Relazione. Autorità, signore, signori, amici artigiani, Vi ringrazio di. essere qui stasera, malgrado il caldo di questa serata di luglio.

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1 Relazione Autorità, signore, signori, amici artigiani, Vi ringrazio di essere qui stasera, malgrado il caldo di questa serata di luglio. L assemblea odierna non è solo un momento di verifica e di approvazione del bilancio. Ma può essere e deve essere soprattutto, un importante occasione di riflessione per capire chi siamo, dove stiamo andando, quali sono state le iniziative adottate e cercare di individuare, insieme, quelle linee programmatiche che consentano alle imprese artigiane di affrontare meglio il presente e il futuro, che non si prospetta per niente agevole, ma irto di ostacoli e di grosse difficoltà. Innanzi tutto credo sia opportuno analizzare il contesto in cui tutti noi siamo chiamati ad operare. Oggi, purtroppo da qualche anno, stiamo affrontando una crisi economica e finanziaria di enormi dimensioni, senza precedenti nella nostra storia. 1

2 La crisi in atto ha caratteristiche territoriali specifiche, muta da luogo a luogo ed evolve con molta rapidità. La Provincia di Lecce, per gli elementi che la caratterizzano, economici, sociali ed ambientali, appartiene, a detta dagli studiosi, al cluster Sud in mezzo al guado. Tale cluster rappresenta un territorio dove si evidenzia una dimensione economica molto debole, le imprese presentano in media una limitata capitalizzazione, il patrimonio netto delle società di capitali è circa un terzo del totale dei loro debiti, il 15% degli occupati è irregolare, le sofferenze bancarie ammontano al 7,5 per cento degli impieghi totali. La struttura sociale è molto debole, le Amministrazioni comunali spendono in media 300 euro pro-capite per i servizi sociali, e tanti altri elementi di criticità I dati sull andamento dell economia indicano forti tensioni che non si distenderanno a breve. Il prodotto interno lordo, nel nostro Salento, ha subito una forte e gravissima contrazione. La flessione, infatti, si attesta a meno 5,1 per cento. Una percentuale preoccupante che «certifica» il calo a picco della produzione e dei 2

3 consumi, che, di certo, avranno serie ripercussioni sulla nostra economia. Nonostante tutto, ogni giorno nascono sei nuove imprese artigiane. Nel Salento, ce ne sono , pari al 26,7 per cento del totale delle imprese salentine. Dobbiamo chiederci, però, la nascita di queste nuove aziende è legata ad una maggiore voglia di fare impresa? oppure solo alla necessità di trovare un occupazione, per coloro che la crisi ha espulso dal mondo del lavoro? Per qualcuno non ci sarebbero alternative, se non quella di avviare un attività in proprio, pur di lavorare. Così «fare impresa» rappresenta solo l «ultima spiaggia», anziché essere il segnale di una ripresa dell economia. E questa, forse, una «chiave di lettura» del saldo positivo della natimortalità delle imprese artigiane. Il tessuto produttivo salentino è composto da micro, piccole e medie imprese che rappresentano il 99,98 per cento delle aziende totali. Questa percentuale dimostra quanto siano 3

4 importanti, in provincia di Lecce, i cosiddetti piccoli. Se non ci fossero, non ci sarebbe sviluppo per il Salento. Il variegato mondo degli imprenditori artigiani, i quali sono già «sopravvissuti» agli anni bui delle «crisi petrolifere» degli anni Settanta, alla sfida della globalizzazione degli anni Novanta, affrontando così grandi sacrifici, possono superare anche l attuale recessione, grazie alla loro capacità di essere «piccoli e flessibili». Il valore aggiunto dell artigianato salentino ammonta a ben due miliardi e 12 milioni di euro. Nonostante la grave, gravissima recessione, dunque, l artigianato regge. Le percentuali negative sono, tutto sommato, meno preoccupanti rispetto ai numeri registrati negli altri comparti economici. L artigianato, in particolare, continua a dare importanti segnali di vitalità. In questo momento diventa fondamentale garantire continuità nell afflusso di credito al sistema produttivo, fornendo alle imprese liquidità sufficiente a superare la congiuntura in vista della tanto agognata ripresa economica. 4

5 Il flusso di finanziamenti, seppur debole perché «strozzato» dalla recessione, è aumentato solo nel Salento, mentre il saldo in Puglia resta ancora negativo. Ma servono altre misure più mirate ed efficaci, per supportare e consolidare le nostre imprese artigiane. Infatti, la «fetta» più cospicua dei finanziamenti alle imprese (due miliardi e 730 milioni) è andata alle imprese con più di venti addetti; mentre la restante parte dei prestiti (un miliardo e 242 milioni) a quelle più piccole. Questa maggiore apertura verso le grandi imprese a scapito delle piccole, è quasi un paradosso, considerato che queste ultime rappresentano la quasi totalità del mondo produttivo. A meno che non si voglia voltare le spalle proprio a queste aziende! Che cosa la Confartigianato è riuscita a fare in questo contesto Prima di tutto, abbiamo cercato di aiutare centinaia di imprese, concedendo credito per liquidità, tramite la nostra Cooperativa di garanzia L artigiana, finanziando le imprese, 5

6 soprattutto quelle di piccole dimensioni e magari senza un bilancio da riparametrare con Basilea che non sarebbero mai riuscite ad accedere ad credito bancario. Con l aiuto della Camera di Commercio, abbiamo cercato di contribuire alla crescita delle nostre imprese e alla promozione del nostro Salento. Crediamo di aver contribuito allo sviluppo di alcuni settori caratteristici del nostro territorio: in particolare l agro-alimentare e l artigianato artistico e di qualità, sia con degli Eventi, che hanno riscontrato grande apprezzamento di partecipazione, per esempio le manifestazioni Agro.ge.pa.ciok. e Pane in Piazza, sia portando i nostri artigiani pasticceri e dell artigianato artistico in diversi parti d Italia (Perugia, Ancona, Pinerolo, Cremona), con la manifestazione Dolce Salento in tour, facendo una vera e propria operazione di marketing territoriale, promuovendo prodotti e territorio. Abbiamo puntato sulla qualità dei prodotti delle nostre imprese. La recente manifestazione Cibarti, organizzata da Confartigianato Lecce, che ha visto la partecipazione delle 6

7 maggiori Associazione di Confartigianato d Italia, resa possibile anche grazie al contributo della Regione, della Provincia, del Comune di Lecce e soprattutto della Camera di Commercio, ai quali Enti va il nostro ringraziamento, ha dimostrato che se puntiamo sulla qualità possiamo competere e vincere la sfida della globalizzazione. Il «made in Salento», in particolare, sta conquistando i mercati esteri. Si tratta, per lo più, di prodotti di alta qualità e raffinato design, marchi forti e conosciuti che stanno trainando la confortante ripresa delle esportazioni. Lo testimoniano gli ultimi dati: nel primo trimestre di quest anno sono stati venduti prodotti per un importo complessivo di 106 milioni e 160 mila euro, con un incremento del 10,28 per cento rispetto al primo trimestre del E molto probabile, dunque, che l anno in corso possa registrare una netta e costante ripresa dell export. Le esportazioni rappresentano una voce sempre più fondamentale per l economia salentina e un indice che consente di 7

8 comprendere lo stato di salute della produzione interna e del commercio mondiale. Attraverso l andamento dell export, si può, infatti, monitorare la competitività delle aziende della provincia di Lecce e la loro capacità di penetrare in mercati di altri Paesi che si possono rivelarsi strategici. Che cosa fare per il presente e per il futuro Nonostante i chiari e scuri, il mondo dell artigianato non può essere lasciato solo dalle Istituzioni. A queste ultime chiediamo uno sforzo maggiore, un impegno concreto e, soprattutto, comune. Non ci devono essere, infatti, politiche di sviluppo pensate autonomamente da ogni singola Istituzione. Gli Enti, quali Regione, Provincia, Comune di Lecce, Camera di Commercio, non devono perseguire finalità proprie e, quindi, diverse, le une dalle altre. Le politiche d intervento devono andare tutte verso la stessa direzione, per non perdere di mira gli obiettivi comuni da centrare e non polverizzare le esigue risorse disponibili. 8

9 Proponiamo, pertanto, la creazione di una cabina di regia, dove gli Enti possano dialogare tra loro e con le Associazioni di Categoria per trovare assieme le giuste risposte alle esigenze delle imprese. Ad esempio, il tanto agognato Titolo II (quello che una volta si chiamava Artigiancassa), per l acquisto di macchinari e attrezzature, è stato calato dall alto, dalla Regione e non è ben adeguato per le imprese artigiane; la modulistica di presentazione, l iter di approvazione e di rendicontazione è farraginoso e scoraggia l approccio dei piccoli artigiani, che come abbiamo visto, rappresentato il tessuto produttivo del nostro territorio. Chiediamo all Ente Regione una sostanziare revisione e semplificazione dello strumento Alla Regione chiediamo inoltre, di non avere una visione miope sui Confidi, di continuare a supportarli finanziariamente, almeno quei Confidi che hanno dimostrato di essere, sul proprio territorio, l unico supporto di concreto finanziamento alle piccolissime imprese. 9

10 E importante, in questo momento, in assenza di credito bancario, che il mondo dei Confidi garantisca continuità nell afflusso di credito al sistema produttivo, fornendo alle imprese liquidità necessaria, anche se spesso non sufficiente, a superare la congiuntura economica in atto. Bisogna impegnarsi ad aumentare la competitività delle imprese artigiane, competitività che si accresce soprattutto con l aggregazione. Bisogna inculcare nella mentalità degli artigiani un nuovo modello per fare imprese, facendo loro capire che l unione fa la forza. Soprattutto sui mercati internazionali non si può competere da piccoli. Ecco quindi i contratti di rete, nuovo strumento di aggregazione di imprese che consente alle imprese di conservare la loro individualità. Si tratta di una forma di aggregazione del tutto nuova che consente agli imprenditori di stringere legami più solidi e, nello stesso tempo, flessibili per proporsi, in maniera più efficiente e competitiva, sui mercati internazionali. Pur rimanendo autonome, le imprese si impegnano a realizzare insieme progetti e a 10

11 condividere investimenti, formazione e marketing, ponendo le basi per operare in forme stabili e coinvolgendo il «core business» di ciascuna. Insomma, un modo per superare i grossi limiti di natura dimensionale delle imprese salentine. Oggi, siamo chiamati ad affrontare sfide sempre più complesse e difficili in un mercato globale. Dobbiamo resistere e dimostrare il nostro coraggio, la nostra passione che si traducono nella nostra forza! Coraggio e responsabilità sono virtù preziose che noi imprenditori conosciamo bene e pratichiamo. Dobbiamo reagire al pensiero di non poter fare nulla per ridare il primato all economia reale rispetto alla finanza. Se le borse, in poche ore, possono bruciare un patrimonio produttivo costruito con anni di fatica e sacrifici, si devono ricostituire adesso le connessioni tra l economia reale e il territorio per dare centralità all impresa in genere e di quella artigiana in particolare. La nostra Provincia, però, necessità di qualità, più che di quantità, di sviluppo e non solo di crescita; di qualità delle 11

12 infrastrutturazioni anche immateriali cui dedicare futuri capitoli di azione; di meno burocrazia e di una minore pressione fiscale, magari quella di competenza degli Enti locali; chiediamo a gran voce, a tutti i Comuni della Provincia di Lecce, una riduzione dell aliquota IMU sui capannoni aziendali. Al termine del mio intervento, intendo rivolgere un ringraziamento ai dirigenti provinciali e comunali e a tutto il personale che con il loro impegno e abnegazione, hanno sostanzialmente contribuito a far crescere la nostra Associazione, mettendosi quotidianamente al servizio delle imprese salentine. 12

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