STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CONSULTORIO LA FAMIGLIA UCIPEM-ONLUS DI LODI. ART.1 ) Il Consultorio pre-matrimoniale e matrimoniale istituito

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1 STATUTO DELL ASSOCIAZIONE CONSULTORIO LA FAMIGLIA UCIPEM-ONLUS DI LODI ART.1 ) Il Consultorio pre-matrimoniale e matrimoniale istituito in Lodi nel 1956 per iniziativa di un gruppo di professionisti e con atto notarile 1975 n ha assunto la dominazione di Consultorio Famigliare, è stato denominato in seguito Consultorio La Famiglia, libera associazione di assistenza alla famiglia, ed assume ora la denominazione di CONSULTORIO LA FAMIGLIA U.C.I.P.E.M. O.N.L.U.S. Esso ha sede in Lodi, ma la sua azione si rivolge all intero territorio provinciale. La sua durata è a tempo indeterminato. ART.2) Il Consultorio aderisce all Unione Consultori Italiani prematrimoniali e matrimoniali (U.C.I.P.E.M) dalla data della sua fondazione e ne accetta la Carta (approvata dall Assemblea dell Unione nel 1979), riprodotta nell art. 22 del presente Statuto, di cui costituisce parte integrante. Il Consultorio è una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (O.N.L.U.S.) dal (D.L. 460/97). ART. 3) Il Consultorio si propone il fine di consolidare la stabilità dell Istituto Familiare, cooperando, nel suo ambito, alla maturazione di una coscienza etica, sociale, giuridica e sanitaria. Esso ha lo scopo altresì di favorire una idonea preparazione a chi si accinge a crearsi una propria famiglia, stimolando ad una

2 responsabile presa di coscienza di quelli che sono ad un tempo i suoi diritti ed i suoi doveri. Essendo il Consultorio una O.N.L.U.S., esso svolge la sua attività nei seguenti settori, nell esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale (Art. 10, c.1. D.L. 460/97): 1) assistenza sociale e socio-sanitaria mediante consulenze effettuate da assistente sociale e da equipe di professionisti psicologi,psicoterapeuti,ginecologi. 2) assistenza sanitaria mediante consulenze, attività di prevenzione e di controllo ginecologico a donne in età fertile e menopausa,effettuate in locali appositamente autorizzati. 3) istruzione mediante attuazione di corsi di formazione,prevenzione ed educazione alla salute nelle scuole. 4) formazione mediante attuazione di corsi rivolti ad adulti ed operatori sanitari. 5) promozione della cultura mediante organizzazione di conferenze e partecipazione a convegni su tematiche sociofamiliari. 6) tutela dei diritti civili mediante consulenze legali effettuate in ambito di problematiche familiari da avvocati che collaborano con il Consultorio. 7) ricerca scientifica di particolare interesse sociale, mediante approfondimenti da parte degli operatori in pubblicazioni specifiche su tematiche psico-sociali.

3 ART. 4) Per il raggiungimento del proprio fine, il Consultorio si prefigge di organizzare a servizio della famiglia consulenze medico-specialistiche, psicologiche, educative, sessuologiche, sociali e legali, nonché di svolgere opera di ricerca di approfondimento scientifico e di divulgazione, operando nell area delle problematiche famigliari, particolarmente in favore di: persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o famigliari. ( art. 10, c.2, D.L. 460/97). Il Consultorio, sia a livello scolastico sia nelle comunità giovanili, sia per i gruppi famigliari, patrocinerà altresì ed organizzerà direttamente corsi o conferenze affidati a persone di particolare competenza e moralità ed attuerà ogni opportuna iniziativa per il raggiungimento delle proprie finalità. Il Consultorio potrà, inoltre, assumere con deliberazione del Consiglio Direttivo, da sottoporre a ratifica da parte dell Assemblea, altre iniziative volte ad integrare ed a sviluppare le proprie finalità istituzionali.. Il Consultorio, anche in collegamento con altri Enti che operano nella società per la promozione umana, potrà promuovere l istituzione di corsi per la formazione di esperti nei vari settori della propria attività istituzionale. ART. 5) Le informazioni raccolte ed i giudizi espressi in merito alle richieste avanzate da coloro che accedono al Consultorio sono rigorosamente coperte dal segreto professionale e non possono uscire dall ambito dei Consulenti interpellati.

4 ART. 6) Il Consultorio non persegue fini di lucro. Può tuttavia, essere eventualmente richiesta agli utenti una compartecipazione alle spese generali nella misura che verrà annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo. Le prestazioni dei Soci sono prevalentemente gratuite. Ai Collaboratori del Consultorio lo stesso Consiglio Direttivo attribuisce indennizzi di entità proporzionata ai mezzi disponibili e che graveranno sul bilancio consultoriale. ART. 7) Il Consultorio istituirà e manterrà collegamenti con altri Consultori e con gli altri Enti che operano nello stesso campo. In particolare curerà stretti rapporti con gli organi sanitari territoriali. ART. 8) Organi del Consultorio sono: - l Assemblea dei Soci - Il Presidente - Il Consiglio Direttivo - Il collegio dei Revisori dei conti. ART. 9) L Assemblea è costituita dai SOCI promotori e dagli altri che l Assemblea decidesse di aggregare e che lo accetteranno. Possono essere ammessi in qualità di Soci tutti coloro che ne facciano domanda e che ne condividano le finalità indicate dagli ART. 2 e 3 L accettazione della nomina a SOCIO comporta l obbligo della presenza (anche per delega scritta ad altro Socio) alle riunioni dell Assemblea, salvo casi di impedimento. Tutti i soci hanno uguali diritti ed uguali obblighi nei confronti dell associazione.

5 La qualifica di Socio comporta anche l obbligo del pagamento della quota associativa annuale, determinata dal consiglio Direttivo. L ammissione all associazione non può essere effettuata per un periodo temporaneo. Tuttavia è facoltà di ciascun associato recedere dall associazione mediante comunicazione in forma scritta. Dal Consiglio Direttivo potrà essere dichiarato decaduto il Socio che non partecipi ad almeno due riunioni consecutive senza giustificato motivo. Il Socio che risultasse moroso per n 2 quote annuali, anche non consecutive, potrà essere dichiarato decaduto dal Consiglio Direttivo. L ASSEMBLEA si riunisce almeno due volte all anno. Discute ed approva le linee programmatiche delle attività del Consultorio. Approva il rendiconto consuntivo entro il mese di aprile dell anno successivo ed il bilancio preventivo entro il mese di novembre dell anno precedente a quello di riferimento. Nomina il Consiglio Direttivo ed il Collegio dei Revisori dei conti. L assemblea delibera altresì modifiche dello Statuto sociale. Le riunioni, per essere valide, richiedono in prima convocazione la presenza, anche per delega scritta, della metà più uno dei Soci In seconda convocazione le sedute saranno valide con la presenza di un quarto dei Soci, sempre con facoltà di delega scritta.

6 Le sedute di seconda convocazione saranno fissate almeno un ora dopo la prima convocazione. Le deliberazioni sono prese con il voto favorevole della maggioranza dei presenti aventi diritto di voto. ART. 10) Il CONSIGLIO DIRETTIVO è composto da un numero di membri compreso tra cinque e sette, eletti dall Assemblea per la durata di tre anni. L Assemblea, che elegge il Consiglio, ne determina il numero dei componenti. Esso elegge nel proprio seno il Presidente, il Vice-Presidente, il Segretario e il Tesoriere. Ha facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per il raggiungimento dei fini statutari, con l esclusione di quelli che sono riservati all Assemblea, e di predisporre i bilanci preventivo e consuntivo. Le riunioni, per essere valide, richiedono la presenza della maggioranza dei Consiglieri. Le deliberazioni sono prese con il voto favorevole della maggioranza dei presenti; in caso di parità, prevale il voto di chi presiede. ART. 11) Il PRESIDENTE ha la rappresentanza giuridica del Consultorio; convoca e presiede l Assemblea e il Consiglio Direttivo; cura l esecuzione delle delibere e prende le deliberazioni d urgenza nell interesse del Consultorio. In caso di impedimento è sostituito dal Vice-Presidente.

7 ART. 12) Il SEGRETARIO ha il compito di redigere i verbali delle riunioni dell Assemblea e del Consiglio Direttivo, che egli sottoscrive con il Presidente. ART. 13) Il TESORIERE ha la responsabilità della cassa e della contabilità; controfirma tutti gli atti ufficiali del Consultorio che comportino una entrata, una spesa e una modifica del patrimonio; redige i bilanci. ART. 14) Il COLLEGIO DEI REVISORI dei conti è composto da tre membri, anche non Soci, nominati dall Assemblea, e dura in carica tre anni dalla nomina, a titolo gratuito. Elegge nel proprio seno il Presidente. Controlla la gestione economica del Consultorio e redige una relazione sul bilancio consuntivo annuale. La cessazione della carica, per qualsiasi motivo, di due dei suoi componenti comporta la decadenza dell intera Collegio. ART. 15) Il Consultorio provvede al suo finanziamento mediante le quote associative stabilite ogni anno dall Assemblea e le compartecipazioni degli utenti di cui all art. 6. Al suo finanziamento sono destinate anche le sovvenzioni di Enti Pubblici o Privati e le elargizioni comunque pervenute. ART. 16) L esercizio sociale decorre dal primo gennaio al 31 dicembre. ART. 17) Tutte le cariche sociali sono gratuite. ART.18) Durante la vita del Consultorio, patrimonio, utili e avanzi di gestione, fondi, riserve o capitale non devono in nessun caso essere distribuiti, neppure in modo indiretto, a meno che la

8 destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate in favore di altre O.N.L.U.S che per legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima e unitaria struttura (art.10, c.1- d. e 6-a, D.L. 460/97). ART. 18 BIS) Si fa obbligo di impiegare eventuali utili o avanzi di gestione per realizzare le attività istituzionali e quelle ad esse direttamente connesse. ART. 19) Lo scioglimento dell Associazione è deliberato all Assemblea con la maggioranza con i tre quarti dei soci., come da ART. 21 C.C. ultimo comma. L Assemblea provvederà alla nomina di uno o più liquidatori, determinandone i poteri. In caso di scioglimento dell Associazione, per qualunque causa, il suo patrimonio dovrà essere devoluto ad altre O.N.L.U.S. ( art. 10,c1, D.L. 460/97), che operano nel settore di assistenza alla famiglia, sentito l organismo di controllo di cui all art. 3, comma 190, della Legge 23 dicembre 1996 n. 662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge (art.10,c.1-f, D.L. 460/97). ART. 20) Tutte le eventuali controversie tra soci e tra questi e l Associazione o suoi Organi, saranno sottoposte, in tutti i casi non vietati dalla Legge e con esclusione di ogni altra giurisdizione, alla competenza di un Collegio di tre provibiri, da nominarsi uno da ciascuna parte contendente ed il terzo dai due così nominati. Esso giudicherà ex bono et aequo senza formalità di procedura, con valore di accordo raggiunto direttamente tra le parti.

9 ART. 21) Il presente Statuto annulla e sostituisce il precedente ed entra in vigore dalla data della sua approvazione. ART. 22 CARTA DELL UCIPEM Approvata dall Assemblea dell Unione del E dal Consiglio Direttivo il Fondamenti antropologici 1.1 L U:C:I:P:E:M: assume come fondamento e fine del proprio servizio consultoriale la persona umana e la considera, in accodo con la visione evangelica, nella sua unità e nella dinamica delle sue relazioni sociali, familiari e di coppia. 1.2 L U.C.I.P.E.M si riferisce alla persona nella sua capacità di amare, ne valorizza la sessualità come dimensione esistenziale di crescita individuale e relazionale, ne potenzia la socialità nelle sue diverse espressioni, ne rispetta la scelte, riconoscendo il primato della coscienza e favorendone lo sviluppo nella libertà e nella responsabilità morale. 1.3 L U:C.I.P.E.M riconosce che la persona umana è tale fin dal concepimento. 2.Il servizio consultoriale 2.1 Il servizio consultoriale è un attività di promozione, di consulenza, di aiuto, anche negli aspetti di informazione, di prevenzione e di educazione. 2.2 Esso è offerto a tutti, e si rivolge a singoli, copie, nuclei familiari, gruppi sociali, per l evoluzione graduale e armonica dei rapporti interpersonali, con particolare

10 riferimento al campo della sessualità, e per il trattamento delle difficoltà inerenti. 3. Il gruppo di lavoro consultoriale 3.1 Il servizio consultoriale è prestato da un gruppo di lavoro, formato da operatori sociali che affrontano la domanda, secondo le metodiche proprie del consultorio, nella collaborazione interdisciplinare, a partire dalle loro competenze specifiche educative, sociali, psicologiche, mediche, giuridiche, etiche e di altre scienze umane. 3.2 Il gruppo tiene conto della globalità della domanda anche inespressa e della dinamica delle relazioni vissute, con una presa in carico che si manifesta nell ascolto, nel dialogo, nel sostegno della relazione di aiuto, volti a favorire nell utente la presa di coscienza della propria situazione, per la maturazione di scelte autonome e responsabili. 3.3 Il gruppo verifica collegialmente, con le eventuale supervisione di un esperto, la metodologia comune, analizza i casi e i problemi emersi nel rapporto di consulenza, assume la responsabilità delle ipotesi di lavoro e delle possibili soluzioni in armonia con l orientamento del consultorio. 3.4 I membri del gruppo condividono la concezione della persona sopra enunciata, concordano sugli obiettivi e sulla metodologia comuni, operano secondo la

11 deontologia propria della loro professione e nel rispetto dei valori cui la persona fa riferimento. 3.5 Nel gruppo, per l accoglimento della domanda e per la sua evoluzione, nonché per il coordinamento dei possibili interventi specialistici, assume un ruolo peculiare il consulente coniugale e familiare. 4. Consultorio e territorio 4.1 I Consultori dell U:C.I.P.E.M essendo inseriti nella realtà territoriale, offrono il proprio servizio specifico agli individui ed alle comunità, nella distinzione degli ambiti, degli strumenti e delle finalità proprie di ciascuno, e collaborano con quanti, persone ed Enti, operano nella società per la promozione umana.