ELABORAZIONI DI BASE DELLE FOTO CON L'USO DI PHOTOSHOP migliorare le proprie foto e produrre immagini di qualità

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1 ELABORAZIONI DI BASE DELLE FOTO CON L'USO DI PHOTOSHOP migliorare le proprie foto e produrre immagini di qualità Questo breve tutorial illustra come effettuare le correzioni di base sulle foto, con l'uso di Photoshop, al fine di migliorare (qualche volta anche drasticamente) le nostre immagini da stampare o pubblicare. In realtà per ottenere un risultato di elevata qualità finale possiamo procedere in vari modi e con vari comandi. Quello proposto rappresenta un possibile percorso che permette con delle conoscenze di base su programmi di fotoritocco, di ottenere risultati molto accurati. Faremo riferimento all'uso di Photoshop, ma i concetti con comandi simili sono facilmente applicabili a qualsiasi programma per l'elaborazione delle immagini. Essendo un percorso di base, si è evitato di descrivere per ogni comando tutte le possibili applicazioni e caratteristiche. Questo è facilmente ottenibile con qualsiasi manuale generico su Photoshop. Si è cercato invece di mettere in evidenza quelli che sono gli aspetti specifici che possono interessare chi tratta foto digitali. Prima di tutto bisogna sottolineare come un buon risultato finale è sempre frutto di un buon originale, digitale o su pellicola che sia. E' quindi fondamentale partire da un fotogramma che sia il più possibile di qualità elevata, correttamente esposto, senza micromosso o errori di messa a fuoco. Se il file è stato acquisito con uno scanner, è meglio eseguire questa operazione con la massima cura, cercando di ottenere fin dall'inizio la miglior scansione possibile. In generale una foto eseguita con una fotocamera digitale, oppure acquisita dalla pellicola con uno scanner non sempre sarà già ottimizzata e pronta per una stampa che riproduca in modo opportuno tutte le informazioni presenti nel file generato. Vediamo con quali semplici operazioni è possibile ampliare la gamma dinamica, eliminare dominanti e preparare il file per la stampa o la pubblicazione. 1

2 RITAGLIO, PROSPETTIVA, ROTAZIONE Caricata una foto, la prima cosa da fare è controllare se è necessario procedere con una rotazione della foto (magari per raddrizzare un orizzonte inclinato o un profilo erroneamente posizionato). Per ruotare la foto della quantità desiderata, si può usa il comando "Immagine/Ruota quadro/altro"; in questo modo è possibile regolare con grande precisione di quanti gradi o frazione di grado ruotare l'immagine. A questo punto bisogna individuare quali parti dell'immagine sono da eliminare e quali invece sono da mantenere. Per esempio si potrebbe decidere di togliere un bordo creato da un telaietto oppure una parte di foto che disturba l'insieme della nostra composizione. Per ritagliare è molto utile il comando "taglierina" disponibile sulla palette. Per facilitare l'operazione di selezione è sempre opportuno aiutarsi con delle guide che possiamo selezionare cliccando e trascinando sui righelli. Qualora siano presenti delle prospettive da correggere (per esempio linee cadenti), si 2

3 può spuntare la voce "prospettiva" e spostare i lati della selezione fino ad ottenere il risultato desiderato. Quindi si può concludere accettando le modifiche tramite la pressione del tasto "Invio". La foto a questo punto sarà priva di parti indesiderate e pronta per le successive elaborazioni. LIVELLI I livelli sono una rappresentazione della gamma tonale che compone una foto tramite un istogramma. In pratica per ogni livello di luminosità (da 0 a 255) vengono contati quanti pixel ci sono e se ne ricava un grafico. La semplice osservazione dell'istogramma dei livelli ci permette di ottenere delle utili informazioni sugli interventi correttivi necessari. Creare un nuovo livello di regolazione con il comando "Livello/Nuovo livello di regolazione/livelli" come indicato in figura Nella finestra che si aprirà scegliamo eventualmente il nome e il colore da assegnare al livello e clicchiamo su "OK". A questo punto si aprirà una nuova finestra che ci mostrerà l'istogramma della foto che stiamo elaborando, con gli strumenti per modificarlo. Vediamo prima di tutto alcuni esempi dell'istogramma dei livelli e quali informazioni se ne possono ricavare: 3

4 In questo caso abbiamo un rialzo dell'istogramma sulle alte luci, indice di un ritaglio di queste ultime. Probabilmente in fase di acquisizione la foto è stata sovresposta e si sono perse tutta una serie di informazioni presenti sulle alte luci. Se l'immagine proviene da una scansione si può provare a riacquisire di nuovo la foto. Come per l'esempio precedente ma in questo caso l'immagine è carente nelle basse luci. Se possibile meglio riacquisire. Istogramma a pettine. Indica una immagine di qualità ridotta per mancanza delle informazioni su alcuni livelli tonali. La causa può essere un'acquisizione di bassa qualità, oppure una foto già pesantemente elaborata. 4

5 La foto presenta una buona gamma tonale anche se non è distribuita opportunamente su tutti e 256 livelli disponibili. L'immagine ci appare più piatta e meno contrastata di quello che potrebbe essere. Vediamo ora come intervenire per ottimizzare un istogramma come quello di fianco riportato. Una volta aperto il comando livelli come sopra indicato, selezioniamo il canale RGB e procediamo portando il cursore di sinistra (A) nel punto in cui la curva dei livelli comincia a crescere (basse luci). Procediamo quindi con il cursore di destra (B) portandolo dove l'istogramma vede la presenza delle alte luci. Questo procedimento permette di ridistribuire la gamma dinamica su tutti i livelli disponibili. In questo modo andremo ad associare i punti completamente neri della nostra immagine con il livello 0 e i punti completamente bianchi con il livello 255. I valori intermedi saranno automaticamente ridistribuiti. Questa procedura comporta un aumento del contrasto globale della nostra foto, ed attivando l'opzione "anteprima" il risultato è immediatamente visibile man mano che spostiamo i cursori direttamente sull'immagine. 5

6 L'istogramma finale che otterremo sarà simile a quello a lato riportato che è indice di una foto di ottima qualità. L'esposizione è corretta ed è stata ben utilizzata tutta la gamma dinamica disponibile con particolari presenti sia nelle ombre che nelle alte luci. Per il momento non tocchiamo il cursore di mezzo, quello che regola i toni intermedi e lasciamo tra 0 e 255 i "livelli di output", proprio perché vogliamo un'immagine finale con il maggior numero di livelli possibili. Evitiamo anche di selezionare e modificare i singoli canali R, G e B in quanto correggeremo eventuali dominanti cromatiche con l'uso del comando "curve" CURVE Terminate la regolazione dei livelli procediamo con l'aggiungere un nuovo livello di regolazione questa volta con la funzione "curve". Apriamo la finestra del comando con "Livello/Nuovo livello di regolazione/curve" Al solito sceglieremo il nome e colore del nuovo livello da aggiungere e procediamo. 7

7 Ci apparirà la finestra Curve come quella riportata di fianco Questo grafico pone sull'asse orizzontale i valori contenuti nell'immagine (input) e come al solito le basse luci sono a sinistra e le alte luci a destra. Sull'asse verticale invece troviamo i valori che andremo ad assegnare ai singoli livelli tonali (output). Inizialmente vi è una linea lungo la diagonale che rappresenta un rapporto unitario tra i singoli ingressi ed uscite. In pratica ci dice che non abbiamo modificato nulla. Ora se posizioniamo il mouse sulla linea e tenendo premuto il tasto sinistro la tiriamo, possiamo trasformarla in una curva che esalta o riduce alcune gamme tonali. E' comunque possibile anche variare accuratamente i valori di input e di output di singoli punti inserendo i valori nelle apposite caselle. Vediamo qualche esempio di curve e gli effetti prodotti. Esaltazione dei toni intermedi. Vediamo come al valore tonale 123 in ingresso (input), si è fatto corrispondere un un livello più elevato, cioè 148 in uscita (output). Ancora una volta essendo attiva la funzione anteprima, vediamo in tempo reale sull'immagine le modifiche che stiamo apportando. 8

8 Tipica curva ad "S". Comporta un aumento del contrasto generale dell'immagine. In questo caso si è utilizzato il comando curve per "aprire" le zone più scure o in ombra delle foto. Per lo strumento Curve (come de resto per i livelli) è possibile anche agire oltre che sul canale RGB anche sui singoli colori R, G, B selezionandoli nella casella "Canale". Questo permette di correggere eventuali dominanti di colore presenti, in maniera molto selettiva (per esempio solo nelle ombre, oppure solo sui toni intermedi). Nell'esempio che riportiamo è stata 9

9 ridotta la dominante blu nelle ombre. Una funzione molto utile sullo strumento curve è quella che ci permette di associare ad un preciso colore o tono della foto, un punto ben preciso associato sul grafico (curva) che stiamo modificando; per verificarlo basta semplicemente cliccare sulla foto nel punto desiderato e vedremo sulla nostra curva il punto corrispondente. Come indicazione generale è opportuno alcune prove con piccole modifiche prima sul canale RGB e poi sui singoli colori e valutare il risultato che si ottiene. E' comunque buona norma evitare di introdurre modifiche esagerate delle curve con pendii troppo ripidi. Questo per non introdurre artefatti e per non degradare le foto. Un'ultima osservazione sullo strumento curve: avendo regolato in precedenza, tramite il comando "livelli" gli estremi della gamma presente sulla nostra foto (in pratica facendo coincidere il nero con il valore 0 ed i bianchi con il valore 255) gli estremi del segmento della curva rappresentano proprio il bianco ( estrema destra) ed il nero (estrema sinistra) presenti sulla nostra immagine. SATURAZIONE E' questa una funzione utile soprattutto in alcuni casi quando l'immagine appare un po' sbiadita o con colori un po' spenti. E' però molto importante non esagerare altrimenti facilmente si incorre in immagini con colori troppo carichi, troppo densi e palesemente irreali. Se le immagini sono acquisite da diapositive consiglio di cercare di riprodurre quanto più possibile quello che vediamo sulla pellicola osservata possibilmente in luce bianca a 5000K. 10

10 Apriamo la finestra "Immagine/Regola/Tonalità-saturazione" ed impostiamo il valore nella casella "saturazione". Abitualmente valori di saturazione compresi tra +10 e +20 sono adeguati al nostro scopo. MASCHERA DI CONTRASTO Il processo di digitalizzazione delle immagini e le elaborazioni effettuate sulla nostra foto introducono, come già accennato, un degrado più o meno accentuato, che si traduce in un'immagine meno incisa e più soft (sperando di non aver introdotto veri e propri artefatti). E' quindi indispensabile esaltare il microcontrasto della nostra immagine per ripristinarne il grado di incisione originale. Il modo migliore per fare questo è quello di utilizzare il comando "Filtro/Contrasta/Maschera". I parametri da regolare sono i seguenti: FATTORE: controlla direttamente quanto contrasto andremo ad appicare; RAGGIO: controlla l'ampiezza dell'effetto di distribuzione del contrasto. Un raggio maggiore tende ad esaltare maggiormente i bordi; SOGLIA: è parametro che permette di applicare la 11

11 nostra maschera di contrasto solo quando due pixel adiacenti hanno una differenza tonale superiore alla quantità specificata dal valore che introduciamo. Questo evita di incrementare il rumore e la grana in zone che presentano toni continui senza particolari dettagli come il cielo blu, o una superficie liscia ed uniformemente illuminata. Spesso personalmente preferisco mantenere questo parametro a zero. Per questo comando non ci sono parametri generali utilizzabili in ogni caso e con ogni foto. I valori da usare dipendono dalle dimensioni della foto in pixel, da quanto la foto è granulosa, con molto rumore o artefatti etc. Non rimane che provare diverse combinazioni dei parametri iniziando a variarne uno alla volta e guardando il risultato ottenuto. E' molto importante osservare i risultati ingrandendo l'immagine sempre al 100% per evitare spiacevoli sorprese al momento di guardare le foto a dimensioni "reali". Inoltre per le foto che vanno in stampa è opportuno verificare sempre con un provino di stampa, se il livello di microcontrasto introdotto è accettabile ed ottimale senza far apparire la foto artificiosamente elaborata. Una considerazione ulteriore da fare è che se si applica la "Maschera di contrasto" e poi si salva il file oppure si cancella la "storia" delle ultime azioni effettuate, non è più possibile tornare indietro ad una situazione pre-maschera. E' quindi buona norma salvare una versione del file senza l'applicazione della Maschera di contrasto in modo da poter in futuro rielaborare il file senza un ulteriore degrado. Eventualmente salviamo anche una copia con l'applicazione della maschera di contrasto per eventuali future stampe. CONCLUSIONI A questo punto la nostra foto dovrebbe essere pronta per l'output finale su carta o a video. Non mi dilungo ulteriormente sulle regolazioni di stampa o di salvataggio per il web in quanto sono argomenti lunghi che meritano sicuramente un nuovo e più completo articolo. 12

12 E' bene ricordare ancora una volta che ogni manipolazione facciamo sulle immagini (rotazioni, livelli,contrasto, etc.) ne comporta un degrado delle informazioni contenute nell'immagine. E' sempre opportuno quindi, eseguire tutte le modifiche su livelli separati e procedere all'unione solo prima della stampa o della pubblicazione. Questo ci garantisce l'applicazione di tutte le modifiche effettuate solo nel momento finale. Inoltre in questo modo è sempre possibile accedere e modificare più volte quanto già fatto, senza introdurre degrado. Ovviamente il risvolto della medaglia è che gestire più livelli di regolazione comporta un uso maggiore di memoria e di risorse della macchina. Questo è ahimè un "prezzo" da pagare anche in termini di Euro!!!. Foto di qualità sono legate indissolubilmente a file di grandi dimensioni ed alla disponibilità di adeguate risorse di sistema. A questo punto non resta che scattare e divertirsi ad elaborare le foto ottenute!!!! Per maggiori informazioni o chiarimenti contattatemi pure: gianni@widepicture.com 13