SCHEDA DESCRITTIVA DEL GRUPPO DEI PARTECIPANTI VETPRO

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1 SCHEDA DESCRITTIVA DEL GRUPPO DEI PARTECIPANTI VETPRO Prima di iniziare a pianificare le attività, vi suggeriamo di leggere attentamente la seguente scheda descrittiva: è importante che le indicazioni in essa contenute siano ben metabolizzate poiché serviranno successivamente per l intera costruzione del progetto. IN COSA CONSISTE L AZIONE? (DESCRIZIONE E OBIETTIVI) Questa azione di Mobilità per professionisti nell ambito dell istruzione e della formazione professionale (VETPRO) del Programma settoriale Leonardo da Vinci mira a sostenere la mobilità transnazionale delle persone responsabili di formazione professionale e/o risorse umane. Gli obiettivi generali di questa azione di Mobilità in seno al Programma settoriale Leonardo da Vinci sono: sostenere i partecipanti ad attività di formazione e formazione continua nell acquisizione e nell impiego di conoscenze, abilità e qualifiche per agevolarne lo sviluppo individuale, l'occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro europeo sostenere i miglioramenti a livello qualitativo e innovativo nei sistemi, nelle istituzioni e nelle pratiche di istruzione e formazione professionale A CHI È RIVOLTA? I destinatari sono i professionisti nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale e/o risorse umane, quali: insegnanti formatori personale coinvolto nella formazione professionale consulenti per l'orientamento responsabili di enti di formazione, di pianificazione della formazione o di orientamento professionale nelle imprese, responsabili delle risorse umane, ecc I singoli partecipanti possono beneficiare di borse assegnate nell ambito di un azione di Mobilità organizzata da un organismo proponente, ma non potranno presentare domanda direttamente alle Agenzie nazionali. CHI PUÒ PRESENTARE UNA CANDIDATURA? Gli organismi proponenti sono: Istituzioni od organizzazioni che offrono opportunità di apprendimento nelle aree coperte dal Programma settoriale Leonardo da Vinci Associazioni e rappresentanti di chi è coinvolto nel campo dell IFP, incluse le associazioni di persone in formazione, genitori e insegnanti

2 Imprese, parti sociali e altri rappresentanti del mondo del lavoro, incluse le camere di commercio e altre associazioni commerciali Organismi che forniscono servizi di orientamento, consulenza e informazione connessi a qualsiasi aspetto dell apprendimento permanente Organismi responsabili, a livello locale, regionale e nazionale, dei sistemi e delle politiche riguardanti qualsiasi aspetto dell IFP nell ambito dell apprendimento permanente Centri ed enti di ricerca che si occupano delle tematiche dell apprendimento permanente Istituti di istruzione superiore Organizzazioni no profit, associazioni di volontariato, ONG IN COSA CONSISTE IL TIROCINIO/SCAMBIO? Il partecipante realizzerà un tirocinio/scambio incentrato sul trasferimento, sul miglioramento e sull aggiornamento di competenze e/o metodologie e pratiche innovative nel campo della formazione professionale in un periodo compreso tra le 2 e le 6 settimane. Il tirocinio/scambio, inoltre, può riguardare la formazione linguistica dei professionisti. DOVE SI REALIZZA IL TIROCINIO/SCAMBIO? In uno dei paesi aderenti al Programma per l apprendimento permanente (cfr Articolo 7 Partecipazione di paesi terzi della Decisione del Consiglio n. 1720/2006/CE): i 27 paesi membri dell Unione Europea Islanda, Liechtenstein, Norvegia Turchia COSA FINANZIA IL PROGRAMMA? Il Programma cofinanzia la realizzazione della mobilità in base alla durata del tirocinio/scambio e al paese ospitante. Sono stabiliti, quindi, dei massimali di contributo, per le seguenti voci: Organizzazione del progetto (Gestione e monitoraggio; Preparazione dei partecipanti) Partecipanti (Sussistenza; Viaggio) Per la consultazione dei massimali si rimanda all Invito a presentare proposte.

3 LA PROGETTAZIONE DI UN AZIONE DI MOBILITÀ VETPRO I paragrafi che seguono hanno principalmente lo scopo di orientare tutti coloro che intendono applicarsi alla progettazione in questo ambito specifico e di fornire alcuni suggerimenti utili ad interpretare, in modo il più possibile corretto ed univoco, le informazioni relative all azione. Partendo da queste informazioni, immaginate il progetto come un grande puzzle, nel quale ogni singolo frammento non può ignorare tutti gli altri, rispetto ai quali occupa una posizione non casuale e insieme ai quali compone un unico disegno armonico e trasparente. L IDEA PROGETTUALE Un azione VETPRO deve puntare al trasferimento, miglioramento ed aggiornamento di competenze, metodi e prassi nel settore della formazione professionale Le attività pianificate mirano a rafforzare l'apprendimento reciproco, la cooperazione e lo scambio di conoscenze, buone prassi e know how e contribuiscono alla modernizzazione dei sistemi di formazione dei paesi di provenienza, utilizzando l esperienza accumulata. La mobilità deve aver luogo presso organismi partner (imprese o istituti di formazione) ubicati in un paese aderente al Programma per l apprendimento permanente diverso da quello in cui si risiede. Prima di progettare occorre ricordare che: Possono presentare proposte solo enti e organizzazioni con status di persona giuridica. Prima di presentare una proposta è quindi necessario accertarsi di rientrare in una delle categorie ammissibili e verificare l esistenza di almeno due presupposti: capacità operativa (stabilità finanziaria, professionale e amministrativa)

4 Il proponente deve disporre di fonti di finanziamento stabili e sufficienti a garantire il corretto ed efficace svolgimento di tutte le attività durante il periodo di esecuzione dell azione gruppo di lavoro E importante poter contare su di un gruppo di lavoro, dotato di esperienza e in grado di seguire il progetto in tutte le fasi, provvisto, cioè, delle necessarie competenze tecnico-professionali e linguistiche (capacità di gestire i contatti con i partner transnazionali, far fronte a incombenze di carattere tecnico-amministrativo e contabile, ecc) Dalla stesura della proposta deve emergere con chiarezza: il contesto, il settore o i settori professionali dell azione Dall esame puntuale del complesso degli elementi sociali, economici e culturali peculiari del territorio entro il quale si vuole collocare l azione e sul quale si intende intervenire, deve emergere con chiarezza l intenzionalità, la motivazione della proposta, la sua rilevanza in rapporto al contesto, la presenza e la dimensione di bisogni specifici territoriali e settoriali. Una corretta e rigorosa analisi dei fabbisogni deve, infatti, costituire la base per una coerente definizione degli obiettivi che si intende perseguire e dei risultati che ci si attende di ottenere. E quindi fondamentale e imprescindibile: disporre di tutte le informazioni di carattere normativo, sociale, economico e culturale, riguardanti il settore, la regione, il territorio nel quale l azione si colloca (ricerche, studi, dati aggiornati e di settore) verificare la coerenza degli obiettivi della proposta con l obiettivo generale e gli obiettivi specifici del Programma per l apprendimento permanente, nonché del Programma settoriale Leonardo da Vinci verificare la coerenza degli obiettivi della proposta con gli obiettivi del gruppo dei partecipanti

5 accertarsi che il contenuto dell esperienza all estero sia pienamente adeguato agli obiettivi progettuali e rispetti i principi fissati nella Carta europea di qualità per la mobilità il gruppo dei partecipanti e i loro bisogni L azione deve essere indirizzata ad un gruppo omogeneo per tipologia, ambito o ambiti lavorativi e professionali, livello di formazione ed eventuali bisogni specifici. I partecipanti devono condividere gli stessi bisogni formativi al fine di garantire una buona ricaduta dei risultati della Mobilità sul contesto di riferimento. il partenariato Il partenariato deve essere in grado di sostenere la realizzazione delle attività in tutte le fasi progettuali e riunire soggetti sufficientemente motivati e interessati, operanti nel settore professionale privilegiato dal progetto e in grado di garantire una efficace diffusione dei risultati sul territorio. A tal fine è importante il coinvolgimento degli enti locali, delle aziende presenti sul territorio, delle parti sociali, ecc. IL PARTENARIATO Come si definisce? Viene definito partner qualsiasi istituzione/ente/organismo si associ alla presentazione di una proposta di progetto e alla sua futura realizzazione. L insieme di tutti i partner costituisce la rete di partenariato Come deve essere? In virtù delle peculiarità del Programma settoriale Leonardo da Vinci, il partenariato si basa su due principi cardine: Multiattorialità, perché in un progetto devono essere presenti tutti quegli organismi chiamati a garantire una rappresentatività completa di soggetti che,

6 direttamente o indirettamente, saranno coinvolti durante la realizzazione dell azione stessa Transnazionalità, perché il partenariato deve comprendere almeno due paesi partecipanti al Programma di cui almeno uno deve essere uno stato membro dell Unione Europea Da chi è costituito? All interno delle azioni di Mobilità il partenariato è contraddistinto da organismi nazionali e transnazionali. Il partenariato nazionale è formato da una rete di organismi, più o meno consolidata nel tempo, che realizzano, gestiscono, supportano il progetto a livello locale e/o nazionale attraverso diversi tipi di interventi. Sono gli enti che apportano un valore aggiunto in termini di risorse (umane e finanziarie) e forniscono competenze specifiche durante la realizzazione delle attività progettuali quali ad esempio la validazione, la valorizzazione e la disseminazione dei risultati finali Il partenariato nazionale si suddivide nelle seguenti tipologie di organismi: proponente, coordinatore, mittente, intermediario. L organismo proponente: è l ente che presenta la candidatura ed è, in caso di approvazione, il soggetto che sottoscrive la convenzione di sovvenzione con l Agenzia nazionale ed è il solo responsabile della gestione amministrativa e finanziaria del contributo comunitario. L organismo coordinatore: è l ente che supporta il proponente nel caso in cui questo necessiti di particolari know how per la definizione

7 dell azione o non disponga di sufficienti risorse per la gestione della stessa. L organismo mittente o di invio: è l ente che invia i propri partecipanti per la realizzazione del tirocinio/scambio. In molti progetti, il proponente, che presenta la candidatura per la realizzazione di un tirocinio/scambio esclusivamente per i propri partecipanti, risulta essere anche organismo mittente. Considerata però la specificità dell azione di Mobilità VETPRO rivolta ad un utenza di responsabili e professionisti nel campo dell istruzione e della formazione professionale, è consigliabile che siano presenti più organismi di invio. Il proponente, in questo caso, non sarà l unico organismo mittente ma si costituirà parte integrante di una rete di organismi simili o riconducibili allo stesso settore economico-operativo, al fine di promuovere l acquisizione di specifiche competenze, potenziare le capacità professionali, individuare nuove prassi e di conseguenza trasferire a livello locale o nazionale le esperienze acquisite. L organismo intermediario: è l ente chiamato a partecipare all azione e viene scelto in quanto espressione delle attività presenti sul territorio con il ruolo di attivo collegamento con le istanze ed i bisogni specifici della realtà locale, consentendo il trasferimento delle esperienze di buone prassi maturate sul tema del progetto e ponendo le basi per future collaborazioni sia di dimensioni nazionali che transnazionali. Il partenariato transnazionale si compone di tutti quegli organismi che nel loro settore di intervento e nella loro specifica realtà territoriale rappresentano un punto di eccellenza in un determinato ambito, dai quali si intende apprendere

8 metodi e adottare strumenti trasferibili. Anch esso è volto alla realizzazione, gestione e valorizzazione degli interventi Il partenariato transnazionale si suddivide nelle seguenti tipologie di organismi: ospitanti e intermediari. L organismo ospitante: è l ente che accoglie i partecipanti e permette la realizzazione del tirocinio/scambio. Rappresenta la struttura che si pone come offerente della propria organizzazione per l attuazione pratica della mobilità e con la quale si avvierà il confronto su contenuti, metodologie e buone prassi. La scelta di un organismo ospitante ricade solitamente su di una struttura che per natura giuridica o per settore di intervento, è similare a quella dell organismo proponente/di invio e possono essere selezionati istituti di istruzione, centri di formazione, enti locali, imprese, associazioni di categoria, ecc., purché la loro sede legale non sia in Italia o in un paese non contemplato dal Programma. Non possono essere chiamati a far parte della rete: istituzioni europee e organismi che gestiscono programmi comunitari istituzioni e/o enti rappresentativi dei paesi di provenienza dei partecipanti (ambasciate, consolati, ecc) L organismo intemediario: e l ente che a livello transnazionale ha la funzione di raccordo tra la domanda di competenze da acquisire e l offerta di buone prassi presenti sul territorio. E l ente che per la sua conoscenza della realtà locale possiede requisiti e capacità che permettono un facile e mirato reperimento di idonei organismi ospitanti.

9 Come si costruisce? La costruzione di un partenariato risulta indispensabile per la buona riuscita dell azione; tutte le parti coinvolte devono condividerne lo spirito e pianificare le attività al fine di perseguire tutti gli obiettivi E importante coinvolgere, infatti, un ampio numero di attori con funzioni e competenze diverse in modo che ognuno possa partecipare in maniera attiva e propositiva contribuendo alla definizione di linee strategiche di intervento e cimentarsi, in alcuni casi, anche in attività innovative. Una rete può essere costruita con organismi che nel tempo hanno già consolidato i loro rapporti in virtù di pregresse collaborazioni o attraverso la partecipazione a precedenti fasi del Programma Leonardo da Vinci e ad altri Programmi Comunitari, o che hanno realizzato progetti di cooperazione a livello locale al fine di attivare, mobilitare e condividere specifiche competenze, metodologie e strumenti. Il partenariato nazionale: da dove si inizia? L organismo proponente, dopo aver realizzato una corretta analisi del fabbisogno e aver chiaramente definito gli obiettivi progettuali, può coinvolgere, a livello locale/settoriale/nazionale, altri organismi che: condividono tali riflessioni possono essere interessati all apprendimento di nuove metodologie e/o strumenti formativi applicabili ad un determinato settore di intervento e di conseguenza al trasferimento a livello locale di quanto appreso durante la mobilità europea In tale ottica la divulgazione dell idea progettuale assume particolare rilevanza per il reperimento di altri organismi mittenti o intermediari. Le procedure di informazione possono principalmente avvenire tramite: organizzazione di incontri e seminari tematici diffusione di materiale attraverso canali privilegiati pubblicazioni su siti Internet

10 contatti telefonici ed epistolari Tutti gli organismi che hanno dimostrato interesse e decidono di prendere parte all azione, dovranno stabilire compiti e ambiti di intervento e garantire la loro partecipazione attraverso la redazione di una lettera di intenti. Il partenariato transnazionale: quali organismi scegliere? Il partner transnazionale rappresenta una garanzia per la buona riuscita dell azione e la sua scelta deve ricadere su di un organismo capace di rispondere ai bisogni formativi rilevati. Per gli adulti la mobilità si configura come un importante esperienza di vita e di lavoro e quindi l opportunità di confrontarsi con una realtà diversa rappresenta l ulteriore valore aggiunto nel percorso di formazione permanente Le indicazioni da tenere presente nella scelta del partner transnazionale dovranno principalmente vertere su: selezionare organismi in base all alta qualità di iniziative di promozione per l informazione, la formazione e l educazione ed in base alla forte esperienza nell erogazione di questo tipo di competenze scegliere organismi che nel loro contesto geografico e territoriale siano accreditati e che, dando particolare rilievo ad attività di formazione ed educazione, abbiano sperimentato e messo in atto direttamente le tecniche e gli strumenti che si intendono adottare prendere in esame organismi che, per profilo curricolare, prestigio e conoscenze acquisite, abbiano già maturato esperienze in azioni di Mobilità Anche in questo caso, come per il partenariato nazionale, gli organismi che aderiranno all iniziativa dovranno redigere una lettera di intenti.

11 Come deve essere redatta una lettera di intenti? La lettera di intenti è il documento che sancisce la prima fase di cooperazione fra le parti e dovrà innanzitutto basarsi sui principi fissati dalla Carta europea di qualità per la mobilità Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18/12/2006 Tutta la rete di partenariato, nel redigere la lettera di intenti, dovrà: utilizzare la propria carta intestata, far firmare da una persona autorizzata, datare ed indirizzare il documento all organismo proponente della proposta fare riferimento al Programma settoriale Leonardo da Vinci e riportare il titolo del proposta riportare una breve descrizione del suo ruolo e delle attività da svolgere, ed inoltre nel caso di un organismo mittente (diverso dal proponente) dovrà indicare chi (quali figure professionali) e presumibilmente quanti partecipanti prenderanno parte alla Mobilità nel caso in cui di un organismo ospitante dovrà indicare quanti partecipanti ospiterà e quale sarà la persona che all interno della sua struttura fungerà da tutor dovrà indicare, se del caso, l eventuale partecipazione finanziaria al progetto Quali compiti ha il partenariato? Tutti i membri della cooperazione, nella realizzazione di un progetto e nel perseguimento degli obiettivi prefissati, dovranno assicurare l ottemperanza a determinati criteri di qualità stabiliti dal Programma. Descrivere chiaramente obiettivi, contenuti e durata dell esperienza di mobilità Valutare la corrispondenza tra esigenze formative del partecipante, il suo background professionale e i contenuti del tirocinio/scambio

12 Preparare, se necessario, il partecipante e organizzarne la mobilità, convalidare le competenze acquisite dal partecipante e valutare i risultati in termini di ricaduta Dare rilevanza alle attività di diffusione Nel rispetto di questi criteri, ogni organismo che compone la rete di partenariato è chiamato a realizzare determinate attività in virtù delle sue specificità e peculiarità. DALLA REDAZIONE DEL PROGETTO definire gli obiettivi e i risultati pianificare le risorse umane e finanziarie programmare la permanenza all estero selezionare e reclutare i partecipanti preparare i partecipanti alla vita pratica, culturale e professionale del paese ospitante tramite apposite giornate informative, lezioni linguistiche o distribuzione di materiale didattico gestire le attività legate alla mobilità dei partecipanti assicurando agli stessi l organizzazione del viaggio, soggiorno, copertura sanitaria e particolari adempimenti legati a visti e permessi definire il programma di lavoro, la sua durata e le attività di valutazione, monitoraggio e tutoraggio pianificare la validazione ed il riconoscimento delle competenze acquisite ALLA DISSEMINAZIONE E TRASFERIMENTO DEI RISULTATI OTTENUTI Tutte le parti coinvolte, nel rispetto degli impegni assunti per la realizzazione dell azione, dovranno stipulare contratti o protocolli di intesa i cui contenuti andranno a supportare quanto già indicato nelle lettere di intenti. In questo caso sarà l organismo proponente, in quanto unico soggetto ad avere la responsabilità amministrativa e finanziaria nei confronti dell Agenzia nazionale, ad

13 assumersi l onere di redigere con ogni partner appositi accordi contrattuali e finanziari che contengano: il numero ed il titolo del progetto i nominativi delle persone referenti la pianificazione delle attività da realizzare (informazione, selezione, preparazione, monitoraggio, tutoraggio, valutazione, diffusione, ecc.) l organizzazione della mobilità (numero partecipanti, durata del tirocinio, paesi di destinazione, pianificazione dei trasferimenti da e per il paese ospitante e del soggiorno, accoglienza dei partecipanti, ecc) le modalità di pagamento per i servizi concordati (anticipi, saldo, tempi e modalità di erogazione) LE MODALITÀ DI INFORMAZIONE E LE MODALITÀ E I CRITERI DI SELEZIONE Dopo aver costruito una solida e competente rete di partenariato, si procede poi alla: definizione delle modalità di informazione definizione delle modalità e dei criteri di selezione L ipotetico gruppo dei partecipanti, per tipologia, per ambito professionale e per livello di formazione deve essere delineato nella fase di analisi del contesto e di definizione degli obiettivi specifici dell azione Come individuare il potenziale partecipante VETPRO? La selezione non può prescindere dall informazione. Pubblicizzare l azione di Mobilità riveste un ruolo chiave nel percorso di scelta del partecipante. All interno degli organismi di invio coinvolti, per il tramite di: comunicazioni scritte riunioni è opportuno che vengano diffuse informazioni sugli obiettivi e sulle finalità dell azione in fase di presentazione della candidatura, ancor prima che si abbiano notizie dell eventuale

14 approvazione, proprio per consentire al potenziale candidato di valutare la possibilità di aderire o meno all iniziativa. E ad avvenuta approvazione? Ad avvenuta approvazione, l informazione supporta la procedura di selezione. Sarebbe opportuno, quindi, predisporre un fascicolo informativo, una sorta di vademecum che illustri: i requisiti di ammissione le modalità e i criteri di selezione le modalità di assegnazione e di erogazione del contributo le opportunità formative offerte il programma di lavoro le modalità di presentazione della candidatura gli eventuali adempimenti burocratici gli obblighi del selezionato Come diffondere il vademecum? In relazione alla tipologia dell azione, o meglio se questa prevede un gruppo di destinatari molto specifico, ha senso anche l informazione on-line, una mirata per contattare i potenziali partecipanti e si può senz altro affermare che questo è il caso più frequente nelle azioni VETPRO, ma nulla osta alla pubblicazione di un vero e proprio bando. Nel caso di un numero elevato di partecipanti, ad esempio, o nel caso di un partenariato di invio allargato, il bando rimane lo strumento informativo più idoneo. Utile ribadire che, in un progetto di rete, la stesura del bando nasce da momenti di collegialità tra tutti gli organismi coinvolti che, in accordo, definiscono criteri comuni Sarebbe opportuno allegare al bando il modulo di candidatura e l eventuale modulo di accettazione in caso di superamento della selezione. L informazione scritta, però, non è l unico modo per pubblicizzare l iniziativa.

15 Si potrebbe pensare, ad esempio, di organizzare incontri di socializzazione, dove i referenti degli organismi coinvolti siano a disposizione per chiarire dubbi e rispondere a quesiti. Queste riunioni possono senz altro contribuire a creare il giusto atteggiamento e riscontro rispetto all azione, prevenendo la presentazione di candidature non idonee. Quali requisiti deve possedere il candidato ideale? Senz altro un curriculum vitae coerente rispetto alle competenze richieste e alle tematiche specifiche dell azione, la padronanza della lingua del paese di destinazione o comunque di una lingua veicolare, una forte motivazione, la consapevolezza delle proprie potenzialità, la flessibilità e l adattabilità. Premesso questo, sarebbe opportuno basare la selezione sui seguenti criteri: conoscenze linguistiche competenze e saperi attitudini e motivazione Tali criteri andranno verificati attraverso: la selezione linguistica (se del caso) la valutazione del curriculum vitae il colloquio motivazionale Come dovranno essere verificati? Presupponendo la conoscenza delle tecniche di selezione ciascun organismo può autonomamente decidere se ricorrere a prove scritte e/o a colloqui, non è certo questo che influenza la qualità della proposta, ma è molto importante che tali modalità siano chiaramente identificate e condivise da tutto il partenariato già in fase di definizione dell idea progettuale. Scegliere bene è fondamentale per la buona riuscita dell azione! Un candidato non idoneo è tra le maggiori cause di insuccesso Colui che parte deve avere preso coscienza dell importante ruolo che avrà nel raggiungimento degli obiettivi progettuali e le sue personali aspettative professionali

16 dovranno necessariamente coincidere con la capacità di trasformare quanto appreso in nuove metodologie e buone prassi. Dopo aver verificato che il candidato per background professionale sia idoneo a partecipare (valutazione del curriculum), sarebbe pertanto opportuno rivolgere un attenzione particolare al suo reale interesse a realizzare la mobilità e la sua capacità di capitalizzare l esperienza, senza tralasciare, quindi, il potenziale di impatto dei risultati. Occorre anche valutare, quindi, la misura in cui il bagaglio di informazioni acquisito contribuirà alla crescita personale del partecipante e nel contempo al trasferimento, miglioramento e aggiornamento di metodologie con una positiva ricaduta all interno delle istituzioni partner e sul territorio, in linea ovviamente con gli obiettivi specifici dell azione. Il colloquio motivazionale, inoltre, dovrebbe essere condotto con lo scopo di far emergere anche la capacità di autovalutazione, la flessibilità e lo spirito di adattamento. In alcuni casi, infatti, per la buona riuscita dell azione, si è rivelata fondamentale la capacità dei partecipanti di adattarsi al contesto, di comprendere ed affrontare le criticità, senza perdere mai di vista gli obiettivi prioritari della mobilità. In sintesi, dunque, occorre valutare il partecipante sulla base del: sapere (conoscenze teoriche) saper fare (conoscenze operative e procedurali, abilità pratiche, esperienze professionali) saper essere (capacità di comprensione e di adattamento al contesto, capacità relazionale) Terminata la fase di selezione, si può pensare di organizzare un incontro, prima della partenza, con lo scopo di definire i dettagli burocratici, chiarire eventuali dubbi e facilitare la socializzazione del gruppo. LE ATTIVITÀ PREPARATORIE Tutte le azioni di Mobilità transnazionale, indipendentemente dalla categoria di beneficiari cui si indirizzano, devono prevedere un attività propedeutica di preparazione destinata ai partecipanti. È questo un requisito di qualità peculiare del nuovo Programma per l apprendimento permanente, che ha infatti introdotto, come novità

17 rispetto al passato, una specifica voce di contributo finanziario per questo tipo di attività anche nella categoria dei VETPRO Le azioni di Mobilità VETPRO destinate ai professionisti della formazione, proprio perché rivolte ad una categoria di soggetti già occupati e dunque con scarsa disponibilità di tempo, prevedono in genere periodi di permanenza all estero molto brevi (1 o 2 settimane). Affinché il periodo all estero, seppur breve, riesca ad avere l effettiva rilevanza, in termini di risultati sui partecipanti e sulle istituzioni coinvolte, è necessario che tutte le risorse messe in campo vengano ottimizzate. Accanto ad una solida struttura gestionale-organizzativa, dunque, le attività preparatorie acquisiscono particolare importanza. In pratica: tutto ciò che il partecipante può apprendere a distanza, in termini di materiali e conoscenza sul paese ospitante o sulle specifiche tematiche oggetto del tirocinio/scambio, deve essere acquisito prima della partenza in modo che durante la permanenza all estero venga realizzato solo ed esclusivamente ciò che può effettuarsi de visu Quali attività preparatorie bisogna dunque prevedere? La documentazione generale di riferimento del Programma distingue le attività preparatorie in: preparazione culturale, preparazione pedagogico/professionale e preparazione linguistica. La preparazione culturale deve essere principalmente finalizzata a fornire informazioni, anche di carattere pratico, sul sistema-paese del partner ospitante (informazioni generali sulla cultura, l organizzazione sociale del paese, la realtà specifica in cui opera l organismo d accoglienza) al fine di agevolare al meglio l inserimento nel contesto di accoglienza. La preparazione pedagogico/professionale deve invece fornire le conoscenze di base sugli elementi fondanti dei sistemi educativi e del mercato del lavoro del paese ospitante (almeno nelle loro linee generali) in modo da creare una base comune di dialogo tra i partecipanti e i colleghi stranieri al fine di rendere il confronto il più proficuo possibile. I partecipanti dovranno inoltre essere informati sul Programma

18 settoriale Leonardo da Vinci, nonché sul contenuto e le finalità del tirocinio/scambio, in modo che abbiano piena consapevolezza di quanto andranno a realizzare. La preparazione linguistica, tenuto conto che si rivolge a professionisti presumibilmente già in possesso di competenze linguistiche di base, dovrebbe principalmente essere finalizzata a sviluppare capacità di espressione e comprensione linguistica di terminologie tecniche nel settore di riferimento del progetto. Nel caso in cui la lingua del paese di destinazione sia una lingua meno diffusa, e si renda quindi necessario l utilizzo di una lingua veicolare, può essere opportuno che i beneficiari ricevano una breve ed essenziale formazione linguistica nella lingua del paese di destinazione, il cosiddetto vocabolario di sopravvivenza. Non dimenticare che la buona riuscita del progetto dipende in misura non indifferente dalla capacità dei beneficiari di sapersi relazionare in un contesto culturale e professionale diverso L attività preparatoria da svolgersi prima della partenza può essere realizzata attraverso una gamma molto ampia di azioni (seminari tematici, focus group, gruppi di lavoro, ecc.) che abbiano come base il confronto e l orientamento di gruppo, ovvero la creazione di uno spazio di socializzazione e scambio delle idee, un luogo dove valutare e rafforzare le proprie motivazioni, dove mettere alla prova la coerenza dei propri obiettivi per pianificare meglio le proprie azioni. Il confronto costante tra i partecipanti è particolarmente adatto perché permette di: condividere, prima della partenza, gli obiettivi specifici del tirocinio/scambio, allineandoli in tal modo con le aspettative personali e del gruppo favorire lo scambio tra i partecipanti di informazioni, documenti e strumenti relativi alle tematiche oggetto dell esperienza di mobilità definire e condividere metodologie e strumenti comuni di raccolta delle informazioni che saranno acquisite durante l esperienza di mobilità al fine di facilitare anche successive azioni di diffusione, valorizzazione e trasferimento dei risultati definire e condividere le modalità di socializzazione delle esperienze al rientro nel proprio paese

19 Infine, chi deve occuparsi delle attività preparatorie? Principale responsabilità nella progettazione e realizzazione delle attività preparatorie spetta in genere al proponente e agli organismi d invio che ne stabiliscono di comune accordo gli obiettivi, i contenuti, i tempi e le modalità. Ricorda che nonostante la principale responsabilità ricada sull ente proponente, nessuna attività preparatoria risulta realmente efficace senza la piena collaborazione di tutti gli organismi partner Il gruppo di persone individuato all interno della rete di partenariato, incaricato di pianificare le attività preparatorie, deve: assicurare la coerenza tra le azioni propedeutiche e le finalità del tirocinio/scambio definire gli obiettivi, i contenuti e le metodologie formative che dovranno essere adottati stendere il calendario dei lavori selezionare le risorse umane necessarie provvedere agli aspetti logistici ed organizzativi provvedere al reperimento e/o alla produzione del materiale didattico necessario contattare l organismo ospitante e definire congiuntamente il programma linguistico e culturale che verrà eventualmente svolto all estero durante il soggiorno In relazione agli aspetti logistici ed organizzativi, non bisogna dimenticare che è necessario pianificare e descrivere il tipo di supporto pratico che i partecipanti riceveranno per il viaggio, la copertura assicurativa e il soggiorno. Per quanto riguarda il viaggio, ad esempio, sarebbe opportuno assistere il partecipante nel reperire soluzioni di viaggio con il miglior rapporto qualità/costo o, se del caso, provvedere per suo conto all acquisto dei biglietti. Per quanto riguarda l assicurazione, occorre indicare quali misure vengono messe in atto per tutelare la sicurezza e la salute dei partecipanti, rammentando che è obbligatorio avviare alcune pratiche assicurative per coprire ogni persona, coinvolta nella mobilità, contro rischi e infortuni, malattie e responsabilità civile, durante tutto il periodo del

20 tirocinio, e verificare, qualora il partecipante sia già assicurato, che tale copertura abbia validità nel paese di accoglienza. Per quanto riguarda il soggiorno, sarebbe opportuno assistere il partecipante nella ricerca di una adeguata sistemazione. IL CONTENUTO FORMATIVO La definizione del contenuto formativo dei tirocini/scambi nonché la descrizione del programma di lavoro rappresenta uno degli aspetti chiave di un azione di qualità. Gli elementi necessari a costruire l intero impianto progettuale (una rete consolidata, la chiara identificazione di ruoli e responsabilità e la coerenza di obiettivi) sono prioritari anche nella definizione del contenuto formativo. Quando definire il contenuto formativo? Perché si abbia la sensazione tangibile di avere di fronte un azione di Mobilità ben strutturata, solida e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati, occorre che il programma di lavoro del tirocinio/scambio sia chiaramente delineato e sostenibile già nella fase di presentazione della candidatura; è impensabile mettere a punto un idea progettuale con un contenuto formativo poco definito o ancora da definire. Questo sarebbe sintomo di una scarsa o inesistente collaborazione con il partenariato nonché di una sommaria definizione degli obiettivi rispetto ai bisogni rilevati nel gruppo dei partecipanti. Nella fase di attuazione dell azione poi, una volta identificati i partecipanti sulla base di obiettivi e criteri comuni, si può procedere alla rinegoziazione del programma per tararlo perfettamente sulle specificità del gruppo, reso, a questo punto, il più possibile omogeneo. Il contenuto formativo concordato deve tener conto di aspetti teorici ed operativi e deve prevedere la definizione di: obiettivi contenuti fasi operative risultati intermedi Nel definire il contenuto formativo può essere utile partire da alcune considerazioni.

21 L azione VETPRO non deve essere concepita come un esperienza isolata, ma deve essere vissuta e condivisa come un occasione di formazione professionale continua collegata a pratiche e metodi di lavoro concreti. L acquisizione di nuove cognizioni deve soddisfare il bisogno di nuove competenze richieste dal singolo partecipante e dal contesto di riferimento Premesso questo è opportuno riflettere e soffermarsi sui criteri in base ai quali costruire il programma formativo: la perfetta coerenza tra i bisogni del singolo partecipante, il suo bagaglio professionale e il tirocinio/scambio nella pratica il rispetto dell interesse e della motivazione personale Il professionista, l insegnante, il formatore deve potersi sentire parte integrante di un azione che da una parte contribuirà alla sua crescita personale ma che nel contempo lo investe di un ruolo importantissimo: rubare ai ricchi per dare ai poveri, scambiare competenze e metodologie ma soprattutto apprendere quanto c è di innovativo negli altri sistemi formativi e trasferirlo nella propria realtà Importante ribadire, inoltre, che il luogo, il periodo e la durata della permanenza all estero devono essere adeguati e coerenti con tutte le attività previste. LE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E TUTORAGGIO L attività di monitoraggio deve rispondere ai seguenti obiettivi: verificare lo stato di avanzamento dell azione verificare gli eventuali scostamenti rispetto alle attività previste verificare il lavoro svolto e l adempimento degli impegni presi dalle parti coinvolte Perché è importante prevedere un azione di monitoraggio?

22 La programmazione delle attività, frutto della solida collaborazione fra gli organismi partner, è definita, fino alla realizzazione effettiva della mobilità, solo sulla carta, ma, come spesso accade, nella sua attuazione pratica qualcosa potrebbe non funzionare: le aspettative espresse dal partecipante potrebbero non essere soddisfatte; l organismo ospitante potrebbe non applicare correttamente e con puntualità gli accordi presi ecc. Quando monitorare? Chi deve occuparsene? Quali strumenti utilizzare? Le criticità direttamente correlate alla mobilità emergono, in particolare modo, durante la permanenza all estero ed è quindi necessario che vengano prese le idonee misure per venirne a conoscenza, risolvere i problemi e minimizzare gli eventuali danni. E ovvio che questa eventualità, nell azione VETPRO, è molto più remota rispetto agli altri gruppi destinatari della Mobilità e, in forza di questo, non è certamente indispensabile la presenza di un tutor in loco. Il gruppo tutto, trattandosi di adulti, può autonomamente verificare il corretto andamento delle attività ed attuare tutte le necessarie azioni correttive (monitoraggio sul campo). E bene, tuttavia, che le eventuali difformità vengano segnalate anche al coordinatore dell azione, inteso come il soggetto investito del ruolo di supervisore, il quale potrebbe monitorare il lavoro a distanza (monitoraggio a distanza) predisponendo uno o più strumenti quali: questionari griglie di osservazione che, se somministrati al partecipante, con una periodicità regolare, siano in grado di misurare il suo livello di soddisfazione e di far emergere le eventuali criticità, allo scopo di rinegoziare posizioni, contenuti e obiettivi (monitoraggio in itinere). Tuttavia, nelle azioni VETPRO può risultare efficace mettere in atto anche un attività di monitoraggio ex ante ed ex post ossia predisporre strumenti ad hoc che partendo dalle competenze possedute dal partecipante al momento della partenza, valutino e verifichino, al suo rientro, l efficacia della Mobilità rispetto ai suoi bisogni formativi e in senso più ampio rispetto ai risultati attesi. Si può senz altro affermare, quindi, che in questa ottica, l attività di monitoraggio e quella di valutazione, di cui parleremo più avanti, finiscono per rappresentare due aspetti dello stesso processo:

23 verificare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti significa interrogarsi sulla validità stessa della progettazione formativa e chiedersi se l azione ha risposto adeguatamente ai bisogni individuati Le azioni sopra descritte si riferiscono al monitoraggio della Mobilità in termini di aspettative soddisfatte e regolarità delle attività previste all estero. In realtà, però, sarebbe anche opportuno ipotizzare un attività che vigili sull andamento dell azione nel suo insieme. Tale azione, infatti, si articola in più fasi, tutte chiaramente identificate e calendarizzate nel piano di lavoro. Come si può esser certi che tutto si sta svolgendo esattamente nei modi e nei tempi stabiliti? Perché non prevedere strumenti che siano in grado di far emergere gli eventuali scostamenti? Un cahier de bord, ad esempio, uno strumento in grado di raccogliere informazioni di dettaglio relative al piano esecutivo dell azione e che può offrire un quadro generale dello stato di attuazione dell azione in base al quale costruire ed attuare eventuali azioni correttive. Un esempio? Alcuni fogli (uno per ogni fase dell azione), una tabella e sette colonne che riferiscono su: obiettivi specifici attività previste attività realizzate ruolo dei partner risultati attesi risultati conseguiti scadenze contrattuali espletate Uno strumento di questo tipo può tornare utile per registrare, per ogni fase dell azione, lo scostamento tra quanto previsto è quanto realizzato, sul ruolo di ogni partner e sul rispetto degli adempimenti contrattuali. Al di là di ogni suggerimento, è bene comunque recepire il monitoraggio come strumento in grado di percepire i vincoli che si frappongono alla fattibilità dell azione formativa.

24 Prendere coscienza degli errori e degli eventuali ostacoli è prioritario in qualsivoglia processo di ideazione e progettazione LE MODALITÀ DI VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE La formulazione dell idea progettuale non può prescindere dalla chiara descrizione del sistema che si intende adottare per assicurare il miglior livello possibile di riconoscimento e validazione del periodo di formazione transnazionale. Certificare l esperienza effettuata significa renderla trasparente e quindi maggiormente spendibile Tra gli strumenti di validazione più utilizzati si può senz altro annoverare l attestato di partecipazione. Sarebbe opportuno, infatti, che i partner di accoglienza di concerto con quelli di invio, certifichino la partecipazione al tirocinio/scambio con un attestato individuale che indichi il periodo e il luogo dell esperienza e che, nel contempo, si soffermi sulle principali attività svolte e i know how acquisiti. È sicuramente l Europass Mobility, il dispositivo per l attestazione dei percorsi di apprendimento europei che si inserisce nel quadro di riferimento unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze, lo strumento di validazione da privilegiare. Il libretto Europass, infatti: fornisce un valore aggiunto al percorso formativo poiché attesta in modo univoco l esperienza di mobilità europea rende visibili e trasparenti il contenuto e le modalità dell esperienza realizzata rappresenta una referenza spendibile dal partecipante nel suo percorso di formazione continua, sia in ambito formativo che professionale In questo modo l azione VETPRO che nasce principalmente con l obiettivo di scambiare metodologie formative e buone prassi assume anche un valore significativo nel processo di apprendimento permanente degli adulti.

25 L istituzione di partenza, inoltre, potrebbe ideare ed attuare, al suo interno, degli strumenti di riconoscimento, se così si può definire, delle competenze acquisite. Si potrebbe pensare, ad esempio, di riconoscere il tirocinio/scambio quale valore aggiunto in caso di concorsi interni per avanzamento di carriera, oppure nell attribuzione di ruoli di responsabilità o in ultima analisi in caso di concessione di gratifiche economiche. LA CALENDARIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ La pianificazione delle attività rappresenta l impalcatura su cui si regge l intero impianto progettuale. Nell elaborazione della proposta si deve predisporre, dunque, un piano di lavoro molto dettagliato ed un articolata calendarizzazione di tutte le attività previste. La programmazione delle attività deve essere il frutto della piena collaborazione tra i partner. Un modo pratico per avviare la pianificazione consiste nell esaminare fase per fase i diversi stadi di sviluppo del progetto declinando per ciascuna fase quelli che sono i tempi, gli obiettivi, i risultati/prodotti, le attività, le risorse necessarie (umane e finanziarie) e il ruolo dei soggetti coinvolti. Spesso è utile iniziare con una stima della durata complessiva del progetto e quindi procedere a ritroso assegnando alle singole fasi il tempo necessario Per ogni singola fase del progetto occorre porsi alcune domande: quali obiettivi e risultati (intermedi) dovranno essere raggiunti al termine di questa particolare fase? quali attività sono necessarie al fine di raggiungere tali obiettivi? quanto durerà l intera fase? quando si dovrà concludere? quali risorse (umane, finanziarie, logistiche) dovranno essere disponibili? in che modo dovrà essere svolta l attività? chi svolgerà l attività e dove? Le risposte a tali domande costituiscono la base per la pianificazione delle attività.

26 Il processo di programmazione deve inoltre tener conto di tutta una serie di attività cosiddette trasversali quali, ad esempio, le attività di coordinamento e organizzazione, di monitoraggio e di valutazione. La vita di un progetto è infatti per sua natura in continua evoluzione e il rigore nella pianificazione e calendarizzazione delle attività non deve essere interpretato come un atteggiamento di rigidità. Tieni presente che ogni programma è spesso già obsoleto il giorno successivo alla sua messa a punto. E bene dunque prevedere, tra le attività, un attento sistema interno di verifica e monitoraggio che consenta in itinere un regolare adattamento della pianificazione originaria Esistono degli strumenti di supporto alla pianificazione delle attività? Uno degli strumenti di pianificazione delle attività più frequentemente utilizzato è il diagramma di Gantt che consente, attraverso una rappresentazione grafica ad istogrammi orizzontali, di raffigurare la programmazione delle azioni. Un diagramma di Gantt ben strutturato può rivelarsi anche un utile strumento di monitoraggio in fase gestionale. In linea puramente generale, senza dunque tener conto di quelle che sono le peculiarità di ciascuna idea progettuale, le principali fasi che riflettono il ciclo di vita di un azione di Mobilità, possono essere suddivise in TRE MACRO-FASI a loro volta suddivise in sotto-fasi: I MACRO-FASE: LA PREPARAZIONE DELLA MOBILITA ATTIVITÀ DI BACK-OFFICE: riguardano le attività di supporto gestionale/organizzativo all intero progetto COORDINAMENTO PARTENARIATO: tutte quelle attività di coordinamento del partenariato ivi compresi tutti gli aspetti legati agli accordi contrattuali

27 RECLUTAMENTO E SELZIONE PARTECIPANTI: attività di informazione, reclutamento (bando, ecc.) e selezione (requisiti, criteri, ecc.) dei candidati/partecipanti all esperienza di tirocinio/scambio PREPARAZIONE PARTECIPANTI: attività legate alla preparazione culturale, pedagogica e linguistica, dei partecipanti (sia in Italia che nel Paese di destinazione) II MACRO-FASE: L ESPERIENZA DI MOBILITA PERIODO DEL TIROCINIO/SCAMBIO: attività svolte durante il periodo di soggiorno all estero MONITORAGGIO E TUTORAGGIO: attività di verifica del corretto svolgimento del programma previsto e attività di sostegno in loco ai partecipanti VALUTAZIONE DEL TIROCINIO/SCAMBIO: attività e strumenti legati alla verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti non solamente a conclusione del periodo dello stage ma anche in itinere VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE: modalità di riconoscimento delle attività svolte (es.: attestati di partecipazione, Europass-Mobility, ecc) III MACRO-FASE: LE ATTIVITA TRASVERSALI MONITORAGGIO: attività e strumenti di controllo finalizzati al corretto svolgimento del progetto rispetto a tutte le attività previste VALUTAZIONE DEL PROGETTO: attività e strumenti legati alla verifica degli obiettivi previsti per l intero progetto DISSEMINAZIONE E FOLLOW-UP: attività di divulgazione del progetto da intendersi sin dalle prime fasi (informativa sul territorio dell iniziativa che si intende presentare sino

28 ai risultati ottenuti) e verifica degli effetti prodotti a distanza di tempo PROCEDURE DI VALUTAZIONE DELL AZIONE La valutazione è elemento fondante di ogni iniziativa progettuale e va dunque concepita come un sistema di controllo continuo sull intero processo di progettazione e di realizzazione delle attività fino alla verifica finale dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati. Ricorda che l attività valutativa deve al contempo verificare sia gli aspetti legati al processo gestionale che all efficacia dell azione di tirocinio/scambio realizzata E necessario, sin dalla fase di progettazione, riuscire a tradurre in procedure operative l intero impianto valutativo considerandolo in stretto legame con l attività di monitoraggio. Le attività di valutazione possono prevedere una verifica preliminare ex ante, una serie di verifiche in itinere durante lo svolgimento del progetto (che consentano di migliorare le azioni intraprese) ed una valutazione ex post (che verifichi i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati). In particolare, la valutazione ex-post consente di acquisire informazioni utili sull efficacia dell azione intrapresa anche nell ottica di una riprogettazione da parte dei membri del partenariato. Nel definire il sistema di valutazione del progetto è bene prevedere, fin dalla fase progettuale, quali siano le metodologie, gli strumenti e gli indicatori che si intendono utilizzare nonché gli attori che verranno di volta in volta coinvolti nelle singole attività (interni o esterni al partenariato) Rispetto agli strumenti si può prevedere l utilizzo di schede, questionari, relazioni, griglie interpretative, ecc.

29 Rispetto agli indicatori ne suggeriamo, a titolo esemplificativo, alcuni che ci appaiono particolarmente significativi nell ambito di un azione di Mobilità VETPRO: Livello di gradimento dei partecipanti all esperienza di mobilità transnazionale (misurabile ad esempio tramite la somministrazione di un questionario ai partecipanti in grado di raccogliere le valutazioni dell esperienza e finalizzato a misurare il livello di soddisfazione per quanto riguarda la completezza dell informazione ricevuta sulle tematiche oggetto del tirocinio/scambio e il grado di approfondimento e di interesse sperimentato nella trattazione delle tematiche oggetto dell esperienza). Numero dei partecipanti che hanno effettivamente portato a termine l esperienza di mobilità (naturalmente il numero è significativo se viene confrontato con il numero di partecipanti originariamente previsti). Interesse suscitato sul target di riferimento dai temi oggetto dello scambio (misurabile, ad esempio, dal numero di candidature ricevute da parte di potenziali partecipanti in fase di selezione, oppure dal numero di contatti e di richieste di informazioni sulle modalità di partecipazione all esperienza di mobilità). Grado di coinvolgimento dei partner (misurabile nella progettazione e realizzazione dei tirocini/scambi). Grado di interesse suscitato all esterno (misurabile, ad esempio, con il numero di contatti e di richieste di informazioni sul progetto provenienti da soggetti esterni al partenariato, oppure dal numero di richieste di adesione al partenariato da parte di soggetti terzi). Rispetto del programma di lavoro (misurabile attraverso la verifica del rispetto delle scadenze e della tempistica del progetto, e/o attraverso il numero di riprogrammazioni effettuate in itinere, e/o il numero di aggiornamenti del Gantt e del Cahier de Bord). LA STRATEGIA DI DISSEMINAZIONE Altro elemento chiave di un azione di Mobilità VETPRO, purtroppo troppo spesso sottovalutato e trascurato in fase di progettazione, è il tema della promozione, diffusione e valorizzazione della proposta e dei suoi risultati.

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