Roberto Fanfani PROFESSORE ORDINARIO DI POLITICA ECONUMICA ED ECONOMIA AGRARIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

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1 Il Divulgatore N.1-2/ 2003 Il censimento dell'agricoltura Dati e tendenze della realtà bolognese Ristrutturazioni in corso A livello regionale Bologna vanta un primato in termini di superficie destinata all agricoltura, nonostante la sua progressiva e accelerata contrazione, fenomeno comune all intero territorio nazionale. Cala contemporaneamente il numero delle aziende agricole, la cui dimensione media raggiunge così il massimo storico di 10,7 ettari di Sau, valore leggermente superiore al corrispondente regionale Roberto Fanfani PROFESSORE ORDINARIO DI POLITICA ECONUMICA ED ECONOMIA AGRARIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE UNIVERSITÀ DI BOLOGNA THE REORGANISATION OF AGRICULTURE Within Emilia-Romagna region, the Province of Bologna comes first for the agricultural area utilised for farming, although it is decreasing progressively and rapidly, in line with the national current situation. At the same time, in the Province of Bologna the number of farms is decreasing but the average size stabilises at 10.7 ha, the highest value ever reached, even higher that the corresponding regional one. A detailed analysis of the changes occurred in the different size categories points out opposite tendencies and a new farm composition. which, at regional level, becomes less important. Indeed, data show that such trend is due both to the recent Community Agricultural Policy (CAP) and to the farm specialisation process which, for the main many agricultural sectors, is still running. I risultati del Censimento dell agricoltura del 2000 forniscono una descrizione dettagliata della nuova realtà delle aziende agricole della provincia di Bologna. Il confronto coi censimenti precedenti evidenzia come la struttura e le tipologie delle aziende agricole bolognesi siano cambiate profondamente nel tempo e come le trasformazioni più rilevanti si siano avute nella distribuzione delle aziende per classi di ampiezza. Una forte contrazione delle aziende Le aziende censite complessivamente sono circa , con una significativa riduzione rispetto ai censimenti precedenti (fig. 1). Questa riduzione è stata di oltre il 45% rispetto al Censimento del 1970, quando le aziende agricole bolognesi erano oltre Occorre, però, sottolineare che proprio nell ultimo decennio, dal 1990 al 2000, la diminuzione ha subito una forte accelerazione, con la perdita di quasi un quarto delle aziende della provincia (-24,2%). Si tratta di una riduzione più che doppia rispetto a quella verificatasi fra i censimenti del (-9,3%) e (- 11,2%). Nonostante questo forte ridimensionamento il numero delle aziende agricole della provincia di Bologna è oggi il più elevato fra le diverse province della regione. La riduzione del numero delle aziende nella provincia di Bologna si colloca in un quadro analogo rispetto al livello regionale (tab. 1), anche se nel corso degli ultimi decenni la riduzione verificatasi a Bologna è stata sempre inferiore a quella del resto dell Emilia Romagna. A solo titolo di esempio, nel decennio , la riduzione delle aziende è stata di oltre il 28,5% in regione contro il 24,2% in provincia. Le province che hanno fatto registrare una maggiore contrazione del numero delle aziende sono quelle occidentali e in particolare Parma (- 40%), Piacenza e Reggio Emilia (-37%) e Modena (-

2 27,7%), mentre riduzioni minori si sono avute soprattutto nelle province di Ravenna (-19%) e Forlì- Cesena (-15,6%). A livello italiano la riduzione del numero delle aziende è stata in media molto più contenuta (-13,6%) rispetto a quella verificatasi nella provincia di Bologna e in Emilia Romagna, ma le differenze fra le regioni italiane sono fortissime. In particolare nell ultimo decennio si sono verificati dei cambiamenti strutturali estremamente diversi fra le regioni del Nord e quelle del Centro e Sud Italia. Infatti, mentre nelle regioni del Centro-Sud la riduzione delle aziende è stata molto contenuta (dal 5 al 10%) ad eccezione di Marche (-18%), Abruzzo (-22%) e Molise (- 18%), nelle regioni del Nord la riduzione delle aziende è stata molto più marcata, soprattutto in Lombardia (-43,6%), ma anche in Piemonte, Friuli- Venezia Giulia e Liguria con circa il 39%. Solo il Veneto (-15%) ha fatto registrare una riduzione inferiore a quella dell Emilia Romagna. Minore il calo della superficie agricola La superficie agricola della provincia ha anch essa subito una forte contrazione nel corso degli ultimi decenni (fig. 2), ma tale riduzione è stata costantemente inferiore a quella del numero delle aziende, determinando un significativo aumento della loro dimensione media. La superficie agricola totale della provincia di Bologna è passata da oltre ettari nel 1970 a poco più di ettari nel 2000, con una perdita di quasi ettari (-16%). Anche per la superficie agricola la maggiore contrazione (-8,9%) si è verificata nell ultimo decennio , anche se essa è stata significativamente inferiore a quelle delle altre province della regione. La provincia di Bologna resta, quindi, la più estesa della regione in termini di superficie totale agricola. La maggiore riduzione del numero delle aziende rispetto a quella della superficie agricola ha determinato, come abbiamo detto, un forte aumento della dimensione media delle aziende della provincia che è passata da 10,7 ettari nel 1970 a 14,7 ettari nel 2000 (fig. 3). L aumento è stato particolarmente elevato nell ultimo decennio, in linea con quanto avvenuto nel resto della regione. L evoluzione della superficie agricola della provincia di Bologna in rapporto all andamento del numero delle aziende presenta alcune differenze rispetto alla situazione regionale. In particolare, mentre negli anni Settanta e Ottanta la riduzione della superficie era più o meno analoga a quella media regionale, nel corso degli anni Novanta questa riduzione è stata inferiore (-8,9% a Bologna e -14,4% in regione). Le province che hanno visto una riduzione molto più consistente della superficie sono

3 state quelle occidentali, con il massimo di riduzione a Parma (-25,8%), Reggio Emilia (-22,7%), Piacenza e Modena (circa il 13%), come evidenziato in tab. 2. Una forte contrazione della superficie si è verificata anche nella provincia di Forlì-Cesena (-19,7%) mentre è stata modesta in quella della provincia di Ferrara (-3,2%). Il risultato di questi diversi andamenti si ripercuote chiaramente sulla dimensione media delle aziende agricole; le aziende di Bologna, per esempio, hanno un estensione leggermente superiore alla media regionale (tab. 3). A livello nazionale la riduzione della superficie agricola evidenzia ancora una volta le forti differenze strutturali, ma con una evoluzione opposta rispetto a quella del numero delle aziende. Infatti, la diminuzione media della superficie a livello nazionale è di circa il 13,6 % (contro il 14,4% della regione Emilia-Romagna), ma, in questo caso, sono le regioni meridionali a fare registrare le maggiori contrazioni: -21% in Calabria e Sicilia, -15% in Basilicata e Sardegna. Nelle regioni del Nord solo la Liguria fa registrare un vero tracollo della propria superficie agricola (-46%), mentre nelle altre il fenomeno è più contenuto: -11,7% in Lombardia, -14,1% in Piemonte, -7,5% in Veneto. Le conseguenze di questo andamento differenziato nell evoluzione del numero di aziende e della loro superficie ha caratterizzato in modo rilevante le differenze esistenti nella dimensione media delle aziende agricole italiane, con un forte aumento nelle regioni del Nord e una sostanziale stasi nelle regioni meridionali.

4 La Sau diminuisce meno La superficie agricola utilizzata (Sau) ha subito anch essa una forte contrazione nel corso degli ultimi decenni passando da quasi ettari nel 1970 a nel Occorre osservare che questa riduzione del 13,8%, è stata significativamente inferiore a quella della superficie agricola totale in particolare per il decennio Naturalmente, la dimensione media in termini di Sau aumenta anch essa (fig. 4), passando da 7,6 ettari a 10,7 ettari per azienda, con un incremento di oltre il 40%. Ciò denota una maggiore tenuta delle attività produttive all interno delle aziende agricole. La riduzione della Sau dal 1990 al 2000 è stata inferiore nella provincia di Bologna (-7,5%) rispetto alla media regionale (-9,6%) come visibile in tabb. 4 e 5. Le province dove la diminuzione della Sau è stata particolarmente rilevante sono Parma (-18,9%), Reggio Emilia (-16,4%), Modena (10,7) e Forlì- Cesena (-11,1%), mentre nella provincia di Ferrara la riduzione è stata solo del 1,7%. La dimensione media delle aziende agricole bolognesi in termini di Sau (10,7 ettari) risulta essere leggermente superiore alla media regionale, ma nettamente inferiore a quella di Ferrara (16,4 ettari), Parma (12,2 ettari) e Piacenza (13,9). Particolarmente bassa è la dimensione media nelle aziende della provincia di Forlì-Cesena (6,5 ettari di Sau) e Rimini (4,5 ettari). Nell ultimo decennio l aumento della dimensione aziendale in termini di Sau è stato particolarmente elevato nelle province orientali della regione e a Ferrara, mentre nella provincia di Bologna è stato inferiore alla media regionale. A livello nazionale, in media, la riduzione della Sau, sempre nell ultimo decennio, è stata notevolmente superiore (-12,2%) ma con sostanziali differenze fra le regioni. Nelle regioni del Nord la diminuzione della Sau è stata molto più contenuta, con l eccezione della Liguria e della Valle D Aosta. Nel Mezzogiorno la Sau è diminuita in molte regioni di oltre il 15%, con il risultato che la dimensione media delle aziende si è ulteriormente ridotta rispetto ai decenni precedenti.

5 Cresce il peso delle aziende più grandi L azienda media bolognese si è ampliata notevolmente negli ultimi decenni, ma un esame più approfondito delle variazioni avvenute nelle diverse classi dimensionali fa emergere tendenze opposte e una nuova composizione strutturale delle aziende agricole. Agostina Zanoli UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE La riduzione del numero delle aziende e della superficie agricola nella provincia di Bologna nasconde cambiamenti ancora più profondi e diversificati fra le diverse classi di ampiezza. In particolare nell ultimo decennio si è accentuato fortemente il processo che ha visto ridurre considerevolmente non solo il numero ma anche la superficie delle aziende di dimensione minore, fino a 20 ettari, e aumentare l importanza di quelle di dimensione maggiore. Ciò ha determinato un cambiamento strutturale notevole, modificando sostanzialmente la distribuzione delle aziende della provincia per classi di ampiezza, ma determinando anche una forte polarizzazione della distribuzione delle aziende e della superficie. Il Censimento dell agricoltura del 2000 ha messo chiaramente in evidenza come, da un lato, le aziende sotto i venti ettari - quasi e pari all 84,2% del totale - occupano appena il 35% della superficie agricola; d altro lato, invece, le aziende sopra i venti ettari, che sono meno di poco più del 15% - occupano il 65% della superficie agricola provinciale (tabella 6). Nelle aziende sotto i venti ettari la riduzione della superficie nel corso del periodo è stata molto simile sia per quelle inferiori ai 10 ettari che per quelle fra 10 e 20 ettari. Infatti, le aziende inferiori ai 10 ettari, che sono quelle largamente prevalenti in provincia, sono passate da poco meno di (69% del totale) e oltre ettari di superficie (26% del totale) nel 1970, a poco più di aziende (66,1%) e ettari (17,6%) nel Le aziende della classe di dimensione fra 10 e 20 ettari hanno invece visto ridurre in modo meno consistente il loro numero (dal 20,6% nel 1970 al 18% nel 2000), mentre la loro superficie si è ridotta in modo analogo (dal 26,6% al 17,3% nello stesso periodo), portandosi a ettari. L importanza sia numerica che in termini di superficie delle aziende di dimensione maggiore è invece andata aumentando al crescere della classe di dimensione. Prendendo sempre in considerazione il periodo , si può rilevare come le aziende fra 20 e 50 ettari hanno visto ridurre leggermente sia il loro numero (da a circa 1.950) che la loro superficie (passando da meno di ettari nel 1970 a poco più di nel 2000), ma la loro importanza relativa è aumentata soprattutto in termini di superficie dal 20% al 23% del totale provinciale. Le aziende di ettari, pur passando da 412 a 531 dal 1970 al 2000, hanno visto aumentare la loro superficie da poco meno di ettari a quasi , superando il 14% della superficie provinciale. Il maggiore incremento della superficie si è verificato per le aziende della classe di dimensione maggiore, oltre i 100 ettari, che pur aumentando da 243 a 284 come numero, hanno visto incrementare la loro superficie da a ettari diventando quindi la classe di dimensione più importante fra quelle considerate, con il 27,7% della superficie provinciale.

6 L accelerazione degli anni Novanta Le variazioni nelle diverse classi di dimensione delle aziende agricole della provincia di Bologna non sono state uniformi nel corso dei trent anni presi in considerazione. Come abbiamo già accennato in precedenza, nell ultimo decennio, dal 1990 al 2000, si è assistito a una accelerazione della riduzione soprattutto del numero delle aziende ma anche della superficie. La riduzione è stata particolarmente rilevante nelle aziende di dimensione inferiore, dove la contrazione del numero è stata accompagnata da una forte riduzione anche della loro superficie. Nell ultimo decennio le aziende sotto i 10 ettari sono diminuite di oltre il 36% come numero e di ben il 26,7% in termini di superficie, contro un media provinciale inferiore al 9%, come abbiamo sottolineato precedentemente. Una riduzione altrettanto consistente, seppure inferiore, si è avuta per la aziende fra 10 e 20 ettari, con -23% del numero e - 22% della loro superficie. Fra le aziende di dimensione maggiore nell ultimo decennio una diminuzione si è verificata solo per quelle fra 20 e 50 ettari: -10% come numero e -l7,5% come superficie. Le aziende fra 50 e 100 ettari hanno invece visto aumentare il loro numero del 2,3% e la loro superficie del 3,5%. Gli incrementi più forti si sono verificati proprio nelle aziende della classe di dimensione maggiore, oltre i 100 ettari, con un incremento dell 8% del numero e di ben 11% della loro superficie, diventando cosi, come abbiamo detto, la classe più estesa della provincia. I rilevanti cambiamenti nella distribuzione delle aziende e della superficie per classe di ampiezza sono confermati e meglio definiti anche se prendiamo in considerazione le classi di ampiezza delle aziende in trmini di Sau e quindi la dimensione più specificatamente agricoladelle aziende della provincia (tabella 7). In questo caso risulta ancora più evidente come la fortissima riduzione del numero delle aziende agricole sotto i venti ettari sia accompagnata da una analoga riduzione della loro superficie. Inoltre, considerando le dimensioni in termini di Sau, si deve osservare che anche le aziende fra 20 e 50 ettari subiscono fra il 1990 e il 2000 una flessione anche se modesta (4,3%), contrariamente all aumento fatto registrare nei decenni precedenti.sempre fra il 1990 e il 2000 si accentua invece l aumento del numero delle aziende (+18%) e della loro superficie (+15%) per le classi di ampiezza superiore ai 50 ettari (figure 5 e 6).

7 Nel 2000 la situazione della provincia di Bologna è del tutto paragonabile nella distribuzione eimportanza delle diverse classi di ampiezza alla media della regione Emilia Romagna nel suo complesso. Questo risultato però è il frutto di un andamento diverso a livello regionale, dove nell ultimo decennio, rispetto allaprovincia di Bologna, si è verificata una maggiore riduzione delle aziende di dimensione minore (sotto i 20 ettari). Si può però sottolineare che in generale la struttura dimensionale delle aziende della provincia di Bologna è molto simile alla media della regione, confermando, anche sotto questo punto di vista, la posizione di cerniera fra le province orientali e occidentali. La provincia di Bologna si diversifica sostanzialmente dalla struttura per classi di dimensione del resto del paese, in cui si ha una polarizzazione molto più accentuata delle aziende agricole. Infatti, in Italia, secondo i dati del censimento del 2000, le aziende di dimensioni più piccole, sotto i 10 ettari, hanno una rilevanza numerica notevolissima, quasi l 88% del totale, e occupano quasi il 24% della superficie agricola nazionale. All altro estremo, le aziende con oltre 100 ettari sono solo lo 0,8% del totale ( aziende) e occupano quasi il 37% della superficie agricola. A livello nazionale, inoltre, dal 1990 al 2000 non si verifica quel processo di ridimensionamento delle piccole aziende a favore di quelle più grandi, ma la riduzione riguarda tutte le classi di ampiezza sia in termini di numero che di superficie aziendale. Si deve inoltre sottolineare come, nella provincia di Bologna, assumano maggiore rilevanza rispetto al resto del paese proprio le aziende di dimensione intermedia fra i 10 e i 100 ettari.

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