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1 L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitario che nazionale. I dati risultanti testimoniamo, qualora ve ne fosse ancora bisogno, le difficoltà in cui versa il Paese in questo delicato comparto L arretratezza rispetto ai partners europei il divario tra Nord e Sud sono gli elementi maggiormente significativi dell indagine. CONFRONTO SULLA DOTAZIONE INFRASTRUTTURE NELLA UE Strade Com è noto, in Italia si riscontra una preferenza per il trasporto su gomma rispetto ad altre tipologie, soprattutto se rapportato all utilizzo dei trasporti ferroviari. La tabella successiva, che mostra le percentuali di passeggeri e di merci (in tonnellate) trasportati con i diversi mezzi, conferma questa tendenza, che vale soprattutto per i trasporti commerciali, ed è meno accentuata in quelli civili. Interessante per quanto riguarda i trasporti civili è la tendenza italiana ad un maggiore ricorso al trasporto in autobus rispetto ai principali paesi UE, mentre si osserva ancora un ritardo nell uso delle ferrovie. Lo stesso vale per le merci: in tutti e cinque i paesi di riferimento il trasporto avviene rincipalmente su strada, ma in Francia, Germania e Regno Unito il ricorso al trasporto ferroviario è maggiore rispetto a Italia e Spagna. igiroma@tin.it -

2 Ferrovie Il divario nel trasporto ferroviario con gli altri Paesi europei è rilevante, sia se valutato in termini civili (% passeggeri ferroviari sul totale passeggeri nazionali) sia in termini commerciali (% tonnellate di merci trasportate via treno sul totale delle merci trasportate). La differenza è sensibile nei confronti della Francia ma soprattutto della Germania, Paese in cui più del 21 per cento delle merci viaggiano su ferrovia contro il 9,8 per cento italiano. Per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale, sono disponibili solo dati relativi alla lunghezza e alla tipologia delle linee: l Italia mostra di avere una dotazione in km di linee ferroviarie per milione di abitanti inferiore rispetto agli altri paesi considerati, se si esclude 2

3 il Regno Unito che segue il nostro Paese di poco; a differenza degli altri quattro Paesi, l Italia si distingue per una forte prevalenza di linee elettrificate rispetto a quelle non elettrificate, mentre la presenza di linee dotate di due o più binari è inferiore a Francia e Germania, ma superiore alla Spagna. 3

4 Porti Il confronto internazionale sulle infrastrutture portuali effettuato sulla base delle statistiche fornite da Eurostat permette una valutazione delle caratteristiche del sistema portuale di ciascun Paese, per quanto riguarda la distribuzione del traffico marittimo. In Italia e Regno Unito, Paesi simili per popolazione ed estensione delle coste, si riscontra il maggior numero di porti principali, e il numero di porti che assommano l 80% del traffico marittimo del paese è pressoché uguale. In Francia invece, sebbene l estensione delle coste sia elevata, e la popolazione sia simile, i porti principali sono inferiori in numero (20 contro i più di 40 di Italia e Regno Unito) e solo 6 porti concentrano l 80% del traffico del paese. L elevato numero di porti che caratterizza Italia e Regno Unito dipende da numerose ragioni. Nel Regno Unito le vie marittime sono importanti per connettere l isola con il continente europeo, ma anche con l Irlanda e la Scandinavia. L Italia, oltre ad essere una penisola, costituisce un collegamento via mare per il commercio verso i paesi dell sudorientale e oltre. In realtà i dati sul traffico commerciale evidenziano come i porti italiani perdano continuamente quota nel quadro internazionale. Il traffico container del nostro Paese nel 2007 infatti è stato superiore soltanto alla Francia. Il dato più allarmante però riguarda i tassi di crescita annuali se considerati in un periodo di tempo più esteso. A fronte infatti di un trend positivo negli altri paesi considerati, in cui il traffico container dal 2006 al 2007 è cresciuto di più del 10%, la situazione italiana è rimasta invariata dal 2006 al Ciò inoltre segue un periodo di stagnazione, che dal 2004 in poi ha visto il traffico container in Italia sostanzialmente fermo, o addirittura ridotto, come tra il 2004 e il Aeroporti Il traffico aereo italiano è stato caratterizzato da un forte sviluppo nel corso degli ultimi anni. Dal 1997 al 2007 il trasporto di merci per via aerea è raddoppiato mentre il trasporto di passeggeri ha visto un aumento di circa 70 punti percentuali. La stessa forte crescita ha interessato anche il resto d, a testimonianza di una sostanziale convergenza nelle preferenze di metodo di trasporto tra i paesi europei. La morfologia del territorio italiano giustifica peraltro una fase di ulteriore espansione del traffico. Se si osservano però i volumi pro capite di merci e passeggeri trasportati, nel 2007 l Italia mostra un ritardo nel trasporto aereo rispetto a molti paesi europei, sia per il trasporto civile che per quello commerciale. Ma se nel caso dei passeggeri osserviamo numeri sostanzialmente in linea con i competitors tradizionalmente considerati come benchmark, quali Francia e Germania, per quanto riguarda le merci l Italia presenta un ritardo accentuato con 15 tonnellate per migliaia di abitanti contro le 40 della Germania e le quasi 30 della Francia. 4

5 La Francia risulta essere il paese con più aeroporti, seguita dal Regno Unito. Si noti però che in Francia si ha una maggiore concentrazione di aeroporti minori (con meno di 500 mila passeggeri l anno) che rappresentano il 62 per cento del totale (38 aeroporti su 61), mentre in Germania, dove il numero di aeroporti totale è inferiore rispetto agli altri paesi, si ha il maggior numero di grandi hub: 6 su 29. L Italia in questo senso si colloca in una posizione intermedia rispetto agli altri paesi considerati: la prevalenza dei nostri aeroporti (il 71 per cento, 22 su 31) ha una dimensione intermedia, con un numero di passeggeri compreso tra i 500 mila e i 10 milioni. Gli unici due hub, con un traffico di passeggeri superiore ai 10 milioni l anno, restano Malpensa e Fiumicino, con Linate che sfiora i 10 milioni, mentre da Ciampino passavano nel 2006 circa 5 milioni di passeggeri l anno. Sanità Le infrastrutture ospedaliere sono certamente da considerarsi un nodo centrale nella valutazione dei servizi offerti ai cittadini. In Italia le esigenze di contenimento della spesa sanitaria e di riqualificazione dei sistemi sanitari regionali hanno comportato una progressiva e costante azione di razionalizzazione dell offerta sanitaria. Un primo indicatore di questa tendenza è dato dall evoluzione della numerosità delle strutture ospedaliere pubbliche (ed equiparate) che ha interessato l ultimo decennio. 5

6 Le più recenti dichiarazioni su un nuovo Patto per la Salute forniscono maggiori dettagli alla linea già anticipata nella Finanziaria 2009 che comprende un taglio nei posti letto, che, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, dovrà portare entro il a 3 posti letto per acuti ogni mille abitanti dai 3,5 attuali, con un passaggio intermedio nel 2011 di 3,3 posti, riprendendo un trend che aveva rallentato in Italia negli anni dal 2004 al CONFRONTO DOTAZIONE INFRASTRUTTURE NORD/SUD Trasporti Tra le tipologie di infrastrutture che impattano sulla crescita, i sistemi di trasporto sono tradizionalmente ritenuti fra i più importanti. Naturalmente anche l economia italiana non sfugge a questo tipo di regolarità e, anzi, risulta essere fra quelle che con tutta probabilità possono risentire in misura maggiore di eventuali carenze nella dotazione infrastrutturale relativa ai trasporti. Le ragioni sono note e in parte riconducibili alla stessa morfologia del territorio. Carenze nella dotazione infrastrutturale sono poi importanti per le regioni più arretrate del Paese, perché esse rappresentano concause rispetto al mancato sfruttamento di opportunità di sviluppo. La condizione del sistema dei trasporti risulta particolarmente critica per il Mezzogiorno. Il Rapporto Svimez 2008 individua nella carenza di collegamenti sia per la mobilità interregionale che per la logistica territoriale e nella sostanziale assenza di nodi di scambio tra le principali modalità di trasporto le caratteristiche che determinano 6

7 quello che viene definito un non-sistema dei trasporti. La posizione di per sé periferica del Paese, per evidenti ragioni geomorfologiche, ha fatto sì che negli anni gli investimenti fossero concentrati nell area a più intensa domanda di infrastrutture, ovvero ad elevato tasso di sviluppo, consolidando il divario tra le due aree del Paese. Strade Il quadro statistico relativo alla dotazione della rete stradale delle regioni italiane presenta una situazione di divario tra Nord e Sud del Paese. In particolare si rileva una differenza sostanziale nella composizione per tipologia di strade, con una prevalenza nel Mezzogiorno di strade regionali e di interesse nazionale rispetto alle autostrade; situazione completamente ribaltata al Nord, in particolare nel Nord Ovest. 7

8 Ferrovie Anche le statistiche sulla dotazione ferroviaria evidenziano la presenza di un ampio divario nel Paese. In questo caso però il Centro appare meglio equipaggiato, rispetto alla situazione presentata per la rete stradale, soprattutto in termini di qualità della rete, come si può osservare nel grafico seguente. Il grafico presenta per ciascuna macroarea la percentuale sul totale delle linee ferroviarie di linee a binario semplice non elettrificato, e di linee a binario doppio elettrificato. Il distacco è subito evidente: Nord e Centro presentano una dotazione fatta in prevalenza da binari doppi elettrificati, mentre al Sud (incluse le Isole) la situazione è esattamente contraria. In questo quadro spicca in particolare il Centro che presenta la percentuale maggiore di linee a binario doppio elettrificato, quindi dotate di una tecnologia migliore e capaci di rispondere a 8

9 rilevanti densità di traffico proprio per la presenza del doppio binario. Anche il confronto con le altre regioni d non è confortante: escluso il Nord Ovest, tutte le macroaree italiane hanno una dotazione ferroviaria inferiore alla regione tedesca meno dotata, il Mecklenburg-Vorpommern, regione comunque di dimensioni ridotte che conta solo il 2 per cento della popolazione tedesca. Francia e Spagna presentano una concentrazione di linee molto elevata in una sola zona (rispettivamente Parigi e Madrid), mentre l Italia è caratterizzata da una maggiore eterogeneità lungo tutto il territorio. Si noti che la morfologia del sistema ferroviario è in parte dovuta alla distribuzione spaziale della popolazione. Porti Le statistiche sull estensione degli accosti dei porti mostrano un vantaggio notevole per le regioni del Nord Ovest e del Nord Est, con rispettivamente 15 e 24 metri di accosti dei porti per 100 metri di lunghezza delle coste, pari a rispettivamente tre e cinque volte i valori riscontrati per il Centro-Sud. Aeroporti In Italia il numero di aeroporti è distribuito in modo piuttosto omogeneo tra macroaree: vi sono infatti cinque regioni con 4 o 5 aeroporti, mentre in tutte le altre (escluse Basilicata e Molise) ve ne sono 3 o meno. La presenza di aeroporti deve essere però esaminata considerando anche alcuni aspetti di funzionalità quali la dimensione, la dotazione di strutture e l accessibilità. La maggiore concentrazione di traffico aereo si verifica solo in due regioni, il Lazio e la Lombardia, dove sono presenti i quattro aeroporti che smaltiscono più del 54 per cento del traffico aereo nazionale e internazionale in termini di aerei atterrati e decollati, nell ordine Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Milano Linate e Roma Ciampino. 9

10 Sanità L esistenza di un importante divario Nord-Sud in Italia si conferma anche con riferimento alle statistiche territoriali relative al Sistema Sanitario. Il grafico sottostante presenta il numero di strutture sanitarie pubbliche in ciascuna macroarea, suddivise per tipologia di struttura. Si osserva un numero di strutture pubbliche crescente da Nord a Sud, segno di un ritardo del Mezzogiorno italiano nel processo di riorganizzazione dei sistemi sanitari regionali, che vede tra gli obiettivi la riconversione e l accorpamento delle strutture, laddove possibile, con la conseguente riduzione nel numero delle strutture presenti sul territorio. Il grafico mostra inoltre che solo al Nord Ovest la percentuale di aziende ospedaliere e ospedali a gestione diretta è molto simile, mentre nel resto del Paese si osserva una predominanza di ospedali a gestione diretta. Un altro aspetto rilevante riguarda la presenza più cospicua nel Nord Ovest di centri a carattere scientifico, rispetto alle altre aree del Paese, dove questi centri sono una netta minoranza. 10

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