GIANFRANCO PORCILE. LA RETE ONCOLOGICA DELLA LIGURIA (ROLi)
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1 GIANFRANCO PORCILE LA RETE ONCOLOGICA DELLA LIGURIA (ROLi)
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3 Tre musicisti - Picasso
4 LAVORO DI GRUPPO,EQUIPE, CHI FA CHE COSA
5 PSR approvato dalla Giunta il
6 LA RETE ONCOLOGICA LIGURE (ROLi) COMPRENDE: ONCOLOGIA MEDICA RADIOTERAPIA ONCOEMATOLOGIA (ONCOLOGIA PEDIATRICA) IN CONNESSIONE CON: RETE CURE PALLIATIVE RETE PREVENZIONE RETI SPECIALISTICHE D ORGANO O D APPARATO ECC.
7 LE NOSTRE ( e non solo nostre) PAROLE D ORDINE 1 - far viaggiare le informazioni (le provette, i vetrini,le radiografie, i tracciati,ecc.) e non il paziente - il paziente giusto nel posto giusto.
8 LA BUSSOLA DEI VALORI DELLA RETE ONCOLOGICA DELLA REGIONE LIGURIA Bilancio Sociale e Carta etico-programmatica Curare il paziente neoplastico per noi vuol dire prendersi cura del malato e dei suoi familiari. Per fare questo, l albero di riferimento dei nostri valori si riferisce ai seguenti principi: 1. Qualità delle cure qualità tecnico professionale nell assistenza con equità e sollecitudine appropriatezza clinica e organizzativa innovazione tecnologica Soddisfazione del cliente interno ed esterno Miglioramento continuo della qualità 2. Integrazione Continuità della cura Presa in carico del paziente Multiprofessionalità Interdisciplinarietà
9 (LA BUSSOLA DEI VALORI 2) 3. Dignità della Persona a- Informazione del paziente e consenso b- Umanizzazione c- Dignità del morire d- Gestione e sollievo dal dolore e- Ricerca clinica nel rispetto della volontà del malato 4. Sicurezza a -Sicurezza del lavoro b -Risk management 5. Dialogo a -Comunicazione tra operatori b -Comunicazione operatori/pazienti/familiari.
10 (LA BUSSOLA DEI VALORI 3) 6. Solidarietà e Prevenzione a. Prevenzione primaria e secondaria dei tumori b. Educazione alla salute c. Sostegno al disagio sociale d. Cooperazione allo sviluppo e collaborazione internazionale 7. Formazione a. Formazione tecnica e relazionale b. Aggiornamento professionale c. Insegnamento d. Educazione sanitaria e divulgazione
11 UN NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA SANITARIA Il sistema per la cura e l assistenza ai pazienti oncologici della Regione Liguria si basa sul principio guida della SALVAGUARDARE LA CENTRALITÁ DEL PAZIENTE in ogni fase del suo percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale
12 La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D Aosta Presa in carico Il seguire nel tempo i problemi dei pazienti, garantire la continuità tra ospedale e territorio, e farsi carico anche dei problemi emotivi e non solo di quelli clinici oltre che creare e garantire un ambiente di cura in cui il paziente sia seguito, tutelato e non solo riceve trattamenti (P.Di Giulio 2002)
13 Anchise-Enea-Ascanio -Bernini
14 La creazione di Adamo (particolare) Michelangelo Buonarroti
15 IL NOSTRO GOAL (Cioè qual è il nostro scopo) Obbiettivi vetrina della rete e relativi indicatori (target intermedi per il raggiungimento degli obbiettivi finali di riduzione di morbidità e mortalità) 2009 Costituzione di un gruppo di coordinamento regionale, sulla falsariga di Commissioni Oncologiche già operanti in altre regioni italiane con il compito di fornire un parere tecnico con particolare riferimento alla verifica dell attuazione ed allo sviluppo del piano oncologico regionale 2010 Istituzione di PS nei più importanti ospedali della regione, nell A.O.U. S.Martino e IST
16 Il nostro goal PDT per le principali neoplasie solide e onco-ematologiche 2012 Facilitazione ed incentivo per i pazienti che possano averne l indicazione, a. all accesso a nuovi farmaci e a sperimentazioni cliniche di fase I-II b. a nuove tecniche diagnostiche di significato prognostico ed in particolare predittive di risposta terapeutica (Appare pleonastico sottolineare come la maggior parte dei suddetti obiettivi potrà essere realizzata spesso in situazione di isorisorse, talvolta con risorse aggiuntive, sempre con una formazione continua e congruente con gli obiettivi).
17 OBIETTIVI FINALI 1- Offrire al paziente neoplastico un assistenza appropriata dal punto di vista clinico (appropriatezza clinica) in un ottica di gestione oculata delle risorse economiche (appropriatezza economica). 2- Riduzione della mortalità evitabile per neoplasia: ovviamente i risultati potranno essere visti soltanto in un lasso di tempo molto lungo, ma è possibile identificare degli indicatori intermedi di output e di outcome.
18 Obiettivi finali 2 3- Miglioramento Continuo della Qualità dell assistenza (MCQ): si tratta di un processo che interessa tutte le branche della medicina ma che nell Oncologia appare oggi urgente e fondamentale. In questo ambito si prevedono: a) valutazione della appropriatezza delle prestazioni ; b) esperienze di accreditamento inter pares con certificazione di qualità per percorsi o intere strutture; c) risk management, allo scopo di ridurre gli errori e imparare dagli stessi; d) instaurare una campagna periodica di rilevazione della soddisfazione del cliente e dell operatore, mediante questionari validati e condivisi.
19 Obiettivi finali 3 IL COORDINAMENTO 4. Costituzione di un Gruppo di coordinamento regionale, sulla falsariga di Commissioni Oncologiche già operanti in altre regioni italiane, con il compito di fornire un parere tecnico con particolare riferimento alla verifica dell attuazione ed allo sviluppo della Rete Oncologica regionale.
20 LE PARTICOLARITA DELLLA RETE ONCOLOGICA LIGURE 1 - Facilitazione ed incentivo per i pazienti che possano averne l indicazione, a. all accesso a nuovi farmaci e a sperimentazioni cliniche di fase I e II. b. nuove tecniche diagnostiche predittive di risposta terapeutica. L IST implementa la sua organizzazione nel senso della effettuazione sempre più qualificata di studi con presidi innovativi in fase precoce. L IST organizza, attraverso la rete oncologica, l opportuno scambio di informazioni sulle sperimentazioni in corso nei vari presidi, facilitando il trasferimento dei casi per facilitare l accesso ai differenti trattamenti innovativi.
21 (continua) Sia per i farmaci di recente introduzione, che per i farmaci in via di sviluppo, l uso mirato nei casi maggiormente suscettibili di risposta rappresenta una scelta di primaria importanza, se non altro al fine di evitare trattamenti inutili (potenzialmente tossici e costosi) per i pazienti sicuramente non responsivi. In questo senso è richiesta la disponibilità di una serie di tecniche di biologia molecolare e citogenetica in parte già applicate presso laboratori dell IST e dell AOU San Martino di Genova.
22 (le particolarità: continua) 2. IL PATIENT SERVICE istituzione di un Patient Service in ogni IRCCS o Azienda o ospedale della regione: tale funzione vuole essere la traduzione concreta della presa in carico del paziente, globale e continua, offrendogli accoglienza e servizi di tipo logistico e sociopsicologico. In particolare dovra essere assicurata la funzione di prenotazione e organizzazione degli appuntamenti richiesti al paziente direttamente nella sede dove il paziente viene seguito, evitando a lui e familiari attese e spostamenti presso i vari centri che erogano i servizi richiesti.
23 Il patient service Incontro del 20 maggio 2009 Genova Dal dibattito sono emerse alcune criticità: Gestione degli appuntamenti e rapporti con il CUP Necessità di sistemi informativi in grado di interfacciarsi e utili per l assistenza e non soltanto per le relazioni finali di prestazioni eseguite (fini amministrativo-contabili) Necessità di una formazione del personale coinvolto Necessità di coinvolgere tutte le figure interessate nell intero percorso assistenziale (es. chirurghi, anatomo-patologi, infermieri, MMG, ecc.) Necessità di risorse economiche aggiuntive finalizzate, in particolare per implementare le risorse umane (personale) Necessità di un provvedimento formale ai vari livelli istituzionali
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