DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

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2 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SISP SIAN SPRESAL SERV. Diretti Alla persona MED. SPORTIVA SERVIZI VETERINARI Il S.I.A.N. è stato istituito con Decreto Ministeriale del 16 ottobre 1998

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4 Compiti dell Area di Igiene degli Alimenti e delle Bevande (AREA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE): Controllo ufficiale delle strutture alimentari; controllo ufficiale dei prodotti alimentari; sorveglianza sui casi di tossinfezione alimentare; tutela delle acque destinate al consumo umano; sorveglianza sulla commercializzazione ed utilizzo dei prodotti fitosanitari; ispettorato Micologico.

5 Compiti dell Area di Igiene degli Alimenti e delle Bevande (AREA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE) Anno 2014 Controllo ufficiale delle strutture alimentari Numero di unità controllate: 1098 (totale unità 3535) Numero di ispezioni: 1191 Numero infrazioni: 254 (igiene generale) e 137 (HACCP) Provvedimenti amministrativi: 170 Notizie di reato: 5 Controllo ufficiale dei prodotti alimentari Totale campioni prelevati: 136 Campioni non regolamentari: 2

6 Compiti dell Area di Igiene degli Alimenti e delle Bevande (AREA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE) Anno 2014 Sorveglianza sulla commercializzazione ed utilizzo dei prodotti fitosanitari Ispezioni per vigilanza utilizzo fitofarmaci: 21 Ispezioni per vendita fitofarmaci: 17 Campioni prodotti ortofrutticoli per ricerca residui fitofar.: 35 Campioni positivi: 0 Tutela delle acque destinate al consumo umano Campioni acqua potabile: 698 Campioni non conformi: 118 Comunicazioni/richiesta ordinanza non potabilità: 25 Sopralluoghi impianti idrici (sorgenti/pozzi/serbatoi): 22

7 Compiti dell Area di Igiene degli Alimenti e delle Bevande (AREA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE) Anno 2014 Ispettorato Micologico Ispezioni per vendita dei funghi epigei spontanei: 42 Cernita dei funghi epigei spontanei portati a controllo: 379 Intervento per intossicazione: 7

8 Compiti dell Area Igiene della Nutrizione: Sorveglianza nutrizionale: rilevamento dello stato nutrizionale per gruppi di popolazione; interventi di prevenzione nutrizionale:diffusione conoscenza di stili alimentari corretti attraverso l educazione sanitaria; interventi nutrizionali per la ristorazione collettiva; consulenza per l aggiornamento in tema nutrizionale per il personale delle strutture di ristorazione pubblica e private; consulenza dietetico-nutrizionale (trattamento ambulatoriale).

9 Area Igiene della Nutrizione

10 Centro Prevenzione Sovrappeso ed Obesità

11 Sono i nostri connazionali obesi Il loro costo è pari a 22,8 miliardi di Euro all anno. Questo dato è l espressione di tutti i costi, diretti ed indiretti (cure, patologie correlate, giornate di lavoro perse, ecc.), generati dalla patologia e ci dà la misura di quanto incida sul tessuto socio-economico del Paese. Non è noto invece il costo sociale dell obesità, ovvero quanto pesino gli effetti negativi della patologia sulle condizioni di vita di chi ne soffre, dei suoi familiari e, indirettamente, sull intera collettività, in termini di consumo di risorse economiche.

12 Il Piano Nazionale di Prevenzione 2005/2007 ha definito gli interventi di prevenzione. La Regione Lazio con le DGR n. 729 e 1166 del 2005 ha approvato i progetti per la prevenzione dell obesità nell età evolutiva ed adulta. Il Piano Regionale di Prevenzione ha approvato la seconda parte delle linee operative relativa alla realizzazione di diversi progetti tra cui la predisposizione di interventi per la prevenzione dell obesità nella Regione Lazio. Il Centro Prevenzione Sovrappeso ed Obesità per l Età Evolutiva ed Adulta è stato istituito per il Distretto F1 con delibera n. 196 del 27 novembre 2009 e per i Distretti F2/F3 ed F4 con delibera n. 142 del 20 febbraio 2012.

13 Un po di storia del Centro Anno 2009: I Visite: 396 Controlli: 330 Anno 2010: I Visite: 690 Controlli: 994 Anno 2011: I Visite: 670 Controlli: 1262 Anno 2012 : I Visite: 526 Controlli: 1237 Anno 2013: I Visite: 552 Controlli: 1075 Anno 2014: I Visite: 411 Controlli: 1085

14 I Consigli nutrizionali Una dieta ipocalorica deve determinare un bilancio calorico negativo del 30 % circa rispetto al fabbisogno calorico stimato; deve essere bilanciata fra i vari nutrienti; deve avere un apporto adeguato di vitamine e oligo elementi; deve essere appetitosa. NB. è importante che sia frazionata per non superare le 4-5 ore tra un pasto e l altro e, quindi, evitare l iperincrezione insulinica e conseguente aumento dell intake degli acidi grassi nel tessuto adiposo.

15 Modificare stile di vita Motivare il paziente a svolgere attività motoria quotidianamente; dare informazioni sulle strutture praticabili (palestre, piscine, parchi); consumare almeno 300 Kcal al dì con esercizio fisico strutturato.

16 Bisogna spostare ed orientare in modo corretto l attenzione dei mass media dell opinione pubblica ed anche di chi opera in sanità da una VISIONE ESTETICA ad una SALUTISTICA.

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