L importanza turistica del Gran Sasso d Italia

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1 Country Hotels L Hotel Monastero San Colombo, Barisciano (AQ) L importanza turistica del Gran Sasso d Italia Barisciano, a 20 chilometri dall Aquila, rappresenta l ingresso obbligato per chi voglia salire verso gli Altipiani del Gran Sasso d Italia, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, per raggiungere altri borghi storici come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, Calascio, Castel del Monte. Lungo la strada provinciale che si inoltra nel parco, il Monastero di San Colombo offre atmosfere antiche, un albergo con otto camere, un ristorante di notevole qualità, una sala riunioni per 130 persone, l Orto Botanico del Centro Ricerche Floristiche dell Appennino Jaime Pinto 64

2 D omenica 30 settembre 2012, 100 atleti si sono cimentati con la prima edizione dell Ultra Trail Terre della Baronia I Pionieri del Gran Sasso, una corsa podistica di ben 56 chilometri che si è dipanata sugli Altipiani del Gran Sasso tra i borghi storici di Barisciano (da dove è partita), Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, Calascio e Castel del Monte, sede dell arrivo. Oltre alla prova individuale si è svolta anche una staffetta di due frazioni di 28 chilometri. L itinerario prevedeva un passaggio lungo il Gran Canyon di Campo Imperatore e sul valico di Capo la Serra, dalla cui altezza posta a 1700 metri si può godere un panorama mozzafiato sulle montagne circostanti. Barisciano è a 940 metri di altezza, Santo Stefano di Sessanio è a 1251 metri di altezza, Castelvecchio Calvisio è a 1054 metri di altezza, Calascio è a 1210 metri di altezza, Castel del Monte è a 1346 metri di altezza. Il percorso si è dipanato sugli altipiani che collegano questi Comuni con un saliscendi di parecchie centinaia di metri che impone garretti d acciaio e un cuore capace di sostenere una fatica improba. Il raduno era alle sei del mattino nella piazza centrale di Barisciano, la partenza un ora dopo, i primi sono arrivati al traguardo nel primo pomeriggio, dopo cinque ore di corsa su è giù per i monti. Corrado Sinistoro è il vulcanico albergatore che gestisce l Hotel Monastero San Colombo a Barisciano e ha promosso la gara assieme a Enzo Mezzini, presidente dell associazione Gran Sasso Active, ai sindaci dei borghi interessati dalla gara e ai numerosi volontari che hanno prestato la loro opera. Corrado Sinistoro è anche presidente del Consorzio Operatori del Gran Sasso D Italia, il cui portale riposta tutte le informazioni turistiche relative al Gran Sasso d Italia, dagli eventi alla storia alla natura alla ristorazione alla ricettività. Il Monastero San Colombo è un ex convento francescano del XVI secolo a 1088 metri di altezza lungo la strada provinciale che partendo da Barisciano si inoltra nel cuore del Parco Nazionale SCHEDA ALBERGO Hotel Monastero San Colombo Strada provinciale per Castel Del Monte Km 4, Barisciano (AQ) Tel fax info@monasterosancolombo.com Gestore: Corrado sinistoro Camere: 8 ristorante sala riunioni Parcheggio esterno orto Botanico di s. Colombo L hotel è ubicato in un ex convento francescano del XVI secolo, posto a 1088 metri di altitudine, lungo la strada provinciale che si inoltra nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso 65

3 Country Hotels Il Gran Sasso d Italia Gli Altipiani del Gran Sasso Ha 6 milioni di anni circa ed è la catena montuosa più alta degli Appennini continentali, situata nell Appennino centrale, interamente in Abruzzo, come parte della dorsale più orientale dell Appennino abruzzese, al confine fra le province di L Aquila, Teramo e Pescara: misura 50 chilometri in lunghezza e 15 chilometri in larghezza. Il Corno Grande presenta tre cime attorno ai 3000 metri, la più elevata raggiunge i 2912 metri ed è la vetta più alta di tutti gli Appennini continentali. Incastonato dentro una conca e protetto dalle tre vette che costituiscono il Corno Grande si trova il Ghiacciaio del Calderone, il più meridionale dei ghiacciai europei. Nel cuore del massiccio, Campo Imperatore è un vasto altopiano a 1800 metri di altezza che spazia sulla conca dell Aquila a 15 chilometri in direzione Sudovest con il Mare Adriatico a 60 chilometri in direzione Est. Roma è a 110 chilometri scendendo verso il mar Tirreno, a Ovest. Dal punto di vista geologico, il Gran Sasso d Italia è figlio della spinta sul continente europeo del continente africano, che dopo centinaia di milioni di anni nei quali aveva vagato per i fatti suoi nell Oceano, 130 milioni di anni fa (anno più anno meno) decise di dirigersi decisamente verso Nord andando a impattare contro la zolla continentale dell antistante continente eurasiatico. L Africa non era sola: c era anche l India, all epoca un immensa isola, che andò a litigare con la zolla asiatica. A partire da 45/50 milioni di anni fa Africa e India provocarono sia la formazione di un mare parzialmente chiuso, il Mare Mediterraneo, che l innalzamento di alcune dorsali che oggi caratterizzano l Euroasia: le Alpi a Occidente, l Himalaya a Oriente. La tremenda spinta dell Africa fece ruotare anche Sardegna e Corsica, che erano all altezza della Provenza francese portandole al centro della fossa del Mare Tirreno. L Appennino iniziò a innalzarsi soltanto 6 milioni di anni fa: è lungo 1300 chilometri, la stessa lunghezza 66 dell arco alpino. Pochi sanno che un paio di milioni di anni prima (anno più, anno meno anche qui: scusate l inesattezza) il Mare Mediterraneo si era ridotto a un immensa fossa desertica colma di sale: la spinta africana aveva chiuso lo stretto di Gibilterra che collega il mare interno con il più vasto Oceano Atlantico esterno dal quale riceve l acqua necessaria per mantenerlo a livello. Il Mar Mediterraneo è un mare caldo dove l acqua dei fiumi che vi si immettono non compensa l evaporazione ùprovocata dal sole: bloccato l apporto dell oceano, nel corso di anni (così affermano i geologi anche se all epoca i nostri antenati bipedi preferivano gli alberi alle cattedre universitarie) il livello del mare scese di 1000 metri. Per trovare acqua bisognava andare fino alle isole Baleari, che ovviamente tutto erano meno che isole. Cinque milioni di anni fa l oceano tornò a riversarsi nella fossa del Mediterraneo colmandola di nuovo: la breccia di Gibilterra si era di nuovo aperta.

4 La ristorazione è autenticamente a chilometro zero grazie alle eccellenza delle materie prime locali che entrano in cucina, dalla pasta alla carne al formaggio, dalla frutta agli ortaggi ai vini 67

5 Country Hotels del Gran Sasso, in direzione di borghi storici come Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Rocca Calascio e Castel del Monte spiega. La Residenza offre otto camere e un ristorante a Chilometro Zero di particolare qualità. Inoltre dispone di uno stupendo chiostro per le colazioni e una importante sala congressi nell ex chiesa del convento. La Dimora è anche sede del Centro Ricerche dell Appennino e di un bellissimo Orto Botanico articolato in tre principali sezioni: Giardino delle Piante Officinali, Giardino del Piccolo Parco e il Sentiero Nella Selva dei Frati. Fin dal 1480 in questo luogo si venerava una immagine della Madonna detta di Monte Asprino, custodita da un eremita. Agli inizi del 1500 la gente di Barisciano vi costruì una chiesa con l annesso convento, affidandoli verso il 1515 ai religiosi del 68

6 Le Terre della Baronia La storia narra che, tra la fine del 1200 e l inizio del 1300, la Baronia di Carapelle era un vasto ed importante dominio feudale comprendente gli attuali territori dei comuni di Castelvecchio Calvisio, Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Rocca Calascio. Nell anno 1271 Carlo D Angiò assegnò l intero territorio della Baronia a un suo fedelissimo: Matteo del Plessiaco; successivamente, nel 1382 Carlo III di Durazzo unì la Baronia di Carapelle alle terre di Capestrano, Ofena e Castel del Monte e lì assegnò a Pietro da Celano, suo fedele vassallo militare. Nel 1435 il feudo, comprendente la Baronia di Carapelle e il Marchesato di Capestrano, passò in eredità a Jaccovella da Celano che, rimasta vedova di Odoardo Colonna, sposò in seconde nozze Giacomo Caldora e quindi in terze nozze Leonello Accrocciamuro. Dopo qualche anno, nacque Ruggerone che combatté al fianco di Giovanni d Angiò contro re Ferrante di Napoli, ma la vittoria di quest ultimo comportò per Ruggerone la perdita dei suoi possedimenti che vennero affidati ad Antonio Todeschini Piccolomini, duca d Amalfi e nipote di papa Pio II. L ultima dei Piccolomini, Costanza, indebitata per la costruzione della Basilica di Sant Andrea della Valle a Roma, nel 1579 fu costretta a vendere il feudo al Granduca di Toscana, Francesco de Medici. In questo periodo la Baronia di Carapelle e il Marchesato di Capestrano raggiunsero il loro massimo splendore: la famiglia dei Medici ne fecero la base operativa principale per il commercio della pregiata lana carfagna, prodotta nel territorio della Baronia, successivamente lavorata in Toscana e da lì venduta in tutta Europa. La famiglia dei Medici regnò su queste terre fino al 1743, successivamente il territorio passò al re di Napoli, Carlo III di Borbone, finché non fu acquisita dagli italiani nel 1860 assieme al regno delle Due Sicilie conquistato da Giuseppe Garibaldi e consegnato al re del regno di Sardegna Vittorio Emanuele II, primo re del regno d Italia proclamato il 17 marzo del Terz Ordine Francescano, che vi rimasero fino alla soppressione del convento nel 1809 quando re di Napoli era il francese Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte le cui armate in quel momento controllavano la gran parte del continente europeo. I frati rimasero nel convento fin quando Gioacchino Murat con decreto del 7 agosto 1809 ordinò la soppressione dei diversi ordini fra cui quello del terz ordine francescano. Il 20 aprile 1740 la Santa Sede concesse che il corpo di S. Colombo Martire, estratto dalle catacombe di S. Callisto in Roma, fosse trasferito nella chiesa del monastero e collocato sotto l altare maggiore. Purtroppo la reliquia è stato trafugata (non si sa quando) assieme all antico coro con stalli in noce lavorata. Il convento, dopo essere passato al demanio, fu acquistato con i terreni circostanti da Giovambattista Marchetti, di una nobile quanto potente famiglia di Barisciano. La chiesa, invece, rimase aperta al culto, tanto che venne murata la porta di comunicazione col convento. Successivamente la famiglia Marchetti vendette il convento al Comune di Barisciano. La struttura monastica è esposta a mezzogiorno con vista sulla valle che dà inizio all altopiano di Navelli. Intorno al convento vi è una fiorente vegetazione, per lo più costituita da querce, nocciole e pino nero. I frati francescani realizzarono molti conventi nel territorio aquilano che ebbe in San Berardino da Siena e San Giovanni da Capestrano due dei massimi esponenti a livello nazionale di quest ordine. Dopo la soppressione dell ordine il convento rimase disabitato. La proprietà del convento passò al Regno di Napoli che successivamente la cedette alla mensa Vescovile di L Aquila, da questi fu poi venduta alla famiglia Marchetti che ne rimase 69 La Rocca di Calascio

7 Country Hotels L Orto Botanico L Orto Botanico di S. Colombo è nato con l intento di offrire una panoramica della flora, degli ambienti e dei paesaggi del Parco, in particolare della catena del Gran Sasso. Qui l Ente Parco riproduce e coltiva le specie minacciate d estinzione al fine di attuare un efficace conservazione ex-situ. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell Appennino coltivano, a scopo di ricerca, specie ancora sconosciute alla scienza o quasi. L Orto Botanico è articolato in tre principali sezioni: il Giardino delle Piante Officinali, il Giardino del Piccolo Parco, il sentiero Nella Selva dei Frati. Il Giardino delle Piante Officinali è strutturato come un giardino all Italiana rivisitato in chiave moderna. All interno delle aiuole disposte secondo un disegno geometrico sono coltivate le specie d interesse etnobotanico, vale a dire quelle tradizionalmente utilizzate dall uomo. Sono suddivise in piccole collezioni: piante medicinali, velenose, magiche, utili all uomo, alimentari aromatiche e liquoristiche. Accanto alla pianta coltivata è collocato un contenitore che custodisce piccoli manufatti, oggetti, prodotti derivati dalla stessa pianta. Il visitatore può scoprire da solo il contenuto dello scrigno, toccarlo e annusarlo. Infine è possibile entrare all interno di un orto murato, realizzato a rappresentanza dei tradizionali Horti Conclusi, dove vengono coltivate antiche varietà di piante orticole locali a rischio d estinzione. Il Giardino del Piccolo Parco consiste in una ricostruzione semplificata degli ambienti e dei relativi tipi di vegetazione dell area protetta, in particolare del settore del Gran Sasso. Sono disposti lungo il percorso così come si rinvengono in natura all incirca dai 400 ai 2900 metri sul livello del mare dalla macchia mediterranea alle rupi d alta quota. Il sentiero, che li percorre dall alto verso il basso, attraversa alternativamente un ambiente naturale e il relativo paesaggio agrario corrispondente, plasmato dalla millenaria presenza dell uomo sul territorio. Al termine del percorso un laghetto e i principali ambienti umidi. Il breve sentiero Nella Selva dei Frati, che aggira posteriormente il Monastero, dà modo di approfondire la conoscenza della fitocenosi caratterizzante il luogo: il querceto, dove non mancano interessanti avvistamenti ornitologici. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è l area protetta europea con il maggior numero di piante. Sono 2364 piante censite, 139 endemiche italiane, 12 endemiche del Parco, 73 protette da convenzioni internazionali, 67 protette da Leggi Regionali, 59 orchidee spontanee, due piante carnivore. L Orto Botanico di San Colombo proprietaria fin al 1984 quando fu ceduta insieme al territorio circostante al Comune di Barisciano. Il monastero era diventato un rudere spiega Corrado Sinistoro. Il Comune di Barisciano lo ha riedificato dandogli una doppia destinazione d uso, alberghiera e ristorativa per un verso, come Centro Ricerche Floristiche dell Appennino dall altra. L ho preso in mano nel 2000 arredandolo completamente. Disponiamo di otto splendide camere in stile country e possiamo ospitare fino a 130 persone per gli eventi banchettistici. La sala riunioni nell ex chiesa del convento può ospitare fino a 130 posti anch essa. La nostra ristorazione è autenticamente a Chilometro Zero grazie alle eccellenze che dimorano lungo le pendici del Gran Sasso cui facciamo riferimento per tutte le materie prime che entrano in cucina, dalla pasta alla carne al formaggio, dalla frutta agli ortaggi ai vini. Stefano Rainaldi, altro abruzzese doc, è il nostro chef. Corrado Sinistoro, abruzzese doc di Barisciano, per vent anni è stato musicista: suonava fisarmonica e pianoforte. Con la sua orchestra, basata a Barisciano e all Aquila, dava spettacoli in giro per l Italia. Nel 2000 la scelta di tornare a casa, alle sue radici umane e culturali, per contribuire al rilancio del Gran Sasso d Italia. Nel 2011 ha rinnovato con il Comune di Barisciano il contratto di gestione dell Hotel Monastero di San Colombo per i prossimi 20 anni. RIPRODUZIONE RISERVATA 70

8 Aziende & alberghi Idea Hotel Serenissima Informatica L Ospitalità Made in Italy Idea Hotel è nata nel 2009, il brand Idea Hotel è del Ha un portafoglio di 24 alberghi con 3000 camere diffusi in 16 città italiane. Serenissima Informatica è il partner tecnologico della giovane catena alberghiera 71