La Valutazione di Impatto Ambientale di Centrali e Impianti Industriali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Valutazione di Impatto Ambientale di Centrali e Impianti Industriali"

Transcript

1 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Fisica Tecnica 2 Seminario La Valutazione di Impatto Ambientale di Centrali e Impianti Industriali Relatore: Ing. Mario Massaro

2 Programma del seminario Parte I: La Valutazione di Impatto Ambientale - Aspetti generali e finalità - Opere soggette - Competenze - Altre procedure di valutazione ambientale - Normativa di riferimento - La procedura di VIA nazionale - I documenti tecnici e ambientali - Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA)

3 Programma del seminario Parte II: La VIA delle Centrali Termoelettriche - Le caratteristiche tecniche delle CTE - Gli impianti a olio combustibile - Gli impianti a carbone - Gli impianti a gas - La co-combustione combustione - La valutazione ambientale delle CTE - Conclusioni

4 Parte I La Valutazione di Impatto Ambientale

5 Aspetti generali e finalità della VIA La VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) è una procedura - condotta dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e/o dalle Regioni - volta a verificare in via preventiva la compatibilità ambientale di una determinata opera o intervento, e conseguentemente a consentire o meno il prosieguo dei relativi iter autorizzativi La VIA, cioè, non autorizza la realizzazione dell opera opera, ma ne certifica soltanto la compatibilità ambientale

6 Aspetti generali e finalità della VIA Le opere e gli interventi da assoggettare a VIA possono essere: - realizzazioni ex-novo di opere e impianti - modifica di opere esistenti - varianti gestionali che comportino possibili ripercussioni a carico dell ambiente

7 Aspetti generali e finalità della VIA La VIA è stata introdotta per la prima volta negli USA alla fine degli anni 60, con il National Environmental Policy Act. In Europa è stata invece istituita soltanto nel 1985, con la Direttiva 85/337/CEE del Consiglio europeo del 27 giugno 1985 e successive modifiche. In Italia il recepimento della direttiva europea è avvenuto di fatto nel 1988.

8 Aspetti generali e finalità della VIA La direttiva europea sulla VIA è stata recepita in Italia in modo poco articolato,, prima con un riferimento nella Legge n. 349 dell 8 8 luglio 1986, che ha istituito il Ministero dell'ambiente, e successivamente con ulteriori atti normativi dal 1988 in poi, fino al recentissimo DLgs n.152 del 3 aprile 2006 ( Codice( dell ambiente ambiente ) che ha riformato completamente l intera l normativa ambientale e che, per quanto riguarda VIA, VAS e IPPC, è entrata in vigore il 1 agosto Attualmente tale decreto è peraltro oggetto di una ulteriore fase di revisione.

9 Aspetti generali e finalità della VIA Obiettivi della procedura di VIA: 1) Assumere decisioni che tengano conto degli obiettivi di protezione della salute e di miglioramento della qualità della vita umana, di mantenimento della varietà delle specie e di conservazione della capacità di riproduzione dell'ecosistema in quanto risorsa essenziale di vita, nonchè degli obiettivi di garantire l'uso plurimo delle risorse naturali, dei beni pubblici destinati alla fruizione collettiva, e di assicurare lo sviluppo sostenibile;

10 Aspetti generali e finalità della VIA 2) valutare gli effetti diretti ed indiretti della realizzazione dei progetti sull'uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull'aria, sul clima, sul paesaggio e sull'interazione tra detti fattori, sui beni materiali e sul patrimonio culturale ed ambientale; 3) esplicitare le principali ragioni della scelta fra le alternative proposte;

11 Aspetti generali e finalità della VIA 4) garantire l'informazione e la partecipazione del pubblico al procedimento; 5) conseguire la semplificazione, la razionalizzazione ed il coordinamento delle valutazioni e degli atti autorizzativi in materia ambientale

12 Opere soggette a VIA Sulla base del DLgs 152/06 le opere soggette a VIA sono molto numerose. Limitandoci a quelle dell Elenco A dell allegato III alla parte seconda: Centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica pari o maggiore di 300 MW. Elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione nominale superiore a 100 kv con tracciato di lunghezza superiore a 10 km Gasdotti, oleodotti o conduttore per prodotti chimici,di diametro superiore a 800 mm e di lunghezza superiore a 40 km

13 Opere soggette a VIA Seguono (sono omessi i dettagli e i limiti dimensionali): Raffinerie di petrolio greggio e impianti di gassificazione e di liquefazione di carbone o di scisti bituminosi Centrali nucleari ed altri reattori nucleari, compreso lo smantellamento e lo smontaggio di tali centrali e reattori, esclusi gli impianti di ricerca Impianti destinati alla produzione, (ri( ri) ) trattamento, arricchimento, stoccaggio o smaltimento di combustibile nucleare e/o di residui radioattivi

14 Opere soggette a VIA Acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell acciaio e impianti per ricavare metalli grezzi non ferrosi o materie prime secondarie da minerali Impianti per l estrazione, l il trattamento e la trasformazione dell amianto e dei prodotti contenenti amianto Impianti chimici integrati per la fabbricazione di prodotti chimici organici e inorganici di base, di fertilizzanti, di prodotti di base fitosanitari e di biocidi, di prodotti farmaceutici di base, ecc.

15 Opere soggette a VIA Costruzione di tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza Costruzione di aeroporti con piste di decollo e di atterraggio lunghe almeno m Costruzione di autostrade e vie di rapida comunicazione Costruzione di nuove strade a quattro o più corsie o raddrizzamento e/o allargamento di strade esistenti a due corsie per renderle a quattro o più corsie

16 Opere soggette a VIA Vie navigabili e porti di navigazione interna che consentono il passaggio di navi di stazza superiore a tonnellate Porti marittimi commerciali, moli di carico e scarico collegati con la terraferma e l esterno l che possono accogliere navi di stazza superiore a ton Porti turistici e da diporto, quando lo specchio d acqua è superiore a 10 ha o le aree esterne interessate superano i 5 ha, oppure i moli sono di lunghezza superiore ai 500 metri

17 Opere soggette a VIA Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi, classificati in base alla tipologia di operazioni indicata negli allegati al decreto Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva superiore a m³ Impianti di smaltimento di rifiuti mediante operazioni di iniezione in profondità, lagunaggio,, scarico di rifiuti solidi nell ambiente idrico, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino, deposito permanente

18 Opere soggette a VIA Sistemi di estrazione o di ricarica artificiale delle acque freatiche in cui il volume annuale dell acqua sia pari o superiore a 10 milioni di metri cubi Opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi inteso a prevenire un eventuale penuria di acqua, secondo criteri dimensionali prefissati e con esclusione dei dell acqua potabile in tubazione Opere per l utilizzo l non energetico di acque superficiali nei casi in cui la derivazione superi i litri al minuto secondo e di acque sotterranee

19 Opere soggette a VIA Estrazione in mare di petrolio e gas naturale a fini commerciali, per un quantitativo estratto superiore a 500 tonnellate al giorno per il petrolio e a m³ al giorno per il gas naturale Impianti per lo stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, petrolchimici e chimici pericolosi, con capacità complessiva superiore a m³ Impianti per lo stoccaggio di gas combustibili in serbatoi sotterranei con una capacità complessiva superiore a m³

20 Opere soggette a VIA Attività di coltivazione degli idrocarburi e delle risorse geotermiche sulla terraferma Attività di coltivazione di minerali solidi Impianti di trattamento delle acque reflue con una capacità superiore a abitanti equivalenti Dighe e altri impianti destinati a trattenere o accumulare le acque di altezza superiore a 10 m e/o di capacità superiore a m³

21 Opere soggette a VIA Impianti per l allevamento l intensivo di pollame o di suini, secondo prefissati criteri dimensionali Impianti industriali destinati alla fabbricazione di carta, cartoni, pasta di carta, con capacità di produzione definita Impianti industriali destinati alla concia del cuoio e del pellame Cave, attività minerarie a cielo aperto e torbiere con limiti dimensionali prefissati Recupero di suoli dal mare

22 Opere soggette a VIA Alle opere oggetto di VIA sono talvolta associate ulteriori opere complementari o connesse, la cui funzione è in genere ausiliaria rispetto a quella dell opera principale. Spesso tali opere non rientrano in senso stretto tra quelle assoggettabili a VIA, ma è prassi consueta sottoporle a valutazione nell ambito della medesima procedura.

23 Competenze in materia di VIA Secondo il Dlgs 152/06 il soggetto pubblico cui spetta la competenza sul procedimento di VIA (Stato, Regioni, Province Autonome) viene scelto per esclusione successiva. In particolare, semplificando: - Lo Stato (e quindi il MATTM) ha competenza su tutti i progetti sottoposti ad autorizzazione in sede statale e a quelli con impatti interregionali e/o transnazionali - Le Regioni (e le Province Autonome) sono competenti in tutti gli altri casi

24 Altre procedure di valutazione ambientale Esclusione dalla procedura di VIA Per particolari tipologie di interventi di cui sia riconosciuta la non sostanzialità e i ridotti effetti prevedibili esiste una procedura semplificata, convenzionalmente detta di Esclusione dalla VIA. Si tratta in genere di piccoli interventi che non alterano la natura dell opera esistente e/o che comunque non determinano impatti significativi e che pertanto vengono valutati sulla base di una documentazione ridotta e senza partecipazione del pubblico.

25 Altre procedure di valutazione ambientale Valutazione di Impatto Ambientale delle opere strategiche ex L.4L.443/0143/01 (Legge Obiettivo) Per le grandi opere previste dalla Legge n.443n del 21/12/2001 è stata istituita una procedura di VIA abbreviata, con un termine perentorio di 90 gg per il completamento dell istruttoria. La procedura viene condotta da una apposita Commissione (cd. VIA Speciale ), oggi accorpata anche con la Commissione VIA.

26 Altre procedure di valutazione ambientale Valutazione Ambientale Strategica (VAS) La VAS è stata introdotta con la direttiva europea 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, e recepita in Italia con il Dlgs 152/06 in data 1/8/07. Obiettivo della VAS è integrare le valutazioni di natura ambientale direttamente all interno dei processi di pianificazione settoriale e del territorio, allo scopo di perseguire un disegno organico di sviluppo sostenibile. La procedura di VAS si applica quindi a Piani e Programmi e non ai singoli progetti.

27 Altre procedure di valutazione ambientale Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) La procedura autorizzativa di AIA discende della cosiddetta direttiva IPPC (Integrated Prevention and Pollution Control), e cioè la 96/61/CE del 24/9/96, integrata successivamente con la 2003/87/CE. In Italia il recepimento si è avuto con il DLgs n.59 del 18 febbraio 2005, successivamente integrato con le disposizioni del Codice dell Ambiente.

28 Altre procedure di valutazione ambientale La procedura di AIA si applica agli impianti e riguarda la riduzione dell inquinamento dell aria, dell acqua e dei suoli derivante dalle emissioni degli impianti stessi. L AIA si configura, per tali opere, come atto autorizzativo unico in materia ambientale, che sostituisce tutte le precedenti autorizzazioni, così come disposte da norme distinte. In sede di applicazione ai nuovi impianti si crea la necessità di un coordinamento con la procedura di VIA.

29 Normativa di riferimento Oltre alle norme specifiche in materia di VIA, la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale fa riferimento ad un insieme di ulteriori norme che disciplinano le diverse materie. In particolare: - Norme specifiche di settore (ad es. la Legge 55/02) - Norme di natura ambientale, che definiscono limiti e procedure (ad es., il DM 60/02)

30 La procedura di VIA nazionale La procedura di VIA di competenza statale viene gestita dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, avvalendosi della Commissione VIA (recentemente accorpata con la neocostituita Commissione VAS e con la Commissione VIA Speciale).

31 La procedura di VIA nazionale Durata massima della procedura (escluse le eventuali interruzioni e sospensioni): 90 giorni (DLgs 152/06 vigente) 150 giorni,, prorogabili a 330 in casi di particolare complessità (schema di decreto correttivo del DLgs 152/06, in corso di discussione)

32 La procedura di VIA nazionale Istanza di compatibilità ambientale Avviso al pubblico Avvio istruttoria (CVIA) Sopralluogo/i Acquisizione pareri e osservazioni Richiesta integrazioni Stesura relazione e proposta di parere Assemblea plenaria Parere MBBAACC Decreto di VIA Prescrizioni e monitoraggi

33 La procedura di VIA nazionale Fasi successive Parere Regionale Conferenza di Servizi AIA Concessioni edilizie, autorizzazioni varie e procedimenti unici Monitoraggi

34 I documenti tecnici e ambientali 1. Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) 2. Il Progetto (preliminare/definitivo) 3. La Sintesi Non Tecnica (SNT) 4. La Valutazione di Incidenza (VI) 5. I documenti integrativi

35 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale SIA Quadro Programmatico Quadro Progettuale

36 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Programmatico Pianificazione di settore Pianificazione di carattere ambientale Pianificazione territoriale Regime vincolistico

37 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Programmatico Pianificazione di settore Piano energetico Piano dei trasporti Piano dei rifiuti Piano di sviluppo della RTN Altri piani di settori specifici Pianificazione di carattere ambientale Pianificazione territoriale Regime vincolistico

38 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Programmatico Piano regionale di Risanamento Pianificazione di settore della Qualità dell Aria Piano comunale di Risanamento Pianificazione di carattere ambientale Acustico Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Pianificazione territoriale Piano regionale di Tutela delle Acque Piano Paesistico regionale Altri Piani (ad es. Risanamento Regime AERCA) vincolistico

39 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Programmatico Pianificazione di settore Pianificazione urbanistica (Piani Regolatori) Piano di gestione delle aree costiere Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Pianificazione territoriale Piani di Sviluppo Piani Operativi Regionali Pianificazione di carattere ambientale Regime vincolistico

40 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Programmatico Pianificazione di settore Sistema delle Aree protette (Parchi e riserve naturali) Rete Natura 2000: Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) Vincoli paesaggistici Pianificazione territoriale Tutela delle aree boscate Pianificazione di carattere ambientale Regime vincolistico

41 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) L eventuale non coerenza del quadro programmatico non è in genere ostativa alla espressione di un giudizio positivo di compatibilità ambientale, ad eccezione dei piani di carattere ambientale

42 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Inquadramento territoriale Caratteristiche tecniche Fattori impattanti Opere connesse Attività di cantiere

43 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Opera di pubblica utilità Inquadramento o di iniziativa privata territoriale Miglioramento dell efficienza efficienza economico-ambientale e della competitività Caratteristiche tecniche Adeguamento alle norme Attuazione di piani e/o accordi, Fattori con eventuali impattanti azioni di risanamento ambientale Opere connesse Valutazione dell alternativa zero Attività di cantiere

44 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Inquadramento territoriale Localizzazione e alternative Caratteristiche tecniche Caratterizzazione delle aree dal punto di vista Fattori impattanti geomorfologico, infrastrutturale,, dell uso del suolo, degli insediamenti abitativi ed Opere industriali, connesse ecc. Attività di cantiere

45 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Dati tecnici Inquadramento territoriale Condizioni di esercizio attese e nominali Accessibilità e Caratteristiche tecniche collegamenti infrastrutturali Fattori impattanti Occupazione di suolo e volumetrie Demolizioni e bonifiche Opere connesse Programma dei lavori Attività di cantiere

46 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Emissioni in atmosfera: Inquadramento territoriale Inquinanti e relativi parametri di riferimento (concentrazioni, flussi di massa, Caratteristiche g/kwh kwh) tecniche Modalità di Fattori impattanti emissione (convogliata, diffusa, fuggitiva) Opere connesse Sistemi di monitoraggio e controllo Attività di cantiere

47 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Scarichi idrici: Inquadramento territoriale Inquinanti e parametri di riferimento (concentrazioni, quantità,, Caratteristiche ecc.) tecniche Origine (acque Fattori impattanti di raffreddamento, meteoriche, di processo, di lavaggio, Opere connesse per usi civili) Destinazione (corpi idrici ricettori, reti) Attività di cantiere

48 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Emissioni sonore: Inquadramento territoriale Sorgenti e parametri di riferimento Caratteristiche tecniche Normative Fattori impattanti Campi elettromagnetici Opere connesse Attività di cantiere

49 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Altri fattori impattanti (non emissivi): Inquadramento territoriale Occupazione di suolo Interferenze con la falda Caratteristiche tecniche Paesaggio Interferenze Fattori impattanti con la fauna Opere connesse Uso di risorse Attività di cantiere

50 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Tipologie (elettrodotti, gasdotti, opere infrastrutturali, ecc.) Inquadramento territoriale Fattori impattanti Analisi delle alternative Caratteristiche tecniche Fattori impattanti Opere connesse Attività di cantiere

51 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Progettuale Motivazioni del progetto Localizzazione delle aree Inquadramento territoriale Viabilità di collegamento e traffico indotto Movimenti di terra (quantità,, caratterizzazione Caratteristiche e tecniche destinazione) Mezzi impiegati e impatti previsti Fattori impattanti Durata dei lavori Tecniche di mitigazione degli Opere impatti connesse Attività di cantiere

52 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Componenti ambientali Scenario ante operam Ricettori sensibili Impatti e scenario post operam Criteri di valutazione Mitigazioni e Compensazioni

53 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Componenti ambientali Atmosfera (qualità dell aria) Ambiente idrico (acque superficiali Scenario e ante sotterranee) operam Suolo e sottosuolo Ricettori sensibili Vegetazione, fauna, flora ed ecosistemi Paesaggio Stima degli impatti Salute pubblica Rumore e Vibrazioni Scenario post operam Campi elettromagnetici Beni materiali e patrimonio Criteri culturale di valutazione (DLgs( 152)

54 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Caratterizzazione delle aree Componenti dal punto di ambientali vista geomorfologico, Scenario ante operam climatico, idrogeologico, vegetazionale Ricettori ed ecosistemico sensibili Presenza di aree protette Qualità dell aria locale, clima Stima acustico, degli stato impatti delle acque superficiali e sotterranee Metodi di misura ed eventuali Scenario reti di rilevamento post operam e monitoraggio permanenti Criteri di valutazione

55 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Insediamenti abitativi Componenti ambientali Scenario ante operam Ricettori sensibili Stima degli impatti Aree naturali sensibili Scenario post operam Componenti ambientali interessate Criteri di valutazione

56 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Componenti ambientali Modelli di simulazione Scenario ante operam Effetti cumulati con altre installazioni esistenti o previste Ricettori sensibili Analisi comparata ante-post operam Impatti e scenario post operam Scenario post operam Criteri di valutazione

57 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Rispetto dei limiti di legge Componenti ambientali Effetti su area vasta (ad es., particolato secondario) Scenario ante operam Valutazione delle tecnologie adottate (BAT) Valutazione della capacità di Ricettori carico del sensibili territorio Effetti di medio-lungo termine Interferenza con Stima degli impatti altre opere previste o prevedibili Criteri di valutazione Alternative Criteri di valutazione

58 Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) Quadro Ambientale Componenti ambientali Interventi mitigativi diretti sull opera (filtri, abbattitori, cabinati, trattamento acque, Scenario cristallizzatori, ante operam ecc.) Interventi mitigativi esterni / sui Ricettori ricettori sensibili (barriere fonoassorbenti, sostituzione infissi, barriere idrauliche, ecc.) Stima degli impatti Misure di compensazione (opere a verde, Scenario post operam realizzazione di infrastrutture, risistemazioni ambientali, ecc.) Mitigazioni e Compensazioni

RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14

RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14 RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14 UNA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con il D.M. n.272/2014 e il D.lgs n.46/2014 l Italia ha accolto le indicazioni normative provenienti dalla Direttiva Europea

Dettagli

Valsat Sintesi non tecnica

Valsat Sintesi non tecnica Valsat Sintesi non tecnica Pagina 1 di 7 SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 3 2 CONTENUTI ED OGGETTO... 3 3 VERIFICA DI COERENZA... 4 4 ANALISI AMBIENTALI... 5 5 CONCLUSIONI... 7 Pagina 2 di 7 1 INTRODUZIONE La

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Parte 1: VERIFICA PROGETTO

Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1a: analisi aspetti ambientali Aspetto ambientale Impatto Rientra nel progetto Utilizzo di risorse idriche nelle proprietà Impoverimento risorse idriche dell ente Perdite

Dettagli

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano

Dettagli

Ambiente e. Gestione contributi regionali (Piano di Azione Ambientale) Termini specifici dettati da delibere regionali 27 27. Territorio.

Ambiente e. Gestione contributi regionali (Piano di Azione Ambientale) Termini specifici dettati da delibere regionali 27 27. Territorio. N SETTORE UNITÀ ORGANIZZATIVA RESPONSABILE ISTRUTTORIA PROCEDIMENTO DURATA NORMATA / TEMPI DI CONCLUSIONE PREVISTI NUMERO PROCEDIMENTI AVVIATI NUMERO PROCEDIMENTI CONCLUSI NEI TERMINI NUMERO PROCEDIMENTI

Dettagli

A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO

A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO SCHEDA A INFORMAZIONI GENERALI A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO denominazione Numero attività IPPC non IPPC Superficie coperta m 2 Indirizzo impianto Comune Codice Comune Provincia Codice Provincia Frazione

Dettagli

Il Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in...

Il Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in... RICHIESTA PARERE PREVENTIVO Il Sottoscritto Residente in via.n... Recapito telefonico in qualità di : [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta......... con sede legale

Dettagli

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.

Dettagli

Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001

Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001 Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001 A- Elaborazione della documentazione: Le fasi principali sono le seguenti: a - b - Elaborazione

Dettagli

CENTRO COMMERCIALE ORTONA CENTER AMPLIAMENTO SUPERFICIE DI VENDITA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

CENTRO COMMERCIALE ORTONA CENTER AMPLIAMENTO SUPERFICIE DI VENDITA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE CENTRO COMMERCIALE ORTONA CENTER AMPLIAMENTO SUPERFICIE DI VENDITA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA VALUTAZIONE D IMPATTO AMBIENTALE ai sensi del D.Lgs n.152/2006

Dettagli

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure Esempi di applicazione della certificazione ambientale La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure 1 I riconoscimenti ottenuti 2 La dichiarazione ambientale 3 La dichiarazione

Dettagli

Difesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici

Difesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici Quadro normativo: Legge 183/89, «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo» Si intende: a) per suolo: il territorio, il suolo, il sottosuolo, gli abitati e le opere infrastrutturali;

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI Approvato con delibera C.P. n. 107 del 21.12.2001 * * * * Art. 1 PREMESSE Con il presente

Dettagli

Modifiche in materia Commerciale

Modifiche in materia Commerciale PROVINCIA DI BOLOGNA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Modifiche in materia Commerciale VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP ai sensi dell art.27bis della L.R. 20/2000 e s.m.i. RECEPIMENTO DEI

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015 Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune

Dettagli

Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia elettrica a biomasse. D.G.R. n. 362 del 26 marzo 2012

Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia elettrica a biomasse. D.G.R. n. 362 del 26 marzo 2012 Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia elettrica a biomasse D.G.R. n. 362 del 26 marzo 2012 Katia Raffaelli Regione Emilia-Romagna Servizio Risanamento

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI INCONTRO TECNICO CON LE IMPRESE Venerdì 20 Aprile 2012, ore 17:00 Piano Primo Autorizzazione allo scarico nelle Reti Fognarie Consortili

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS

PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS La localizzazione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento: proposta metodologica

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali

Dettagli

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE

COMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE - VINCA - AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE D.P.R.

Dettagli

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono

Dettagli

Il Decreto AIA - Piano di Monitoraggio e Controllo scarichi idrici da raffineria

Il Decreto AIA - Piano di Monitoraggio e Controllo scarichi idrici da raffineria Plenaria UNICHIM Prodotti Petroliferi e Lubrificanti Raffineria eni di Livorno - 09 Aprile 2014 Il Decreto AIA - Piano di Monitoraggio e Controllo scarichi idrici da raffineria Mariangela Cozzolino eni

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n 377 del 10/08/1988

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n 377 del 10/08/1988 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n 377 del 10/08/1988 Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, recante istituzione

Dettagli

Servizio URBANISTICA EDILIZIA PRIVATA ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

Servizio URBANISTICA EDILIZIA PRIVATA ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI Pag. 1 / 6 Origine Documento Ente o Servizio Emittente Tipo Esterna / L. Esterna / L. Descrizione Legge 17.08.1942, n. 1150 Legge Urbanistica Pubblicato G.U. 16.10.1942, n. 244 Legge 06.08.1967, n. 765

Dettagli

Gli obiettivi del Piano energetico regionale. Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia

Gli obiettivi del Piano energetico regionale. Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia Gli obiettivi del Piano energetico regionale Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia 1 Il progetto del PER Il Servizio Energia è attualmente impegnato, attraverso un

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014

ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014 ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014 Allegato A Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti e interventi 1. Definizioni Procedimento di valutazione di

Dettagli

DETERMINAZIONE DELLA FASCIA DI RISPETTO PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI GENERATI DALLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO DELL IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA

DETERMINAZIONE DELLA FASCIA DI RISPETTO PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI GENERATI DALLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO DELL IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA RELAZIONE TECNICA DETERMINAZIONE DELLA FASCIA DI RISPETTO PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI GENERATI DALLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO DELL IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 933.60kW DA REALIZZARSI PRESSO L AEROPORTO

Dettagli

Protocollo T1.2011.0004632 del 24/02/2011 Firmato digitalmente da FILIPPO DADONE. Alla

Protocollo T1.2011.0004632 del 24/02/2011 Firmato digitalmente da FILIPPO DADONE. Alla Giunta Regionale DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI TUTELA AMBIENTALE VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Protocollo T1.2011.0004632 del 24/02/2011 Firmato digitalmente da FILIPPO DADONE Alla PROVINCIA

Dettagli

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.

Dettagli

Novità e chiarimenti sul Conto Energia

Novità e chiarimenti sul Conto Energia Novità e chiarimenti sul Conto Energia Maurizio Cuppone - Direzione Operativa www.gsel.it 2 Indice Il nuovo conto energia Il riconoscimento dell integrazione architettonica Il ritiro dedicato e lo scambio

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON All. 1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON DISCIPLINARE DI SERVIZO PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E VIGILANZA DELLA DISCARICA PER RIFIUTI URBANI IN LOC. "ISCLE" DI TAIO E DISCIPLINA DELL UTILIZZO

Dettagli

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 6232 LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale),

Dettagli

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,

Dettagli

Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche

Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche . Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche Dott. Geol. Raffaele Rizzo Dott.Geol.. RAFFAELE RIZZO - ROMA 4 maggio 2011 1 Normativa Europea di riferimento: - Direttiva 1999/31 31/CE relativa

Dettagli

Emissioni in atmosfera

Emissioni in atmosfera Seminario Il Testo Unico Ambientale D. Lgs n. 152/06 alla luce delle modifiche apportate dai recenti correttivi D. Lgs n. 128/10, D. Lgs n. 205/10, D. Lgs n. 219/10 Emissioni in atmosfera La parte V del

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti

Dettagli

B O L L O 14,62 ( in caso di D.I.A. esente da bollo) ALLO SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE DELL UNIONE DI COMUNI ALTA VERSILIA Presso il Comune di

B O L L O 14,62 ( in caso di D.I.A. esente da bollo) ALLO SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE DELL UNIONE DI COMUNI ALTA VERSILIA Presso il Comune di B O L L O 14,62 ( in caso di D.I.A. esente da bollo) ALLO SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE DELL UNIONE DI COMUNI ALTA VERSILIA Presso il Comune di RICHIESTA PARERE PREVENTIVO (Art. 3 D.P.R. 447/98) Denominazione

Dettagli

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Procedura autorizzativa di impianti fotovoltaici NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387; Legge Regionale 14 dicembre

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA N. 23-353840/2007 OGGETTO: Aggiornamento dell Autorizzazione Integrata Ambientale D.D. n. 49-549082/2006 ex D.Lgs.18 febbraio 2005,

Dettagli

Appendice XVI DECISIONE III/7 SECONDO EMENDAMENTO ALLA CONVENZIONE DI ESPOO

Appendice XVI DECISIONE III/7 SECONDO EMENDAMENTO ALLA CONVENZIONE DI ESPOO Appendice XVI DECISIONE III/7 SECONDO EMENDAMENTO ALLA CONVENZIONE DI ESPOO La Riunione delle Parti, riferendosi alla sua decisione II/10 sul riesame della Convenzione e al paragrafo 19 della Dichiarazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

PROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI PROTOCOLLO D INTESA TRA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI Per l installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazioni radio base Vista la legge del 22 febbraio

Dettagli

( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del 19 gennaio 2010 )

( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del 19 gennaio 2010 ) Legge regionale 19 gennaio 2010, n.1 Norme in materia di energia e Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale. D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 L.R. n. 9/2007 ( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del

Dettagli

ENERGIA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI

ENERGIA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI ENERGIA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI NORMATIVA la promozione dell energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità Direttiva 2001/77/CE del 27 settembre

Dettagli

relativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013

relativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013 COMUNE DI FOSDINOVO Località CANIPAROLA PIANO DI RECUPERO CASA ALBACHIARA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.A.S. ai sensi dell art. 22, L.R.T. n 10/2010 RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE relativo alla Seconda

Dettagli

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113 D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 artt. 6, 7 e 8 e D.C.R. n. 964-17595 del 13 dicembre 1994. Autorizzazioni di carattere generale per le emissioni

Dettagli

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici ALLEGATO B Norme regolamentari relative all installazione di impianti tecnologici e di altri manufatti comportanti modifiche dell aspetto esteriore degli edifici Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili,

Dettagli

NUCLEO DI VALUTAZIONE V.I.A. V.A.S.

NUCLEO DI VALUTAZIONE V.I.A. V.A.S. NUCLEO DI VALUTAZIONE V.I.A. V.A.S. COMUNE DI CASTELLINA IN CHIANTI COMUNE DI CASTELNUOVO BERARDENGA COMUNE DI GAIOLE IN CHIANTI COMUNE DI RADDA IN CHIANTI parere espresso ai sensi della L.R. 10/2010 in

Dettagli

PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI VICCHIO. COLABETON S.p.A. CAVA DI SABBIA E GHIAIA LOC. CISTIO-RIMAGGIO - COMUNE DI VICCHIO (FI)

PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI VICCHIO. COLABETON S.p.A. CAVA DI SABBIA E GHIAIA LOC. CISTIO-RIMAGGIO - COMUNE DI VICCHIO (FI) PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI VICCHIO COLABETON S.p.A. CAVA DI SABBIA E GHIAIA LOC. CISTIO-RIMAGGIO - COMUNE DI VICCHIO (FI) SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE IN CORSO D

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 2 DEL 05-04-2007 REGIONE BOLZANO (Prov.) Valutazione ambientale per piani e progetti

LEGGE PROVINCIALE N. 2 DEL 05-04-2007 REGIONE BOLZANO (Prov.) Valutazione ambientale per piani e progetti LEGGE PROVINCIALE N. 2 DEL 05-04-2007 REGIONE BOLZANO (Prov.) Valutazione ambientale per piani e progetti Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BOLZANO (Prov.) N. 16 del 17 aprile 2007 SUPPLEMENTO

Dettagli

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e. Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato

Dettagli

Il quadro autorizzativo per impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Ricognizione della normativa nazionale e regionale

Il quadro autorizzativo per impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Ricognizione della normativa nazionale e regionale Il quadro autorizzativo per impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Ricognizione della normativa nazionale e regionale PUGLIA - Inquadramento generale Pianificazione energetica

Dettagli

PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali

PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali 51 1. Funzione della Parte Speciale - 3 - Per effetto del D.Lgs. n. 121/2011, dal 16 agosto 2011 è in vigore l'art.25 - undecies, D.Lgs. n. 231/2001, che prevede

Dettagli

FASI DELLA PROGETTAZIONE Preliminare Definitiva - Esecutiva

FASI DELLA PROGETTAZIONE Preliminare Definitiva - Esecutiva Università di Padova a.a. 2009-2010 FASI DELLA PROGETTAZIONE Preliminare Definitiva - Esecutiva Lezione 4/11/2009 Corso di Progetto Ambiente Viviana Salieri NORMATIVA LAVORI PUBBLICI LEGGE QUADRO in materia

Dettagli

Ancona, 25.02.2014 EDISON S.p.A. Gestione Idrocarburi Operations.Sambuceto@pec.edison.it

Ancona, 25.02.2014 EDISON S.p.A. Gestione Idrocarburi Operations.Sambuceto@pec.edison.it GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali Ancona, 25.02.2014 PEC EDISON S.p.A. Gestione Idrocarburi Operations.Sambuceto@pec.edison.it

Dettagli

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0

Dettagli

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia Associazione Imprenditori Idroelettrici del Friuli Venezia Giulia Monitoraggio dei corsi d'acqua per la realizzazione e la gestione delle derivazioni Palazzo Torriani, Udine, 20 settembre 2013 Piano Regionale

Dettagli

Identificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014

Identificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014 Identificazione del Installazione IPPC Ragione sociale Sede Legale Sede Operativa F.LLI SANTINI SRL Via Giotto n. 4/a 39100 Bolzano Via Giotto n. 4/a 39100 Bolzano Tipo di installazione Esistente soggetta

Dettagli

Contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA)

Contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA) Contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA) Ai progetti sottoposti alla procedura di impatto ambientale ai sensi degli articoli 52 e seguenti, è allegato uno studio di impatto ambientale, redatto

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO Venezi a Mestre, 01 febbraio 2014 Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA Valentina Bassan

Dettagli

Zonizzazione Acustica

Zonizzazione Acustica Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del

Dettagli

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS Seminario del 29 maggio 2013 Stefania Alemani Provincia di Torino TERRE E ROCCE DA SCAVO L INTERESSE SI SPOSTA DA: PRODUTTORE DELLA TERRA

Dettagli

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI La Provincia autorizza le imprese e gli enti che intendono realizzare o gestire impianti di smaltimento e recupero rifiuti, non soggetti

Dettagli

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice

Dettagli

Prescrizioni per Autorizzazione allo Scarico in Pubblica Fognatura Giugno 2014

Prescrizioni per Autorizzazione allo Scarico in Pubblica Fognatura Giugno 2014 Prescrizioni per Autorizzazione allo Giugno 2014 Sommario Riferimenti... 1 Documenti Allegati... 1 Premessa... 1 L autorizzazione potrà essere rilasciata alle seguenti condizioni... 2 D. Lgs 152/06 (Parte

Dettagli

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Provincia di Cremona - U.T.P. Sett. IX PARTE A 12. LE NORME DI ATTUAZIONE CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Art. 1 Natura giuridica Il Piano della Viabilità costituisce parte del

Dettagli

Invarianza idraulica degli insediamenti esistenti e futuri Reticolo idrico minore

Invarianza idraulica degli insediamenti esistenti e futuri Reticolo idrico minore Invarianza idraulica degli insediamenti esistenti e futuri Reticolo idrico minore Dario Fossati UO Difesa del suolo ACQUA E SVILUPPO SOSTENIBILE - 20 MARZO 2015 I problemi delle aree urbanizzate (ridotta

Dettagli

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA AL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEL CORPO FORESTALE DI IMPERIA ALLA POLIZIA PROVINCIALE DI IMPERIA Prot.n. 251/06

Dettagli

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Riferimenti legislativi: D.Lgs 152/2006 e sue integrazioni con il D.Lgs 4/2008 art.242-245-248-249-304-allegato 4, parte IV Realizzazione di un

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

(Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali) quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere

(Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali) quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere Decreto Sblocca Italia Art. 38 (Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali) 1. Al fine di valorizzare le risorse energetiche nazionali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE RELAZIONE SULLE INTERFERENZE 1. PREMESSA Il tipo di lavorazione prevalente, prevista nel presente progetto, consiste nella posa di tubazioni in ghisa o acciaio, di diversi diametri, fino al DN150, su strade

Dettagli

Azioni per un controllo diretto del rischio sul territorio

Azioni per un controllo diretto del rischio sul territorio Azioni per un controllo diretto del rischio sul territorio Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali ing. Giorgio Schellino Regione Piemonte,

Dettagli

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire: ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa di riferimento: art. 186 del D.Lgs. 152/06 D.G.R.V. N. 2424 del 08/08/2008 art. 20, comma 10-sexies del D.L. 29/11/2008 n. 185 La gestione

Dettagli

OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE

OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE VISTA la proposta di deliberazione in oggetto, munita dei prescritti

Dettagli

PROVINCIA DI MANTOVA

PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Deliberazione della Giunta Provinciale Seduta n.1 del 29/08/2014 ore 09:00 delibera n. 102 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE DI MANTOVA QUALE PIANO D'AREA DEL PTCP

Dettagli

Cornegliano Gas Storage

Cornegliano Gas Storage Cornegliano Gas Storage Consiglio Comunale Cornegliano Laudense, 14 settembre 2012 Cos'è uno stoccaggio di gas? IMPIANTO TRATTAMENTO GASDOTTI Lo stoccaggio sotterraneo di gas naturale è una infrastruttura

Dettagli

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Piano di Gestione delle Acque I Aggiornamento Rapporto tra PDGAcque e altri piani di indirizzo: PDGAlluvioni, Piano di Sviluppo Rurale, Piano di Indirizzo

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345

Dettagli

DISCARICA DI CA LUCIO DI URBINO. Relatore: Ing. UGOLINI DANIELA

DISCARICA DI CA LUCIO DI URBINO. Relatore: Ing. UGOLINI DANIELA DISCARICA E IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI CA LUCIO DI URBINO Relatore: Ing. UGOLINI DANIELA 01/07/2009: CESSIONE RAMO D AZIENDA FILIERA DISCARICA E FILIERA COMPOSTAGGIO A MARCHE MULTISERVIZI S.p.a.: C.M.

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE: Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE: Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE: Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise Il Consigliere Vittorino Facciolla Il Consigliere Michele

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA N. 53-14382/2010 OGGETTO: Autorizzazione Integrata Ambientale ex D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59. Aggiornamento per modifica non sostanziale.

Dettagli

1. INSERIMENTO URBANISTICO

1. INSERIMENTO URBANISTICO A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa

Dettagli

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Ai Consiglieri Nazionali Ai componenti il Comitato Amministratore AGROTECNICI/ENPAIA LORO SEDI e-mail

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Ai Consiglieri Nazionali Ai componenti il Comitato Amministratore AGROTECNICI/ENPAIA LORO SEDI e-mail Roma, 12 marzo 2013 Prot. n. 1130/ARA OR/ml Oggetto: competenze professionali in valutazioni di incidenza ambientale. Direttiva n. 92/43/CEE e DPR n. 357/1997. Circolare pubblica. Ai Presidenti dei Collegi

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

RELAZIONE PAESAGGISTICA (Ai sensi del d.p.c.m. 12 dicembre 2005, G.U. n 25 del 31 gennaio 2006)

RELAZIONE PAESAGGISTICA (Ai sensi del d.p.c.m. 12 dicembre 2005, G.U. n 25 del 31 gennaio 2006) Oggetto: Richiesta di autorizzazione paesaggistica delle opere il cui impatto paesaggistico è valutato mediante una documentazione semplificata, relativa alle opere di costruzione di un impianto fotovoltaico

Dettagli

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO

Dettagli

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE

Dettagli