Il futuro della professione: il punto di vista del sindacato

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1 3 CONGRESSO NAZIONALE SIFACT SSN: SOSTENIBILITA O SOPRAVVIVENZA? LE NUOVE FRONTIERE DELL ASSISTENZA FARMACEUTICA SESSIONE PLENARIA: IL FUTURO DELLA FARMACIA CLINICA: INCONTRO TRA ACCADEMIA E PROFESSIONE ROMA, 10 OTTOBRE 2015 Il futuro della professione: il punto di vista del sindacato Roberta Di Turi Segretario Generale SiNaFO

2 La farmaceutica nel SSN oggi (la multidimensionalità delle sfide) dimensione clinica (valutazione della farmacoterapia con particolare riferimento alla efficacia ed appropriatezza) dimensione organizzativa (molte le linee di attività ospedaliere e territoriali : dispensazione, galenica, informazione, farmacovigilanza, valutazione del rischio/beneficio e interazioni, farmacoepidemiologia) dimensione contabile (rilevazione, elaborazione ed analisi dei dati, gestione dei sistemi informativi finalizzati a Farmacoutilizzazione Farmacoepidemiologia - Farmacovigilanza e Farmacoeconomia, monitoraggio delle prescrizioni e benchmarking) dimensione normo-giuridica (management sanitario - con particolare riguardo alla gestione delle risorse umane, finanziarie, strumentali)

3 Quale futuro? L indispensabilità delle competenze specifiche e del ruolo manageriale Il livello dirigenziale è unico e ciò che differenzia i singoli operatori sono gli incarichi assegnati ai singoli dirigenti. le vecchie Divisioni e Servizi, in passato articolati gerarchicamente, sono oggi vere e proprie équipe. Il Direttore è solo un Coordinatore incaricato di lavorare per obiettivi, organizzare l Unità Operativa per aree e linee di attività, stimolare e motivare il gruppo, valutare ed esaltare le attitudini individuali nel rispetto della massima autonomia professionale. In sintesi il suo compito è quello di armonizzare le attività attraverso una programmazione adeguata alle reali esigenze gestionali e ai veri bisogni dell utenza che ha l obbligo di gestire il budget. Un sistema così concepito deve, quindi, fondarsi su organici adeguati costituiti da personale specialista, assolutamente ben formato ed esperto, in grado di affrontare adeguatamente l impegno richiestogli dal SSN sin dal momento del primo ingresso in servizio.

4 La ristrettezza delle risorse economiche e di personale : Opportunità per valorizzare la dirigenza ed adiuvare con figure intermedie? Nell ambito della discussione sull ex articolo 22 del Patto della Salute, il Governo, in una prima bozza, aveva previsto che al SSN si potesse accedere direttamente anche senza specializzazione con il solo possesso, quindi, del diploma di laurea e abilitazione ma con un trattamento economico inferiore e senza qualifica dirigenziale. Così verrebbe necessariamente cambiata anche la normativa di accesso alla dirigenza che, è regolamentata dai decreti 483/97 e 484/97 che ha consentito ad oggi di avere uno dei migliori servizi sanitari del mondo In una bozza successiva, si cassa questa possibilità del doppio canale di accesso (con e senza specializzazione) prevedendo un nuovo iter per le specializzazioni con creazione di reti regionali formative ospedale/università e realizzazione di un nuovo contratto di formazione e lavoro a partire dall ultimo anno di specializzazione.

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6 Nuove strategie per la difesa e lo sviluppo della professione L importanza e l adeguatezza della formazione le Scuole devono essere un importante area di progettazione evolutiva della professione. Senza professionisti davvero competenti non può esserci indispensabilità del ruolo e quindi sopravvivenza certa. Fondamentale la ricerca multicentrica e le partnership ministeriali Ad es. : perchè non ipotizzare uno spazio all interno del rapporto OsMed?

7 Nuove strategie per la difesa e lo sviluppo della professione Dimensione normo-giuridica della professione L importanza della terzietà lo spazio clinico del farmacista oggi è in piena vacatio legislativa In epoca di esigenza di massima appropriatezza un figura garante di terzietà diviene fondamentale, ma questo ruolo andrebbe riconosciuto giuridicamente Nessuna legge declina la nostra terzietà in ambito clinico... (Obiettivo anche sindacale dei prossimi anni)

8 Nuove strategie per la difesa e lo sviluppo della professione L importanza dell interdisciplinarietà troppa distribuzione diretta con mutismo e rassegnazione anche a detta dell università) che sono poco consapevoli degli obiettivi decretuali e di quanto costituiscano un investimento per l evoluzione della professione In Inghilterra se il farmacista ospedaliero non valida la prescrizione, la terapia non può essere somministrata. La nostra terzietà oggi è sopratutto amministrativa per i costi a carico del SSN. I registri AIFA sono un esempio mancato di outcome research ma potremmo rimediare

9 Nuove strategie per la difesa e lo sviluppo della professione Allineamento normo-giuridico delle nuove linee di attività e competenze all interno delle strutture ospedaliere e territoriali Farmaceutica Ospedaliera e Farmaceutica territoriale prevedono attività elettive diverse che richiedono carriere separate Sarebbe opportuno separare le carriere fin dalla Scuola di specialità

10 Nuove strategie per la difesa e lo sviluppo della professione Orizzonte della professione Apertura al confronto europeo dei percorsi specialistici (progetto EAHP del Common training Framework). L orizzonte della professione non è più solo nazionale ma europeo (stentiamo a superare i provincialismi delle nostre Scuole che dovrebbero diventare 1 per regione). E molto importante promuovere gli scambi con l estero favorendo uno scambio osmotico di conoscenze e pratiche professionali Siamo indietro nel percorso clinicizzante o meglio non vi è un area applicativa normata (a parte infezioni ospedaliere dove il farmacista è componente ex officio del CIO)

11 La farmacia clinica può essere una soluzione? La riforma della Scuola del decreto di febbraio 2015 L università ha previsto ben 300 ore di attività in reparto e questa è un occasione unica per promuovere la ricerca multicentrica Nazionale, ipotizzando anche una partnership con il Ministero della Salute e dell Economia importante risultato ottenuto circa la permanenza della nostra scuola all interno dell area dei servizi clinici, a differenza di altre scuole che sono state espunte dall area e collocate in un ordinamento parallelo Criticità permangono, come quella legata ai contratti di formazione degli specializzandi in Farmacia Ospedaliera. Nonostante la sentenza del Consiglio di Stato che sostanzialmente apriva uno spiraglio chiaro ed inequivocabile a tale possibilità, non siamo stati ricompresi nel decreto che ha determinato il numero globale dei medici da formare nel triennio 2014/2017. La conseguenza è stata che molte scuole, in mancanza della previsione di contratti di formazione per gli specializzandi in F.O., hanno bloccato l avvio degli anni accademici per le scuole di specializzazione in Farmacia Ospedaliera.

12 ilfarmacistaonline.it Giovedì 03 DICEMBRE 2014 Fassid/Sinafo. Riconoscere i contratti di specializzazione anche ai non medici Nel corso della conferenza stampa organizzata dai senatori D Ambrosio Lettieri e Mandelli, Fassid-Sinafo ha illustrato le criticità che ancora oggi interessano le scuole di specializzazione di area sanitaria alle quali sono iscritti i laureati non medici. Le questioni che sono state messe in evidenza sono sostanzialmente tre. La prima riguarda l ancora irrisolto nodo del riconoscimento dei contratti di formazione per gli specializzandi non medici. La seconda è quella relativa all accesso del SSN (previsione dell eliminazione dai bandi dell obbligatorietà del possesso della specializzazione con conseguente riduzione elle dotazioni organiche. Si creerebbero due canali di accesso (uno per i non specializzati e un altro per coloro che sono in possesso del titolo), due situazioni normo-giuridiche differenti e due condizioni economiche sensibilmente diversificate.. LA terza questione è quella della riduzione del numero di anni delle scuole. La riduzione da quattro a tre anni del percorso formativo post lauream, avrebbe effetti deleteri sul riconoscimento del titolo a livello europeo...la conseguenza sarebbe quella del venir meno del mutuo riconoscimento e della libera circolazione, a livello europeo, degli specializzati italiani. Inoltre, la contrazione del numero di anni condizionerebbe anche il percorso formativo con un inevitabile riduzione dei livelli di apprendimento su materie indispensabili per l espletamento di quelle funzioni professionali e gestionali richieste dal nostro sistema sanitario.

13 La farmacia clinica può essere una soluzione? La creazione di nuovi spazi professionali (il decreto non è solo didattico ma individua anche specifici ambiti di competenza professionale). E, infatti, è stata rappresentata la necessità di cambiare denominazione alla nostra scuola. Non più Farmacia Ospedaliera ma Farmacia Clinica. Questo cambio non è di facciata. Infatti la Farmacia Ospedaliera e il Servizio Farmaceutico Territoriale si configurano come connettivo fondamentale per le reti di assistenza intra ed extra moenia.

14 La creazione di nuovi spazi professionali (2) Il braccio di ferro con i farmacologi e la decisione di abrogare le equipollenze Altra questione è quella del turn over. E assolutamente necessario e urgente rivedere i numeri di accesso alle scuole rapportandoli alle reali necessità dei sistemi sanitari regionali. Un eccesso di specializzati porterebbe ineluttabilmente alla formazione di un precariato che potrebbe essere difficilmente collocato. Quest ultimo tema è strettamente correlato a quello della rivisitazione delle equipollenze. Infatti laddove equipollenze e affinità tra scuole di specializzazione, profondamente diverse sia nei percorsi formativi sia nel numero di anni, dovesse persistere, si dovrebbero rivedere (al ribasso) il numero degli accessi alla S.S. in Farmacia ospedaliera.

15 Le Nuove generazioni di professionisti Appello ad una maggiore proattività dei giovani Elezione di un rappresentante nazionale degli specializzandi le iniziative di aggregazione sono state costruite cfr progetto con Roberto Langella di Milano. Valore dell iscrizione al sindacato ed attivazione di docenza su argomenti di tematica sindacale.

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19 mar42015 Precari sanità, firmato il decreto per la stabilizzazione. Che cosa prevede il testo Dopo una serie di peregrinazioni e aggiustamenti del testo in questione, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato il Dpcm che permette la stabilizzazione di migliaia di lavoratori precari del Servizio sanitario nazionale. «Questo Dpcm - sottolinea Lorenzin - è un primo passo per dare risposte ai lavoratori del Servizio sanitario nazionale che attendono da anni di essere stabilizzati. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare e che questo provvedimento non azzera tutto il precariato in sanità, ma è sicuramente l'inizio di un percorso virtuoso che ha come finalità ultima quella di eliminare le sacche di precariato presenti nelle Aziende ospedaliere italiane». Il testo del Dpcm prevede la possibilità di avviare procedure concorsuali riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale per coprire sino al 50% dei posti disponibili. Potranno accedere alla stabilizzazione i precari del Ssn che abbiano prestato un servizio effettivo non inferiore ai tre anni nell'ambito del quinquennio precedente. Il Dpcm disciplina anche le procedure di reclutamento speciale per lavori socialmente utili (Lsu) e per lavori di pubblica utilità (Lpu); la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato che si programma di stabilizzare; la possibilità di partecipare alle procedure in questione per il personale dedicato alla ricerca in sanità e per il personale medico dei servizi di emergenza e urgenza delle aziende sanitarie locali, con almeno 5 anni di prestazione continuativa, ancorché non in possesso della specializzazione in medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza; In particolare, per quel che riguarda l'ambito di applicazione del decreto, le procedure ivi previste sono riservate al personale del comparto sanità e a quello appartenente all'area della dirigenza medica e del ruolo sanitario degli Enti del SSN.

20 Programma : a che punto siamo? Perseguire la strada intrapresa sulla concretizzazione dell area unica contrattuale della dirigenza medica e sanitaria : in corso Potenziare le sinergie con le altre organizzazioni sindacali (in particolare quelle dei medici) e avviare il processo per l ingresso della nostra federazione in una confederazione sindacale: OK! Confermare la qualità e la quantità dei servizi offerti dalla segreteria nazionale ai propri iscritti compatibilmente con le risorse economiche a disposizione: OK! Monitorare e di conseguenza intervenire sui criteri con i quali vengono determinate le dotazioni organiche delle aziende sanitarie, da correlare, quanto prima, ai volumi di attività, ai posti letto ai bacini d'utenza del territorio, scollegandole, quindi, dalle logiche di ridimensionamento che hanno caratterizzato la recente riorganizzazione della rete ospedaliera assistenziale : in corso Costruire un Modello-Tipo di Servizio Ospedaliero e Territoriale comprensivo di standard di minima degli organici necessari per garantire le linee di attività essenziali e prioritarie e le linee di attività aggiuntive che possono fare la differenza in un sistema di eccellenza. Nella situazione attuale vi sono obiettive difficoltà applicative di molte linee di attività a livello locale, regionale e nazionale sia per motivi logistici che organizzativi. Il SiNaFO dovrà raccogliere tutte le richieste di intervento e farsi portavoce delle reali esigenze organizzative e professionali. : in corso

21 Programma (2) Chiedere con forza alle Istituzioni (Ministero, Regioni ) che nelle strutture sanitarie private sia prevista l obbligatorietà della presenza delle farmacie. L attuale carenza normativa rende problematica la gestione sicura di farmaci e dispositivi, nonché l incardinamento di laboratori di galenica magistrale all interno dei quali poter attuare quei livelli di sicurezza riferiti alle preparazioni magistrali : in corso Pretendere per le strutture pubbliche la presenza uniforme delle procedure essenziali con l assegnazione di adeguate risorse necessarie per soddisfare i requisiti richiesti dalle raccomandazioni ministeriali : in corso Creare un Area Giovani per individuare le criticità da superare anche attraverso i diversi suggerimenti che gli stessi vorranno offrire : OK! Definire il percorso formativo specialistico, uniformandolo a quello europeo, con garanzia di adeguata remunerazione degli specializzandi (al pari dei medici) e ridisegnare i requisiti per l accesso al SSN. : OK! Combattere il continuo e frequente ricorso delle aziende sanitarie alla costituzione di nuove forme di precariato, lottando al contempo per la stabilizzazione di tutti coloro che attualmente svolgono attività per il SSN con contratti cosiddetti atipici. : in corso Favorire il dialogo e il confronto tra tutti gli iscritti sviluppando e potenziando il sito web e trasformandolo in un forum permanente : OK! Costituire una rete tra i segretari regionali e tutti coloro che vorranno offrire un contributo per la crescita culturale e professionale della categoria. : in corso

22 IL SINDACATO AI TEMPI DI RENZI Niente casta e percezione di privilegi per il nostro sindacato di categoria. Solo passione e amore per la difesa e lo sviluppo della nostra professione Roberta di Turi*, Giangiuseppe Console** *Segretario Generale FASSID area SiNaFO ** Presidente FASSID area SiNaFO Il cambio sostanziale del contesto nel quale ci stiamo muovendo dovrà necessariamente prevedere un vero dialogo delle istituzioni con gli addetti ai lavori ovvero (in questo caso) con i tecnici della sanità e con i rappresentanti dei sindacati di categoria, che vivono quotidianamente i problemi del sistema e rappresentano i bisogni (in parte disattesi) dei cittadini. Ma per il momento questo dialogo non c è Il governo non sembra per nulla interessato a qualche forma di confronto con i rappresentanti dei lavoratori e, a volte cavalca l onda dell antisindacalismo imperante, facendo riferimento a quei pochi, isolati, singoli casi di rappresentanti che non hanno onorato il mandato loro affidato.

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