Il decreto legislativo 231 del 2001

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1 Il decreto legislativo 231 del 2001 introduzione al corso Il decreto legislativo 231 introduce la responsabilità penale/amministrativa degli enti, rispetto ad una serie di reati legati al settore imprenditoriale. Il decreto rappresenta la ratifica e l esecuzione di convenzioni internazionali che raccomandano/impongono agli stati di prevenire e reprimere la criminalità nel settore sopra citato. Le finalità della legge sono: prevenire e contrastare la così detta criminalità di impresa sollecitare gli enti a predisporre dei sistemi di controllo interno per prevenire i reati diffondere la cultura della legalità nel mondo imprenditoriale Attualmente tutti gli Stati membri dell UE prevedono forme di responsabilità diretta degli enti collettivi. La responsabilità da reato degli enti è inoltre diffusa in tutti i Paesi facenti parte dell OCSE. Ad oggi sono oltre un centinaio le sentenze che hanno visto l applicazione delle sanzioni previste dal D. Lgs. 231: sia interdittive, che impediscono alla società di fare qualcosa (per esempio, accedere a finanziamenti pubblici), che sanzioni patrimoniali a carico delle Società.

2 La prima sentenza di applicazione dei provvedimenti previsti dal D. Lgs. 231 è stata pronunciata il 4 novembre 2002 dal Tribunale di Pordenone: la Società Alfa s.p.a. è stata riconosciuta penalmente responsabile in virtù degli artt. 5 e 25 del D. Lgs. 231, perché il proprio legale rappresentante aveva commesso il delitto di tentata corruzione nell evidente interesse e a fini di vantaggio della società da lui rappresentata ed amministrata. Il suddetto Tribunale ha condannato la Società Alfa s.p.a al pagamento di una sanzione amministrativa, per un importo totale di Euro Società Alfa s.p.a Più significativa è invece la sentenza del 15 aprile 2011 (parzialmente riformata con sentenza di appello del 28 febbraio 2013), con cui la Corte d Assise di Torino ha condannato la Società Thyssen Krupp Acciai Pag. 2

3 ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni S.p.A., in virtù dell art. 25 septies (D. Lgs. 231), per Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. La società è stata condannata a: una sanzione pecuniaria da un milione di euro la sanzione interdittiva della esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi pubblici per la durata di sei mesi la sanzione interdittiva del divieto di pubblicizzare beni o servizi per la durata di sei mesi la confisca della somma di euro la pubblicazione della sentenza su quotidiani nazionali Da un analisi dei procedimenti avviati a carico delle Aziende, emerge che i reati di truffa ai danni della Pubblica Amministrazione, indebita percezione di finanziamenti pubblici, concussione e corruzione sono tra le principali tipologie di illeciti commessi. Cosa possono fare le aziende per prevenire il rischio di commissione di tali reati? Pag. 3

4 La responsabilità dell ente è sempre presunta, salvo che l ente stesso non provi di aver adottato un Modello di organizzazione gestione e controllo idoneo a prevenire il reato commesso e di aver vigilato sulla sua efficace attuazione. Inoltre, deve provare che i vertici aziendali abbiano commesso il reato, eludendo fraudolentemente le regole e i principi comportamentali previsti nel Modello di organizzazione gestione e controllo. Occorre quindi, come indicato dalla giurisprudenza, una costante attività di formazione del personale, che assicuri adeguata conoscenza, comprensione ed applicazione del modello, e che sia idonea ai fini del D.Lgs. 231/2001. Pag. 4

5 Il corso qui presentato risponde a questa necessità poiché: - illustra i principi base della responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, presentando i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella gestione della prevenzione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001; - illustra i fondamenti della normativa soffermandosi, con particolare attenzione, su: fattispecie di reato e relative sanzioni presupposti della responsabilità metodologia di elaborazione del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo Organismo di Vigilanza - illustra, con casi pratici e case study, le possibili soluzioni adottate per adeguarsi alla normativa; - fornisce spunti di riflessione in relazione agli ulteriori strumenti aziendali posti a presidio del sistema di controllo interno (Codice Etico, procedura denunce, sistema di reporting) e ritenuti idonei a valere anche come misure di prevenzione dei reati ex D.Lgs. 231/01. Pag. 5

6 Verrà fornita dunque risposta a domande come: - che impatto può avere il D.Lgs. 231/01 in una società? - che cosa cambia per i dipendenti? - quando una Società è responsabile e quando non lo è? Pag. 6