L auto-valutazione dell ICAAP alla prova dei fatti: dalla teoria alla pratica
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1 L auto-valutazione dell ICAAP alla prova dei fatti: dalla teoria alla pratica Fabio Salis Roma, 4 Giugno 2009
2 Agenda Cosa vi avevamo raccontato... Le funzioni aziendali coinvolte nel processo ICAAP Il processo di auto-valutazione: fasi dell analisi Le analisi qualitative Le analisi quantitative...cosa abbiamo fatto! E adesso SREP... 2
3 Le funzioni aziendali coinvolte nel processo ICAAP Organi / Funzioni Attori Principali responsabilità Organi societari Management di primo livello Consiglio di Sorveglianza Comitato per il Controllo Comitato Governo dei Rischi di Gruppo Consiglio di Gestione Responsabilità su ICAAP e adeguatezza patrimoniale del Gruppo Definire disegno, attuazione, organizzazione e aggiornamento ICAAP Approvare il Resoconto del processo di adeguatezza ed inoltro alla Vigilanza Proporre : livello di tolleranza al rischio e perimetro dei rischi considerati e coperti ICAAP Book motivazioni di adeguatezza attuale e prospettica Principali funzioni coinvolte nel processo per le proprie responsabilità specifiche Revisione interna D.C. Risk Management - Risk Capital and Policies Servizio Studi e Ricerche D.C. Organizzazione e Sicurezza D.C. Pianificazione e Controllo D.C. Internal Auditing Servizio AVM e Strategie D.C. Amministrazione e Fiscale Direzione Centrale Compliance Convalida Interna Definire, misurare e documentare i rischi che generano il fabbisogno di capitale interno, attuale e prospettico Riconciliare il capitale interno con i requisiti di vigilanza Verificare e valutare fonti di copertura del capitale interno Riconciliare le fonti di copertura con il Patrimonio di Vigilanza Partecipare alla predisposizione dell ICAAP Book ciascuna per le componenti di competenza Supportare gli Organi Sociali nei rapporti con l Autorità di Vigilanza Responsabile dell autovalutazione finale dell ICAAP Book (chapter 6) 3
4 Il processo di auto-valutazione: fasi dell analisi INTERNAL GOVERNANCE ICAAP Identificazione/misurazione di tutti i rischi materiali e non materiali Identificazione controlli a mitigazione dei rischi identificati Calcolo capitale interno in relazione a profilo di rischio, strategie e business plan Produzione risultati & assessment ICAAP AUTO-VALUTAZIONE ICAAP Identificazione, revisione e valutazione di tutti i fattori di rischio & controlli Assessment, revisione e valutazione dell ICAAP Assessment, revisione e valutazione della compliance rispetto ai requisiti minimi regolamentari GIUDIZIO COMPLESSIVO DI REVIEW Processo/risultati ICAAP pienamente soddisfacenti Processo/risultati ICAAP non pienamente soddisfacenti MISURE CORRETTIVE DA ADOTTARE (es. potenziamento sistema & controlli, contenimento del livello dei rischi, interventi di natura patrimoniale) 4
5 Le analisi qualitative Approfondimento ed estensione della documentazione ICAAP per Banca d Italia: coinvolgimento Alta Direzione e diverse funzioni aziendali recepimento normative interne emanate a fini ICAAP Rispetto requisiti organizzativi minimi per adozione modelli interni per i rischi di Primo Pilastro Efficacia policy di mitigazione per contenimento dei rischi (es. liquidità e reputazione) Diverse modalità coordinamento tra le partecipate del Gruppo (italiane e soprattutto estere) Funzionamento sistema controlli interni: di primo e secondo livello di compliance 5
6 Le analisi quantitative Metodologie per misurazione/valutazione rischi e determinazione del relativo capitale interno 1) Trattamento delle correlazione intra-rischi (esempi): modello di portafoglio del credito => modalità di determinazione delle asset e delle infra-segment correlations modello AMA => modalità di determinazione correlazioni tra diversi event type e modello di integrazione adottato 2) Trattamento delle correlazioni inter-rischi e determinazione del capitale interno complessivo (esempi): analisi delle serie storiche => determinazione indicatori proxy per la costruzione delle correlazioni inter-rischi approccio varianza-covarianza versus funzioni copula => effetti dell adozione di differenti funzioni di integrazione Tipologia e caratteristiche degli stress test utilizzati 6
7 Agenda Cosa vi avevamo raccontato......cosa abbiamo fatto! La dialettica con le funzioni di sviluppo: dal resoconto semplificato a quello finale Prime evidenze di auto-valutazione dal resoconto semplificato Principali aree di miglioramento del resoconto semplificato Cosa hanno risposto le funzioni di sviluppo? La quadratura del cerchio con il resoconto finale E adesso SREP... 7
8 La dialettica con le funzioni di sviluppo: dal resoconto semplificato a quello finale Prima relazione di auto-valutazione del processo semplificato (Ottobre 2008): approccio sostanziale e non formale analisi di auto-valutazione su aspetti maggiormente critici e passibili di revisione in un ottica maggiormente prudenziale Individuazione delle aree di miglioramento: condivisione con le funzioni di sviluppo (risk management e pianificazione strategica) rafforzamento dell accuratezza del processo per le future rilevazioni del capitale interno adeguato Resoconto finale (Aprile 2009): recepimento osservazioni/suggerimenti della revisione interna e dell Organo di Vigilanza da parte delle funzioni di sviluppo 8
9 Prime evidenze di auto-valutazione dal resoconto semplificato Robustezza delle scelte metodologiche e posizionamento sulla frontiera tecnologica (dati ICAAP Ottobre 2008) Pocesso di auto-valutazione Aspetti nel complesso soddisfacenti: - coinvolgimento Alta Direzione - rispetto requisiti organizzativi minimi di Primo Pilastro - sistema controlli interni di primo e secondo livello Aree di miglioramento - completezza documentazione tecnica - livello controlli processo acquisizione dati - prudenzialità scelte metodologiche (modello portafoglio del credito, market risk, aggregazione rischi) - materialità rischio residuo da CRM 9
10 Principali aree di miglioramento del resoconto semplificato Livello dei controlli sul processo di acquisizione dati Rafforzamento degli strumenti di riconciliazione e controllo dei dati per quantificazione del capitale interno da parte delle funzioni di sviluppo Scelte modellistiche credit risk Campione di sviluppo non pienamente rappresentativo Scelte di calibrazione di alcuni parametri chiave della struttura delle correlazioni non adeguatamente documentate in ottica prudenziale necessaria ricalibrazione Scelte modellistiche market risk Revisione in ottica maggiormente prudenziale di alcune scelte gestionali (misurazione rischio prodotti strutturati di credito ABS, CDO, basket) Aggregazione rischi Beneficio di diversificazione troppo elevato data la sfavorevole congiuntura economica Rischio residuo da CRM Material per colmare le proxy utilizzate a livello di Primo Pilastro 10
11 Cosa hanno risposto le funzioni di sviluppo? Livello dei controlli sul processo di acquisizione dati Creazione cantiere progettuale apposito (vd. Basilea 2) per migliorare - affidabilità informazioni presentate - riscontro dati da parte delle società controllate Scelte modellistiche credit risk Confronto con modelli benchmark => sostanziale allineamento dei parametri adottati Condivisione dell estensione del campione di stima per rafforzare le evidenze empiriche interne Scelte modellistiche market risk Condivisione necessità revisione stime gestionali in ottica prudenziale Aggregazione rischi Analisi di benchmarking => risparmi di capitale da diversificazione rischi in linea con valori pubblicati dai principali competitors europei Rischio residuo da CRM Copertura indiretta nel computo del capitale interno per rischi operativi e nelle stime di LGD 11
12 La quadratura del cerchio con il resoconto finale Scelte modellistiche credit risk Introduzione add-on prudenziale nuovo elemento di stress sulle componenti di asset ed infrasegment correlation per valutazione capitale economico al 99,9% stressato Scelte modellistiche market risk Aggiunta fattori di prudenza per valutazione rischio degli strutturati di credito di trading book Aggregazione rischi Riduzione beneficio di diversificazione intervento sulla struttura delle correlazioni inter-rischi Rischio residuo da CRM Quantificazione add-on prudenziale di capitale perimetro mutui erogati dal 2007 senza perizia esterna ma con giudizio di congruità dei direttori di filiale (secured in ottica Primo Pilastro) 12
13 Agenda Cosa vi avevamo raccontato......cosa abbiamo fatto! E adesso SREP... 13
14 E adesso SREP... Funzione di revisione interna Analisi di auto-valutazione sorta di SREP interno semplificato Funzioni di sviluppo Recepimento linee guida di miglioramento dei processi (i.e. rafforzamento sistema dei controlli interni nella fase di acquisizione dei dati) Intervento concreto sulla prudenzialità delle stime...ma ora l Organo di Vigilanza deve iniziare il vero SREP: => eventuale individuazione di interventi di vigilanza Richiesta rafforzamento sistemi, procedure e processi Richiesta contenimento/riduzione livello dei rischi Richiesta detenzione patrimonio di vigilanza superiore risapetto al livello regolamentare nei casi più critici...e per i risultati... arrivederci all anno prossimo! 14
15 Grazie per la cortese attenzione! 15
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