CONOSCIAMO IL MONDO. Intervista alla prof.ssa De Vito, dirigente scolastica La dirigente scolastica UNA NUOVA DIRIGENTE, UNA NUOVA SCUOLA

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1 Data giugno 2014 Volume 1, Numero 1 CONOSCIAMO IL MONDO UNA NUOVA DIRIGENTE, UNA NUOVA SCUOLA Intervista alla prof.ssa De Vito, dirigente scolastica La dirigente scolastica Guardare i suoi occhi azzurri è come immergersi in un mare profondo per scrutare il suo mondo interiore. Questa è la nostra dirigente prof.ssa Rita Ortenzia De Vito, una bellissima donna piena di energia che vuole cambiare in meglio la nostra scuola. A noi, ragazzi del PON IL GIORNALE IN CLASSE, ha rilasciato un intervista... Come si è sentita il primo giorno di scuola? Mi ricordo un episodio di quella giornata è stato quando il Preside Perrone mi ha fatto visitare la scuola dell infanzia e mi ha regalato delle uova fresche. In quel momento ho guardato due aspetti il primo è stato il legame che il preside ha voluto istaurare tra ragazzi e animali il secondo aspetto è stato che se volevo mantenere quel rapporto dovevo migliorare l igiene. Le è mai capitato in un momento di rabbia di voler abbandonare il proprio lavoro? Io ho scelto di migliorare la scuola, non solo quella di Porto Cesareo. Noi dobbiamo escogitare nuove regole di insegnamento. In queste scuole i ragazzi non sono tutti uguali e bisogna dare l opportunità ai ragazzi che vogliono crescere. Cosa ne pensa del comportamento di alcuni alunni e delle foto che hanno pubblicato su facebook? Sicuramente è l età degli alunni,ma io preferisco ragazzi vivaci e non mummie però con la parola vivacità non intendo dire essere maleducati, comportamenti irrispettosi lasciano vedere anche crimini. Questo disagio non è dovuto alle famiglie, perché ci sono ragazzi che vivono un problema interiore mentre vogliono apparire forti. Le è piaciuto il capodanno islamico? E stata un esperienza molto bella me ne hanno parlato in tanti anche se gli spazi sono piccoli. Avere anche il vescovo ad una festa non cristiana è stato molto importante. Prima di diventare dirigente nella nostra scuola, in quale scuola lei lavorava, e con quale ruolo?ho insegnato in un liceo classico e scientifico e ho insegnato italiano e anche latino. E contenta di come i professori svolgono il proprio lavoro? Si. I professori lavorano con grande capacità, si deve solo migliorare nella tecnologia e un altra cosa su cui sto lavorando molto è cambiare le nuove strategie d insegnamento e puntare sulla legalità. Di Petrucci Angelica, Catino Sofia, Peluso Salvatore, Colelli Drebra Professoressa Quarta IMPARARE INSEGNANDO Intervista alla professoressa Quarta di Valentina Martina Occhi di un insolito verde contornati da capelli corti e un viso dolce. La professoressa Quarta, una professoressa molto simpatica e precisa. Tutti la ritengono la miglior professoressa. Sin da piccola ha sognato di diventare insegnante? Si mi è sempre piaciuto. C è un alunno che ricorda con piacere?si, ne ricordo uno. E stato il mio primo alunno con un carattere difficile, Michele. Mi sono affezionata tanto perché mi sono resa conto che aveva più bisogno di me e della mia pazienza. La mia grande soddisfazione è stata vederlo maturare in quei miei primi 3 anni di insegnamento in questa scuola. Ha notato dei cambiamenti da quando è arrivata la nuova preside? Ci sono stati molti cambiamenti, oggi possiamo dire che c è maggiore ordine e molte regole vengono rispettate. In tutti i suoi anni di insegnamento le è mai venuto in mente in un momento di rabbia di rinunciare al suo ruolo di insegnante? No, mai. Anche se ci sono state molte difficoltà ho sempre continuato a svolgere il mio lavoro con determinazione, e non ho mai voluto cambiare corso o sezione perché quando sono arrivata qui il corso C era il corso a tempo prolungato che nessuno sceglieva. Io invece sono rimasta sempre nello stesso corso e ho cercato di portarlo allo stesso livello degli altri. Se potesse cambiare le regole, quali cambierebbe? Io non sono d accordo sul fatto che gli alunni portino il telefonino a scuola. A scuola i telefonini non servono perché per qualsiasi comunicazione alle famiglie c è a disposizione dei ragazzi il telefono della segreteria. Molti ragazzi usano il telefonino in classe per mandare messaggi e si distraggono facilmente dalla lezione. Se avesse l opportunità d insegnare in un altra scuola lo farebbe? No, ormai sento questa scuola come la mia famiglia conosco tutti, anche molti genitori con i quali ho un bel rapporto d amicizia. In tutti questi anni di carriera ha imparato come comportarsi con ciascun alunno? Non è che ho imparato, il mio carattere mi porta ad osservare ogni alunno e le relative personalità, di conseguenza ad intervenire su ognuno nel modo più giusto ed adeguato possibile. Cosa ne pensa di queste domande? Sono delle semplici curiosità di voi ragazzi. Finalizzate ad un intervista vanno bene.

2 P a gina 2 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 LEGGERE O NON LEGGERE, QUESTO E IL PROBLEMA! La percentuale maggiore dei ragazzi, come ben sappiamo non legge libri. Se ci chiediamo il perché, ebbene, siamo circondati dalla risposta: la tecnologia stimola il nostro cervello a stare fissi sull apparecchio. Il libro, possiamo dire che viene maltrattato perché molti ne iniziano uno e lo lasciano a metà, forse perché non gli piace o semplicemente lo ha dimenticato. Un libro non viene letto non solo a causa degli apparecchi o console ma anche dai continui hobby. Secondo un indagine svolta nella classe del progetto PON: Giornalino in classe, il 100% ha letto un libro, il 62,5% ha lasciato un libro a metà, 31,25% lo ha letto per intero. Alla domanda Se ti regalano un libro sei felice? Il 43,75% risponde No. Il 68,75% pensa che non riuscirà a scrivere un libro mentre il 43,75% si. Forse, una possibilità per risolvere il problema, potrebbe essere nelle famiglie. I genitori dovrebbero obbligare i figli a leggere in modo da far capire come sono importanti. Una volta letto un libro e fatto i compiti puoi u- scire con gli amici, invece, se stai fissato al PC o altro, sei in un mondo virtuale che ti convince che è infinito e ti spinge a rimanere fissato. Di Yassine Allilou L ETA DEL CAMBIAMENTO Adolescenza e dintorni L adolescenza è il tratto di età evolutiva in cui i ragazzi si preparano a cambiare sia psicologicamente che fisicamente. In alcuni casi si può affermare che l adolescenza può essere critica per alcuni individui e può essere presa male. Se ci soffermiamo a riflettere sul mondo che ci circonda possiamo capire che chi si trova nella fase adolescenziale,subisce un cambiamento radicale,che cambia:il modo di pensare, il modo di vedere se stessi e la fiducia. Per questi individui è molto importante l aspetto fisico, la perfezione, altrimenti si sentono inferiori. Per aiutarli a superare questa difficoltà della loro vita hanno bisogno di sostegno da parte della famiglia, dei professori o degli amici più sinceri. Avendo conosciuto alcuni ragazzi adolescenti e ponendogli delle domande, possiamo capire che sono cambiati i loro gusti, sono più autonomi, si assumono le proprie responsabilità, sanno essere d esempio perché hanno imparato come ci si comporta. Alcuni sono più chiusi perché non sono pre- parati al cambiamento, altri hanno imparato a relazionarsi bene con i compagni, hanno imparato ad avere pazienza e a non essere scontrosi, anche per una sciocchezza o per un insulto. La difficoltà che trovano la maggior parte dei ragazzi è quella di parlare con i genitori esprimendosi liberamente. I ragazzi hanno paura di parlare perché temono di non essere capiti e temono che i loro sentimenti vengano rivelati. Di Anastasia Calcagnile

3 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 P a gina 3 STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE DI Chiara Peluso Un impressionante aumento di violenza che il più delle volte esplode tra le mura domestiche contro cui oggi le donne si mobilitano in tutto il mondo. Un fenomeno sempre più diffuso come dimostra il fatto che nei primi sei mesi del 2013 le richieste di aiuto di donne vittime di stalking al numero del telefono rosa sono aumentate di circa il 10%. Secondo il rapporto Eures, tra il 2000 e il 2012 in Italia sono state assassinate donne, una media di 171 omicidi l anno ossia 1 ogni 2 giorni. Il 70,7% dei delitti è avvenuto nell ambito famigliare o affettivo. Il responsabile della violenza è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente e nel 23% l ex partner. I TANTI ASPETTI DI LAMPEDUSA DI Debra Colelli Renata Fonte Lampedusa è un isola bellissima che attira molti turisti. Essa comprende un isola chiamata L isola dei conigli che venne nominata la più bella spiaggia del pianeta nel Nonostante ciò, il suo nome è conosciuto più per la sua capacità di accogliere i migranti che per la sua bellezza. Nel 2014 Lampedusa è stata candidata al Premio Nobel per la pace. In vent anni sono morte persone di cui un centinaio di bambini. La candidatura è stata formalizzata il 30 gennaio mentre il vincitore sarà rivelato a ottobre e a dicembre riceverà il premio. Questo non è un modo per risolvere il problema ma è un modo per richiamare i politici europei sulla questione dei migranti. Costituirebbe anche un riconoscimento per una piccola comunità la cui umana compassione è stata messa grandemente alla prova negli ultimi vent anni e che ha superato tale prova perché rispetta la dignità umana,dimostrando che gli esseri umani possano praticare la convivenza pacifica. GRANDE DONNA GRANDE CORAGGIO E DIMENTICATA Al suo anniversario poca gente in piazza Prima vittima della mafia in Salento?Lei Renata Fonte,simbolo del territorio salentino di un Italia di coraggio. S impegnò nelle battaglie della legalità e la tutela dell ambiente. Per questa ragione l assessore neretina fu uccisa (eletta assessore alla pubblica cultura e la pubblica istruzione del comune di Nardò nel 1982 nelle file del Partito Repubblicano Italiano) perché difese Porto Selvaggio dalla lottizzazione cementizia. Su quel territorio, impedii, così, forti guadagni ad alcuni potenti. A trent anni dalla sua morte grazie al suo sacrificio si ha ancora quel parco naturale: Porto Selvaggio, immerso nel verde. Oggi è stato dichiarato parco naturale e regionale insieme alla Palude del Capitano. Per quanto questo personaggio sia importante, solo un po di gente la ricorda e, questo, si è visto il 31 Marzo 2014, in piazza Salandra a Nardò, quando, in occasione della sua commemorazione, hanno partecipato solo gli alunni dei tre poli cittadini, i genitori, i docenti e gli studenti più sensibili delle scuole superiori, le figlie di Renata Fonte, il sindaco Marcello Risi, insieme a Giancarlo Caselli e al prefetto Giuliana Perrotta. Tutti alla manifestazione si aspettavano molta gente, ma sono state poche persone. Il bello è che il comune di Nardò l abbia ricordata con questa manifestazione, il brutto è che poca gente ci ha partecipato e la ricorda. Di Martina Bonanno

4 P a gina 4 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1

5 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 P a gina 5 DI Salvatore Peluso Partendo dall aeroporto di Brindisi con un aereo Ryanair si va verso l aeroporto di Stansted che si trova a nordest di Londra. Da lì prendendo, il pullman ci siamo diretti verso un quartiere di Londra di nome Victoria Station. Durante il viaggio verso Victoria ho guardato molto il paesaggio fatto di tanti parchi, dove gli inglesi la domenica vanno a fare molti pic-nic. Il parco più famoso è Green Park dove ci sono statue, poi c è San James Park, di proprietà della regina Elisabetta. Quel parco si affaccia sulla strada che porta a Bugkinam Palace, qui la cosa più bella è il cancello con le punte in oro, ma anche il cambio della guardia. Da Victoria abbiamo fatto delle speciali carte di nome travelcard per entrare nella metro quando vuoi per una settimana. La metro è un passaggio sotto terra dove si muovono i treni e ti portano per tutta Londra. Prendendo la linea verde siamo arrivati a Earl s Court dove si trovava il nostro albergo. La stessa sera con la metro siamo andati alla stazione di Westminster dove c è il Big Ben e la ruota panoramica,a mangiare siamo andati in un ristorante brasiliano dove abbiamo pagato 80. La mattina seguente siamo andati a Madame Toussand con i famosi pullman panoramici. In questa attrazione ci sono delle statue di personaggi famosi, successivamente c è il tunnel dell orrore dove ci sono persone vere che ti vengono sopra ma non ti toccano e lì mi sono spaventato molto. In fine c è uno spettacolo in 4D dei supereroi è stato molto bello e vi consiglio di andarci. Poi siamo andati al museo della scienza UN REPORTER A LONDRA dove ci hanno preso in giro per un attrazione stupida e vi consiglio di non andarci se non capite bene l inglese. Il pomeriggio siamo andati invece alla piazza di Trafalgar Square dedicata alla guerra di Trafalgar con intorno i leoni. Da lì si facevano foto fantastiche perché in lontananza si vedeva il Big Ben. La stessa sera siamo andati a mangiare in un pub vicino alla famosa Piazza di Piccadilly Cirçus illuminato da enormi cartelloni illuminati. Abbiamo mangiato il fish and chips cioè pesce e patatine che è un tradizionale piatto inglese. Li vicino c era l Me M word cioè un negozio a quattro piani dove ci sono tutti i tipi di MeM e questo negozio è unico e si trova solo a Londra. Nella Torre di Londra venivano torturate le persone e si conservavano tutto l oro delle regine e dei re. Vi giuro che qui faceva un po di paura. Usciti da qui siamo andati sul Tower Bridge dove ci siamo fatti le foto, per salire bisogna fare 300 scalini. L ultimo giorno a Londra e dovevamo andare, ma prima di partire, un salto alla stazione di King Kroos dove hanno girato il film di Harry Potter. Dall alto: Un immagine di Londra. Il reporter Salvatore Peluso

6 P a gina 6 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 IL RAP NELLA STORIA Di Sofia Catino La storia del Rap prende via all inizio degli anni 70 a New York. Bisogna considerare che, da allora, il genere è anche ora presente ed è in continua espansione. La sua storia è un continuo divenire di eventi che anche ai nostri giorni ci sorprendono e divertono. Essa ha raggiunto una notevole popolarità in tutto il mondo nell anno 1990, si è fatta conoscere negli Stati Uniti. Il termine ( nome rap ) è stato inventato dal JOE TEX. Il rap è la componente vocale della cultura hip-hop. Il primo rapper italiano è stato Jovanotti. Prima di diventare un cantante come noi lo conosciamo attualmente era un bravo reppista. DALL AFRO-CONTAMINATA ALLA BREAKDANCE Angelica Petrucci e Linda Bernardini. La danza Hip-Hop crogiolo di stili, idee, culture. Le sue origini risalgono alla danza Afro-Contaminata da numerose influenze che approdano negli U.S.A. sia sulla East Coast che sulla West Coast dando vita ad uno stile nuovo in crescita ancora oggi. Il ciclone Hip-Hop nasce alla fine degli anni 60 nel Bronx di New York. I primi DJ facevano ballare la gente alle feste sulle spiagge e in qualsiasi posto in cui potevano esibirsi utilizzando piatti e mixando basi; da qui nasce la figura del Maestro delle Cerimonie e la nascita delle Jam cioè dei raduni di Free- Style. Per danza Hip-Hop si intende una disciplina di ballo, o recentemente anche considerata come "danza sportiva" dalla IDSF (International Dance Sport Federation), che proviene o aderisce ai principi culturali ed estetici del movimento. Breakdance,Locking Popping e Uprok sono le originali danze Hip-Hop"di strada" (steet dance). La principale danza Hip- Hop è considerata il B-boying poiché nata assieme alle altre discipline dell'hip- hop Dj ing Writing Mc ing e C-Walking Ti tol o. Didascalia dell'immagine o della fotografia

7 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 P a gina 7 BREVE STORIA DELLA NAZIONALE DI PALLAVOLO Di Linda Bernardini e Angelica Petrucci La nazionale di pallavolo femminile dell Italia è posta sotto le l egido della Federazione italiana di pallavolo. L Esordio della Nazionale Italiana avvenne il 7 Aprile 1951 ad Alessandria contro la Francia. Gli anni 50 furono un periodo di anonimato per la squadra azzurra. Gli anni 70 videro il ritorno dell Italia al Campionato Europeo anche se arrivarono al quartultimo posto. Gli anni 80 furono segnati dalle solite partecipazioni al Campionato Europeo e Mondiale senza però raggiungere traguardi. Durante gli anni 90 l Italia si confermò tra le prime posizioni del Campionato Europeo senza però mai riuscire a raggiungere il podio. Nel 2004 l Italia vola in Giappone per i Mondiali che si concludono al 5 posto per la povera nazionale. TUTTI IN BRASILE. Speciale Mondiali a cura di Gabriele Potenza Quest anno i mondiali si giocheranno in sei stadi tra cui tre sono stati appena costruiti e altri tre erano già stati costruiti da molto. Durante la costruzione di uno stadio una gru è caduta e ha rotto un quarto di stadio lasciando vittime e feriti tra i costruttori. LA PARTE TECNICA GIRONE A:Brasile-Croazia-Messico-Camerun. GIRONE B:Spagna-Cile-Olanda-Australia. GIRONE C:Colombia-Grecia-Costa d Avorio- Giappone. GIRONE E:Svizzera-Ecuador-Francia-Honduras. GIRONE F:Argentina-Bosnia-Iran-Nigeria. GIRONE G:Germania-Portogallo-Ghana-America. GIRONE H:Belgio-Algeria-Russia-Corea. LA STORIA DEL CALCIO Il calcio fu inventato dall inglesi, verso la fine del 600. Le prime squadre furono Inghilterra, Italia, Cecoslovacchia, Argentina e Brasile. L Italia vinse più titoli quando c erano solo cinque squadre ma aumentando, trovarono tutte difficoltà tranne il Brasile. Questa squadra vincendo molti titoli è diventata la nazionale più forte al mondo. Brasile ed ora è lo stadio più grande al mondo. CURIOSITA Il Brasile e la nazionale che ha la nazionale che vinse più mondiali dal 1930 al Il secondo posto se lo è aggiudicato la nostra nazionale vincendo ben quattro mondiali. Al terzo posto c è la Germania con tre mondiali, al quarto posto c è l Argentina e al quinto posto a pari merito ci sono l Inghilterra e la Francia. Per colpa del fuso orario noi italiani siamo costretti a vedere le partite della nostra nazionale dalle 24:00 alle 3:30. La squadra favorita quest anno è il Brasile poiché capitato in un girone scarso, ha tutte le carte in regola per vincere i mondiali 2014 non dimenticando che gioca in casa. TABELLONE INIZIO:12 Giugno al Itaquero di San Paolo. FINE FASE A GIRONI:26 Giugno. FINE OTTAVI DI FINALE:1 Luglio. QUARTI DI FINALE:4 e 5 Luglio. SEMIFINALE:8 e 9 Luglio. FINALE:13 Luglio al Maracanà di Rio de Janeiro.

8 P a gina 8 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 IL PROGETTO DEL PON IL GIORNALE IN CLASSE, HA AVUTO COME TUTOR LA PROFESSORESSA FRANCA QUARTA. E COME ESPERTA LA GIORNALISTA LAURA MANGIALARDO. DOPO NUMEROSE PERIPEZIE, IL GIORNALINO PENSATO E PROGETTATO DAI RAGAZZI, FINALMENTE E PRONTO. RINGRAZIAMO CHI CI HA AIUTATO NEL REALIZZARLO.

9 C O NOS CIAMO I L M O NDO V olume 1, Numero 1 P a gina 9 OLTRE AL PON IL GIORNALE IN CLASSE, SE NE SONO SVOLTI ANCHE ALTRI NEL CORSO DELL ANNO, TUTTI MOLTO INTERESSANTI E UTILI. QUESTI PROGETTI, OLTRE ALLA NORMALE ATTIVITA SCOLASTICA, FORNISCONO, AGLI STUDENTI, STRUMENTI UTILI NELLA VITA E NELLO STU- DIO. APRONO LA LORO MENTE A NUOVE POSSIBILITA E SVILUPPANO LE LO- RO CAPACITA CRITICHE.

10 ALLILOU YASSINE MARTINA BONANNO CALCAGNILE ANASTA- SIA D ANDRIA AURORA VALENTINA MARTINA RACHID YACINE SALVATORE PELUSO UN PO DI NOI DEBRA COLELLI LINDA BERNARDINI SARA NATALIZIO DI CARLO DENISE ANGELICA PETRUCCI GABRIELE POTENZA SOFIA CATINO

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