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1 marche Ascoli Piceno San Benedetto del Tronto azienda sanitaria unica regionale area vasta n.5

2 Testi La stesura dei testi è stata realizzata dall U.O. PEAS Promozione ed Educazione alla Salute con riferimento alle seguenti fonti: - Istituto Superiore di Sanità (ISS): - Ministero della Salute: - Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): - Regione Piemonte: Si ringrazia per la collaborazione la Dott.ssa Patrizia Procaccioli, ginecologa ASUR Marche Area Vasta 5, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto Grafica Nicoletta Pezzuoli (Fast Edit), con il contributo dei lavori degli studenti - Istituti Secondari di II grado del territorio dell ASUR Marche ZT 13. Stampa Fast Edit Srl - Acquaviva Picena (AP) 2

3 Indice Premessa 4 La Contraccezione 5 - Metodi Naturali 5 - Metodi a barriera e meccanici 8 - Metodi Ormonali 10 Le IST 15 - AIDS e HIV 16 - Sifilide 21 - Gonorrea 22 - Clamidia 23 - Infezioni da HPV 24 - Herpes Genitale 25 - Epatite 26 - Tricomoniasi 29 - Candidosi Vulvovaginale 29 3

4 PREMESSA L affettività e la sessualità sono parti di un insieme difficile da scomporre nelle relazioni sentimentali che caratterizzano la vita di ogni individuo. Creare uno spazio di informazione e confronto su queste tematiche non significa incentivare i rapporti sessuali: ha, invece, l obiettivo di aprire al confronto per promuovere conoscenze e, in generale, una sessualità consapevole e responsabile. Gli adolescenti sono molto sensibili a questi argomenti sia perché presi da una serie di cambiamenti psico-fisici, sia perché si trovano a fare per la prima volta nuove esperienze. Per i giovani aprirsi agli altri diviene fondamentale per relazionarsi e per vivere esperienze sentimentali importanti. In tutto questo la sessualità e i sentimenti si trovano ad essere amplificati e non sempre si ha la capacità di fare scelte corrette. Fornire, quindi, informazioni aggiornate e servizi di confronto, anche con l ausilio di professionisti sanitari, è fondamentale per rispondere ad un bisogno crescente di prevenzione dei comportamenti a rischio e di promozione di sani stili di vita. Per vivere le relazioni sentimentali con consapevolezza è importate approfondire il tema della contraccezione e delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST). La prima parte dell opuscolo è dedicata alla contraccezione: sono indicati i principali metodi contraccettivi attualmente presenti, ma l attenzione viene posta in particolare sul preservativo, ad oggi l unico strumento in grado di svolgere un importante funzione di protezione sia contro il rischio di gravidanze indesiderate, sia contro la trasmissione di infezioni per via sessuale. La seconda parte è incentrata sulla presentazione delle principali infezioni sessualmente trasmissibili, a partire dall HIV che è tra quelle più conosciute e temute. Ciascuna infezione viene approfondita tenendo in considerazione le modalità di trasmissione, i sintomi specifici e le indicazioni di tipo preventivo e di trattamento. Le informazioni contenute in questo opuscolo non possono considerarsi esaustive; per la delicatezza dei temi trattati si rimanda, per ulteriori approfondimenti, ad una consultazione medica. Si possono avere informazioni riservate e in completo anonimato anche rivolgendosi ai servizi: EASY CONTACT SMS contact.78@tiscali.it PSICOLOGO ON LINE psyonline@ambitosociale.ascolipiceno.it CHAT su SKYPE 4

5 La Contraccezione La contraccezione può essere definita come la temporanea sospensione della fertilità finalizzata a prevenire o a programmare la procreazione. Per essere considerato buono un contraccettivo deve rispondere ad alcuni fondamentali requisiti: efficacia: deve cioè garantire che non si verifichino gravidanze indesiderate innocuità per la utilizzatrice e per i concepiti dopo la sospensione del contraccettivo reversibilità: recupero della fertilità dopo la sospensione del contraccettivo praticità: semplicità d uso e costo contenuto accettabilità: gradimento da parte delle utilizzatrici. In Italia, il tema della contraccezione accende sempre molte discussioni soprattutto sul versante cattolico. Anche se sono trascorsi diversi anni dal 1975 (legge 405 del 22 luglio), anno in cui furono istituiti i Consultori Familiari che, tra i vari scopi, avevano ed hanno anche quello di fornire assistenza in materia di procreazione responsabile, ancora oggi non è facile parlare e promuovere una sessualità consapevole tra i giovani. Il pericolo è quello di essere fraintesi e di passare da promotori di sapere a sostenitori di comportamenti; di fatto l intento è quello di fornire i mezzi informativi necessari affinché ciascun individuo, soprattutto gli adolescenti, possano evitare di mettere in atto comportamenti lesivi ed a rischio per la propria e altrui salute. In generale, quando si parla di contraccettivi si distinguono tre categorie: metodi naturali: coito interrotto, temperatura basale, metodo Ogino Knaus, metodo Billings (muco cervicale); metodi di barriera e meccanici: preservativo, diaframma, spirale (IUD), sterilizzazione chirurgica; metodi ormonali: pillola, anello vaginale, cerotto trasdermico, iniettabili a lunga durata e, impianti sottocutanei. Metodi Contraccettivi Naturali Coito interrotto Consiste nella tempestiva estrazione del pene eretto dalla vagina prima dell eiaculazione, nel tentativo di evitare il contatto diretto dello sperma con la vagina, eiaculando poi tramite masturbazione. Tale pratica risulta essere molto diffusa, ma è anche la più rischiosa sia per la sua scarsa efficacia contraccettiva, a causa della fisiologica fuoriuscita pre-eiaculatoria di liquido seminale durante il rapporto, sia dal punto di vista della trasmissione di IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) per le quali l unico strumento efficace è il preservativo. Il coito interrotto avrebbe dei risvolti negativi anche sul piano psicologico e sessuolo- 5

6 gico per la coppia, sia per quanto riguarda la responsabilità del controllo da esercitare durante il rapporto, responsabilità che ricade esclusivamente sull uomo, sia per il controllo del piacere che non viene mai totalmente vissuto dai partner. Temperatura Basale È la temperatura del corpo umano che si registra in condizioni basali, cioè al momento del risveglio, prima di iniziare qualunque attività. Si basa sul fatto che nella donna tale temperatura tende a variare nel corso del ciclo mestruale in relazione alla variazione della concentrazione sierica del progesterone. Prima dell ovulazione (che si verifica all incirca a metà fra una mestruazione e l altra) è piuttosto stabile sui C. Nei giorni che precedono l ovulazione la temperatura scende leggermente, per poi aumentare repentinamente con l ovulazione, fino a raggiungere almeno i 37 C. Tale metodo non è molto efficace perché ci sono numerosi fattori che possono influenzare i valori della temperatura basale rendendo quindi poco sicura l individuazione dei giorni effettivi di fertilità. Tra i fattori ci sono: squilibri ormonali e stati febbrili uso di sostanze stupefacenti uso di alcol la sera precedente ore di sonno inferiori a 4 misurazione per via vaginale in presenza di vaginiti misurazione per via orale in caso di gengiviti, carie, infezioni stress o squilibri emotivi sostituzione di termometro durante lo stesso ciclo uso di farmaci che interferiscono con l appetito. Si precisa inoltre che il metodo che si basa sulla temperatura basale non prevede nessuna protezione per la trasmissione di IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) tra i partner; l unico strumento di protezione è il preservativo. Metodo Ogino-Knaus È un metodo anticoncezionale naturale e l unico riconosciuto ed accettato dalla Chiesa Cattolica. Deve il suo nome al medico giapponese Kyusaku Ogino che lo ha sviluppato in seguito agli studi condotti sulla fertilità della donna nel Qualche anno dopo tali studi furono ripresi dal medico austriaco Hermann Knaus che ne fece un metodo contraccettivo. In sostanza tale metodo si basa su un osservazione prevalentemente statistica del ciclo di fertilità della donna individuando così, in maniera approssimativa, i giorni di maggiore fecondità e favorendo la possibilità di gestire i rapporti sessuali aumentando o diminuendo le probabilità di ottenere una fecondazione. Secondo questo metodo, il ciclo mestruale regolare di una donna è di 28 giorni e il periodo potenzialmente fertile è compreso tra il 7 ed il 18 giorno del ciclo. Tale metodo è però poco affidabile perché in molte donne il ciclo non è regolare e di conseguen- 6

7 za la probabilità calcolata diventa imprevedibile. Questo metodo può essere utile soprattutto alle coppie che desiderano avere figli, per un calcolo approssimativo dei giorni di maggiore fertilità. Si precisa inoltre che tale metodo non prevede nessuna protezione per la trasmissione di IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) tra i partner; l unico strumento di protezione è il preservativo. Metodo dell ovulazione Billings (BOM) È un metodo naturale di regolazione della fertilità e consiste nell osservazione delle modificazioni del muco cervicale che risulta essere più fluido e filante in prossimità dell ovulazione. Questo metodo presuppone da parte della donna una fase di apprendimento, ovvero di acquisizione di conoscenze per saper osservare ed interpretare il muco cervicale e le 7

8 sensazioni che si riscontrano a livello vulvare, al fine di identificare, con più precisione, i giorni di maggiore fertilità per avere una gravidanza o al contrario per non averla. Rispetto al metodo Ogino-Knaus, può essere utilizzato dalle donne che hanno un ciclo mestruale irregolare e anche durante l allattamento e la perimenopausa. Come per i metodi precedenti, anche in questo caso non ci sono protezioni in caso di trasmissione di IST; l unico strumento di protezione è il preservativo. Metodi di barriera e meccanici Preservativo Il profilattico, se conservato e usato correttamente, è un mezzo efficace di contraccezione e l unico a fornire una protezione rispetto alle Infezioni Sessualmente Trasmissibili. Molti ritengono che usare il preservativo tolga spontaneità all intimità del rapporto; insistere sul suo utilizzo rappresenta, invece, un atto di responsabilità e di amore verso se stessi e verso il proprio partner. Il preservativo va conservato con attenzione, non vicino ad oggetti taglienti né a fonti di calore, in quanto potrebbe danneggiarsi; inoltre va sempre osservata la data di scadenza riportata sulla confezione. Indicazioni su come si utilizza Il profilattico va usato fin dall inizio del rapporto, quando il pene è in erezione. Aprire con cura la confezione senza utilizzare oggetti taglienti. Srotolare il preservativo sul pene in erezione stringendo il serbatoio tra pollice e indice in modo da togliere l aria (questo ne evita la possibilità di rottura durante il rapporto). Se si fa uso di lubrificanti, accertarsi che siano a base d acqua e non d olio, perché questi ultimi possono danneggiare il preservativo. Ogni preservativo si usa una volta sola e con una sola persona. Al termine del rapporto trattenere il profilattico con le dita alla base del pene affinché non si sfili e non rimanga all interno, quindi srotolarlo e annodarlo. Il lattice non è un materiale biodegradabile: dopo l uso è opportuno gettarlo tra i rifiuti e non per strada o nel wc. In sintesi, il preservativo richiede alcuni accorgimenti, ma fornisce grandi garanzie per la sicurezza propria e del partner riguardo il rischio di gravidanze indesiderate e la trasmissione di IST. 8

9 Diaframma Il diaframma è un metodo contraccettivo a barriera costituito da una piccola semisfera di gomma soffice con un anello flessibile in gomma a forma di O nel bordo che la donna riempie con uno spermicida (sostanza che uccide o inibisce gli spermatozoi) prima di inserirlo nella vagina; in questo modo si crea una barriera davanti alla cervice uterina che evita la penetrazione da parte degli spermatozoi. Si tratta di metodo contraccettivo non abortivo in quanto gli spermatozoi non entrano in contatto con l ovulo da fecondare; ma presenta un elevata percentuale di fallimento, inoltre è poco consigliato soprattutto alle donne giovani che preferiscono metodi contraccettivi di più facile utilizzo e dalla maggiore affidabilità. Anche in questo caso va precisato che non ci sono protezioni contro il rischio di trasmissione di IST; l unico strumento di protezione è il preservativo. Spirale (o IUD Intra Uterine Device) La spirale (o in inglese IUD) è uno strumento che può svolgere una duplice funzione, è un contraccettivo perché impedisce la fecondazione ma, nel caso in cui questa avvenga, agisce secondariamente come metodo abortivo impedendo l annidamento dell embrione nell utero. Attualmente in commercio ne esistono due varianti: lo IUD in rame e lo IUD ormonale (questo ultimo è a base di progesterone e agisce come la pillola anticoncezionale o l anello vaginale). La spirale può essere applicata dal ginecologo in qualsiasi momento anche se è preferibile inserirla durante il ciclo mestruale perché il collo dell utero è più dilatato e quindi ne facilita il posizionamento. Generalmente uno IUD in rame può essere utilizzato per un periodo che va da cinque a dieci anni, dipende dal tipo di dispositivo e dalla presenza o meno di sintomi negativi. Lo IUD ormonale ha una durata media di vita da due a cinque anni. Può essere rimosso in qualsiasi momento senza particolari interventi, ed è consigliato un primo controllo dopo un mese circa dall applicazione, successivamente ogni 6 mesi. Tale metodo contraccettivo ha un alta efficacia, ma è di solito sconsigliato alle donne nullipare, cioè che non hanno ancora avuto figli, perché può aumentare il rischio di infezioni genitali. Non è, quindi, un contraccettivo che viene di norma preso in considerazione per le ragazze giovani o adolescenti e, anche per questo metodo, va precisato che non ci sono protezioni contro il rischio di trasmissione di IST; l unico strumento di protezione è il preservativo. 9

10 Sterilizzazione chirurgica È un sistema contraccettivo non reversibile; comporta un intervento chirurgico in anestesia generale e può essere sia maschile che femminile. Negli uomini consiste nella legatura dei deferenti alla radice dello scroto, ovvero dei condotti che permettono il trasporto degli spermatozoi dai testicoli al liquido seminale. Nella donna comporta la legatura delle tube di Falloppio evitando così l ovulazione. L intervento chirurgico di sterilizzazione permette, sia all uomo che alla donna, di risolvere definitivamente il rischio di gravidanze indesiderate, ma non quello relativo alla trasmissione di IST, per il quale, l unico metodo sicuro è l utilizzo corretto del preservativo. Metodi ormonali Pillola anticoncezionale o contraccettiva È un farmaco contraccettivo ormonale considerato, attualmente, il più sicuro tra quelli reversibili. La pillola è stata introdotta per la prima volta nel 1960 negli Stati Uniti ed ha avuto in poco tempo un grande successo divenendo molto popolare. La sua commercializzazione ha avuto un grande impatto sociale perché, essendo molto più efficace dei precedenti metodi contraccettivi, ha davvero introdotto un metodo di controllo delle nascite ed inoltre, per la sua facile modalità di assunzione (al contrario di altri metodi) non interferisce con la spontaneità e l intimità dei rapporti sessuali. Per queste sue caratteristiche e, per la sua rapida diffusione, ha portato ad un acceso dibattito nella distinzione tra attività sessuale come espressione di amore e ricerca di piacere tra i partner e attività sessuale per la procreazione. Senza entrare nel merito di questo complesso argomento che richiama alla morale, all etica e al credo religioso, non si può disconoscere il peso che effettivamente l introduzione dei contraccettivi ormonali ha giocato nelle relazioni e negli stili di vita delle persone. La pillola contraccettiva agisce essenzialmente su tre livelli di azione: inibisce l ovulazione: attraverso un dosaggio ormonale specifico (Estrogeno generalmente l Etinilestradiolo e Progestinico) viene sospesa l ovulazione, evitando in questo modo il rischio di gravidanze indesiderate; modifica il muco cervicale: vengono modificate la quantità e lo stato chimico-fisico del muco cervicale, rendendolo quindi non in grado di favorire la penetrazione degli spermatozoi; modifica l endometrio: si tratta di un ulteriore livello di controllo in quanto in seguito alle precedenti azioni (inibizione dell ovulazione e modifica del muco cervicale), anche l endometrio risulta modificato e, nel caso fortuito di un ovulo incidentalmente prodotto e fecondato, questi risulta inadatto ad accoglierlo, impedendone così l annidamento necessario per il verificarsi di una effettiva gravidanza. 10

11 Attualmente esistono diversi tipi di pillola classificati in base alla composizione e al dosaggio ormonale. In generale si distingue tra: pillole combinate (Estrogeno e Progestinico) che possono essere monofasiche (tutte le compresse della confezione hanno identica composizione), bifasiche, trifasiche e quadrifasiche (le compresse della confezione hanno composizioni differenti nel corso dei giorni di assunzione); pillole a base di solo Progestinico (POPs). La scelta del tipo di pillola contraccettiva viene fatta dal medico dopo un attenta anamnesi e visita. Benefici/Vantaggi (anche non solo contraccettivi) dell uso della pillola anticoncezionale: affidabilità elevata (efficace nel 99%) si può interrompere l assunzione in qualsiasi momento e ha una reversibilità immediata previene dismenorrea (mestruazioni dolorose) ed emorragia (in molti casi svolge una funzione di stabilizzatore del ciclo mestruale) riduce il rischio di anemia dell endometrio (l endometrio diventa più sottile e si riduce la perdita di sangue durante il ciclo mestruale) riduce il rischio di tumori benigni alla mammella riduce i sintomi premestruali (comprese emicranie) riduce l incidenza di patologie infiammatorie pelviche 11

12 riduce il rischio di gravidanze extrauterine riduce il rischio di cisti ovariche riduce il rischio di insorgenza di carcinoma dell endometrio e delle ovaie. Svantaggi legati all uso della pillola anticoncenzionale: deve essere assunta con regolarità e precisione (tutti i giorni e alla stessa ora) altrimenti la sua efficacia si riduce non può essere assunta in caso di problemi cardiovascolari o di predisposizione ad altre patologie (es. obesità, diabete, ipertensione) è sconsigliata alle donne fumatrici non offre protezione contro il rischio di trasmissione di IST, in questo caso va utilizzata in combinazione con il preservativo, l unico strumento efficace contro il rischio di IST. l efficacia contraccettiva si riduce in caso di diarrea o vomito alcuni antibiotici o farmaci alterano la funzione degli enzimi epatici riducendo così l efficacia contraccettiva in alcuni casi può, come molti altri farmaci, dare alcuni effetti collaterali spiacevoli soprattutto all inizio dell assunzione (nausea, tensione mammaria, sensazione di gonfiore, leggere perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni, episodi emicranici, calo della libido). Per la sua assunzione va sempre consultato il proprio medico di medicina generale o un ginecologo. Si possono avere informazioni riservate e in completo anonimato anche rivolgendosi ai servizi: EASY CONTACT SMS contact.78@tiscali.it PSICOLOGO ON LINE psyonline@ambitosociale.ascolipiceno.it - CHAT su SKYPE Anello Vaginale È un contraccettivo ormonale per via vaginale. Ogni anello contiene una piccola quantità di due ormoni sessuali femminili, l Etonogestrel e l Etinilestradiolo che vengono rilasciati con gradualità costante nella circolazione sanguigna evitando l ovulazione. Si utilizza un anello per ciclo che va posizionato direttamente dall assuntrice nella vagina vicino alla cervice. L anello va tenuto, senza essere rimosso, per 3 settimane consecutive poi segue una settimana di pausa dove torna il ciclo mestruale. Alcuni vantaggi: funziona con livelli ormonali sierici costanti (maggiore tollerabilità e buon controllo del ciclo mestruale) 12

13 evita il primo passaggio epatico (minore impatto metabolico e maggiore tollerabilità) evita interferenze di assorbimento gastrointestinale (in caso di vomito o diarrea l efficacia contraccettiva non viene compromessa contrariamente a quanto avviene per la pillola anticoncezionale) non richiede la somministrazione giornaliera e risulta, quindi, molto pratico e discreto. Alcune precauzioni: l espulsione spontanea dell anello è altamente improbabile, ma soprattutto nei primi periodi di utilizzo potrebbe essere utile controllare regolarmente il suo posizionamento in vagina se l anello resta per più di 3 ore all esterno, l efficacia contraccettiva diminuisce non essendo più garantita completamente come per la pillola, anche per l anello è controindicato assumere farmaci durante il suo utilizzo perché potrebbero interferire con la sua efficacia contraccettiva. In caso di necessità, va sempre consultato il medico non offre protezione contro il rischio di trasmissione di IST (in questo caso va utilizzata in combinazione con il preservativo), l unico strumento efficace contro il rischio di IST. Per la sua assunzione va sempre consultato il proprio medico di medicina generale o un ginecologo. Si possono avere informazioni riservate e in completo anonimato anche rivolgendosi ai servizi: EASY CONTACT SMS contact.78@tiscali.it PSICOLOGO ON LINE psyonline@ambitosociale.ascolipiceno.it - CHAT su SKYPE Cerotto Transdermico Consiste in un preparato farmaceutico flessibile che può essere di varie dimensione e contiene uno o più principi attivi (Etinilestradiolo e Norelgestromina). Si applica direttamente sulla pelle e rilascia in maniera graduale e costante il composto che arriva alla circolazione sanguigna dopo aver superato la barriera cutanea. Si utilizza 1 cerotto a settimana per 3 settimane e poi 1 settimana è libera da cerotto. Può essere applicato sulla parte alta esterna del braccio, sulla parte superiore del tronco (non sulle mammelle), sull addome, sulle natiche. La sede di applicazione deve essere asciutta, sana e senza creme, talchi o altri prodotti. Ogni cerotto va applicato di norma in una sede diversa per evitare irritazioni cutanee. Il cerotto transdermico ha lo stesso meccanismo di azione della pillola anticoncezionale e dell anello vaginale: 13

14 inibisce la crescita follicolare e l ovulazione aumenta la viscosità del muco cervicale rendendolo inadatto alla risalita degli spermatozoi. I vantaggi ed i rischi legati al suo utilizzo sono pressoché gli stessi dell anello vaginale, il suo utilizzo non viene consigliato in particolare alle donne che pesano 90 Kg o più perché l efficacia contraccettiva risulta ridotta. Il cerotto, come la pillola anticoncezionale e l anello vaginale, non offre protezione contro il rischio di trasmissione di IST (in questo caso si consiglia l utilizzo in combinazione con il preservativo); l unico strumento efficace contro il rischio di IST. Per la sua assunzione va sempre consultato il proprio medico di medicina generale o un ginecologo. Si possono avere informazioni riservate e in completo anonimato anche rivolgendosi ai servizi: EASY CONTACT SMS contact.78@tiscali.it PSICOLOGO ON LINE psyonline@ambitosociale.ascolipiceno.it - CHAT su SKYPE Iniettabili a lunga durata e Impianti sottocutanei Sono disponibili in Italia soltanto da poco tempo, per questo sono ancora poco conosciuti e diffusi; non offrono alcuna protezione contro il rischio di trasmissione di IST, l unico strumento efficace è il preservativo. Contraccezione di emergenza (Pillola del giorno dopo) Consiste nella prevenzione di una gravidanza che potrebbe verificarsi in seguito ad un rapporto sessuale non protetto. Il termine Contraccezione di emergenza potrebbe essere fuorviante, non si tratta propriamente di un contraccettivo ma di un intervento di tipo farmaceutico e il suo utilizzo deve essere limitato soltanto ai casi nei quali la protezione è venuta a mancare per qualche motivo (es. rottura improvvisa del preservativo, dimenticanza di assunzione regolare della pillola anticoncezionale, ). Per la sua assunzione ci si deve sempre rivolgere ad un medico e va assunta una compressa entro 24 ore dal rapporto sessuale non protetto. Si possono avere informazioni riservate e in completo anonimato anche rivolgendosi ai servizi: EASY CONTACT SMS contact.78@tiscali.it PSICOLOGO ON LINE psyonline@ambitosociale.ascolipiceno.it - CHAT su SKYPE 14

15 Le IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) Le IST costituiscono un vasto gruppo di infezioni legate all attività sessuale e sono molto diffuse (in Europa sono le più diffuse dopo le infezioni respiratorie). Attualmente si conoscono circa 30 IST provocate da più di 20 diversi microrganismi (virus, batteri, protozoi e parassiti). Il loro controllo e prevenzione rappresentano obiettivi di salute prioritari viste le numerose complicanze che possono provocare, anche all apparato riproduttivo maschile e femminile. Secondo i dati epidemiologici diffusi nel 2009 dall OMS, le IST sono in continuo aumento, favorite dalla maggiore mobilità delle persone e dalla tendenza crescente ad avere rapporti sessuali con più partner. In particolare, l aumento di nuovi casi si registra nelle grandi aree urbane e nei gruppi con comportamenti sessuali a rischio: adolescenti, giovani adulti etero ed omosessuali, consumatori di sostante illegali e persone che hanno rapporti sessuali a pagamento. Un altra caratteristica importante è la più alta diffusione tra alcune sottopopolazioni con una maggiore suscettibilità biologica: le donne (che hanno un apparato genitale più complesso ed esteso nel quale gli agenti patogeni hanno maggiori probabilità di stabilirsi), gli adolescenti (con apparati genitali più immaturi e recettivi) ed i portatori di grave deficienza immunitaria (pazienti sieropositivi). I portatori sani, ovvero coloro che hanno l infezione e la possono trasmettere, ma non hanno (o non hanno ancora) la malattia, appaiono in buona salute, ma di fatto rappresentano un rischio altissimo di infezione, alcune IST ad esempio hanno tempi lunghi di comparsa dopo il contagio, come l infezione da HPV o quella da HIV, per questo motivo sono fortemente sconsigliati i rapporti sessuali occasionali e senza l uso del preservativo. Nei Paesi occidentali, dalla fine degli anni settanta alla fine degli anni novanta c è stato, da un lato, un progressivo aumento delle IST causate da virus (Virus del Papilloma Umano-HPV; Herpes Genitale; HIV) e, dall altro, una diminuzione delle IST classiche causate da batteri (Sifilide, Gonorrea, Linfogranuloma Venereo, ). Dal 2000, accanto al continuo aumento delle IST virali si è verificato anche un rapido aumento delle IST di origine batterica, soprattutto nelle grandi città e nella popolazione sessualmente attiva che ha comportamenti sessuali a rischio. Data l incidenza di questi fenomeni si sottolinea l importanza di interventi di prevenzione volti a promuovere comportamenti sessuali responsabili (informazione, attenzione alle pratiche sessuali saltuarie e con partner occasionali, accesso all uso del preservativo), lo sviluppo di trattamenti per i sintomi, della prevenzione delle ricadute e della trasmissione delle infezioni, l accesso ai farmaci e la vaccinazione quando possibile (Epatite e HPV). Secondo i dati trasmessi dall Istituto Superiore di Sanità (Fonte Epicentro-CNESPS, 15

16 2011), le Infezioni Sessualmente Trasmissibili attualmente più diffuse sono: -Aids -Sifilide -Gonorrea -Clamidia -Infezioni da HPV -Herpes genitale -Epatite virale B e C -Candidosi Vulvovaginale -Tricomoniasi AIDS e HIV La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (Acquired Immuno Deficiency Sindrome: AIDS) è una malattia (Sindrome) non congenita (Acquisita), caratterizzata da una grave insufficienza del sistema immunitario (Immuno Deficienza) che nel tempo favorisce lo sviluppo di infezioni e tumori. L AIDS è causata da un virus denominato con la sigla HIV (Human Immunodeficiency Virus- Virus dell Immunodeficienza Umana). Sono stati identificati 2 tipi principali del virus HIV: il sierotipo 1 (HIV-1), principale responsabile dell epidemia a livello mondiale e il sierotipo 2 (HIV-2), che ha una diffusione più circoscritta e limitata all Africa Occidentale. L HIV è un retrovirus (virus a RNA) e quindi può vivere, riprodursi e moltiplicarsi soltanto all interno di cellule umane vive, grazie ad un enzima (trascrittasi inversa) che viene usato per sintetizzare nuove molecole di DNA e che si integra nel corredo genetico dei linfociti dell organismo ospite. Il virus HIV si replica soprattutto nei leucociti CD4 positivi (linfociti o macrofagi), importantissimi per il sistema immunitario. Man mano che si riduce il numero di cellule CD4 sane, si riduce anche la capacità del sistema immunitario di contrastare l azione di alcuni micro-organismi (virus, parassiti, funghi e batteri) detti opportunisti che, di solito, in una persona sana non portano a malattie importanti, ma che in una persona affetta da HIV possono portare all insorgenza di gravi infezioni tipiche della fase di AIDS (es. Sarcoma di Kaposi, Polmonite da Pneumocistis Carinii, Tubercolosi, Infezioni oculari da Citomegalovirus, Micosi da Candida). Essere sieropositivi (cioè aver contratto il virus HIV) non significa essere affetti da AIDS. L infezione da HIV, infatti, è caratterizzata dalla presenza di anticorpi anti-hiv specifici nel sangue, rilevabili già dopo poche settimane dall infezione attraverso un test di laboratorio specifico. La diagnosi di AIDS, invece, viene fatta quando il sistema immunitario del sieropositivo è seriamente danneggiato (in una persona sana il numero dei linfociti CD4 oscilla tra le 500 e le 1500 cellule per ogni millilitro di sangue) e il numero dei CD4 scende sotto le 200 cellule/ml. Quando il numero dei linfociti CD4 si abbassa e scende sotto le 500 copie/ml si inizia il trattamento con i farmaci antiretrovirali. Se non curata, l AIDS è una malattia che porta alla morte. 16

17 Trasmissione In passato si ritenevano alcune specifiche categorie di persone come quelle più a rischio di contrarre l infezione da HIV, erano in particolare i tossicodipendenti, gli omosessuali e coloro che avevano rapporti sessuali a pagamento. Negli ultimi anni, alle cosiddette categorie a rischio si è andati sostituendo ed evidenziando quelli che possono essere considerati comportamenti a rischio, intendendo con tale espressione ogni comportamento che porti a contatto con liquidi biologici in grado di trasmettere l infezione da HIV (sangue, sperma, secrezioni vaginali, latte materno). Il virus dell HIV non fa infatti discriminazioni: soltanto conoscendo come evitarlo si può sconfiggere. Nello specifico il virus HIV si trasmette: per via ematica, cioè attraverso il contatto con sangue infetto e in particolare: - attraverso il contatto diretto tra ferite cutanee profonde, aperte e sanguinanti - attraverso il contatto diretto tra sangue infetto e mucose (anche integre) durante i rapporti sessuali - attraverso lo scambio di siringhe o di altri oggetti acuminati venuti a contatto con sangue infetto, tra cui oggetti di igiene personale quali rasoi, forbicine, etc. (dal 1988, in Italia, il sangue destinato alle trasfusioni viene sottoposto a screening per l HIV, quindi attraverso trasfusioni e emoderivati non è possibile infettarsi) per via sessuale, cioè attraverso rapporti sessuali (vaginali, anali e oro-genitali) non protetti da profilattico (che deve essere utilizzato dall inizio del rapporto sessuale, evitando qualsiasi contatto con sperma e secrezioni vaginali e per tutti i tipi di rapporto sessuale) per via materno-fetale, cioè da madre a figlio (durante la gravidanza, il parto e l allattamento). Se durante la gravidanza la madre assume i farmaci antiretrovirali, la possibilità che il bambino sia sieropositivo si riduce a meno del 4%. Il parto da madre sieropositiva avviene con taglio cesareo e l allattamento del bambino viene fatto con latte artificiale. Il virus HIV non si trasmette: toccando o abbracciando un sieropositivo convivendo con un sieropositivo e condividendone con lui ambienti e sanitari venendo a contatto con altri liquidi biologici di un sieropositivo (come lacrime, sudore, saliva, urina, ) baciando un sieropositivo attraverso punture di insetti Sintomi e Decorso dell Infezione Il decorso e la velocità di progressione dell infezione può variare notevolmente da persona a persona, in quanto è influenzata da fattori virali e da fattori legati all ospite (es. presenza di altre infezioni virali, età, tossicodipendenza attiva, terapie antiretrovirali, etc.). Sul piano clinico si distinguono le seguenti fasi: 17

18 18 1) Fase della Sindrome retrovirale acuta È la fase iniziale dell infezione; entro 1-3 settimane dal contagio possono comparire sintomi aspecifici che possono durare per alcune settimane; si tratta di sintomi simili a quelli dell influenza o della mononucleosi (febbre, mal di testa, malessere generale, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee e dolore ai linfonodi posti ai lati del collo) e che, quindi, non vengono correlati all infezione da HIV. In questa fase il virus dell HIV si riproduce rapidamente e, attraverso il sangue, raggiunge e si localizza negli organi del sistema linfatico (in particolare linfonodi, tonsille, milza) e nel tessuto linfoide dell apparato digerente. In questa fase la viremia aumenta in maniera esponenziale, passando da 0 a circa 1 milione di copie di RNA/ml di sangue; parallelamente vi è una notevole diminuzione del numero di linfociti CD4, che da /ml di sangue passano a /ml. 2) Fase Asintomatica Dopo circa 4-6 mesi dall infezione, si raggiunge un equilibrio (set point) tra i virus di nuova formazione e quelli che vengono distrutti dal sistema immunitario. I sintomi scompaiono e la persona infetta entra in una fase asintomatica, che in media dura 7-8 anni. Nella fase asintomatica la riduzione progressiva del numero dei linfociti CD4 si ferma apparentemente: nei primi anni il numero dei CD4 può aumentare fino a copie/ml di sangue; negli anni successivi ricomincia un lento decremento fino a 200 CD4/ml di sangue. Dopo il picco raggiunto nella Fase Retrovirale acuta, la viremia diminuisce fino a 3500 copie di RNA/ml di sangue; dopo circa 1-2 anni dall infezione, ricomincia gradualmente ad aumentare e dopo 7-8 anni dall infezione, raggiunge i valori massimi. Dal punto di vista epidemiologico, questa è la fase più pericolosa della malattia, in quanto le condizioni di salute generalmente buone non inducono la consapevolezza della sieropositività e, quindi, possono favorire comportamenti a rischio per sé e per gli altri, come non utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali. 3) Fase Sintomatica (AIDS conclamata e malattie opportunistiche) La sindrome vera e propria, l AIDS conclamata, viene diagnosticata quando la conta dei linfociti CD4 è inferiore a 200/ml di sangue oppure in presenza di valori più alti quando compare una delle malattie opportuniste tipiche dell AIDS. Quando il numero dei linfociti CD4 è inferiore a 50, i malati entrano nella fase di AIDS avanzata, che può durare da pochi mesi fino a 2-3 anni. La morte per AIDS non è dovuta direttamente all infezione da HIV, ma alle cosiddette malattie opportunistiche (circa 25) correlate all AIDS che insorgono successivamente. Monitoraggio dell infezione È possibile monitorare il decorso dell infezione attraverso due parametri relativi alla proliferazione del virus HIV e allo stato del sistema immunitario:

19 la carica virale o viremia, che indica la quantità di virus, presente nel sangue, ovvero il numero di copie di RNA presenti in un millilitro di sangue: maggiore è la carica virale e più veloce sarà la distruzione del sistema immunitario; la conta dei linfociti CD4 presenti in ogni millilitro di sangue: minore è il numero dei CD4 e più sono compromesse le difese immunitarie. Quando i CD4 scendono al di sotto delle 200 cellule/ml il sistema immunitario non è più in grado di opporsi alle infezioni e si osserva di norma il sopraggiungere delle cosiddette malattie opportunistiche. Il numero dei CD4 rappresenta un dato molto importante dal punto di vista clinico perché, in genere, il trattamento con i farmaci antiretrovirali per l HIV inizia quando il numero dei linfociti CD4 oscilla tra i 200 e i 350/ml. Trattamento dell infezione La terapia attualmente utilizzata è costituita da una combinazione di farmaci detti antiretrovirali (HAART: Highly Active Anti-Retroviral Therapy) che agiscono in maniera differente sul virus, limitandone la replicazione e favorendo la ripresa del sistema immunitario. I farmaci antiretrovirali possono impedire la replicazione dell'hiv o il suo ingresso nella cellula ospite, ma non sono in grado di eliminare il virus dall'organismo. Hanno perciò consentito di migliorare notevolmente la qualità di vita dei sieropositivi e di allungare di molto le prospettive di vita: per questo motivo l AIDS non viene più considerata una malattia mortale bensì una malattia cronica, con la quale è possibile convivere, sostanzialmente in buona salute, per molti anni. Allo stato attuale, sono in sperimentazione classi di farmaci mirate alla stimolazione e al supporto del sistema immunitario, piuttosto che ad una diretta azione antivirale. Accanto ai farmaci, sono in corso molti studi, in diversi laboratori in tutto il mondo, per mettere a punto un vaccino efficace, che possa associare ad una azione preventiva anche una possibile azione terapeutica. Prevenzione La prevenzione è fondamentale dal momento che ad oggi non esiste una cura che permetta di guarire completamente da questa infezione. Gli attuali trattamenti, infatti, sono in grado di ritardare il decorso, permettendo così di allungare e migliorare le aspettative e la qualità di vita delle persone sieropositive, già infettate, ma la prima vera arma di contrasto all HIV resta la prevenzione. Poche e semplici precauzioni possono ridurre o addirittura annullare del tutto il rischio di infezione: evitare lo scambio di sirighe e aghi non sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing se gli aghi utilizzati non sono monouso o non sono stati sterilizzati prima dell utilizzo avere rapporti sessuali monogamici con un partner che non sia infetto eventualmente, astenersi dai rapporti sessuali 19

20 20 nel caso di rapporti sessuali occasionali (vaginali, orogenitali o anali), utilizzare sempre il profilattico: l uso corretto del preservativo, infatti, è l unica reale barriera protettiva per l HIV e le IST in generale; è necessario utilizzarlo all inizio di ogni rapporto sessuale (vaginale, anale, orogenitale) e per tutta la sua durata; anche un solo rapporto sessuale non protetto potrebbe essere causa di contagio per gli operatori sanitari: fare attenzione nel maneggiare e utilizzare aghi e altri oggetti taglienti per i medici: incoraggiare l uso di autotrasfusioni e conformarsi in maniera rigida alle indicazioni per le trasfusioni di sangue; le donazioni di sangue vanno sempre sottoposte al test per l HIV, né devono donare sangue, plasma, sperma, organi per trapianti, tessuti o cellule le persone che abbiano avuto comportamenti a rischio. In caso di situazioni a rischio è bene sempre sottoporti al test per l HIV. Si effettua tramite il prelievo di un piccolo campione di sangue ed è in grado di rilevare la presenza degli anticorpi anti-hiv in seguito all infezione. Il test deve essere effettuato almeno dopo 4-6 settimane dal comportamento a rischio di contagio ed essere ripetuto dopo 90 giorni dall evento, in quanto gli anticorpi specifici anti-hiv necessitano di tempo per formarsi (periodo finestra). Se il test viene effettuato durante il periodo finestra potrebbe emergere un risultato negativo ma non veritiero; durante questo periodo, quindi, si possono infettare altre persone ed è necessario evitare donazioni di sangue o sperma e avere rapporti sessuali senza preservativo. Nel caso in cui il test risulti negativo, dunque, si raccomanda di ripeterlo dopo tre mesi dall esposizione, per escludere la possibilità di risultati falsamente negativi. Se anche questo test risulta negativo, si può escludere in maniera certa l infezione da HIV. Si può effettuare il test per l HIV in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private. La Legge italiana (L.135 del giugno 1990) garantisce che il test sia effettuato solo con il consenso della persona. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio sarebbe opportuno effettuarlo. Nelle strutture sanitarie pubbliche può essere effettuato gratuitamente, senza l impegnativa del medico di base ed in forma anonima (non vengono richiesti documenti identificativi e viene assegnato un codice criptato per il ritiro del referto). Se il test per l HIV è positivo, è fondamentale mettersi subito in contatto con un reparto di Malattie Infettive per una prima visita specialistica che accerti lo stato di salute e l eventuale necessità di iniziare la terapia farmacologica specifica. Solo con una diagnosi tempestiva è possibile ridurre le conseguenze ed i danni provocati dal virus. HIV e gravidanza La trasmissione da madre a figlio (detta trasmissione verticale) può avvenire durante la gravidanza, durante il parto, o con l allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l infezione al feto è circa del 20%. Oggi è possibile ridurlo al di sotto del 4% somministrando Zidovudina (AZT, primo farmaco usato contro l HIV) alla madre

21 durante la gravidanza e al neonato per le prime sei settimane di vita. Tutti i bambini nascono con gli anticorpi materni, per questa ragione, il test HIV effettuato su neonato di madre sieropositiva risulta sempre positivo. Anche se il bambino non ha contratto l HIV, gli anticorpi materni possono rimanere nel sangue fino al diciottesimo mese di vita, al massimo fino ai primi due anni. Per questo motivo viene sottoposto a test supplementari per verificare se è veramente portatore del virus o se possiede solo gli anticorpi materni. Per la sicurezza del neonato, tutte le coppie che intendono avere un bambino dovrebbero valutare l opportunità di sottoporsi al test. La legge prevede che il risultato del test venga comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Disegno realizzato dalla classe 1H - Liceo Scientifico A. Orsini - Ascoli Piceno - A.S. 2007/08 Sifilide La Sifilide è una IST causata dal batterio Treponema pallidum. Documenti storici la identificano già a partire dal XVI secolo dove iniziò a diffondersi rapidamente in tutti i Paesi. Intorno agli anni 50, con l impiego diffuso della Penicillina divenne una malattia curabile e diminuirono drasticamente i casi di contagio e malattia. E proprio la diminuzione della percezione del rischio sembra essere tra i responsabili di un nuovo aumento di questa infezione. Attualmente la Sifilide, dopo l AIDS, è la seconda IST con il più alto tasso di mortalità. Trasmissione La Sifilide si trasmette per contatto diretto con le ferite e le ulcere che si formano nelle zone genitali, rettali e sulla bocca; non si trasmette per via parenterale e per contatto con oggetti personali della persona infettata. È contagiosa solo nello stadio primario e secondario e si può essere infettati più volte. Le modalità di trasmissione sono: per via sessuale (rapporti vaginali, anali e orali); da madre a figlio durante la gravidanza (Sifilide congenita). Sintomi Tale infezione si sviluppa in diversi stadi, ognuno caratterizzato da sintomi specifici: 1) Stadio Primario L infezione di solito esordisce dopo 3-6 settimane dal rapporto a rischio con una piccola ferita indolore localizzata nel distretto anogenitale o nel cavo orale che guarisce 21

22 spontaneamente dopo qualche settimana. Se l infezione non è trattata evolve verso lo stadio secondario. 2) Stadio Secondario Questa seconda fase dell infezione è caratterizzata da una dermatite cutanea detta roseola senza prurito che si manifesta anche dopo settimane dalla scomparsa della ferita iniziale. Le macchie possono interessare i palmi delle mani e dei piedi o altre parti del corpo come il tronco. Possono essere presenti inoltre febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di gola, stanchezza e, come per il primo stadio, anche in questo secondo, tutti i sintomi guariscono velocemente da soli. 3) Stadio latente e terziario Anche se i sintomi scompaiono, la malattia può rimanere silente per anni, ma se non curata prosegue ulteriormente fino ad intaccare in questa ultima fase organi interni quali cervello, nervi, occhi, cuore, vasi sanguigni, fegato, ossa e articolazioni. La persona affetta da questa malattia nella fase terziaria perde gradualmente la capacità di controllare i movimenti muscolari (fino ad arrivare a vere e proprie paralisi); si possono manifestare, inoltre, confusione mentale e demenza ed arrivare persino alla morte. Prevenzione La Sifilide è un infezione molto insidiosa perché non immediatamente riconoscibile, sia per i lunghi tempi di latenza, sia per i sintomi che scompaiono da soli. Una volta diagnostica, invece, è facilmente curabile con l uso dell antibiotico Penicillina. L uso corretto e regolare del preservativo può ridurre il rischio di contagio. Gonorrea La Gonorrea è una IST causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, è detta anche scolo e infetta nell uomo le vie uretrali e nella donna le vie uro-genitali. Trasmissione Il virus si trasmette: per via sessuale (rapporti vaginali, anali e orali con partner infetto) da madre a figlio durante il parto. Il virus si insedia prevalentemente negli organi genitali sia maschili che femminili, ma può interessare anche la bocca, la gola e gli occhi. Sintomi La Gonorrea è prevalentemente asintomatica, soprattutto nelle donne. Se presenti, i sintomi sono comunque lievi e di difficile discriminazione da altre infezioni che interessano gli organi genitali femminili e la vescica. Negli uomini, invece, i sintomi compaiono circa entro 30 giorni dal contagio e consi- 22

23 stono in bruciore durante la minzione o perdite di colore bianco, giallo o verde dal pene. In alcuni casi si osserva anche dolore o gonfiore ai testicoli. L infezione può interessare anche la zona rettale, sia nell uomo che nella donna, ma anche in questo caso si manifesta per lo più in maniera asintomatica o con sintomi generici (prurito, irritazione). Prevenzione e Trattamento A causa della sua scarsa visibilità (spesso è asintomatica e i sintomi sono poco distintivi), gli individui che ne sono affetti difficilmente riescono a riconoscerla; di conseguenza il rischio di infezione è altissimo. Se non curata, la Gonorrea può avere conseguenze molto gravi: nella donna, spesso, è causa della PID (Pelvic Inflammatory Disease) e di infertilità; nell uomo può causare l epididimite, un infiammazione molto dolorosa che può condurre alla sterilità. Può essere diagnostica con esami specifici e, in alcuni casi, anche tramite l esame delle urine. Il trattamento, di solito, è a base di antibiotici. Non esiste un vaccino e l unico strumento efficace per evitare il contagio è l uso corretto e regolare del preservativo. Clamidia La Clamidia è una IST causata da un batterio intracellulare chiamato Chlamydia trachomatis. È molto comune e ha manifestazioni sintomatiche leggere; non sempre dunque, viene riconosciuta dalle persone che ne sono affette, ma se non curata può portare a gravi conseguenze, soprattutto a carico dell apparato riproduttivo femminile. Secondo i dati dell Istituto Superiore di Sanità (Fonte Epicentro CNESPS, 2011) la Clamidia interessa maggiormente le donne, soprattutto le adolescenti e le giovani sessualmente attive. Circa il 10-40% delle donne con infezione non trattata sviluppano la malattia infiammatoria pelvica (PID Pelvic Inflammatory Disease) che può portare a sterilità. Nell uomo l infezione può interessare l epididimo causando dolore e febbre. Sembrano escludersi danni permanenti legati alla Clamidia anche se alcuni studi segnalano una correlazione possibile tra questa infezione e la sterilità maschile. Trasmissione La Clamidia si trasmette: per via sessuale (rapporti vaginali, anali e orali) da madre a figlio durante il parto (infezione agli occhi e all apparato respiratorio del neonato). Sintomi Nella maggior parte dei casi la Clamidia è asintomatica; gli eventuali sintomi si verificano generalmente dopo 1-3 settimane dall infezione. Nelle donne sono coinvolte la cervice e l uretra; si possono osservare perdite vaginali 23

24 anomale e irritazione. L infezione, se non curata, si espande in modo settico portando a rilevare dolori addominali al basso ventre, alla schiena, nausea, febbre e perdite ematiche al di fuori del ciclo mestruale. L infezione può diffondersi anche al retto. Negli uomini si possono manifestare secrezioni, irritazione e prurito. Può interessare anche il retto e, se trasmessa con rapporto orale, anche la gola. La diagnosi può essere fatta tramite tampone vaginale o esame delle urine. Sono stati sviluppati anche test rapidi specifici per favorire un diagnosi veloce e sicura. In caso di presenza del virus devono sottoporsi ad accertamento diagnostico anche i partner sessuali coinvolti. Prevenzione L OMS raccomanda uno screening annuale per le donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età di tutte le età che cambiano frequentemente partner sessuali in gravidanza. Non esiste, ad oggi, un vaccino. Il primo intervento possibile è la prevenzione utilizzando sempre il preservativo, ma nel caso di individuazione del virus, è fondamentale la cura tempestiva. Il trattamento, che si estenderà anche al partner, viene effettuato con antibiotico. Infezioni da HPV I Papilloma virus (HPV - da Human Papilloma Virus) sono virus a DNA che si trasmettono per lo più per via sessuale e che si replicano nelle cellule dell epidermide. L HPV è attualmente la IST più diffusa nei Paesi sviluppati. Sono stati individuati oltre 120 tipi di HPV, tra questi più di 40 interessano le zone ano-genitali (cervice uterina, vagina, vulva, retto, uretra, ano, pene), ma solo alcuni tra loro (i tipi 16 e 18) sono considerati ad alto rischio perché ritenuti direttamente responsabili dello sviluppo di tumori (alta è l incidenza con il tumore al collo dell utero, circa il 70% dei casi). Trasmissione L HPV si trasmette: per via sessuale (rapporti vaginali, anali e orali); è la modalità principale, ma può trasmettersi anche per semplice contatto; da madre a figlio durante il parto (è una modalità possibile ma piuttosto rara). L HPV non colpisce solo le donne: può essere contratta anche dagli uomini, ma raramente provoca alterazioni di tipo tumorale ai genitali maschili. Il preservativo non protegge completamente, ma il suo utilizzo contribuisce a ridurre il rischio di infezione. Sintomi L infezione è asintomatica e questo costituisce un grave problema in quanto non sempre 24

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