LA CLASSE 2 G INCONTRA L'AUTRICE:

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1 LA CLASSE 2 G INCONTRA L'AUTRICE: Cristina Carmagnini Questo incontro con la professoressa Carmagnini mi è piaciuto molto, è stato molto interessante. Io non ho ancora letto il libro, ma credo proprio che sia molto bello. Prima dell'incontro la bibliotecaria ce l ha presentato e l ha dato ad alcuni di noi per leggerlo e dovrei dire che non mi ispirava molto. Ma dopo l'incontro ho subito cambiato idea. La parte che più mi ha colpito di questo incontro è quando la professoressa- autrice raccontava la morte del nonno. Mi ha colpito molto con che occhi e con che espressioni la raccontava. Spero proprio di poter anche io, come alcuni dei miei compagni, leggere questo libro. Chiara Viliani Un paio di giorni a siamo andati in biblioteca per parlare del libro scritto dalla professoressa Carmagnini, che già conoscevamo. A me è piaciuta tantissimo sentire la professoressa raccontare la sua infanzia e come ha fatto a scrivere dei libri. La sua storia era fantastica: raccontava che, lei da piccola passava alcune giornate dai nonni sopratutto con il nonno, andavano a prendere il giornale, in edicola e lei si perdeva in un altro mondo fantastico a vedere tutti i libri e i giornalini. Dopo aver comprato il giornale e il quotidiano dei piccoli, tornavano a casa a leggere, il nonno era un amante dei libri e ne aveva librerie piene a casa. Ci ha anche raccontato di come era la scuola e che nel periodo di Natale le davano un bicchiere di latte e a volte on un po di cacao riscaldato sulla stufa prima di entrare in classe. Ogni tanto il sabato andava dai nonni e la nonna le faceva il bagnetto e poi giocavano. A Natale lei era molto indecisa su quale regalo aprire per primo e li mi sono vista anche a me viene la indecisione. Un giorno lei, i suoi genitori, i nonni e alcuni amici stavano giocando a carte e il nonno era stanco. Allora andò a stendersi un po. Dopo poco anche gli altri iniziarono a prepararsi. Lei fu la prima: andò nella camera dei nonni, perché aveva il suo letto ai piedi di quello dei nonni, apri la porta e vide il nonno steso on gli occhi spalancati.

2 Non cominciò a piangere, chiuse la porta e scese come se non avesse visto nulla; dopo la madre sali e vide il nonno e inizio a urlare e piangere. Alla morte del nonno la professoressa Carmagnini ci rimase molto male e si ricorda ancora quella terribile scena. Dopo le abbiamo fatto delle domande e lei ci a risposto: è stato divertente e interessante. Miriam Savian Mi è piaciuto molto questo laboratorio: ho trovato molto divertente vedere la mia vecchia professoressa d'approfondimento nelle vesti di scrittrice. Ho provato molta felicità nel vederla a raccontarci la sua infanzia, la nostalgia le si leggeva negli occhi. Mi ha fatto tenerezza il momento in cui lei scopre che il nonno è morto. Mi sono immaginata di essere lei e di provare il suo dolore. Non c'erano altre domande che avrei voluto fare alla professoressa, quelle che sono state fatte dai ragazzi che avevano letto il libro mi sono piaciute. Trovo molto simpatico raccontare la vita dei vecchi tempi attraverso un'autobiografia. Le mie impressioni sono state molte, ho provato felicità nel vedere la professoressa che raccontava la sua infanzia. Mi sono ritrovata in molte situazioni che Cristina ci ha raccontato, anche se un po' diverse grazie alla tecnologia. Io stessa provo molto amore per il mio nonno, perché ci sto bene insieme, lui mi vizia sempre e quindi con lui mi sento una principessina. Ho imparato molto da questa esperienza. Silvia Liistro Per me questo incontro è stato molto speciale per diversi motivi. Uno di questi è perché ho capito com'è cambiato il mondo in così pochi anni, tipo come si viveva da ragazzi, quali erano i loro hobby preferiti. Mi ha fatto piacere sapere che una mia vecchia professoressa abbia scritto libri. Di classe pochi l'hanno letto, e io sono tra quelli. È stato bello sapere l'infanzia della mia Professoressa! Una cosa mi è rimasta impressa nella mente... quando lei ha trovato morto suo nonno. Per lei suo nonno era la persona più importante. Aveva detto che aveva all'incirca la nostra età quando ha trovato suo nonno morto. Erano in vacanza e lei fu la prima ma preferì non dirlo a nessuno. Una domanda che mi è venuta spontanea alla fine del libro era: Ma come fa a ricordarsi tutti questi minimi particolari di ogni giornata che racconta, mentre io non mi ricordo nulla e sono più giovane? La sua risposta è stata: Quei momenti non li ripensavo, ma li rivivevo E. Nuti Il 7 febbraio siamo andati in biblioteca e abbiamo svolto l attività: INCONTRO CON L AUTORE. L autore era la professoressa Carmagnini, la quale ha raccontato il perché aveva scritto il libro, e ha detto anche che a lei queste idee sull infanzia, sono venute da un momento all altro, quando stava ancora finendo un altro libro. Lei narra piccole storie e, poiché sono racconti non collegati fra di loro, il lettore può decidere di saltare da una storia all altra, riuscendo comunque a capire il suo contenuto senza

3 problemi. Io non ho letto il libro però, leggendo due piccole storielle, mi sono interessata e, ho capito che l autrice ci teneva davvero molto a suo nonno. Dal racconto ho capito anche, che allora tutto era diverso, c era molta più allegria, ed i bambini (come dice l autrice) si divertivano in giochi semplici e un po sciocchini, ma si divertivano molto. Secondo me è stata una cosa giusta scrivere questo libro, poiché fa vedere la differenza tra prima ed ora, che siamo sempre di corsa e insoddisfatti di tutto quel che abbiamo. La cosa un po più triste, è quando ho saputo che era morto il nonno della professoressa Carmagnini, la quale aveva solo 12 anni, e non poté fare nulla per evitare che le cose del nonno andassero perse. Io vorrei tanto sapere: come ha fatto l autrice a l età di soli 12 anni, a non piangere o urlare vedendo per prima, il corpo del nonno morto con ancora gli occhi aperti? E come ha fatto a superare la morte di un parente così caro? A. Palloni Per me l'incontro con l autrice Cristina Carmagnini è stato molto bello, piacevole e interessante;è stato molto bello scoprire che la nostra ex-insegnante faceva anche la scrittrice. Nonostante io non abbia letto il suo libro, dall'incontro ho capito molte cose. Per esempio ho capito quanto voleva bene a suo nonno e com'era diversa la vita a quei tempi...un solo canale alla televisione, il bigliettaio e tante altre cose. Dopo questo incontro mi è venuta voglia di leggere questo libro e magari anche altri che ha scritto. L'unica cosa che mi dispiace è stata essere assente il giorno dove ha mandato una lettera alla classe. Y. Belmaati Dopo l'incontro con la professoressa e scrittrice C. Carmagnini ho riflettuto molto sull'importanza che hanno le piccole cose, perché noi viviamo i giorni come se fossero tutti uguali, senza dare importanza a una cosa banale, come per esempio un abbraccio, dato da chiunque, amico o parente, un abbraccio che magari tra qualche anno non si avrà più, per qualsiasi motivo, e poi lì, quando non potrai più riceverlo, ti rimangono solo i ricordi, e pensi:" perché non gli ho dato importanza? Perché non ho dato importanza a quel momento? " Ma questo non vale solo solo per gli abbracci, ma anche nelle persone, che solo dopo averla persa ti rendi conto di quanto era importante nella tua vita. La professoressa Carmagnini ha voluto raccogliere i pochi ricordi che aveva in un libro, ricordi che quando era piccola pensava fosse normale fare quelle cose, ma ora, passato molto tempo si é resa conto di quanto fossero speciali quei giorni, e quelle persone! Alessandra Di Carlo Un paio di settimane fa siamo andati in biblioteca per l'incontro con la professoressa Carmagnini Cristiana. -Meraviglia perche la prof non ci aveva mai detto che aveva scritto un libro -Stupore perché non avevo idea di come si vivesse a quei tempi - ammirazione perché io non ce l'avrei fatta a far finta di nulla quando gli è morto il

4 nonno -sorpresa perché non avevo idea di come riuscire a trovare un modo di giocare cosi semplice. D. Trallori L incontro con l autrice del libro: Album di famiglia, Cristina Carmagnini, mi è piaciuto molto. Non avevo letto il suo libro ma sapevo di che cosa parlava e come era strutturato. Mi è piaciuto come Cristina ha parlato del suo libro e mi è piaciuto soprattutto come ha descritto l amore per il nonno. Il suo libro si sviluppa in piccoli quadretti di vita dove una persona spesso si ritrova. La cosa che mi ha incuriosito di più è stato il fatto che la vita di Cristina è stata così difficile: la morte del nonno, la malattia della madre ma lei non si è arresa, è andata avanti ed è riuscita a superare le sue difficoltà da SOLA. Quando qualcuno scrive un libro sulla sua vita è perché uno pensa che ciò che ha passato sia unico e che sia talmente emozionante che chiunque ci si ritroverebbe. Ma il messaggio che mi ha dato Cristina non è stato solo l idea del ricordo ma la forza che ogni persona può trovare in se stessa e, le difficoltà che può superare da solo. Cristina mi ha fatto riflettere sui rapporti che ho con mia nonna, i miei fratelli, i miei amici sono questi i rapporti che bisogna cominciare a conservare fin da piccoli perché prima o poi finiranno e formeranno i ricordi che si muteranno pian piano nel si trasformeranno in quadretti fissi nella mente che a volte riguarderemo sorridendo. G. Giffi A me questo libro piace davvero molto, anche se non l' ho letto ma prossimamente lo leggerò. Come descritto dall' autrice, la prof. Carmagnini, questa è un' autobiografia tranquilla e piacevole da leggere. Questo libro parla tra l altro di lei e del suo nonno che trascorrono le loro giornate insieme. Nel libro l' autrice descrive in ogni particolare l' atmosfera della sua infanzia, la gente era più socievole, tutti si conoscevano e parlavano tra di loro. N. Certini L incontro con l autrice C. Carmagnini mi è piaciuto perché ho potuto capire come si viveva ai suoi tempi e come si vive noi oggi. Ai suoi tempi era tutto più semplice e divertente, giocava con i suoi vicini, si divertiva ad andare dal giornalaio, dal bigliettaio Ha detto anche che la televisione l aveva solo chi se lo poteva permettere e si trovavano tutti in compagnia da un amico che ce l aveva e la guardavano tutti insieme. Oggi invece c è meno condivisione, cioè, molti fanno da sé, si tengono le cose per se stessi e soprattutto stanno sempre a giocare con i giochini elettronici invece di andare fuori con gli amici e fare amicizia anche con persone semplici come faceva la Carmagnini con il giornalaio, il bigliettaio

5 La Carmagnini è una persona che amava i suoi tempi perché allora bastava poco per divertirsi, ha raccontato anche gli incontri con altri scrittori e ricordato con dolore il suo nonno che le voleva bene, con lui passava gran parte della giornata. La cosa che mi ha divertito di più è quando ha detto che la domenica si riunivano per vedere le partite di calcio e a guardare la schedina giocata, se avevano vinto oppure no. L incontro con lei mi ha fatto riflettere su quanto è semplice divertirsi, basta stare in compagnia. Molti miei compagni di classe hanno letto il suo libro e dicono che è scritto bene ed è bello, allora vorrei leggerlo anch io. Eyaiu Vianello Venerdì 7 Gennaio siamo andati in biblioteca per incontrare la professoressa Carmagnini. Ha scritto diversi libri e noi abbiamo letto "ALBUM DI FAMIGLIA". Questo libro è un autobiografia e parla dell' infanzia della Carmagnini. Quando siamo entrati in biblioteca ci siamo messi a sedere e la professoressa Di Nardo ci ha letto la trama del libro. La trama era molto bella. Dopo la Carmagnini ci ha raccontato di che cosa parlava il libro e come le è venuto in mente di scriverlo. Io la mia nonna e la mia mamma ci siamo ritrovate molto; io per una cosa e loro per un alta. Per esempio: quando è Natale non so mai da quale regalo scartare per primo. A Pasqua è la stessa cosa. Il libro mi è piaciuto molto perché ci sono molte emozioni sia belle e brutte. Quando ho letto la parte in cui le muore il nonno mi è dispiaciuto molto. Lei e il nonno avevano un rapporto molto affettuoso e invece con la mamma e il babbo non avevano un rapporto grande perché non stavano insieme ma stava più con il nonno. Le mie emozioni di questo libro sono: felicita perché e bello questo rapporto con il nonno e tristezza perché le muore il nonno e ho provato un buio come se no volessi più parlare con nessuno ma stare da sola. Questo libro non a è come tutti gli altri perché è speciale. Un libro normale quando lo apri e ti metti a leggere da dove hai aperto non capisci quello che leggi perché ti manca la parte prima. Invece Album di famiglia lo puoi iniziare a leggere da dove vuoi: ad esempio la sera prima di andare a letto apri il libro al centro e non c' è bisogno di leggerlo dall' inizio perché è fatto di piccole storielline. Mi è piaciuto molto questo libro perché è molto semplice ed è adatto a tutti i lettori. C. Chelini

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