CONVEGNO INDICAM. On. Mario Valducci, Sottosegretario alle Attività Produttive
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- Orsola Rubino
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1 CONVEGNO INDICAM Un'occasione da non sprecare: l'istituzione delle nuove sezioni specializzate in materia di Proprietà Industriale e Intellettuale Milano, 27 Marzo 2003 On. Mario Valducci, Sottosegretario alle Attività Produttive Desidero ringraziare gli organizzatori di questo convegno per avermi invitato ed avermi così offerto l opportunità di presentare le linee che il mio Ministero sta seguendo per attuare le deleghe conferite dal Parlamento nel quadro della legge 273/2002. Con ciò mi riferisco ovviamente in modo particolare solo ai quattro articoli 15 a 18 della citata legge. Per motivi di brevità oggi accennerò solo a quanto contenuto nell articolo 16 che forma l oggetto di questo convegno. I termini di attuazione delle Deleghe previste dall articolo 16, la cui scadenza è il 26 giugno 2003, sono molto brevi e ci lasciano pochissimo tempo per agire, mentre per gli altri rticoli le Deleghe prevedono tempi leggermente più lunghi. E molto importante per il Governo tastare il polso degli esperti del settore e degli utilizzatori del sistema prima di finalizzare i testi dei Decreti Legislativi. La Proprietà intellettuale è un bene di valore per l Italia che lo Stato ha il dovere di difenderla nel migliore dei modi e io sono pienamente d accordo con gli organizzatori di questo convegno che questa occasione non vada sprecata. Abbiamo aspetto decenni per arrivare a questo! Io ritengo che la linea guida da seguire nel definire le norme dei Decreti Legislativi sia quella di fare prevalere il principio della certezza del diritto, del miglioramento dell efficienza nell applicazione della giustizia, e contemporanea riduzione dei tempi necessari a concludere l iter delle cause civili relative alla proprietà industriale.
2 L esperienza degli ultimi decenni ci ha mostrato chiaramente che il sistema della Proprietà Intellettuale in Italia soffre di due gravi debolezze a confronto con i sistemi degli altri paesi industrializzati, in modo particolare nel settore dei marchi e dei brevetti che costituiscono i titoli di tutela di maggiore interesse per il mondo economico. Consideriamo anzitutto la prima parte della trafile costituita dalla registrazione amministrativa dei titoli di proprietà industriale, ed elenco qui alcune cose che ancora non vanno per il verso giusto, ovvero quello voluto dagli utilizzatori del sistema. I Brevetti: il livello di qualità della procedura nazionale di concessione dei brevetti non è soddisfacente. Essi vengono concessi senza che sia svolta alcuna ricerca o esame brevettuale. Questo ha implicazioni negative nei contenziosi, nei loro costi e nella durata delle cause. Ovviamente ciò è compensato in parte dall esistenza della procedura di concessione dei brevetti europei. I marchi: Questi sono ancora registrati senza che sia stata attuata la riforma che prevedeva l introduzione dell opposizione, che è certamente uno dei mezzi più agili da mettere in opera da parte del titolare di un marchio per impedire o limitare la registrazione di marchi invalidi, senza dover adire al Tribunale per dichiararne la nullità. In mio Ministero intende provvedere a questa omissione nel prossimo futuro. Dall altra parte, per quanto concerne la fase a valla della vita dei titoli di proprietà industriali, sono state sollevate lamentele sulla lentezza della giustizia civile per risolvere le cause relative a questa materia. Qualche piccolo passo avanti è stato fatto. Le misure prese negli anni passati nel quadro della riforma della giustizia civile quale l introduzione del giudice monocratico ha dato un piccolo contributo a migliorare la situazione, ma questo
3 è ancora difficile da rilevare nella pratica di tutti i giorno data la relativamente breve esperienza a fronte della durata delle cause in materia di brevetti e di marchi e del loro esiguo numero a confronto degli altri contenziosi civili. Riteniamo che un sostanziale passo avanti sia invece stato fatto con il varo della legge 273/02. La riforma prevista in questa legge si inquadra in modo opportuno negli sviluppi che sono in corso a livello internazionale ed europeo per sviluppare il sistema della Proprietà intellettuale, in particolare vorrei citare qui per brevità solo il marchio comunitario, i disegni e modelli comunitari e il brevetto comunitario. Per quanto riguarda il marchio comunitario, già in essere da alcuni anni, e i disegni e modelli comunitari, che entreranno in vigore fra pochi giorni, per entrambi è previsto che ogni paesi membro dell Unione Europea designi alcuni tribunali competenti per le cause di contraffazione. Le nuove sezioni specializzate in materia di Proprietà intellettuale si inseriscono pertanto in questo quadro ed attuano le normative europee. Per il brevetto comunitario, di cui si discute già da decenni, potrebbe essere ora arrivato il momento decisivo del suo varo. Come certamente saprete, la recente proposta del Consiglio Europeo (degli inizi di marzo), che sembra avere ottenuto l accordo di tutti gli stati membri prevede la creazione di un Tribunale brevettuale comunitario unico competente per tutte le azioni giudiziarie relative ai brevetti comunitari per tutto il territorio dell UE. Esso avrà sede presso la Corte europea di prima istanza. Certamente questa soluzione è da considerare un buon compromesso tra gli interessi nazionali degli Stati membri e quelli dei richiedenti e dei titolari di brevetti. In prospettiva garantirà una migliore certezza del diritto, perfezionando quanto era stato incominciato e non completamente portato termine con l introduzione del brevetto europeo quasi trent anni fa.
4 Passo ora a presentare un altra proposta. Dato che l articolo 16 della legge 273/02 delega il Governo ad adottare, nei già citati Decreti legislativi, misure dirette ad assicurare una più rapida ed efficace definizione dei procedimenti giudiziari in materia di Proprietà intellettuale, questa potrebbe essere un occasione utile per introdurre nella nostra legislazione mezzi giudiziari ancora più efficaci di quelli già esistenti per tutelare meglio i titolari dei diritti di Proprietà intellettuale dei titolari di brevetti e dei titolari di marchi. Una proposta potrebbe essere quella d una ridefinizione del quadro di riferimento relativo all applicazione dei mezzi cautelari già esistenti (descrizione, sequestro e inibitoria), previsti dalla legge e dal Codice di Procedura Civile. Ciò al fine di armonizzare l azione dei vari Tribunali e ridurre i divari esistenti circa le modalità di applicazione di tali misure da parte dei vari giudici. Ciò contribuirebbe anche a rendere meno diffusa la pratica del forum shopping che non va sempre in direzione di un miglioramento della certezza del diritto. Un altro elemento importante che, ritengo, contribuirà certamente al miglioramento della qualità delle sentenze ed aumentare la fiducia di tutti gli operatori nel sistema della Proprietà intellettuale italiana, sarà un miglioramento della preparazione dei giudici che dovranno occuparsi di questa materia. Questo si potrà fare prevedendo corsi di formazione, di aggiornamento, incontri con giudici esteri che lavorano anche essi nella stessa materia per scambiare esperienze e opinioni. E interesse di tutti arrivare a garantire un livello minimo di qualità per il lavoro di queste sezioni specializzate, paragonabile a quello di sezioni equivalenti dei più quotati tribunali di altri paesi europei. Non sarebbe accettabile per gli utilizzatori del sistema che regolarmente possano essere emesse da tribunali di paesi diversi sentenze divergenti sugli stessi marchi o brevetti.
5 Un diffuso fattore di scontentezza nei riguardi del sistema, sul quale desidero mettere l accento, è quello della eccessiva lunghezza durata delle cause in materia di Proprietà intellettuale, con particolare riferimento ai contenziosi sui brevetti. Troppo spesso si deve attendere 4 o 5 anni per arrivare alla conclusione del primo grado di giudizio. Questo è veramente troppo. Sarebbe utile riuscire ad individuare, in incontri come questo di oggi, proposte concrete per individuare misure concrete da tradurre poi in provvedimenti legislativi, in pratica inserendoli nei citati Decreti Legislativi, per accelerare la risoluzione delle cause. Non credo che l attuale lentezza sia dovuta solo alla scarsa dimestichezza dei giudici di alcuni tribunali con la materia ma ritengo che vi sia anche talvolta la scarsa specializzazione dei consulenti tecnici, che vengono scelti per assistere i giudici in tali cause. Talvolta tale scelte risultano poco felice se non nocive alla speditezza delle cause. Se poi si combina un consulente poco specializzato con un giudice poco esperto, il cocktail può diventare veramente nocivo degli interessi della giustizia. E auspicabile dunque che vengano organizzati corsi di formazione anche per i consulenti tecnici dei giudici e a questo riguardo, il mio Ministero è pronto a fare la sua parte in collaborazione con associazioni di categoria. E qui mi riferisco in particolare sia ai consulenti che sono impiegati nella causa di merito, sia a quelli che sono scelti per la causa di valutazione del risarcimento. La perdita di fiducia nel sistema giudiziario in generale, e nel sistema brevettuale in particolare, ha origine anche nel fatto che i nostri inventori e i nostri ricercatori, le nostre aziende innovative e i nostri creatori di moda non riescono ad ottenere, quantunque abbiano ottenuto la condanna di un contraffattore dei loro brevetti marchi o disegni, un risarcimento rapportato al danno subito. Una azienda non deve essere confrontata con il dilemma di scegliere solo tra due mali: ossia se perdere soldi lasciando che qualcuno continui a violare i suoi diritti di Proprietà industriale oppure se perdere notevoli somme di
6 danaro iniziando cause giudiziarie che non offrono alcuna prospettiva di recupero, se non molto parziale, delle somme spese, anche dopo avere vinto tali cause. Non voglio certo con questo indicare, come via da seguire per l Italia, quella degli Stati Uniti dove sono previsti risarcimenti punitivi nei riguardi dei contraffattori, ma d altra parte dobbiamo riconoscere che l Italia si colloca quasi all estremo opposto, dove i contraffattori scaltri vengono premiati troppo spesso, a tutto svantaggio di singoli inventori o piccole aziende innovative che però non si possono permettere in affrontare tutte le spese necessarie a portare avanti cause che durano anni. Un cambiamento in questa situazione andrebbe nella direzione di ridare fiducia nella utilità della Proprietà intellettuale al mondo produttivo italiano. Vorrei dare a questo punto una risposta ad alcune critiche sollevate alla Legge delega 273/03 dagli addetti ai lavori. Tale legge prevede anche che entro due anni dall entrata in vigore dei Decreti Legislativi, il Governo possa adottare un Decreto Legislativo per rivedere la dislocazione delle sezioni specializzate delle sezioni specializzate. Certamente in tale occasione potrà essere verificato se sussista la necessità di mantenere tali sezioni in tutte le dodici sedi già definite, o se non sia meglio spostarne o sopprimerne alcune. Con ciò non voglio nascondere che forse l istituzione di due sezioni in Sicilia non vada in favore di un aumento dell efficienza del sistema. Il piccolissimo numero di cause nel campo della Proprietà intellettuale che si svolgono nelle regioni meridionali probabilmente non giustificherà il mantenimento di due sezioni in Sicilia nel futuro. Per concludere, un auspicio da parte mia è che i giudici che, in futuro, lavoreranno nelle sezioni dei Tribunali specializzate in materia di Proprietà intellettuale possano costituire un serbatoio nel quale attingere giudici italiani qualificati e competenti nella materia per proporli come membri del futuro Tribunale brevettuale comunitario destinato a nascere,
7 ritengo, entro pochi anni. Il Ministero della Giustizia potrebbe prevedere meccanismi per incentivare i giudici italiani delle sezioni specializzate a lavorare per un determinato periodo nel Tribunale brevettuale comunitario, permettendo comunque un loro ritorno nelle dette sezioni specializzate. Ciò darebbe un ulteriore contributo alla formazione dei giudici, all armonizzazione della giurisprudenza, con ovvi vantaggi per tutto il sistema italiano della Proprietà intellettuale. Non bisogna dimenticare che se i brevetti europei continueranno a coesistere vicino a quelli comunitari, le sezioni specializzate saranno responsabili per le azioni di contraffazione e di revoca dei primi mentre il Tribunale brevettuale comunitario sarà responsabile per i secondi.
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