SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Informazioni aggiuntive per i cittadini: Sede centrale: Via Monti di Pietralata 16, Roma Tel: Fax info@arciserviziocivile.it Sito Internet: Associazione locale dell ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Bologna Via delle Beverara, Bologna Ref. Michele Girotti Arci Servizio Civile Reggio E. c/o Legambiente Reggio Emilia Via Terrachini, Reggio Emilia Ref. Massimo Becchi Arci Servizio Civile Modena Via 4 Novembre 40/L Modena Ref. Rossana Meletti Tel e Fax bologna@arciserviziocivile.it Tel Fax reggioemilia@arciserviziocivile.it Tel: Fax: modena@arciserviziocivile.it 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo Nazionale Ente di I classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: RI-PARTIRE DALLA CULTURA E DAL PATRIMONIO ARTISTICO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE Area di intervento: Cura e conservazione Codifica: D01 Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 1

2 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Premessa La ricchezza e l abbondanza dei beni culturali e artistici in Italia è unica al mondo e molto importante risulta di conseguenza l impegno per la tutela e valorizzazione di questo patrimonio ed in quest ottica nasce la volontà di costruire questo progetto di SCN nelle zone colpite dal terremoto di maggio del I danni provocati dal sisma del maggio 2012 al Patrimonio artistico e culturale della Regione Emilia Romagna sono ingenti e l azione da porre in essere per il loro ripristino risulta molto complessa a causa delle molteplici sfaccettature con le quali si presenta. Per dare una risposta adeguata a questa complessità l intervento proposto si articola lungo tre direttrici apparentemente diverse tra loro, ma che mirano nella realtà a ricostruire le diverse facce dello stesso problema. La direttrice principale del progetto prevede il supporto alle istituzioni pubbliche preposte al monitoraggio dei danni e al recupero dei beni architettonici e culturali, sommersi dalle incombenze venutesi a creare a seguito del sisma. Il cuore della macchina è costituito dall Unità di Crisi, quale unico referente istituzionale e tecnico per la gestione dei danni provocati dal sisma ai beni culturali, istituita presso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'emilia- Romagna, alla quale fanno riferimento la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, la Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, Ferrara, Forli-Cesena e Rimini - Centro Operativo di Ferrara, a cui fa anche capo il Museo di Casa Romei, il Museo Archeologico Nazionale presso la sede di Palazzo Costabili di Ferrara, l Archivio di Stato di Ferrara e la Pinacoteca Nazionale di Ferrara. La seconda direttrice dell intervento si inserisce in un progetto sperimentale realizzato dall Istituto Universitario di Architettura di Venezia finalizzato alla ricostruzione intorno al patrimonio dei beni artistici e culturali distrutti dei Comuni di S. Felice sul Panaro, Novi di Modena, Concordia Sulla Secchia e Medolla, tutti della provincia di Modena. La terza direttrice riguarda il monitoraggio dei beni culturali minori interessati dagli eventi sismici e solitamente marginali rispetto all opera di ricostruzione e di collaborare all attività delle associazioni/enti del terzo settore già attivi nei Comuni terremotati per il ripristino dei danni causati dal sisma. In questo quadro assumono particolare rilievo i soggetti attuatori del progetto. Pertanto, pur conducendo le analisi relative ai danni ed ai bisogni per aree territoriali, l intervento sarà articolato per soggetti attuatori, specificando di volta in volta le aree territoriali di riferimento, ovvero i beni coinvolti. La parte dell intervento dove risultano assenti le predette precisazioni è rivolta a tutti i 54 Comuni di seguito elencati. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 2

3 GLI EVENTI SISMICI DEL MAGGIO 2012 Il terremoto dell'emilia del 2012 è un evento sismico costituito da una serie di scosse localizzate nel distretto sismico della pianura padana emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma avvertiti anche in un'area molto vasta comprendente tutta l'italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell'austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale. La scossa più forte, di magnitudo MI5,9 e Mw5,86 è stata registrata il 20 maggio 2012 alle ore 04:03:52 ora italiana (02:03:52 UTC), con epicentro in Finale Emilia, a una profondità di 6,3 km. Il 29 maggio alle 09:00, una nuova scossa molto forte di magnitudo MI5,8 e Mw5,66 è avvertita in tutto il Nord Italia, creando panico e disagi in molte città come Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo e in misura minore a Milano, Brescia, Piacenza, Parma, Verona, Padova, Vicenza e Venezia; l'epicentro è situato nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro. A quella delle 9:00 si sono susseguite altre tre scosse rilevanti sempre in data 29 maggio: una alle 12:55 di magnitudo 5,4, una alle 13:00 di magnitudo 4,9 e un'ulteriore scossa alla stessa ora di magnitudo 5,2. Il 31 maggio alle 16:58, una scossa di magnitudo 4,0 con epicentro a Rolo e Novi di Modena, ha colpito la zona della bassa reggiana e dell'oltrepò mantovano, già molto provate dalle scosse dei giorni precedenti che avevano avuto come epicentro la vicina area della bassa modenese. Sempre la sera del 31 maggio alle ore 21:04 si è verificata una scossa di magnitudo 4,2 con epicentro a San Possidonio. Fonte: Rapporto macrosismico sui terremoti del 20 (ml 5.9) e del 29 maggio 2012 (ml 5.8 e 5.3) nella pianura padanoemiliana - INGV Queste scosse sono state seguite da uno sciame sismico con scosse di magnitudo variabile di minore entità scala Richter. Un'altra scossa di magnitudo 5,1 è stata avvertita in tutto il Nord Italia il 3 giugno 2012 alle ore 21:20:43 ora italiana (19:20:43 UTC), con epicentro in Novi di Modena. Le accelerazioni di picco registrate dall'accelerometro di Mirandola durante le scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012 sono state rispettivamente di 0,31 g e di 0,29 g, valori che in base alla carte vigenti di pericolosità sismica renderebbero stimabile in circa 2500 anni il tempo di ritorno di ciascun evento nella medesima area. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 3

4 I due eventi sismici principali hanno causato un totale di 27 vittime (22 nei crolli, tre per infarto o malore e due per le ferite riportate), in maggioranza dipendenti di aziende distrutte. Fonte: Rapporto macrosismico sui terremoti del 20 (ml 5.9) e del 29 maggio 2012 (ml 5.8 e 5.3) nella pianura padanoemiliana - INGV 6.1 Contesto territoriale ed aree d intervento. I terremoti del 20 e 29 maggio hanno causato pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, alle opere di canalizzazione delle acque, nonché agli edifici ed ai monumenti storici ed agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli. In particolare sono risultati seriamente danneggiati o parzialmente crollati gran parte dei monumenti e dei luoghi di interesse culturale compresi in un'ampia area, da Mantova, Modena, Reggio Emilia, Bologna a Ferrara, le cui rispettive province Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 4

5 sono risultate essere le più gravemente colpite e danneggiate dagli eventi sismici. In alcuni casi sono stati danneggiati anche edifici ad uso abitativo di recente costruzione; tali danni sono spesso ascrivibili ai diffusi episodi di liquefazione delle sabbie. Situazione in provincia di Modena I terremoti hanno duramente colpito tutta la zona della bassa modenese: Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero hanno subito ingentissimi danni. Colpiti duramente i centri storici, i vecchi edifici in pietra, gli edifici rurali ed i capannoni nelle aree commerciali, artigianali ed industriali. Colpiti diffusamente su tutto il territorio anche gli edifici pubblici, fra i quali scuole ed ospedali. Buona è stata invece la risposta degli edifici di recente costruzione in calcestruzzo, per i quali sono stati registrati sporadici casi di danni strutturali, soprattutto nei comuni prossimi all'epicentro e localmente nelle zone interessate dai fenomeni di liquefazione. La prima scossa del 20 maggio ha colpito duramente soprattutto le aree di San Felice sul Panaro, Finale Emilia e Canaletto (frazione di Finale Emilia). In queste località l'intensità macrosismica rilevata è stata pari a 7. Intensità macrosismiche superiori a 6 sono state rilevate anche a Cavezzo e Mirandola. Le forti scosse del 29 maggio si sono aggiunte a una situazione già drammatica. Anche stavolta l'edilizia industriale e storica, insieme a quella rurale è stata la più colpita, venendo distrutti altri capannoni ed edifici storici. Nella provincia di Modena si sono avute il maggior numero di vittime, in totale 17. Danni al patrimonio storico e culturale A Mirandola si sono avuti danni gravissimi al Castello dei Pico, al palazzo comunale, al duomo e alla chiesa di San Francesco, oltre agli ingentissimi danni subiti dal comparto biomedicale. A San Felice sul Panaro si sono verificati crolli e lesioni serie alla Rocca Estense, al duomo ed alla torre dell'orologio, mentre a Camposanto si sono verificati grossi danni e crolli al centro storico ed alle strutture agricole. Conseguenze pesantissime si sono avute anche a Medolla, dove si sono verificati i crolli di diversi capannoni industriali, e a Cavezzo, dove sono rimasti seriamente danneggiati tre quarti degli edifici del centro storico. Gravi danni alle chiese e agli edifici del centro storico sia a San Possidonio che a San Prospero. A Concordia sulla Secchia è crollata la quasi totalità del centro storico, mentre a Novi di Modena è crollata la torre dell'orologio. Nella provincia di Modena si concentra l intera parte dell intervento costituente la seconda direttrice che si attua nei Comuni di S. Felice sul Panaro, Novi di Modena, Concordia Sulla Secchia e Medolla, dei quali riportano nella tabella che segue alcune caratteristiche demografiche e le principali conseguenze materiali causate dagli eventi sismici del maggio Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 5

6 Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 6

7 Situazione in provincia di Ferrara La zona nord-occidentale della provincia di Ferrara è stata duramente colpita soprattutto dal sisma del 20 maggio. Si sono verificate numerose lesioni e crolli parziali alla maggior parte degli edifici storici e crolli in vari edifici industriali, civili ed agricoli. Nei sismi successivi a quello del 20 maggio la zona è risultata meno coinvolta. I comuni in cui si sono verificati i danni più gravi sono stati Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico e Sant'Agostino. Le vittime dei terremoti in provincia di Ferrara sono state sei, delle quali due operai morti nel crollo della fabbrica di ceramica di Sant'Agostino, ed un operaio morto nell'industria plastica URSA di Bondeno. Danni al patrimonio storico e culturale I danni più gravi al patrimonio storico e artistico si sono avuti con il crollo e il grave danneggiamento della chiesa di San Paolo a Mirabello, il crollo della torre dell'orologio del Castello Lambertini a Poggio Renatico, ed il crollo di parte del Palazzo Mosti a Bondeno. Gravi danni anche a chiese e municipi: a Sant'Agostino parte del municipio è crollato in diretta tv, mentre a Bondeno le chiese delle frazioni di Burana, Gavello e Pilastri sono state fra le più danneggiate della zona, uscendo semidistrutte dal sisma del 20 maggio. A Cento gravi danni al Municipio, al Teatro, alla Pinacoteca oltre a tutte le chiese e campanili, comprese quelle delle frazioni di Buonacompra, crollata in diretta tv, di Alberone di Cento e di Casumaro. Danneggiati irrecuperabilmente l'80% degli edifici scolastici del comune e delle sue frazioni, oltre a numerosissime abitazioni. Anche il Castello Estense di Ferrara e numerose chiese del capoluogo di Provincia hanno riportato danni considerevoli. Situazione in provincia di Reggio Emilia Anche la provincia di Reggio Emilia è stata duramente colpita dal sisma. I danni maggiori si sono avuti a seguito dei terremoti del 29 Maggio in quanto quelli del 20 Maggio, spostati più a est rispetto a quelli del 29 Maggio, hanno causato danni più lievi. I comuni maggiormente danneggiati, secondo il rapporto dell'ingv sono Reggiolo, Rolo e Fabbrico. Gli altri comuni appartenenti al Cratere Sismico delimitato dal Governo sono Correggio, Campagnola Emilia, Novellara e Rio Saliceto. Circa mille gli sfollati in provincia a seguito delle scosse del 29 Maggio di cui 550 a Reggiolo, 100 a Rolo e gli altri divisi tra i comuni di Correggio, Fabbrico, Guastalla, Luzzara e Rio Saliceto. Due campi della Protezione civile sono stati attivati a Reggiolo e Rolo mentre anche in altri comuni sono stati allestiti campi gestiti direttamente dalle amministrazioni comunali. Ingentissimi i danni agli edifici pubblici soprattutto a chiese e scuole. la situazione più critica per quanto riguarda le scuole è nei comuni di Rolo e Reggiolo che ospiteranno gli studenti in prefabbricati provvisori in attesa della costruzione di nuove scuole definitive; danni anche a Luzzara, Guastalla, Correggio e Fabbrico. Danni al patrimonio storico e culturale Hanno subito danni le biblioteche di Guastalla e Rio Saliceto, molti edifici di culto e i teatri di Fabbrico e Rolo. Situazione in provincia di Bologna Gravissimi danni sono stati registrati anche in provincia di Bologna sia dopo il sisma del 20 Maggio sia dopo le scosse del 29 Maggio. La zona maggiormente colpita risulta essere la zona nord della provincia al confine con le provincie di Modena e Ferrara; i comuni più danneggiati sono Crevalcore, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale, Galliera e Sant'Agata Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 7

8 Bolognese. I danni Maggiori si sono avuti agli edifici pubblici e residenziali, minori al comparto agricolo e industriale. Centinaia le abitazioni dichiarate inagibili e migliaia gli sfollati in tutta la provincia in particolare a Crevalcore che nello stato maggiore dell'emergenza presentava circa 3000 sfollati quasi tutti evacuati dal centro storico e a Pieve di Cento erano circa 400 gli sfollati. Attivati centri di pernottamento e tendopoli a Crevalcore, Pieve di Cento, San Pietro in Casale, San Giovanni in Persiceto e Galliera. Per quanto riguarda le scuole i comuni che hanno risentito i danni maggiori sono Crevalcore e San Giovanni in Persiceto che hanno dovuto optare per l'acquisto di strutture provvisorie per ospitare gli studenti delle elementari in attesa della costruzione degli edifici definitivi. A San Pietro in Casale una persona è deceduta per infarto a seguito della scossa del 20 Maggio. Danni al patrimonio storico e culturale A Crevalcore il centro storico è stato dichiarato zona rossa a seguito di numerosi crolli e sono stati danneggiati anche il Castello di Galeazza e il Casello Ronchi oltre a tutte le chiese delle frazioni e a Pieve di Cento è crollato il tetto della Collegiata e tutte le chiese sono inagibili. Danni ingenti al patrimonio storico culturale, fra cui la Rocca e il Cassero di Porta Bologna. I DANNI DEL SISMA SUI BENI CULTURALI ED ARCHITETTONICI SETTORE PER SETTORE Volendo tracciare un quadro complessivo dei danni causati dal sisma si può fare affidamento dai dati tratti dalla Regione Emilia-Romagna I danni del terremoto e le politiche messe in campo per affrontare l emergenza e la ricostruzione in cui si stima in oltre due miliardi di euro i danni diretti per gli edifici culturali e sportivi. In particolare per i beni architettonici, artistici e culturali i danni si possono approssimativamente riassumere come di seguito: Sono 782 gli edifici di culto di proprietà ecclesiastica danneggiati, di cui oltre la metà hanno subito danni medio gravi e alcune decine il crollo o collasso parziale dell edificio. Tra chiese e campanili risultano danneggiati oltre 530 edifici. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 8

9 Biblioteche e beni librari. Risultano gravemente danneggiate 2 biblioteche a Cento e Finale Emilia; 14 sono le biblioteche che hanno subito danni lievi nei comuni di Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelmaggiore, Concordia sulla Secchia, Ferrara, Guastalla, Medicina, Medolla, Nonantola, Novi, San Felice sul P., San Martino in Rio, Soliera. Ingenti sono i danni a Cavezzo, Mirandola, Poggio Renatico, Reggiolo dove sono stati rilevati crolli parziali. Tra i danni collaterali sono da segnalare interruzioni o ridimensionamenti dei servizi bibliotecari dovuti a impieghi alternativi delle strutture da parte delle Amministrazioni comunali (Castello d Argile, Crevalcore, San Prospero). Cinema. Sono 7 le strutture inagibili che hanno dovuto interrompere l attività (5 nella provincia di Modena, 1 in quella di Bologna ed 1 in quella di Reggio Emilia). Per 4 di esse si prospetta una chiusura temporanea che permetta lavori di ripristino. Per 2 sale nel modenese, invece, sarà necessaria una ristrutturazione totale che richiederà un interruzione più lunga dell attività. Per un cinema a Rovereto sulla Secchia la situazione è decisamente più grave, tanto che se ne prospetta la demolizione e ricostruzione. Teatri. Risultano gravemente danneggiate 12 sedi di spettacolo (10 delle quali sono Teatri Storici) nei comuni di Crevalcore, Pieve di Cento, Cento, Ferrara, Carpi, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, Fabbrico, Rolo. Tra queste sedi di spettacolo, soltanto il Teatro Comunale di Ferrara ha ripreso le attività mentre altrove sono ancora in corso verifiche e preventivi per la messa in sicurezza; in queste sedi purtroppo la stagione teatrale è stata annullata o posticipata a data da definirsi. Due sono i teatri che hanno subito danni di media entità nei comuni di Castello D Argile e Rio Saliceto; anche per questi è comunque fortemente in dubbio la ripresa delle attività teatrali a breve. Per quanto riguarda le altre sedi sono stati riscontrati danni di lieve entità per 5 teatri nei comuni di Ferrara, Bomporto, Gualtieri, Guastalla e Novellara. La Regione Emilia Romagna, in collaborazione con gli enti locali, gli operatori di spettacolo e gli artisti del territorio emiliano romagnolo ha attivato varie iniziative di solidarietà per la raccolta fondi a sostegno della popolazione colpita dal sisma. ELENCO DEI COMUNI DANNEGGIATI Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 9

10 Fonte: Regione Emilia-Romagna. I danni del terremoto e le politiche messe in campo per affrontare l emergenza e la ricostruzione Provincia di Bologna 1. Argelato 2. Baricella 3. Bentivoglio 4. Castello d'argile 5. Castelmaggiore 6. Crevalcore 7. Galliera 8. Malalbergo 9. Minerbio 10. Molinella 11. Pieve di Cento 12. Sala Bolognese 13. San Giorgio di Piano 14. San Giovanni in Persiceto 15. San Pietro in Casale 16. Sant'Agata Bolognese Provincia di Modena 1. Bastiglia 2. Bomporto 3. Campogalliano 4. Camposanto 5. Carpi Provincia di Ferrara 1. Bondeno 2. Cento 3. Mirabello 4. Poggio Renatico 5. Sant'Agostino 6. Vigarano Mainarda Provincia di Reggio Emilia 1. Boretto 2. Brescello 3. Correggio 4. Fabbrico 5. Gualtieri Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 10

11 6. Castelfranco Emilia 7. Cavezzo 8. Concordia sulla Secchia 9. Finale Emilia 10. Medolla 11. Mirandola 12. Nonantola 13. Novi 14. Ravarino 15. San Felice sul Panaro 16. San Possidonio 17. San Prospero 18. Soliera 6. Guastalla 7. Luzzara 8. Novellara 9. Reggiolo 10. Rio Saliceto 11. Rolo 12. San Martino in Rio 13. Campagnola Emilia Gli indicatori misurabili previsti per questo progetto sono i seguenti: SEDE Arci Servizio Civile Bologna Arci Servizio Civile Modena Arci Servizio Civile Reggio Emilia IUAV Direzione Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'emilia-romagna Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e per le Province di Bologna, Modena e Reggio Emilia Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e per le Province di Ravenna, Ferrara, Forli- Cesena e Rimini - Centro Operativo di Ferrara INDICATORI NUMERICI -numero di beni culturali minori censiti interessate dagli eventi sismici -numero incontri e/o sopralluoghi effettuati -numero incontri organizzati -numero di enti del terzo settore coinvolti -numero di beni culturali minori censiti interessate dagli eventi sismici -numero incontri e/o sopralluoghi effettuati -numero di enti del terzo settore coinvolti -numero di beni culturali minori censiti interessate dagli eventi sismici -numero incontri e/o sopralluoghi effettuati -numero di enti del terzo settore coinvolti -numero edifici interessati eventi identificati -numero ore di riprese visive effettuate -numero ore impiegate per l assistenza alla verifica dei danni -numero pratiche gestite -numero ore impiegate nel riordino, attività di comunicazione e archiviazione, banche dati -numero ore impiegate per l assistenza alla verifica dei danni -numero pratiche legate alla verifica dei danni gestite -numero ore impiegate nel riordino e archiviazione pratiche legate alla verifica dei danni -numero ore impiegate per l assistenza alla verifica dei danni -numero pratiche legate alla verifica dei danni gestite -numero ore impiegate nel riordino e archiviazione pratiche legate alla verifica dei danni Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 11

12 Museo di Casa Romei Museo Archeologico Nazionale, Palazzo Costabili Detto di Ludovico il Moro -numero ore impiegate nell apertura del museo -numero visite guidate organizzate -numero ore impiegate in attività di valorizzazione -numero ore impiegate nell apertura del museo -numero visite guidate organizzate -numero ore impiegate in attività di valorizzazione -numero ore impiegate in collaborazione con i tecnici -numero ore impiegate in collaborazione con i responsabili amministrativi Archivio di Stato -numero ore impiegate in collaborazione con i responsabili amministrativi -numero ore di ricognizione del patrimonio documentario interessato dall evento -numero di documenti interessati dall evento classificati e riordinati Pinacoteca Nazionale, Palazzo dei Diamanti -numero ore impiegate in collaborazione con i responsabili amministrativi -numero visite guidate organizzate -numero ore impiegate nell apertura del museo -numero ore impiegate in attività di manutenzione periodica -numero ore impiegate nel riordino del materiale di archivio interessato dall evento 6.2 Criticità e/o bisogni. SEDE CRITICITA /BISOGNI Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 12

13 Arci Servizio Civile Bologna Elevato rischio per i beni culturali minori di essere abbandonati e non inseriti nell ambito del processo di ricostruzione/restauro da parte delle istituzioni preposte. Attivare un centro di aggregazione di respiro intercomunale e interprovinciale, con sede a Pieve di Cento presso lo storico edificio dell ex-cinema Arci Servizio Civile Modena Enti del terzo settore lasciati soli nella ricostruzione materiale e del tessuto sociale e civile delle aree colpite dal terremoto. Elevato rischio per i beni culturali minori di essere abbandonati e non inseriti nell ambito del processo di ricostruzione/restauro da parte delle istituzioni preposte. Enti del terzo settore lasciati soli nella ricostruzione materiale e del tessuto sociale e civile delle aree colpite dal terremoto. Arci Servizio Civile Reggio Emilia IUAV Direzione Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici Dell'Emilia Romagna Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e per le Province di Bologna, Modena E Reggio Emilia Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e per Le Province di Ravenna, Ferrara, Forli-Cesena e Rimini - Centro Operativo di Ferrara Museo Di Casa Romei Museo Archeologico Nazionale, Palazzo Costabili detto di Ludovico Il Moro Archivio Di Stato Pinacoteca Nazionale, Palazzo dei Diamanti Elevato rischio per i beni culturali minori di essere abbandonati e non inseriti nell ambito del processo di ricostruzione/restauro da parte delle istituzioni preposte. Enti del terzo settore lasciati soli nella ricostruzione materiale e del tessuto sociale e civile delle aree colpite dal terremoto. Processo di ricostruzione che non tenga conto del preesistente patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Straordinaria quantità di documentazione, di richieste e problemi connessi alla gestione dei beni culturali danneggiati dal sisma. Straordinaria quantità di documentazione, di richieste e problemi connessi alla gestione dei beni architettonici, e paesaggistici danneggiati dal sisma di competenza della Soprintendenza Straordinaria quantità di documentazione, di richieste e problemi connessi alla gestione dei beni architettonici, e paesaggistici danneggiati dal sisma di competenza della Soprintendenza Limitata fruibilità a causa dei danni provocati dal sisma. Limitata fruibilità a causa dei danni provocati dal sisma. Lentezza del processo di restauro e consolidamento strutturale del Museo. Frammentazione e limitata organizzazione dei materiali a causa dei danni provocati dal sisma. Limitata fruibilità a causa dei danni provocati dal sisma. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 13

14 Lentezza del processo di ripresa delle attività d istituto a causa dei danni provocati dal sisma. 6.3 Domanda di servizi analoghi nel contesto di riferimento; A seguito del numero beni culturali danneggiati, è forte e molto sentita l esigenza di procedere rapidamente ad un recupero, il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale dei comuni colpiti: viste le specificità dell evento e la normativa vigente questa funzione può essere coordinata, diretta e gestita esclusivamente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che opera tramite i suoi organi periferici ed ha istituito presso la Direzione Regionale di Bologna l Unità di Crisi Regionale. 6.4 Offerta di servizi analoghi nel contesto di riferimento; Non esistono servizi analoghi a quelli descritti nel progetto all interno della aree colpite dal sisma, anche perché la materia è molto tecnica, specifica e necessita di conoscenza approfondite. Sono state fatte numerose raccolte di fondi, sia da parte degli enti pubblici che di altri soggetti del privato sociale, musicisti e cantanti. 6.5 Individuazione dei destinatari ed i beneficiari del progetto: destinatari diretti (soggetti o beni pubblici/collettivi favoriti dalla realizzazione del progetto, che costituiscono il target del progetto) I beneficiari diretti sono i fruitori dei beni culturali danneggiati (musei, biblioteche, edifici storici, chiese, conventi, ecc) che attualmente non possono usufruire di questi spazi e/o sono stati sostituiti da strutture temporanee beneficiari indiretti (soggetti favoriti dall impatto del progetto sulla realtà territoriale/area di intervento) Tutti i cittadini del territorio coinvolto avranno benefici diretti dal ripristino dei beni culturali e artistici danneggiati dal sisma, sia per la ricostruzione della storia e delle culture locali, che in questo modo non verranno perse, sia per l indotto economico che alcuni musei, pinacoteche, castelli e rocche apportavano al territorio Indicazione su altri attori e soggetti presenti ed operanti nel settore e sul territorio Attualmente su molti dei comuni più interessati dai danni del sisma stanno intervenendo realtà del privato sociale ed istituzioni a supporto della popolazione e per il ripristino degli edifici e di intere zone dei centri storici dei paesi. Sul restauro dei beni artistici e culturali sono attive alcune raccolte di fondi. Dette raccolte sono comunque perlopiù concentrate su istituzioni scolastiche ed altri edifici pubblici. 6.7 Soggetti attuatori Arci Servizio Civile ARCI SERVIZIO CIVILE è un'associazione senza fini di lucro che opera sul territorio nazionale e favorisce la creazione di una rete nazionale e internazionale di esperienze di servizio civile. Le finalità che muovono l'azione di Arci Servizio Civile sono espresse nel "Manifesto 2007", elaborato dalle Assemblee Regionali e dalla XII Assemblea Nazionale di ASC e nello Statuto Nazionale, aggiornato durante la XIII Assemblea Nazionale di Arci Servizio Civile. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 14

15 Ha gestito dal 1986 la convenzione ARCI per obiettori di coscienza e dal 28 giugno 2001 è subentrata come titolare diretto nel rapporto con l'ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Dall'agosto 2004 è Ente accreditato di I classe per l'impiego di volontari in servizio civile. Dall'aprile 2007 è iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale. I soci fondatori di Arci Servizio Civile sono quattro associazioni nazionali: ARCI, Uisp, Legambiente, Arciragazzi. Ha promosso e fa parte di reti nazionali (Forum Permanente del Terzo Settore, CNESC, Sbilanciamoci, Rete Italiana Disarmo) e internazionali (IANYS, AVSO). E articolata in associazioni provinciali: quelle interessate dal progetto sono: Arci Servizio Civile Bologna Arci Servizio Civile Modena Arci Servizio Civile Reggio Emilia IUAV IUAV è un università di piccole dimensioni, in una città unica al mondo, Venezia, ed è interamente dedicata al progetto. Nato nel 1926 come Istituto Universitario di Architettura di Venezia, a partire dal 2001 l'ateneo è diventato Università Iuav di Venezia e ha affiancato, alla storica Architettura, le facoltà di Pianificazione del territorio e di Design e arti. L Università Iuav di Venezia è oggi un luogo di insegnamento, alta formazione e ricerca nel campo della progettazione di spazi e ambienti abitati dall uomo: edifici, città, paesaggi, territorio; ma anche nella progettazione di oggetti d uso quotidiano, eventi culturali, teatrali, multimediali e grafica. Il progetto è curato dal Dipartimento DPPAC - Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi Questo Dipartimento intende adottare, coltivare e trasmettere la cultura della responsabilità sociale del progetto valorizzando e reinterpretando le diverse competenze e generando nuove figure capaci di affrontare le sfide della complessità. Il Dipartimento si caratterizza quindi per il riferimento, fondativo, alle seguenti dimensioni: la processualità e la continuità nel tempo delle pratiche progettuali; l approccio ecologico, secondo il quale il progetto e lo stesso progettista sono parte del sistema sul quale si intende intervenire; il carattere innovativo della pratica progettuale dato in primo luogo dall impiego dei nuovi materiali della costruzione e dalle tecniche di controllo; la dimensione etica, inseparabile dalla necessità di un intervento regolatore, che affianca quello più specificatamente tecnico-progettuale; la dimensione critica, come ricerca continua di prospettive altre e più articolate sul proprio operare di progettisti e pianificatori; la dimensione valutativa, come pratica sistematica per l orientamento dei processi decisionali. Il carattere innovativo del Dipartimento consiste in: 1. promuovere la formazione di nuove professionalità per il mondo del lavoro e della ricerca in stretto dialogo con gli attori istituzionali, economici e sociali a livello nazionale e internazionale in modo da fornire le competenze culturali e scientifiche richieste da ambienti complessi 2. assumere la prospettiva della complessità quella inerente ai sistemi ambientali e sociali e quella indotta dall avanzamento tecnico-scientifico come linea guida dell attività di ricerca ed elemento qualificante dell offerta formativa, facendosi parte attiva del cambiamento Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 15

16 3. coniugare, nelle proprie attività didattiche e di ricerca, innovazione metodologica, tecnica e tecnologica per il progetto e riflessione sulle implicazioni ambientali, sociali, economiche e culturali connesse alla loro adozione 4. garantire la trasmissione delle conoscenze teoriche, critiche, tecniche e tecnologiche attraverso uno stretto legame tra didattica e ricerca, l istituzione di laboratori tematici mettendo a frutto le diverse competenze presenti nel Dipartimento e nell Ateneo, la sperimentazione di forme di didattica innovative, la promozione di progetti di ricerca/azione 5. sperimentare forme di didattica innovative basate sull interazione fra didattica ex cathedra e didattica pratica condotta anche all interno del sistema dei laboratori 6. sviluppare la formazione permanente attraverso l istituzione di percorsi formativi articolati e nei contenuti e nella durata, capaci di rispondere alle esigenze di aggiornamento della conoscenza e delle competenze professionali 7. rafforzare le capacità di interagire con le istituzioni di formazione e ricerca di altri paesi, promuovendo l internazionalizzazione della didattica attraverso l offerta di percorsi formativi in lingua straniera e l istituzione di doppi titoli con Università straniere, e favorendo partnership di progetto per l esplorazione di questioni di ricerca di confine. La realizzazione del progetto avviene con la collaborazione dei comuni di S. Felice sul Panaro, Novi di Modena, Concordia Sulla Secchia e Medolla che ospiteranno i volontari del servizio civile. Ministero per i Beni e le Attività Culturali Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, adesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fu istituito da Giovanni Spadolini, con il compito di affidare unitariamente alla specifica competenza di un Ministero appositamente costituito la gestione del patrimonio culturale e del paesaggio al fine di assicurare l'organica tutela di interesse di estrema rilevanza sul piano interno e nazionale. Partecipa la progetto con le seguenti strutture: Direzione Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'emilia-romagna Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per Le Province di Bologna, Modena e Reggio Emilia Bologna Strada Maggiore 80 Bologna Via IV Novembre 5 Soprintendenza Per I Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forli-Cesena e Rimini - Centro Operativo Di Ferrara Ferrara Via Praisolo 1 Museo Di Casa Romei Ferrara Via Savonarola 30 Museo Archeologico Nazionale, Palazzo Costabili Ferrara Via XX Settembre 122 Detto Di Ludovico Il Moro Archivio Di Stato Ferrara Corso Giovecca 146 Pinacoteca Nazionale, Palazzo Dei Diamanti Ferrara Corso Ercole D'Este 21 Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 16

17 DIREZIONE REG. PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL'EMILIA ROMAGNA La Direzione Regionale per I Beni Culturali e Paesaggistici dell'emilia Romagna è un ufficio dirigenziale generale periferico del Ministero B.A.C. creato allo scopo di dirigere e coordinare l'attività delle 13 strutture periferiche del Ministero (Soprintendenze di settore, Archivi di stato, Biblioteche e Musei statali) esistenti sul territorio regionale e di fissare un punto di riferimento istituzionale per i rapporti fra il Ministero e gli enti pubblici territoriali, secondo il dettato della revisione del titolo V della Costituzione voluta dalla Legge Costituzionale n. 3 del Fra i compiti affidati ai Direttori Regionali, ai sensi del D.P.R. 233/2007, si indicano in particolare: La verifica di interesse culturale di beni appartenenti alla Stato, agli altri enti pubblici e a persone giuridiche private senza fini di lucro; La dichiarazione di interesse culturale dei beni di proprietà privata; L'apposizione di prescrizioni di tutela indiretta; L'erogazione di contributi per interventi sostenuti da privati o da enti sui beni culturali e la conseguente stipula di accordi e convenzioni con i proprietari al fine di garantire al pubblico l'accesso e la fruizione di tali beni; La proposta o la rinuncia al Direttore Generale dell'esercizio del diritto di prelazione; L'autorizzazione alle alienazioni, alle permute, ai trasferimenti a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici; La concessione in uso di beni culturali in consegna al Ministero per i Beni e le Attività culturali. Il parere di competenza del Ministro nelle conferenze dei servizi in materia di tutela relativi ad interventi sui Beni Culturali in ambito regionale; La formulazione di proposte al Direttore Generale competente della dichiarazione in via sostitutiva di notevole interesse pubblico per i beni paesaggistici; La formulazione di proposte al Ministro dell'esercizio dei poteri sostitutivi per l'approvazione dei piani paesaggistici; La proposta degli interventi da inserire nei programmi annuali e pluriennali e nei relativi piani di spesa; Lo svolgimento della funzione di stazione appaltante per interventi conservativi con fondi statali su beni culturali esistenti nel territorio regionale. Rientrano fra i compiti della Direzione Regionale anche la promozione e la valorizzazione dei beni culturali che vengono esplicitate attraverso il coordinamento regionale e la pubblicazione di calendari delle manifestazioni culturali organizzate in occasione della Settimana della Cultura e delle Giornate Europee del Patrimonio volute dal Ministro e dal Consiglio d'europa per avvicinare alla cultura un pubblico sempre più numeroso. La Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dell'emilia Romagna cura, inoltre, una nutrita rassegna di eventi culturali - dalle mostre, ai convegni, ai concerti- all'interno della ex-chiesa di San Mattia appartenente al Demanio dello Stato e promuove importanti progetti di ricerca. Con Decreto del Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 25 maggio 2012 è stato istituita l Unità di Crisi Coordinamento Nazionale UCCN MiBAC, e le relative Unità Regionale di Coordinamento presso la Direzione Regionale allo scopo di costituire l unico referente istituzionale e tecnico, in accordo con le Soprintendenze, per la gestione dei danni provocati dal terremoto sui beni culturali, con lo scopo di: Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 17

18 SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI E PER LE PROVINCE DI BOLOGNA, MODENA E REGGIO EMILIA La Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici delle province di Bologna Modena e Reggio Emilia è un organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dipende dalla Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici della Emilia Romagna. Svolge, sul territorio di competenza, i compiti istituzionali di tutela e valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici, sia di proprietà pubblica che privata, secondo le disposizioni contenute nel Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio, approvato con decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004, così come modificato dal D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 156 e D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 157 nonché dal D. Lgs. 26 marzo 2008, n. 62 e D. Lgs. 26 marzo 2008, n. 63 DL.gs70 del 13 maggio2011. E' il principale riferimento legislativo che attribuisce al Ministero per i Beni e le Attività Culturali il compito di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese. La Soprintendenza è organizzata in uffici e sezioni ai quali sono affidati diversi compiti che si concretizzano nelle seguenti attività: tutela, catalogazione, vigilanza, ispezione, protezione e conservazione del patrimonio architettonico, storico, artistico ed etnoantropologico riconosciuto di interesse culturale ai sensi della normativa vigente; cooperazione con le Amministrazioni locali per la definizione degli indirizzi e criteri riguardanti le attività di tutela, valorizzazione, recupero, riqualificazione, vigilanza e salvaguardia dei valori del paesaggio e per la gestione dei relativi interventi; progettazione e direzione dei lavori di restauro del patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico con: finanziamenti Ministeriali, della U.E. e della Regione Emilia Romagna; promozione e valorizzazione del patrimonio tutelato - anche in collaborazione con l'università, Enti Locali e Associazioni presenti sul territorio di competenza - attraverso la cura di pubblicazioni e l'organizzazione di iniziative culturali. La Soprintendenza è inoltre impegnata nella diffusione presso gli studenti ed i cittadini di una "cultura della conservazione e della conoscenza" dei beni culturali, obiettivo a cui è particolarmente dedicata l'attività dei Servizi Educativi; Cura la gestione dei beni demaniali in consegna diretta: Castello di Canossa (Reggio Emilia) Torre Iussi (Castel d'aiano Bologna) SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI E PER LE PROVINCE DI RAVENNA, FERRARA, FORLI-CESENA E RIMINI - CENTRO OPRATIVO DI FERRARA Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 18

19 La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini fu la prima istituita in Italia con Regio Decreto n. 496 del 02/12/1897. Il suo primo direttore fu Corrado Ricci, che poi diventerà Direttore Generale alle Antichità e Belle Arti. L'attività della struttura abbraccia un ventaglio assai ampio. Il principale profilo è rappresentato dall'azione di tutela sia ambientale che architettonica sul complesso territorio di competenza, caratterizzato da ambienti naturalistici di eccezionale interesse, da centri storici e monumenti di altissimo valore storico-artistico. Rientrano tra i servizi interni alla Soprintendenza: la biblioteca specializzata l'archivio storico dei documenti l'archivio storico dei disegni l'archivio fotografico il laboratorio di restauro Altri rilevanti attività sono legate ai Servizi educativi, con particolare riferimento all'attività didattica del Museo Nazionale di Ravenna e di Casa Romei a Ferrara. E' gestita dalla Soprintendenza anche la Scuola per il Restauro del Mosaico, già operante da oltre due decenni per la formazione di restauratori altamente specializzati e riconosciuta come Sezione Distaccata della Scuola di Restauro dell'opificio delle Pietre Dure di Firenze con Decreto Ministeriale del 27/02/2004. Inoltre fanno capo alla Soprintendenza importanti musei e monumenti: il complesso abbaziale di Pomposa con il Museo Pomposiano a Codigoro, Casa Romei a Ferrara, Il Museo Nazionale di Ravenna, tre fra gli edifici tardo antichi e bizantini inseriti nella Lista del Patrimonio per l'umanità dell'unesco - il Mausoleo di Teoderico, il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant'Apollinare in Classe -, il cosiddetto Palazzo di Teoderico e la Casa Natale di Giovanni Pascoli in provincia di Forlì-Cesena. Dipende dalla Soprintendenza di Ravenna anche il Centro Operativo di Ferrara istituito con Decreto Ministeriale del 01/07/1991 a tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico della città e della sua provincia. MUSEO DI CASA ROMEI Iniziata a partire dal 1442 circa, Casa Romei costituisce uno dei complessi architettonici più interessanti dalla cultura ferrarese, in quanto unico esemplare oggi esistente e ancora ben leggibile di dimora nobile dell età dei marchesi Leonello e Borso D Este. Il committente Giovanni Romei apparteneva a una famiglia agiata della classe mercantile ed era egli stesso mercante e banchiere; molto abile negli affari e nella vita sociale, ricoprì importanti incarichi per conto del Duca Borso del quale in seconde nozze sposò la giovane nipote Polissena. Numerosi elementi decorativi sparsi nell edificio ci riconducono a Giovanni Romei, del quale si nota la volontà autocelebrativa nella perenne presenza dello stemma familiare che raffigura il cane rampante: la casa è rappresentazione della ricchezza e del rango sociale raggiunto e, pertanto, secondo una usanza allora diffusa, le raffigurazioni araldiche si moltiplicano sugli affreschi del loggiato superiore, sui capitelli, sulle tavolette dei soffitti a cassettone, sul pozzo. A seguito del sisma si rendono necessari nuovi lavorai di riparazione dei danni e di miglioramento sismico. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE, PALAZZO COSTABILI DETTO DI LUDOVICO IL MORO Legato al nome di Ludovico Maria Sforza detto il Moro, duca di Milano dal 1494 al 1499, il Palazzo fu commissionato dal nobile Antonio Costabili, personalità di spicco alla corte del duca di Ferrara Ercole I d'este, segretario di Ludovico e ambasciatore degli Este a Milano. Progettato da Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 19

20 Biagio Rossetti ( ) il più insigne architetto ferrarese del Rinascimento al quale il duca Ercole d'este affidò nel 1492 la risistemazione urbanistica di tutta la città, la cosiddetta "Addizione Erculea" vide all'opera, dal 1500, illustri scalpellini e pittori della corte estense, ma rimase incompiuto. Una complessa operazione di restauro sulla struttura, sulle decorazioni pittoriche e sul giardino,completata nel 2010, si è posta l'obiettivo di riportare il palazzo al suo antico splendore e di ren-derlo pienamente fruibile al pubblico. A seguito del sisma si rendono necessari nuovi lavorai di riparazione dei danni e di miglioramento sismico. ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA Gli Archivi di Stato italiani sono in tutto 103 e le loro finalità sono: conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio documentario degli organi periferici dello Stato (ad es.: Prefetture, Questure, Direzioni Regionali dei ministeri, ecc.), ossia tutti gli uffici dipendenti direttamente dai ministeri; i documenti degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenze del servizio e acquisiti ai sensi dell'articolo 41 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito per disposizione di legge e a qualsiasi titolo; esercitano la sorveglianza mediante la partecipazione alle commissioni istituite (ai sensi dell art. 41 del Codice) sugli archivi correnti e di deposito degli organi amministrativi e giudiziari dello Stato e sulla gestione dei flussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche in base alla normativa vigente in materia di riproduzione sostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica dei documenti; esplicano funzioni relative al trattamento e la comunicazione dei documenti riservati; svolgono attività di promozione; curano lo studio, la ricerca, l'ordinamento, l'inventariazione, la riproduzione e conservazione dei documenti conservati. Presso gli Archivi di Stato sono conservati gli incartamenti prodotti dalle amministrazioni degli Stati pre-unitari. A seguito del sisma si rendono necessari nuovi lavorai di riparazione dei danni e di miglioramento sismico. PINACOTECA NAZIONALE, PALAZZO DEI DIAMANTI Creata nel 1836 la Pinacoteca fu la prima raccolta pubblica di dipinti ferraresi, creata per porre un freno alla dispersione del patrimonio artistico locale costituendo un museo moderno in cui conservare e promuovere la cultura e l'arte ferraresi. Nel 1958 la Pinacoteca, fino a quel momento composta principalmente da opere di medio e grande formato a soggetto sacro, divenne patrimonio dello Stato. Negli anni seguenti si arricchì di donazioni e collezioni: oggi il museo conta più di duecento opere a soggetto sia sacro che profano, che offrono al visitatore un panorama completo della pittura ferrarese dal XIII al XVII secolo. Le opere sono disposte nelle sale del piano nobile di Palazzo dei Diamanti, come il Salone d Onore, decorate da pregevoli soffitti cinquecenteschi. Tra gli autori presenti, Giovanni Bellini, Ercole de' Roberti, Cosmé Tura, Garofalo, Scarsellino, il Bastianino, Dosso Dossi, Girolamo da Carpi. A seguito del sisma si rendono necessari nuovi lavorai di riparazione dei danni e di miglioramento sismico. 6.8 Partners Di seguito si elencano i partner del progetto. Per i contributi specifici si rimanda alla voce 24. Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 20

21 Legambiente Legambiente, come cita l art. 2 dello statuto, si occupa di tematiche ambientali: "... promuove la partecipazione dei cittadini alla difesa dell ambiente e alla definizione della propria qualità della vita..., interviene nel campo dell educazione e della didattica per favorire nei giovani una coscienza sensibile ai problemi dell ambiente..., opera sui temi della conoscenza, della ricerca, del rapporto tra scienza, cultura e lavoro, per rompere le forme di esclusione della conoscenza... ", collaborando anche con altri gruppi ambientalisti. Proprio per l ampio raggio d azione e i numerosi campi d iniziativa si avvale della collaborazione dei soci, che attraverso banchetti, incontri pubblici e divulgazione di materiale scientifico collaborano con l unico intento di rendere più vivibile la nostra città e il nostro territorio. Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni 70. Nel DNA dell associazione, alcuni tratti originali che ne segnano ancora oggi l identikit: L ambizione di "pensare globalmente, agire localmente", cioè di intrecciare la questione ambientale con le necessità e le aspirazioni dei cittadini in carne e ossa e con i problemi specifici della società italiana; L ambientalismo scientifico, fatto della scelta di fondare ogni iniziativa per la difesa dell ambiente su una solida base di dati scientifici e di accompagnare tutti i "no" con l indicazione di alternative concrete, realistiche, praticabili; Un attenzione prioritaria ai problemi legati al degrado ambientale ed urbanistico delle città e al nesso tra economia e ambiente; Un interesse costante per i temi dell educazione e della formazione dei cittadini Un approccio originale ed innovativo alle questioni legate alla conservazione della natura e alla politica delle aree protette, ispirato all obiettivo di fare di parchi, oasi, riserve i primi laboratori di uno sviluppo economico e turistico equilibrato e sostenibile. Legambiente è strutturata in una direzione nazionale, in sedi regionali ed in circoli. UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d Italia). L Unione Nazionale Pro Loco d Italia (UNPLI) con circa Pro Loco iscritte costituisce l unico punto di riferimento a livello nazionale di queste associazioni (la prima è nata nel 1881) che vantano un totale di circa soci. L UNPLI, presente sull intero territorio nazionale con le sue strutture regionali e provinciali, ha ormai raggiunto una consolidata maturità ed è impegnata nella realizzazione di progetti in ambito culturale, sociale, ambientale e nella costruzione di una rete di relazioni con tutti i principali interlocutori di tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più rilevanti realtà dell associazionismo e del volontariato. L UNPLI è iscritta nel registro nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale - legge 7 dicembre 2000, n L UNPLI è iscritta all Albo nazionale del Servizio Civile Nazionale - Legge 6 marzo 2001, n. 64, è ente di 1 classe ed è socio della Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia per gli Oratori e i Circoli Giovanili) Nasce nel contesto "Conciliare" ( ) che ha visto la comunità ecclesiale porsi in dialogo con la modernità, in ascolto ed in ricerca degli elementi positivi che da essa si potevano trarre. Fondata da Mons. Battista Belloli "prete degli Oratori", per dare piena legittimità agli Oratori di operare nel tessuto sociale per l'educazione integrale dei giovani L'ANSPI nasce durante il Concilio Vaticano II e ne recepisce le molte istanze di rinnovamento pastorale che caratterizzano la Chiesa di questo terzo millennio, in particolare nel campo Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 21

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