La scuola in tasca. Sommario. Esperienze in classe 2 A scuola nell ambiente 41 Dalla redazione 47. Dicembre Anno 14 Numero 1

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1 Anno 14 Numero 1 Dicembre 2012 La scuola in tasca Le classi quinte hanno scelto quattro poesie d autore. Sono un occasione per augurarci Buon Natale e per fare alcune riflessioni personali o in classe o in famiglia A Gesù bambino (di Umberto Saba) La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa' ch'io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa' che il tuo dono s'accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome. È Natale! (di Madre Teresa di Calcutta) È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro. È Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Sommario 2 A scuola nell ambiente 41 Dalla redazione 47 Il presepe (di Salvatore Quasimodo) Natale. Guardo il presepe scolpito dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l'asinello di colore azzurro. Lo zampognaro (di Gianni Rodari) Se comandasse lo zampognaro che scende per il viale, sai che cosa direbbe il giorno di Natale? "Voglio che in ogni casa spunti dal pavimento un albero fiorito di stelle d'oro e d'argento". Se comandasse il passero che sulla neve zampetta, sai che cosa direbbe con la voce che cinguetta? "Voglio che i bimbi trovino, quando il lume sarà acceso tutti i doni sognati più uno, per buon peso". Se comandasse il pastore del presepe di cartone sai che legge farebbe firmandola col lungo bastone? "Voglio che oggi non pianga nel mondo un solo bambino, che abbiano lo stesso sorriso il bianco, il moro, il giallino". Sapete che cosa vi dico Io che non comando niente? Tutte queste belle cose accadranno facilmente se ci diamo la mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l'anno. E gradito un libero contributo per le spese di stampa

2 2 In prima insieme-classi prime- A pochi mesi dall inizio di questa nuova esperienza alla scuola Primaria i bambini di 1 B la valutano con il loro contagioso entusiasmo e mettono in luce i momenti che hanno preferito: le esperienze magiche in classe, la festa sportiva, la visita in biblioteca, lo spettacolo teatrale, le castagnate, l uscita al parco per salutare l autunno e raccogliere foglie ma anche filastrocche, canzoncine, bei racconti e poi imparare a leggere e scrivere lettere, i numeri e anche le parole Cosa ti è piaciuto di questi primi mesi? Ecco qualche commento dei bambini: Qui si fanno tante belle cose e ho imparato che tutti devono essere amici di tutti (Alessandra) Si alza la mano per parlare se no non si capisce niente (Giorgia) Inventiamo tante cose come ad esempio le caricature dei compagni e delle storie buffe (Alessandra), Nella nostra aula ci hanno accolto tanti nuovi a- mici: innanzitutto i pesciolini che rallegrano le pareti che sono amici di pesce Felice che avevamo incontrato alla scuola primaria. Abbiamo conosciuto poi tanti personaggi simpatici: Mago Teo buono con i bambini e la sua amica Fata Lisetta con la super bacchetta magica, gatto Arturo e la strega Dorotea che è un po monella e dispettosa. Quando compaiono la maestra ci fa ascoltare delle bellissime storie Ma poi a volte arrivano anche due folletti Bud e Holly che parlano solo in inglese, così tutti schiacciamo il pulsante e la maestra, per magia parla improvvisamente in inglese. Anche la maestra Danila ha una bellissima bacchetta magica a forma di fiore ma funziona solo se diciamo tutti insieme la parola magica segreta. E molto divertente fare inglese anche perché cantiamo, balliamo e anche coloriamo. Mi è piaciuto lo spettacolo perché il cammello aveva due gobbe

3 grosse grosse (Manuele). Quando abbiamo ascoltato la storia Nonna Zucchero ci ha insegnato che quando non si è 3 amici è brutto, ci si sente tristi. In biblioteca ho trovato u libro bellissimo che mi ha insegnato a cantare(alessandra). Ho imparato che in fila si sta in silenzio, si alza la mano per parlare, le maestre ci insegnano tante cose. (Giorgia). Mi è piaciuto lo spettacolo perché era bello, c era la rana verde. Mi è piaciuto di più della materna perché faceva ridere (Agata). A me sono piaciute le maestre sorridenti e la storia di Nonna Zucchero perché mi ha insegnato che quando si litiga bisogna sforzarsi di fare pace (Gaia Baldo). Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato -classi prime- Tra tutte le esperienze, i bambini pongono la loro attenzione su una storia raccontata e poi drammatizzata in classe che ha dato loro vari spunti di riflessione che vorremmo condividere con tutti voi. E allora ecco a voi Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato una storia per parlare di rabbia e dolce perdono Mettetevi comodi, grandi e piccini e gustiamola fino al fondo! C era una volta una casetta fatta di caramelle. E chi ci abitava? Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato, che si volevano molto bene. E si scambiavano parole belle e buone, tonde come castagne e lisce come liquirizia. Ma qualche volta litigavano. E allora si dicevano parole. fredde come il ghiaccio e appuntite come coltelli! Un giorno litigarono così tanto che Nonna Zucchero uscì di casa e si mise a piangere. Pianse solo un pochino, altrimenti le sue guance di zucchero si sarebbero sciolte. Nonna Zucchero guardò a terra. E vide delle pietre. Con le pietre che trovò, Nonna Zucchero costruì una casetta di pietre. Nonna Zucchero a- mava molto la sua casetta di pietre, ma amava ancor di più Nonno Cioccolato. Un giorno tornò da lui. «Nonno Cioccolato, apri la porta. Nonno Cioccolato, non mi lasciare!». Ma Nonno Cioccolato non la a- scoltò. Nonna Zucchero ricominciò a piangere. Ma non troppo, altrimenti le sue guance di zucchero si sarebbero sciolte! Il cielo, vedendola così triste, chiamò a raccolta tutte le nuvole perché piangessero al suo posto. Cominciò a piovere. Pioveva tanto forte che la casetta di caramelle iniziò a sciogliersi. Nonno Cioccolato andò a bussare alla porta della casetta di Nonna Zucchero. «Nonna Zucchero, apri la porta. Nonna Zucchero, non mi lasciare!» E Nonna Zucchero che cosa rispose? «Ben ti sta!» Intanto continuava a piovere e la casetta di caramelle continuava a piovere e la casetta di caramelle continuava a sciogliersi. Allora Nonno Cioccolato fece una cosa che è sempre utile quando si litiga con qualcuno a cui si vuole bene. Si avvicinò alla porta e sussurrò delle parole così morbide e dolci che Nonna Zucchero aprì la porta della sua casetta di pietre. Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato si riabbracciarono. Erano così contenti che si abbracciarono tutto il giorno. Alla sera Nonno Cioccolato si ritrovò tutto coperto di Zucchero e Nonna Zucchero tutta coperta di cioccolato! Cosa mi ha insegnato questa storia? A non litigare, perché se no dopo si è tristi e ci si sente anche un po in colpa per averlo fatto piangere (Manuele, Manuel); Non va bene litigare con gli amici perché è brutto, dopo non sei più suo

4 amico (Gaia Bottazzari); Quando sei amico di qualcuno e litighi 4 con lui chiedi scusa senza sbuffare, come ci ha insegnato la filastrocca delle regole che abbiamo imparato insieme (Giulia M); Ho capito che quando si litiga con qualcuno a cui vuoi bene è molto difficile far pace perché sei arrabbiato con lui o lei, anzi sei nero, pensi di aver ragione solo tu, ma non è vero! E meglio far passare un po di tempo per far volare via la rabbia (Alessandro) Mi ricordo una volta quando noi due (Sofia e Gaia) volevamo giocare a Lupo mangia frutta mentre Alessandra a Strega comanda color. Io mi sono arrabbiata e me ne sono andata via, tutta nera. Volevo che tutte giocavamo allo stesso gioco che avevo scelto. Alla fine le ho convinte dicendo vado a dirlo alla maestra!. In quei momenti il cuore mi batteva forte (BUM,BUM, BUM). Noi non volevamo essere richiamate e perciò abbiamo lasciato vincere Alessandra. Quando poi abbiamo giocato insieme ci siamo sentite di nuovo felici e amiche (Alessandra/ Gaia). Ieri sera il mio cane ed io abbiamo litigato perché non si spostava dal divano dove io volevo stare, mi dava fastidio. L ho sgridato per mandarlo via ma lei era talmente pigra che non voleva. Io ho avuto il posto libero ma dopo era già pronta la cena! Insomma avevo litigato per nulla e mi sentivo anche in colpa per averlo fatto. Dopo allora le ho fatto un po di coccole per far pace (Anita) Quando in classe o in cortile litighiamo abbiamo capito che possiamo trasformare le parole brutte e dure in parole lisce, dolci. Quando ci riusciamo ci sentiamo felici e soddisfatti per esserci riusciti. Per esempio quando dico le parolacce la maestra me le fa trasformare in parole più belle, provo a dire quello che provo, usando altre parole. (Vittorio). Le parole fanno più male delle azioni (Manuele) La vera forza non è picchiare ma sapersi controllare. Meglio contare e aspettare un po prima di reagire. Ieri Walid mi ha dato un calcio. Io volevo reagire ma mi sono controllato. Quando si usano parole brutte, mani e piedi per far male non è bello: offendi e fai male. Possiamo invece imparare a dire quello che pensiamo senza usare mani e piedi. Per alcuni non è cosi facile (C.) I nonni litigavano ma poi erano da soli. Non è bello star da soli. Meglio stare insieme, avere amici (Walid) Mi è piaciuta la parte della casa fatta di caramelle e dolci perché è colorata e buona. (Camilla). Mi è piaciuto quando alla fine Nonna Zucchero era ricoperto di cioccolato..(gaia B.) Mi è piaciuto quando la nonna stava costruendo la casetta di pietre per stare da sola. Anch io quando litigo con il papà preferisco starmene da solo. Poi facciamo la pace con un forte abbraccio perché ci vogliamo bene (Andrèe) Mi è piaciuto quando Nonna Zucchero ha costruito la casetta di pietre perché era arrabbiata. Ho capito che non devo litigare. O far cose che fanno male (Francesco); Mi è piaciuto quando il nonno è andato dalla nonna a dirle cose belle perché mi piacciono le cose belle, si sta meglio quando si sta bene e non quando si litiga (Alessandro). Mi è piaciuto quando Nonna Zucchero era piena di cioccolato e Nonno Cioccolato era pieno di Zucchero perché non litigavano più ed erano buffi (Greta, Elisa, Lara). Mi è piaciuto quando Nonna Zucchero andava a bussare alla porta della nonna per chiedere scusa (Giulia R.) Perché quando si litiga poi si può sempre fare pace.(sharon)

5 5 Indovina chi siamo -classi prime- Siamo appena arrivati, dalla Scuola dell Infanzia ci hanno mandato. Gli altri bambini ci chiamano primini, le maestre ci appellano rospini. Con parole nostre ci presentiamo, poi di corsa ci disegniamo. Provate voi a indovinare chi siamo, osservandoci bene quando all intervallo usciamo. Tommaso Io sono Tommaso e mi piacciono molto le auto da corsa. Ho i capelli corti e castani e gli occhi marroni. Sono alto e magro, amo la natura. A scuola mi piace studiare e imparare inglese. Annalisa Io sono Annalisa ho i capelli lunghi e castani, gli occhi marroni. Sono tranquilla e molto brava. Sono alta e magra, mi piacciono molto le farfalle. A scuola mi piace disegnare e colorare ma anche italiano e scienze. Omar Io sono Omar ho i capelli corti, neri e gli occhi neri. Mi piace giocare, leggere, scrivere, lanciare i miei giochi. Sono alto e magro e a scuola sono bravo. Sono molto bravo a giocare a basket e a calcio. Daniele Io sono Daniele, mi piacciono le moto e Valentino Rossi. Ho i capelli corti e marroni, sono alto e magro. A scuola mi piace lavorare con i miei compagni, disegnare e giocare a calcio. Sara Io sono Sara, ho i capelli biondi e gli occhi azzurri. Sono magra, alta e un po timida. A scuola mi piace colorare, disegnare e scrivere. Mi piacciono i cani e i cuoricini. Andrea Io sono Andrea e mi piacciono le moto. Ho i capelli castani e gli occhi marroni. Sono magro e alto e un po un disordinato. A scuola mi piace scrivere, colorare e giocare. Arianna Io sono Arianna e mi piace molto andare in piscina. Ho i capelli bruni e gli occhi marroni. A scuola certe volte non sono tanto brava e mi piace scrivere, fare l intervallo. Marco Io sono Marco e mi piace guardare Cars. Ho i capelli castani e gli occhi azzurri come il mare. Sono alto, magro e tranquillo. A scuola mi piace disegnare, giocare con le macchinine. Francesca Io sono Francesca, ho i capelli castani e gli occhi marroni chia- Giulia Io sono Giulia e mi piacciono le Barbie. Ho i capelli biondi e gli occhi verdi. Sono magra, alta e tranquilla. A scuola mi piace lavorare con i compagni, andare fuori in cortile; mi piacciono molto i pupazzi.

6 ro. Mi piacciono 6 tanto le bambole, aiutare e lavorare con i compagni ed uscire in cortile a giocare con loro. Elisa Io sono Elisa ho i capelli mossi, gli occhi marroni e sono simpatica. Mi piacciono tanto le bambole, stare con le mie amiche e lavorare Alessia Mi chiamo Alessia ho i capelli castani e lunghi, i miei occhi sono marroni. Mi piacciono i pupazzi e le bambole, mi piace tanto la scuola e lavorare con i miei compagni. Malak Io sono Malak ho i capelli ricci e castani, gli occhi marroni. Mi piace molto Hello kitty e stare con i miei amici. Gabriele Io mi chiamo Gabriele ho i capelli castani corti, i miei occhi sono marroni. Mi piace il calcio, colorare, disegnare e stare a scuola. Eleonora Io sono Eleonora, ho i capelli castano chiaro, sono lunghi e mi piace tenere la coda. I miei occhi sono marroni. Mi piace venire a scuola e mi piacciono molto i gatti. Federica Io sono Federica, ho i capelli corti e castani, gli occhi sono marroni. Sono alta e magra, sono molto tranquilla. Mi piacciono i cavalli e desidero tanto avere un cane. Greta Io sono Greta, ho i capelli castani e corti. Sono alta e magra. Mi piace molto la scuola e la mia materia preferita è italiano. I miei animali preferiti sono i cavalli e i cani. Samuele Io sono Samuele, sono alto e magro. Ho gli occhi di colore marrone e i capelli di colore nero. A scuola sono molto bravo, la mia materia preferita è Italiano. Mi piace giocare a calcio, con le macchinine e le moto. Anita Io sono Anita, ho gli occhi e i capelli marroni. Sono alta e magra. Mi piace molto la scuola e la mia materia preferita è inglese. Nel mio tempo libero mi piace giocare con la casa delle bambole. Il mio animale preferito è la mucca. Filippo Io sono Filippo, ho i capelli e gli occhi marroni, sono alto e magro. Mi piace poco la scuola e la mia materia preferita è Italiano. Nel mio tempo libero mi p iace arrampicarmi sugli alberi, giocare a nascondino con mio fratello e a giocare a basket. Klaudia Io sono Klaudia, ho i capelli e gli occhi marroni, sono alta e magra. A scuola adoro l intervallo e la mia materia preferita è matematica. Finita la scuola mi piace giocare con le Winx. Stefano Mi chiamo Stefano, ho i capelli corti castano chiari e gli occhi azzurri. Sono alto e magro. A scuola mi piace l intervallo e la mia materia preferita è matematica. Mi piacciono le moto cross in miniatura. Rebecca Io sono Rebecca, ho i capelli

7 lunghi e castani, i miei occhi sono marroni. Mi piace venire a scuola e stare insieme ai miei compagni ed alle mie maestre. Alessandro Mi chiamo Alessandro, ho i capelli castani e gli occhi marroni. Mi piace cucinare; mi piace anche andare sulla freccia rossa perché è molto veloce. Chiara Io sono Chiara, ho i capelli castano. I miei occhi sono marroni ma in estate diventano più chiari. Mi piace fare tante cose, ma soprattutto disegnare e fare i lavoretti. A scuola la mia materia preferita è l inglese; mi piace anche fare ginnastica anche se in questi giorni non la posso fare perché sono stata ammalata. 7 Che cos è la felicità -classi prime- La classe I a A ha cominciato un percorso interculturale volando per i cieli del mondo e fermandosi, come prima tappa in Brasile. Abbiamo ascoltato favole, storie e racconti di vita; abbiamo visto fotografie, disegni e manufatti. Poi ci siamo interrogati su che cosa serva per essere felici, ma prima abbiamo condiviso le nostre idee sulla felicità. Che cos è la felicità? Filippo: è qualcosa che ci fa ridere. È una cosa che ti sale dentro e dopo non riesci più a tenerla e esce. Gabriele: è una grande emozione che si sente nel cuore. Arianna: avere qualche amico che gioca con te. La felicità è avere cura di un figlio e volergli tanto bene. Per me è di colore rosso. Alessia: è coccolare un gattino. Federica: è una cosa che ti sale nel corpo e dopo sei sempre più felice. È di colore rosa perché è come la pelle che la felicità entra sempre dentro. Samuele: è qualcosa che ti piace sentire nel cuore. La felicità secondo me è di colore arancione perché è il mio colore preferito, poi per me la felicità è avere un fratello grande e una sorella. Alessandro: è che arriva un amico per giocare. È avere un bambino piccolo vicino. Anita: è l amore. Stare vicino ai fratelli. Elisa: è avere giochi. Greta: è la famiglia che ti vuole bene. La felicità è tutti i colori perché a me piacciono tutti i colori. Marco: è qualcosa che ci fa divertire. Giulia: è avere gli amici. Sara: è che coccoli la famiglia. Può essere anche avere i vestiti. Tommaso: è la sostanza che viene nel cuore e arriva dall amore. Francesca: è che si può accompagnare una persona a casa se non ha la macchina e restare abbracciati con la mamma. Annalisa: è coccolare un cagnolino e coccolare una famiglia. Daniele: è condividere con gli amici. La felicità è avere amore e è di colore rosa. Malak: è avere un fratellino Andrea: è giocare con gli amici. Klaudia: è che babbo natale ci porta i doni. Eleonora: è avere un piccolo gattino. Rebecca: è volere bene a tutte le persone che ti stanno accanto. Omar: io sento la felicità a scuola, la sento col cuore. È quando arriva un bambino bello che ride. Stefano: è avere una famiglia, un cane e un gatto. Chiara: è quando qualcuno ti dice una cosa che ti piace e tu la fai volentieri. Pensando alla felicità mi viene in mente il colore bianco.

8 8 Invito alla lettura -classi seconde- All'inizio di questo anno abbiamo letto in classe un libro che ci è molto piaciuto: si tratta di Nonno Tano scritto da Roberta Grazzani edizione Piemme. È una storia molto divertente! Ora vi mostriamo alcuni episodi e speriamo di farvi venire la voglia di leggerla anche voi. Paolo, Elisa e Sara devono andare dai nonni in Sicilia perchè quest'estate la mamma e il papà sono impegnati. I bambini vanno all'aeroporto con i genitori a prendere l'aereo: viaggeranno da soli con lo stewart. Dopo qualche ora di volo arrivano all'aeroporto di Palermo. Il nonno è venuto a prenderli. DIEGO - ALEX sta è Turi. Lui ci porterà a casa. Andiamo, la nonna ci aspetta. - RIANNA - SEBASTIANO ll nonno, Elisa, Paolo e Sara vanno a casa di Turi a vedere Olivia, la cagna che da qualche giorno sta male. Sara si avvicina ad Olivia, la tocca e le parla. L'animale si riprende, si muove. Poi la lasciano sola e dopo qualche ora nascono tre cuccioli. Tutti sono meravigliati, i bambini sono molto contenti. Più tardi tornano a casa, la nonna ha preparato la cena. Dopo aver mangiato se ne vanno tutti sulla terrazza a guardare il mare. SARA VALENTINA. I bambini riconoscono subito il nonno Tano, è proprio come sulla foto che hanno a casa. Un vero marinaio con la faccia segnata dal sole e dal vento, due baffi corti e bianchi e tanti riccioli grigi. Sara chiede : -Nonno sei venuto a prenderci con il peschereccio?- Il nonno ride e risponde:-no Saruzza, ti devo deludere. Sono venuto con la macchina del mio amico Turi. Io sono un marinaio ed un pescatore, l'auti- È finalmente una bella giornata senza vento. Nonno Tano e i suoi nipotini prendono la barca e vanno in mare. Al largo fanno un bel bagno, il nonno gioca a fare il morto. Tutti si divertono molto. FRANCESCA ILARIA Al ritorno dalla spiaggia i bambini si ricordano di avere un regalo per i nonni. Il nonno prende la scatola, la apre e...trova tanti pezzetti di cartone. Allora

9 brontola:- Ma cos'è? sono tutti uguali!- Paolo spiega: -Guarda bene nonno: unendo i pezzetti si formerà un pesce spada. È un puzzle.- Ma il nonno risponde:- Che strano regalo questo puzzello!- DAVIDE MATTEO Rimasti soli sulla spiaggia Paolo, Elisa e Sara vogliono provare la canoa. La fanno scivolare in mare e salgono, ma appena sono in acqua il vento si alza e le onde li portano sempre più al largo. I bambini sono molto spaventati e sperano che il nonno venga presto ad aiutarli. Ma Sara dice: -Oh, no! Il nonno ha finito la benzina della barca, Turi dovrà andarla a prendere al paese. Dovremo aspettare tanto. I bambini ora sono terrorizzati e si chiedono quando mai arriverà il nonno. ARIANNA - ROBERTO Era stata una 9 grande giornata e il nonno voleva finirla bene, perciò disse alla nonna:-vai a prendere il "puzzello", lo montiamo insieme ai bambini. Mentre i bambini cercano e sistemano le tesserine il nonno prende un pezzetto e grida:-ho trovato l'occhio! Guardate! Tutti si avvicinano, è proprio l'occhio del pesce spada. Ora il nonno è veramente soddisfatto. MIRKO - WILLIAM I NOSTRI COMMENTI Sara, Paolo ed Elisa ora sono persi in mare, non riescono più a tornare ed hanno paura e sonno. All'improvviso SPLASC! sentono dei colpi sotto la canoa. Sono due delfini. -Vi prego, aiutateci! - dicono i bambini. I delfini capiscono e cominciano a spingere con il muso la canoa. Per fortuna dopo un po' arriva la barca del nonno con Turi. Il nonno li solleva dalla canoa e li stringe fra le braccia. Finalmente sono salvi e possono tornare. Sara allora dice: - Nonno, salutiamo i delfini, ci hanno aiutato! Nonno Tano guarda attentamente gli animali ed esclama: -Ma sono proprio loro, i miei delfini!!- Poi tornano finalmente tutti a casa dalla nonna. CHRISTIAN - COSMIN È un libro divertente che tutti possono leggere. Mi faceva ridere quando Nonno Tano usava parole strane come puzzello invece che puzzle. DIEGO Mi è piaciuto il racconto del viaggio in aereo dei bambini. Piacerebbe farlo anche a me. FRANCE- SCA ROBERTO Mi è piaciuto il momento in cui il nonno ha finalmente trovato l'occhio del pescespada e anche quando usava parole strane come carusieddi, puzzello. SARA Questa storia racconta di tre bambini che avevano tantissime avventure; è bellissima e vi consiglio di leggerla. MIRKO Mi è piaciuto perchè ci sono tanti personaggi diversi, poi perchè siamo stati insieme ad ascoltare tutta la storia. ARIANNA Mi ha fatto ridere sentire che il nonno faceva il morto mentre nuotava nel mare. ALEX È stato divertente perchè Nonno Tano diceva parole siciliane come: carusieddi, puzzello, Saruzza. VALENTINA DAVIDE MATEO WILLIAM È stato bello leggere una storia in classe. ILARIA COSMIN Mi è piaciuto perchè c'erano dei bambini; è un libro che può piacere a tutti. CHRISTIAN

10 10 L inventa fiabe -classi terze- Bastano pochi elementi per inventare una fiaba: un protagonista un eroe un aiutante un elemento magico un antagonista Ecco alcune fiabe inventate dagli alunni di terza A Miriam e il principe Tanti tanti anni fa, in un paese lontano lontano,viveva una fanciulla molto bella, che si chiamava Miriam. Questa ragazza era sotto un incantesimo del mago Andrea: ogni volta che baciava un principe, diventava una gallina. Un giorno Miriam andò nel bosco a raccogliere fragole e lì incontrò un principe che si chiamava Alessandro: era alto, giovane e aveva gli occhi azzurri. Miriam rivelò al principe di essere sotto l'incantesimo del mago Andrea. Allora il giovane le chiese: - Cosa posso fare per liberarti dall'incantesimo? - Miriam rispose: - Devi prendere una piuma del falco blu -. Il principe allora si incamminò verso il nido dove abitava il falco, trovò per terra una sua piuma, la raccolse e corse da Miriam. La ragazza gli disse: - Adesso devi uccidere il mago e portarmi una boccetta con dentro il suo sangue. Alessandro corse alla casa del mago e appena aprì la porta lo uccise. Prese una boccetta, la riempì con il suo sangue e ritornò da Miriam. Questa aprì la boccetta, bevve il sangue e così si liberò dall'incantesimo. Alessandro e Miriam si sposarono e vissero per sempre felici e contenti. Elisa La maledizione del coniglio mannaro C'era una volta uno scienziato che continuava a girare per le foreste, sperando di trovare dei conigli. Un giorno ne trovò tantissimi e decise di portarne a casa due. Arrivato a casa, tirò fuori dal suo garage una stranissima macchina che ipnotizzava i conigli per costringerli a mangiare molta verdura. Mise in funzione la macchina e ipnotizzò il coniglio, senza ac- corgersi che la macchina era programmata su CONIGLIO MANNARO. La mattina dopo, lo scienziato Ahimed trovò l'intera città distrutta. Guardò la sua macchina e si accorse dell'errore commesso. Non sapendo cosa fare si rivolse al suo mago che gli diede dell'erba velenosa che non uccideva il coniglio, ma lo rimpiccioliva e lo svegliava dall'ipnosi. Haimed, allora, fece mangiare l'ortaggio al coniglio che ritornò normale. Haimed buttò via la macchina, felice di a- ver risolto il problema. Da allora tutti vissero felici e contenti. Cristian Mille colori C'era una volta una fata di nome Ludmilla Colours, che viveva con sua sorella Violetta. Ludmilla e Violetta erano le fate dei colori e quando spuntava il sole dopo la pioggia dovevano far apparire il bellissimo arcobaleno di mille colori. Un brutto giorno le loro bacchette non funzionarono più e quindi non potevano più far spuntare l'arcobaleno. Chiesero aiuto al loro capo che si chiamava Lillliana Elisans. Questa diede a Ludmilla una nuova bacchetta, ancora più potente che poteva fare tutto quello che voleva. Le due fate ringraziarono e andarono nella regione dove ormai pioveva da diversi giorni. Quando il sole fece capolino tra le nuvole, fecero

11 ruotare le loro bacchette magiche ed ecco, apparve un meraviglioso arcobaleno. Camilla Il cavallo fatato C'era una volta un cavallo fatato che saltellava. Un giorno un cavaliere lo scoprì e chiese a suo papà, il re, se lo poteva catturare. Il re gli rispose di no perché lo voleva per sé e gli domandò dove l'aveva visto l'ultima volta. Naturalmente il giovane non glielo disse. Passarono gli anni e il re, mentre continuava a cercare il cavallo diventò un mago malvagio. Il cavaliere nel frattempo aveva catturato il cavallo, e con esso andò alla ricerca del re. Quando lo incontrò, dopo anni ed anni, tentò di parlare con lui senza riuscirci. Il re lo costrinse a battersi pensando di riuscire a vincere, ma suo figlio lo sconfisse. Il giovane si allontanò con il suo cavallo fatato in giro per il mondo, ma ad un tratto fu attaccato da una soldatessa del re. Durante la battaglia il cavallo lanciò sulla ragazza una polvere magica che la fece ragionare. Questa confessò che era stata mandata dal mago cattivo e gli chiese scusa. Il principe le chiese il nome e lei rispose di chiamarsi Elisa. Il principe dichiarò di chiamarsi Artù e la invitò a viaggiare con lui. Da quel giorno Elisa ed Artù vissero insieme e felici. Alessandro M. Il mondo delle fate C'era una volta un paese dove vivevano le fate. Un giorno una strega cattiva distrusse quel paese. Dopo un anno arrivò un principe; nel notare che era distrutto chiese alla regina delle fate cosa era successo. Questa gli raccontò tutto. Il principe le promise che avrebbe punito la strega. Tornò al castello e, con il suo cane si recò dalla donna più anziana e la pregò di consigliarlo. La signora gli diede una pozione magica, assicurandolo che chiunque l'avesse bevuta sarebbe venuto. Il principe allora andò in cerca della strega, la quale appena lo vide lo ferì. Il cane lo accompagnò dall'anziana signora che lo medicò. Il principe le chiese un camice da medico, lo indossò e andò di nuovo a ca- sa della strega. Questa, scambiandolo per un vero medico, gli raccontò di essere malata, e gli chiese se poteva 11 darle una medicina. Il principe le diede la pozione magica e così la strega si addormentò per sempre. Allora il principe ritornò al paese delle fate e diede loro la notizia che ormai la strega non poteva più infastidirle. Insieme ricostruirono il paese e vissero per sempre felici e contenti. Matilde Il principe Tony C'era una volta un principe di nome Tony che era arrivato in un villaggio in cui viveva un re che non trovava più sua figlia Giuli. Il principe gli chiese Perché non era nel suo castello. Questo rispose che pensava che qualcuno avesse rapito sua figlia Giulia. Tony allora si offrì di andare a cercarla. Il re gli disse che avesse avuto bisogno di una spada, avrebbe potuto prenderla dalla roccia solo se era coraggioso. Il principe provò a estrarre la spada dalla roccia e ci riuscì senza fatica; infine partì. Arrivato vicino a una torretta vide un drago a sette teste. Tentò di ucciderlo senza riuscirci e quando non sapeva più cosa fare, si accorse che sulla spada c'era una scritta Palla Infuocata. La toccò e improvvisamente dalla spada uscì una palla infuocata che colpì il drago uccidendolo. A quel punto vide che la principessa era prigioniera nella torre e la liberò. Tornarono insieme al castello dove si sposarono e vissero felici e contenti. Luca Il drago d'oro C'era una volta in una foresta un uovo e nessuno sapeva che era di drago d'oro. Rimase lì per tanto tempo finchè un giorno un bambino lo trovò e decise di tenerlo per sé. Un giorno l'uovo si schiuse e il bimbo vide che dentro c'era un drago d'oro. Il bambino lo chiamò Dorato. Passarono gli anni e il bimbo e il drago crebbero insieme. Il giovane aveva imparato a cavalcarlo e insieme andavano in giro per il mondo. Un giorno

12 12 un mago voleva rubare il drago mentre il suo compagno dormiva. Dorato allora si mangiò il malvagio mago e così potè rimanere per sempre con il suo giovane amico. Anita La principessa Clara C'era una volta una principessa di nome Clara; un mago di nome Rotembrand la teneva sotto un incantesimo malefico: ogni volta che scoccava la mezzanotte la trasformava in uno schiaccianoci. Un principe di nome Filippo seppe di quell'incantesimo e decise di salvarla. Quando arrivò nel paese della ragazza, trovò un cane ad aspettarlo che lo trascinò dietro un cespuglio. Il principe gli chiese: Ma tu chi sei?. Sono il cane della principessa. Se vuoi liberarla dall'incantesimo, dovrai suonarle una ninnananna con questo pianoforte. Lei così si addormenterà e l'incantesimo svanirà disse il cane. Il principe rispose: Oh, farò così! e andò verso la torre, portandosi dietro il pianoforte. Quando arrivò, suonò la ninnananna Dole stella e la principessa si addormentò. Quando lei si svegliò, il principe le promise che l'avrebbe amata per sempre. Si sposarono e vissero per sempre felici e contenti. Roberta L inventa miti -classi terza- Gli alunni della classi terza A, dopo aver letto numerosi miti, hanno capito, che erano stati inventati dagli uomini primitivi, per cercare di spiegarsi il perché di determinati fenomeni. Allora hanno cercato di inventare nuovi miti per spiegare alcuni fenomeni naturali che li incuriosivano o li impaurivano. infuriò di nuovo e stavolta scatenò il terremoto, che distrusse ogni cosa. Da allora gli uomini, ogni volta che c'è il terremoto dicono che Dio si è arrabbiato con loro Matilde Come si scatenò il terremoto Tanti, tantissimi anni fa, in un paese che si affacciava sul mare gli uomini si facevano la guerra continuamente. Allora il loro dio si arrabbiò e chiese agli uomini di non fare più la guerra, e di trovare un modo diverso per risolvere i loro problemi. Gli uomini naturalmente non lo ascoltarono e continuarono a fare guerra. Dio allora si infuriò e scatenò la sua ira. Gli uomini si spaventarono e si rifugiarono nelle loro case. Quando Dio si calmò, gli uomini uscirono dai loro rifugi e ripresero a battersi. Dio si

13 Il mito delle lettere e dell'alfabeto Molti, ma molti anni fa gli uomini non sapevano parlare e facevano solo versi, siccome il dio Alfus non li capiva decise di inventare le lettere dell'alfabeto. A - disse- come albero,ape, amico, assassino. B disse come barca, balena, bambino. C disse come casa, cane, cavolo e andò avanti così con tutte le altre lettere Quando arrivò alle lettere straniere si fermò e disse: - queste devono essere più difficili quindi fece inventò la J, la K la H, la W, la X e la Y. Poi disse: - Queste lettere dovranno avere un ordine preciso. Quindi li mise in ordine. Poi ci fu un attimo di silenzio... in seguito Alfus divise le vocali dalle consonanti, Quando si ritenne soddisfatto insegnò agli uomini l'alfabeto, le parole, a leggere e quindi a scrivere. Da quel giorno l'uomo imparò a leggere e a scrivere e Dio si ritenne molto soddisfatto. Giulio Il mito della tromba d'aria Tanto tempo fa al centro di un lago 13 viveva un pesce enorme, il più grande di tutti, che si chiamava Hatol.un giorno Hatol litigò con un salmone:- Ehi, piantala!- disse il primo. - No, piantala tu- rispose il salmone. Allora Hatol si arrabbiò, ma si arrabbiò molto e girò in tondo fino a formare un mulinello che si alzò in aria e si trasformò in una tromba d'aria. Essa tirò giù tutto: case, tendoni e addirittura portò via un tetto intero. Da allora, quando vediamo una tromba d'aria pensiamo che Hatol si è arrabbiato di nuovo. Cristian Il mito delle stelle Tanto tempo, ma anche adesso, gli angeli del tempio, di sera, accendono le stelle, e,se di notte si svegliano non hanno paura e possono riaddormentarsi tranquilli. Capitò, una volta che un angelo dimenticò di accenderle e, per un lungo tempo fu così buio, che gli altri andavano a sbattere contro i muri e tutti se la prendevano con lui. Un giorno quell'angelo andò a sbattere contro un tempio che crollò. Tutto quello che c'era dentro si frantumò. Gli altri angeli a quel punto si infuriarono con lui e decisero di cacciarlo. A quel punto intervenne Dio che disse: - Non prendetevela con lui.-. Gli angeli risposero: -Ma ci ha distrutto il tempio! - Dio allora ribadì: - Sono sicuro che non l'ha fatto apposta -. Allora gli angeli lo perdonarono e insieme a Dio rimisero tutto a posto. Da quel giorno le stelle ricominciarono a brillare. Riccardo

14 14 Dai miti -classi terze- Ciao a tutti, Quest anno noi bambini di terza b, abbiamo iniziato a studiare la storia vera e propria, fin dalle origini dell universo. Tutto questo ci ha entusiasmato tanto, e ci siamo improvvisati uomini antichi e saggi che provano a spiegare l origine di tante cose, del mondo, delle stelle, dei giocattoli, dei draghi, del temporale, ecc. Eccone alcuni IL MITO DEI FULMINI E DELLE SAETTE Tutte le volte che le tre figlie del Dio del cielo giocano insieme fanno un gran baccano. Spostano i mobili di qua e di là e le cose che stanno sopra ai mobili cadono tutte a terra. Quando la mamma torna dal lavoro e vede tutto quel disordine spara addosso alle bambine fulmini,lampi e saette. Le bambine scappano ridendo e i fulmini cadono persino sulla terra..(jenny) IL MITO DELLA CREAZIONE All inizio di tutto il pianeta Terra era come un grande uovo di sasso. Al suo interno, però dormiva tranquillo un gigante da diecimila anni. Un giorno, dopo un forte temporale, il gigante iniziò a svegliarsi. Con una ginocchiata ruppe il guscio e formò i mari e gli oceani, con una gomitata formò i continenti, e con una testata fece crescere le piante. Uscito dall uovo con uno starnuto creò gli animali e con il suo respiro diede la vita agli uomini (MATTEO RIVA) IL MITO DI MATTEO MAGO CREATORE C era una volta un dio di nome Matteo, aveva una strana bacchetta magica e la usava per creare tutto quello che voleva. Un giorno sentendosi solo costruì un posto per giocare con qualcuno e lo mchiamò Terra. Ci mise tante case, alberi, tante montagne, tanti fiori, tanti animali e tanti fiumi. Finito il lavoro si accorse che non c era nessuno per giocare, decise allora di creare degli amici. Ora era contento, perché aveva creato tutto quello che gli serviva (M. GAMBA) IL MITO DELLA SCOPERTA DELLA TERRA IN UNA EMOZIONANTE GITA Prima dell Era Glaciale in tutto il mondo c è stata una grande emozionante gita. Tutti i bambini, i genitori, i ragazzi e le ragazze erano presenti a questa gita. Man mano che camminavano, trovarono un grande buco e si chiesero:- Che cos è questo enorme buco?- Esso diventava sempre più grande, era la Terra, il mondo con tutto il creato (MAYRA L.) IL MITO DELLA CREAZIONE DELLE STELLE All inizio era tutto buio, poi cadde una stella cometa e le punte si staccarono. Una punta diventò la Terra, la seconda volò in aria e diventò il cielo, la terza diede vita ai fiumi, ai laghi e ai mari, la quarta formò gli alberi, i fiori e tutte le piante, l ultima, cioè la quinta, diede la vita agli uomini e agli animali. Così si formò il mondo secondo il mio mito. (PAOLO R. A.) IL MITO SECONDO GABRIELE In principio non c erano gli aerei, ma soltanto un drago che non poteva volare, dopo grazie ad una persona sconosciuta il drago è riuscito a volare soddisfatto di questo gesto tanto provò che inventò gli aerei, ma non solo, diede vita ai grattacieli,alle montagne, alle sedie (nuove, dove sedersi meglio) fino a che il vecchio villaggio in cui viveva diventò più moderno.(diana G.) IL MITO DEL TEMPORALE In quei giorni e in quelle notti quando c è un forte temporale, gli angeli in cielo stanno facendo un torneo di bocce. Le grosse nuvole nere sono le squadre degli angeli che tirano le bocce sempre più vicine al boccino. Quando le bocce si toccano scoppia una scintilla e si sente un gran rumore, ecco che noi dalla Terra vediamo i lampi e sentiamo i tuoni. Quando finalmente le partite sono finite, gli angeli tornano a casa con le loro nuvole nere e finalmente torna il cielo sereno o la notte stellata. (GARONI ALESSANDRO) IL SECONDO MITO DELLA CREAZIONE In un tempo molto lontano, si è formata la Terra. Un giorno arrivarono tante palline di tanti colori. A tutte queste palline piaceva giocare insieme. Arrivò il giorno della trasformazione : le palline dello stesso colore si unirono e crearono il mondo. Le palline marroni diventarono la Terra e i tronchi, quelle verdi l erba e le chiome,, quelle azzurre il cielo e i fiumi, quelle gialle il sole e la luna.e così iniziò la vita sulla Terra. Ma che colore avranno avuto quelle che diedero origine all uomo e agli animali??? (MATTEO MAGNONI) IL MITO DELL ARRIVO DELLA TERRA secondo Pietro Tanto tempo fa c era un unicorno di nome Arcobaleno che si sentiva molto solo, cercava compagnia. Allora con tutto il potere che aveva lanciò una specie di incantesimo nel cielo. Per sbaglio colpì una stella e questa si trasformò nelle Terra..ora non era più solo. (PIETRO MONTANI) IL MITO DI DESIREE C era una volta un grande uovo con dentro una persona che si chiamava Desiree. Dopo l uovo si è aperto ed è uscita la gigante. Lei creò gli alberi, le strade, le stelle e il mondo,ma anche l amore, le persone, il cielo, il mare e il lago. La gigante ha creato poi, il parco, le nuvole, i draghi e i dinosauri. Noi persone siamo numerose come le pulci. (BEIA DESIREE) IL MITO DEL.. MARE C erano una volta degli Dei che giocavano a bocce sulle nuvole, le bocce rotolarono giù sulla Terra e si formò una grande voragine. Gli Dei corsero a vedere e piansero tanto fino a riempire la voragine. Agli Dei

15 piacque molto quella distesa d acqua e ognuno volle aggiungere qualcosa: pesci, coralli, stelle marine, squali, alghe, un vero paradiso che chiamarono mare. (ALICE M.) LA CREAZIONE DEGLI ESSERI UMANI Una volta ai tempi antichi, c era un personaggio di nome Kalì. Kalì voleva creare gli umani uguali a lui. Un giorno provò prese un po di polvere magica e provò, però venne fuori un cane a tre teste, perché aveva e- sagerato. Il giorno dopo ci riprovò, prese uno strumento diverso, fece una nuova pozione e la mischiò alla polvere magica. Mise poi, tutto in una pentola ma.non funzionò nemmeno questa volta. Infine la terza volta lavorò bene la polvere magica e spuntò fuori una delle sue specie migliori: gli umani. Kalì era molto soddisfatto e così continuò a fare sempre meglio. (CRISTIANO I.) IL MITO SECONDO FRANCESCA Un giorno la nonna di Francesca le regalò una matita tutta colorata. Francesca la usò subito per fare un bel disegno, iniziò a temperarla e uscirono gocce di tutti i colori, gialle, verdi, azzurre, rosa e così la matita iniziò a disegnare da sola giochi, bambini, case, gelati,, montagne. Francesca guardò il foglio sbalordita e all improvviso tutto quello che disegnò la matita uscì dal foglio e Francesca si ritrovò con tanti amici con cui giocare, gelati da mangiare, e montagne dove fare un infinità di pic- nic. Francesca era molto fiera della sua mitica matita.(riassetto F.) IL MITO DELL ARCOBALENO Tanto tempo fa c era un cielo tutto grigio. Un giorno arrivò la pioggia e nel pomeriggio mentre pioveva i colori si misero d accordo e si unirono per colorare il cielo. Da quel giorno si creò l arcobaleno e dopo la pioggia il cielo non fu mai più grigio.(emma CITTANTE) IL MITO DELLE DUE D Un giorno venne un drago di nome Carnival che rubava da mangiare e da bere per portare tutto ai suoi simili per costruire il suo villaggio. Ma, ben presto pensò che non bastava quel poco cibo che aveva rubato e tornò al villaggio per chiedere aiuto. Fu così che con il loro aiuto costruì il villaggio di Comba Dai draghi ebbero origine poi, i dinosauri. (KEVIN V.) UN MITO UN PO SPECIALE C erano tanto tempo fa, in un paese, dei bambini che giocavano sempre in un parco. Sopra di loro c erano dei nanetti che giocavano a bowling, che però litigavano spesso e provocavano grandi temporali e tempeste, che impedivano ai bambini di giocare. Un giorno si scatenò un tempo talmente brutto che distrusse tutto il parco e le case e i bambini non sapevano più cosa fare. Arrivò però una fatina, Lili, che chiese loro cosa era successo. I bambini le raccontarono tutto e lei disse che avrebbe sistemato tutto. Così tirò via l acqua e con essa fece i fiumi, ricostruì le case e inventò le barche, infine, disse ai nanetti di non litigare più, perché poi,i bambini sarebbero diventati tristi e senza un posto dove giocare Da quel giorno in poi, quando litigavano, per non provocare dei disastri, smettevano subito, così tutti nel paese potevano essere felici.(ilaria C.) TRA MITO E LEGGENDA PERCHÈ LE GALLINE 15 Un giorno una volpe pensò :-Se le galline non volassero me le potrei mangiare sempre -. Allora la volpe chiese alla Natura che le galline non volassero più e la Natura fece così. Da quel giorno le galline smisero di volare. (LUCREZIA S.) IL MITO DEI GIOCATTOLI C era un uomo vecchio e la gente del suo paese era sempre triste, così lui inventò i giocattoli. La prima volta non ci riuscì, la seconda volta ci riuscì e inventò la macchinina. I paesi vicini provarono a fare lo stesso e tutti erano felici. Il vecchietto andò così avanti a costruirli ma una volta diventato super bravo inventò.una macchina vera.! (LORENZO C.) IL MITO SECONDO SUSANNA C era una volta un villaggio con un bellissimo parcogiochi, dove tutti i bambini si incontravano a giocare e gli altri a chiacchierare. Diverse generazioni del villaggio si erano ritrovate qui per svagarsi. Un giorno arrivò alle orecchie dei bambini una terribile notizia: il Re Marco voleva costruire una scuderia per i cavalli e le carrozze sue e della regina. Il re possedeva già un grande castello con tante torri, un giardino e un bosco per la caccia. Gli abitanti del villaggio scrissero una petizione per salvare il parco e chiesero udienza al re. Il re li a- scoltò, si fece una risata e non cambiò idea. Gli abitanti erano disperati e i bambini piansero e i loro singhiozzi giunsero alle orecchie di Beatrice, la Dea protettrice delle famiglie. Beatrice si arrabbiò talmente tanto che le uscì il fumo dalle orecchie e soffiò così forte sopra il castello del re da creare una tromba d aria che girando così vertiginosamente distrusse il palazzo, sradicò gli alberi e fece straripare i fiumi. Le sue lacrime di rabbia si trasformarono in chicchi di grandine che distrussero i fiori e le foglie. Nel giro di dieci minuti la furia di Beatrice si era calmata, ma dei possedimenti del re non era rimasto più nulla. Il re dovette rinunciare a costruire la scuderia e impiegò tutti i suoi uomini a ricostruire il castello.il villaggio festeggiò e costruì una statua in onore di Beatrice. Ogni anno in quella data si festeggiava nel parco Beatrice, la loro protettrice. IL MITO:come si scatenò il primo uragano e perchè porta un nome di donna (FARINA SUSANNA ) IL MITO DEI SUONI MISTERIOSI..IN UNA CONCHI- GLIA Il mito riguarda la sirenetta. All inizio lei era una bambina di nome Bella. Lei andò vicino al fiume, si bagnò e scoprì di essere una sirenetta e così nuotando andò dal suo papà che era sott acqua. La sirenetta ora viveva sott acqua, ma un giorno arrivò una strega e le rubò la voce. Il suo papà scoprì quanto era successo e per aiutarla si scontrò a duello. Naturalmente vinse il papà che prese la conchiglia dove era contenuta la voce e ritornò da sua figlia. E per questo che dentro le conchiglie sentiamo il suono del mare e altri piccoli rumori e suoni (BLEONA HOXHA) IL MITO DEI COLORI All inizio il mondo era tutto grigio. Un giorno, però una bambina guardò fuori dalla finestra e disse : -Come vor-

16 rei che fosse tutto luminoso e colorato. 16 Poi, un giorno si mise a piovere e quando smise spuntò l arcobaleno che colorò tutto il mondo e da quel momento tutti furono felici in un mondo colorato. (SAMIRA CAPONE) IL MITO DEL FALCO POTENTE/IMPOTENTE All inizio non c era niente a parte un uovo di falco.l uovo si schiuse e il falco iniziò a volare, ma ben presto si stancò e decise di creare il mondo per potersi riposare sugli alberi, mangiare, parlare con qualcuno e piano piano lo creò. Alla fine della creazione depose anche un altro uovo e morì dalla stanchezza. (ALESSANDRO GARAU) IL MIO MITO Tanto tempo fa non esisteva la pioggia perché gli abitanti delle nuvole non piangevano mai,, loro andavano tutti d accordo.le cose,però cambiarono e cominciarono a litigare e a piangere disperatamente e così ci fu la pioggia. (ALESSIO GRIECO) IL MITO DEI TERREMOTI Un giorno il signore dei terremoti pianse perché non riusciva a controllare la sua ira. Quando si arrabbiava la terra sopra di lui tremava e tutto quello che c era sopra veniva distrutto. Allora decise di dormire per tanti anni, per non distruggere più niente, ma ogni tanto si svegliava per mangiare e non trovando sempre il cibo suo preferito andava su tutte le furie di nuovo e allora POVERI NOI UN ALTRO TERREMOTO (GIANLUCA FESTA). FINALMENTE ANCHE IL MIO MITO: L ORIGINE DEL TEMPORALE Il temporale si creava con l acqua e il mostro dei fulmini che si chiamava Tornadus e per l abbondante acqua aveva distrutto la città. Quando litigavano e combattevano creava il temporale. Con l aria si creavano i tuoni, con il fuoco si creavano i fulmini e col sudore, la pioggia (SAMUEL BRASOLA)...alle leggende -classi terze- PASSA IL TEMPO E DAI MITI SIAMO ARRIVATI A STUDIARE LA LEGGENDA, cioè un racconto fantastico che cerca di spiegare i fatti della realtà: il perchè dei fenomeni naturali, le caratteristiche degli animali, l origine di alcuni nomi strani di paesi ecc e siccome ci siamo divertiti a lavorare con la fantasia ecco AL- CUNE LEGGENDE inventate da noi bambini di 3 a B. fatica a camminare, disse anche l ultima bugia, ma la disse così grossa che ne perse due in un colpo. Dio scese sulla Terra e ricordandogli le bugie raccontate e l accordo non rispettato, gli disse che era destinato a strisciare.da quel giorno tutti i serpenti strisciano. (GARONI ALESSANDRO). PERCHÈ IL SERPENTE STRISCIA? Tantissimo tempo fa i serpenti avevano cento zampe. Un serpente chiamato Trottellino diceva un sacco di bugie, un po per vantarsi e un po per ingannare. Ma un giorno Dio andò sulla Terra e gli disse che ad ogni bugia avrebbe perso una zampa, ma lui non lo ascoltò e continuò a dire bugie e quindi a perdere zampe. Lui diceva : - Tanto ne ho ancora novantasei,.tanto ne ho ancora settantacinque, tanto ne ho ancora cinquantadue, - ; finchè non gli rimasero solamente due zampe. Nonostante facesse PERCHÈ I CANI ABBAIANO /LATRANO? Un giorno il re dei cani chiamò alla sua corte tutti i cani del villaggio per decidere chi andava a fare la guerra contro i gatti. Il re decise di andare lui personalmente a guidare i cani che si erano offerti per lottare e disse a suo figlio : -Il regno è nelle tue zampe, figlio mio,io andrò in guerra. - Il figlio rispose : -Ma papà io sono ancora un ragazzino non sono così bravo come te a governare. Dopo tre giorni il re e gli altri cani partirono. Quando si trovarono ai confini del regno che divideva il

17 regno dei cani da quello dei gatti, iniziò la guerra. La maggior parte dei gatti saltò addosso al re dei cani che morì. Ma la lotta la vinsero lo stesso i cani, che tornarono tristi perché il re era morto. Quando il figlio del re seppe la brutta notizia capì che lui doveva governare sul regno. E così il figlio del re divenne re, ma tanto era il dispiacere che per tutta la notte non smise mai di latrare. E per questo che da quel giorno quando i cani sentono la mancanza di qualcuno fanno un lungo latrato, un lamento triste e malinconico.( PAOLO RUSSO ALESI) PERCHÈ LE FOGLIE SONO VERDI? Tanto tempo fa le foglie erano tutte bianche, ma un giorno una strega che volava 17 sulla sua scopa lasciò cadere un incantesimo soffiando su una foglia. Era una polverina colorata e la foglia diventò verde e con lei poi, diventarono verdi tutte le altre foglie. E così che le foglie sono verdi e danno anche ossigeno. (MATTEO RIVA) PERCHÈ GLI UCCELLI NON HANNO I DENTI? Tutti gli uccelli della Terra andarono in un posto a spaventare la gente con i loro denti aguzzi e continuarono a farlo anche in altri luoghi. Tutti quegli uccelli arrivarono poi nell ultimo luogo, pronti ad intimorire gli abitanti. Dalla tensione di spaventare la gente tutti quegli uccelli si scontrarono contro un muro e si spaccarono tutti i denti. Da quel giorno tutti gli uccelli non ebbero più i denti. (MATTEO MAGNONI) PERCHÈ E COME SI FORMÒ IL DESERTO? Tanto tempo fa il deserto non si chiamava così ed era un bosco pieno di animali e torrenti. Ma un brutto giorno venne a piovere e scese così tanta acqua che ci fu un alluvione che spazzò vai tutti gli alberi e ciò che c era intorno. Dopo un po di anni si prosciugò tutto e si vide solo tanta sabbia fine che l uomo chiamò deserto. (PIETRO MONTANI) PERCHÈ I GATTI ODIANO L ACQUA? Prima ai gatti gli piaceva l acqua, quando si sporcavano si andavano subito a lavare. Un giorno un gatto cattivo a cui non gli piaceva l acqua decise di raccontare una storia falsa sull acqua agli altri gatti e disse : - Domani vi racconterò una storia di pericolo su qualcosa -. Il giorno dopo tutti i gatti vennero ad ascoltarlo e il gatto cattivo raccontò : -L acqua è pericolosa, è come un mostro, lo sapete?...lo sapete?...se vi lavate vi cadranno tutti i peli. E per questo motivo che i gatti o- diano l acqua e per lavarsi si leccano sempre e solo con la lingua. (HOXHA BLEONA) PERCHÈ ALCUNI SERPENTI SONO VELENOSI? Un tempo i serpenti non avevano il veleno, perciò non erano forti come oggi. In quel luogo chiamato Paradiso degli animali, non c era mai stata una guerra e gli ani-

18 mali non avevano armi per difendersi dai 18 nemici. Una notte dei serpenti fecero un imboscata, i serpenti cattivi avevano rubato il veleno, pensando di sconfiggere gli avversari, ma fecero un grosso sbaglio a mordere gli avversari perché erano diventati velenosi pure loro e sconfissero i serpenti cattivi. Da quel giorno in poi i serpenti furono velenosi e sparì anche la malvagità.(susanna FA- RINA) LA LEGGENDA DEI GATTI CONTRO I CANI C erano una volta dei cani che spaventavano giorno e notte i gatti. Un micetto un giorno vide i cani che spaventavano i gatti e si travestì da cane e gli tirava le code e ridacchiava e poi gli tirava anche i sassolini. I cani si arrabbiarono, si misero a ringhiare e lo picchiarono. Il povero micetto chiamò un suo vecchio amico compare talpa e gli spiegò tutto. Insieme si travestirono da poliziotti e spaventarono tutti i cani facendogli girare la testa e svenire.i gatti fecero festa ed è per questo che cani e gatti litigano e non vanno d accordo. (MATTEO GAMBA) LA LEGGENDA DELLA COCCINELLA Tanto tempo fa viveva nel bosco una coccinella di nome Rossina, che però era l unica che viveva da sola ed era tutta rossa. Un giorno Rossina mentre stava dormendo una bambina di nome Veronica la vide e disse : per distinguerla dalle altre,se mai ci fossero in giro. Ma da quel momento in poi tutte le coccinelle ebbero i puntini neri sopra le ali.(emma CITTANTE) LA LEGGENDA DELLA MIGRAZIONE Una volta un uccello aveva un nido sopra un albero, ogni giorno portava il cibo ai suoi uccellini, ma un uccello un giorno non la voleva fare passare, lei si arrabbiò e lo spinse giù dall albero Gli uccelli erano preoccupati tra di loro, il maschio era preoccupato per la femmina e la femmina per il maschio. Da quel giorno il maschio curava i piccoli e la femmina doveva sempre andare a prendere il cibo. Ma un bel giorno si stancò perché faceva tanto freddo e il cibo scarseggiava, allora decise di andarsene con i suoi piccoli. L uccello maschio,però non voleva, poi si decise e la lasciò andare e così volarono felici e contenti, ma successe che un piccolo cadde e morì, e gli altri tristemente volarono vicino alla mamma. Si ritrovarono poi in America, guardarono in basso e videro di tutto. Cercarono una tana e la trovarono, ma all inizio tutti gli alberi erano occupati e pieni di nidi. E per questo che in inverno tutti gli uccelli migrano verso i paesi caldi, dove c è cibo per tutti. (FRANCESCA RIASSETTO) - Oh, vorrei tanto portarla a casa mia, beh, proverò a portarla anche solo per un giorno.- Dopo Veronica mentre la guardava,decise di fargli dei pallini sulle ali PERCHÈ GLI MANCANO I DENTI? Tanto tempo fa gli uccelli avevano i denti e potevano mangiare: sassi, tronchi e cemento. Potevano costruire tante cose, insomma vivevano benissimo. Un brutto giorno un uccello ebbe fame, ma fuori era brutto tempo e aspettò delle ore, ma siccome pioveva ininterrottamente ed era sempre buio, alla fine si stufò di aspetta-

19 re e uscì di casa. Volava così veloce che non riuscì a girare in tempo e si schiantò contro a un muro e immediatamente gli caddero tutti i denti. Da quel giorno tutti gli uccelli non ebbero più i denti.(jenny AQUINO) PERCHÈ LE FOGLIE CAMBIANO COLO- RE? Un bel giorno un signore andò in una foresta. Vide che le foglie erano tutte verdi e si rattristò, quindi dipinse un po di foglie, e come per magia la foresta divenne più bella. Colorò tutte le foglie, tranne quelle più grandi che erano già verdi. Dipinse poi le altre foglie di tre colori :rosso, arancione e marrone. Fu così che ogni anno quando arrivava quel giorno le foglie improvvisamente cambiavano colore (GABRIELE DIANA) COME GLI CREBBERO LE UNGHIE AI GATTI In un villaggio c erano dei gatti senza unghie, non potevano cacciare i topi, né mangiare il formaggio, erano tanto tristi. Poi andarono da un 19 mago Dottore, il mago Tiripò che gli fece crescere le unghie dandogli una dieta a base di formaggi molli. Le unghie gli crebbero dunque per tutta la vita.un giorno Hello, il gattino, e la sua padroncina Kitty andarono a fare una passeggiata e incontrarono un gattino disperso. Kitty lo prese in braccio e Hello si arrabbiò e la graffiò con le sue unghie, Kitty lo sgridò. Lei aveva chiamato il gattino trovato Arturo.Quando Arturo diventò grande anche a lui crebbero le unghie, lunghissimi e affilati artigli, e se ne andava in giro a graffiare le persone e così lo misero nel gattile. (ALICE MUSSARI) COME GLI UCCELLI HANNO IMPARARO A VOLA- RE Un giorno c era un uccellino che si chiamava Tio che voleva fare un nido su un albero e pensava, pensava Alla fine pensò che per raggiungerlo doveva volare, ma come poteva fare? Magari posso chiedere ai miei a- mici di aiutarmi. Gli amici accettarono e dal grande sasso Tio contò : - Uno! Due! Tre! Via e al primo volo non ci riuscì. Ci riproverò, uno, due e tre, viaaa!- Finalmente pensò che ce l avesse fatta, ma poi cadde di nuovo giù e pensò : - E impossibile volare -, ma i suoi amici lo incoraggiarono e il più saggio suggerì : - Vai veloce come il vento e sii leggero come una farfalla - Lui contò di nuovo : - Uno, due, tre, viaaa!..e finalmente arrivò su quell albero e costruì il suo nido. I suoi amici vollero tutti ricopiarlo e in gruppo fecero : - Uno,due, tre, viaaaaaaaaa!.arrivarono sani e salvi tutti e da quel giorno senza problemi volarono liberi nel cielo. (KEVIN VENTURA ) CON LA TESTA FRA LE PIANTE C era una volta il re Giraffa e Lui era l unica giraffa che esisteva. Un giorno il signor Mosca che era lo scienziato più famoso fece una pozione e la fece vedere al re, la mosca, però, inciampò e il collo del Signor Giraffa si cominciò ad allungare sempre di più, e allora, disperato, il signor Mosca fece un altro incantesimo, ma quello si rivelò ancora sbagliato, faceva riprodurre altre giraffe e tutte con il collo lungo e il signor Mosca disse : -Sì, la mia creazione ha funzionato -. E il re rispose : - Altro che creazione, questa è una meraviglia, fanne subito degli altri. Poi il re parlò a lungo, parlò e parlò, finchè la voce non gli uscì più e morì.le giraffe per sempre vissero con il collo lungo, ma non più il re Giraffa, questo grazie al signor Mosca. (MAYRA LACORTE) PERCHÈ L ANTARTIDE E PIENO DI GHIACCIO Tanto tempo fa un gabbiano era stufo di stare in un posto caldo e poco abitato, allora volò via.volando toccò una nuvola sacra. Allora il re dei Cieli disse al gabbiano

20 di stare attento perché la doveva regalare 20 a sua moglie la regina Elisabetta. Il gabbiano allora si mise a ridere e il re del cielo si infuriò e disse : -Tu osi prendermi in giro, allora da ora in poi vivrai in un luogo gelido.- E, da allora l Antartide fu ricoperta praticamente di : ghiaccio, acque e gelo e il gabbiano visse per sempre tra i ghiacci. (SAMIRA CAPO- NE) tenere foglie. Il giorno dopo lui era triste, allora volle che tutti gli uccelli non avessero più i denti e spinto dalla gelosia disse :-Che tutti gli uccelli non abbiano i denti.- Allora pensò ad un inganno e fece sbattere tutti gli uccelli contro gli alberi facendo una gara di volo e così a tutti gli uccelli gli caddero i denti. Ecco perché gli uccelli non hanno i denti e mangiano vegetali e insetti. (LORENZO CELADA) PERCHÈ IL SOLE È UNA STELLA INFUOCATA Nella città di Timbutctù c era solo la luna e quindi gli abitanti potevano andare solo con le torce, però volevano anche la luce. Così chiesero agli scienziati di formare il sole,ma essi non avevano tanta energia per crearlo. Il mese dopo ci riprovarono ma neanche questa volta ci riuscirono. La terza volta scavarono una buca profondissima e durante la notte dal centro della Terra salì in cielo una massa infuocata a forma di stella. Così senza saperlo formarono il sole e la città di Timbutctù ebbe sia la luna e sia il sole che oltre a fare luce, riscalda la Terra. (CRISTIANO IN- GLIMA) LA LEGGENDA INVENTATA: PERCHÈ LA TIGRE HA LE STRISCE Tanto tempo fa in una foresta viveva una tigre che si chiamava re artù ed era tutta bianca. Tutte le altre tigri le dicevano sempre : - Perché non hai le strisce come tutti noi? - Lei non seppe rispondere e provò a chiederlo al re della foresta, ma anche lui non seppe risponderle. Un giorno quando tutte le tigri stavano dormendo andò in un bosco stregato e disse alla strega : -Voglio avere anch io le strisce.-, e la strega fece subito un incantesimo e anche re Artù ebbe le strisce. La tigre era contenta e andò nella foresta a farsi vedere dalle sue amiche. Da quel giorno le sue amiche non le fecero più quelle domande e la tigre visse nella foresta felie e contenta. (GIANLUCA FESTA) PERCHÈ GLI UCCELLI OGGI NON HANNO I DENTI Un tempo gli uccelli avevano i denti, però un giorno un uccello perse un dente e in seguito cominciò a perderli tutti, finchè la sua bocca non fu vuota e senza denti. Allora l uccello non potè mangiare quello che desiderava, gli altri uccelli mangiavano carne e lui soltanto PERCHÈ LE TIGRI SONO CARNIVORE? Un giorno una tigre senza genitori cercava cibo perché aveva tanta fame e sete. In giro non c era niente da mangiare, né acqua né bei bocconcini di cibo,l erba non sapeva che si mangiasse. Passarono dei giorni e non ce la fece più, stava per morire quando pensò di spostarsi fino al centro e così trovò cibo in città, della carne vicino ad una macelleria. Se la mangiò tutta e poi trovò anche una fontana e bevve, così si salvò e non morì più. E per questo che la tigre è carnivora e scoprì per la prima volta a cosa le servivano i denti a- guzzi. (ALESSIO GRIECO)

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