antincendio (es: isolamento dell edificio, distanze di sicurezza esterne ed interne, muri tagliafuoco, schermi, ecc.); Strutture aventi caratteristiche di resistenza al fuoco commisurate ai carichi d incendio; Materiali classificati per la reazione al fuoco; Sistemi di ventilazione; Sistema di vie d uscita commisurate al massimo affollamento dell ambiente di lavoro e alla pericolosità delle lavorazioni.

28 Le procedure di chiamata dei servizi di soccorso Una richiesta di soccorso deve contenere almeno questi dati: 1. indirizzo azienda e numero di telefono 2. tipo di emergenza in corso 3. persone coinvolte/feriti 4. reparto coinvolto 5. stadio dell evento (in fase di sviluppo, stabilizzato, ecc.); 6. altre indicazioni particolari (materiali convolti, necessità di fermare i mezzi a distanza, ecc.); 7. eventuali indicazioni sul percorso 115 VV.F 112 Carabinieri 113 Polizia 118 Emergenza Sanitaria GRAZIE PER L ATTENZIONE..

D.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

D.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC

Dettagli

Come. Uso di attrezzature munite di videoterminali

Come. Uso di attrezzature munite di videoterminali ing. Domenico Mannelli Come Uso di attrezzature munite di videoterminali DEFINIZIONI videoterminale: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato

Dettagli

CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO LICEO SCIENTIFICO BERTRAND RUSSELL CLES (Tn) CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Modulo 4: Lavoro al Video Terminale secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni

Dettagli

Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori

Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori 32 Requisiti e Prescrizioni di Sicurezza Il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. indica requisiti e prescrizioni per: - Luoghi di Lavoro; - Uso delle attrezzature

Dettagli

Formazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro

Formazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro Formazione specifica Unità Didattica 1 L ambiente e le attrezzature di lavoro Definizione di ambiente di lavoro D.Lgs. 81/2008 Per luogo di lavoro si intende: i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro,

Dettagli

L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE?

L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE? L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE? RISCHI CONNESSI ALL USO DEL VDT L USO DEL VDT NON E MAI CAUSA DELL INSORGENZA DI PATOLOGIE SPECIFICHE L USO DEL VDT PUO SLATENTIZZARE O PEGGIORARE I SINTOMI

Dettagli

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI I principali fattori di rischio vanno ricercati in : una scarsa conoscenza ed applicazione dei principi ergonomici; una mancanza di informazione e di consapevolezza

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP I.C. A. VOLTA Via Botticelli, 31 04100 Latina CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Ing. Antonio Giorgi RSPP Videoterminali 2 VDT : CONCETTI

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA VIDEOTERMINALI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico Territoriale

Dettagli

D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione

D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione 1 D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l uso di attrezzature munite di videoterminali. Non si applicano

Dettagli

Ergonomia in uffi cio. Per il bene della vostra salute

Ergonomia in uffi cio. Per il bene della vostra salute Ergonomia in uffi cio Per il bene della vostra salute Ogni persona è unica, anche per quanto riguarda la struttura corporea. Una postazione di lavoro organizzata in modo ergonomico si adatta a questa individualità.

Dettagli

Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale

Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale LICEO STATALE G. TURRISI COLONNA Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale Revisione: 00 Data: 29/03/2011 1 A emissione OGGETTO Indicazioni riguardanti la corretta gestione delle postazioni di lavoro

Dettagli

Sicurimpariamo al. Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra

Sicurimpariamo al. Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra Sicurimpariamo al Ferrante Aporti Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra 1 Comportamenti di sicurezza e gestione delle attività 2 Principali figure della sicurezza:

Dettagli

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature LAVORO ELETTRICO In Italia la norma CEI 11-48 del 1998 stabilisce le prescrizioni generali per l esercizio sicuro degli impianti elettrici e per l esecuzione dei lavori su od in prossimità di tali impianti.

Dettagli

L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO. Redatto da Dott.Guido Perina- Medico Competente

L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO. Redatto da Dott.Guido Perina- Medico Competente L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO PATOLOGIA DA INDOOR: NON SOLO IL VIDEOTERMINALE 1) Problemi legati all'affaticamento fisico e mentale: lo stress 2) Disturbi al Sistema Muscolo-Scheletrico 3)

Dettagli

Formazione sicurezza studente lavoratore

Formazione sicurezza studente lavoratore Formazione sicurezza studente lavoratore ILVIDEOTERMINALE 1. Definizione del termine Videoterminale 2. Definizione del termine Vidoterminalista 3. Definizione del termine Posto di lavoro 4. Obblighi del

Dettagli

10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori

10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori L ergonomia al microscopio 10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori 1 Regolare correttamente l altezza della sedia. Per lavorare in maniera confortevole è importante adattare gli

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI. PREVENZIONE PROTEZIONE Misure precauzionali d esercizio

PREVENZIONE INCENDI. PREVENZIONE PROTEZIONE Misure precauzionali d esercizio PREVENZIONE INCENDI PREVENZIONE PROTEZIONE Misure precauzionali d esercizio Attiva Passiva PREVENZIONE INCENDI 1. Riduzione al minimo delle occasioni di incendio. Stabilità delle strutture portanti per

Dettagli

Dispense tratte dal manuale Inail

Dispense tratte dal manuale Inail Dispense tratte dal manuale Inail Relazionare tenendo conto dei seguenti punti: Quali sono i possibili disturbi dovuti al lavoro al videoterminale? Cosa si può fare per evitarli? (posizione del monitor

Dettagli

VIDEOTERMINALI & SALUTE

VIDEOTERMINALI & SALUTE VIDEOTERMINALI & SALUTE note informative per il personale dell Istituto note informative per il personale dell Istituto Pagina 1 Il presente documento informativo è stato promosso dal Servizio di Prevenzione

Dettagli

Il lavoro al Videoterminale (VDT)

Il lavoro al Videoterminale (VDT) Servizio Prevenzione e Protezione Viale Innovazione, 2-Edificio U11-20126 Milano tel.02-64486190-fax 02-64486191 Il lavoro al Videoterminale (VDT) Effetti sulla salute e prevenzione I videoterminali Negli

Dettagli

Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza

Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza Corso di formazione per ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

Dettagli

Sicurezza nei luoghi di lavoro

Sicurezza nei luoghi di lavoro Sicurezza nei luoghi di lavoro Il termine ergonomia indica l insieme delle tecniche, degli strumenti e degli accorgimenti che consentono di creare un ambiente di lavoro sicuro e confortevole. Le norme

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta. Lo stress Fattori di stress: Scarsa conoscenza del software e dell hardware; mancanza di informazioni sulla progettazione, sull organizzazione e sui e sui risultati del lavoro; mancanza di una propria

Dettagli

Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza. I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici

Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza. I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici VIDEOTERMINALI Decreto Legislativo 81/2008 Decreto ministeriale 2 ottobre

Dettagli

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 Medio Friuli ANTINCENDIO Cos è il fuoco? Cosa si può fare in caso di incendio? Come ci si deve comportare in caso di incendio? Cosa ci serve per fare il fuoco?? COMBUSTIBILE: carta, legno, vari gas, benzina, olii,

Dettagli

Prevenzione incendi nei condomini

Prevenzione incendi nei condomini Prevenzione incendi nei condomini Perché la prevenzione incendi nei condomini? per la nostra incolumità, dei nostri familiari e dei nostri beni perché lo prevede la legge D.P.R. 151/11 - Attività soggette

Dettagli

Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro. Consigli per i lavoratori

Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro. Consigli per i lavoratori Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro Consigli per i lavoratori Adattare la postazione di lavoro per migliorare il benessere Avvertite bruciore agli occhi, mal di testa,

Dettagli

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente

Dettagli

UFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI

UFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI Scheda Tecnica 06 - Uffici e lavoro ai vdtpagina 1 di 6 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA Servizi di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro - Unità Operativa

Dettagli

LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE

LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE Ergonomia / Videoterminali / Utilizzo sicuro dei VDT LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE Introduzione Gli aspetti posturali connessi al lavoro al VDT sulla salute dei lavoratori sono stati studiati da molti

Dettagli

Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi

Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi Evitare riflessi e abbagliamenti Posizionare lo schermo e il tavolo parallelamente alla finestra per evitare riflessi e abbagliamenti fastidiosi

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti

Dettagli

Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione

Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione 31 Congresso Nazionale di Igiene Industriale Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione Relazione a cura Ing. Diego Cerra Solve Consulting s.r.l. 31 Congresso Nazionale

Dettagli

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare Cancelleria comunale Via Municipio 13 6850 Mendrisio 058 688 31 10 cancelleria@mendrisio.ch mendrisio.ch C O STRUZIONI P R OVVISORI E L I N EE GUI D A DI PROTEZIONE ANTINCENDIO 1 Scopi e basi legali 1.1

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

Sicurezza al videoterminale

Sicurezza al videoterminale http://magazine.paginemediche.it/it/366/dossier/medicina-del-lavoro/detail_1917_sicurezza-al-videoter... Pagina 1 di 12 Magazine paginemediche.it: attualità e approfondimento sulla salute Medicina del

Dettagli

LAVORO AI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI

LAVORO AI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI DEFINIZIONI LAVORO AI VIDEOTERMINALI VIDEOTERMINALE (VDT): uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.

Dettagli

4 Standard Promuovere un posto di lavoro sano Ambienti di lavoro Microclima Illuminazione

4 Standard Promuovere un posto di lavoro sano Ambienti di lavoro Microclima Illuminazione 4 Standard Promuovere un posto di lavoro sano Ambienti di lavoro Microclima Illuminazione D.Lgs 81/08 - TITOLO II LUOGHI DI LAVORO Articolo 63- Requisiti di salute e sicurezza Allegato IV Luoghi di di

Dettagli

Catalogo corsi Formazione E-Learning FORMAZIONE GENERALE

Catalogo corsi Formazione E-Learning FORMAZIONE GENERALE Catalogo corsi Formazione E-Learning FORMAZIONE GENERALE Obiettivi del corso: Fornire i concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti, doveri

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI

PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI ATTREZZATURE Osservazione generale. L'utilizzazione in sé dell'attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori. Spazio Come indicato

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente

Dettagli

USO DI VIDEOTERMINALI

USO DI VIDEOTERMINALI USO DI VIDEOTERMINALI In senso stretto un videoterminale (o VDT) è un apparecchio di visualizzazione simile allo schermo televisivo, che permette di vedere le informazioni immagazzinate nel nostro computer.

Dettagli

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio.

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Le esperienze maturate in 50 anni di ricerca e sviluppo di nuove

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Pag. 1/11 Lavoro al videoterminale 10 consigli utili per tutelare la salute e il benessere dei lavoratori Fonte: SUVA Pro - Svizzera 1 di 11 Pag. 2/11 Lo schermo è posizionato in modo che la sorgente luminosa

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1 Impianti industriali 2-2012 1 RIFERIMENTI NORMATIVI D.M.10/03/98 Criteri generali di sicurezza e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro D.M.04/04/98 Elenco attività normate (soggette a CPI)

Dettagli

SCHEMA ANALISI ERGONOMICA

SCHEMA ANALISI ERGONOMICA SCHEMA ANALISI ERGONOMICA CODICE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO N DI MAPPA AZIENDALE COGNOME E NOME SESSO..M F... DATA DI NASCITA.DATA DI ASSUNZIONE MANSIONE. ATTIVITA' SVOLTA REPARTO. ORE DI LAVORO AL GIORNO.ORE

Dettagli

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO ATTENTI ALLA VISTA! COME SI STA SEDUTI COMPAGNO DI GIOCHI ATTENTI ALLA VISTA! NO NO SI SI Da evitare le fonti di luce davanti o dietro

Dettagli

VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE

VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE 1 USO DEI VDT: NORMATIVA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO L uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT) è disciplinato in Italia dal D.Lgs 81/08 TITOLO VII (art.i. 172-179).

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (Titolo VI del D. Lgs. 81/2008 s.m.i.) INDICE 1. SOLLEVARE E TRASPORTARE 3 1.1. LA RMATIVA 3 2. EFFETTI SULLA SALUTE 4 3. PRINCIPI DI PREVENZIONE 4 3.1. MOVIMENTI 4 3.2.

Dettagli

Addetto al Videoterminale Sett. Amministrativo/Ufficio

Addetto al Videoterminale Sett. Amministrativo/Ufficio 1 Indice LA FIGURA DEL LAVORATORE AI VIDEOTERMINALI... 7 Chi è? 7 Quale formazione? 7 IN BREVE... 8 Le istruzioni per l uso corretto del computer 8 LA LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO... 9 Significato della

Dettagli

Corso di Medicina del Lavoro

Corso di Medicina del Lavoro Corso di Medicina del Lavoro Malattie muscoloscheletriche e da agenti fisici Il rischio da Videoterminale Il rischio da Videoterminale 1 of 55 Legislazione Titolo VI del D.lgs. 626/94, che ha recepito

Dettagli

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI. A cura di: Danilo Monarca e Massimo Cecchini

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI. A cura di: Danilo Monarca e Massimo Cecchini CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI A cura di:

Dettagli

Consigli pratici per l installazione del vostro posto di lavoro

Consigli pratici per l installazione del vostro posto di lavoro Schweizerische Eidgenossenschaft Confédération suisse Confederazione Svizzera Confederaziun svizra Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro CFSL Consigli pratici per l installazione

Dettagli

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro 1/1 generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro 1/25 Contenuti DM 10/03/98 1/2 Valutazione dei rischi di incendio, protettive e precauzionali di esercizio Controllo

Dettagli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto

Dettagli

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE LUCCA

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE LUCCA CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE LUCCA 1 IL RISCHIO INCENDIO NEL SETTORE CARTARIO Gilberto Giunti, Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Lucca 2 IL RISCHIO INCENDIO Che cos è

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE

ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE MISURE PREVENTIVE PER TUTTI I LAVORATORI E vietato depositare e manipolare sostanze infiammabili in quantità superiori alla normale dotazione prevista.

Dettagli

Le patologie legate all'uso di videoterminali. Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi

Le patologie legate all'uso di videoterminali. Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi Le patologie legate all'uso di videoterminali Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi Benvenuto nel modulo "Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi" Effetti

Dettagli

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE MINIMIZZARE I DANNI ALLE PERSONE AGEVOLARE L ESODO DALLE STRUTTURE PREVENIRE O LIMITARE I DANNI AL PATRIMONIO, ALL ATTIVITA LAVORATIVA ED AGLI AMBIENTI

Dettagli

PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA

PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA Indicazioni Generali Gli esercizi Consigli utili Indicazioni generali Questo capitolo vuole essere un mezzo attraverso il quale si posso avere le giuste informazioni

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato

Dettagli

Sinergia tra dinamismo e relax

Sinergia tra dinamismo e relax i nuov Sinergia tra dinamismo e relax Il corpo umano non è nato per restare a lungo nella stessa posizione. Le articolazioni e lo scheletro sono strutturati per un attività motoria continua. La sedia KOMFORTSAVE

Dettagli

Parametri di dimensionamento SENFC

Parametri di dimensionamento SENFC Parametri di dimensionamento SENFC Determinato il gruppo di dimensionamento, è possibile calcolare la Superficie Utile Efficace (SUT), cioè la somma delle superfici utili di apertura degli evacuatori naturali

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

VALUTAZIONE DEI RISCHI PER ATTIVITA LAVORATIVA

VALUTAZIONE DEI RISCHI PER ATTIVITA LAVORATIVA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER ATTIVITA LAVORATIVA Per i dipendenti della scuola, identificati in base al profilo omogeneo di attività, sono riassunti ed identificati i rischi specifici tipici e quanto previsto

Dettagli

Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI

Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI 5.1. Ambienti didattici 5.2. Aree per attività fisiche 5.3. Laboratori 5.4. Uffici Capitolo 5 - Rev. 02 26/09/2014 - pag. 1 di 5 5.1. AMBIENTI DIDATTICI

Dettagli

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose Sicurezza Antincendio La combustione è la reazione chimica tra due sostanze diverse: il COMBUSTIBILE (materiale capace di

Dettagli

Rischi trasversali. Relatore: dott.ssa Cristina Iani

Rischi trasversali. Relatore: dott.ssa Cristina Iani Rischi trasversali Movimentazione manuale carichi, utilizzo di videoterminali, principi ergonomici Relatore: dott.ssa Cristina Iani Dipartimento Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative Riferimenti bibliografici

Dettagli

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82 ALLEGATO 5 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ART. 91 DEL D.LGS. 81/08 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL EMILIA ROMAGNA Via Bianchi n. 7/9 BRESCIA TERZO LOTTO APPALTO RIMOZIONE

Dettagli

FTA-I-ClimIllumn-V.ppt - ESCLUSIVO uso didattico interno - videoterminali

FTA-I-ClimIllumn-V.ppt - ESCLUSIVO uso didattico interno - videoterminali ottobre 2008 1 elio giroletti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA dip. fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy tel. 038298.7905 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro microclima, illuminazione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio.

LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio. LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI Rilevatore: Referente sede Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio Dipartimento di Responsabile/i REQUISITI Altezza, cubatura, superficie

Dettagli

1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG LQFHQGLR

1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG LQFHQGLR 1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG $WWHQ]LRQH: alle superfici vetrate: a causa del calore possono rompersi alle bombole/recipienti con gas o liquidi in pressione ai liquidi infiammabili: possono riaccendersi

Dettagli

VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI. 1 di 21

VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI. 1 di 21 VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI 1 di 21 ATTIVITA AL VIDEOTERMINALE LEGGE 29/12/2000 - N 422 MODIFICHE del D.Lgs 626/94 LAVORATORE: Il lavoratore che utilizza

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) CITTA DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE P.ZZA DELLA LIBERTA N. 1 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) Direzione Programmazione e Controllo

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA

CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA Informativa del 11/09/2012 CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA AMBITO SEGNALAZIONE PAG. Sicurezza Corso Addetti Antincendio 2 Sicurezza Corso Aggiornamento Addetti Antincendio 4 Bucciarelli Engineering S.r.l.

Dettagli

AGGIORNAMENTO PER ADDETTO DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE - ART. 32 - D.LGS. 81/2008

AGGIORNAMENTO PER ADDETTO DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE - ART. 32 - D.LGS. 81/2008 AGGIORNAMENTO PER ADDETTO DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE - ART. 32 - D.LGS. 81/2008 Modulo di aggiornamento per ASPP per tutti i macrosettori per un totale di 28 ore di formazione. DURATA LEZIONI

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE DELL EMRGENZA

PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE DELL EMRGENZA PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE DELL EMRGENZA EMRGENZA Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione INCENDIO E ESPLOSIONE Ai fini della valutazione del rischio incendio il Datore di Lavoro classifica

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO ALLEGATO D DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO CONTRATTO. DATORE DI LAVORO COMMITTENTE : MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA

Dettagli

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla

Dettagli

10. Fare prevenzione: esercizi di rilassamento e altre raccomandazioni

10. Fare prevenzione: esercizi di rilassamento e altre raccomandazioni 28 10. Fare prevenzione: esercizi di rilassamento e altre raccomandazioni Muoversi di più Chi lavora abitualmente al videoterminale deve approfittare di qualsiasi occasione per muoversi e cambiare la posizione

Dettagli

Esempio di redazione DVR in uno studio professionale legale

Esempio di redazione DVR in uno studio professionale legale Esempio di redazione DVR in uno studio professionale legale Contesto di riferimento ipotizzato: studio professionale legale del Dott. X con due lavoratori dipendenti (Sig. A e Sig.ra B) e due praticanti

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

della SICUREZZA NELLA SCUOLA

della SICUREZZA NELLA SCUOLA Informazione ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, D.M. 382/98, D.M. 363/98 e Circolare Ministero Pubblica Istruzione n. 119 del 29/4/1999 A B C della SICUREZZA NELLA SCUOLA Manuale ad uso dei docenti,

Dettagli

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni Chair Massage Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni Il Chair Massage si basa su una tecnica che deriva da un particolare massaggio giapponese anma alla quale vengono mescolate tecniche

Dettagli

Piccoli suggerimenti di semplici esercizi sia per la rieducazione visiva che per rilassare il nostro apparato muscolare

Piccoli suggerimenti di semplici esercizi sia per la rieducazione visiva che per rilassare il nostro apparato muscolare Piccoli suggerimenti di semplici esercizi sia per la rieducazione visiva che per rilassare il nostro apparato muscolare Dott. Ft Barbara Rocchi Usl 5 Pisa- Pontedera L ESERCIZIO FISICO COSTANTE E MODERATO

Dettagli

1465 A TTIV PREVENZIONE A

1465 A TTIV PREVENZIONE A 146 PREVENZIONE ATTIVA - PREVENZIONE ATTIVA sostegni dorsali per auto - pag. 148 147 PREVENZIONE ATTIVA seduta e schienale - pag. 149 pedana per esercizio delle gambe - pag. 149 cuscino a cuneo per seduta

Dettagli

INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO.

INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO. area 1 criteri adottati per le valutazioni pag 1/8 INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO. 2. DESCRIZIONE ESTESA METODO ADOTTATO. 2.1. scomposizione dell attività 2.1.1. fabbricati 2.1.2. mansioni

Dettagli