ongiuntura Rapporto I / 2001

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1 Rapporto I / 2001 Il rallentamento congiunturale del quale si parla da alcuni trimestri, che aveva sinora coinvolto solo una parte delle economie nazionali, si è diffuso maggiormente, contribuendo a ridurre i tassi di crescita delle principali variabili macroeconomiche di parecchie nazioni. L'OCSE ha così rivisto al ribasso le previsioni di giugno inerenti l evoluzione dei PIL. Per gli Stati Uniti il tasso di crescita previsto passa dal +3.5% al +1.7%, per la Zona Euro dal +3.1 al +2.6% e per il Giappone il tasso si è dimezzato passando da +2.3% a +1%. La Svizzera non ha subito in modo determinante questo calo congiunturale, così che la Commissione per le questioni congiunturali ha corretto la stima del tasso di crescita del PIL unicamente di un quarto di punto, fissandolo al +2%. Ci sembra importante sottolineare che, malgrado diversi operatori avessero preannunciato una recessione, nessuna nazione può finora dire di trovarsi in tale situazione. A parte il Giappone che ha presentato un tasso di crescita trimestrale negativo, tutte le altre nazioni hanno registrato delle performances positive. A livello interregionale è interessante notare come i cantoni e le provincie considerate abbiano risentito solo marginalmente del calo congiunturale internazionale. Considerato lo sfasamento temporale di 2-3 trimestri tra le rotture di trend internazionali, nazionali ed interregionali, è prevedibile che il rallentamento vissuto a livello internazionale si ripercuoterà anche a livello cantonale, probabilmente entro fine anno. ongiuntura

2 Contesto internazionale Svizzera Panorama Generale rallentamento della dinamica congiunturale per l insieme dell economia mondiale. La Svizzera presenta dei tassi di crescita solo leggermente inferiori al trimestre precedente; il tasso di crescita annualizzato (destagionalizzato) del I trimestre 2001 è del +1.8%. Buono è stato invece l andamento generale delle esportazioni e dell occupazione. Malgrado ciò l evoluzione internazionale ha spinto la Commissione federale per le questioni congiunturali a rivedere il tasso di crescita previsto per il 2001 dal +2.25% al +2%. La crescita degli Stati Uniti segna dei tassi annuali inferiori al 2%, che ormai non si riscontravano più da anni; una certa incertezza regna ancora sulla durata e l ampiezza del rallentamento in atto. Pure nella Zona Euro si è assistito ad un rallentamento dei ritmi di crescita, ma il fenomeno è stato relativamente debole. Malgrado ciò l OCSE, nelle sue previsioni primaverili, ha ridotto il tasso di crescita dell UE dal +3% al +2.6%. Il Giappone, dopo la partenza a pieno regime di inizio 2000, non ha saputo mantenere il ritmo e potrebbe trovarsi, ora, sull orlo di una recessione. L evoluzione del primo trimestre 2001 ha spinto gli analisti dell OCSE a rivedere i dati della crescita giapponese per l anno in corso, portandoli dal +2.3% al +1.0%. Vista la correlazione tra Svizzera, ZE e USA, se la locomotiva statunitense dovesse ripartire entro breve e la ZE mantenersi sulle posizioni attuali, non dovrebbero esserci gravi ripercussioni sulla crescita svizzera. Anche se leggermente inferiore al trimestre precedente, si può definire buono l andamento del PIL svizzero durante il primo trimestre Non solo i buoni legami commerciali che intercorrono tra Svizzera ed EU in campo commerciale (infatti le importazioni totali della ZE si sono ridotte del 1.5%), ma pure il dinamismo dell industria di esportazione svizzera, che ha permesso di mantenere le esportazioni di merci su un buon livello. La crescita del PIL, oltre che dalle esporazioni, è stata sostenuta pure dai consumi. Sempre in crescita anche l occupazione, con un +1.8% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (calcolato in equivalenti a tempo pieno). Le previsioni di crescita per l economia svizzera per il 2001 presentano un +2%. Pil Leggero rallentamento della crescita del PIL per la Svizzera e la ZE. Per gli USA crescita positiva ma inferiore ai trimestri precedenti. Per il Giappone invece si denota una crescita negativa e si prospetta una possibile fase di recessione. 3.0% 2.0% 1.0% 0.0% -1.0% -2.0% Pil reale (var. trim destag.). Fonte: OCSE CH ZE US JP -3.0% In Svizzera il PIL reale nel primo trimestre 2001 è cresciuto del +0.45% rispetto al trimestre precedente. Hanno contribuito in misura determinante alla crescita le esportazioni di merci (+9.3%, annualizzato) e la domanda interna (+4.8%, annualizzato). Sono cresciuti, sia i consumi (determinati anche dal leggero calo dei prezzi), che gli investimenti in attrezzature e macchinari. Meno bene invece per gli investimenti nella costruzione, che si sono ridimensionati (+1.1% nel I/01 e +3.3% nel VI/00) e le esportazioni di servizi e turismo (-5.3%) soprattutto a causa delle diminuzione di servizi bancari proveniente dall estero. 2 Disoccupazione in leggero aumento stagionale per la Svizzera e gli Stati Uniti, mentre la Zona Euro ed il Giappone sono ai loro minimi storici % Tasso di disoccupazione standardizzato. Fonte: OCSE 2.0 CH ZE US JP 0.0 Il tasso di disoccupazione medio del I/01 è leggermente aumentato (+1.9%, contro un +1.8% nel IV/00), ma dai dati mensili osserviamo comunque un evoluzione positiva: 2% in gennaio, 1.9% in febbraio e 1.8% in marzo. Il tasso destagionalizzato (+1.7%) ci conferma la stagionalità di questo fenomeno e, il buon momento congiunturale svizzero, lascia spazio a nuove riduzioni. La disoccupazione si è ridotta maggiormente nel settore alberghi e ristoranti e nel settore della costruzione e genio civile. Il barometro dell impiego conferma questa evoluzione con un aumento dell occupazione (equivalente a tempo pieno) pari a +1.8%. Tra i settori più dinamici troviamo sempre l informatica e l intermediazione finanziaria.

3 Zona Euro USA Giappone Nella Zona Euro il rallentamento della congiuntura è stato relativamente debole. L indebolimento della congiuntura mondiale non sembra aver avuto ripercussioni importanti sul prodotto interno lordo, che è stato sostenuto soprattutto da consumi interni ed investimenti. Le esportazioni e le importazioni hanno invece subito un netto ribasso rispetto al trimestre precedente. Sul fronte della disoccupazione abbiamo dei risultati positivi e la percentuale di disoccupati è ulteriormente diminuita. Tra le attività economiche la crescita maggiore si è avuta nell industria (+1.5%); meno importante lo sviluppo del terziario ed in leggero ribasso il comparto costruzioni. Il tasso di crescita previsto dall OCSE per l anno in corso è del +2.6%. Congiuntura in forte rallentamento nel primo trimestre del Malgrado ciò, il PIL è comunque aumentato, su base annua, del +1.3% e ciò ridimensiona le paure di recessione che erano state ventilate a fine Questo risultato è stato ottenuto soprattutto grazie agli investimenti ed alla spesa pubblica. L indice di fiducia dei consumatori si è invece ridotto ulteriormente (-11.5%). Le esportazioni sono diminuite, ma in misura minore rispetto alle importazioni, e ciò ha contribuito a ridurre il deficit della bilancia commerciale. La disoccupazione presenta delle cifre positive con valori leggermente superiori al IV/00. Le previsioni dell OCSE danno una crescita USA per il 2001 al +1.7%. Trimestre decisamente negativo per il Giappone in questo inizio del 2001, con una decrescita del PIL e con esportazioni e consumi in calo. Solo gli investimenti delle imprese sono progrediti, ma va precisato che in parte sono stati incoraggiati dallo Stato. L annuncio del Primo Ministro Koizumi di tagliare i progetti pubblici e di riformare strutturalmente il sistema bancario, ha creato non poche preoccupazioni per la possibile diminuzione dei posti di lavoro e l ulteriore aggravamento della situazione congiunturale. Per quanto riguarda la previsione di crescita, il ministro dell economia ha previsto recentemente una fase di stagnazione di due-tre anni. L OCSE invece presenta tassi più ottimistici: +1% per il Nel corso del primo trimestre 2001 la crescita del PIL nella Zona Euro ha registrato un +0.5% su base trimestrale. Questo andamento positivo, anche se leggermente inferiore IV/00 (+0.6%), è dovuto soprattutto alla crescita dei consumi ed in misura minore ad investimenti ed esportazioni. I consumi nel I/01 hanno raggiunto +0.3%, mentre gli investimenti si sono ridotti dal +0.9% a +0.7%. Il calo maggiore è stato registrato nelle esportazioni, che sono passate dal +3% a +0.1%. A preoccupare gli operatori svizzeri dovrebbe essere soprattutto la riduzione delle importazioni (-1.5%), vista l altra correlazione esistente tra importazioni europee ed esportazioni svizzere. Dopo un primo dato (+2%, dato annualizzato) pubblicato dal Dipartimento del Commercio USA, la crescita del PIL durante il I/01 è stata rivista leggermente al ribasso: +1.3% su base annua. Hanno soprattutto sostenuto questo trend gli investimenti (residenziali e non) ed i consumi. Ciò ha permesso di ridurre gli stocks e dunque la produzione potrebbe esserne rilanciata. Le esportazioni fanno segnare una crescita negativa, ma inferiore al trimestre precedente (-2.9% su base annua); in forte diminuzione le importazioni (-9.1%, rispetto al IV/00). Il PIL giapponese, in questo primo trimestre del 2001, ha registrato una crescita di segno negativo -0.2%; questo dato è inferiore alle attese che davano una variazione del Prodotto interno lordo al +0.1% rispetto al trimestre precedente. Ciò porta la crescita nell ultimo anno al +0.12%. Da tre trimestri i consumi sono piatti o negativi; gli investimenti sono rimasti molto deboli e gli stocks sono aumentati del 36% rispetto al trimestre precedente. Serie difficoltà si sono presentate anche sul fronte delle esportazioni (-4.7%) in quanto il Giappone è fortemente in balia della congiuntura mondiale (specialmente nei settori tecnologici e dell automobile). Il tasso di disoccupazione in Eurolandia, nel primo trimestre 2001, è sceso ulteriormente fino ad assestarsi sul 8.4% (tasso medio trimestrale standardizzato). Nella ZE i disoccupati alla fine del trimestre erano 11,5 milioni. Malgrado il buon risultato, le differenze tra i paesi sono considerevoli: Lussemburgo ed Olanda guidano la classifica con rispettivamente 2.3% e 2.7%, mentre agli ultimi posti ritroviamo Finlandia e Spagna (con dei tassi di disoccupazione trimestrali standardizzati di 9.2% e 13.4%). Le aspettative sono di un ulteriore riduzione e le previsioni OCSE per il 2001 prevedono un tasso medio annuo del 8.3%. Tasso di disoccupazione trimestrale in leggero aumento per gli Stati Uniti, che è passato dal 4% (IV/00) al 4.2% (I/01). L occupazione durante il primo trimestre 2001 è cresciuta dello 0.2%, ma non è stata sufficiente ad assorbire tutta l offerta di lavoro. L aumento degli occupati si è riscontrato soprattutto nel settore terziario (commercio, servizi ed amministrazione pubblica) mentre ha perso terreno il settore produttivo (ad eccezione del comparto costruzioni). Interessante sarà ora seguire lo sviluppo nei prossimi mesi per verificare se si tratta di un evoluzione stagionale oppure un ulteriore segnale indicante una possibile stagnazione. I dati trimestrali relativi alla disoccupazione ci mostrano una leggera riduzione nel I/01: il tasso (standardizzato) è sceso dal 4.8% al 4.7%. Ciononostante, vista la diminuzione della produzione industriale (-3.7%, rispetto al trimestre precedente), l aumento degli stocks (+2.3%) e la diminuzione della costruzione di nuove case, ci si attende un ulteriore aumento della disoccupazione. Anche l occupazione mostra segni preoccupanti. Nel I/01 l occupazione ha subito una contrazione di impieghi. 3

4 Contesto internazionale Svizzera Prezzi in leggera diminuzione in Svizzera, in aumento per la Zona Euro e gli Stati Uniti. Continua la deflazione per il Giappone. 6.0% 4.0% 2.0% 0.0% Tasso di variazione dei prezzi al consumo (var. trim. annual.). Fonte: OCSE -2.0% CH ZE US JP -4.0% In questo primo trimestre dell anno si è assistito ad una leggera diminuzione dei prezzi al consumo (-0.64%). Ciò è dovuto alla diminuzione avuta nei mesi di gennaio e di febbraio, soprattutto per i prodotti importati. In testa alla diminuzione abbiamo i prodotti petroliferi, che hanno spinto al ribasso i prezzi dell alloggio e dei trasporti. Questa dinamica ha contribuito ad incrementare i consumi delle famiglie, che nel I/2001 sono cresciuti del +2.2% (dati su base annua). A marzo l indice dei prezzi ha ripreso il suo trend rialzista, ma rimane sostanzialmente debole: il rincaro s eleva a +0.5% rispetto allo stesso mese del Tassi d interesse Tutte le Banche Centrali delle aree prese in considerazione hanno ridotto i tassi di sconto, ad eccezione della Banca Centrale Europea. % Tasso di interesse a breve termine (medie trim.) CH ZE US JP Fonte: OCSE Durante il I/01 il tasso di interesse a breve si è mantenuto sostanzialmente stabile, passando da 3.36% a 3.34%. Ciò è dovuto alla decisione della BNS, a partire dal , di ridurre di un quarto di punto il margine di fluttuazione del Libor a 3 mesi. Il margine è così passato a 2.75%-3.75%. Tale mossa è stata dettata dall aumentato rischio di un rallentamento congiunturale, a seguito dell improvviso raffreddamento dell economia mondiale. La leggera diminuzione dei prezzi nei primi due mesi del 2001 ha convinto la BNS ad attuare questa politica meno restrittiva, onde stimolare la domanda indigena. Questa politica ha avuto un effetto positivo, stimolando soprattutto i consumi, ma anche gli investimenti. 4 Cambi Rivalutazione del franco svizzero nei confronti dell Euro. Iniziale rivalutazione dell Euro nei confronti del dollaro, poi ritorno su valori bassi. Lo Yen si è invece svalutato nei confronti di tutte le monete Tassi di cambio (medie trim). Fonte: OCSE SFr/US$ Euro/US$ Y/US$ 0.6 Dopo due anni di ininterrotta svalutazione del franco svizzero nei confronti del dollaro americano, abbiamo avuto una svolta. Il costo di 1 $ si è assestato a franchi, contro 1,7454 il trimestre scorso. La valuta americana ha così subito una svalutazione del 4.7%. Fenomeno analogo si è riscontrato con lo Yen: per ottenere 100 Yen sono ora necessari franchi svizzeri (nel trimestre scorso il cambio era fissato a CHF). Il rapporto con l Euro si è invece mantenuto sostanzialmente stabile. Il rafforzamento del franco in questo particolare momento congiunturale, potrebbe sfavorire l industria di esportazione svizzera.

5 Zona Euro USA Giappone Nel I/01 i prezzi sono cresciuti moderatamente, di +0.56% rispetto al trimestre precedente. Su base annua l indice dei prezzi armonizzato dei 12 paesi risulta del +2.5%. Questo tasso è stato ottenuto grazie alla politica restrittiva della Banca Centrale Europea, che nel corso del trimestre ha prestato particolare interesse all inflazione piuttosto che alla problematica della crescita. Tra i membri della ZE vi sono delle forti differenze: i risultati migliori sono raggiunti da Francia (+1.4% su base annua) e Svezia (+1.7%), mentre Portogallo ed Olanda presentano i tassi più alti (con rispettivamente +4.9% e 5.1%, su base annua). I prezzi nel primo trimestre 2001 hanno subito un aumento del +0.85% rispetto al trimestre precedente (+3.4% su base annua). Tra i comparti che hanno spinto l inflazione in modo maggiore abbiamo il settore energetico (gas naturale ed energia elettrica) e le spese sanitarie. Sotto pressione anche il costo dell alloggio a seguito del particolare momento favorevole. I prezzi dei prodotti derivati dal petrolio sono invece diminuiti in misura consistente. Malgrado l aumento dei prezzi, i consumi sono cresciuti e rimangono una componente importante di crescita del PIL. Continua, anche in questo I/01, il fenomeno della deflazione. L indice dei prezzi al consumo è ulteriormente diminuito del -0.6% e, malgrado il livello raggiunto, non riesce a far decollare i consumi quale motore del PIL. L introduzione di una tassa sul riciclaggio dei beni durevoli (che entrerà in vigore nel corso del II/01) ha spinto i consumatori ad approvigionarsi nel I/01, così che i consumi nel prossimo trimestre saranno probabilmente ancora più deboli. Data la persistente debole domanda si prevede che la pressione al ribasso sui prezzi continui. L OCSE prevede per il 2001 una deflazione del 1.2%. In questo primo trimestre del 2001 la politica della BCE è stata molto controversa sia a livello interno, sia sul piano internazionale. Infatti malgrado gli evidenti segni di rallentamento congiunturale, la BCE non ha ceduto alle forti pressioni esterne e non ha operato nessun taglio sui tassi direttori. Come ha sottolineato più volte il presidente della BCE Duisemberg, l obiettivo principale dell istituto di emissione europeo, è la stabilità dei prezzi. I prezzi nel I/01 sono saliti di +2.5% (su base annua) e avrebbero probabilmente conosciuto una crescita maggiore se non fosse stato per la politica monetaria restrittiva. Chiaramente in discesa i tassi di interesse americani. La Fed, in questo I/01, ha infatti effettuato ben tre ritocchi verso il basso del tasso di sconto ufficiale. Il tasso è così passato dal 6% (ad inizio anno) al 4.5% (20 marzo). Questa politica espansiva è volta evidentemente a rilanciare la crescita. Questi tagli nei tassi ha contribuito a mantenere solidi i consumi ed a ridurre le scorte che si erano accumulate. L aumento dei consumi è stato permesso pure dalla crescita dei crediti al consumo. La maggiore attenzione prestata alla crescita, piuttosto che alla stabilità dei prezzi, da parte della Fed lascia presagire ulteriori tagli del tasso di sconto ufficiale, nel prossimo trimestre. Nel I/01 I tassi medi relativi ai certificati di deposito a tre mesi si sono ridotti dal 5.4% al 3.6%. La politica del tasso zero, attuata dalla banca centrale giapponese durante il 2000 onde stimolare i consumi, è stata abbandonata in quanto non ha sortito alcun effetto rilevante. Analogamente a quanto praticato dalla Fed, la Banca centrale giapponese sta ritoccando il tasso di sconto onde poter essere d aiuto alle aziende fortemente indebitate ed inoltre a disincentivare il risparmio e di conseguenza dare una spinta ai consumi. Nel corso del I/01 il Basic Discount Rate ha subito tre ritocchi verso il basso, passando dallo 0.5% allo 0.25%. Il valore dell Euro rispetto al franco svizzero è rimasto stabile passando, dal IV/00 al I/01, da a Durante i tre primi mesi dell anno l Euro ha ripreso valore nei confronti del franco, ma alla fine del trimestre la valuta si trovava sui valori iniziali. Il dollaro invece si è indebolito parecchio rispetto all Euro: per 1 Euro, sono ora necessari $ (in precedenza il cambio era fissato a ). Il trend durante questo trimestre è però discendente e si prevede che l Euro torni a posizionarsi su dei valori bassi rispetto al dollaro. In questo trimestre il dollaro ha perso valore rispetto all Euro, ma ha recuperato leggermente nei confronti del franco svizzero e nei confronti dello Yen. Il trimestre scorso il cambio dell Euro era a 0.88$ per 1 Euro, mentre ora si posiziona a 0.93$. Questa svalutazione ha già avuto degli effetti importanti: da una parte potrebbe aver fatto diminuire le importazioni, che sono divenute più care, e dall altra questo rincaro ha favorito il consumo di beni indigeni, favorendo la riduzione delle scorte. Nei confronti del franco svizzero e dello Yen, il $ ha invece guadagnato qualche punto: per l acquisto di un franco sono ora necessari 0.57$, mentre che lo Yen che è passato da 0.87$ a $. Nel primo trimestre 2001 la valuta giapponese ha subito una svalutazione nei confronti delle più importanti valute di riferimento ($, CHF, Euro). Questa svalutazione, se non fosse per la bassa congiuntura mondiale, potrebbe incentivare le esportazioni giapponesi. Lo Yen ha ulteriormente perso valore nei confronti del $: Yen per 1$ contro Yen nel trimestre precedente. Nei confronti del franco svizzero, come è stato ben previsto da alcuni analisti finanziari, lo Yen ha rovesciato la tendenza in atto da ben 9 trimestri, subendo una svalutazione che lo ha portato a contro 1 SFr. 5

6 Contesto interregionale Ticino Panorama Benchè in tutte le aree prese in considerazione si possa osservare il peggioramento di alcune variabili economiche, non si può affermare che vi sia un forte impatto negativo dovuto al deterioramento del clima congiunturale internazionale. L osservazione dettagliata di ogni singola regione permette di estrapolare delle dinamiche interessanti, alquanto dissimili fra loro. La riduzione delle importazioni di alcuni grandi paesi (USA, Giappone, Germania) non ha (ancora) influito negativamente sul canton Ticino e la provincia di Milano. Una riduzione delle esportazioni si è invece avuta per Zurigo e le provincie di Como e Varese. Le importazioni hanno subito un calo per Zurigo e Milano, mentre sono aumentate in Ticino e Como/Varese. Il saldo della bilancia commerciale è migliorato per il Ticino, per la provincia di Milano e per Zurigo, mentre è peggiorato per CO/VA. Nelle provincie italiane si è altresì avuta una riduzione nei consumi, mentre i cantoni svizzeri registrano ancora dei buoni livelli. Ancora in calo la disoccupazione nell area economica transfrontaliera (TI-CO-VA), mentre denota un andamento stagnante nel canton Zurigo. Anche l occupazione è cresciuta in tutte le aree prese in considerazione, sebbene in ogni regione si sia potuta notare una differente dinamica per quanto riguarda lo sviluppo dei vari settori. Decisamente buoni i dati relativi al canton Ticino. Il rallentamento congiunturale mondiale non sembra aver ancora influito in modo determinante sulla realtà economica del canton Ticino. Sebbene la produzione sia leggermente calata rispetto al trimestre precedente, abbiamo delle performances nel settore delle esportazioni veramente rilevanti. Pure i consumi hanno avuto una buona crescita ed hanno così contribuito a sostenere lo sviluppo del PIL. Sempre in calo la disoccupazione, che è tornata ai livelli di una decina di anni fa. Sul fronte dell occupazione si registra ancora una crescita, ed il barometro dell impiego segna sempre un andamento positivo. Pil Rimane buono il tasso di crescita per i cantoni Ticino e Zurigo; leggermente più debole per le provincie italiane. 8% 6% 4% 2% 0% -2% -4% Pil reale (var. ann e var. trim dest.). Fonte: OCSE TI MI TI I/99 I/00 I/01 tassi di variazione annuale CO/VA ZH ZH tassi di variazione trimestrale 2.1% 1.8% 1.5% 1.2% 0.9% 0.6% 0.3% 0.0% -0.3% -0.6% -0.9% -1.2% L economia ticinese, nel primo trimestre del 2001, è cresciuta del +0.6% rispetto al trimestre precedente (dati destagionalizzati, BAK). All evoluzione del PIL hanno contribuito i consumi, che in questo I/01 hanno registrato una buona crescita. Il contributo determinante alla crescita è stato dato dalle esportazioni che, con un +20% (dato relativo agli ultimi quattro trimestri), hanno conosciuto degli elevati tassi di crescita. Questa ottima performance, benchè sembri un risultato eccezionale, è in media con l andamento degli ultimi sei trimestri e sottolinea la particolare operosità e dinamismo dell industria di esportazione ticinese. 6 Produzione in leggero calo in Ticino e nelle provincie Como/Varese. Zurigo in leggero aumento, mentre Milano segnala un aumento importante. Aumento Stazionario Diminuzione Andamento affari (TI-ZH) e produzione industriale (CO/VA, MI) Fonte: KOF, CAMCOM TI CO/VA MI ZH Rispetto al trimestre precedente, nel canton Ticino la produzione è leggermente calata. Questa tendenza è analoga a quanto succede a livello svizzero, ma contraria all andamento generale del canton Zurigo, che ha fatto registrare un andamento sensibilmente migliore. Buoni affari in Ticino soprattutto per abbigliamento ed alimentari; in calo invece il settore macchine e veicoli ed il settore orologiero. Nel settore delle costruzioni, l indice generale registra un saldo positivo, ma i segnali nei vari comparti sono altalenanti: in crescita l edilizia, ma al ribasso il genio civile. L andamento dei pernottamenti è leggermente inferiore al I/00 e ciò dovuto alle avverse condizioni meteorologiche: nei primi tre mesi dell anno il tempo è stato fra i più piovosi del cinquantennio.

7 Como e Varese Milano Zurigo Clima congiunturale in rallentamento per le provincie di Varese e di Como. Alcuni indicatori macroeconomici denotano un calo dovuto al raffreddamento congiunturale internazionale. Una diminuzione vi è stata soprattutto per i consumi e le esportazioni. Malgrado ciò, il settore industriale ha fatto registrare un buon dinamismo e le prospettive riguardanti la produzione rimangono buone. La disoccupazione a livello regionale è ancora diminuita e le prospettive occupazionali permangono buone per Varese, mentre sono leggermente al ribasso per Como. In questo trimestre (I/01) la provincia milanese sembra aver ripreso il suo ruolo di motore dell economia lombarda. Sebbene l andamento generale sembri analogo alle provincie adiacenti, abbiamo un dinamismo superiore nella produzione e nelle esportazioni. Gli effetti negativi del raffreddamento congiunturale internazionale si fanno sentire soprattutto sui consumi, che hanno subito un calo. Le prospettive per il prossimo trimestre (II/01) indicano una domanda estera in crescita ed un ristagno di quella interna. Secondo le previsioni, l occupazione dovrebbe diminuire leggermente e la produzione aumentare. Per il canton Zurigo abbiamo un trimestre (I/01) che possiamo valutare positivamente. Il PIL è cresciuto, sostenuto soprattutto dai consumi ed in misura minore dalle esportazioni. Sul volume delle esportazioni ha influito il rallentamento congiunturale internazionale e soprattutto il debole andamento dell economia tedesca (l Istituto di ricerca Daw prevede una crescita del 1% per il 2001). Per le imprese orientate verso il mercato estero si è osservato un leggero calo della produzione. E ancora diminuito il tasso di disoccupazione, ma l occupazione ha fatto registrare una certa stabilità. Il Prodotto Interno Lordo italiano, secondo i conti economici trimestrali dell Istat pubblicati il 15 maggio, denota una crescita del +0.8% rispetto al trimestre precedente Se lo confrontiamo allo stesso trimestre 2000 abbiamo una crescita di +2.4% (dati destagionalizzati). Per le provincie di Varese e Como, le componenti del PIL a noi conosciute (consumi, produzione, esportazioni ed importazioni), ci fanno supporre un tasso di crescita ancora positivo, ma inferiore al trimestre precedente. L andamento del PIL trimestrale (I/01) per la provincia milanese ricalca quanto succede nelle provincie di Varese e Como: una crescita inferiore al trimestre precedente. Il risultato dovrebbe essere leggermente migliore delle provincie adiacenti. Infatti, accanto alla diminuzione dei consumi registrati nel trimestre, abbiamo il buon dinamismo delle esportazioni (+7.29%) e la riduzione del valore delle importazioni di beni e servizi, hanno contribuito allo sviluppo positivo del prodotto interno lordo. Oltre a queste variabili classiche abbiamo l andamento della produzione che in questo I/01 ha fatto segnare degli ottimi risultati. Buoni i tassi di crescita del PIL zurighese nel primo trimestre del 2001: +1.1%, rispetto al trimestre precedente. A dare un contributo determinante sono stati soprattutto i consumi (+12.4% il dato trimestrale sulle immatricolazioni di auto nuove). A sostegno di questo indicatore macroeconomico abbiamo anche il saldo della bilancia commerciale. Ciò dovuto piuttosto alla riduzione delle importazioni che non ai buoni risultati delle importazioni. Infatti le esportazioni nel I/01 presentano un tasso di crescita leggermente negativo (-0.65%, rispetto al IV/00). Per entrambe le provincie di Como e di Varese, in questo I/01 abbiamo avuto un andamento produttivo ancora positivo, ma con tassi di crescita inferiori al trimestre precedente. Per la provincia di Como la crescita della produzione industriale rimane buona, dovuta soprattutto agli ordinativi provenienti dall estero. La produzione della provincia di Varese è diminuita, dovuta al basso tenore della domanda interna ed estera. Le aspettative di entrambe le provincie inerenti la domanda estera sono volte al ribasso, ma l andamento futuro dipenderà molto dal ritmo di crescita della principale area di scambio (ZE). La provincia di Milano, contrariamente alle provincie di Como e Varese, ha fatto registrare un ottimo tasso di crescita della produzione industriale, inferiore solo allo stesso periodo dell anno Questo ottimo risultato (+10.69%, rispetto al IV/00) è stato sostenuto sia dal fatturato interno che da quello estero. Malgrado l indebolimento della congiuntura internazionale, le prospettive per le esportazioni rimangono rosee, mentre indicano un certo ristagno per quanto riguarda la domanda interna. Le prospettive produttive per il prossimo trimestre mostrano ancora una tendenza positiva, anche se potrebbe essere inferiore al I/01. Andamento globale positivo per la produzione industriale zurighese durante il primo trimestre Le aziende che sono orientate verso i mercati esteri hanno già risentito del rallentamento della crescita internazionale e della diminuzione delle importazioni tedesche. Il settore produttivo orientato invece sul mercato interno rimane solido e beneficia del buon andamento dei buoni consumi registrato durante il trimestre. 7

8 Contesto interregionale Ticino 8 Consumi Buon andamento dei consumi per Ticino e Zurigo, mentre sono in rallentamento nelle provincie di Milano, Como e Varese. Aumento Diminuzione TI CO/VA MI ZH Esportazioni In crescita per il canton Ticino e la provincia di Milano. Sembrano invece seguire il rallentamento congiunturale il canton Zurigo e le provincie di Como e Varese. Esportazioni in valore (var. tirm. dest.). Fonte: USTAT, ISTAT 12.0% 9.0% 6.0% 3.0% 0.0% -3.0% -6.0% -9.0% -12.0% TI CO/VA MI ZH Disoccupazione Ulteriore calo generalizzato in tutte le regioni considerate. 9.0% 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% 0.0% Immatri. di vetture da turismo (var.trim. dest.) Fonte: USTAT, ACI Tasso di disoccupazione (medie trim). Fonte: USTAT, ISTAT, Elab. IRE TI CO/VA MI ZH Buona ripresa dei consumi in questo primo trimestre del 2001 (rappresentato dalle immatricolazioni di auto nuove, dati destagionalizzati), dopo un IV/00 leggermente al ribasso. Questi dati sono in sintonia con l andamento dei consumi a livello svizzero. A tale dinamica ha sicuramente contribuito la leggera flessione dell indice dei prezzi al consumo avuta nel I/01. Se consideriamo le cifre assolute (non destagionalizzate), osserviamo una leggera flessione delle immatricolazioni delle auto nuove ed un aumento delle immatricolazioni di quelle d occasione. Ciò potrebbe portare ad un cambiamento nell andamento dei consumi nel canton Ticino nei prossimi mesi. In questo primo trimestre del 2001 le esportazioni sono cresciute del +6.55% rispetto al IV/00. Ancora più considerevole il dato annuale: +20.2% (dati destagionalizzati). Queste cifre evidenziano un importante dinamismo dell industria di esportazione ticinese superiore alla performance media svizzera (+1.6% trimestrale, rispettivamente +10.4% su base annua). I principali mercati di sbocco ticinesi sono l Europa che assorbe il 72.7% delle esportazione (di cui il 22.7% riguarda l Italia ed il 16.4% la Germania), e gli Stati Uniti (10.1% del valore totale). Vista la riduzione delle importazioni nelle due aree di riferimento (USA,ZE), è prevedibile che nei prossimi mesi, anche le esportazioni ticinesi subiscano una riduzione. Durante il I/01, il tasso di disoccupazione medio trimestrale nel canton Ticino è diminuito rispetto al trimestre precedente. A fine marzo 2001 i disoccupati erano il 2.7% della popolazione attiva, ossia 3809 unità. Un quarto dei disoccupati opera nel settore alberghi e ristoranti, mentre il 16% è personale d ufficio o amministrativo. Sul fronte dell occupazione, il barometro dell impiego registra ancora una crescita. Nel I/01, rispetto all anno precedente, il numero totale delle persone occupate è aumentato del +1.9%. L aumento si è avuto soprattutto nel settore secondario (+7%), mentre il settore terziario è rimasto praticamente stabile.

9 Como e Varese Milano Zurigo Nel primo trimestre del 2001 l indicatore per l andamento dei consumi segnala un rallentamento. Per entrambe le provincie si fa già sentire il raffreddamento congiunturale internazionale. Gli operatori della provincia di Varese sono comunque ottimisti sull evoluzione della domanda interna mentre lo sono meno per quella proveniente dall estero. Gli imprenditori comaschi sono invece meno fiduciosi e, per il trimestre II/01, contano su una riduzione delle domanda globale, sia estera che interna. Il valore delle merci esportate nel primo trimestre del 2001 dalle provincie di Como e Varese è diminuito del 2.5% rispetto al trimestre IV/00 (dato destagionalizzato). Le importazioni sono invece aumentate leggermente (+0.88%) e ciò ha contribuito a ridurre l eccedenza della bilancia commerciale del 9.2%. Per le provincie prese singolarmente notiamo, per Varese, una diminuzione delle esportazioni (-4.2%) con un conseguente risultato negativo della bilancia commerciale. La provincia di Como invece ha registrato un aumento, anche se debole, delle esportazioni (+0.5%) ed un aumento delle importazioni (+1.4%); il saldo attivo della bilancia commerciale è diminuito leggermente (-0.5%). Il tasso di disoccupazione è risultato in ulteriore riduzione su tutto il territorio italiano. Nella Regione Lombardia il tasso di disoccupazione a fine trimestre I/01 si assestava al 4%. L occupazione è aumentata nella provincia di Varese ed è leggermente diminuita nella provincia comasca. Permangono buone le prospettive occupazionali anche per il prossimo trimestre, soprattutto nella provincia di Varese. Nelle due provincie, quindi, il clima occupazionale rimane mediamente favorevole. L andamento trimestrale dei consumi nella provincia di Milano indica un rallentamento. Analogamente a quanto succede a livello nazionale, il raffreddamento dei consumi privati ha dato un colpo di freno all evoluzione della domanda interna. A tale riduzione ha contribuito pure l aumento dei prezzi. Nella provincia i prezzi medi dei prodotti finiti sono aumentati del +0.8% rispetto al IV/00, e di +3.55% rispetto ad un anno fa. Per quanto riguarda le previsioni sull andamento futuro dei consumi, gli operatori economici sono ottimisti e prevedono ulteriori sviluppi positivi. La provincia di Milano ha avuto un andamento simile al canton Ticino. Il valore delle esportazioni è aumentato in termini nominali, rispetto al trimestre precedente, di +7.3%. Nella regione Lombardia il fatturato estero è diminuito soprattutto nel settore siderurgico e dei mezzi di trasporto. Per il trimestre futuro le prospettive di sviluppo della domanda estera, contrariamente a quanto emerge nelle provincie di Varese e di Como, rimangono positive. Nel primo trimestre 2001 l occupazione in Lombardia è cresciuta soprattutto nei settori della costruzione (+3.82%), degli alimentari (+3.39%) e della meccanica (+2.43%). I dati risultanti dall inchiesta trimestrale sulle forze di lavoro ci indicano come il settore secondario sia cresciuto dello 0.5%, mentre il terziario sia rimasto sostanzialmente stabile. Anche a livello provinciale l occupazione é cresciuta. Le prospettive per il prossimo trimestre (II/01) sono volte leggermente al ribasso ed indicano una leggera contrazione degli occupati. Buona ripresa per le immatricolazioni di auto nuove nel canton Zurigo durante il I/01; la variazione rispetto al trimestre precedente è di +12.4%. Bisogna però precisare che questa cifra è soltanto parzialmente indicativa, in quanto negli ultimi due trimestri le immatricolazioni hanno presentato andamenti molto altalenanti e nel IV/00 l indicatore aveva appunto subito un calo importante. Più stabile è l indicazione relativa alle vendite rispetto all anno precedente, che denotano un aumento del +2.9%. I consumi sono stati sostenuti da una stagnazione nel livello dei prezzi; l indicatore dei prezzi al consumo del canton Zurigo (Zürcher Städteindex der Konsumentenpreise) è infatti rimasto ai livelli del IV/00. Il rallentamento dell economia mondiale e la flessione congiunturale attuale della Germania ( le importazioni tedesche di beni e servizi si sono ridotte nel I/01 di (-3.63%) hanno influito in modo importante sulle esportazioni degli ultimi due trimestri. Dopo un +1.2% avuto nel IV/00, nel I/01 abbiamo una crescita negativa delle importazioni (-0.7%). La crescita delle esportazioni negli ultimi quattro trimestri (+6.5%), si è attestata ad un livello inferiore alla media svizzera (+10.41%) ed ai valori ticinesi (+20.2%). Anche le importazioni hanno subito una riduzione e ciò ha contribuito a ridurre il deficit commerciale del 10.6%. In calo anche la disoccupazione nel canton Zurigo, che è scesa all 1.7%. I disoccupati registrati presso gli uffici di collocamento a fine marzo erano Il fatto che negli ultimi due mesi del trimestre il tasso di disoccupazione sia rimasto invariato, ci indica come siamo in presenza di un limite strutturale. L occupazione, per contro, ha mostrato un buon dinamismo con un aumento degli impieghi del +2.4% rispetto allo stesso periodo del Contrariamente al canton Ticino, il terziario è cresciuto maggiormente (+3%) rispetto al secondario (+0.3%).

10 Descrizione dati. Dati relativi al contesto internazionale e nazionale. La fonte principale è l OCSE. I dati sono inoltre integrati con le informazioni fornite dai differenti istituti di statistica nazionale. Le serie presentate nelle tabelle così come i commenti si riferiscono, salvo indicazioni differenti a dati destagionalizzati (ad esclusione del tasso di cambio e del tasso d interesse). Le variazioni (serie PIL, prezzi), dove non indicato esplicitamente, sono rispetto al trimestre precedente. Per il tasso di disoccupazione, d interesse e di cambio, si sono usati i valori medi nel trimestre. Di ciascuna serie in tabella si fornisce una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione standardizzato valore medio trimestrale. Prezzi: tasso di variazione dei prezzi calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati annualizzati e destagionalizzati. Tassi d interesse: tasso d interesse a corto termine (media trimestrale). Per la Svizzera è il tasso sugli Euro-depositi a 3 mesi, per gli Stati Uniti e il Giappone è il tasso sui certificati di deposito e per i paesi della zona Euro è l EURIBOR a 3 mesi. Dati relativi al contesto regionale. Le serie presentano un livello di difformità maggiore, anche se è possibile il confronto interregionale. Per quanto concerne l evoluzione del PIL è disponibile solo il dato aggiornato relativo al Cantone Ticino e al Cantone Zurigo (fonte BAK). Per il contesto italiano, si presenta la serie disponibile con gli incrementi annui (ISTAT). L indicatore sulla produzione industriale (fonte KOF per il versante svizzero e fonte UNIONCAMERE per il versante italiano) pur fornendo un dato qualitativo, presenta una buona confrontabilità. L andamento dei consumi é stato realizzato a partire da dati sull immatricolazione di nuove autovetture. Il dato sul tasso di disoccupazione presenta una certa disomogeneità poiché in Svizzera e in Italia si utilizzano differenti metodologie. Tuttavia un confronto sulle tendenze è più che accettabile. Si è previsto, a partire dai prossimi numeri, di procedere a standardizzazione. Si fornisce di ciascuna serie in tabella una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Industria: tasso di variazione della produzione Produzione: Dato trimestrale, variazioni rispetto al periodo precedente (indicatore qualitativo). Consumi: Immatricolazione di nuove autovetture. Dato trimestrale, destagionalizzato (indicatore qualitativo) Esportazioni: tasso di variazione trimestrale delle esportazioni calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione, valore medio trimestrale. Impiego: nuova statistica federale dell impiego (STATIM) a partire dal II/2000. Sigle: CH Svizzera ZE Zona Euro US Stati Uniti JP Giappone TI Cantone Ticino ZH Cantone Zurigo CO Provincia di Como VA Provincia di Varese MI Provincia di Milano SFr Franco svizzero US$ Dollaro USA Y Yen giapponese Euro M1 massa monetaria composta da banco note e moneta detenute in valuta nazionale dal pubblico, da depositi a vista detenuti in valuta nazionale nelle banche e in Posta dai residenti M2 M1 + depositi di risparmio (esclusi i fondi di previdenza del II e III pilastro) M3 M2 + depositi a termine Responsabile: Siegfried Alberton Redazione rapporto: Flaminio Cadlini Forniture statistiche, dati relativi alla Svizzera, Cantone Ticino, Cantone Zurigo: USTAT, BAK, KOF. Forniture statistiche, dati relativi alla provincia di Milano, Como e Varese: UNIONCAMERE, ISTAT, ACI. Per ulteriori informazioni: Flaminio Cadlini flaminio.cadlini@lu.unisi.ch tel: fax:

11 Università della Svizzera italiana Facoltà di scienze economiche Istituto di ricerche economiche IRE CODE, Centro per l osservazione delle dinamiche economiche via Maderno 24, 6900 Lugano tel / Fax mail: info@ire.ti-edu.ch web: http/

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