AGIRE POR Sviluppo Rurale e Pari Opportunità. Il Terzo settore nella Progettazione Integrata
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- Angelo Scala
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1 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA REGIONE CALABRIA AGIRE POR Sviluppo Rurale e Pari Opportunità Il Terzo settore nella Progettazione Integrata Cagliari, 27 settembre Giovanna Vicini Colombo Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per i Diritti le Pari Opportunità
2 Perchè il coinvolgimento del Terzo settore nella progettazione Integrata Le politiche di welfare stanno subendo profonde modificazioni. Incidono in questo processo: L indisponibilità di adeguate risorse finanziarie L emergere di nuovi bisogni L esigenza di percorsi assistenziali sempre più personalizzati La necessità di trovare delle modalità attraverso le quali il Terzo settore potesse offrire il suo contributo alla pianificazione territoriale.
3 Perché abbiamo deciso di coinvolgere le organizzazioni del non profit? Quali vantaggi? Sono in grado di stimolare la cittadinanza attiva Sono più vicini ai gruppi marginali e meno rappresentati Sono vicini ai bisogni della vita quotidiana Hanno un forte radicamento territoriale Simili caratteristiche permettono di leggere meglio i bisogni del territorio, di captare le nuove esigenze e di progettare e inventare risposte efficacemente ed efficientemente adeguate. OBIETTIVO: creare un connubio tra pubblico e privato in grado sia di aumentare la competitività delle imprese sia di migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati ai cittadini.
4 Il nonprofit in Sardegna La Sardegna presenta un grado di sviluppo piuttosto elevato di welfare sociale. Sono le Istituzioni nonprofit che operano in Sardegna (12,8% del Mezzogiorno) Come numero di istituzione la Sardegna si pone al 4 posto tra le regioni meridionali, dopo Sicilia, Puglia e Campania. Prima regione come indice della densità civile di 47,6 istituzioni ogni abitanti, a fronte di una media di 31,6 nel Mezzogiorno.
5 Forma giuridica e settore La forma giuridica più diffusa è quella dell associazione (92,1%) Il restante 7,9% è costituito da cooperative sociali, fondazioni, comitati e altri (enti ecclesiastici, società di mutuo soccorso ecc) In riferimento alla tipologia di attività prevalente: Il 62,7% delle istituzioni nonprofit opera nel settore della cultura, sport e ricreazione L 11,4% delle istituzioni opera nel settore dell assistenza sociale Il 6,5% nelle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi Il 5,4% nella sanità Il restante 14% nell istruzione e ricerca, ambiente, religione, ecc In Sardegna il 77,3% delle istituzioni utilizza volontari, l 11,8% dipendenti, il 4,1% lavoratori con contratto di collaborazione, il 4,4% religiosi e l 1,2% obiettori di coscienza.
6 TAPPE Individuato i principali interlocutori (la scelta ha riguardato un numero ristretto di soggetti, caratterizzati da una approfondita conoscenza delle dinamiche di sviluppo del territorio). E stato sentito inizialmente il rappresentate del terzo settore in Comitato di Sorveglianza Convocati degli incontri considerati come momento di condivisione delle linee strategiche adottate e delle procedure previste per la formulazione dei Progetti Integrati nel settore dell inclusione sociale, rispetto ai quali i partecipanti hanno potuto esprimere quesiti ed eventuali richieste di chiarimento Sono stati organizzati dei tavoli tematici, tra cui il tavolo tematico inclusione sociale, cui hanno partecipato rappresentanti di diverse istituzioni con collegamenti nell ambito della tematica (assessorato regionale sanità, assessorato regionale lavoro, Università di Cagliari, assistenze tecniche PON, task force pari opportunità, i laboratori territoriali) Sono stati convocati tavoli provinciali utilizzando lo stesso criterio di scelta degli interlocutori.
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