Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio 2011

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1 Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio 2011 Gli intermediari finanziari: quadro competitivo e fabbisogni di regolamentazione Alessandro Carretta Università di Roma Tor Vergata Associazione Italiana per il Factoring Indirizzo mail: carretta@uniroma2.it

2 1. Gli intermediari finanziari: una visione d'insieme 2. Profili gestionali 3. I fabbisogni di regolamentazione Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

3 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Svolgono attività piuttosto articolate e spesso composite: prevale la vocazione al credito specializzato (credito al consumo e immobiliare, factoring, leasing); Una parte significativa (per numero di operatori, nel caso di IF 107; per volumi intermediati, in ogni caso) appartiene a gruppi bancari italiani (formula organizzativa della società prodotto; vari modelli istituzionali); Il livello di concentrazione dell'offerta èin genere piuttosto elevato (nel credito specializzato gli IF 106 rappresentano l 1% del mercato circa); Le modalità distributive sono differenziate: in relazione alle specificità operative si combina il ricorso a dipendenze dirette, sportelli bancari, agenti e mediatori, esercizi commerciali; Il contributo all economia del credito specializzato è importante, ad di là di andamenti congiunturali più o meno favorevoli: esiste un forte radicamento rispetto all economia reale, grazie al legame con consumi e investimenti. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

4 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Elenco speciale delle società finanziarie (1) L attività prevalente viene determinata sulla base delle segnalazioni statistiche e degli approfondimenti svolti nel corso dell anno; possono pertanto verificarsi passaggi di categoria nel periodo di riferimento. cfr. la sezione: Note metodologiche. (2) incluse le società specializzate nell acquisto di partite anomale. (3) incluse le società specializzate nel rilascio di garanzie. (4) le società veicolo, ai sensi del provvedimento del Governatore del , erano iscritte in una apposita sezione dell elenco speciale. Nell ottobre 2009, per effetto del provvedimento del Governatore del , tali società sono state cancellate d ufficio dal predetto elenco restando censite nel solo elenco generale ex art. 106 del TUB. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

5 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Intermediari ex art. 106 TUB: attività prevalente Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

6 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Società finanziarie: sistemi di commercializzazione (composizione percentuale) (1) Percentuali calcolate sui flussi di nuove erogazioni di credito effettuate nel 2009 da società specializzate nella concessione di finanziamenti. (2) Altre società finanziarie iscritte nell elenco speciale o nel solo elenco generale ex art. 106 del TUB, SIM, Compagnie di Assicurazione, canale telefonico, internet. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

7 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Il credito specializzato in Italia: l effetto complessivo nel 2009 (in percentuale sul PIL) Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

8 Gli intermediari finanziari: una visione d insieme Il factoring: l effetto dinamico (in percentuale sul PIL) Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

9 Profili gestionali Nell'esperienza italiana gli intermediari finanziari hanno sempre presentato, in linea generale, equilibri di gestione soddisfacenti, redditività adeguata, rischi accettabili, grazie anche a: contesti di mercato favorevoli per grado elevato di segmentazione della clientela e "potere sui prezzi", specie per intermediari minori... compensazione minore efficienza operativa; stimolo continuo della regolamentazione verso "sana e prudente gestione"... effetti sui costi di compliance; interrelazioni con gruppi bancari, specie per intermediari maggiori... capacità di sfruttare costi comuni e ambiti di clientela (appetibile). Cultura di prodotto ben radicata ed efficace sul piano della valutazione del rischio di credito, tale da bilanciare eventuali carenze nei sistemi gestionali e di management. Politiche di pricing correlate alla natura dei comparti, alle dimensioni aziendali ed alle caratteristiche dimensionali della domanda (incidenza costi fissi, dimensioni unitarie dei rapporti). Differenze nei sistemi paese cruciali per i confronti con i mercati esteri. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

10 Il mercato del factoring in Italia: la struttura del mercato e gli operatori Sofferenze nette / Anticipi per factoring Ripartizione delle esposizioni deteriorate (stima al 31/12/2009) Circa il 4% delle esposizioni per factoring è deteriorato ai sensi della normativa di vigilanza. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

11 Profili gestionali (segue) In prospettiva: Le dimensioni "contano"? la sana e prudente gestione "costa" sempre di più; trasparenza, correttezza e professionalità non sono più vantaggi competitivi ma vincoli imprescindibili. Le relazioni tra gruppi e società prodotto "funzionano"? il difficile mix tra ricerca dell'efficienza operativa e mantenimento dell'efficacia competitiva; gli effetti sulle specificità del credito specializzato. Le politiche di pricing sono sostenibili? l impatto del cambiamento nel sistema dei rischi ( se ci si "allinea" all'approccio bancario di valutazione); l'influenza della normativa (usura: i limiti superiori ai tassi praticabili provocano effetti negativi sull'offerta di credito e quindi ostacolano la ricerca di funding adeguato da parte della domanda). Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

12 I fabbisogni di regolamentazione Lo stimolo alla sana e prudente gestione degli intermediari finanziari sarà sempre utile e tale da creare valore nel sistema finanziario: Interventi su organizzazione, controlli interni, sistemi informativi e contabili Occorre valorizzare le specificità del credito specializzato (coniugare bene il criterio della proporzionalità dell'azione di vigilanza) per evitare di alterare il playing field: "fitness" delle norme rispetto alle caratteristiche distintive degli intermediari finanziari vs uniformità della regolamentazione IF minori/non vigilati devono essere davvero diversi E' importante valutare l'impatto della regolamentazione sull'offerta di servizi finanziari: anche la vigilanza prudenziale e informativa altera la struttura dei mercati (espulsione soggetti non in grado di "essere compliant. Gestione della liquidità e condizioni di contesto (pagamento debiti pubblici). Rilevanza rischi operativi, legali e reputazionali (filiera distributiva): Irrobustire risk management La regolamentazione consensuale e l'autoregolamentazione possono rispondere alle esigenze di controllo degli intermediari finanziari ma certamente propongono prospettive di vigilanza differenti (rischio diverso da zero) e impongono quindi cambiamenti nei comportamenti e nella cultura dei soggetti vigilati e degli stessi organi di controllo. Regole, reputazione e mercato Cagliari, 4 febbraio

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